Oligarcato
Documenti dimostrano che Bill Gates ha donato 319 milioni di dollari ai media

Bill Gates ha un impero mediatico, ma pochi lo sanno. A differenza degli altri conglomerati, i cui padroni son ben noti (da Murdoch e Berlusconi, oramai minori), l’influenza di Gates sui media di tutto il mondo è passata sinora sottotraccia.
Il sito americano MintPressNews, citandodocumenti che avrebbe visionato, ha rivelato questo mese che la Bill and Melinda Gates Foundation ha effettuato donazioni per un valore di oltre 300 milioni di dollari per finanziare progetti mediatici in tutto il pianeta.
I destinatari di questo denaro includono molte delle più importanti agenzie di stampa americane, tra cui CNN, NBC, NPR, PBS e la rivista The Atlantic.
La Bill and Melinda Gates Foundation ha effettuato donazioni per un valore di oltre 300 milioni di dollari per finanziare progetti mediatici in tutto il pianeta
Gates sponsorizza anche una miriade di influenti organizzazioni britanniche, tra cui BBC, il Guardian, il Financial Times e il Daily Telegraph.
In Europa importanti giornali come Le Monde in Francia, Der Spiegel in Germania ed El País in Spagna.
L’influente canale TV qatariano, ma con reach globale Al Jazeera è pure finanziato dai Gates.
Il denaro della Fondazione Gates destinato ai programmi per i media è stato suddiviso in una serie di sezioni, presentate in ordine numerico decrescente, e include un collegamento alla sovvenzione pertinente sul sito Web dell’organizzazione.
CNN, NBC, NPR, PBS , la rivista The Atlantic, BBC, il Guardian, il Financial Times e il Daily Telegraph, Le Monde, Der Spiegel, El País in Spagna, Al Jazeera
Fondi diretti a media:
- NPR- $24,663,066
- The Guardian (incluso TheGuardian.org)- $12,951,391
- Cascade Public Media – $10,895,016
- Public Radio International (PRI.org/TheWorld.org)- $7,719,113
- The Conversation- $6,664,271
- Univision- $5,924,043
- Der Spiegel (Germania)- $5,437,294
- Project Syndicate- $5,280,186
- Education Week – $4,898,240
- WETA- $4,529,400
- NBCUniversal Media- $4,373,500
- Nation Media Group (Kenya) – $4,073,194
- Le Monde (Francia)- $4,014,512
- Bhekisisa (Sud Africa) – $3,990,182
- El País – $3,968,184
- BBC- $3,668,657
- CNN- $3,600,000
- KCET- $3,520,703
- Population Communications International (population.org) – $3,500,000
- The Daily Telegraph – $3,446,801
- Chalkbeat – $2,672,491
- The Education Post- $2,639,193
- Rockhopper Productions (Regno Unito) – $2,480,392
- Corporation for Public Broadcasting – $2,430,949
- UpWorthy – $2,339,023
- Financial Times – $2,309,845
- The 74 Media- $2,275,344
- Texas Tribune- $2,317,163
- Punch (Nigeria) – $2,175,675
- News Deeply – $1,612,122
- The Atlantic- $1,403,453
- Minnesota Public Radio- $1,290,898
- YR Media- $1,125,000
- The New Humanitarian- $1,046,457
- Sheger FM (Etiopia) – $1,004,600
- Al-Jazeera- $1,000,000
- ProPublica- $1,000,000
- Crosscut Public Media – $810,000
- Grist Magazine- $750,000
- Kurzgesagt – $570,000
- Educational Broadcasting Corp – $506,504
- Classical 98.1 – $500,000
- PBS – $499,997
- Gannett – $499,651
- Mail and Guardian (Sud Africa)- $492,974
- Inside Higher Ed.- $439,910
- BusinessDay (Nigeria) – $416,900
- Medium.com – $412,000
- Nutopia- $350,000
- Independent Television Broadcasting Inc. – $300,000
- Independent Television Service, Inc. – $300,000
- Caixin Media (Cina) – $250,000
- Pacific News Service – $225,000
- National Journal – $220,638
- Chronicle of Higher Education – $149,994
- Belle and Wissell, Co. $100,000
- Media Trust – $100,000
- New York Public Radio – $77,290
- KUOW – Puget Sound Public Radio – $5,310
Insieme, queste donazioni ammontano a 166.216.526 dollari.
