Civiltà
Il governo cinese combina il sistema di tracciamento COVID con il punteggio del «credito sociale»
Il Partito Comunista Cinese ha combinato il suo sistema di tracciabilità del coronavirus con il famigerato punteggio di credito sociale a cui sono sottoposti i cittadini cinesi.
Come spiega Joshua Philipp di Epoch Times (testata creata da dissidenti cinesi all’estero), si stanno realizzando in Cina i timori che il nuovo sistema di sorveglianza COVID venga utilizzato per il «monitoraggio sociale totalitario».
Si stanno realizzando in Cina i timori che il nuovo sistema di sorveglianza COVID venga utilizzato per il «monitoraggio sociale totalitario»
«Il governo locale della provincia cinese di Jiangsu ha lanciato un nuovo sistema di controllo sociale che combina il programma del codice sanitario del Partito Comunista Cinese con il sistema di credito sociale del regime per creare quello che chiamano un codice di civiltà».
Il nuovo sistema classifica ogni cittadino tramite un «punteggio di civiltà» e quindi lo colloca in una categoria che determina se ottengono un accesso prioritario ai servizi o sono puniti e limitati.
Il nuovo sistema rappresenta un’espansione del punteggio di credito sociale ed è in fase di implementazione iniziale nella città di Suzhou e si applicherà a chiunque abbia più di 18 anni.
I cittadini cinesi dovrebbero superare un test di riconoscimento facciale per accedere a Internet
In un’altra espansione del sistema di punteggio di credito sociale, i cittadini cinesi dovrebbero superare un test di riconoscimento facciale per accedere a Internet.
Nell’agosto 2019, lo Stato cinese si è vantato di come abbia impedito a 2,5 milioni di «entità screditate» di acquistare biglietti aerei e 90.000 persone di acquistare biglietti per il treno ad alta velocità nel solo mese di luglio.
Nell’agosto 2019, lo Stato cinese si è vantato di come abbia impedito a 2,5 milioni di «entità screditate» di acquistare biglietti aerei e 90.000 persone di acquistare biglietti per il treno ad alta velocità nel solo mese di luglio.
In breve, l’oneroso sistema di punteggio del credito sociale è letteralmente progettato per punire e ostracizzare socialmente i dissidenti che esprimono opinioni controverse.
Scrive Summit News: «nell’era della deplatforming dei social media, un sistema identico viene gradualmente introdotto in Occidente, dove le persone che sono state bandite dai social media per opinioni “offensive” vengono poi deplatformate anche da aziende e banche».
Episodi di deplatforming temporaneo sui social sono capitate anche a Renovatio 21.
A sua volta, Renovatio 21, ha trattato della mostruosità del nuovo sistema cinese in vari articoli.
«Nell’era della deplatforming dei social media, un sistema identico viene gradualmente introdotto in Occidente»
La tecnologia di controllo cinese continua ad avanzare, arrivando a sistemi avveniristici che permettono di ricostruire un volto a partire dal DNA. Molti di questi sistemi di sorveglianza del totalitarismo digitale cinese sono in vendita, e molti Paesi stranieri, per esempio in America Latina, ne hanno comperati.
Come noto, al governo evvi ora una fazione filocinese non da poco. Come non pensare che con questa compagine governativa il totalitarismo digitale alla cinese (o anche: il totalitarismo digitale cinese) non sia una minaccia incombente?
Modello Cina, l’orrore del tracciamento dei cittadini via smartphone
Italia-Cina, il balletto delle mascherine smascherato da un giornale USA
Civiltà
Professore universitario mette in guardia dall’«imperialismo cristiano europeo» nello spazio
La preside di scienze sociali della Wesleyan University Mary-Jane Rubenstein, una «filosofa della scienza e della religione» (che è anche affiliata al programma di studi femministi, di genere e sessualità della scuola), afferma di aver notato come «molti dei fattori che hanno guidato l’imperialismo cristiano europeo» siano stati utilizzati in «forme ad alta velocità e alta tecnologia».
La Rubenstein si chiede se «pratiche coloniali» come «lo sfruttamento delle risorse ambientali e la distruzione dei paesaggi», il tutto «in nome di ideali quali il destino, la civiltà e la salvezza dell’umanità», faranno parte dell’espansione dell’uomo nello spazio.
Lo sfruttamento degli altri corpi celesti, quantomeno nel nostro sistema solare, è stata considerata in quanto vi è una ragionevole certezza che su altri pianeti vicini non vi sia la vita, nemmeno a livello microbico. Quindi, che importanza ha se aiutiamo a salvare la Terra sfruttando Marte, Mercurio, la fascia degli asteroidi, per minerali e altre risorse?
