Immagine di Gage Skidmore via Flickr pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-ShareAlike 2.0 Generic (CC BY-SA 2.0)
Algoritmi
Facebook, Twitter, Google: Trump annuncia una class action contro Big Tech sulla censura
Il presidente Trump ha annunciato di aver intentato una class action contro Google, Facebook e Twitter e i loro amministratori delegati.
«In America, riconosciamo la libertà di dire ed esprimere la verità… non ci è concessa dal governo, ci è data da Dio e nessuno dovrebbe avere il potere di togliercela», ha detto Trump alla folla a Bedminster, nel New Jersey.
«In America, riconosciamo la libertà di dire ed esprimere la verità… non ci è concessa dal governo, ci è data da Dio e nessuno dovrebbe avere il potere di togliercela»
«Sto presentando un’importante azione legale collettiva contro i colossi della Big Tech tra cui Facebook, Google e Twitter, nonché i loro amministratori delegati quali Mark Zuckerberg, Sundar Pichai e Jack Dorsey».
«Chiediamo la fine dello shadow banning, lo stop al silenzio e lo stop al blacklisting, ai ban e alle cancellazioni che tutti conoscete bene».
Lo shadow banning è la riduzione nella distribuzione di un contenuto imposta segretamente su un utente dei social: la polemica, prima del COVID, riguardava questa censura algoritmica applicata alle visioni più conservatrici. Con la pandemia e la lotta per le controverse elezioni presidenziali USA 2020, non solo lo shadow banning e il blacklisting (esisterebbero vere e proprie liste di proscrizione di account da cesurare) ma la censura vera e propria sono diventata il pane quotidiano di centinaia di milioni di persone del pianeta: basta non essere allineati con il pensiero unico progressista globale, il bacio della pantofola senile di Biden e soprattutto il confiteor indiscutibile sulla bontà di vaccini e lockdown.
Come noto, Trump stesso – un miliardario che è stato eletto pure presidente del più potente Paese della Terra – è ora bandito per sempre dai social. La qualcosa, in tempi normali, avrebbe dell’incredibile.
«Sto presentando un’importante azione legale collettiva contro i colossi della Big Tech tra cui Facebook, Google e Twitter, nonché i loro amministratori delegati quali Mark Zuckerberg, Sundar Pichai e Jack Dorsey»
«Stiamo chiedendo alla corte distrettuale degli Stati Uniti, per il distretto meridionale della Florida, di ordinare un arresto immediato alla vergognosa censura illegale del popolo americano da parte delle società di social media» ha rilanciato con determinazione l’ex presidente, aggiungendo che ha chiesto alla corte di imporre danni punitivi.
«Sarà una battaglia fondamentale per la difesa del Primo Emendamento. E alla fine, sono fiducioso che otterremo una vittoria storica per la libertà americana e, allo stesso tempo, per la libertà di parola», ha continuato Trump, aggiungendo che sarà «un punto di svolta molto importante per il nostro Paese».
Dobbiamo ricordare che Twitter, Facebook e YouTube hanno bandito permanentemente Trump dalle rispettive piattaforme dopo la protesta del Campidoglio del 6 gennaio, sostenendo che il presidente avrebbe «incitato alla violenza», anche se poi i fatti sembrano andare in una direzione diversa da quella della vulgata corrente – compreso un intollerabile oscuramento del dibattito scientifico.
Il presidente Trump non è nuovo a queste esternazioni esplicite contro i social media in particolare contro il fondatore di Facebook, come riportato da Renovatio 21.
Oramai i social non sono solo enti di parte, ma veri e propri agenti di una separazione ideologica e biologica nella popolazione, che hanno bene in mente che un segmento della loro utenza potrebbe andare sacrificato per far regnare l’armonia bovina di un Nuovo Ordine Mondiale fatto di popoli mansueti e narcotizzati – e di un oligarcato quindi privo di ogni freno nel controllo del pianeta
L’uomo di Nuova York aveva altresì invitato le nazioni della Terra a vietare Facebook e Twitter: «Tutte le voci dovrebbero essere ascoltate». Il giudice della Corte Suprema Clarence Thomas, già noto per i suoi trascorsi non amichevoli con Joe Biden trenta anni fa, ha poi dichiarato che Facebook e Twitter potrebbero essere regolamentati come enti pubblici.
