Immigrazione
I festeggiamenti per la nazionale del Marocco: simbolo perfetto del fallimento dell’integrazione
![](https://www.renovatio21.com/wp-content/uploads/2022/12/maroc-mil.jpg)
Il Marocco ha vinto 3-0 contro la Spagna, passando ai quarti di finale dell’osceno mondiale qatariota.
L’avere vinto con la Spagna deve dare ai vicini marocchini, con cui non sono poche le frizioni (Ceuta, Melilla) un certo gusto.
Così, per festeggiare, i marocchini immigrati in Ispagna hanno pensato bene di mettere in piedi rivolte e devastazioni in varie città del Paese.
Los hinchas de Marruecos están tomando españa JSJAJS
El mundial va a causar más daño a europa que las 2 guerras mundiales pic.twitter.com/Ptynj0k3eM— ElBuni (@therealbuni) December 6, 2022
En Reus han ardido al menos 19 contenedores durante las celebraciones de los marroquíes tras la victoria de Marruecos contra España. pic.twitter.com/eZyvx840Vq
— Jorge Bayer (@Jorgebsaez) December 6, 2022
Morocco fans celebrating in Barcelona after their victory against Spain pic.twitter.com/lppb7gAI9A
— Samer Hamawi (@Samerskills) December 6, 2022
#SpagnaMarocco
Qualcuno sta festeggiando😁 pic.twitter.com/C52n5V24IH— Ipertesa (@Ipertesa) December 6, 2022
Non è una novità: il tollerante Belgio, dove ha sede l’ineffabile paradiso di bontà umanitaria che è l’Unione Europea, era stato messo a ferro e fuoco per i festeggiamenti del passaggio agli ottavi. Ricordiamo che Bruxelles è nota per le sue no-go zones, come il quartiere di Molenbek, da cui sarebbero partiti anche membri del commando ISIS che sterminò i ragazzini al Bataclan nel 2015.
Faslıların çeyrek final sevinci.. yer Brüksel #Morocco #FIFAWorldCup #Bruxelles pic.twitter.com/ghuyRvUdXD
— namelessone (@goxelx) December 7, 2022
Non è noto se per il trauma, anche stavolta, i poliziotti belgi hanno organizzato un’orgia in caserma, così per farsela passare.
Qualche fuocherello lo si è visto anche in Francia. Celerini in tenuta antisommossa bersagliati da razzi e petardi. Incendi. Urla d’inferno. Così festeggiano, se perdono non abbiamo idea.
Lille : la situation est hors de contrôle. La police charge entre les flammes. Les Marocains répliquent avec des mortiers #ESPMAR pic.twitter.com/FBb1JCsZsO
— Fdesouche.com est une revue de presse (@F_Desouche) December 6, 2022
Gustose anche le rivolte per la vittoria calcistica all’Aia ed Amsterdam – dove, come sa il lettore di Renovatio 21, i marocchini, con la loro mafia detta «Mocro», controllano il traffico di droga e sono la criminalità organizzata più efferata e spudorata, che fanno dei Paesi Bassi «un narco-Stato 2.0».
Nel frattempo a l'aia…. pic.twitter.com/FaqEnMX5jO
— Wbfe3🍊🚜 (@ravel80262268) November 27, 2022
Ma veniamo a noi. Ecco l’Italia marocchina in festa perché hanno vinto contro la Spagna. Tanti ragazzotti felici. I marocchini in Italia sono tantissimi, al punto tale che, impropriamente e in modo politicamente scorrettissimo, alcuni chiamano qualsiasi immigrato nordafricano «marocchino».
Il censimento 2011 segnalava che vi sarebbero nel nostro Paese 452.424 marocchini, cioè 0,74% del totale degli abitanti dello Stivale. Ovviamente, questi sono quelli registrati. Non abbiamo idea di quanto dobbiamo moltiplicare questo numero se vogliamo provare a pensare quanti sono con gli irregolari: il doppio, il triplo, dieci volte? Non sappiamo. Ma sono tantissimi. E, ad occhio, non sono molto diversi da quelli che stanno in Belgio o in Spagna.
