Economia
CBDC, Nigel Farage parla della tirannia della società senza contanti dopo la chiusura dei suoi conti bancari

L’ex europarlamentare britannico Nigel Farage sta affrontando personalmente un caso conclamato di depiattaformazione bancaria: un istituto di credito britannico che ha avuto i suoi soldi per oltre 40 anni ha chiuso i suoi conti «senza spiegazioni».
«C’è una guerra a tutto campo contro i contanti», ora dice Farage che sta razionalizzando il trauma. «Si tratta di controllare le nostre vite a tutti i livelli. Finirà inevitabilmente con le valute digitali della banca centrale».
Farage ha rivelato a GB News, il canale per cui ora lavora, che due mesi fa ha ricevuto una telefonata da un rappresentante con cui non aveva mai parlato prima che gli detto che gli è stato detto che per motivi «puramente commerciali» i suoi conti con la banca sarebbero stati chiusi.
Do we really live in a free country? pic.twitter.com/OeaD1FBGap
— Nigel Farage (@Nigel_Farage) June 29, 2023
Farage ha detto che a questo punto ha pensato di lasciare il Paese. «La Gran Bretagna è andata così avanti lungo la strada dell’autoritarismo che è troppo tardi per tornare indietro?» si chiedeva in un articolo per The Telegraph.
Farage ha anche affermato che i membri della sua stessa famiglia sono stati presi di mira. Da allora ha affermato di ritenere di essere stato «svalutato» per ragioni «politiche».
«Mi è diventato chiaro che non posso avere un conto in banca», ha detto. «Significa che sei diventato una non-persona (…) Questa è una grave persecuzione politica al livello più alto del nostro sistema».
Farage ha in seguito affermato che un totale di nove banche lo hanno respinto. Incolpa per l’accaduto una legge britannica sulle «persone politicamente esposte», una legge che esiste anche in Italia, come sa chiunque abbia mai parlato con il suo commercialista.
A questo punto l’esponente di UKIP ha detto di pensare che il settore bancario stia spingendo per una società senza contanti.
«La paura più grande è che se otteniamo le CBDC [Central Bank Digital Currencies, le monete elettroniche di Stato, ndr], potremmo fare la fine dei camionisti canadesi: persone che erano nella legge, si sono trovate fuori legge e hanno i loro conti bancari congelati. Controllare il denaro delle persone sarebbe l’ultima forma di tirannia».
I now have proof of being lied to by @CouttsandCo over PEP status.
They are dishonest in the extreme and above all else breached privacy. I am considering my options.
Closing bank accounts, and a cashless society, means complete control. We must fight these corporate forces. pic.twitter.com/sPvOutn2cH
— Nigel Farage (@Nigel_Farage) July 10, 2023
La BBC – che ricordiamo è la TV di Stato del Regno di Albione – ha riferito che Farage ha dovuto chiudere il suo account perché era sceso al di sotto della soglia di saldo di un milione di sterline richiesta da Coutts. Tuttavia Farage ha osservato che altri britannici si sono fatti avanti e hanno ammesso di non avere quell’importo sul proprio conto e di essere ancora attivi.
GB News ha lanciato una petizione intitolata «Don’t Kill Cash» («Non uccidere il contante») che ha raccolto più di 213.000 firme. Cerca di proteggere il contante come moneta a corso legale almeno fino al 2050.
«Più di cinque milioni di adulti fanno ancora affidamento sul contante nel Regno Unito e viene utilizzato in sei miliardi di transazioni ogni anno, ma ci sono forti interessi acquisiti che spingono affinché venga definitivamente sostituito da carte di debito e di credito e altri pagamenti elettronici. Questi ti costano di più a lungo termine e consentono a terze parti di tenere traccia di te e delle tue spese», si legge nella petizione.
Farage ha guidato la lotta per rimuovere la Gran Bretagna dall’Unione Europea nel 2016. Nel 2021 ha dichiarato che l’intero Occidente è sotto attacco da parte della Cancel Culture.
«Siamo contro il marxismo e vuole distruggere la cultura giudeo-cristiana su cui sono costruiti i nostri Paesi», ha detto al sito canadese Lifesitenews. (Renovatio 21 ammette, tuttavia, di non aver ancora capito cosa sia il giudeo-cristianesimo).
