Necrocultura
Branchi di adolescenti e anarco-tirannia: immagini dall’orrore del crimine giovanile USA

Una serie di video di atti criminali consumatisi in USA stanno colpendo la rete.
In quasi tutti questi filmati è possibile vedere come i criminali siano ragazzi giovani, talvolta giovanissimi, che non sembrano nutrire alcuni rispetto per la dignità e la vita umana, né sembrano temere alcunché dall’autorità.
Immagini di violenza a volte gratuita fino al parossismo, che paiono indicare come oramai i ragazzi crescano immerso nel nichilismo più perverso e belluino.
In un allucinante video da Las Vegas, dei ragazzi rubano un’auto, speronano un’altra automobile mentre guidano in modo sconsiderato quindi, vedendo davanti a loro la strada libera e solo un ciclista in lontananza lo puntano e lo investono senza motivo, che non sia quello di riderci perversamente su.
Il ciclista, un poliziotto in pensione di 64 anni, sarebbe morto per le ferite riportate.
L’autista, 17 anni, sarebbe stato fermato dalla polizia, dopo che era fuggito dalla scena del crimine. Secondo il Las Vegas Review-Journal, i ragazzi hanno pubblicato un video della corsa sui social media. La polizia ha potuto utilizzare il video come prova che mostrava che l’assassinio «intenzionale» del ciclista.
Alla visione di questo video, alcuni hanno invocato la pena di morte.
🚨Las Vegas juveniles involved in two hit-and-run crashes after stealing Hyundai & recording their crimes. One of their victims, a 64 yr old male, was riding a mountain bike & later died of his injuries. Both juveniles were caught by LVPD.
TikTok generation, smh! 🫤 pic.twitter.com/k4o0bKqQip
— Joanne (@NewportBeachNBT) September 16, 2023
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In una pompa di benzina di Seattle si è visto invece un belluino attacco di branco, in cui una gang di teenager, che aveva rubato un’auto, ha fatto razzia del negozio, picchiando brutalmente la commessa.
In tutto il bottino ammonta a 100 dollari contenuti nel registratore di cassa, più delle sigarette.
Si resta impressionati dalla furia senza requie e senza esclusione di colpi nei confronti di una povera donna inerte, qualcosa di completamente lontano dai codici delle organizzazioni criminali di un tempo.
They pummel a woman in order to steal cigarettes in Seattle. How many more of these videos until the public starts to demand another round of tough-on-crime legislation?pic.twitter.com/qWC9cd9PSh
— Christopher F. Rufo ⚔️ (@realchrisrufo) September 18, 2023
A Chicago, scene di violenza si sono viste durante le celebrazioni del giorno dell’indipendenza messicana. Le telecamere hanno ripreso risse a colpi di machete, con un poliziotto colpito alla testa con un bastone.
Durante un incidente avvenuto lungo il percorso di una parata in pieno giorno, si vede un tizio apparentemente vestito da luchador mascherato messicano mentre issa un machete contro alcuni uomini che lo affrontano.
Sad!#MexicanIndependenceDay #Chicago pic.twitter.com/zoPew6FB6a
— Back The Blue (@ChicagoPD19) September 17, 2023
Won’t see this on the news… #chicagonews #chicagopolice #Police #chicagocrime pic.twitter.com/GxDJL5YV1n
— James Sherlock (@jpsher7217) September 16, 2023
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Da New York arrivano le immagini di una enigmatica, sconvolgente esecuzione stradale di un ottantenne, che è stato ucciso davanti a sua moglie mentre tornava a casa da una festa.
Marcelino Valerio e sua moglie erano appena scesi dall’auto che li aveva accompagnati e si stavano preparando a entrare in casa quando un sospetto «vestito da ninja» in bicicletta passa davanti a loro e poi spara a bruciapelo uccidendo Valerio.
L’uomo, dicono, non aveva problemi con nessuno. La polizia brancola nel buio: nessun arresto. Ipotizziamo che possa trattarsi, di una qualche forma di iniziazione ad una gang criminale.
Bronx – 80 Year Old Man Fatally Shot by Gunman on Bike
Full Video https://t.co/8Hq9KLbASQ
Video by Adam NYPD: On Sunday, September 17, 2023, at approximately 0110 hours, while on patrol, police heard shots fired at the intersection of W 168 Street and Ogden Avenue within the… pic.twitter.com/INenUKDugt
— LLN NYC (@loudlabsnyc) September 18, 2023
La settimana scorsa in California un evento di Skateboard, peraltro sponsorizzato da un notissimo marchio di scarpe e indumenti sportivi, si è tramutato in un’orgia di violenza.