Ecco Milano l’altra sera, con una folla immensa di marocchini che festeggia i quarti di finale andando giù per Corso Buenos Aires.
Milano, folla in corso Buenos Aires dopo la vittoria del Marocco contro la Spagna agli ottavi di finale di Qatar 2022 #MaroccoSpagna #Qatar2022 #Milano #localteam pic.twitter.com/lChhtvHMdD
— Local Team (@localteamtv) December 6, 2022
Diversamente milanesi festeggiano la vittoria del Marocco sulla Spagna, tuttapposto. pic.twitter.com/BJlWUbPFAk
— ANSIA (@ansia_tw) December 7, 2022
A Milano, Corso Buenos Aires bloccato dai tifosi del Marocco in festa per la vittoria sulla Spagna.
EVVIVA St. Ambrose (S.Ambrogio per i non milanesi) 😂😂 pic.twitter.com/yVx04SYFmN
— Ambrosino Raffaele Salvatore (@Ambrosino6) December 7, 2022
Questa parrebbe essere la famosa piazza Gae Aulenti a Milano, dove è stato allestito un megaschermo. Singolare modo di festeggiare, tirando oggetti.
Vergogna. Mi dispiace ma io in Italia non ci posso più vivere. Non mi sento al sicuro con sta gente. Andrò in un altro continente che ancora non è stato invaso. pic.twitter.com/8v3fbfCxRn
— 😁😁 (@e7oro) December 6, 2022
Bologna, fumogeno con inedito coretto «Allahu Akbar» in versione stadio. Eccezio.
Bologna: pic.twitter.com/EbQEblgncL
— Fiatbarchetta – Legio XI (@fiatbarchetta19) December 6, 2022
Questa è la città di Vicenza. Il traffico di viale Milano, la zona degli immigrati, con le sue laterali piene di negozietti per stranieri, bloccato da auto con il clacson continuo.
Insomma è festa grande.
Dobbiamo dire che sono immagini che ci ricordano altro: la finale del mondiale 2006, quando migliaia di milanesi si riversavano verso piazza San Babila e piazza Duomo.
Chi scrive viveva a Milano all’epoca e ricorda perfettamente quel momento: c’era. In viale Venezia, dove la fiumana partita da Buenos Aires transitava per buttarsi nella fontana della divinità padana voluta da Formentini protoleghista, nessuna macchina veniva strattonata. Nessun fumogeno, nessun petardo, razzetto: e avevamo vinto la coppa del Mondo contro la Francia, squadra nemesi della nostra nazionale, in una partita pazzesca (testate, rigori, Materazzi…)
La cosa più strana che si potè vedere, testimoniamo, fu che ad una certa da un balcone di un palazzo di viale Venezia spuntò fuori Dino Meneghin. Altissimo, altissimissimo, tirò fuori una bandiera dell’Italia, con il sorrisone che gli riconosciamo. Sotto, un gruppetto di tifosi lo acclamavano. Bum: la vittoria ai mondiali aveva unificato perfino chi al calcio preferisce (giustamente) il basket.
Diciamo pure, l’atmosfera era tanto, tanto diversa da quella che si vedono in queste immagini, che, di fatto, non è che fanno molto per farci evitare di pensare ad una vera «grande sostituzione» in corso. Laddove c’erano i tifosi italiani, che festeggiavano civilmente, ora ci sono i marocchini, che tirano roba.
Non che la cosa stupisca. Renovatio 21 ha parlato del caso bizzarro della Bocconi, che ha un servizio per riaccompagnare a casa gli studenti attraverso il parco antistante, pubblicizzando la cosa senza mai dire perché ve ne sia bisogno.
E abbiamo presente cosa è diventata, a capodanno, viale Milano. Negli anni duemila abbiamo visto il bombardamento di petardi dei gruppetti di giovani (ma anche uomini maturi, a dire il vero), dall’aspetto maghrebino, rendere inavvicinabile la piazza della Madonnina a San Silvestro.
