Sorveglianza
Partito l’euro digitale. Annuncio video della Lagarde

Con una video-dichiarazione che ha qualcuno può essere suonata distopica, la presidente della Banca Centrale Europea Christine Lagarde ha ufficialmente decretato la partenza del progetto dell’euro digitale, la valuta elettronica che sarà diffusa nei Paesi UE.
«L’euro digitale è in movimento» attacca la Lagarde. «Ieri il Consiglio direttivo della BCE ha approvato l’apertura della fase preparatoria. Sarà un viaggio e percorreremo il viaggio insieme al legislatore.
«Tutte le istituzioni europee saranno coinvolte per garantire che l’Europa sia attrezzata con la moneta del futuro» dichiara Lagarde.
Come in una sorta di excusatio non petita, ecco che il vertice dell’Eurotorre di Francoforte sembra voler rassicurare gli ascoltatori sul fatto che il denaro di carta non sarà del tutto abolito.
«Il contante è qui per restare. Avrai tutte le opzioni. Contanti e contanti digitali» garantisce l’ex direttore del Fondo Monetario Internazionale, che è di casa al World Economic Forum di Davos.
Partito l'euro digitale: messaggio distopico della Lagarde. https://t.co/Sgs88SsQkk pic.twitter.com/aZ4xNJOxHL
— Renovatio 21 (@21_renovatio) October 20, 2023
«Allora cosa significa per te, per i consumatori? Sarà gratuito e facile da usare ovunque nell”area euro»
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Ecco che pare partire una seconda excusatio non petita.
«Tutto ciò, ovviamente, è soggetto all’iter legislativo». Insomma, i rappresentanti degli elettori, non è chiaro se nazionali o europei, non saranno scavalcati.
«Contanti o digitale? La scelta sarà tua» dice in un impeto democratico. Poi chiude con uno slogan: «Your euro, your choice». «Il tuo euro. La tua scelta».
Abbiamo, quindi, una valuta digitale pro-choice.
Peccato che l’uso dell’euro digitale come strumento di sorveglianza sia stato rivendicato, pur privatamente, dalla stessa Lagarde durante una telefonata con dei burloni russi, dove l’ex ministro francese credeva di star parlando con il presidente ucraino Zelens’kyj.
Come ripetuto da Renovatio 21, la piattaforma su cui si è costruito il green pass è la medesima dell’euro digitale, i cui preparativi sono partiti ben prima del COVID. Per una strana coincidenza, il sistema è stato iniziato ad essere elaborato dalla UE prima della pandemia.
Di fatto, il green pass – un sistema elettronico che garantisce o nega accessi al cittadino limitandone le libertà a seconda dei suoi comportamenti, o meglio, a seconda dell’obbedienza rispetto a qualsiasi regola imposta dall’alto – è considerabile come il banco di prova della moneta elettronica europea.
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L’euro digitale, come tutte le valute digitali da Banca Centrale (CBDC) introdurranno un sistema di programmazione dell’esistenza del cittadino inappellabile e onnipervasivo, molto superiore al credito sociale della Repubblica Popolare Cinese. Ciò, unito ad un impianto tecnologico sull’essere umano, ci spinge a realizzare che siamo davvero di fronte all’«uomo terminale» – non solo nel senso dell’ultima umanità, ma della persona ridotta a terminale, interfaccia, di una grande macchina che lo comanda.
Pochi mesi fa l’economista tedesco Richard Werner ha dichiarato di aver sentito da un funzionario di una Banca Centrale che i sistemi per «i CBDC assomigliano a un piccolo chicco di riso che vogliono metterti sotto la pelle».
I progetti di valuta elettronica di Stato sono ovunque, dall’Australia all’Ucraina, dallo Sri Lanka alla Svizzera. Essi portano il danaro a divenire software, divenire danaro programmabile, in grado di guidare e inibire le scelte del cittadino.
L’UE ha già promesso di spegnere i social media – cioè, spegnere internet, praticamente – in caso di disordini. Immaginate con l’euro digitale cosa potranno fare a voi, singolarmente – decidere cosa potete comprare e cosa no, dove lo fate, quando lo fate, prelevare direttamente le vostre tasse e le vostre multe, o, più semplicemente, spegnere la vostra stessa esistenza con un clic.
Per il potere, la debancarizzazione che abbiamo visto in azione contro i camionisti antivaccinisti canadesi, i supporter di Bolsonaro o Nigel Farage e i dirigenti del partito tedesco AfD, ora sarà a piena portata di mouse.
