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Il sindaco di Nuova York nominato massone di alto livello

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La città di Nuova York è guidata da un massone: non si tratta di una speculazione complottista ma di una realtà fattuale, che ora – in teoria – si può dire apertamente senza incorrere in fact-checker, accuse di fake news, inserimenti in liste di proscrizione.

 

Il sindaco della metropoli Eric Adams e il commissario di polizia di New York Edward Caban e il capo del dipartimento di polizia di New York Jeffrey Maddrey sono stati tutti introdotti come «Maestri massoni» durante il fine settimana alla Gracie Mansion, che funge da residenza ufficiale dei sindaci della città.

 

Secondo quanto riportato, l’evento non era riportato nel calendario ufficiale degli impegni del primo cittadino.

 

«Oggi abbiamo tenuto una Gran Loggia occasionale con gli ufficiali e i Fratelli della Rotta Maggiore per la prima volta nella storia a Gracie Mansion», ha pubblicato su Facebook il 23 settembre la Venerabilissima Gran Loggia Prince Hall. «Il risultato di questa occasione speciale ha portato alla Nuova Il sindaco della città di York, l’onorevole Eric Adams, il commissario di polizia Edward Caban e il capo del dipartimento Jeffrey Maddrey vengono elevati a maestri massoni».

 

La notizia sarebbe stata confermata dal sito Gothamist: «Tony Herbert, collegamento cittadino con l’ufficio del sindaco, ha confermato che l’evento ha avuto luogo e che lui era lì, ma non ha commentato la presenza del sindaco».

 

Gothamist scrive che oltre al sindaco anche altri funzionari della città, tra cui lo stesso Herbert, sarebbero stati ivi premiati: «Diversi altri funzionari si sono uniti alla cerimonia sabato, tra cui Herbert, il vice capo del distretto di Manhattan North Ruel Stephenson della polizia di New York, il membro dell’Assemblea J. Gary Pretlow e il senatore dello stato Kevin Parker, secondo il post di Facebook. Stephenson, Pretlow, Parker e Herbert hanno ricevuto il loro 32° grado di Massoneria, rendendoli “Sublimi Principi del Segreto Reale dell’Antica e Accettata Massoneria di Rito Scozzese Giurisdizione Settentrionale PHA”, secondo il post».

 

Il Prince Hall Masonic Temple fa parte della «Prince Hall Freemasonry», una versione afro-americana della massoneria.

 

Da notare come nella massoneria di rito scozzese vi sia il 30° grado sia chiamato, cavaliere Kadosh, e comprenda nella cerimonia, secondo l’Enciclopedia Cattolica del 1918, il calpestamento da parte dell’iniziando della tiara papale, in odio diretto al papato e al cattolicesimo. L’iniziando quindi giura di liberare l’umanità «dalla schiavitù del dispotismo e dalla schiavitù della tirannia spirituale» spiegò padre William Saunders in un seminale articolo sull’argomento pubblicato dall’Arlington Catholic Herald nel 1996.

 

Secondo quanto ritenuto, a scrivere il rito fu Albert Pike, iper-massone e comandante sudista (unico caso di confederato con statue anche nella capitale) nella guerra di secessione americana, sospettato di essere il fondatore del Ku Klux Klan e noto per un carteggio – dal mainstream ritenuto ovviamente falso – con Giuseppe Mazzini, dove i due parlano di tre guerre mondiali per eliminare il cristianesimo e riformare l’umanità in senso massonico-satanista.

 

«Dobbiamo creare un Rito superiore che rimarrà ignoto – scrive Mazzini a Pike il 22 gennaio 1870 – al quale apparterranno quei massoni di alto Grado che sceglieremo»

 

«Attraverso questo Rito supremo governeremo ogni Massoneria, ed esso diverrà l’unico centro internazionale, il più potente perché la sua direzione sarà sconosciuta. Allora ovunque i cittadini (…) e la moltitudine disingannata dal cristianesimo, i cui adoratori saranno da quel momento privi di orientamento alla ricerca di un ideale, senza più sapere ove dirigere l’adorazione, riceveranno la vera luce attraverso la manifestazione universale della pura dottrina di Lucifero rivelata finalmente alla vista del pubblico, manifestazione alla quale seguirà la distruzione della Cristianità e dell’ateismo conquistati e schiacciati allo stesso tempo!»