Il denaro è generalmente diretto verso questioni di interesse di Gates. Ad esempio, la sovvenzione della CNN di 3,6 milioni di dollari è andata a «reportage sull’uguaglianza di genere con un focus particolare sui Paesi meno sviluppati, producendo giornalismo sulle disuguaglianze quotidiane subite da donne e ragazze in tutto il mondo», mentre il Texas Tribune ha ricevuto milioni per «per aumentare la consapevolezza e l’impegno del pubblico sui problemi della riforma dell’istruzione in Texas».
«Dato che Bill è uno dei più ferventi sostenitori delle scuole private – scrive MintPress – un cinico potrebbe interpretarlo come l’introduzione di propaganda pro-multinazionale delle scuole private nei media, mascherata da notizia oggettiva.
La Gates Foundation ha anche donato quasi 63 milioni di dollari a enti di beneficenza strettamente allineati con i grandi media
La Gates Foundation ha anche donato quasi 63 milioni di dollari a enti di beneficenza strettamente allineati con i grandi media, tra cui quasi 53 milioni di dollari a BBC Media Action, oltre 9 milioni di dollari alla Fondazione Staying Alive di MTV e 1 milione di dollari al New York Times Neediest Causes Fund. Pur non finanziando specificamente il giornalismo, vanno comunque segnalate le donazioni al ramo filantropico di un un player del mondo dei media.
Gates continua a sottoscrivere anche un’ampia rete di centri di giornalismo investigativo, per un totale di poco più di 38 milioni di dollari, più della metà dei quali è andata all’International Center for Journalists con sede a Washington per espandere e sviluppare i media africani.
Questi centri includono:
- International Center for Journalists- $20,436,938
- Premium Times Centre for Investigative Journalism (Nigeria) – $3,800,357
- The Pulitzer Center for Crisis Reporting – $2,432,552
- Fondation EurActiv Politech – $2,368,300
- International Women’s Media Foundation – $1,500,000
- Center for Investigative Reporting – $1,446,639
- InterMedia Survey institute – $1,297,545
- The Bureau of Investigative Journalism – $1,068,169
- Internews Network – $985,126
- Communications Consortium Media Center – $858,000
- Institute for Nonprofit News – $650,021
- The Poynter Institute for Media Studies- $382,997
- Wole Soyinka Centre for Investigative Journalism (Nigeria) – $360,211
- Institute for Advanced Journalism Studies – $254,500
- Global Forum for Media Development (Belgio) – $124,823
- Mississippi Center for Investigative Reporting – $100,000
Oltre a questo, la Fondazione Gates fornisce denaro ad associazioni di stampa e giornalismo per almeno 12 milioni di dollari. Ad esempio, la National Newspaper Publishers Association, un gruppo che rappresenta più di 200 testate, ha ricevuto 3,2 milioni di dollari.
Tali organizzazioni includono:
- Education Writers Association – $5,938,475
- National Newspaper Publishers Association – $3,249,176
- National Press Foundation- $1,916,172
- Washington News Council- $698,200
- American Society of News Editors Foundation – $250,000
- Reporters Committee for Freedom of the Press- $25,000
Questo porta il totale a $ 216,4 milioni.
La fondazione mette anche i soldi per formare direttamente giornalisti in tutto il mondo, sotto forma di borse di studio, corsi e workshop.
Oggi è possibile per un individuo formarsi come reporter grazie a una sovvenzione della Gates Foundation, trovare lavoro in un punto vendita finanziato da Gates e appartenere a un’associazione di stampa finanziata da Gates. Ciò è particolarmente vero per i giornalisti che lavorano nei settori della salute
Oggi è possibile per un individuo formarsi come reporter grazie a una sovvenzione della Gates Foundation, trovare lavoro in un punto vendita finanziato da Gates e appartenere a un’associazione di stampa finanziata da Gates.
Ciò è particolarmente vero per i giornalisti che lavorano nei settori della salute, dell’istruzione e dello sviluppo globale, quelli in cui lo stesso Gates è più attivo e dove è più necessario esaminare le azioni e le motivazioni del miliardario.