L’abolizione del contante – che il CEO del mega-fondo internazionale BlackRock sostiene essere accelerata dalla guerra ucraina – non può che portare che alla piattaforma che sarà la vostra schiavitù definitiva.
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Immagine screenshot da Twitter, rielaborata.
Sorveglianza
Gli ID digitali porteranno a una «tecnocrazia basata sulla sorveglianza»

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REAL ID fornisce ai federali l’accesso remoto e in tempo reale al tuo telefono
Secondo Tododisca, «gli ID digitali semplificano la verifica dell’identità ai controlli di sicurezza, nei negozi al dettaglio e in altre istituzioni senza dover portare con sé una licenza fisica». Brase ha citato le osservazioni del 2008 dell’ex senatore repubblicano del Tennessee Lamar Alexander, che ha affermato che REAL ID «crea una carta d’identità nazionale». «Il REAL ID è un documento d’identità federale», ha detto Brase. «È sotto il controllo federale e gli stati che si sono conformati alla legge REAL ID hanno detto essenzialmente che rispetteranno qualsiasi modifica apportata dalla Homeland Security o dalla TSA in futuro», ha detto Brase. Ciò potrebbe includere «situazioni come l’accesso alle cure mediche, l’acquisto di un’arma, il matrimonio, l’apertura di un conto in banca, qualsiasi cosa che la Homeland Security ritenga necessaria per la sicurezza nazionale o per qualsiasi altro scopo», ha affermato Brase. Intervenuto il 6 marzo al «One Dream Podcast», Brase ha affermato che REAL ID fornirà inoltre al governo federale un accesso senza precedenti ai dati personali delle persone. «Una volta che il governo ottiene l’accesso al tuo telefono tramite le tue credenziali di identificazione, inserisce le credenziali REAL ID sul tuo telefono, ha accesso remoto in tempo reale e quindi ha accesso al tuo telefono», ha detto Brase durante il podcast. Secondo Brase, il REAL ID avrebbe dovuto servire a tre scopi: «accesso a determinati edifici federali, accesso a impianti nucleari, accesso a voli commerciali e qualsiasi altro scopo ritenuto necessario dal Segretario della Sicurezza Nazionale». Tuttavia, una norma del Dipartimento per la sicurezza interna degli Stati Uniti del 2014 ha consentito anche l’uso del REAL ID per «qualsiasi altro scopo ritenuto necessario dal Segretario per la sicurezza interna». Brase ha affermato che questa norma «essenzialmente eviscera la patente di guida dello stato se imposta completamente», ponendo le patenti di guida sotto il controllo federale. L’introduzione di una carta d’identità nazionale, seppur in modo indiretto, «invade la sovranità dell’individuo e dello Stato», ha affermato Brase. Ha sostenuto che ciò violerebbe il Quarto Emendamento della Costituzione degli Stati Uniti che protegge da perquisizioni e sequestri irragionevoli, e il Decimo Emendamento, che limita i poteri del governo federale. «Ciò che si verifica è un’incostituzionale acquisizione federale dell’identificazione in questo Paese», ha affermato Brase, che potrebbe portare a passaporti vaccinali o a un sistema di credito sociale.Aiuta Renovatio 21
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«Tutto il mondo si sta muovendo in questa direzione»
Tododisca ha riferito che la patente di guida digitale della California consentirà ai residenti dello Stato di semplificare le procedure di identificazione in numerose situazioni quotidiane in cui viene chiesto loro di esibire un documento d’identità. Secondo la NBC San Diego, la patente di guida digitale della California è già accettata ai posti di blocco TSA dell’aeroporto internazionale di San Diego. Altri stati e territori hanno implementato le patenti di guida digitali, tra cui Arizona, Colorado, Georgia, Iowa, Louisiana, Maryland, New Mexico, New York, Ohio, Porto Rico, Utah, Virginia, West Virginia e, all’inizio di questo mese, Arkansas. Diversi Stati hanno reso disponibili le loro patenti di guida digitali tramite «portafogli digitali» commerciali offerti da aziende come Apple, Google e Samsung. Altri stati, tra cui Louisiana, New York, Utah, Virginia e West Virginia, hanno optato per rendere disponibili le credenziali digitali solo tramite app sviluppate dallo Stato. Tododisca ha riferito che altri stati stanno pianificando di introdurre le patenti di guida digitali, tra cui Connecticut, Kentucky, Mississippi, Montana e Oklahoma. BiometricUpdate.com ha segnalato la scorsa settimana che lo Utah ha presentato una proposta di legge che «emana disposizioni relative a un’identità digitale approvata dallo Stato». Di recente, la Camera dei rappresentanti dell’Idaho ha approvato una proposta di legge simile, in fase di esame da parte del Senato dello Stato. Anche la legislatura del Texas sta valutando una proposta di legge simile. L’Illinois ha annunciato piani per implementare l’ID digitale entro il 2026. Secondo il Segretario di Stato dell’Illinois Alexi Giannoulias, lo stato sta andando avanti con questi piani perché «il mondo intero si sta muovendo in quella direzione».Sarà necessario il REAL ID dopo il 7 maggio?
