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Renovatio 21 oltre i 6.000 articoli. Grazie ai suoi lettori

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Il sito che state leggendo ha superato i 6 mila articoli.

 

6 mila storie – 6.040 con questo, per l’esattezza – che abbiamo reputato necessarie, disponibili nell’eternità di internet. 6 mila pensieri, 6 mila informazioni, che crediamo siano fondamentali per le nostre vite.

 

Perché il senso di Renovatio 21 non è mai stato solo quello di informare, di spiegare, di intrattenere – tutte cose che, alla fine, facciamo bene.

 

Il fine di Renvovatio 21 è, come abbiamo dichiarato scandalizzando gli ebeti, la lotta per la Vita e per la Civiltà.

 

La battaglia per la rigenerazione del XXI secolo, che potrebbe essere l’ultimo secolo dell’umanità, che già oggi, per tramite della Cultura della Morte, è sull’orlo dello sterminio, della modifica, della sostituzione.

 

Quindi, quelle 6000 cose che abbiamo scritto qui sono quasi tutte abbastanza importanti – anche troppo, forse, per cui ci va di sdrammatizzare, ogni tanto.

 

Copriamo filoni sconosciuti agli altri giornali e siti, e non solo italiani. Abbiamo anticipato tantissimo di quello che poi è tragicamente accaduto  (e questo molti nostri lettori ce lo riconoscono). Stiamo preconizzando anche ora tante cose – sbalorditive, mostruose, esiziali – che domani attraverseranno le vostre vite.

 

Vaccini. Oligarcato globale. CRISPR. Sovranità biologica. Zanzare OGM. Sovranità spaziale. Fame. Geodemonologia. Robotica assassina. Persecuzioni. Guerra nucleare ipersonica. Biologia umana sintetica. Collasso socioeconomico mondiale. Psicodroghe. Reset. Ritorno della barbarie. Blackout. Sostituzione socio-etnica. Apocalisse umanoide. Sottomissione bioelettronica. Distruzione della classe media. Sacrifici umani massivi. Sono solo degli esempi, che possono far sorridere.

 

Tuttavia, come si diceva, chi rideva di noi, oggi non ride più.

 

Chi ci combatteva sta continuando a farlo, alzando l’intensità dello scontro, e cacciando i colpi in profondità. Ban, censure, fact check, liste di proscrizione, attacchi hacker.

 

Dovete ricordare che il 22 dicembre 2021, 7 mesi fa, nel pieno del processo in tribunale con Facebook, titolavamo: «Renovatio 21 oltre i 4000 articoli».

 

Il 5 aprile, nel mezzo dell’attacco hacker che ha devastato il sito,  scrivevamo che avevamo raggiunto la boa dei 5000 articoli.

 

Ora, tre mesi dopo, altri 1000. Eccoci a 6000 articoli.

 

Non tutti possono comprendere la magnitudine di questo lavoro. Quanto sudore, quanto sacrificio, quante notti (come questa) passate al lavoro. Sappiamo, tuttavia, che i nostri nemici lo comprendono benissimo.

 

Nessuno cresce con questo ritmo. Nessuno dà ai suoi lettori una tale mole di informazioni, di analisi, di visioni.

 

Di più: nessuno vi parlerà con la sincerità di Renovatio 21. Nessuno vi prometterà che non vi mentirà mai. Nessuno può evitare di chiedervi soldi – e noi non lo abbiamo mai fatto, e notate bene che non troverete l’orrenda pubblicità internettara in nessuna parte del sito, e sono 5 anni che esso esiste, quindi pensate al mancato introito che ci costa il rispetto che abbiamo di voi, e della purezza del messaggio di cui vogliamo essere latori.

 

Perché, ripetiamo, questo per noi non è informare, né formare: è combattere.

 

Questo non è un sito, ma un’arma.

 

E questa non è una tranquilla esistenza da passare comodamente stretta tra i guanciali di qualche ideologia: questa per noi è l’immane avventura della resistenza al mondo moderno, della guerra contro la Necrocultura.

 

Quando lo pensiamo, siamo percorsi da un fremito. Perché, nonostante tutto, noi lo sentiamo come un privilegio. Ci è stato dato – in verità, ce lo siamo presi – il ruolo di cartografi dell’abisso dell’ora presente. C’è chi lo ha capito, e ci segue assiduamente. C’è chi ha capito che per essere lucidi bisogna essere spudorati, e quindi senza padroni – cosa rarissima, quantomeno per un sito di queste proporzioni di contenuto e di pubblico.

 

Siamo fieri di quello che facciamo. Ne siamo appagati. Perché nelle centinaia di articoli che pubblichiamo ogni mese vediamo la mappa della battaglia. Una mappa che nessuno è in grado, o vuole, scrivere, né tantomeno seguire. Una battaglia che, lo sapete, pochissimi hanno il coraggio di intraprendere: perché in essa, lo sapete, si può perdere tutto. (Ricordate? Luca 17, 33: «Chi cercherà di salvare la sua vita, la perderà; ma chi la perderà, la preserverà»).