Non che all’estero sia diverso: ricordo, nel 2001, un capodanno ad Amsterdam: fuggimmo da Piazza Dam, divenuta un inferno di nordafricani che tiravano petardi addosso alla gente – lo posso testimoniare, perché lo vidi con i miei occhi: quei fuochi di artificio che in Italia si mettono in un angolo per allontanarsi con le dita nelle orecchie, quelli li scagliavano apposta contro gruppi di persone inconsapevoli. Poi ridevano.
Ricordo bene quella sera: scappando da quella situazione, finimmo in una piazzetta interna, dove assistemmo ad un alterco tra due levantini circondati da un gruppo; quando uno dei due che urlava fece vedere che aveva una pistola infilata nei pantaloni sotto la maglietta, presi con forza la mano della fidanzata, e ce ne andammo anche da lì con rapidità.
Il pomeriggio del 1° gennaio, quando tutto sembrava più calmo perché gli stronzi che hanno fatto le ore piccole magari sono a letto, facemmo una passeggiata. Ad un angolo della strada un ragazzo seduto a terra suonava un didgeridoo, lo strumento a fiato australiano, come una grande pipa di legno che, appoggiata al suolo, fa quei suoni tipo bordone – drone. Feci in tempo a vedere tutta la scena: un tizio, anche quello levantino, con il gruppetto di amici levantini, gli buttò un raudo di quelli belli potenti dentro il didgeridoo, senza che il ragazzo si accorgesse o avesse il tempo di reagire. Gli scoppiò praticamente a pochi centimetri dalla bocca, facendogli prendere un colpo. Reagì solo urlando «Happy New Year» in modo sarcastico, mentre i tizi stranieri lo deridevano.
Il problema è che si è andati molto oltre, poi. È l’escalation «Eros e Thanatos» che possiamo aspettarci: Dopo i petardi, le violenze sessuali.
Prima vi fu Colonia, dove durante il capodanno furono molestate qualcosa come 650 donne. Dapprima, silenzio. Poi emerse che erano in maggioranza provenienti dal Nordafrica, e che avevano usato violenza contro una quantità crescente di donne che, superate le reticenze, cominciarono a parlare: in tutta la Germania, saltò fuori che erano 1200 le donne che avevano sporto denuncia, con 400 nella sola Amburgo – la punta dell’iceberg, ovviamente,
Dal Duomo di Colonia al Duomo di Milano: ecco le violenze sessuali in serie sotto il Duomo di Milano, dove agli stranieri con evidenza il petardo molesto non basta più. Almeno dieci ragazze vengono circondate ed aggredite dal branco. I nomi dei fermati paiono tutti nordafricani.
Ma tranquilli, va tutto bene. Il fenomeno avrebbe pure un nome in arabo: taharrush gamea, la «molestia collettiva», che abbiamo visto al Cairo violare la giornalista Lara Logan, salvatasi per miracolo da una violenza sessuale di massa di crudeltà incomprensibile.
Non ci vuole davvero molto a comprendere, quindi, che queste immagini di incontenibile «gioia» delle masse immigrate marocchine che mettono a soqquadro tutte le città d’Europa siano la prova definitiva del fallimento dell’integrazione, e del fatto che l’immigrazione è solo un programma di distruzione e sostituzione della società preesistente.
Perché mai un marocchino, che vive in Italia, mangia in Italia, magari pure vota in Italia – ius soli! Ius scholae subito! – dovrebbe gioire devastando la città che lo ospita? Ubi panem ibi patria, dicevano gli antichi, ma ciò non sembra essere vero per i nostri immigrati. Sono andati via del Marocco, per venire da noi. Epperò tifano il Marocco, e vandalizzano la nostra terra se questo vince.
Che cosa ci stiamo perdendo del ragionamento?
La verità è che, con buona pace delle balle propalate dall’oligarcato con contorno di PD, cooperative-mangiatoia, giornali e chiesa cattolica, l’immigrato in nessun modo vuole integrarsi.
Non lo dice Renovatio 21, ma un rilievo dell’ISTAT dell’ottobre 2016: due immigrati di seconda generazione su 3 non si identificano nella Nazione o nel popolo italiani: si sente italiano il 38% e il 43% dichiara di «non sentirsi di appartenere all’Italia per quanto riguarda i doveri che avere la cittadinanza comporta».
