Droga
Trump disintegra la barca di narcotrafficanti venezuelani in acque internazionali
Un’imbarcazione che trasportava droga e terroristi dal Venezuela è stata annientata dall’esercito statunitense nel Mar dei Caraibi martedì, ha rivelato lo stesso presidente statunitense Donald J. Trump a inizio settimana.
«Abbiamo appena sparato, negli ultimi minuti, contro una barca, una barca che trasportava droga, con un sacco di droga a bordo», ha annunciato il Presidente durante una conferenza stampa nello Studio Ovale.
«E lo vedrete, e ne leggerete. È successo solo pochi istanti fa».
🚨 @POTUS: We just, over the last few minutes, shot out a drug-carrying boat… and there’s more where that came from… These came out of Venezuela. pic.twitter.com/JlurCZWBpG
— Rapid Response 47 (@RapidResponse47) September 2, 2025
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Il Segretario di Stato Marco Rubio ha confermato il successo operativo in una dichiarazione rilasciata poco dopo.
«Come ha annunciato poco fa il presidente degli Stati Uniti, oggi l’esercito statunitense ha condotto un attacco letale nei Caraibi meridionali contro una nave adibita al trasporto della droga partita dal Venezuela e gestita da un’organizzazione designata come narcoterroristica», ha spiegato Rubio in una dichiarazione sui social media.
As @potus just announced moments ago, today the U.S. military conducted a lethal strike in the southern Carribean against a drug vessel which had departed from Venezuela and was being operated by a designated narco-terrorist organization.
— Marco Rubio (@marcorubio) September 2, 2025
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Ore dopo, il presidente Trump ha diffuso su Truth social filmati e ulteriori dettagli sull’attacco.
«Stamattina presto, su mio ordine, le forze armate statunitensi hanno condotto un attacco cinetico contro i narcoterroristi del Tren de Aragua, identificati con certezza, nell’area di responsabilità del SOUTHCOM. Il TDA è un’organizzazione terroristica straniera designata, che opera sotto il controllo di Nicolas Maduro, responsabile di omicidi di massa, traffico di droga, traffico sessuale e atti di violenza e terrorismo negli Stati Uniti e nell’emisfero occidentale”, ha dichiarato il Presidente».
WATCH: The U.S. military destroyed a Venezuelan drug boat in international waters with 11 Tren de Aragua narcoterrorists aboard, the Trump admin says. pic.twitter.com/qpOq1Yk2Lz
— Fox News (@FoxNews) September 2, 2025
«L’attacco è avvenuto mentre i terroristi si trovavano in mare in acque internazionali, impegnati a trasportare stupefacenti illegali diretti negli Stati Uniti. L’attacco ha causato la morte di 11 terroristi. Nessun membro delle forze armate statunitensi è rimasto ferito durante l’attacco. Vi preghiamo di far sì che questo serva da avviso a chiunque pensi anche solo di introdurre droga negli Stati Uniti d’America. ATTENZIONE!»
Si tratta di un primo colpo delle annunciate operazioni cinetiche programmate dal presidente americano contro il narcotraffico. Ad inizio mandato era trapelata l’ipotesi di un utilizzo delle forze speciali contro i narcocartelli messicani. La prospettiva, respinta dal presidente messicano Claudia Sheinbaum, ha scatenato una rissa al Senato di Città del Messico la scorsa settimana.
Le tensioni tra Stati Uniti e Venezuela sono in aumento. Secondo quanto riferito, sette navi da guerra statunitensi e un sottomarino d’attacco rapido a propulsione nucleare stanno già pattugliando i Caraibi meridionali o lo faranno presto, insieme a più di 4.500 marinai e marine. Maduro ha risposto visitando un grande spiegamento militare ritratto in video e mandato in rete nelle scorse ore.