Iscriviti al canale Telegram
Rubenstein nota che il presidente della Mars Society Robert Zubrin ha sostenuto esattamente questo. In un editoriale del 2020, Zubrin ha attaccato un «manifesto» da un gruppo NASA DEI (diversità, equità e inclusione) che aveva sostenuto «dobbiamo lavorare attivamente per impedire l’estrazione capitalista su altri mondi».
Ciò «dimostra brillantemente come le ideologie responsabili della distruzione dell’istruzione universitaria in discipline umanistiche possano essere messe al lavoro per abortire anche l’esplorazione spaziale», ha scritto lo Zubrin.
Lo Zubrin ha osservato che poiché il gruppo DEI non ha alcun senso su base scientifica, deve ricorrere a «una combinazione di antico misticismo panteistico e pensiero socialista postmoderno» – come affermare che anche se non ci sono prove nemmeno dell’esistenza di microbi su pianeti come Marte, «danneggiarli sarebbe immorale quanto qualsiasi cosa sia stata fatta ai nativi americani o agli africani».
Tuttavia la Rubenstein afferma che varie credenze indigene «sono in netto contrasto con l’insistenza di molti nel settore sul fatto che lo spazio sia vuoto e inanimato».
Tra questi vi sono un gruppo di nativi australiani che affermano che i loro antenati «guidano la vita umana dalla loro casa nella galassia» (e che i satelliti artificiali sono un pericolo per questa «relazione»), gli Inuit che sostengono che i loro antenati vivono in realtà su “corpi celesti” e i Navajo che considerano sacra la luna terrestre.
«Gli appassionati laici dello spazio non hanno bisogno di accettare che lo spazio sia popolato, animato o sacro per trattarlo con la cura e il rispetto che le comunità indigene richiedono all’industria», afferma la Rubenstein.
In effetti, in una recensione del libro di Rubenstein Astrotopia: The Dangerous Religion of the Corporate Space Race, la testata progressista Vox ha osservato che «in effetti, alcuni credono che questi corpi celesti dovrebbero avere diritti fondamentali propri».
Quindi, l’ordine degli accademici è che gli esseri umani dessero priorità alle credenze dei nativi nell’esplorazione dello spazio rispetto a quelle dei cristiani europei?
Dovremmo rinunciare all’estrazione di minerali preziosi da asteroidi, comete e pianeti vicini, perché hanno tutti una sorta di Carta dei diritti «mistica panteistica»?
I limiti posti ai programmi di esplorazione spaziale sono da sempre legati a movimenti antiumanisti che odiano la civiltà – in una parola alla Cultura della Morte.
Aiuta Renovatio 21
Lo stesso Zubrin, ex dipendente NASA frustrato dalla mancanza di un programma per la conquista di Marte e il suo terraforming, ne ha scritto in libri fondamentali come Merchants of Dispair (2013), dove spiega come la pseudoscienza e l’ambientalismo siano di fatto culti antiumani.
Lo Zubrin era animatore della Mars Society, un’associazione dedicata alla promozione dell’espansione su Marte, quando nei primi anni Duemila si presentò ad una serata del gruppo uno sconosciuto, che alla fine lasciò in donazione un assegno con una cifra inusitata per la Society, ben 5.000 dollari: si trattava di Elon Musk.
Il quale, marzianista convinto al punto da realizzare razzi che dice ci porteranno sul pianeta rosso tra quattro anni, è anche uno dei più accesi nemici del politicamente corretto, della cultura woke e soprattutto dell’antinatalismo, oltre che una persona che attivamente, negli anni – lo testimonia la sua costante attenzione per la storia della Roma antica – ha dimostrato di aver compreso il valore, e la fragilità, della civiltà umana.
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Civiltà
L’anarco-tirannia uccide: ieri ad Udine, domani sotto casa vostra
Iscriviti al canale Telegram
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Sostieni Renovatio 21
Aiuta Renovatio 21
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Civiltà
Tecnologia e scomparsa della specie umana: Agamben su progresso e distruzione
Renovatio 21 pubblica questo scritto di Giorgio Agamben apparso sul sito dell’editore Quodlibet su gentile concessione dell’autore.
Quali che siano le ragioni profonde del tramonto dell’Occidente, di cui stiamo vivendo la crisi in ogni senso decisiva, è possibile compendiarne l’esito estremo in quello che, riprendendo un’icastica immagine di Ivan Illich, potremmo chiamare il «teorema della lumaca».