Le sovvenzioni della Fondazione Gates relative all’istruzione dei giornalisti includono:
- Johns Hopkins University – $1,866,408
- Teachers College, Columbia University- $1,462,500
- University of California Berkeley- $767,800
- Tsinghua University (China) – $450,000
- Seattle University – $414,524
- Institute for Advanced Journalism Studies – $254,500
- Rhodes University (South Africa) – $189,000
- Montclair State University- $160,538
- Pan-Atlantic University Foundation – $130,718
- World Health Organization – $38,403
- The Aftermath Project- $15,435
La Fondazione Gates dal 2014 ha donato 5,7 milioni di dollari alla Population Foundation of India per creare drammi che promuovono la salute sessuale e riproduttiva, con l’intento di aumentare i metodi di «pianificazione familiare» (cioè contraccezione e aborto) nell’Asia meridionale
La Fondazione Gates paga anche per una vasta gamma di campagne mediatiche specifiche in tutto il mondo.
Ad esempio, dal 2014 ha donato 5,7 milioni di dollari alla Population Foundation of India per creare drammi che promuovono la salute sessuale e riproduttiva, con l’intento di aumentare i metodi di «pianificazione familiare» (cioè contraccezione e aborto) nell’Asia meridionale.
Nel frattempo, ha stanziato oltre 3,5 milioni di dollari a un’organizzazione senegalese per sviluppare programmi radiofonici e contenuti online con informazioni sulla salute.
I sostenitori considerano questo un aiuto per i media sottofinanziati in modo critico, mentre gli oppositori potrebbero considerarlo un caso di un miliardario che usa i suoi soldi per piantare le sue idee e opinioni nella stampa.
I sostenitori considerano questo un aiuto per i media sottofinanziati in modo critico, mentre gli oppositori potrebbero considerarlo un caso di un miliardario che usa i suoi soldi per piantare le sue idee e opinioni nella stampa.
Progetti mediatici finanziati dalla Gates Foundation:
- European Journalism Centre – $20,060,048
- World University Service of Canada – $12,127,622
- Well Told Story Limited – $9,870,333
- Solutions Journalism Inc.- $7,254,755
- Entertainment Industry Foundation – $6,688,208
- Population Foundation of India- $5,749,826 –
- Participant Media – $3,914,207
- Réseau Africain de l’Education pour la santé- $3,561,683
- New America – $3,405,859
- AllAfrica Foundation – $2,311,529
- Steps International – $2,208,265
- Center for Advocacy and Research – $2,200,630
- The Sesame Workshop – $2,030,307
- Panos Institute West Africa – $1,809,850
- Open Cities Lab – $1,601,452
- Harvard university – $1,190,527
- Learning Matters – $1,078,048
- The Aaron Diamond Aids Research Center- $981,631
- Thomson Media Foundation- $860,628
- Communications Consortium Media Center – $858,000
- StoryThings- $799,536
- Center for Rural Strategies – $749,945
- The New Venture Fund – $700,000
- Helianthus Media – $575,064
- University of Southern California- $550,000
- World Health Organization- $530,095
- Phi Delta Kappa International – $446,000
- Ikana Media – $425,000
- Seattle Foundation – $305,000
- EducationNC – $300,000
- Beijing Guokr Interactive – $300,000
- Upswell- $246,918
- The African Academy of Sciences – $208,708
- Seeking Modern Applications for Real Transformation (SMART) – $201,781
- Bay Area Video Coalition- $190,000
- PowHERful Foundation – $185,953
- PTA Florida Congress of Parents and Teachers – $150,000
- ProSocial – $100,000
- Boston University – $100,000
- National Center for Families Learning – $100,000
- Development Media International – $100,000
- Ahmadu Bello University- $100,000
- Indonesian eHealth and Telemedicine Society – $100,000
- The Filmmakers Collaborative – $50,000
- Foundation for Public Broadcasting in Georgia Inc. – $25,000
- SIFF – $13,000
«Sommati insieme, questi progetti mediatici sponsorizzati da Gates ammontano a un totale di 319,4 milioni di dollari. Tuttavia, ci sono evidenti carenze con questo elenco non esaustivo, il che significa che la cifra reale è senza dubbio molto più alta» scrive MintPress.
«Innanzitutto, non conta le sovvenzioni secondarie, ovvero denaro dato dai destinatari ai media di tutto il mondo. E mentre la Fondazione Gates promuove un’aria di apertura su se stessa, in realtà ci sono poche preziose informazioni pubbliche su ciò che accade ai soldi di ciascuna sovvenzione, tranne per una breve descrizione di una o due frasi scritta dalla fondazione stessa sul suo sito web».