Come abbiamo scritto, oramai i social non sono solo enti di parte, ma veri e propri agenti di una separazione ideologica e biologica nella popolazione, che hanno bene in mente che un segmento della loro utenza potrebbe andare sacrificato per far regnare nei loro siti e nei sistemi dei loro padroni – come riportato da Renovatio 21, Facebook ha origini militari… – l’armonia bovina di un Nuovo Ordine Mondiale fatto di popoli mansueti e narcotizzati – e di un oligarcato quindi privo di ogni freno nel controllo del pianeta.
Algoritmi
Cina, la polizia sorveglia i cittadini per crimini non ancora commessi
Le telecamere installate in Cina sono ubique. La strategia della polizia cinese è quindi, in semplicità, quella individuare le persone che pensa possano causare problemi e seguirle tramite video sorveglianza.
Questa strategia è una realtà quotidiana in Cina. Tutti i cittadini che vivono lì pare rappresentino potenzialmente una minaccia o che si sentano a proprio agio nell’essere costantemente sorvegliati, non sembra avere importanza, stando a quanto sostiene il New York Times.
Come riportato da Renovatio 21, un anno fa la Repubblica Popolare Cinese ha lanciato un programma per la sorveglianza del 100% dello spazio pubblico del Paese.
Le autorità raccolgono enormi quantità di filmati, dati e schemi che aiutano a identificare le minacce al governo cinese, concentrandosi su minoranze etniche, persone con malattie mentali e migranti. In seguito, questo ammasso infinito di informazioni sono passate al setaccio da algoritmi che giudicano imperscrutabilmente il comportamento passato, presente e soprattutto futuro di ogni cittadino.
Si tratta di una forma di profilazione che va ben oltre il cosiddetto sistema di «credito sociale cinese», il quale a dirla tutta sta mettendo piede anche in Europa, dalla Francia di Macron alla Bologna del PD.
Il Ministero della Pubblica Sicurezza cinese non ha risposto a molteplici richieste di commento, ha affermato il Times, nonostante vi siano prove che il governo ha persino impedito ad una signora di raggiungere il marito ad Hong Kong in quanto l’algoritmo ha ritenuto il matrimonio «sospetto»
Un punto importante che è saltato fuori dall’articolo è la motivazione del governo fornita per tutto ciò: apparentemente, tutta l’energia messa nel Grande Fratello biosecuritario cinese è dovuta al fatto che il presidente Xi Jinping vuole preservare una società pacifica e stabile.
Tuttavia, la storia recente del Regno di Mezzo dice altro.
È l’immagine di una società pacifica e stabile, quella dei i residenti di Shanghai che sono stati lasciati a urlare per la paura e la fame durante i lockdown draconiani degli ultimi mesi ?
E le uccisioni di cani e gatti dei cittadini risultati positivi al COVID?
E l’internamento di questi ultimi in lager sanitari?
È l’inquietante uso, per la sorveglianza, di droni e robocani?
C’è da sottolineare anche che la Cina all’inizio di questa «pandemia» ha avviato un esperimento di massa sull’uso dei dati per regolare la vita dei cittadini, richiedendo loro di utilizzare software sui loro smartphone che stabilisca se debbano essere messi in quarantena o ammessi in metropolitane, centri commerciali e altri spazi pubblici.
Il controllo sociale per via elettronica in Cina avanza da anni con sistemi con milioni di telecamere con Intelligenza Articiale per il riconoscimento facciale a disposizione della polizia.
Inoltre il partito comunista cinese si è portato ancora un passo avanti nel futuro per non perdere gli elettori: sta sviluppando una tecnologia che utilizza il riconoscimento facciale e l’Intelligenza Artificiale per determinare la lealtà di un cittadino al Partito.
Il totalitarismo elettronico cinese è spaventoso: tuttavia, come ripete Renovatio 21, l’Europa del green pass e dell’imminente euro digitale potrebbe essere perfino peggio.
Un vero incubo, per il quale non sappiamo se qualcuno pagherà.
Immagine di Ted McGrath via Flickr pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-NonCommercial-ShareAlike 2.0 Generic (CC BY-NC-SA 2.0)
Algoritmi
Come combattere il transumanesimo e proteggere la tua privacy
Renovatio 21 traduce questo articolo per gentile concessione di Children’s Health Defense.
I transumanisti non devono mettere un microchip nel braccio per ottenere il controllo, alterano già la realtà e fanno il lavaggio del cervello alla popolazione attraverso la raccolta di dati e la manipolazione delle informazioni. Puoi contribuire a proteggere la tua privacy e combattere il movimento del transumanesimo evitando tutti i prodotti Google.