 

Lucifero tornava anche nel libro Morale e Dogma, dove parlando del grado Kadosh si nomina anche il calpestamento della tiara: «Lucifero, il figlio del mattino! È lui che porta la Luce e con i suoi splendori ciechi intollerabili deboli, sensuali o anime egoiste? Non ne dubito!» (Albert Pike, Morals and Dogma, p. 321).

 

In pratica, Mazzini e Pike sognavano dettagliosamente, già nell’Ottocento, di creare un Ordine Mondiale in cui la religione cristiana è rimpiazzata dal satanismo.

 

Ma torniamo alla Nuova York di questa settimana. C’è da pensare, dunque, che se le accuse cattoliche rispondessero al vero, il sindaco, raggiunto il 32° grado di una massoneria di rito scozzese, abbia passato il 0° e calpestato il simbolo del cattolicesimo, religione teoricamente importante per Nuova York e la sua storia?

 

La diocesi ha detto qualcosa? L’arcivescovo Dolan ha proferito verbo?

 

Al momento, pare proprio di no.

 

Del resto, se il papa va ad una cremazione (rituale, come sappiamo, di matrice massonica) e invece di fare segni della croce o segni di benedizione, si mette enigmaticamente la mano sul cuore, cosa c’è da aspettarsi?

 

 

 

 

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«Profonda risonanza con i principi della massoneria»: le logge massoniche salutano Bergoglio

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La morte di papa Francesco sta mostrando il cordoglio di varie logge massoniche. Istituzioni che, per natura, dovrebbero avversare totalmente il papato – al punto da includere il calpestamento della tiara in alcuni rituali – ma che invece sembrano, come in altre occasioni, davvero affettuose nei confronti dell’argentino.

 

Ieri è arrivato il comunicato della Gran Loggia d’Italia degli Antichi, Liberi, Accettati Muratori (ALAM), la quale, scrive, «si unisce al cordoglio universale per la scomparsa di Papa Francesco, un pastore che, con il suo magistero e la sua vita, ha incarnato i valori della fratellanza, dell’umiltà e della ricerca di un umanesimo planetario».

 

La Loggia degli ALAM, fondata nel 1908 da un gruppo scissionista del Grande Oriente d’Italia (GOI) nota in precedenza come Serenissima Gran Loggia d’Italia costituisce la maggiore obbedienza massonica mista: è possibile quindi per le donne di accedervi, ma non risultano, ad oggi, donne divenute Gran Maestre. La sua sede storica è piazza del Gesù a Roma, dove aveva sede anche il partito della Democrazia Cristiana. Tra i suoi iniziati, al 33° grado troviamo anche il vate Gabriele D’Annunzio.

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Illuminanti le parole del comunicato necrologico dei massoni ALAM.

 

«In questo momento di lutto, la nostra Comunione intende rendere omaggio alla visione di papa Francesco, la cui opera è connotata da una profonda risonanza con i principi della massoneria: la centralità della persona, il rispetto per la dignità di ogni individuo, la costruzione di una comunità solidale, il perseguimento del bene comune» scrive la nota massonica, che scende nello specifico.

 

«La sua enciclica Fratelli tutti rappresenta un manifesto. Libertà, Uguaglianza e Fratellanza è il triplice asset valoriale della Massoneria. Superare le divisioni, le ideologie, il pensiero unico per riconoscere la ricchezza delle differenze e costruire un’umanità unita nella diversità, questo voleva ardentemente Francesco, lo stesso disegno persegue la Gran Loggia d’Italia.

 

 

«Il pontificato di Francesco ha posto al centro gli ultimi, insieme alla cura del pianeta e a un’etica dello sviluppo fondata sulla dignità umana. Anche questo lo si ritrova nella costruzione massonica del “Tempio interiore”, basata su tolleranza, solidarietà e resistenza contro l’odio e l’ignoranza, e trova una profonda corrispondenza nella pastorale di Bergoglio, che con la sua “rivoluzione dolce”, ha mostrato che l’umiltà e il dialogo sono strumenti di autentica forza. Nel solco della “Francesco Economy” e della visione di una “casa comune”, la massoneria sostiene l’impegno per un futuro sostenibile, equo e solidale» a questo punto si dovrebbe ringraziare gli incappucciati ALAMi per la sincerità.

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«In questo tempo attraversato da gravi criticità, la Gran Loggia d’Italia si ritrova nell’appello di Papa Francesco per una “coscienza planetaria”, che riconosca l’umanità come una comunità di destino. Onoriamo la sua memoria continuando a lavorare per un’etica del limite, per il rispetto dell’altro e per la costruzione di un Tempio fondato sulla solidarietà, sulla libertà di pensiero e sulla fratellanza universale» si conclude la gran nota firmata dal Gran Maestro della Gran Loggia.