Come riportato da Renovatio 21, recentemente l’economista tedesco Richard Werner ha dichiarato di aver sentito da un funzionario di una Banca Centrale che i sistemi per «i CBDC assomigliano a un piccolo chicco di riso che vogliono metterti sotto la pelle».
Di chip impiantati a Davos parla da molto tempo: dai telefonini «costruiti direttamente nei nostri corpi» immaginati dal capo di Nokia ospite di Klaus Schwab, ai farmaci con biochip raccontati dal CEO di Pfizer Albert Bourla, agli articoli sulle ragioni «solide e razionali» per piazzare microchip dentro il corpo dei bambini.
Il progetto di una CBDC globale, una valuta digitale sintetica globale controllata dalle banche centrali, ha lunga storia. Nel 2019, prima di pandemia, dedollarizzazione, superinflazione e crash bancari che stiamo vedendo, l’allora governatore della Banca d’Inghilterra Mark Carney ne aveva parlato all’annuale incontro dei banchieri centrali di Jackson Hole, nel Wyoming nel 2019.
Come riportato da Renovatio 21, l’euro digitale sembra in piattaforma di lancio, e la presidente della Banca Centrale Europea Christine Lagarde sembra aver ammesso che sarà usato per la sorveglianza dei cittadini.
Come ripetuto da Renovatio 21, la piattaforma su cui si è costruito il green pass è la medesima dell’euro digitale, i cui preparativi sono partiti ben prima del COVID.
Due settimane fa il capo del Fondo Monetario Kristalina Georgieva ha annunciato che l’organismo internazionale «sta lavorando sodo su una moneta digitale globale», cioè una CBDC mondialista. I progetti di valuta elettronica di Stato sono ovunque, dall’Australia all’Ucraina, dallo Sri Lanka alla Svizzera. Essi portano il danaro a divenire software, divenire danaro programmabile, in grado di guidare e inibire le scelte del cittadino.
Le CBDC introdurranno un sistema di programmazione dell’esistenza del cittadino inappellabile e onnipervasivo, molto superiore al credito sociale della Repubblica Popolare Cinese. Ciò, unito ad un impianto tecnologico sull’essere umano, ci spinge a realizzare che siamo davvero di fronte all’«uomo terminale» – non solo nel senso dell’ultima umanità, ma della persona ridotta a terminale, interfaccia, di una grande macchina che lo comanda.
L’abolizione del contante – che il CEO del mega-fondo internazionale BlackRock sostiene essere accelerata dalla guerra ucraina – non può che portare che alla piattaforma che sarà la vostra schiavitù definitiva.
Immagine di Gage Skidmore via Flickr pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-ShareAlike 2.0 Generic (CC BY-SA 2.0)
Economia
Crollo dei prezzi nel mercato immobiliare tedesco

I prezzi delle case tedesche sono diminuiti del 9,9% nel periodo aprile-giugno di quest’anno rispetto allo stesso periodo del 2022, segnando il calo più marcato da quando sono iniziate le registrazioni nel 2000, come hanno mostrato i dati ufficiali venerdì.
Secondo Destatis, l’Ufficio federale di statistica, i prezzi degli immobili in Germania hanno raggiunto un livello record nel secondo trimestre del 2022. «Da allora, i prezzi degli immobili residenziali sono diminuiti trimestre dopo trimestre», ha affermato l’ente, sottolineando che il calo è stato particolarmente pronunciato nelle città più grandi della Germania.
Rispetto ai tre mesi precedenti i prezzi sarebbero diminuiti dell’1,5%, meno che nei due trimestri precedenti. Nel periodo da gennaio a marzo 2023 i prezzi degli immobili hanno registrato un calo del 2,9% su base trimestrale. Nell’ultimo trimestre del 2022 il calo è stato pari al 5,1%.
Il settore edile del Paese è stato gravemente colpito da una campagna di stretta monetaria senza precedenti lanciata dalla Banca Centrale Europea in risposta all’inflazione furiosa e dall’incertezza sulle nuove normative energetiche.