Avete letto bene: il 66,6% dei figli degli immigrati non si sente italiano – e sono quelli cresciuti con la nostra lingua, la nostra scuola, la nostra TV, etc. Non sente di dover sottostare, quindi, alla legge italiana.
Ricordate l’origine del concetto di cittadinanza: nell’antichità, lo status di cittadino romano apparteneva ai membri della comunità politica romana, in quanto cittadini della città di Roma (civis romanus); non era legato all’essere un abitante di uno dei domini romani, almeno fino alla Constitutio Antoniniana, emanata dall’imperatore Caracalla nel 212, che concedeva la cittadinanza a tutte le popolazioni abitanti entro i confini dell’Impero.
Dire «civis romanus sum», «sono un cittadino romano», era motivo di orgoglio, perché era qualcosa che si era guadagnati duramente, e che dava prestigio e diritti.
Oggi invece, secondo la statistica, i figli degli immigrati ci dicono in faccia «civis romanus non sum», e godono.
Ora, vi è più chiaro da dove vengono le immagini che stiamo vedendo.
Uno chiede: ma allora, se non si sentono italiani, cosa si sentono? In queste sere, magari, si identificano come marocchini. Ma abbiamo visto altre forme acute di dis-identificazione con il Paese che li ospita: Peschiera del Garda. Ricordate? L’estate scorsa, il Garda invaso da migliaia e migliaia di ragazzini richiamati da uno strano messaggio «panafricano» diffuso sul social cinese TikTok, con volontà dichiarata di invadere la località lacustre per liberarla, provvisoriamente, dal controllo «italiano». Ricorderete anche cosa successe alle ragazze in treno: molestate nemmeno più per questioni sessuali, ma perché «italiane» che non potevano stare nel vagone occupato dallo sciame di teenager africani e nordafricani.
Come avevamo scritto all’epoca, questa identità «africana», che esiste solo come artificio per opporsi al nemico italiano, sparirà dalle vite dei bimbi nordafricani in pochi anni; a sostituirla, sarò magari un’identificazione con la ummah, la comunità islamica, secondo qualche predicazione salafita o wahabita dell’imam locale, e di lì il senso di appartenenza ancora più grande – più grande del calcio, della musica trap, della spavalderia giovanile – sarà fornito loro dalla jihad.
Quindi, vedere i marocchini che spaccano le città europee perché la loro squadra vince non è solo la plastica immagine del fallimento definitivo dell’integrazione e di ogni sua aspettativa: no, è il prodromo di una violenza molto più grande, e organizzata, che potrà essere portata sulle nostre città – e magari con qualche arma «scappata» all’Ucraina.
Qualcuno ci ha fatto finire qui. C’è un disegno, lo sapete.
Sarebbe anche arrivato il momento di cominciare a combatterlo davvero – perché la destra al governo, se non l’avete capito, sta facendo finta anche qui.
Roberto Dal Bosco
Immagine screenshot da YouTube
Immigrazione
Immigrato marocchino appena rilasciato per aggressione uccide 55enne spingendolo sotto il treno
![](https://www.renovatio21.com/wp-content/uploads/2024/07/Hundertwasserbahnhof-Uelzen.jpg)
Un migrante di 18 anni è stato arrestato e accusato di aver ucciso un uomo di 55 anni nella famosa stazione ferroviaria di Hundertwasser nella città di Uelzen, nella Bassa Sassonia, spesso descritta come «una delle 10 stazioni ferroviarie più belle del mondo». Lo riporta Remix News.
L’omicidio è avvenuto all’1:30 di notte, subito dopo che il sospettato era stato rilasciato dalla custodia della polizia per aver commesso una serie di altri reati.
I media tedeschi riferiscono che finora, sembra che la vittima sia stata spinta o presa a calci giù per una rampa di scale della stazione senza apparente motivo in un attacco casuale. L’anziano uomo di Lüneburg ha riportato gravi lesioni traumatiche al cervello ed è morto in fondo alle scale.