 

Le parole di elogio dei grembiulini verso il papa argentino non costituiscono, per lo meno per il lettore di Renovatio 21, una sorpresa.

 

 

La massoneria italiana aveva accolto Francesco fin dall’inizio. La sua elezione fu subito elogiata dal Gran Maestro Gustavo Raffi della Loggia Massonica del Grande Oriente d’Italia, che affermò all’epoca: «Fraternità e voglia di dialogo le sue prime parole concrete: forse nella Chiesa nulla sarà più come prima».

 

Anche la massoneria argentina ha salutato il papa connazionale. «Tuttavia, ci dispiace che durante il suo pontificato sia stata riaffermata la condanna storica della Massoneria, un punto che continua a rappresentare una dolorosa distanza tra percorsi che potrebbero essere ritrovati in valori comuni come la libertà, la fraternità e la ricerca del bene comune» scrive il messaggio di despedida, lamentando la conferma del divieto vaticano di un anno fa.

 

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Va ricordato che il 13 marzo 2013, a conclave ancora caldo, il sito di informazione Impulso Baires trasmetteva un comunicato della Gran Logia de la Argentina de Libres y Aceptados Masones: il Gran Maestro in persona, Angel Jorge Clavero, salutava il nuovo Pontefice già cardinale arcivescovo di Buenos Aires. Appena eletto, Papa Francesco riceve anche l’accorato augurio complimentoso del B’nai B’rith, che è una specie di simil-massoneria ebraica per ebrei.

 

Negli anni le illazioni su una presunta affiliazione di Bergoglio alla massoneria si sono sprecati, dall’adesione al Rotary, alla foto con la mano dentro la giacca, al singolare incontro con il discusso presidente francese Emmanuel Macron che arrivò a toccargli il volto.

 

Sono da ricordare, ad ogni modo, gli apprezzamenti per Bergoglio anche degli ultimi anni che la Loggia ha voluto fare espressamente.

 

Nell’ottobre 2020, il giornale italiano della loggia del Grande Oriente, Erasmus, ha acclamato l’enciclica Fratelli Tutti di Papa Francesco. «Nella sua ultima enciclica Frates Omnes, Papa Bergoglio affronta il tema della Fratellanza e dell’amicizia sociale in una nuova ed inedita dimensione e non son poche le analogie con i principi e la visione massonica».

 

L’elogio ha fatto seguito all’approvazione della loggia principale spagnola, la Gran Logia de España, che aveva affermato che l’enciclica «dimostra quanto l’attuale Chiesa cattolica sia lontana dalle sue posizioni precedenti», dichiarando che «in Fratelli Tutti, il papa abbraccia la fraternità universale – il grande principio della Massoneria moderna».

 

Sempre nel 2020, la rivista trimestrale del GOI, Nuovo Hiram, ha esaltava il patto di «Fratellanza umana» di Papa Francesco ad Abu Dhabi con il Grande Imam Ahmad al-Tayyeb sostenendo che il documento «Fratellanza umana per la pace nel mondo e per la convivenza comune» è «innovativo» e una «droga a lento rilascio» che potrebbe annunciare una «nuova era» e rappresentare un «punto di svolta per una nuova civiltà».

 

Come riportato da Renovatio 21, due anni fa sempre la Gran Loggia di Spagna, scriveva estasiata dell’incontro ecumenico di Abu Dhabi voluto da papa Francesco: «la Massoneria Universale trattiene il fiato davanti al passo da gigante compiuto dall’Umanità il 4 febbraio, quando, per la prima volta della sua Storia, il mondo ha celebrato la Giornata Internazionale della Fraternità Umana».

 

Un libro del 2013 dei giornalisti investigativi italiani Giacomo Galeazzi e Ferruccio Pinotti ha descritto l’entità dell’infiltrazione massonica in Vaticano. In Vaticano massone. Logge, denaro e poteri occulti: il lato segreto della Chiesa di papa Francesco, gli autori scrivono che «anche il Gran maestro catanese Vincenzo Di Benedetto, capo della Gran Loggia serenissima di Piazza del Gesù, alla nostra precisa domanda: “Varie fonti indicano l’esistenza di Logge massoniche anche in Vaticano; lo ritiene possibile?” ha risposto senza esitazione: “Assolutamente sì, a prescindere dalla denominazione utilizzata”» (p. 83).

