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Droga

Vaccino per la dipendenza da oppiacei, esperimenti degli scienziati

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Vaccini anche contro la dipendenza da droghe: la cavalcata della siringa nel mondo moderno pare non esaurirsi mai.

 

Secondo quanto riportato dal canale americano CBS News, gli scienziati stanno sviluppando un vaccino contro la dipendenza da ossicodone. Il team sta attualmente testando i farmaci sperimentali su volontari affetti da disturbi da abuso di sostanze stupefacenti. 

 

L’ossicodone, rivenduto in America come OxyContin (che ne estende il rilascio nel tempo) è il fulcro della catastrofe sociale e biologica che stanno vivendo gli USA in questi anni, la cosiddetta «Epidemia degli oppiodi» di cui Renovatio 21 ha scritto spesse volte.

 

Il supposto vaccino – in teoria – è semplice impedirebbe all’ossicodone di stimolare i centri del piacere del cervello. Con quali effetti collaterali, non è (come sempre) dato ancora saperlo.

 

«L’idea alla base del vaccino è che dopo un po’ il corpo produrrà un anticorpo contro quella particolare struttura chimica», ha detto all’emittente Sandra Comer, professoressa di neurobiologia alla Columbia University. «Se qualcuno usa l’ossicodone, l’anticorpo si legherà a quella molecola e non gli permetterà di entrare nel cervello».

 

La professoressa Comer e il suo partner di ricerca, Marco Pravetoni, professore associato di farmacologia e medicina presso l’Università del Minnesota, sperano che il farmaco riduca il tasso di recidiva dai trattamenti per la dipendenza medica. 

 

Attualmente, il tasso di recidiva per tali trattamenti è di circa il 50%, sostiene la professoressa.

 

«Se ricadono [nella droga], si spera che il vaccino fornisca ancora un certo livello di protezione, almeno contro il sovradosaggio», ha detto alla CBS. «E forse un’opportunità per noi di coinvolgerli nuovamente nel trattamento».

 

Il team spera di sfruttare la ricerca in potenziali trattamenti futuri per altri oppioidi come l’eroina e il fentanil – droga cinquanta volte più potente dell’eroina e con cui quindi è facile andare in overdose e morire, come successo al cantante Prince.

 

Sebbene non sia una «cura» di per sé, il vaccino sperimentale offre qualche speranza poiché gli Stati Uniti continuano a fare i conti con una triste crisi degli oppioidi.

 

È interessante notare l’evoluzione della tecnologia vaccinale: il vaccino non serve più ad insegnare al corpo  ad attaccare un virus o un batterio – morto o attenuato – ma viene utilizzato per indurre una reazione anticorpale contro una sostanza chimica

Secondo il CDC, più di 800.000 americani sono morti per overdose di droga negli ultimi due decenni, con il 73% di quei decessi causati da oppioidi.  

 

Come riportato da Renovatio 21, il numero dei morti per overdose da oppioidi nel 2021 si avvicina, dicono i dati CDC, a 100 mila morti. Andrebbero calcolati anche altre morti connessa all’epidemia degli oppioidi, come gli omicidi commessi dai drogati in rapine e intrusioni domestiche per procurarsi il denaro per la dose.

 

È interessante notare l’evoluzione della tecnologia vaccinale: il vaccino non serve più ad insegnare al corpo  ad attaccare un virus o un batterio – morto o attenuato – ma viene utilizzato per indurre una reazione anticorpale contro una sostanza chimica.

 

Qualcosa di simili si era visto nel caso dei vaccini antitetanici distribuiti in Kenya, che medici e autorità ecclesiastiche kenyote accusarono di avere invece sulle donne un effetto sterilizzante.