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Gli agenti di polizia hanno arrestato il migrante all’interno dell’area della stazione; la vittima, tuttavia, è morta rapidamente e i soccorritori non sono riusciti a soccorrere l’uomo in tempo.
L’uomo marocchino è stato arrestato per la prima volta sabato per furto con scasso nel centro della città e poi per aggressione alla stazione centrale degli autobus. La polizia lo aveva preso in custodia per i crimini, ma poi lo aveva rilasciato alle 21:00, solo poche ore prima che uccidesse la vittima di 55 anni.
L’immigrato nordafricano accusato di omicidio colposo. La polizia ritiene che potrebbe essere stato sotto l’effetto di droghe al momento dell’attacco e ha prelevato un campione di sangue.
Alternativa per la Germania (AfD) ha rilasciato una dichiarazione sull’incidente, scrivendo:
«Un crimine incredibile è avvenuto la notte di sabato a Uelzen, Bassa Sassonia: un marocchino di 18 anni ha preso a calci un 55enne giù per le scale della stazione ferroviaria di Hundertwasser. Sono stati chiamati i servizi di emergenza e hanno lottato invano per salvare la vita del 55enne: è morto dopo un grave trauma cranico. Non possiamo accettarlo: per rendere di nuovo più sicure le nostre stazioni ferroviarie, dobbiamo immediatamente deportare i criminali con cittadinanza straniera e proteggere i nostri confini. Non possiamo aspettare che la prossima persona giaccia morta sui binari o sui gradini della stazione».
Il caso riporta alla mente quanto accaduto a Jüterbog, cittadina nel land del Brandeburgo, nell’aprile 2023, quando un uomo è rimasto gravemente ferito dopo che era stato gettato da sospetti siriani sui binari della stazione mentre vi era un treno in arrivo.
Negli ultimi anni le stazioni ferroviarie e gli autobus tedeschi sono diventati sempre più pericolosi, tanto che a parlare di violenza gratuita e sanguinaria sono i sindacati dei ferrovieri, con il capo di un sindacato che ha recentemente descritto la violenza estrema e le molestie quotidiane, comprese le molestie sessuali, da parte dei migranti.
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Come riportato da Renovatio 21, a febbraio un immigrato aveva attaccato e «torturato» una capotreno, arrivando quindi a orinarle addosso.
Lo scorso novembre diverse persone sono rimaste ferite durante una rissa con coltelli tra gruppi di uomini provenienti dalla Siria e dall’Afghanistan in una stazione ferroviaria nella città di Schwenningen, nel Land tedesco del Baden-Württemberg.
Nel luglio 2023 si ebbe invece il caso del macchinista è stato brutalmente aggredito da una coppia di migranti a Lauter-Bernsbach, una cittadina della Sassonia.
Le statistiche recentemente pubblicate dal ministero degli Interni tedesco mostrano che i migranti rappresentano un record del 41% di tutti i crimini in Germania, con il loro ruolo in crimini violenti come stupro, omicidio e aggressione ancora più elevato.
Come riportato da Renovatio 21, per il governo Scholz tuttavia la priorità è fermare la diffusione del canto «Auslander raus!» («Stranieri fuori!») sulle note del pezzo di Gigi D’Agostino e perseguire «con la massima pena» chi si metta ad intonarlo.
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Immagine di Nicolas Richter / René Sinn via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 2.5 Generic
Immigrazione
Immagini della rivolta degli immigrati a Leeds. La polizia accusata di aver arrestato gli inglesi che protestano
![](https://www.renovatio21.com/wp-content/uploads/2024/07/Leeds-0724.jpg)
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What the hell is going off in Harehills, Leeds? 🤯😳 pic.twitter.com/QSKwvyePec
— Jamie Owen (@j98str) July 18, 2024
Leeds right now. My man kicking the car is gonna have a rough awakening tomorrow morning🤣 pic.twitter.com/q8Y0cBSJ2l
— Oli Bennett (@at1oli) July 18, 2024
⚠️ 🇬🇧 J’ai identifié l’homme qui a incendié le bus à Leeds. Diffusez cette information largement pour que la police puisse l’arrêter. pic.twitter.com/0ZV1uOGjnn
— Wolf 🐺 (@PsyGuy007) July 18, 2024
Green party councillor Mothin Ali for the Gipton & Harehills ward, stopping rioters from adding to the chaos. After hours of still no police or fire services in leeds, harehills. What a good man 👏🏾
Shame on those spreading lies about him.pic.twitter.com/EuL8hEk1A2 — Bushra Shaikh (@Bushra1Shaikh) July 18, 2024
🏴 #URGENTE Más imágenes de los disturbios que se están produciendo esta noche en la ciudad de Leeds, Inglaterra, provocados por inmigrantes.