Tra i 1500 partecipanti qualcuno, ad un certo punto, ha cominciato a tirare petardi. Ne è seguita la reazione delle forze dell’ordine, quindi, il caos. Sassaiole, lanci di bottiglia, il camion dei pompieri completamente rovinato da graffiti.
🚨 Sep 9, 9:41 PM PDT: Chaos in Hollywood, Los Angeles. Dozens involved in setting a vehicle ablaze at Thrasher Skate Jam. Stay informed on the Citizen App. #CitizenApp #HollywoodLA #LosAngeles #ThrasherSkateJam pic.twitter.com/Y8nLzUwpym
— Citizen (@CitizenApp) September 11, 2023
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Sempre in California, a fine agosto, un branco di 400 adolescenti ha preso d’assalto un centro commerciale.
Risultato: scontri, spari, una donna accoltellata al collo.
La polizia ha poi dichiarato che, come nel caso di Peschiera del Garda nel 2022, l’annuncio del «raduno» vandalico era stato lanciato sui social media.
400 TEENAGERS SWARMED BAY STREET SHOPPING CENTER IN EMERYVILLE, CALIFORNIA TODAY 🚨
WOMAN ST*BBED IN THE NECK AFTER MULTIPLE FIGHTS BREAK OUT, SHOTS FIRED pic.twitter.com/LJsCoYpCBj
— BAY AREA STATE OF MIND (@YayAreaNews) August 28, 2023
Emeryville, just north of Oakland, CA
======================"Emeryville police say they were on the scene Sunday evening after about 300 juveniles broke into groups and were involved in multiple fights near the AMC Theater on Bay and Shellmound Streets."
"Emeryville police… pic.twitter.com/6hAMsvmoRR
— Crime in NYC (@CrimeInNYC) August 28, 2023
400 TEENAGERS SWARMED BAY STREET SHOPPING CENTER IN EMERYVILLE, CALIFORNIA TODAY 🚨
WOMAN ST*BBED IN THE NECK AFTER MULTIPLE FIGHTS BREAK OUT, SHOTS FIRED pic.twitter.com/oHCLj1g59N
— BAY AREA STATE OF MIND (@YayAreaNews) August 28, 2023
Teenager fires a gun after hundreds of teens swarmed Bay Street shopping center in Emeryville, California today 🚨
A woman was also stabbed in the neck while multiple fights broke out. pic.twitter.com/g5wKRVbYSa
— BAY AREA STATE OF MIND (@YayAreaNews) August 28, 2023
Lo scorso mese erano apparse anche le immagini di un borseggio in cui un’anziana signora, che resisteva, era trascinata per metri e metri.
This is scary folks. A robbery yesterday at the B of A parking lot on Azusa Ave in Hacienda Heights, interrupted by good samaritans! Hey @HildaSolis,@SupJaniceHahn and all the social justice warriors, how’s that “reimagining” working out?#VictimsMatter pic.twitter.com/HSFaA0CGDh
— Alex Villanueva (@AlexVilanueva33) August 15, 2023
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In un video ripreso dalle telecamere di sorveglianza del New England, è possibile vedere un uomo rapinato dell’auto nel suo garage, tirato fuori dal veicolo, riempito di pugni e praticamente investito.
La polizia di Wesport ha in seguito arrestato un ragazzino di 16 anni con accuse di strangolamento, rapina, effrazione, tentativo di furto, e aggressione.
Delle immagini colpisce la rilassatezza dei giovanissimi criminali.
BREAKING: Westport police have arrested a 16-year-old from Waterbury in connection to the violent daytime carjacking that happened Sunday in a local man’s garage. He’s charged with strangulation, robbery, burglary, criminal attempt to commit larceny, and assault. @News12CT pic.twitter.com/Wlf1Cgc6Cq
— Marissa Alter (@MarissaAlter) September 19, 2023
Vedendo questi video impressionanti, sembra chiaro che esiste una nuova generazione che percepisce la società in modo totalmente diverso rispetto a prima: non ha paura della polizia, né ha rispetto per la vita umana.
