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Immigrazione

Berlino messa a ferro e fuoco per il capodanno. Indovinate da chi

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San Silvestro di fuoco nella capitale tedesca, dove orde di giovani hanno trasformato interi quartieri in zone di guerra, arrivando assaltare polizia, pompieri e perfino le ambulanze.

 

Siamo dinanzi ad una evenienza oramai comune, quella dei festeggiamenti degli immigrati, in ispecie maghrebini, che per il capodanno o per la vittoria della loro Nazionale creano disordini di ogni tipo – comprese le violenze sessuali di massa viste a Colonia e Milano.

 

Come riporta RMX.news, a Berlino, polizia e vigili del fuoco hanno risposto a 3.943 incidenti, con 15 vigili del fuoco e 18 agenti di polizia feriti dagli individui che, in teoria, erano fuori a festeggiare.

 

Secondo la testata tedesca Bild, si può parlare di «attacchi particolarmente violenti nei quartieri hotspot di Kreuzberg e Neukölln con un’alta percentuale di migranti».

 

 

«Ci sono stati dozzine di attacchi», afferma la senatrice dell’Interno Iris Spranger, dei socialdemocratici (SPD), il PD tedesco, ora al potere con Olaf Scholz.

 

A Kreuzberg, ad esempio, dopo che i giovani hanno appiccato il fuoco alle barricate, i vigili del fuoco arrivati ​​per spegnere l’incendio sono stati attaccati da 200 uomini incappucciati.

 

A Neukölln, che è uno dei quartieri più multiculturali della Germania, 50 autori hanno lanciato razzi contro i servizi delle forze di emergenza

 

In una scena inquietante, un gruppo di uomini è stato filmato mentre attaccava un’ambulanza, lanciando oggetti all’interno delle porte posteriori aperte del veicolo. Alcuni sostengono che si tratti di mattoni.

 

 

Altri video mostrano lanci di razzetti contro i veicoli dei soccorsi medici. È il caso di dire che stanno davvero festeggiando il nuovo anno sparando sulla Croce Rossa.

 

 

 

Le immagini, con fiamme ed esplosioni, fanno pensare davvero ad una zona di guerra da qualche parte nel Medio Oriente martoriato: ma no, è la capitale della locomotiva d’Europa, la civilissima Germania.

 

 

 

Nel caos della guerra di capodanno sono state arrestate 103 persone (98 uomini e cinque donne).

 

La polizia berlinese si è sfogata su Twitter scrivendo che «la violenza che i nostri colleghi hanno dovuto subire a Capodanno è insopportabile. È compito della società nel suo insieme contrastare chiaramente questo. Ringraziamo tutti per l’impegno e auguriamo agli infortunati una pronta guarigione».

 

Un altro video che mostra l’impudica tracotanza dei diversamente-festeggianti-il-capodanno mostra un tizio a volto coperto che interrompe l’intervista TV di un vigile del fuoco mettendosi davanti alla telecamera e sparando con quella che sembra un qualche tipo di pistola (scacciacani? Non capiamo).

 

 

Il risveglio di Berlino è stato tra auto e autobus bruciati, uno spettacolo che nemmeno nel Donbass.

 

 

Georg Pazdersk, ex leader del gruppo parlamentare Alternative fuer Deutschland al Bundestag, ha scritto: «quando finalmente ammetteremo che abbiamo un enorme problema con i giovani migranti maschi provenienti da società arcaiche che non vogliono integrarsi? Tacere il problema significa continuare a promuoverlo». Nel Tweet ha messo anche un bel filmato di auto in fiamme, che male non fa.

 

 

Immagini di devastazione si sono viste anche in altre città tedesche.

 

 

 

Come noto, nel 2016, circa 2.500 donne tedesche erano state violentate e aggredite sessualmente da uomini nordafricani e mediorientali nel capodanno in piazza presso il Duomo Colonia e in altre città, per esempio 400 denunce furono fatte nella sola Amburgo.

 

Un evento simile si è ripetuto all’ombra di un’altra cattedrale gotica, il Duomo di Milano, dove avvennero orrende molestie a ragazze italiane da parte di giovani di origine straniera. Il fenomeno, disconosciuto in Europa, ha un nome preciso in arabo: taharrush gamea, la «molestia collettiva», che abbiamo visto al Cairo violare la giornalista Lara Logan, salvatasi per miracolo da una violenza sessuale di massa di crudeltà incomprensibile.

 

Scene di distruzione urbana si sono viste di recente anche per le vittorie del Marocco durante i mondiali corrotti in Qatar.