«Sono state conteggiate solo le donazioni alle organizzazioni di stampa stesse oi progetti che potrebbero essere identificati dalle informazioni sul sito web della Fondazione Gates come campagne mediatiche, il che significa che migliaia di sovvenzioni con qualche elemento mediatico non compaiono in questo elenco».
Un esempio calzante è la partnership della Fondazione Gates con ViacomCBS, la società che controlla CBS News , MTV, VH1, Nickelodeon e BET. I resoconti dei media all’epoca notarono che la Gates Foundation stava pagando il gigante dell’intrattenimento per inserire informazioni e annunci pubblici nella sua programmazione e che Gates era intervenuto per cambiare le trame in programmi TV popolari come ER e Law & Order: SVU.
Tuttavia, scrive MintPress, quando si controlla il database delle sovvenzioni di BMGF, «Viacom» e «CBS» non si trovano da nessuna parte, la probabile sovvenzione in questione (per un totale di oltre $ 6 milioni) descrive semplicemente il progetto come una «campagna di impegno pubblico volta a migliorare i tassi di diploma di scuola superiore e tassi di completamento postsecondari specificamente rivolti a genitori e studenti», il che significa che non è stato conteggiato nel totale ufficiale.
Non sono inoltre incluse le sovvenzioni finalizzate alla produzione di articoli per riviste accademiche. Sebbene questi articoli non siano destinati al consumo di massa, costituiscono regolarmente la base per gli articoli sulla stampa principale e aiutano a modellare le narrazioni su questioni chiave.
La Gates Foundation ha donato in lungo e in largo a fonti accademiche, con almeno 13,6 milioni di dollari destinati alla creazione di contenuti per la prestigiosa rivista medica The Lancet
La Gates Foundation ha donato in lungo e in largo a fonti accademiche, con almeno 13,6 milioni di dollari destinati alla creazione di contenuti per la prestigiosa rivista medica The Lancet.
Naturalmente, anche i soldi dati alle università per progetti puramente di ricerca alla fine finiscono nelle riviste accademiche e, infine, a valle nei mass media.
È stato notato come Gates in tutti questi anni abbia tenuto un basso profilo, a differenza di un altro dei top 5 più ricchi del mondo, che acquistò il Washington Post.
Per l’indebita influenza esercitata sui media, Gates era stato magari attaccato dal giornale della sua città, il Seattle Times: «le sovvenzioni della fondazione alle organizzazioni dei media… sollevano ovvie domande sul conflitto di interessi: come possono essere imparziali i reportage quando un attore importante tiene i cordoni della borsa?» scriveva il quotidiano nel 2011. Più tardi la stessa testata ricevette fondi dalla Fondazione Gates per il finanziamento della sezione «laboratorio educativo».
Il giornalista americano Tim Schwab è uno degli unici ad aver cercato la verità nell’impero mediatico occulto di Gates.
La ricerca di Tim Schwab ha scoperto conflitti di interesse a livelli altissimi. Ad esempio, due editorialisti del New York Times hanno scritto in modo entusiasta della Fondazione Gates per anni senza rivelare che lavoravano anche per un gruppo – il Solutions Journalism Network – che, come mostrato sopra, ha ricevuto oltre 7 milioni di dollari dall’ente di beneficenza del miliardario tecnologico.
Naturalmente, anche i soldi dati alle università per progetti puramente di ricerca alla fine finiscono nelle riviste accademiche e, infine, a valle nei mass media
All’inizio di quest’anno, Tim Schwab ha anche rifiutato di collaborare a una storia su COVAX, l’ente filantropico-sanitario di distribuzione globale di vaccini fortemente partecipato da Gates e dalle sue sigle, per il Bureau of Investigative Journalism – il giornalista sospettava che il denaro che Gates aveva pompato nella testata avrebbe reso impossibile riferire con precisione su un argomento così vicino agli interessi di Gates.
«Quando l’articolo è stato pubblicato il mese scorso, ripeteva l’affermazione che Gates aveva poco a che fare con il fallimento di COVAX, rispecchiando la posizione della Fondazione Gates e citandola dappertutto. Solo alla fine dell’articolo di oltre 5.000 parole è emerso che l’organizzazione che difendeva pagava gli stipendi del suo personale» scrive MintPress.