La nozione di transumanesimo è attivamente ricercata ed esplorata, mentre a un certo livello è già qui.
Molte persone considerano il transumanesimo come la trasformazione degli esseri umani in robot, ma in realtà descrive un movimento sociale e filosofico che coinvolge lo sviluppo di tecnologie di miglioramento umano.
Nell’episodio 26 di Children’s Health Defense Tea Time, ho parlato con Polly Tommey, direttrice della programmazione per CHD-TV, e colleghi dell’agenda transumanista e di come il suo obiettivo finale sia controllare la popolazione umana.
Il processo è stato accelerato dalla pandemia di COVID e negli ultimi due anni la cabala globale è riuscita a influenzare il comportamento, principalmente attraverso la paura e la creazione di narrazioni.
La maggior parte delle persone non apprezza il fatto di essere sorvegliata 24 ore su 24, 7 giorni su 7, e la maggior parte della sorveglianza che stai consentendo nella tua vita e causa tua, poiché rinunci alla tua privacy e acconsenti alla sorveglianza in cambio di comodità.
Google è il principale colpevole, e ha un controllo e un’influenza maggiori poiché, a livello mondiale, il 93% delle ricerche effettuate online utilizza Google. È il più grande monopolio nella storia del mondo.
Stanno acquisendo i tuoi dati e influenzando la tua mente
In futuro, è possibile che il transumanesimo utilizzi tecnologie che sono fisicamente incorporate nel corpo umano o nel cervello per offrire cognizione sovrumana o forme di controllo mentale.
Tuttavia, in questo momento il transumanesimo sta già avvenendo, non da un dispositivo impiantabile, ma attraverso la psicosi di formazione di massa e la manipolazione dell’informazione.
Un esempio chiave è il termine «psicosi da formazione di massa», che il dottor Robert Malone, inventore della tecnologia della piattaforma di base del vaccino mRNA e DNA, ha menzionato in un episodio di The Joe Rogan Experience il 31 dicembre 2021. L’episodio è stato visto da più di 50 milioni di persone.
Il 2 gennaio, la psicosi di formazione di massa ha raggiunto un valore di 100 su Google Trends, il che significa che aveva raggiunto il picco di popolarità, dopo essere stata praticamente sconosciuta in precedenza.
I tecnocrati sono subito intervenuti, manipolando i risultati di ricerca e popolando Google di propaganda per screditare Malone e la teoria della psicosi della formazione di massa, anche se Mattias Desmet, professore di psicologia clinica all’Università di Gand in Belgio, che ha 126 pubblicazioni a suo nome, studia il fenomeno da molti anni, e afferma che il fenomeno in realtà risale a oltre 100 anni fa.
Quelli sotto l’incantesimo della psicosi di formazione di massa si concentrano ossessivamente su un fallimento del mondo normale o su un evento o persona particolare – in questo caso, COVID – che diventa il fulcro dell’attenzione e può controllare efficacemente le masse.
Il fenomeno porta al pensiero totalitario e, alla fine, agli stati totalitari, ed è chiaro che Google non voleva che tu lo sapessi.
Google si infiltra nella tua casa
A causa del suo monopolio, Google controlla ciò che vedi manipolando i risultati di ricerca e censurando i siti web o etichettandoli come «disinformazione».
Se vuoi scoprire come mantenerti veramente in salute, ad esempio, le informazioni esistono su Internet – ci sono – ma non sarai in grado di trovarle facilmente se non sai dove cercare a causa del modo in cui Google controlla le informazioni.
Manipolando le informazioni, possono modellare e alterare la realtà su qualsiasi argomento, dal COVID all’Ucraina, per adattarsi alla loro agenda.
Non è solo il motore di ricerca di Google a monitorare ciò che fai, ma anche il tuo browser.
Il browser Google Chrome tiene traccia di tutto ciò che fai online, mentre Gmail cattura ogni carattere digitato e lo salva sui suoi server a tempo indeterminato.
Se utilizzi altoparlanti intelligenti in casa, come gli altoparlanti intelligenti Alexa e Google Home o l’app per smartphone Google Assistant, è possibile che delle persone ascoltino le tue richieste e che ascoltino anche quando non ti aspetteresti. Anche i termostati intelligenti possono avere dei microfoni.
Hai mai avuto una conversazione telefonica con qualcuno e poi nell’ora o nel giorno successivo hai iniziato a ricevere annunci relativi a qualcosa di cui hai parlato?