 

Come riportato da Renovatio 21, il top si raggiunse tuttavia a Peschiera del Garda, con la conquista della cittadina lacustre da parte di orde di immigrati africani di seconda generazione.

 

 

 

 

Immagine screenshot da Twitter

 

 

 

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Immigrazione

Conor McGregor indagato per hate speech: aveva criticato la risposta del governo alla violenza migrante di Dublino

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Il campione di MMA Conor McGregor è ora sotto inchiesta per «incitamento all’odio online» per le sue critiche alle politiche migratorie di massa del governo irlandese e per l’incapacità di proteggere i suoi cittadini dalla violenza dei migranti.

 

Il McGregor si è espresso con veemenza contro l’inerzia del governo dopo che diversi bambini e una donna sono stati accoltellati da un migrante algerino in pieno giorno la scorsa settimana.

 

«Bambini innocenti accoltellati senza pietà da uno straniero mentalmente squilibrato a Dublino, in Irlanda, oggi», ha pubblicato su Twitter. «Il nostro capo della polizia ha detto questo sulle rivolte avvenute in seguito. Drew, non va bene. C’è un grave pericolo tra noi in Irlanda che non dovrebbe mai verificarsi qui in primo luogo».

 

 

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McGregor ha anche chiesto ai leader irlandesi un’azione per affrontare la politica migratoria di fondo che ha consentito all’aggressore algerino di entrare in Irlanda.

«Le vostre affermazioni di nulla sono assolutamente inutili per la soluzione di questo problema. Agite!! Risolvete IMMEDIATAMENTE questa situazione!»

 

 

In risposta, le forze di polizia irlandesi, note come Gardai, stanno ora indagando su McGregor per «incitamento all’odio online».

 

«I post di McGregor sono al vaglio della Gardai, la polizia irlandese, nell’ambito di un’indagine sulla diffusione di discorsi di incitamento all’odio online. L’indagine è condotta da Justin Kelly, un vice commissario del Garda», ha riferito il britannico Sunday Times.

 

Il contesto dell’attacco a McGregor – peraltro un simbolo nazionale vivente, che ha espresso semplicemente la sua opinione pubblicamente – è da valutare bene, perché avviene proprio nei giorni in cui il primo ministro irlandese Leo Varadkar ha promesso di reprimere il cosiddetto hate speech, il «discorso di incitamento all’odio», in seguito alle rivolte scoppiate in seguito alla follia di accoltellamenti tra i migranti.

 

«Approveremo nuove leggi nelle prossime settimane per consentire al Gardai di utilizzare meglio le prove CCTV raccolte ieri», ha detto Varadkar. “Modernizzeremo le nostre leggi contro l’incitamento all’odio e all’odio in generale”.

 

«Abbiamo bisogno di leggi per poterli perseguire individualmente… La colpa è loro e noi le otterremo», ha aggiunto il Varadkar.

 

«Siamo un Paese di migranti. Siamo andati in tutto il mondo come popolo», ha insistito. «I nostri servizi pubblici non funzionerebbero senza la migrazione. Non ci sarebbe nessuno che si prenderebbe cura dei malati o degli anziani, sicuramente non abbastanza persone».

 

Le osservazioni di Varadkar che denigravano l’indignazione per l’accoltellamento più che per l’accoltellamento stesso erano così stonate che persino il CEO di Tesla Elon Musk ha concluso che il primo ministro irlandese «odia il popolo irlandese».

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Al momento dell’attacco, in cui è stata ferita una donna e dei bambini, i media mainstream – inclusa la britannica BBC – hanno negato che il sospetto fosse un immigrato, dicendo che quelle erano solo «voci» messe probabilmente in giro dall’estrema destra, mentre a loro risultava che il presunto accoltellatore fosse invece un «cittadino irlandese».

 

Il che tecnicamente è pure vero: il sospetto, 50 anni, ha infatti ottenuto la cittadinanza 20 anni fa, ma si tratterebbe di un algerino che non si è mai integrato in Irlanda; secondo quanto dicono alcune testate, sarebbe invece vissuto sempre alle spese dello Stato irlandese senza lavorare.

 

Leo Varadkar, figlio di padre indiano, è il primo premier irlandese dichiaratamente omosessuale. Il suo partito, il Fine Gael, è il più partito irlandese rappresentato a Bruxelles, ed è infatti considerato come decisamente europeista. Il Fine Gael, che si definisce liberal-conservatore e pure cristiano-democratico, nel 2014 lavorò alacremente per la campagna di modifica della Costituzione del 1937 affinché fosse inserito il comma secondo cui «il matrimonio può essere contratto per legge da due persone, senza distinzione di sesso».