Si tratterebbe di una forma di censura implicita, di autocensura.
«Non credo che Gates abbia detto al Bureau of Investigative Journalism cosa scrivere. Penso che il Bureau sapesse implicitamente, anche se inconsciamente, di dover trovare un modo per raccontare questa storia che non prendesse di mira il loro finanziatore. Gli effetti di distorsione dei conflitti finanziari sono complessi ma molto reali e affidabili», ha detto Schwab, descrivendolo come «un caso di studio sui pericoli del giornalismo finanziato da Gates».
Gates chiese di far qualcosa per limitare le comunicazioni su piattaforme Whatsapp
È da notare che Bill Gates, oltre che avere leve nei media, ne abbia anche nei social media. Nessuno sa con precisione a quanto ammonti la sua quota di azioni di Facebook, per esempio – ma dell’azienda di Zuckerberg l’uomo Microsoft è stato uno dei primi finanziatori ancora negli anni 2000.
Ricordiamo anche quando la volontà di controllo nelle comunicazioni mondiali – sia nelle forme che nei contenuti – emerse durante il lockdown, quando Gates chiese di far qualcosa per limitare le comunicazioni su piattaforme Whatsapp.
Lo rivelò in una delle sue numerosi apparizioni TV in maglioncino un anno fa, in video che Renovatio 21 aveva sottotitolato:
«Certamente quando lasci che le persone comunichino, devi avere a che fare con il fatto che certe cose scorrette e molto sollecitanti possono diffondersi molto rapidamente rispetto alla verità».
«Lo abbiamo già visto con i vaccini, ogni cosa negativa arriva alle persone… fatti come “no, non sono sicuri, non causano l’autismo” viaggiano molto lentamente in comparazione… e i social media possono fare ancora peggio».
«Queste società mediatiche possono vedere cosa è messo sulle loro piattaforme e togliere cose che sono assolutamente sbagliate, liberarsi di queste cose, o rallentarle»
In modo assai interessante, Gates chiamò in causa il fatto che Whatsapp usi una tecnologia di crittografia.
Le aziende dei social media «non vedono nemmeno alcuni messaggi sulle loro piattaforme a causa della crittografia di Whatsapp.Per non avere responsabilità hanno reso la cosa opaca qualsiasi sia la questione: antivaccinismo, pornografia infantile, hanno fatto in modo di non poter intervenire in quelle cose».
Il controllo biologico della popolazione tramite vaccino, aborto contraccezione. Il controllo psicologico della popolazione tramite propaganda e censura. A che personaggio siamo dinanzi?
Robert F. Kennedy jr. ha denunciato da tempo la concentrazione di potere mediatico e informatico a livello globale nelle mani di Gates.
«Facebook e Google hanno assunto “FactChecker»” (Politifact) per censurare la disinformazione sui vaccini. La Gates Foundation è il maggiore finanziatore di “FactChecker”» scriveva Kennedy nella primavera 2020, che, come sempre prevedeva con nitore stupefacente la situazione: «enormi donazioni a NPR e PBS [canali radio e TV pubblici americani, ndr] permettono di comprare dai media pubblici una copertura distorta dei vaccini di Gates».
Renovatio 21 vi invita a leggere l’articolo scritto da Kennedy più di un anno fa: «Come Bill Gates controlla la messaggistica globale e la censura». Gates si pone come vero controllore dei messaggi scambiati nel consorzio umano.
Il controllo biologico della popolazione tramite vaccino, aborto contraccezione. Il controllo psicologico della popolazione tramite propaganda e censura.
A che personaggio siamo dinanzi?
Ambiente
Climate Change, perché Bill Gates sta cambiando versione?

Bill Gates, co-fondatore, miliardario filantropo e inarrestabile allarmista pandemico-climatico, ha fatto marcia indietro sulle profezie sul «clima catastrofico».
Nel 2021, Gates aveva messo in guardia sulle conseguenze apocalittiche se il mondo non raggiungesse zero emissioni nette di carbonio entro il 2050. Aveva anche scritto, e promosso grandemente, un suo nuovo libro a riguardo, Clima. Come evitare un disastro.