 

L’idea era quella che i vaccini antitetanici fossero contaminati con l’ormone Beta gonadotropina corionica umana (Beta-hCG). Educando il sistema immunitario a combattere questa presunta sostanza assieme alle altre contenute nel vaccino, in realtà si preparava il corpo ad attaccare questo ormone quando ha una crescita esponenziale: durante le prime fasi della gravidanza. Vescovi, medici e attivisti cattolici del Kenya erano partiti dal fatto che le donne vaccinate avevano aborti spontanei in numero molto consistente.

 

Studi sulla «contraccezione immunitaria», cioè di vaccini contraccettivi basasti sulla beta-hCG si trovano in letteratura medica almeno dal 1990.

 

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Droga

«Narcodroni»: la polizia spagnola arresta una banda di trafficanti ucraini

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La polizia spagnola ha sventato un’operazione di contrabbando di droga «per trasportare hashish dal Marocco utilizzando i “narcodroni’ ucraini», hanno annunciato le autorità di Madrid.

 

Lo Stretto di Gibilterra è largo meno di 15 km nel suo punto più stretto e le autorità spagnole hanno lottato a lungo per contrastare i trafficanti provenienti dal Nord Africa. Sebbene le imbarcazioni possano trasportare più merci, sono anche più facili da intercettare, a differenza dei droni.

 

«I “narcodroni” sono stati fabbricati in Ucraina e poi trasportati su strada nel sud del nostro Paese», ha affermato la Policia Nacional in una nota di giovedì.

 

Come riportato da Renovatio 21, i droni sono rapidamente divenuti i protagonisti della guerra russo-ucraina, con probabilità ridefinendo modi, tempi e dimensioni della guerra moderna.

 

I droni sono stati utilizzati da gruppi criminali nella comarca del Campo di Gibilterra nella Costa del Sol. Sono state effettuate sei perquisizioni ad Algeciras e Marbella, mentre dieci persone sono state arrestate come parte dell’operazione di polizia. Sette di loro sono già state messe in prigione, ha affermato la polizia.

 

Denominata «Operazione Ciclone», l’indagine ha avuto il sostegno dell’Europol, nonché della polizia ucraina e polacca, secondo Madrid.

 


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La polizia ha sequestrato un totale di tre droni, due operativi e uno ancora in costruzione. Gli UAV di fabbricazione ucraina sono in grado di trasportare fino a 10 kg di hashish a volo e hanno un’autonomia di circa 50 km. Ciò ha consentito loro di volare nel sud della Spagna dal Marocco e scaricare il loro carico senza dover atterrare, ha affermato la polizia.

 

Sebbene le identità dei sospettati non siano state rivelate, la polizia ha affermato che i droni erano gestiti da «individui provenienti da Paesi dell’Europa orientale», per conto della criminalità organizzata locale. Nel corso dell’indagine, durata un anno, i contrabbandieri avrebbero trasportato «fino a mille chili» di droga utilizzando gli UAV.

 

Come scrive il quotidiano madrileno El Pais, i trafficanti di droga nel sud della Spagna hanno una lunga storia di utilizzo di mezzi innovativi per eludere la polizia. Mentre i motoscafi tradizionalmente utilizzati per il contrabbando di droga possono trasportare più carico per viaggio, sono anche più facili da individuare e intercettare.

 

Non è la prima volta che i droni vengono utilizzati per trasportare droga dal Marocco. Un gruppo criminale organizzato francese, anch’esso basato sulla Costa del Sol, è stato arrestato dalla polizia di Malaga nel luglio 2021. Stavano utilizzando un drone di grandi dimensioni, in grado di trasportare fino a 150 kg, ma è dovuto atterrare per consegnare il carico.

 

Nel 2022, un padre e un figlio di Cadice sono stati arrestati per aver costruito droni sottomarini in grado di trasportare 150-200 kg di droga e per aver condiviso tale tecnologia con diverse organizzazioni criminali internazionali.

 

Come riportato da Renovatio 21, l’uso dei droni per il trasporto della droga è estremamente comune oramai, con oltre 9.000 incursioni di droni dei narcos messicani nello spazio aereo statunitense.