È una generazione cresciuta per la barbarie più distruttiva.
Si tratta, senza dubbio, di un ingrediente di non poco conto nel programma dell’anarco-tirannia dello Stato moderno: non solo gli immigrati devastatori (visti nelle rivolte francesi di luglio, nei capodanni con molestie sessuali, nelle città messe a soqquadro, nei disordini perfino quando il loro Paese vince qualche partita ai mondiali), ma anche un’interazione di ragazzini cresciuti con il nichilismo più immorale possibile, pronti per divenire assassini, pronti per essere sacrificati, pronti per edificare la società della Cultura della Morte.
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Immagine screenshot da Twitter
Controllo delle nascite
Scienziato prevede una brutale «correzione della popolazione»

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CRISPR
Indi Gregory, i mitocondri, l’era umanoide

No, non abbiamo «preso il buco», come si dice in gergo giornalistico.
In questi giorni non abbiamo parlato mai di Indi Gregory non perché non conoscessimo il caso. Se non avete letto articoli a riguardo della tragedia della piccola inglese, non è che perché sdegniamo le cose riportate nella cronaca nazionale, perché concentrati sul quadro più grande, persi tra geopolitica e misticismi preconizzanti.
Lo confesso: ho avuto, per il caso, come un senso di ripulsa. Da un certo punto di vista, si tratta di una cosa personale: avevo seguito i casi di Charlie Gard e di Alfie Evans – e qualcuno dei seguenti: perché, lo avete capito, è un pattern molto finito definito, è un’iniziativa, come si dice nel business delle startup, «scalabile e ripetibile».
Devo dire che ero stato coinvolto, in quei casi di infanticidio inflitto dalla Corona britannica per mezzo dei suoi ospedali e dei suoi giudici parrucconi (letteralmente), fino a starne male. Non ero il solo: ricordo le lacrime di alcune amiche. Ricordo gli atti, mai raccontati da nessuna testata o blog che sia, di gruppi di persone che non si davano per vinte, arrivando ad attaccarsi ai cancelli del Vaticano.
Ricordo tutto quel turbine. Ricordo quando staccarono le macchine ad Alfie – e lui, invece di morire, rimase in vita. Per un po’.
Non scrivo per partecipare alla macchina di indignazione permanente, quella che i movimenti pro-life sperano di montare ogni volta, di modo di spillare da voi (e dalla TV) attenzione e danari. Non ho messo in piedi Renovatio 21 per far parte di quel circo, soprattutto perché ho capito che esso è solo un narcotico per i pochi che ancora conservano l’animo, è uno strumento di controllo, un sistema di sorveglianza che, dopo aver raggruppato le emozioni, le livella via.
Nulla era servito nel caso di Alfie. Non gli appelli, le mosse opportuniste dei politici, le visite dal papa (con volto funereo tipo quello che aveva con Trump). Nulla, soprattutto – come cercherò di dire in questo articolo – era stato imparato.
Quindi, il lettore capisca la mia ritrosia personale. E poi, quando vedo apparire Pillon col papillon e magari il sorrisetto, non è che posso farcela. Né mi potete chiedere di farcela.
Oltra a questioni intime, dicevo, c’è un altro aspetto, più astratto, come dire, epistemologico, biopolitico, di filosofia della storia, forse. Ci sono cose che penso, da anni, ma che non mi va dire, o ripetere. Perché, ci crediate o no, costa molto metterci la testa, tirarle fuori, e poi sentirsi deriso, o molto peggio, sentirsi solo, mentre fuori il mondo lancia coriandoli in un’altra direzione, in un’altra dimensione.
Una di queste cose è, in sintesi, l’idea per cui gli omicidi pubblici perpetrati dallo Stato contro questi bambini serve per avviare l’era in cui i bambini saranno tutti progettati geneticamente in provetta – materia in cui, nessuno ovviamente lo ha ricordato in questi giorni, Albione fu pioniera già 45 anni fa con Louise Browne, il primo test tube baby prodotto dal dottor Robert Edwards, quello che programmaticamente, disse, voleva sostituirsi a Dio nel controllo della vita.