«Se la lumaca», recita il teorema, «dopo aver aggiunto al suo guscio un certo numero di spire, invece di arrestarsi, ne continuasse la crescita, una sola spira ulteriore aumenterebbe di 16 volte il peso della sua casa e la lumaca ne rimarrebbe inesorabilmente schiacciata».
È quanto sta avvenendo nella specie che un tempo si definiva homo sapiens per quanto riguarda lo sviluppo tecnologico e, in generale, l’ipertrofia dei dispositivi giuridici, scientifici e industriali che caratterizzano la società umana.
Questi sono stati da sempre indispensabili alla vita di quello speciale mammifero che è l’uomo, la cui nascita prematura implica un prolungamento della condizione infantile, in cui il piccolo non è in grado di provvedere alla sua sopravvivenza. Ma, come spesso avviene, proprio in ciò che ne assicura la salvezza si nasconde un pericolo mortale.
Gli scienziati che, come il geniale anatomista olandese Lodewjik Bolk, hanno riflettuto sulla singolare condizione della specie umana, ne hanno tratto, infatti, delle conseguenze a dir poco pessimistiche sul futuro della civiltà. Nel corso del tempo lo sviluppo crescente delle tecnologie e delle strutture sociali produce una vera e propria inibizione della vitalità, che prelude a una possibile scomparsa della specie.
L’accesso allo stadio adulto viene infatti sempre più differito, la crescita dell’organismo sempre più rallentata, la durata della vita – e quindi la vecchiaia – prolungata.
Sostieni Renovatio 21
«Il progresso di questa inibizione del processo vitale», scrive Bolk, «non può superare un certo limite senza che la vitalità, senza che la forza di resistenza alle influenze nefaste dell’esterno, in breve, senza che l’esistenza dell’uomo non ne sia compromessa. Più l’umanità avanza sul cammino dell’umanizzazione, più essa s’avvicina a quel punto fatale in cui progresso significherà distruzione. E non è certo nella natura dell’uomo arrestarsi di fronte a ciò».
È questa situazione estrema che noi stiamo oggi vivendo. La moltiplicazione senza limiti dei dispositivi tecnologici, l’assoggettamento crescente a vincoli e autorizzazioni legali di ogni genere e specie e la sudditanza integrale rispetto alle leggi del mercato rendono gli individui sempre più dipendenti da fattori che sfuggono integralmente al loro controllo.
Gunther Anders ha definito la nuova relazione che la modernità ha prodotto fra l’uomo e i suoi strumenti con l’espressione: «dislivello prometeico» e ha parlato di una «vergogna» di fronte all’umiliante superiorità delle cose prodotte dalla tecnologia, di cui non possiamo più in alcun modo ritenerci padroni. È possibile che oggi questo dislivello abbia raggiunto il punto di tensione massima e l’uomo sia diventato del tutto incapace di assumere il governo della sfera dei prodotti da lui creati.
All’inibizione della vitalità descritta da Bolk si aggiunge l’abdicazione a quella stessa intelligenza che poteva in qualche modo frenarne le conseguenze negative.
L’abbandono di quell’ultimo nesso con la natura, che la tradizione filosofica chiamava lumen naturae, produce una stupidità artificiale che rende l’ipertrofia tecnologica ancora più incontrollabile.
Che cosa avverrà della lumaca schiacciata dal suo stesso guscio? Come riuscirà a sopravvivere alle macerie della sua casa? Sono queste le domande che non dobbiamo cessare di porci.
Giorgio Agamben
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
-
Spirito2 settimane fa
«Squilibrati mentali», «mondani settari» col «fascino per l’occulto»: nuova caterva di accuse ed insulti di Bergoglio contro i fedeli della Messa antica
-
Salute21 ore fa
I malori della 4ª settimana 2025
-
Genetica2 settimane fa
Zanzare bioingegnerizzate per vaccinare gli esseri umani: scienziati lanciano l’allarme
-
Intelligenza Artificiale2 settimane fa
Gli «riportano in vita» come AI la figlia assassinata: padre scioccato
-
Predazione degli organi1 settimana fa
Un italiano su tre si rifiuta di donare gli organi, ma la macchina della predazione continua la sua mostruosa corsa
-
Spirito1 settimana fa
Mons. Viganò: il piano anticristico di Bergoglio, Soros e Hillary Clinton
-
Cancro3 giorni fa
Larry Ellison a fianco di Trump promette vaccini mRNA a base di AI contro il cancro: ecco il folle progetto Stargate
-
Spirito2 settimane fa
Dopo Soros e Hillary, Biden conferisce a Papa Francesco la medaglia della libertà, definendolo «il Papa del popolo»