Questo è un potente esempio della quantità di dati che stanno raccogliendo su di te e di come lo stanno usando per controllare e manipolare il tuo comportamento. Non hanno bisogno di un dispositivo transumanista futuristico per entrare e manipolare il tuo cervello: lo stanno già facendo senza di esso.
«Hackerare gli organismi» per riprogettare la vita stessa
L’inizio del video di CHD presenta il transumanista Yuval Noah Harari, professore all’Università Ebraica di Gerusalemme e uno dei massimi consiglieri di Klaus Schwab, proprietario e presidente del World Economic Forum (WEF).
È importante essere consapevoli del fatto che Schwab, WEF e Harari parlano apertamente del transumanesimo come parte del Great Reset, e Harari ammette che i dati potrebbero consentire alle élite umane di fare di più che «costruire semplicemente dittature digitali».
«Hackerando gli organismi – ha detto Harari –le élite possono ottenere il potere di riprogettare il futuro della vita stessa perché una volta che puoi hackerare qualcosa, di solito puoi anche progettarlo». Presto, dice, alcune società e governi saranno in grado di «hackerare sistematicamente tutte le persone». E, se riescono a hackerare la vita, sarebbe la «più grande rivoluzione in biologia dall’inizio della vita 4 miliardi di anni fa».
«Per 4 miliardi di anni non è cambiato nulla di fondamentale. La scienza sta sostituendo l’evoluzione con la selezione naturale con l’evoluzione con un design intelligente. Non il design intelligente di qualche dio sopra le nuvole, ma il nostro design intelligente e il design intelligente delle nostre nuvole cloud — il cloud IBM, il cloud Microsoft — queste sono le nuove forze trainanti dell’evoluzione».
Una volta che la vita umana viene hackerata, gli hacker manterranno il controllo sulla vita stessa, un processo che è stato accelerato dalla pandemia. Dopotutto, Harari ha detto: «Si dice spesso che non dovresti mai lasciare che una buona crisi vada sprecata».
La sorveglianza è una parte fondamentale del piano per il controllo totalitario globale e Harari afferma che tra 100 anni le persone saranno in grado di guardare indietro e identificare la pandemia di COVID come il momento in cui un nuovo regime di sorveglianza ha preso il sopravvento – «soprattutto la sorveglianza sotto la pelle».
Anche se un impianto cervello-computer ha recentemente consentito a un uomo completamente paralizzato di comunicare con la famiglia e i medici con i suoi pensieri, non credo che la tecnologia sia avanzata al punto che i microchip impiantabili vengano utilizzati come interfacce cervello-macchina per controllare i tuoi pensieri .
Ma ciò che esiste oggi sono i passaporti per i vaccini, che possono passare a ID digitali, che poi portano alle valute digitali della banca centrale (CBDC), la fine del gioco.
Le CBDC sembrano essere inevitabili; non è una questione di se li avranno, ma quando. Una volta che le CBDC si saranno diffuse, saranno in grado di controllare tutto, poiché sarà difficile sopravvivere senza di loro.
Non devono mettere un microchip nel tuo braccio per ottenere questo controllo incommensurabile: saranno in grado di tracciare e controllare ogni tua mossa tramite CBDC.
L’ottimizzazione della tua salute è una delle misure migliori che hai per sviluppare la tua resilienza personale contro qualsiasi nuova minaccia possa presentarsi.
Nel video ho delineato tre priorità principali, che includono:
1) Evita gli oli di semi nella tua dieta: gli oli di semi, che sono spesso indicati come oli vegetali, sono nascosti praticamente in ogni alimento trasformato, compresi i cibi dei ristoranti, a meno che tu non possa confermare che lo chef sta cucinando solo con il burro.
Non c’è praticamente niente di più distruttivo per il tuo corpo che produrre malattie cardiache, cancro, degenerazione maculare legata all’età, diabete, obesità e demenza.
Anche se elimini gli alimenti trasformati e altri importanti perpetratori dell’olio di semi come salse e condimenti per insalata nei ristoranti, puoi comunque essere colpito da queste tossine perniciose perché sono nascoste in cibi apparentemente «sani» come pollo e maiale.
Questi animali vengono nutriti con cereali carichi di acido grasso linoleico omega-6, che si trova nella maggior parte degli oli di semi e provoca danni alla salute se consumato ai livelli eccessivi che sono comuni oggi.