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Nessuno, parimenti, ricorda che il Regno britannico è quello di Crick e Watson, gli scopritori del DNA, e di certi discorsi direttamente eugenetici primo. Francis Crick occasionalmente esprimeva idee come, ad esempio, quella secondo cui in cui i genitori benestanti dovrebbero essere incoraggiati ad avere più figli. «Al momento non è un argomento che possiamo affrontare facilmente perché le persone hanno così tante credenze religiose e finché non avremo una visione più uniforme di noi stessi penso che sarebbe rischioso provare a fare qualsiasi cosa in termini di eugenetica» scrisse il Crick, che disse che sarebbe «rimasto stupito se, nei prossimi 100 o 200 anni, la società non si convincesse che si dovrà cercare di migliorare la prossima generazione in una certa misura o in un modo o nell’altro».
Nessuno ha rammentato il tanto lavoro fatto dalla politica e dalla sanità inglese per stabilire e poi abbattere le regole per la coltivazione sperimentale di embrioni in vitro (come la «legge dei 14 giorni», dopo i quali l’embrione creato in laboratorio va scartato).
Nessuno pare, poi, voler parlare di chi sta sul trono di Londra, di quel re e di quella famiglia reale, che tante volte su Renovatio 21 abbiamo definito «famiglia della morte»: una dinastia di signori della Necrocultura globale, che – come in certi altri casati americani – pare trasmettersi geneticamente l’odio per l’umanità, e la missione della sua contrazione.
La cosa rivelatrice che abbiamo visto è il fatto che, vista la posizione presa dal governo italiano (ci torneremo prima di finire il pezzo), la sinistra italiana si è compattata per la morte della piccola. Sembra incredibile, se lo si pensa, ma è così: non cercano nemmeno di dissimulare, non dicono nemmeno più frasi di circostanza, non cercando di astenersi dal parlarne pubblicamente, visto che magari pure qualche elettore del PD poteva andare in dissonanza cognitiva… uccidere… una bambina?
No, il pudore della Cultura della Morte non esiste più, anzi. Esiste l’attrazione assoluta, del partito di sinistra divenuto «Partito radicale di massa» come profetizzava Del Noce, per gli argomenti di morte, perché vissuti come prove della propria virtù liberale: l’eutanasia è l’esempio più lampante, ma quella riguarda (in teoria, molto in teoria) persone che vogliono morire. Quei c’è una bambina piccolissima…
Su La7, polo televisivo del proprietario del Corriere della Sera a cui è stato lasciato assemblare un simile potentato giornalistico, sono andati in onda istruttivi interventi di Andrea Crisanti, l’unico della risma dei dottori del COVID-catodico a cui è riuscito il salto verso il Parlamento.
Crisanti era la persona giusta a cui chiedere lumi: per la massa bovina – cioè il vero destinatario delle comunicazioni di massa odierne, la massa vaccina – è la scienza incarnata. Nel curriculum ha anni vissuti in Inghilterra, dove all’Imperial College (ente recipiente dei milioni dei Gates, uno di quei casati di cui parlavo poche righe sopra) si ingegnerizzavano zanzare geneticamente modificate per il nobile compito di vincere la malaria – estinguendo la specie dopo averla resa sterile con la bioingegneria CRISPR – un’altra passione non tanto segreta di Gates.
Ascoltiamo cosa dice il senatore in un talk show: «dall’Inghilterra dobbiamo imparare tantissimo», perché «è la patria dell’habeas corpus, del rispetto dell’individuo… c’è stato un processo lungo otto mesi… la famiglia ha perso anche il ricorso al Consiglio di Europa e ha perso anche là… non è che stiamo parlando di uno Stato autoritario, guardi che l’Inghilterra è la patria della libertà… noi dall’Inghilterra dobbiamo imparare tantissime cose sulla libertà individuale».
In un’altra intervista sempre sul canale di Cairo, il Crisanti ha puntualizzato scientificamente la questione, spiegando che la patologia della bimba è «un’insufficienza metabolica dei mitocondri… se queste strutture non funzionano, praticamente tutti i tessuti del corpo si consumano come fosse una candela… di fatto è un progressivo deterioramento sia fisico che neuronale… non esiste cura».
«La bambina nel giro di pochi mesi muore… eh» dice il senatore. «Muore comunque, non ci ha speranza di vita».
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La giornalista quindi chiede se c’è qualcosa che l’Italia dal punto di vista sanitario può fare più dell’Inghilterra. Il Crisanti scuote la testa «assolutamente no, lei consideri che la genetica è nata in Inghilterra. In Inghilterra ci stanno i più grandi specialisti di genetica umana e di terapia genica», assicura, con un certo accento centroitalico («derabbiaggeniga»).