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All’inizio di questo mese, la multinazionale immobiliare tedesca Vonovia aveva avvertito che il settore edile del Paese, cruciale per la più grande economia dell’UE, era sull’orlo del collasso, mettendo a repentaglio l’intera economia.
Il settore, che ha goduto di un boom prolungato nell’era dei costi di finanziamento estremamente bassi, costituisce il 12% del PIL tedesco e impiega un milione di lavoratori.
Ad aprile, Destatis ha pubblicato previsioni cupe per il settore edile, affermando che il numero di permessi di costruzione era in costante calo da maggio 2022 ed è diminuito del 10% ogni mese da ottobre 2022.
In Germania la produzione è diminuita per la prima volta da gennaio, guidata da un forte calo della produzione industriale.
Come riportato da Renovatio 21, l’industria chimica tedesca, per fare un esempio, è letteralmente in caduta libera. Lo stesso dicasi per il settore automotive, un tempo fiore all’occhiello dell’industria del continente.
Solo pochi mesi fa la Germania ancora parlava di razionamento dell’energia, mentre il governo Scholz spenge gli ultimi reattori nucleari.
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Immagine di duesentrieb via Flickr pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-NonCommercial-NoDerivs 2.0 Generic (CC BY-NC-ND 2.0)
Economia
Il debito globale raggiunge il livello record di 307 trilioni di dollari

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Economia
La Siemens non venderà più turbine eoliche?

Il quotidiano economico tedesco Handelsblatt ha pubblicato il 17 settembre un articolo secondo cui la divisione di energia eolica di Siemens Energy, Siemens Gamesa, che è uno dei maggiori produttori mondiali di turbine eoliche per parchi offshore, avrebbe smesso di venderle e di accettarne ordini.
Siemens Energy ha smentito l’articolo in una dichiarazione al sito web Recharge, affermando che «la nostra priorità assoluta è rivedere [sistemare] i sistemi interessati nei progetti esistenti dei clienti».
Come riportato da Renovatio 21, i problemi alle turbine eoliche prodotte da Siemens hanno causato il crollo delle azioni di Siemens Energy negli ultimi mesi.
Come riportato da Renovatio 21, la Germania ha rinunciato catastroficamente al nucleare nell’era Merkel, affidandosi alle rinnovabili che non solo hanno disatteso le aspettative, ma hanno addirittura fatto riaprire le centrali a carbone.
Nella società tedesca, tuttavia, affioravano segni di pentimento ancora prima della distruzione del gasdotto Nord Stream: scienziati, normali cittadini e pure qualche ministro rivogliono l’atomo inibito dalla cancelliera, fautrice dei multiplo disastri ora slatentizzatisi in Europa.
Come riportato da Renovatio 21, gli anni di politiche folli della Germania merkeliana hanno prodotto disastri grotteschi: non c’è abbastanza vento per le pale eoliche ed è tornata ad far funzionare centrali a carbone, una risorsa che la Germania, alla pari del gas, importava dalla Russia.
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La regressione tedesca è stata tale che ad un certo punto, scrisse un’analisi Deutsche Bank, si era cominciato a parlare nel Paese della fornitura di legna da ardere per passare l’inverno.
Le pale eoliche, che oltre che parte dell’agenda climatica costituiscono per alcuni amministrazioni un vero e proprio culto, hanno dato problemi anche in Texas, Paese che di conseguenza ha subito negli anni scorsi blackout e morti per il freddo.
Secondo un documento recentemente pubblicato da Wade Allison, matematico e fisico dell’Università di Oxford, ricercatore al CERN e membro del Keble College professore emerito, l’eolico «fallisce su ogni aspetto».
Sull’origine della transizione ecologica la parlamentare di Alternative fuer Deutschland Beatrix von Storch ha dato interessanti ragguagli al Bundestag, spiegando bene «il business delle pompe di calore».
«L’azienda statunitense Carrier Global acquista il produttore tedesco di WP Viessmann per 12 miliardi di dollari. Chi possiede Carrier Global? L’86% è detenuto da investitori istituzionali. Ciò significa l’industria finanziaria statunitense, BlackRock, Vanguard, American Star e Capital Group» ha rivelato la deputata di AfD.
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