 

Intervistato da Tucker Carlson, l’ex stratega di Donald Trump Steve Bannon, lui stesso di origini irlandesi, ha definito la situazione del Paese come «una polveriera», sottolineando come Varadkar e i politici siano totalmente divorziati dalla realtà e completamente venduti agli ordini della UE.

 

 

Gli oltre centomila immigrati presi a carico da Dubino in un anno, su una popolazione totale del Paese di poco più di 4 milioni di abitanti, danno l’idea della catastrofe demografica in corso, al punto che, come sottolinea Carlson, parlare di progetto di sostituzione etnica è l’unico modo per descrivere il fenomeno.

 

Secondo voci, il marzialista UFC McGregor, popolarissimo nella società dell’Eire, potrebbe scendere in campo e lanciare una sfida alla classe politica oramai lontana dalla realtà.

 

Nel frattempo, secondo il progetto di legge di Varadkar, non solo il campione potrebbe finire in galera, ma pure chiunque altro abbia sul proprio telefonino un meme considerato (da chi?) come hate speech.

 

L’Irlanda, patria delle oscure trame fiscali dei colossi tecnologici americani per i loro affari europei, potrebbe rappresentare il futuro che tocca a tutti noi: la convergenza Stato-multinazionali che predica Davos, con effetti mostruosi sulla popolazione, come quello di punire chiunque sia in disaccordo con le politiche di immigrazione – cioè, di sostituzione etnica – implementata dal governo nazionale e supranazionale.

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Immigrazione

Scontro con coltelli tra siriani e afgani alla stazione ferroviaria in Germania

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Diverse persone sono rimaste ferite durante una rissa tra gruppi di uomini provenienti dalla Siria e dall’Afghanistan in una stazione ferroviaria in Germania, dicono le autorità.   L’incidente è avvenuto nella città di Schwenningen, nel Land tedesco del Baden-Württemberg, lo scorso 1° novembre, ma la polizia ha appena annunciato l’arresto di un sospetto siriano e ulteriori dettagli sul caso. Quella notte intorno alle 19 fazioni rivali di migranti si sono scontrate in una discussione in un cortile della stazione di transito di VS-Schwenningen.   Durante un successivo alterco fisico, un uomo siriano ha estratto un coltello e ha ferito un adolescente afghano. Un altro uomo siriano ha tentato di accoltellare un maschio afghano ma, secondo quanto riferito, non ha avuto successo. L’afghano ferito è stato curato in ospedale.   Diversi partecipanti furono rapidamente identificati dagli investigatori, ma non furono effettuati arresti fino a settimane dopo. La polizia tedesca ha recentemente annunciato che un maschio siriano di 31 anni è stato arrestato con l’accusa di lesioni personali pericolose provocate da un coltello. Al momento non sono stati effettuati altri arresti.   Le autorità ritengono che la rissa fosse collegata a un precedente scontro tra i gruppi avvenuto nella stessa stazione ferroviaria in agosto.   Secondo un rapporto governativo interno ottenuto dalla testata Bild quest’estate, la criminalità violenta negli impianti ferroviari è esplosa dall’inizio della crisi COVID e dei relativi blocchi e cambiamenti nei protocolli di polizia.   Cinque mesi fa si era avuto il caso di un ferroviere brutalmente massacrato da immigrati, con video ripreso da passeggeri del treno sconvolti.  

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Sempre in fatto di violenza ferroviaria, a inizio anno fa, si consumava l’episodio del cittadino tedesco veniva gettato sui binari del treno da migranti siriani.   La Germania sta affrontando anche il problema delle bande di immigrati che distruggono i Bancomat, con un record di 500 sportelli automatici attaccati nel corso del 2022.   Nel frattempo il Paese appronta parcheggi solo per LGBT e immigrati – anche se a causa degli immigrati, diventano difficili le sfilate omosessualiste – , e si preoccupa, come nel caso del sindaco di Wuerzburg, della reputazione dei migranti quando un rifugiato somalo ha dato in escandescenze provocando la morte di tre donne.   Come riportato da Renovatio 21il sindaco di un’altra città, Plauen ha lanciato l’allarme per l’aumento di criminalità e a causa dei migranti che dominano il centro cittadino, molestano i pedoni e commettono reati gravi, tra cui un caso di tentato omicidio colposo.   Di fatto, anche la piccola cittadina della Sassonia è ridotta ad una no-go zone. Tuttavia, a Duesseldorf è apparso il primo segnale in lingua araba,   La popolazione immigrata aveva dato il meglio di sé anche durante lo scorso capodanno a Berlino, con teppisti che sembravano farsi gioco dell’autorità.   La Germania è ancora traumatizzata dalla scoperta delle molestie sessuali collettive, e non solo nella Piazza del Duomo di Colonia, perpetrata da immigrati ai danni di donne tedesche: è la tahurrush gamea, il concetto di «stupro di massa» visto anche sotto il Duomo di Milano.