Mentre un numero crescente di stati sta introducendo patenti di guida digitali, la TSA prevede di stabilire come data di inizio dell’applicazione del REAL ID Act per i passeggeri dei voli nazionali il 7 maggio. Secondo la TSA, in quella data, «ogni viaggiatore aereo di età pari o superiore a 18 anni deve essere in possesso di una patente di guida rilasciata dallo Stato conforme al REAL ID, di una carta d’identità rilasciata dallo Stato o di un altro documento d’identità accettabile per salire a bordo di un aereo commerciale». «REAL ID è destinato a migliorare l’affidabilità e l’accuratezza delle patenti di guida e delle carte d’identità, impedendo al contempo a terroristi e altri di eludere il rilevamento tramite l’uso di documenti d’identità fraudolenti», ha affermato la TSA. Diversi resoconti dei media hanno presentato il 7 maggio come scadenza per le persone che intendono ottenere una patente di guida conforme al REAL ID se intendono viaggiare in aereo a livello nazionale in quella data o in seguito. Ad esempio, la stazione radio WTOP con sede a Washington, DC ha riferito che «il tempo stringe» per le persone che vogliono ottenere una carta d’identità conforme al REAL ID per viaggiare a livello nazionale. Tuttavia, secondo Brase, questo messaggio è fuorviante. «Non stanno cambiando la scadenza del REAL ID, ma stanno aggiungendo due anni di applicazione progressiva con conseguenze progressive. Nonostante ciò che dicono le storie, il 7 maggio non avrai bisogno di un REAL ID per volare. Ci sono altre opzioni». In un commento pubblicato oggi sul Chicago Tribune, Giannoulias ha confermato che il 7 maggio rappresenta l’inizio di un «approccio di applicazione graduale» del REAL ID Act, «che culminerà con la piena applicazione entro il 5 maggio 2027». La TSA continuerà ad accettare passaporti e carte d’identità statunitensi, nonché carte di residenza permanente, al posto delle patenti di guida abilitate al REAL ID. Secondo Brase, anche quella documentazione non è richiesta per volare a livello nazionale. Ha citato una sentenza del 2006 della Corte d’appello degli Stati Uniti del 9° circuito, Gilmore contro Gonzales, che ha stabilito che i passeggeri dei voli nazionali possono sottoporsi a una perquisizione senza presentare un documento d’identità. The Hill ha riferito che il REAL ID rimarrà facoltativo per guidare, richiedere benefici federali come la previdenza sociale, entrare in un ospedale o in strutture federali che non richiedono un documento d’identità o «partecipare a procedimenti o indagini delle forze dell’ordine», incluso il servizio di giuria. Tuttavia, i DMV statali e le strutture di rilascio ID hanno recentemente assistito a un afflusso di domande per patenti di guida conformi al REAL ID. A Chicago, ad esempio, la scorsa settimana è stato aperto un «REAL ID Supercenter» nel centro di Chicago, per soddisfare la crescente domanda. Brase ha affermato che in tutti gli stati degli USA, eccetto Florida, Georgia, Mississippi, Texas e Wyoming, le persone possono ancora ottenere una patente di guida standard, non REAL ID. Ha invitato le persone a partecipare a un movimento che rifiuti il rilascio di REAL ID. Intervenendo al podcast «One Dream Podcast», Brase ha affermato che il Citizens’ Council for Health Freedom sta anche «collaborando con una coalizione di legislatori statali che stanno cercando di sottrarsi alla conformità con il REAL ID Act». Michael Nevradakis Ph.D. © 17 marzo 2025, Children’s Health Defense, Inc. Questo articolo è riprodotto e distribuito con il permesso di Children’s Health Defense, Inc. Vuoi saperne di più dalla Difesa della salute dei bambini? Iscriviti per ricevere gratuitamente notizie e aggiornamenti da Robert F. Kennedy, Jr. e la Difesa della salute dei bambini. La tua donazione ci aiuterà a supportare gli sforzi di CHD. Renovatio 21 offre questa traduzione per dare una informazione a 360º. Ricordiamo che non tutto ciò che viene pubblicato sul sito di Renovatio 21 corrisponde alle nostre posizioni.Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Cina
Controllare ogni container: l’arma tecnologica di Pechino nelle guerre commerciali

Renovatio 21 pubblica questo articolo su gentile concessione di AsiaNews. Le opinioni degli articoli pubblicati non coincidono necessariamente con quelle di Renovatio 21.
