Droga
I Narcos messicani usano droni per bombardare i rivali

Un drone di consumo modificato è stato utilizzato lunedì in un bombardamento su un cartello della droga rivale in Messico.
Il video del drone operato dal cartello mostra che diverse bombe sono state sganciate su un campo rivale in una nuova guerra per il territorio.
Secondo il quotidiano El Pais, il drone è stato operato dal cartello Jalisco New Generation (CJNG) e ha bombardato un cartello rivale nello stato di Michoacan.
Almeno una persona è rimasta ferita nell’attacco. L’intero incidente è stato filmato ed è ora sui social media.
Jalisco Cartel, Nueva Generación dropping small bombs from a drone on a target in Michoacán, Mexico.
People can be seen running away after the bombs hit the camp. #Mexico pic.twitter.com/5pYtg1V9B4— CNW (@ConflictsW) January 11, 2022
Un secondo video mostra la distruzione del campo dopo lo sgancio di una serie di bombe. Poi il drone perde il controllo e si schianta a terra. È probabile che il drone sia stato abbattuto dal fuoco di armi leggere.
In the second half of the video, the drone crashes, possibly after being shot down pic.twitter.com/I4gF7zcII4
— CNW (@ConflictsW) January 11, 2022
Come riportato da Renovatio 21, il trend dei droni consumer trasformati in armi letali in Medio Oriente ha già una storia cospicua, culminata con il tentativo di assassinio del primo ministro iracheno Mustafa al-Kadhimi lo scorso 7 novembre.
Fondato nel 2009, CJNG è considerato uno dei cartelli più pericolosi e potenti del Messico. Il cartello ha inondato gli Stati Uniti con fentanil (il pericolosissimo oppioide sintetico 50 volte più potente dell’eroina, prodotto per lo più in Cina e responsabile di decine di migliaia di overdosi letali) e metanfetamina e ha scatenato una guerra tra rivali per controllare le catene di approvvigionamento negli Stati Uniti.
La DEA (l’ente USA per la lotta alla droga) ha descritto CJNG come «una delle organizzazioni di traffico di droga più violente e prolifiche del Messico». I
«Nel frattempo, è solo questione di tempo prima che la violenza del cartello si riversi negli Stati Uniti. Diversi mesi fa, membri del cartello della droga pesantemente armati hanno sparato alle guardie del Texas di stanza in un posto di osservazione» scrive Zerohedge.
La notizia dei droni del cartello messicano arriva POCO più di un mese dopo che il professore del MIT Max Tegmark ha suonato l’allarme sul fatto che gli slaughterbots potrebbero finire nelle mani di cartelli della droga assetati di sangue.
Come riportato da Renovatio 21, sciami di micro-droni esplosivi interamente autonomi (cioè, dotati di Intelligenza Artificiale in grado di trovare e colpire l’obbiettivo senza intervento umano) sono in costruzione in Australia, dove si crede che queste armi potrebbero servire in un eventuale conflitto con la Repubblica Popolare Cinese.
Anche la Cina un anno fa aveva rivelato la sua produzione di sciami di droni suicidi esplosivi, pubblicando un video in rete che mostrava un test.
Come riportato in un articolo di Renovatio 21 di due mesi fa, davanti a questo scenario si impone una riflessione politica e bioetica immensa: con l’Intelligenza Artificiale assassina, le armi autonome potrebbero essere più destabilizzanti delle armi nucleari.
Immagine di VisualMotionMedia via Deviantart pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-NonCommercial-NoDerivs 3.0 Unported (CC BY-NC-ND 3.0)
Droga
Aumento di casi al pronto soccorso di «psicosi da cannabis»

Ulteriori dati emergono dai Paesi dove la cannabis è legalizzata.
Secondo un articolo del 13 maggio pubblicato dalla testata statunitense USA Today, il numero di visite al pronto soccorso per problemi legati alla cannabis a New York tra gli anni 2019-2021 è aumentato di un incredibile 44%, raggiungendo un totale di 84.000 visite nel 2021, l’anno in cui la cannabis è stato legalizzato nello Stato.