Molte persone mangiano un sacco di pollo perché è percepito come un alimento salutare ed è poco costoso, ma è una delle principali fonti di acido linoleico. Nella tua cucina, esempi di grassi sani da usare al posto degli oli di semi sono il sego di manzo, il burro o l’olio di cocco.
2) Evita il sovraccarico di ferro: se sei un maschio o una donna in postmenopausa, il sovraccarico di ferro può mettere a rischio la tua salute. Essendo un potente ossidante, il ferro può danneggiare i tessuti e compromettere la funzione mitocondriale. Il tuo corpo ha una capacità limitata di espellere il ferro, che gli consente di accumularsi nei tuoi organi, inclusi cuore, fegato e pancreas.
Gli uomini e le donne in postmenopausa possono ridurre il rischio di sovraccarico di ferro donando sangue due o tre volte l’anno. È un rimedio efficace ed economico che aiuterà anche gli altri.
3. Esporsi regolarmente al sole: stare all’aperto al sole, esponendo quanto più possibile la pelle nuda, è il modo migliore per garantire che i livelli di vitamina D siano ottimizzati.
L’esposizione al sole aumenta anche la forma attiva della vitamina A insieme alla melatonina mitocondriale, un antiossidante profondamente importante all’interno dei mitocondri che riduce lo stress ossidativo.
De-Googla te stesso
Non devi essere su Google.com per rischiare la tua privacy ed essere sorvegliato. È molto più dannoso di così, poiché i tuoi dati possono essere acquisiti mentre, ad esempio, stai parlando al telefono.
Le app possono tracciare e raccogliere i tuoi dati, che vengono quindi utilizzati essenzialmente per farti il lavaggio del cervello.
È possibile de-Googlare il tuo cellulare acquistando un telefono Android che non ha un sistema operativo Google, ma dovrai trovare un esperto IT in grado di riformattare il disco rigido del tuo cellulare.
Puoi contribuire ulteriormente a proteggere la tua privacy e combattere il movimento del transumanesimo evitando tutti i prodotti Google.
Ciò comprende:
- Smetti di usare i motori di ricerca di Google. Prova invece il motore di ricerca Brave.
- Disinstalla Google Chrome e utilizza invece il browser Brave, disponibile per tutti i computer e dispositivi mobili. Blocca gli annunci e protegge la tua privacy.
- Se disponi di un account Gmail, prova invece un servizio di posta elettronica non Google come ProtonMail, un servizio di posta crittografato con sede in Svizzera.
- Smetti di usare Google Docs.
- Se sei uno studente delle superiori, non convertire gli account Google che hai creato come studente in account personali.
Joseph Mercola
Pubblicato originariamente da Mercola.
Renovatio 21 offre questa traduzione per dare una informazione a 360º. Ricordiamo che non tutto ciò che viene pubblicato sul sito di Renovatio 21 corrisponde alle nostre posizioni.
Algoritmi
Zelens’kyj, Draghi e Sean Penn. Attori, banchieri e macchine, politica senza politica. Sinarchia digitale
La scenetta migliore della giornata di guerra la offre Zelens’kyj che si incazza con Mario Draghi.
Il presidente ucraino è apparso piuttosto irritato nei confronti del presidente del Consiglio italiano, Mario Draghi, criticando il fatto che il nostro premier e mancato presidente della Repubblica si sarebbe assai risentito del fatto che Zelensky non si fosse presentato alla telefonata che avevano concordato di fare questa mattina.
Secondo quanto riportato , Draghi si era assicurato con successo uno scorporo per i beni di lusso italiani dal pacchetto di sanzioni economiche dell’UE contro la Russia, secondo quanto riferito da un diplomatico bruxellita: «Apparentemente vendere mocassini Gucci agli oligarchi è più una priorità che rispondere a Putin».
Today at 10:30 am at the entrances to Chernihiv, Hostomel and Melitopol there were heavy fighting. People died. Next time I’ll try to move the war schedule to talk to #MarioDraghi at a specific time. Meanwhile, Ukraine continues to fight for its people.
— Володимир Зеленський (@ZelenskyyUa) February 25, 2022
I mocassini Gucci, per la cronaca, non sono più veramente italiani, ma francesi: gruppo Kering, cioè il magnate Pinault. Ma non possiamo chiedere ai politici, specie europei, di saperlo.
E l’Italia, parrebbe, è stata una delle nazioni (insieme a Germania, Ungheria e Cipro) che ha rifiutato la cacciata della Russia da SWIFT, cioè dagli scambi interbancari mondiali.