 

Come riportato da Renovatio 21, narcodroni di provenienza pakistana sono stati abbattuti dalle forze dell’India l’anno scorso.

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Droga

Trump scatenerà le forze speciali contro i cartelli dei narcos messicani?

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Secondo tre diverse fonti vicine a Donald Trump intenderebbe inviare squadre sotto copertura di soldati delle forze speciali per assassinare i boss della droga in Messico.   Secondo quanto riportato dalla rivista Rolling Stone ancora prima delle elezioni, Trump avrebbe appoggiato privatamente il piano, con l’intenzione di affrontare direttamente la crisi del fentanyl che sta travolgendo gli Stati Uniti, con almeno 100 mila morti l’anno causati da overdose di oppiodi.   Secondo le indiscrezioni, Trump ritiene che eliminare i leader dei cartelli e «muovere loro guerra» avrà un impatto significativo sull’attività delle bande criminali che trasportano stupefacenti attraverso il confine.

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Le fonti, una delle quali è un parlamentare repubblicano, affermano che Trump crede fermamente che l’esercito americano abbia «assassini più duri dei loro» e ritiene che il piano avrebbe dovuto essere già stato messo in atto.   Trump vuole che gli Stati Uniti abbiano una «lista di uccisioni dei signori della droga» e li trattino allo stesso modo dei leader terroristi come l’ex leader dello Stato islamico Abu Bakr al-Baghdadi, eliminato in un raid militare statunitense ordinato da Trump nel 2019.   Trump ha precedentemente promesso di «fare un uso appropriato delle forze speciali, della guerra informatica e di altre azioni palesi e segrete per infliggere il massimo danno alla leadership, alle infrastrutture e alle operazioni del cartello».   Anche l’ex segretario alla Difesa Mark Esper ha affermato che durante la sua presidenza Trump aveva preso in considerazione l’idea di colpire i laboratori dei cartelli della droga con attacchi missilistici. In precedenza il governatore della Florida Ron DeSantis ha avanzato l’idea di attaccare militarmente i cartelli come strategia politica per la sua campagna elettorale, scrive Modernity News.   Mentre il governo messicano ha definito «offensiva» l’idea di attacchi militari statunitensi sul suo territorio, i senatori repubblicani Lindsey Graham e John Neely Kennedy hanno entrambi recentemente sostenuto una legge che «darebbe all’esercito l’autorità di perseguire queste organizzazioni ovunque esse esistano».   Tom Homan, il nuovo «zar» del confine nominato dal presidente eletto Trump, ha affermato che la nuova amministrazione intende eliminare i cartelli.   In un’intervista con il giornalista di Fox Sean Hannity, lo Homan ha osservato che «questi cartelli sono animali. Ed è per questo che il presidente Trump li cancellerà dalla faccia della Terra», aggiungendo che Trump intende «utilizzare tutta la potenza delle operazioni speciali degli Stati Uniti per eliminarli».   Lo Homan ha inoltre sottolineato che «il 31% delle donne che intraprendono il loro viaggio vengono stuprate dai cartelli criminali… I bambini vengono stuprati. Ho parlato con bambine di appena nove anni che sono state stuprate più volte».  

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Ancora durante l’intervista, Homan ha attaccato duramente le conduttrici del popolare programma televisivo The View, di assoluta fede antitrumpiana, definendo la trasmissione «un’isola di giocattoli disadattati» in seguito all’affermazione della presentatrice Ana Navarro secondo cui Trump deporterà gli americani.   «Se sei nel paese illegalmente, non dovresti sentirti a tuo agio, assolutamente no. Non mi sentirò a mio agio se sono nel paese illegalmente. Se sono in un altro paese illegalmente, non mi sentirò a mio agio (…) Quando entri illegalmente in questo Paese, hai commesso un crimine. Sei un criminale», ha dichiarato Homan, smentendo l’affermazione della sinistra secondo cui Trump prenderà di mira i cittadini americani utilizzando l’esercito e i «campi di concentramento».