La regione del Mid-Hudson è stata la più colpita con un aumento del 147%, mentre New York City è aumentata del 52%. A livello nazionale, tra il 2011 e il 2021, il numero di visite al pronto soccorso per le persone nella fascia di età 19-30 anni è aumentato del 14%.
Nonostante la pluridecennale propaganda secondo cui la marijuana è una droga innocua e che non crea dipendenza, perfettamente adatta all’uso ricreativo, sulla base di ricerche statali e federali, circa tre consumatori su dieci sviluppano effettivamente una forma di dipendenza nota come «disturbo da uso di cannabis».
Secondo Jana Wu, consulente autorizzata per alcol e droghe e direttrice dell’integrazione culturale presso il Mountainside Treatment Center, «alcuni newyorkesi accorsi al pronto soccorso per uso di cannabis soffrono di una forma di psicosi temporanea, di fatto non sapendo cosa sia reale tra allucinazioni e paranoia (…) Il rischio di psicosi aumenta quanto più giovane inizia l’uso di marijuana e quanto più frequentemente viene usata la droga».
Ad aggravare il problema è la grave carenza di unità di cura psichiatrica ospedaliera su base statale. L’articolo afferma che «New York è attualmente al decimo posto peggiore a livello nazionale per i tempi di attesa per le emergenze di salute mentale, e i genitori spesso aspettano settimane o mesi per trovare letti per cure ospedaliere per bambini».
EIRN riporta che i tentativi di risolvere il problema a livello di strutture sanitarie è destinato a fallire: «apparentemente il governatore Kathy Hochul ha in programma di aumentare i finanziamenti per espandere il numero di letti per cure psichiatriche ospedaliere e l’accesso alle cure per gli scolari. Ma con la cannabis ad alta potenza ora la norma, un accesso più facile grazie alla legalizzazione e una cultura della droga che è diventata endemica negli Stati Uniti dagli anni ’60, le misure di Hochul hanno la garanzia di fallire».
Anche in Italia sta prendendo piede la sigaretta elettronica basata sul principio attivo della cannabis, il THC. A Vicenza nelle scorse ore ne sarebbero state sequestrate 15 a un giovane incensurato, che sarebbe stato trovato anche in possesso di un chilo di hashish.
Come riportato da Renovatio 21, negli ultimi mesi si è scoperto che il THC viene inserito anche in caramelle alla cannabis pubblicizzate ai bambini sui social media.
Secondo uno studio danese, fino al 30% delle diagnosi di psicosi negli uomini fra 21 e 30 anni avrebbe potuto essere evitato se costoro non avessero fatto un forte uso di marijuana.
Come riportato da Renovatio 21, gli USA discutono di psicosi e suicidi indotti dalla cannabis da diverso tempo. Nonostante questo, il Paese è diviso tra Stati che hanno liberalizzato, e altri che hanno le carceri strapiene di cittadini condannati per reati di cannabis.
Di particolare rilevanza gli studi che provano i danni della marijuana al cervello dei giovani sotto i 25 anni, età in cui il corpo umano finisce di svilupparsi. Secondo i pediatri, inoltri, la marie-jeanne andrebbe evitata anche dalle madri che allattano.
Tutto questo dibattito, in Italia, è coperto nei decenni dai titoli di giornali di questo o quel cantante decadente che ne promuove l’uso. Ad eccezione di Al Bano, uomo finito in una lista nera ucraina, che si è recentemente scagliato contro un collega che promuoveva l’uso di sostanze cannabinoidi.
Droga
Gigantesco narco-sottomarino sequestrato in Colombia

La Marina colombiana ha intercettato il più grande sottomarino di cocaina fabbricato dal cartello nella storia e ha sequestrato 102 pacchi ivi caricativi. Il battello subacqueo aveva una lunghezza pari a quella di alcuni sottomarini militari.
L’operazione è stata annunciata venerdì dalla marina di Bogotà. In una dichiarazione, la marina ha affermato che le sue navi hanno rilevato il sottomarino sul radar nell’Oceano Pacifico e hanno chiamato gli aerei dell’aeronautica colombiana per seguirne la rotta.
Nonostante il tempo inclemente, un’unità di marinai è riuscita a bloccare la nave e ad arrestare tre persone a bordo. Gli arresti hanno salvato la vita dell’equipaggio, ha detto la marina, poiché il sottomarino aveva iniziato ad affondare a causa di una perdita nella zona del motore.