Non è dato di sapere se il Draghi abbia voluto rispondere a Zelens’kyj. Materiale ne avrebbe avuto, parecchio.
Avrebbe potuto dirgli: caro Zelensko, il tempo di vederti con Sean Penn però ce lo hai avuto.
Zelensky unironically is chatting with Sean Penn.
I understand why people believe that we are in a simulation. pic.twitter.com/LpHXboKfPh
— Wretched (@Wretched___) February 25, 2022
Per chi non lo sapesse, l’ex marito di Madonna, con la solita faccia invariabilmente tra il triste e lo schifato – una sorta di maschera di indignazione permanente – è a Kiev per un qualche documentario, per il quale ha accesso al presidente anche quando il Paese è massacrato da caccia, elicotteri, missili Kalibr, e gli Spetznaz in giro per Kiev alla cerca dei vertici del Paese.
Nessuno deve avere raccontato allo Zelens’kyj che l’altra volta che voleva fare uno scoop, il Penn portò la rovina al suo intervistato: ricordate? Tramite il contatto con l’amante, riuscì a raggiungere el Chapo Guzman, massimo signore del narcotraffico messicano. Il padrone del cartello fu brincato poco dopo dalla forze di sicurezza, la fine di una latitanza infinita. Qualcuno ipotizzò che il contatto con il divo di Hollywood avrebbe in qualche modo contribuito inavvertitamente a ottenere la sua posizione. Attenzione: non stiamo paragonando il presidente ucraino al dio della droga messicano, che probabilmente aveva pure sommergibili dell’Ucraina, soprattutto ora.
Ma Draghi avrebbe potuto rispondere anche altro: per esempio, accennando allo striptease di Zelens’kyj sul podio per i comunicati, prima spavaldi, poi sempre più neutrali» partito con la giacca, ma senza la cravatta. Poi camicia. Poi maglione verde militare. Poi t-shirt militare… Non è potuto andare oltre, qualcuno dello staff, o forse lo stesso Sean Penna, gli hanno ricordato che il petto nudo è la divisa estiva di Putin quando va a pescare in Siberia, o nuota con il delfini, o caccia la tigre, etc.
Ad ogni modo il siparietto apre ad una riflessione, che in realtà non sappiamo se a quest’ora siamo in grado di fare.
Né Draghi, né Zelens’kyj sono politici. Uno fa l’attore, l’altro, diciamo così, lavora in banca
Il succo è: né Draghi, né Zelens’kyj sono politici. Uno fa l’attore, l’altro, diciamo così, lavora in banca. Nessuno di loro è passato per la politica vera, viva. La gavetta. Le sezioni. Le strette di mano. Le sgomitate. Le promesse. Le sagre. I pacchetti di voto. Le scalate. Le manovre dentro e fuori dai partiti. Il mestiere di capire gli elettori, e più in generali gli esseri umani.
Vi è tra loro questa corrispondenza: l’impoliticità, che è la stessa di Macron. Personaggi che paiono calati dall’alto, forti di curriculum che nulla ha a che fare con la politica (che è, diceva l’infallibile Rino Formica, «sangue e merda»).
Nella loro ingenuità, fanno errori immensi, e non gli si può chiedere altro.
C’è un’ideologia, c’è un bagaglio culturale, uno stile (cioè, diceva Roland Barthes, «un sistema di attrazione e repulsione») dietro a personaggi come Zelens’kyj, paracadutato alla presidenza di un Paese da una serie TV?
C’è la capacità – che una volta forniva l’appartenenza ai partiti, che era soprattutto weltanschauung condivisa, istruzione a tenere una linea precisa su qualsiasi tema dello scibile e dell’agibile umani – di decidere rispetto ad ogni situazione, specie quelle di emergenza?
Possibile che il presidente ucraino abbia dovuto iniziare da spaccone per poi ritrovarsi a piagnucolare perché abbandonato dall’Occidente davanti alla furia dell’orso russo, che l’Ucraina aveva molestato per anni?
Non c’era un pensiero, un ragionamento politico, che avrebbe potuto guidare la sua opera, e il suo popolo, in maniera più razionale?
No. C’erano altre cose, probabilmente. C’erano, supponiamo, interessi. Magari pure qualche nome di oligarca, come Igor’ Kolomojskij.