La scorsa settimana Gates ha fatto un’improvvisa inversione di rotta sulla sua narrativa sulla catastrofe climatica e ora si aspetta che «nessun paese temperato diventerà inabitabile».
Gates ha enunciato tale concetto, in totale controtendenza rispetto a quanto detto in precedenza, ad un evento dal vivo al Times Center di New York dove ha sostenuto che «se provi a usare la forza bruta sul clima, troverai persone che diranno: “mi piace il clima ma non voglio sostenere quel costo e ridurre il mio impatto negativo” cambiando standard di vita».
Bill Gates: No temperate country is going to become uninhabitable. The climate people have to decide, are we the science number people or… You really want to make arguments based on what you actually know about how much is planet at risk
Source: Source: New York Times Events… pic.twitter.com/p7MKvyy3wS— Wittgenstein (@backtolife_2023) September 26, 2023
L’ultramiliardario ha perfino respinto la necessità di piantare alberi per salvare il pianeta, chiedendosi: «siamo scienziati o siamo idioti?… cosa vogliamo essere?»
Da notare come la piantagione degli alberi era uno dei dogmi che in questi lustri varie organizzazioni seguivano per ottenere il bollino delle operazioni «ad impatto zero». Ora Gates dice che è una cosa idiota?
Sostieni Renovatio 21
Gli ultimi commenti di Bill sono distantissimi pochi anni fa, quando avvertì Chris Wallace, conduttore di Fox News Sunday che «con la migrazione che abbiamo visto fuori dalla Siria a causa della guerra civile, che dipendeva in qualche modo dalle condizioni meteorologiche, avremo una migrazione 10 volte superiore perché le aree equatoriali diventeranno invivibili».
Bill Gates, cioè, fino a poco fa era un teorico del «migrante climatico» e dipingeva un quadro apocalittico della terra surriscaldata sino a divenire invivibile.
Come riportato da Renovatio 21, l’uomo Microsoft, primo donatore dell’OMS, sosteneva che la prossima pandemia sarebbe stata causata dai cambiamenti climatici – riguardo ai quali, tuttavia, il suo jet privato non ha influenza, in quanto «parte della soluzione».
🤮Bill Gates was in New York this week openly flouting the globalist 2030 agenda.
If they have their way, they'll have us all in "15 minute cities" eating bugs. pic.twitter.com/4j3queONjX
— Truthseeker (@Xx17965797N) September 25, 2023
Due anni fa, in un bizzarro evento ospitato alla Casa Bianca del Biden appena insediatosi, Gates parlò di clima davanti a 40 capi di Stato. L’anno passato, ad una serie di domande in TV sulla guerra ucraina, aveva detto che l’Europa senza gas russo «è un bene».
Ha decisamente cambiato idea. Perché? Cosa sta succedendo.
L’inversione di marcia di Gates arriva quando il CEO di BlackRock Larry Fink ha abbandonato l’espressione «ESG» (ambiente, sociale e governance), cioè il punteggio per le aziende del nuovo capitalismo etico stile World Economic Forum.
La Lego, multinazionale di vitale importanza per il Paese della Danimarca, ha fatto sapere che non utilizzerà più plastica riciclata per fare i suoi mattoncini colorati.
McDonald’s ha fatto sparire dal suo sito le menzioni degli ESG, da cui a luglio ha preso le distanze anche il CEO della banca d’affari Goldman Sacks.
L’immenso fondo finanziario Vanguard aveva abbandonato la ESG Investing Alliance già lo scorso febbraio.
La bolla verde sta implodendo?
Non dimentichiamo, tuttavia gli investimenti di Gates nella geoingegneria, con il progetto di oscurare il sole tramite nubi chimiche spruzzate da aerei ad alta quota.
Anche questi piani sono stati messi da parte? Oppure stanno continuando, magari con altri veri scopi?