I marò colombiani hanno recuperato 102 pacchi di cocaina del peso di poco più di tre tonnellate. Dopo diversi tentativi di rimettere a galla il sottomarino che affondava, è stato affondato per evitare di interrompere la navigazione nell’area.
Il sottomarino stesso era lungo 30 metri e largo tre, il che lo rende il più grande narco-sottomarino sequestrato da quando il primo dispositivo del genere è stato scoperto nel 1993. Progettate e costruite dai cartelli della droga, queste navi sono tecnicamente semi-sommergibili, poiché viaggiano appena sotto la superficie dell’acqua per evitare il rilevamento.
Le dimensioni del sottomarino sono paragonabili a quelle di un sottomarino d’attacco iraniano di classe Ghadir.
Negli ultimi tre decenni, la marina colombiana ha intercettato un totale di 228 narco-sottomarini negli oceani Pacifico e Atlantico. Quattro sono stati sequestrati finora quest’anno.
Il carico di tre tonnellate del sottomarino è ben lungi dall’essere il più grande arresto di cocaina da parte delle autorità colombiane.
Come riporta RT, gli agenti di polizia che hanno fatto irruzione in una fattoria vicino alla città di Medellin nel 2017 hanno sequestrato 13,4 tonnellate di narcotico, un bottino che non è stato eguagliato nei sei anni successivi.
Il più grande sequestro nella storia degli Stati Uniti è avvenuto nel 2019, quando quasi 20 tonnellate di cocaina – per un valore di oltre un miliardo di dollari – sono state trovate a bordo di una nave mercantile nei pressi di Delaware Bay.
Un altro sottomarino con a aborto 2,643 chili di cocaina era stato intercettato sulla costa pacifica colombiana poche settimane fa. All’interno vi erano anche due cadaveri e due persone in pessime condizioni di salute, poi morte una volta portati in ospedale. Il valore di quel carico di droga si aggirava intorno agli 87 milioni di dollari.
Last month: The Colombian Navy and others intercepted a drug-smuggling submarine ship off the Pacific coast of Colombia with two bodies and approximately 2,643 kilograms (5826 pounds) of cocaine on board.
Cocaine valued at over $87 million. The destination of the shipment was… pic.twitter.com/bYFwbTsMnA
— ꧁༺𝐕𝐢𝐤𝐭𝐨𝐫𝐢𝐚𝐧𝐚༺꧂ (@8102ops) April 8, 2023
Immagine da Twitter
Droga
Banche svizzere, riciclaggio, narcotraffico globale

Il 19 marzo, il governo svizzero e la Banca Nazionale Svizzera (BNS) hanno effettivamente ordinato alla banca UBS di acquistare Credit Suisse per 3,2 miliardi di dollari. Tra il 1° ottobre 2022 e la metà di marzo 2023, i depositanti avevano ritirato 200 miliardi di dollari di depositi dal Credit Suisse e stava per fallire.
Reuters ha riferito il 20 marzo che il governo svizzero e la banca centrale della BNS avevano messo insieme «260 miliardi di franchi svizzeri (280 miliardi di euro)» per sostenere e sostenere l’accordo, se le cose dovessero andare male.
«Perché il governo svizzero e la sua banca centrale dovrebbero stanziare l’enorme somma di un quarto di trilione di dollari per l’accordo? Soprattutto considerando che il paese ha solo 8,7 milioni di persone. Non è eccessivo?» domanda EIRN. «Un fatto certo è che il Credit Suisse ha 39 trilioni di dollari in derivati ed è esposto a controparti in America, a Londra e altrove. Se questi dovessero fallire, innescando una reazione a catena di altri fallimenti, ciò farebbe saltare in aria il sistema finanziario mondiale».
Il 22 marzo, il Wall Street Journal ha pubblicato un importante articolo, «Non era solo Credit Suisse. La stessa Svizzera aveva bisogno di essere salvata». Il WSJ cita Thierry Burkart, capo del Partito liberale, il terzo più grande del Paese: «il Credit Suisse non è solo un’azienda svizzera. Fa parte dell’identità svizzera».