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  Immagine di Okmijnuhb via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 3.0 Unported
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Nordafricano accoltella donna e bambini. Dublino in rivolta

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La polizia irlandese ha arrestato un uomo dopo aver presumibilmente accoltellato quattro persone, tre delle quali bambini sotto i sei anni, in una scuola di Dublino giovedì. L’incidente ha provocato furiose proteste per le strade della città, poiché circolavano voci secondo cui l’autore del reato era un cittadino straniero.

 

Una donna adulta e tre bambini sono rimasti feriti nello scontro avvenuto in una scuola di lingua irlandese nel centro della città. Uno dei bambini, una bambina di cinque anni, è stato portato in un vicino ospedale con ferite gravi, mentre altri due – un bambino di cinque anni e una bambina di sei anni – sono stati curati per ferite meno gravi. Lo riferisce l’Irish Times.

 

L’aggressore è stato trattenuto sul posto da alcuni cittadini e arrestato poco dopo, secondo quanto riportato dai media locali. È stato anche portato in ospedale per cure ed è stato descritto dalla polizia come un maschio adulto sulla cinquantina.

 

Sebbene la polizia non abbia fornito ulteriori informazioni sull’uomo o sul suo potenziale movente, alcune testate, lo ha descritto come cittadino algerino, citando fonti della polizia.

 

Quando la descrizione del sospetto come algerino si è diffusa sui social media, folle di manifestanti si sono radunate vicino alla scena, dove la manifestazione si è presto trasformata in scontri tra la polizia antisommossa e rivoltosi incappucciati.

 

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I manifestanti avevano iniziato a riunirsi nel centro della città giovedì pomeriggio in seguito all’attacco con coltello.

 

La polizia antisommossa era stata schierata per tenere sotto controllo i manifestanti, ma presto sono scoppiati scontri, con diversi agenti aggrediti, ha riferito RTE News. Fuochi d’artificio e barriere per il controllo della folla sono stati lanciati contro la polizia, che ha tentato di respingere la folla di gente del posto infuriata con scudi antisommossa.

 

La folla di rivoltosi ha quindi dato fuoco alle auto della polizia e ai veicoli dei trasporti pubblici nella capitale irlandese.

 

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Gruppi di rivoltosi incappucciati hanno anche sfondato la finestra di un edificio utilizzato per ospitare i migranti e hanno caricato le linee di polizia con cassonetti in fiamme.

Il commissario di polizia Drew Harris ha condannato quelle «scene vergognose» e ha descritto i rivoltosi come «una fazione di teppisti completamente pazza guidata dall’ideologia di estrema destra». Harris ha affermato che i responsabili dei disordini «saranno trattati adeguatamente».

 

L’accoltellamento e la conseguente rivolta sono avvenuti una settimana dopo che Josef Puska, un migrante rom dalla Slovacchia, era stato condannato all’ergastolo per il brutale omicidio di una donna nella città di Tullamore lo scorso gennaio.

 

Lo sforzo dell’Irlanda per ospitare e integrare centinaia di migliaia di migranti e richiedenti asilo ha portato a manifestazioni sempre più frequenti di rabbia pubblica a Dublino, comprese ripetute proteste davanti a un centro di accoglienza per migranti maschi lo scorso novembre, e scontri violenti in uno accampamento di migranti illegali nella città all’inizio di quest’anno, culminata con la demolizione della «baraccopoli» da parte della gente del posto.

 

Secondo i dati più recenti dell’Ufficio centrale di statistica, tra aprile 2022 e aprile 2023 sono entrati in Irlanda circa 141.000 immigrati. L’anno scorso, un numero record di 13.651 persone hanno chiesto asilo in Irlanda, la maggior parte proveniente da Georgia, Somalia e Siria.

 

Intanto, procede il teatrino grottesco per cui l’identità di immigrato da parte del sospetto non è ancora stata confermata pubblicamente. Come in Italia, secondo le direttive della Carta di Roma, ora acclusa al testo unico per la deontologia dei giornalisti, non dovrebbe essere possibile per la stampa divulgare le origini etniche o nazionali di una persona finita nei fatti di cronaca.

 

Ciononostante, sono più di una le testate dublinesi che, citando fonti, indicano che il sospetto perpetratore della violenza gratuita contro donne e bambini sarebbe un algerino 50enne.

 

La notizia, tuttavia, è nella rivolta della popolazione. Questa sì, una vera novità.

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