«Quindi faccio fatica a credere che in Italia possa ricevere qualcosa in più che avrebbe potuto avere in Inghilterra» dice lo scienziato apparso a Padova, cioè a Vo’ Euganeo, nel primo focolaio COVID, e mai più toltosi dalla scena.
Il senatore PD dice di comprendere il dolore della famiglia, per poi dichiarare che «comprendo anche la posizione degli inglesi. Non dimentichiamoci che l’Inghilterra dell’habeas corpus, della libertà individuale. Cioè, stiamo di fronte ad un Paese civilissimo… la famiglia ha avuto tutte le garanzie possibili che la legge poteva offrire… hanno fatto appello anche alla Corte Europea, hanno perso anche alla Corte europea».
Insomma, i talking point sembrano essere sempre gli stessi, con il messaggio forse solo da noi percepito, e un po’ strano considerando che sono parole che vengono dalla bocca un senatore della Repubblica Italiana, di una sorta di superiorità scientifico-morale-legislativa di un Paese straniero. Insomma, per tutte queste ragioni, le macchine vanno staccate, farla venire in Italia è inutile, insomma Indi deve…
Fermi tutti, però qui è saltata fuori però una parola nuova: mitocondri. Ah già, i mitocondri. Déjà vu.
La sindrome da deplezione del DNA mitocondriale (in acronimo anglofono MDS, o MDDS) era esattamente la malattia di cui soffriva Charlie Gard, il bambino la cui storia lacerò il mondo, ucciso con il distacco delle macchine imposto dall’ospedale e dalla Sanità inglese, in combo con i giudici, nel 2017.
Forse, se leggete questo sito, già lo sapete: i britannici sono i primi ad aver permesso e realizzato la cosiddetta «donazione mitocondriale», espressione orwelliana talvolta preferita a «Three parents IVF», ossia «fecondazione in vitro a tre genitori». In pratica, si produce in laboratorio un bambino formato da tre genitori, frutto del materiale genetico di un uomo e due donne: la madre dà l’ovulo, ma una seconda donna, considerata sana, fornisce i mitocondri, sostituendo quelli difettosi della madre-ovocita.
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Ovviamente, non ci possono essere studi a lungo termine – anzi, c’è qualche possibilità che crei malattie inaspettate – ma, come altre terapie geniche che conoscerete, la si fa lo stesso, l’ultimo caso famoso è di sei mesi fa, proprio in terra di Albione. Per produrre un embrione che diventa il bambino a tre genitori, ricordiamo en passant, ne hanno distrutti 316. Ucraina e Singapore, e pure l’Australia, già da un lustro sono sul pezzo.
Abbiamo scritto su questo sito che c’è la grande probabilità che la provetta a tre genitori possa essere stata offerta ai Gard. Ciò vuol dire, che i bambini dopo Charlie potrebbero essere figli della provetta a tre genitori, perché, assicurano gli scienziati, è l’unico modo per non rischiare il ripetersi di quello strazio.
Fai il bambino in provetta, fondendo tre DNA (i mitocondri hanno un codice genetico loro, il DNA mitocondriale) per non avere problemi, anzi, guarda, fallo per il bene del bambino. Tenete a mente quale sarà il mantra per i bambini nati da bioingegnerizzazione: sarà come vaccinarli…
È chiaro che siamo dinanzi ad una delle prime svolte programmate per i designer babies, cioè per l’eugenetica del XXI secolo. È chiaro che ci stanno portando lì.
Per questo, ritengo, che scienziati e giudici del sistema della morte sono così insolitamente negativi rispetto alle cure. È per questo che il Moloch britannico, a costo di dividere l’opinione pubblica e creare qualche dissonanza cognitiva, sta ammazzando tutti questi bambini.
Charlie, Indi e gli altri sono i piccoli sacrifici umani sui quali si sta costruendo un mondo fatto solo di bimbi bioingegnerizzati, magari con il CRISPR, come le zanzare di Gates e Crisanti. Sangue innocente, versato per il sorgere dell’era umanoide.
Ci rendiamo conto che è tanta roba, ma è quello che pensiamo – da anni. Ed è per questo che viene da guardare infastiditi il circo che si è scatenato intorno a Indi. Gli occhi fissi sul dito, mentre la Luna è lì davanti, piena, immensa. E i lupi ululano.