Prendiamo ad esempio Draghi. Piomba a Palazzo Chigi in piena pandemia, va bene. Le poche volte che ha parlato in pubblico, ci siamo chiesti: ma questo un pensiero suo sulla gestione della situazione, ce lo ha? No, non sembra: ripeteva, malino, quello che dicevano altri, lasciandosi scappare fake news e embrioni di hate speech.
Per una volta, diciamo pure che siamo ingiusti con Mario Draghi: il vuoto politico che sentiamo in lui è in realtà condiviso anche da ogni partito, cioè quelli che una volta erano i templi del pensiero politico, e quindi della capacità di prendere posizioni e decisioni coerenti con un disegno più grande.
Ci chiediamo: qual è il pensiero di Forza Italia? Qual è il pensiero del PD? Qual è il pensiero del Movimento 5 stelle? LeU? Tutte le sigle biodegradabili in Parlamento fatte di lupi e bestie varie?
Ci chiediamo: qual è il pensiero di Forza Italia? Qual è il pensiero del PD? Qual è il pensiero del Movimento 5 stelle? LeU? Tutte le sigle biodegradabili in Parlamento fatte di lupi e bestie varie?
C’è un libro, per ciascuno di questi partiti, che faccia da ispirazione, manifesto, riferimento?
C’è anche solo un abbozzo di cultura comune che raccolga eletti ed elettori dietro ad un ideale comprensibile?
In realtà non c’è nulla di tutto questo: infatti governano insieme. Se questi partiti possedessero culture diverse, emergerebbero scintille e contraddizioni. Non essendoci nulla, è possibile la coesistenza. Il vuoto con il vuoto non ha nessun problema.
La Lega e Fratelli d’Italia sono della risma: chi si chiede come sia stato possibili che partiti soi-disants «sovranisti» abbiano venduto la sovranità biologica dei propri elettori, deve pensare anche lì non vi era cultura alcuna che offrisse gli strumenti per capire ciò che stava accadendo. Forse qualcuno, all’interno di quei partiti, lo ha capito benissimo, quello che stava succedendo: solo che ha capito che in questo massacro avrebbe potuto salvare sé e lo stipendio, bastava lasciare che in sacrificio fosse gettata una vasta porzione del popolo elettore, del diritto, il contratto sociale, lo stato di diritto, i fondamenti della Civiltà.
Ecco, i partiti hanno aspirato ad istituzionalizzarsi, a divenire, come diciamo spesso qui (rubando un’altra definizione di Rino Formica) lo «Stato-partito».
Se i partiti non sono partiti, la politica non è quindi più politica. Ecco che va bene assumere, come frontman (chiamiamo le cose con il gergo giusto) un attore, un banchiere, un funzionario VIP
Se i partiti non sono partiti, la politica non è quindi più politica. Ecco che va bene assumere, come frontman (chiamiamo le cose con il gergo giusto) un attore, un banchiere, un funzionario VIP. Non devono avere un ruolo davvero politico, né prendere decisioni in base a concezioni del mondo che vengono vagliate dal voto popolare (sapete, quella vetustissima idea partitica della democrazia…). Devono rappresentare, devono eseguire. Sono dei tecnici. Sono androidi, terminali pubblicitari del sistema, sono concrezioni umane della tecnocrazia – oltre che alla rinuncia del popolo di essere rappresentato, cosa che di per sé fa capire che sì, forse la democrazia rappresentativa qualche problemino ce lo ha.
Essi vanno bene per traghettare i Paesi verso punti prestabiliti (chissà da chi): avete presente, «ce lo chiede l’Europa», «ce lo chiede la democrazia», «ce lo chiede la NATO». Ma quando poi si arriva arriva l’imprevisto, possono cadere come birilli.
Del resto, la tecnocrazia è pensiero macchinale: e le macchine non possono prevedere l’imprevisto. Gli scienziati dell’economia, gli scienziati dell’epidemiologia, e tutti i tecnocrati che da anni ci dicono come dobbiamo vivere (occhio, in arrivo ci sono meteorologi…) non hanno gli strumenti per comprendere qualcosa che accade d’improvviso. Come si usa dire: il futuro non lo trovi su Google.
Ma questo, mica vogliono farvelo sapere, anzi. Vi offrono l’idea che tutto è sotto controllo, è controllabile, numericamente, biologicamente, geopoliticamente. Nessuna sovversione dell’ordine è possibile. E voi dovete temere: perché il mondo sotto controllo totale vi permette di continuare a ricevere lo stipendio.