Dal discorso pubblico su queste immense operazioni è stato espunto un tema: quello dei paradisi fiscali e del riciclaggio di danaro (magari proveniente dal narcotraffico), che potrebbe passare anche attraverso la proverbiale riservatezza delle banche svizzere.
Tanto per fare un esempio. Il 27 giugno 2022, il Tribunale federale svizzero aveva condannato il Credit Suisse per riciclaggio di denaro dal 2004 al 2008 da parte di una banda di trafficanti di cocaina bulgara, un caso che ha impiegato molto tempo per arrivare in tribunale.
L’articolo di Reuters del 27 giugno, intitolato «Credit Suisse trovato colpevole nel caso di riciclaggio di denaro contante per cocaina», riportava che «un ex dipendente [della banca] è stato dichiarato colpevole di riciclaggio di denaro nel processo, che includeva testimonianze su omicidi e denaro infilato nelle valigie».
Credit Suisse ha affermato di non avere idea che stesse riciclando denaro. Il giudice del processo ha inflitto al Credit Suisse una multa di 2 milioni di dollari e ha anche ordinato la confisca dell’equivalente di oltre 12 milioni di dollari di depositi legati al gruppo criminale.
La legge sul segreto bancario svizzero è entrata in vigore per la prima volta nel 1934, rendendo reato la divulgazione dei dati dei clienti senza autorizzazione. Secondo tale regolamentazione, i banchieri svizzeri potrebbero non dire a nessuna autorità governativa in nessuna parte del mondo che persegue violazioni penali, come indagare sull’elusione fiscale, riciclaggio di denaro e così via, nulla sul cliente che ha nascosto denaro in conti protetti dalla segretezza nelle banche svizzere.
UBS, la sesta banca più grande d’Europa, che sta rilevando Credit Suisse, ha un patrimonio di 1,18 trilioni di dollari. Inoltre, ha 3,1 trilioni di dollari nel suo “fondo di gestione patrimoniale”, che gestisce il denaro in stretta segretezza.
UBS è stata al centro di numerose indagini delle autorità fiscali americane, francesi, tedesche, israeliane e belghe, per favoreggiamento dell’evasione fiscale.
Nicholas Shaxson, autore del libro del 2011 Le isole del tesoro. Viaggio nei paradisi fiscali dove è nascosto il tesoro della globalizzazione, riferisce che 19 trilioni di dollari sono nascosti nei paradisi fiscali di tutto il mondo. Quale porzione di questa immane somma sia contenuta nelle banche elvetiche non è dato sapere.
Viktor Ivanov, dal 2008 al 2016 capo dell’Agenzia Federale degli Stupefacenti russa e uno dei principali esperti del sistema con cui è lavato denaro sporco, ha affermato che il riciclaggio di denaro sporco ha mantenuto in vita le banche. Mostrando slide in cui si citava anche il caso della britannica HSBC, beccata a riciclare il danaro dei narcos messicani, ad una conferenza bilaterale russo-americana a Boston a fine 2012 Ivanov disse in sintesi che le banche internazionali hanno più bisogno dei danari delle bande della droga di quanto i cartelli abbiano bisogno delle banche.
-
Ambiente5 giorni fa
Alluvione, undici scienziati dimostrano che le inondazioni non sono correlate ai cambiamenti climatici
-
Geopolitica2 settimane fa
Zelens’kyj è fuori controllo
-
Pedofilia2 settimane fa
L’OMS spinge la «masturbazione della prima infanzia» e le domande sull’identità di genere per i bambini di 4 anni
-
Spirito1 settimana fa
La battaglia tra la stirpe di Cristo e quella di Satana, antichiesa e sinedrio globalista massonico. Omelia di mons. Viganò
-
Epidemie2 settimane fa
Epidemia di streptococco tra i bambini italiani. Gli antibiotici sembrano spariti: cosa sta succedendo?
-
Spirito2 settimane fa
«Una condanna inesorabile, già scritta» contro Satana e i suoi servi: omelia di Mons. Viganò per l’Ascensione di Nostro Signore
-
Reazioni avverse7 giorni fa
Vaccino HPV, l’esperienza terrificante di Candace Owens
-
Pensiero6 giorni fa
Giorgia Meloni tace davanti al «figlio» di Castro