🇬🇧 REINO UNIDO HA CAÍDOpic.twitter.com/XEVZAXGmSc — antiprogre.com (@antiprogrecom) July 18, 2024
Imagine raising a young English family in this immigrant shithole? The civilised can’t live alongside the uncivilised. Immigration is a curse. Leeds is unrecognisable 😡 pic.twitter.com/bQconDivmM
— Ashlea Simon (@AshleaSimonBF) July 18, 2024
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These are the cultural enrichers who set a metro bus on fire in Leeds today.
Make them famous. pic.twitter.com/AnmwBAAsxn — End Wokeness (@EndWokeness) July 18, 2024
Sytuacja w Leeds coraz gorsza…
Już wszystko płonie… pic.twitter.com/zwZabpokWa — DudekPL4 (@DudekPL4) July 18, 2024
‘Diversity is our strength’ 🔥 #Leeds pic.twitter.com/esXlalPPuR
— Paul Golding (@GoldingBF) July 18, 2024
This is what the children of the UK are learning … if you don’t like something destroy everything in sight
Harehills, Leeds pic.twitter.com/7ACdLZZQIU — WeGotitBack 🏴🇬🇧🇺🇸 (@NotFarLeftAtAll) July 19, 2024
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Die kulturelle Bereicherung ist in #Leeds gestern in bürgerkriegsähnlichen Ausschreitungen eskaliert. Ein Stadtteil brennt, Polizeiautos werden attackiert, Allahu Akbar-Rufe. Die Behörden hatten versucht, fünf Kinder einer Roma Familie in Obhut zu nehmen. Das ist das Ergebnis.… pic.twitter.com/0Z8B07p5n3
— Birgit Kelle (@Birgit_Kelle) July 19, 2024
Civil war is coming, Leeds is just a little reminder of what’s to come 🔥🔥 pic.twitter.com/rZZ5WPevhO
— Ashlea Simon (@AshleaSimonBF) July 18, 2024
18,36€/Monat
Dafür das der ÖRR mal wieder kein Wort darüber verliert, dass in Leeds gerade die Anarchie herrscht. Es steht nicht gut um Europa. Und sie wissen es! pic.twitter.com/78sXghAlrg — Theresa Finn 🇩🇪 (@Theresa_Finn_) July 18, 2024
Lawless Leeds. Civil war Britain 🔥 pic.twitter.com/BUyO5RFlTZ
— Paul Golding (@GoldingBF) July 18, 2024
Muslim rioters made hell of Leeds to get heaven and virgins for themselves.
They are only 7.8% in population and whole Leeds is burning. British Army needed to handle these terror creators. England is doomed !! pic.twitter.com/aQd25bsknN — Sunanda Roy 👑 (@SaffronSunanda) July 19, 2024
Aiuta Renovatio 21
Finally the British 🇬🇧 Police made an arrest following two days of mass riots and Jihadists burning down Leeds 👇
They arrested this English woman for making “inflammatory comments” about the Jihadists 🤡 pic.twitter.com/KsIsx4fllX — Dr. Eli David (@DrEliDavid) July 20, 2024
In risposta ai video visibili sui social, gruppi di destra hanno cominciato a «si sono mobilitati contro i residenti musulmani del quartiere, in particolare il consigliere del partito Harehills Green Mothin Ali – che, se si vuole credere ai social media, è stato complice dei disordini» scrive ancora il Guardian. In un aggiornamento nelle prime ore dell’indomani delle violenze, la polizia ha affermato che il disordine è stato «istigato da una minoranza criminale intenta a interrompere le relazioni comunitarie». Le forze dell’ordine hanno poi affermato di aver effettuato diversi arresti. Il candidato vicepresidente USA di Trump JD Vance poco tempo fa aveva lanciato un altro avvertimento, parlando della Gran Bretagna come di uno Stato musulmano dotato della bomba atomica.Police vehicles destroyed , lorries looted, busses set on fire in Harehills in Leeds by hundreds of Muslims and eastern European gypsies.