 

Altri segni sono stati ancora più visibili. Nell’ottobre 2022, monsignor Francesco Antonio Soddu, vescovo della diocesi di Terni-Narni-Amelia, si rifece riprendere in video mentre reggeva il nastro per l’inaugurazione di un tempio massonico, mentre le forbici erano nelle mani del Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia (GOI) Stefano Bisi. Si trattava della loggia del GOI a Terni, una città che da Roma dista 100 chilometri.

 

Poche settimane prima di morire, il decano del giornalismo d’inchiesta italiano Andrea Purgatori fece una trasmissione televisiva in cui disse che papa Luciani, salito al Soglio nel 1978 con il nome di Giovanni Paolo, sarebbe morto la sera stessa del giorno in cui il giornalista Mino Pecorelli gli avrebbe consegnato la lista dei cardinali appartenenti alla massoneria. La rivelazione veniva fatta dalla sorella di Pecorelli, Rosita, durante una lunga trasmissione sulla TV nazionale dedicata alla figura del controverso giornalista assassinato nel 1979.

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Voci del mondo cattolico tradizionalista ritengono che vicini alla massoneria sarebbero stati anche i papi del concilio e della messa nuova.

 

Per la morte di Giovanni XXIII – «grande uomo che venne a rivoluzionare le idee, il pensiero e le forme della liturgia cattolica romana» – era arrivato un messaggio di cordoglio dalla Gran Loggia Occidentale Messicana, che ne lodava le encicliche Mater et Magistra Pacem in Terris che «hanno rivoluzionato i concetti in favore dei diritti dell’uomo e della libertà». Illazioni vennero poi fatte circolare sulla presunta affiliazione di Roncalli ad una loggia parigina.

 

Paolo VI si trovò anch’egli di fronte ad accuse di essere un massone, che arrivavano a specificare che vi sarebbe un simbolo massonico perfino nella tomba della madre. Certo, i discorsi all’ONU in cui parla di «architetti» e il via libera alla cremazione (grande caposaldo massonico) appena eletto non hanno aiutato il suo caso.

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Insegnante filo-transessuale urla ad un consiglio scolastico «Ave Satana!»

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Un’insegnante filo-transessualista con mascherina chirurgica ha urlato «Ave Satana» («hail Satan») durante un incontro del distretto scolastico di Chino Valley, in Arizona, Stati Uniti d’America.   L’incidente rivelatore è avvenuto durante una riunione del consiglio scolastico del Chino Valley Unified School District (CVUSD) nella contea di San Bernardino, in California, dove persone di entrambe le fazioni coinvolte nella controversia riguardante gli atleti transessuali che praticano sport femminili hanno tenuto discorsi sulla questione.   A un certo punto, una tizia con i capelli blu e una mascherina pandemica ha definito i presenti «pezzi di merda transfobici» e ha detto: «Spero che brucerete tutti all’inferno. Ave Satana, stronze!».  

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Ulteriormente, proseguendo la scena di disvelamento, quella che sembra una signora molto obesa, anche lei con l’immancabile mascherina, se n’è andato furibondo dalla riunione, gridando: «avete davvero paura dell’autenticità e di vedere le persone esprimere se stesse. Avete paura dell’amore, avete paura della solidarietà. Siete pazzi, completamente pazzi».   La persona dai capelli blu che gridava «Ave Satana» è stata poi identificata come un insegnante della scuola da un genitore presente.   Il genitore ha affermato: «ciò a cui abbiamo assistito è stato profondamente inquietante: adulti che si comportavano in modo sadico e pieno di odio, tutto in nome dell’uguaglianza», sottolineando che l’insegnante aveva interrotto il discorso della figlia.   Durante l’incontro l’ex atleta universitaria Sophia Lorey si è espressa a sostegno della mozione volta a vietare agli uomini biologici di competere negli sport femminili.   Lorey ha affermato che è stato «inquietante sentire le persone lavorare duramente per assicurarsi che i genitali maschili siano esposti negli spogliatoi femminili» e ha sottolineato che «le ragazze stanno perdendo posti in rosa a favore dei ragazzi (…) Stasera mi ha ricordato che sono dalla parte giusta. Primo, che la biologia è alle mie spalle, la verità è alle mie spalle. Ma gli avversari gridano: “Ave Satana”. E quando la tua fazione grida: “Evviva Satana”, sai di essere dalla parte sbagliata».   La Lorey ha caricato un video del suo discorso in cui si vedono altri dimostranti pro-trans che fanno il gesto delle corna del diavolo e gridano: «Ave Satana!»  