Venezuelan President Maduro stages a show of force as US warships deploy near Venezuela.pic.twitter.com/5LtAwKHrPv
— Clash Report (@clashreport) August 29, 2025
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La Casa Bianca accusa da tempo Maduro di guidare una rete di narcotrafficanti nota come «Cartel de los Soles», sebbene non vi siano prove schiaccianti o prove concrete che lo dimostrino, tuttavia lo scorso anno gli USA sono arrivati a sequestrare un aereo presumibilmente utilizzato dal presidente di Carcas. È stato anche accusato di aver trasformato l’immigrazione in un’arma.
Il regime di Maduro sostiene che la presenza degli Stati Uniti nella regione rappresenta una minaccia diretta e potrebbe preannunciare un conflitto militare nel prossimo futuro. «I venezuelani sanno chi c’è dietro queste minacce militari degli Stati Uniti contro il nostro Paese», ha affermato la scorsa settimana il ministro della Difesa venezuelano, il generale Vladimir Padrino. «Non siamo narcotrafficanti, siamo persone nobili e laboriose».
Le forze visibili nel settore sono state create per «combattere e smantellare le organizzazioni dedite al traffico di droga, i cartelli criminali e le organizzazioni terroristiche straniere nel nostro emisfero», ha dichiarato venerdì il vice capo dello staff della Casa Bianca, Stephen Miller, sottolineando quella che pare essere ufficialmente la dottrina geopolitica trumpiana, ossia la «difesa emisferica», dove gli USA – non troppo lontano dalla dottrina Monroe – difendono il proprio settore globale. Di qui l’interesse per la Groenlandia, le immediate trattative sul Canale di Panama, e le provocazioni sull’annessione del Canada e persino del Messico, che ha avuto il suo Golfo rinominato in Golfo d’America.
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Immagine screenshot da Twitter
Droga
Nuovo attacco USA antidroga nel Pacifico: 5 morti
Yesterday, at the direction of President Trump, the Department of War conducted a lethal kinetic strike on a vessel being operated by a Designated Terrorist Organization and conducting narco-trafficking in the Eastern Pacific.
The vessel was known by our intelligence to be… pic.twitter.com/BayDhUZ4Ac — Secretary of War Pete Hegseth (@SecWar) October 22, 2025
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Droga
Gli USA valutano la possibilità di dichiarare il fentanyl «arma di distruzione di massa»
Tom Homan, responsabile delle politiche di frontiera del presidente Donald Trump, ha suggerito che le autorità statunitensi dovrebbero considerare di classificare il fentanyl come arma di distruzione di massa (WMD).
Parlando a un forum sulla difesa organizzato da Axios, Homan ha evidenziato la gravità della crisi, con circa 73.000 morti all’anno negli Stati Uniti attribuibili al fentanyl, sottolineando che il tema merita «almeno una discussione».
Ha invitato i funzionari a elaborare raccomandazioni da sottoporre al Dipartimento della Sicurezza Interna (DHS) per un’ulteriore valutazione.
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La crisi del fentanyl ha spinto Trump a imporre dazi a numerosi paesi, accusati di contribuire alla catena di approvvigionamento che alimenta l’epidemia. L’amministrazione ha anche intensificato i controlli alle frontiere con Messico e Canada e condotto operazioni contro presunte navi di narcotrafficanti al largo del Venezuela.
Queste misure, secondo l’amministrazione Trump, mirano a interrompere le rotte di contrabbando e smantellare le reti di produzione legate alla crisi degli oppioidi. Tuttavia, gli economisti avvertono che dazi così estesi potrebbero inasprire i rapporti con i principali partner commerciali e rallentare il commercio globale.
Nel 2024, la Drug Enforcement Administration (DEA) ha sequestrato oltre 380 milioni di dosi letali di fentanyl, di cui 262 milioni entro settembre. Tuttavia, i dati preliminari dei Centers for Disease Control and Prevention indicano un calo del 26,9% dei decessi per overdose nel 2024, con circa 80.000 morti rispetto ai 110.037 del 2023, il livello più basso dal 2019.