Police make 1 arrest. An English woman for “inflammatory comments” pic.twitter.com/tVAquZpak6 — UK Justice Forum 🇬🇧 Latest Video News Updates! (@Justice_forum) July 20, 2024
L’anarco-tirannide, alimentata dalle non-più minoranze etniche importate con l’immigrazione massiva, è oramai installata nei quartieri di tante città europee. La distruzione è tuttavia solo iniziata.He is right. The people pushing back should see how much Islamists have taken over London, Birmingham and everywhere else in the UK. Islamists cause chaos and Met police, who would arrest a Christian for standing in front of an abortion clinic, do nothing.pic.twitter.com/ik5Hc8m2k8
— Kemi Owonibi (@KemiOwonibi) July 18, 2024
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Immigrazione
Campione del calcio lascia la Germania: non è più il Paese di 10 anni fa a causa della migrazione di massa
![](https://www.renovatio21.com/wp-content/uploads/2024/07/Toni_Kroos_-_CdR_-_RM_v_ATL.jpg)
Il campione calcististico Toni Kroos ha dichiarato a un podcast della ZDF che la Germania non è più lo stesso paese di 10 anni fa a causa della migrazione di massa e che ora resterà in Spagna perché ha paura di lasciare che sua figlia esca di notte nelle città tedesche.
Kroos, che ha collezionato 114 presenze prima di ritirarsi dal calcio professionistico venerdì sera dopo la sconfitta del suo paese contro la Spagna a Euro 2024, ha rilasciato queste dichiarazioni durante un’apparizione al podcast «Lanz & Precht».
L’uomo, ritenuto il giocatore tedesco di maggior successo di sempre, vive in Spagna da un decennio e gioca nel Real Madrid.
Il Kroos ha detto che rimarrà in Spagna con la sua famiglia nonostante la sua carriera calcistica lì stia per concludersi perché la Germania non è più lo stesso Paese «che era dieci anni fa quando siamo partiti».
Rispetto alla Spagna, Kroos ha detto di sentirsi più a disagio nel lasciare che sua figlia uscisse «alle 11 di sera in una grande città tedesca».
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L’ex vincitore della Coppa del Mondo ha affermato che il problema dell’immigrazione di massa è «costantemente presente» in Germania e che è diventato troppo «incontrollato».
Il campione ha detto che alcuni immigrati erano brave persone, ma che «se non riesci a distinguerli da coloro che non sono buoni per noi, alla fine sarà difficile. Allora l’atteggiamento dei tedeschi diventerà sempre più diviso».
Il conduttore del podcast Markus Lanz concorda con Kroos sul fatto che «ci sono problemi ovunque. È troppo affollato, c’è troppa roba» e che le persone non dovrebbero essere diffamate come razziste per averne parlato.
Secondo le nuove cifre pubblicate dal governo federale, in Germania i presunti migranti stranieri sono responsabili di circa 6 crimini violenti su 10. Nonostante costituiscano circa il 14,6% della popolazione, i migranti stranieri sono responsabili del 58,5% di tutti i crimini violenti.
Il partito anti-immigrati AfD nel frattempo è divenuto il secondo partito nel Paese e il primo nella parte orientale.
Il leader del partito ritengono l’Europa un progetto fallito, e chiedono un referendum per uscire dalla UE.
AfD porta avanti apertamente una politica di remigrazione, cioè il rimpatrio di milioni di immigrati giunti irregolarmente su suolo tedesco.
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Immagine di DSanchez17 via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 2.0 Generic
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