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Non si tratta quindi di un caso isolato, di una frase improvvisata provocatoriamente: «Ave Satana» pare essere decisamente effetto di un pensiero organizzato.   La presidente del consiglio scolastico del distretto, Sonja Shaw, che si candida anche a Sovrintendente Scolastico della California, ha dichiarato a Fox News: «Pochi giorni prima di questa riunione, ho ricevuto una violenta e palese minaccia di morte via email. Questo è il livello di odio e malvagità che stiamo affrontando. Ma nessuna minaccia, nessuna folla e nessuna macchina politica mi spaventerà fino a farmi tacere».   La corrispondenza tra ideali satanisti e politiche omotransessualiste e abortiste è allo scoperto da molto tempo. come dimostra il caso dei «diritti religiosi» invocati dal Satanic Temple, organizzazione che chiede il diritto religioso al feticidio (aprendo cliniche e numeri telefonici) e pretende l’ora di religione satanica nelle scuole.   I satanisti organizzati avevano dimostrato anche l’allineamento alle politiche pandemiche, chiedendo vaccinazione e tampone per partecipare ai loro eventi.   Di fatto, tra i satanisti e lo Stato-partito della sinistra globale non vi è più, patentemente, alcuna differenza.

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Ultras invocano Satana in una coreografia allo stadio

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Gli ultras della squadra calcistica tedesca Kaiserslautern hanno messo in scena una coreografia apertamente satanica, evocando letteralmente Lucifero durante una partita in casa dello scorso 29 marzo.

 

Durante la partita contro il Fortuna Düsseldorf del 29 marzo, i tifosi del Kaiserslautern hanno eseguito un’enorme, complessa coreografia satanica che presentava quello che sembrava un rituale di evocazione di Satana, con tanto di formula in latino.

 

Dopo un conto alla rovescia, la curva ovest del Fritz Walter Stadium si è trasformata in una superficie nera da cui è emerso un pentagramma rosso capovolto: il classico pentacolo dei satanisti, riprodotto in dimensioni gigantesche grazie all’apporto di centinaia, migliaia di persone.

 

Successivamente, sotto il simbolo diabolico, è stato svelato uno striscione, che recitava le parole latine: «Exaudi Nos, Lucifer, Et Surge Ex Abysso, Sume Animas Nostras» («Ascoltaci, Lucifero, risorgi dall’abisso e accetta le nostre anime»).

 

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Non è finita: allo striscione negromantico si è aggiunto il pezzo finale: un enorme diavolo alato è sorto dal pentacolo, come una sorta di realizzazione figurata dell’evocazione demoniaca: ha chiamato il diavolo, ti sei offerto a lui, ed ecco che il diavolo arriva.

 

 

Infine, appare un secondo striscione in latinorum. «Ad Lucem Nos Trahe, Orbem Mundi Regna, Surge ex Flammis et Appare». («Attiraci alla luce, governa il mondo, risorgi dalle fiamme e appari»).

 

Va specificato che il Kaiserslautern è storicamente soprannominata «Rote Teufel», la squadra dei «diavoli rossi».

 

 

L’allenatore del Kaiserslautern Markus Anfang ha definito la coreografia satanica un «momento da pelle d’oca» e ha affermato: «È stato semplicemente divertente essere qui in questo stadio oggi».

 

Non si registrano particolari dissensi nella Germania post-Cristiana, dove la Chiesa cattolica, ricchissima grazie alla tassa simoniaca della kirchesteuer, è il pilota globale di quel «cammino sinodale» atto a liquidare quel poco di tradizione cattolica rimasto ancora in circolazione

 

Dopo l’invocazione satanica, i diavoli rossi hanno vinto la partita contro il Fortuna Düsseldorf con 3 gol a 1.

 

Anche in Italia vi è una squadra che ha il diavolo come simbolo: il Milan. Tuttavia, non si sono mai visti spettacoli di questa portata a San Siro dove, anzi, grazie ai tifosi dell’Inter, è comparsa la Madunina in curva con il classico verso meneghino a Lei dedicato: ti te dominet Milan…

 

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Come riportato da Renovatio 21, in passato gli ultras tedeschi del Bayer Leverkusen erano stati multati per lo striscione sostenente che «ci sono solo due sessi».

 

Ultras della curva polacca si erano invece espressi contro la decisione del sindaco goscista di Varsavia di rimuovere i crocifissi dal municipio.

 

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