Dal 2019, il DHS ha valutato la possibilità di designare il fentanyl come arma di distruzione di massa in determinate circostanze. Diversi tentativi legislativi per riclassificare il farmaco sono stati presentati, ma nessuno è stato approvato.
Un disegno di legge della deputata Lauren Boebert, proposto quest’anno, obbligherebbe il DHS a classificare formalmente il fentanyl come arma di distruzione di massa.
Come riportato da Renovatio 21, il dibattito sul ruolo del fentanil come arma massiva è risalente.
Nel 2022, il fentanil avrebbe ucciso più di 71 mila cittadini americani. L’overdose è oggi la prima causa di morte degli americani di età compresa tra 18 e 45 anni. Come riportato da Renovatio 21, abbiamo assistito anche allo sconvolgente aumento di overdosi tra donne incinte.
Come riportato da Renovatio 21, i cartelli della droga messicani portano oltreconfine il fentanil (di fabbricazione cinese) tramite la massa di migranti e pure con incursioni di droni, che utilizzano talvolta pure in versione armata.
La pandemia ha portato un aumento delle morti per overdose tale che tra il 2020 e il 2021 si è raggiunta la cifra di 100 mila morti: una vera ecatombe. Già due anni fa era chiarissimo che le morti per droga superavano quelle per il COVID.
Il fentanil può provenire da laboratori in Messico che utilizzano sostanze chimiche fornite dalla Cina. Altre volte, pare che il fentanil arrivi direttamente negli USA dalla Cina, addirittura tramite ordini che è possibile piazzare online. I cartelli messicani possono produrre fentanil, ma la materia prima o il prodotto già pronto arriva decisamente dalle coste cinesi.
«Dal 2013, la Cina è stata la principale fonte del fentanyl che ha inondato il mercato delle droghe illecite degli Stati Uniti (…) alimentando l’epidemia di droga più mortale nella storia degli Stati Uniti. Sia l’amministrazione Obama che quella Trump hanno dedicato un significativo capitale diplomatico per convincere la Cina a reprimere la fornitura di fentanyl dalla Cina agli Stati Uniti, con la Cina che ha finalmente annunciato nell’aprile 2019 che la produzione, la vendita e l’esportazione di tutti i farmaci di classe fentanyl sono vietate, ad eccezione delle aziende autorizzate a cui il governo cinese ha concesso licenze speciali» scrive un saggio della Brookings Institution intitolato Fentanyl and geopolitics: Controlling opioid supply from China.
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«Nonostante il fatto che la Cina sia orgogliosa di avere una forte posizione e reputazione antidroga – scriveva nel suo essay Vanda Felbab-Brown – è altamente improbabile che la Cina inizi una cooperazione antidroga con gli Stati Uniti (…) a meno che non inizi a sperimentare la propria epidemia di oppioidi sintetici. Inoltre, il significativo deterioramento delle relazioni USA-Cina potrebbe minare ulteriormente la volontà della Cina di applicare diligentemente il nuovo regolamento sul fentanyl».
In poche parole, diventa chiaro a tutti che il traffico di fentanil esiste per volontà cinese. Si tratta di una vera arma biologica stealth lanciata sulla società americana. Uno strumento geopolitico, una bomba che uccide la popolazione avversaria e ne disgrega la società.
Parimenti, è difficile non vedere che potrebbe trattarsi di una vendetta contro il mondo angloide, che fece subire al Regno di Mezzo l’orrore delle guerre dell’oppio.
Come riportato da Renovatio 21, il Pentagono sta finanziando un vaccino contro il fentanil – si tratterebbe del primo caso di vaccino comportamentale, una porta che si apre su una società del controllo biologico sempre più distopica.
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Immagine di Gage Skidmore via Flickr pubblicata su licenza CC BY-SA 2.0
Droga
La mafia ebraica, quella siciliana e il traffico di droga USA nel periodo interbellico
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