Avevamo promesso due parole sulla Meloni, e il suo beau geste di dare la cittadinanza alla bambina, sperando di portarla in Italia. Rimembrate che accadde la stessa cosa con Alfie Evans, che divenne cittadino italiano, come deliberato il Consiglio dei Ministri nell’aprile 2018 su proposta del ministro degli Interni Macro Minniti e del ministro degli Esteri Alfano.
Alfano era il capo di un partito biodegradabile, ora sparito, chiamato Nuovo Centrodestra, formatosi da una scissione del Popolo della Libertà di Silvio Berlusconi organizzata, scrisse qualche giornale, con l’appoggio dell’episcopato. Alcuni pezzi di quel network democristiano, il continuum talvolta inspiegabile tra la politica e i vescovi (i Family Day…), sono stati trasferiti direttamente in Fratelli d’Italia: è il caso dell’ex deputata NCD Eugenia Roccella, finita a far il ministro della Famiglia per la Meloni, con il memorabile incipit dell’incarico ministeriale per cui la legge 194/78 non andava toccata).
Non sorprende, dunque, che anche all’attuale governo sia venuta la stessa idea, con pure lo stesso ospedale pediatrico vaticano implicato, il Bambin Gesù, che di mitocondri si occupa da un po’. E, considerando cosa sta accadendo alla Pontificia Accademia della Vita, non sappiamo dove la cosa potrebbe andare a finire.
Sorprende, invece, come i gruppuscoli pro-life e i commentatori cattopolitici o destroidi possano aver tripudiato dopo la scelta spettacolare del premier di dare il passaporto alla bambina. Nel senso: davvero, come si potuto prendere sul serio questa cosa?
Rendere Indi Gregory cittadina italiana non può non configurarsi come un atto di attrito nei confronti di Londra. O meglio: un affronto, un atto ostile vero e proprio.
Eppure, solo pochi giorni fa, come in tante altre occasioni tra G7, G20 e altro, Giorgia era lì con i bacetti sulla guancia del prime minister Rishi Sunak, l’indiano di cui enigmaticamente non conosciamo la casta, ma di cui, come sa il nostro lettore, sappiamo tante altre cose interessanti.
Ora, se uno Stato straniero decide di uccidere un cittadino italiano, si apre – si spera – una crisi diplomatica. Nella fantasia di un Paese funzionale, ci si attende che, alla peggio, si mandi un commando di incursori per l’esfiltrazione. Gli USA fanno così – in realtà, fanno numeri poderosi anche per i loro cittadini che hanno certi problemi con la giustizia, come Amanda Knox o il pilota del Cermis.
Se un altro Paese vuole uccidere una bambina italiana, cosa è lecito aspettarsi, dallo Stato romano? Con evidenza, i lanciatori di coriandoli meloniani non si attendevano nulla. Sapevano che in fondo era solo un teatrino politico, che la bimba era italiana per modo di dire.
Mica vogliamo metterci contro Albione, che è pure partner della NATO, ed è, come diceva il senatore PD che vive in una villa palladiana (stile assai amato oltremanica), «patria della libertà», e pure, ci viene da aggiungere, della massoneria – quella forza occulta che, sì, ha prodotto l’Italia unita.
Mica prendiamo sul serio questa cosa di Indi italiana. In fondo si tratta solo di una bambina, la sovranità di un popolo si misura con le dichiarazioni dei politici sul MES, mica nel difendere una cittadina innocente ed indifesa. No?
È questo pensiero che mi è insopportabile, che mi manda in bestia. È l’impotenza generale davanti alla palese realtà per cui lo Stato moderno altro non è che una macchina di morte, inarrestabile, imbattibile, necessaria, alla quale bisogna arrendersi, e accontentarsi delle farse – fatte sulla pelle dei bambini piccoli. È la sottomissione allo Stato-Moloch. È l’incorporazione della Necrocultura come sistema operativo della politica e della vita quotidiana.
In pratica, lo hanno accettato: anche a destra. Facciamo finta di curarci della questione, poi però lasciamo che ci uccidano la bambina.