Testato dai ricercatori dell’esercito cinese un nuovo sistema satellitare in grado di monitorare attraverso l’internet delle cose le catene di approvvigionamento globali. Basato su una costellazione di 66 piccoli satelliti, mira a rafforzare la Belt and Road Initiative e «far rispettare le proprie regole». Le preoccupazioni di Washington, che non vuole più le gru cinesi nei propri porti.
Un sistema in grado di tracciare centinaia di milioni di container in tutto il mondo. Nella partita globale sul controllo delle «catene di approvvigionamento» Pechino avrebbe in mano una nuova carta tecnologica, elaborata dai ricercatori dell’esercito cinese sfruttando le potenzialità dell’internet delle cose.
Un articolo pubblicato sull’ultimo numero della rivista della National University of Defence Technology (NUDT) di Changsha, racconta che recenti esperimenti hanno dimostrato che la Cina è in grado di raccogliere in tempo reale dai sensori collocati sui container dati non solo sulla loro posizione, ma anche sulle condizioni interne e persino avvisi di manomissione.
La tecnologia è incentrata sul satellite Tiantuo-5, lanciato dalla Repubblica popolare cinese nel 2020.
La rete satellitare potrebbe diventare una pietra miliare della strategia di Pechino per frenare il contrabbando – ad esempio le spedizioni di merci soggette a restrizioni attraverso Paesi terzi – e allo stesso tempo offrire un controllo senza precedenti al mondo sui flussi commerciali globali.
Non si tratta solo di catturare i contrabbandieri»ha dichiarato sotto anonimato un esperto di logistica di Pechino interpellato dal South China Morning Post «ma di costruire un sistema per far rispettare le nostre regole e rompere le catene che sono state imposte ai Paesi in via di sviluppo per oltre un secolo, con una rivoluzione tecnologica nello spazio».
Il sistema ideato dal team guidato da Li Songting e Chen Lihu, professori associati presso la facoltà di scienze aerospaziali e ingegneria del NUDT, si basa su una costellazione di 66 nanosatelliti a basso costo, ciascuno più piccolo di un frigorifero. Una delle principali innovazioni è una rete ibrida che separa i sensori «statici» più lenti, come i container nei porti, dalle merci in rapido movimento utilizzando protocolli di segnale distinti, evitando collisioni di dati.
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I ricercatori hanno introdotto nel progetto un’efficienza di livello militare, prendendo in prestito tecniche dai sistemi di tracciamento missilistico cinesi per elaborare un numero di flussi di dati 10 volte superiore a quello dei satelliti commerciali come Iridium. I sensori sono in grado di rilevare quando un container viene aperto a metà del viaggio o esposto a temperature anomale. Secondo quanto raccontato nell’articolo, durante un test un solo satellite ha captato e analizzato più di 1 milione di messaggi emessi dalle navi in un solo giorno.
Secondo Li e Chen, questa tecnologia aiuterà anche la Belt and Road Initiative cinese, integrando i progetti infrastrutturali con il controllo dei dati. I ricercatori cinesi insistono sugli scopi pacifici del sistema, ma funzionari e politici statunitensi sono già nervosi. Anche per questo Washington ha recentemente vietato l’uso di apparecchiature cinesi, come le gru, nei propri porti, temendo che queste macchine possano raccogliere e trasmettere dati alla Cina.
Se la Cina dispiegasse l’intera costellazione di 66 satelliti, come previsto, diventerebbe la prima nazione a gestire una rete di internet delle cose in grado di sorvegliare centinaia di milioni di punti finali.
Il sistema americano Orbcomm, già in servizio, può connettersi solo a 10 milioni di dispositivi, mentre Starlink di SpaceX è ottimizzato per la connessione a Internet ad alta velocità e non per la trasmissione di dati industriali.
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Renovatio 21 offre questo articolo per dare una informazione a 360º. Ricordiamo che non tutto ciò che viene pubblicato sul sito di Renovatio 21 corrisponde alle nostre posizioni.
Immagine di Håkan Dahlströmv via Flickr pubblicata su licenza CC BY 2.0
Sorveglianza
Il governo tedesco combatterà il «complottismo»

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