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Oligarcato
Banchetto reale a Versailles preparato da Macron per il re britannico. Voi intanto mangiate insetti

Sostieni Renovatio 21
Ora, ricordiamo come Macron sia passato per World Economic Forum – programma Young Global Leaders, quelli che predicano la riduzione della popolazione, l’austerità più violenta: non avrai nulla e sarai felice.Last night's banquet for King Charles 🇬🇧 and Macron 🇫🇷 at the Palace of Versailles. They are pushing carbon-zero and “eat ze bugs” agenda for you, but not for them…pic.twitter.com/XUuylR1rkw
— Dr. Eli David (@DrEliDavid) September 22, 2023
Aiuta Renovatio 21
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Internet
Soros ha finanziato l’«armata» di Biden su TikTok

Lo scorso anno il megaspeculatore internazionale George Soros ha donato almeno 300.000 dollari a un gruppo di creatori di TikTok di sinistra, che hanno utilizzato i fondi per promuovere una serie di narrazioni gosciste sul social network. Lo riporta il New York Post, che asserisce che tale gruppo lavorava spesso sotto la guida diretta della Casa Bianca.
La Open Society Foundations di Soros ha donato 5,5 milioni di dollari all’organizzazione no-profit Accelerate Action Inc. nel 2020 e nel 2021, che a sua volta ha donato almeno 300.000 dollari nel 2022 alla Gen Z for Change, ha riferito il giornale, citando documenti fiscali.
Gen Z for Change si descrive come una rete di oltre 500 «attivisti, organizzatori e creatori» di social media. Attraverso varie piattaforme di social media, il gruppo pubblica contenuti che promuovono l’aborto, il controllo delle armi, la politica liberale sull’immigrazione e la «giustizia climatica», secondo il suo sito web. Si tratta, come noto, di cause che il miliardario Soros sostiene da anni in tutto il mondo.
Tuttavia, secondo quanto riporta il NY Post, il gruppo sarebbe stato assunto dal presidente Joe Biden per diffondere il suo messaggio e attaccare i politici repubblicani.
Sostieni Renovatio 21
I membri della Gen Z for Change sono stati invitati a intervistare l’allora plenipotenziario pandemico della Casa Bianca, il dottor Anthony Fauci, nel 2021, e sono stati convocati alla Casa Bianca l’anno scorso per un briefing sul conflitto in Ucraina, durante il quale è stato loro chiesto di produrre «contenuti esplicativi» sulla politica e gli obiettivi degli Stati Uniti nel conflitto tra Kiev e Mosca.
Il rapporto intimo tra l’amministrazione Biden e la Gen Z for Change ha attirato una notevole attenzione da parte dei media al punto che il programma TV satirico Saturday Night Live lo scorso anno ha mandato in onda uno sketch in cui Biden era alle prese con una ridda di TikToker ospiti nello studio ovale.
Oltre a finanziare le campagne sui social media, Soros ha anche incanalato 128 milioni di dollari verso candidati e organizzazioni democratiche durante la stagione di metà mandato dello scorso anno, rendendolo il più grande donatore di quel ciclo elettorale.
Da allora Soros si è dimesso dal timone della Open Society Foundations, cedendo il controllo della ONG a suo figlio, Alex Soros, il quale non perde tempo e, dopo aver visitato la Casa Bianca almeno 14 volte, pochi mesi fa è stato ricevuto dal papa assieme a Bill Clinton. I Soros starebbero per chiudere i progetti in UE e per licenziare il 40% della forza lavoro delle loro fondazioni.
Come riportato da Renovatio 21, due anni fa la Casa Bianca aveva assunto un influencer TikTok LGBTQ per incentivare la vaccinazione genica anti-COVID. In precedenza erano stati assunte almeno altre 50 figure simili, sempre con il fine di indurre la popolazione giovanile a sottoporsi alla siringa mRNA.
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Immagine screenshot da YouTube
-
Spirito2 settimane fa
Squadra giovanile di football si inginocchia e canta l’Ave Maria in gregoriano al termine della partita
-
Genetica2 settimane fa
Siero mRNA contaminato dal DNA, ricercatori in allarme. Il vaccino è l’alba dell’era umanoide?
-
Reazioni avverse1 settimana fa
17 milioni di morti dopo il siero: nuovo studio rileva un «legame causale definito» tra il lancio del vaccino e i picchi di mortalità
-
Pensiero2 settimane fa
Napolitano e Messina Denaro, misteri atlantici
-
Pensiero1 settimana fa
All’ombra del papa crematorio
-
Pensiero7 giorni fa
L’equazione del collasso
-
Bioetica2 settimane fa
Analisi critica della proposta di legge «Un cuore che batte»
-
Necrocultura2 settimane fa
Branchi di adolescenti e anarco-tirannia: immagini dall’orrore del crimine giovanile USA