Questa, teorizzo dentro di me da un po’, è chiaramente la fine dello Stato-nazione nel XXI secolo, e della barzelletta ancora circolante del «nazionalismo». Perché una Nazione, per essere tale, deve rispettare l’etimologia latina della parola: natio, «nascita». Una nazione che uccide i bambini, prima o dopo che nascano, non è più una Nazione. Una nazione che come sua base ha il contrario – la morte, specie dei più piccoli, degli ultimi, dei cittadini futuri – quale ragione ha di esistere?
Le nazioni moderne avanzano solo perché, come abbiamo già detto, sono in ultima analisi macchine automatiche, macchine di morte. In pilota automatico, a discapito delle loro stesse leggi (lo abbiamo imparato, duramente, nel biennio pandemico) e contro soprattutto i principi più fondamentali come la continuità della popolazione e la protezione dell’individuo, esse possono andare avanti, ancora per qualche tempo almeno.
Svuotata della vita umana, cosa può rimanere alla Nazione? Una risposta l’abbiamo già data nel corso di questo articolo: rimane alla macchina, da gestire, sfoltire, programmare, la vita umanoide.
Attorniati dal circo osceno che abbiamo visto, questi bambini sono stati sacrificati per la mutazione epocale dello Stato, e per l’alba dell’era umanoide.
E adesso, scusate, ma sto guardando le foto della bambina con i suoi genitori, e mi sale la spremuta d’occhi. Vi lascio a ridere, o a meditare, su quanto ho avuto da scrivere.
Vi assicuro, non ne avevo voglia.
Roberto Dal Bosco
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Droga
San Francisco, nostro futuro: distopia post-apocalittica di zombie tossici e oligarchi tecnomiliardari. E nessuna classe media

San Francisco Woman Posts Her Commute Through the City’s Tenderloin District
— Chief Nerd (@TheChiefNerd) November 7, 2023
“This is how I have to get to work everyday…this is not ok.” pic.twitter.com/cyFndTZ9ze
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San Francisco is something out of a zombie movie pic.twitter.com/28klHXotC6
— Harrison Krank (@HarrisonKrank) July 27, 2023
Junkie zombie encampment in downtown San Francisco across IKEA keeps growing. Urine streaks covering sidewalk. Imagine that smell 🤮 @DeanPreston no one wants to shop here pic.twitter.com/El0vVYjABF
— Old Fashioned SF (@powellmarket415) April 25, 2023
San Francisco is Zombie land.
— Alex Perez Abba. (@AlexPer51573831) May 26, 2023
How would you like a governor that allows this to be President of the USA? pic.twitter.com/jPQPmSwX2N
This is San Francisco. And it’s horrible to see what the “zombie drug” is doing to people. In your opinion , what is the solution ? pic.twitter.com/SfTrOSMHDK
— Stella Escobedo (@StellaEscoTV) September 2, 2023
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In San Francisco, a drug addict homeless woman gave birth right on the sidewalk. pic.twitter.com/efTJJDaZ8c
— Eye Witness Report 🇳🇬 🇲🇱 🇱🇷 🇬🇳 🇸🇱 🇧🇫 (@muntagab) November 10, 2023
The City is so powerless that can’t clean up homeless encampments/drug dens from downtown SF. Junkies were right back after DPW cleaned the sidewalk. THIS will represent San Francisco during APEC 🤦🏻♀️(📍200 block Mason Street) pic.twitter.com/6KCAbJgHzJ
— Old Fashioned SF (@powellmarket415) November 10, 2023
Man Sprays Water On A Homeless Old Woman In San Francisco USA 🇺🇸 pic.twitter.com/qqqt2XidL2
— Everything ENTERTAINMENT (@clinton_heat) November 2, 2023
Alcuni hanno riportato che i pochi negozi rimasti aperti a San Francisco ora invece degli scaffali hanno delle teche chiuse con il lucchetto, perfino per i rotoli di carta igienica. Come riportato da Renovatio 21, il governo della città, con la sua sindaca diverse dal nome eccezionale – si chiama London Breed – intanto pensa al «reddito di transessualanza», citando 97 diversi generi possibili nel modulo per iscriversi. A niente servono anche notizie inquietanti, ma salutate con calore, nel cuore di molti cittadini, dell’uso di robot killer da parte della polizia di San Francisco.This is San Francisco! #Homeless 🤷🏾♂️ pic.twitter.com/GCisO2fFXC https://t.co/vCMY2rNXUD
— Milan – (@_jedm) November 3, 2023
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