Nessuno metterà in discussione la macchina: tutti voi sapete quanto ciò sia vero oggi, tra censure e persecuzione della dissidenza al pensiero unico.
Continueranno, quindi, a darci figurine del potere. Presidenti che vengono dalle soap opera, o dai meandri della burocrazia statale o superstatale.
Continueranno a mettere sopra di noi figure vuote quanto lo è, ora, tutta la politica.
Il problema è che tutto questo non sarà la fine.
Arriverà il punto in cui la macchina non avrà nemmeno più bisogno di qualcuno che la rappresenti
Arriverà il punto in cui la macchina non avrà nemmeno più bisogno di qualcuno che la rappresenti.
E quando diciamo macchina, intendiamo proprio quello: un dispositivo, un’intelligenza non-umana.
Larga parte della vostra vita è già decisa da algoritmi, da processi decisionali computerizzati che, nonostante i tentativi europei di normare la questione, non sanno nemmeno spiegare perché scelgono qualcosa, ma lo scelgono per voi.
Questo è vero per il vostro feed sui social – di fatto, la vostra finestra sul mondo –così come per le sentenze dei giudici americani, che fanno calcolare la pena alla macchina.
Questo è vero sempre di più per le diagnosi mediche, che saranno affidate ad algoritmi, specialmente nell’oncologia.
Questo è vero per i cinesi sotto pandemia, con il loro sistema di lockdown a semafori: se passi il telefonino in metro e compare una luce gialla invece che verde, vai a casa in isolamento. Se è rossa, probabilmente ti portano via o qualcosa così. In nessun caso c’è modo di sapere come il sistema – la macchina – abbia effettuato la decisione.
Questo è vero, non dimentichiamo, per i robot killer, che sono già una realtà: si è detto che già si è avuto il caso di droni che hanno ucciso senza che nessun essere umano prendesse la decisione di tirare il «grilletto».
La tecnocrazia sarà priva di tecnocrati
La tecnocrazia sarà priva di tecnocrati. Cercai di spiegarlo, tanti anni fa, ad un ricercatore universitario di Scienze Politiche, quando gli raccontavo del mio libro su Grillo e Casaleggio (soprattutto Casaleggio): lui mi diceva che la tecnocrazia era fatta di persone tecniche, io gli rispondevo che quello che si cominciava a vagheggiare era invece una tecnocrazia in cui comandava davvero la tecnica, quindi spogliata del suo elemento umano. Avrebbe comandato un algoritmo. Un computer.
Come nel film Elysium, che mi ha sempre colpito per un dettaglio secondario dell’intreccio: per fare un colpo di Stato lì bastava fare fare un aggiornamento al sistema operativo della colonia spaziale orbitante.
Oppure, dovreste riguardare, ogni tanto, quel video, Gaia – the Future of Politics, ancora presente su YouTube.
Non sono idee nuove. A fine Ottocento l’esoterista Alexandre Saint-Yves d’Alveydre studia questa possibilità di una società totalmente ordinata secondo leggi universali, pronta quindi per una dittatura delle macchine, perfette esecutrici dei principi del cosmo, e la chiama Sinarchia.
Ora, pare che il progetto stia per giungere a compimento.
I vostri diritti, oggi stesso, sono sottomessi ad una macchina – si chiama green pass. Grazie ad esso, è iniziata la digitalizzazione della vostra identità, cioè la vostra immissione nel grande apparato
I vostri diritti, oggi stesso, sono sottomessi ad una macchina – si chiama green pass. Grazie ad esso, è iniziata la digitalizzazione della vostra identità, cioè la vostra immissione nel grande apparato.
Lo sapete: il sistema, con l’«inevitabile» euro digitale, deciderà le vostre spese, le vostre multe, le vostre tasse. Saprà dove siete, cosa fate, cosa vi piace. Vi impedirà ciò che riterrà di dovervi impedire – cioè, ciò per cui è programmato ad escludervi.
Il sistema decidere della vostra prole. In un tempo non lontano, arriverà a programmarla geneticamente. Non sarà consentita altra forma di riproduzione (la natura è imprevedibile, qualcosa di intollerabile per le macchine).
E quindi, vi chiediamo: davvero credete di aver ancora bisogno dei Draghi e degli Zelens’kyj?
Davvero credete che contino qualcosa al di là dell’intrattenimento?
Roberto Dal Bosco
Immagine di MarkJayBee via Deviantart pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-NonCommercial-NoDerivs 3.0 Unported (CC BY-NC-ND 3.0)
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