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Droga

Ex capo di polizia spagnuolo trovato con 20 milioni di euro dopo un’operazione antidroga

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L’ex capo della polizia responsabile dell’unità per i crimini economici in Spagna è stato arrestato dopo che gli agenti hanno trovato 20 milioni di euro nascosti tra le pareti della sua casa. Lo riporta l’agenzia AFP.

 

L’arresto è stato collegato al più grande sequestro di cocaina mai avvenuto nel Paese, hanno riferito i media locali.

 

Oscar Sanchez Gil è stato arrestato la scorsa settimana insieme ad altre 15 persone, ha riferito mercoledì l’AFP, citando i media spagnoli. Gli arresti sono avvenuti un mese dopo che 13 tonnellate di cocaina sono state trovate in un container di banane sequestrato nel porto meridionale spagnolo di Algeciras.

 

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Il carico, proveniente dall’Ecuador, è stato il più grande carico di droga mai sequestrato in Spagna e il secondo più grande nell’UE, ha annunciato la Polizia nazionale spagnola all’inizio di questo mese.

 

Gli ufficiali che indagavano sulla spedizione hanno rapidamente scoperto legami tra gli importatori e Sanchez Gil e hanno ordinato una perquisizione della sua casa vicino a Madrid, dove avrebbero trovato 20 milioni di euro in contanti nascosti nei muri della proprietà e 1 milione di euro nel suo ufficio, riferisce AFP.

 

La compagna di Sanchez Gil, che è pure un agente di polizia, era tra gli altri 15 arrestati. I detenuti sono stati accusati di traffico di droga, corruzione, riciclaggio di denaro, corruzione e appartenenza a un’organizzazione criminale, hanno riferito fonti della polizia all’agenzia di stampa.

 

Gil aveva lavorato nella divisione narcotici della polizia nazionale prima di dirigere l’unità antifrode e antiriciclaggio. Secondo El Mundo, ha utilizzato la precedente posizione per entrare in contatto con bande criminali transnazionali, per poi aiutarle a eludere la sorveglianza nei porti spagnoli. Si ritiene che il denaro trovato nella sua casa sia collegato a questo lavoro e non all’ultimo arresto per droga, ha riferito il quotidiano spagnolo.

 

Secondo una fonte della polizia, si ritiene che Sanchez Gil abbia lavorato con i trafficanti di droga per «almeno cinque anni».

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Secondo fonti di El Mundo, prima del suo arresto, l’alto ufficiale di polizia era stato sospettato di illeciti dai suoi colleghi, che avevano intercettato il suo telefono.

 

L’UE rappresenta un mercato redditizio per i trafficanti di cocaina e, secondo un rapporto dell’Agenzia europea per le droghe, per sei anni consecutivi è stata sequestrata ai confini dell’Unione una quantità record di droga. L’anno scorso in Spagna sono state intercettate 100 tonnellate di droga, più del doppio della quantità sequestrata nel 2022, ha riferito l’agenzia di stampa AFP.

 

In uno degli episodi del 2023, la polizia spagnuola ha sequestrato 9,5 tonnellate di polvere bianca proveniente dall’Ecuador nascosta in casse di banane.

 

Come riportato da Renovatio 21, un semi-sommergibile con quattro presunti narcotrafficanti a bordo era stato intercettato dalle autorità spagnole durante un’operazione a circa 280 miglia a ovest della costa di Cadice.

 

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Il più grande sequestro di droga mai effettuato nell’Unione Europea ha avuto luogo a giugno, quando la polizia tedesca ha intercettato 35,5 tonnellate di cocaina ad Amburgo e nella città portuale olandese di Rotterdam. Una tonnellata di cocaina fu trovata su una spiaggia francese circa due anni fa.

 

La Germania sta registrando negli ultimi mesi un record di arresti antidroga.

 

Come riportato da Renovatio 21, un anno fa era emerso che la cocaina poteva divenire la più grande esportazione della Colombia.

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