 

Un privilegio ancora più grande, in verità, ci è stato accordato dalla Provvidenza: quella di un pubblico vastissimo. Un pubblico che, incredibile, vuole ascoltare – e sa ascoltare. Un pubblico che ha capito che cerchiamo di parlare alla mente, come al suo cuore: e ci ha lasciato entrare in entrambi, il massimo gesto di generosità possibile.

 

Ora, 6000 articoli non sono nulla.  C’è tanto, tantissimo lavoro ancora da fare.

 

In realtà, del numero degli articoli non deve importare a nessuno. Ci sono tutti gli altri canali da portare avanti.

 

Non vi possiamo più nascondere che vorremmo aprire una piccola casa editrice, per pubblicare quei libri che riteniamo necessari.

 

Ci sono gli incontri dal vivo: siamo partiti facendone in quantità oceanica, la pandemia ci ha fermato, ad oggi dobbiamo ancora ripartire.

 

Ci sono altre questioni ancora: mettere al sicuro il sito, rafforzarlo informaticamente, riuscire a raggiungere quelle porzioni di pubblico che ora Big Tech ci nega con shadow ban vergognosi.

 

Tante cose. Perché Renovatio 21 non è un sito. È… un’istituzione. Questo è quello che vogliamo che sia. Per questo rifiutiamo i social, rifiutiamo Telegram, rifiutiamo gli influencer, rifiutiamo tutte le realtà che prosperano su internet vendendo il nulla elettronico e morale.

 

No. Noi vogliamo mettere radici, dentro e fuori dalla rete. Radici solide – radici eterne: per cui, l’esatto contrario di quello che vuole il potere costituito oggi, che ci vuole sradicati, liquidi, effimeri.

 

Quindi, eccoci a chiedervi aiuto per il progetto. Cosa ci serve? Tutto. Preghiere, pensieri – in passato ve ne abbiamo chiesti. Ma anche, la vostra energia. Collaborazione (qualcuno vuole scrivere? Qualcuno vuole tradurre?). Se ne avete la possibilità, un aiuto materiale. Cambieremo il server a breve, e non siamo esattamente sicuri di potercelo permettere.

 

Qualsiasi modo in cui deciderete di contribuire, la nostra gratitudine sarà eterna.

 

Scriveteci per parlarne. Sapete quanto celeri e completi siamo nelle nostre risposte.

 

Quindi, dicevamo, 6000 articoli – in pochi mesi. Ma molti, molti più lettori eccezionali. O, più che lettori, amici, compagni, commilitoni, fratelli nella battaglia per il XXI secolo.

 

Lo ripetiamo: è un’avventura bellissima. Grazie a voi.

 

Il Signore della Vita vi benedica. Per tutto il XXI secolo, e oltre.

 

 

Roberto Dal Bosco

 

 

 

 

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Renovatio 21 augura Buon San Marco ai suoi lettori, i veri resistenti

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Renovatio 21 augura ai suoi lettori una serena festa di San Marco Evangelista.

 

Per qualche ragione, l’Italia repubblicana ha usurpato il giorno della festa marciana per piazzarvici una celebrazione della «liberazione», cioè del regime change perpetrato da Washington e dai suoi alleati durante la sanguinaria ultima guerra. Sul fatto che i veri liberatori d’Italia – in particolare una figura precisa: James Jesus Angleton – oggi non vengano nemmeno menzionati abbiamo già scritto in passato.

 

Ciononostante, il giorno San Marco è ancora molto celebrato nell’area di Venezia, di cui il Santo è Patrono. Il comune di Venezia, piegatosi ai fasti repubblicani dell’Italia unita e post-fascista con la velocità con cui si infeudò al Napoleone, ha deciso di spostare la festa padronale al 21 novembre, quando c’è il freddo vero. Tuttavia, tanti veneti continuano a festeggiare il giorno di Marco tra grigliate e picnicchi, passeggiate nella natura, e boccioli di rosa scambiato dagli innamorati.

 

Secondo usanza veneziana, oggi i maschi offrono alle proprie amate i bócołi, boccioli di rosa rossa, a significare l’amore. La tradizione ha origini leggendarie struggenti: Tancredi e Maria volevano sposarsi, ma il padre della ragazza, il doge Angelo Partecipazio, era contrario. Così Tancredi decise di andare a combattere i mori con Orlando in Ispagna: una volta tornato vittorioso, il doge non avrebbe potuto opporsi.

 

Accadde invece che il ragazzo morì gloriosamente in battaglia, finendo la sua esistenza cadendo sopra un roseto, dove prima di spirare aveva raccolto un fiore, e consegnatolo ad Orlando lo aveva pregato di portarlo alla sua amata a Venezia.

 

Maria, ricevuta la rosa dai soldati francesi, fu trovata il giorno dopo senza vita con il fiore insanguinato nel cuore. Era il giorno di San Marco.

 

Impossibile restare impassibili dinanzi alla bellezza drammatica e millenaria di questa usanza. Impossibile sminuire la potenza del giorno di San Marco.

 

Qualcuno a Venezia, quindi, oggi ricorda, più che le storie dei partigiani, l’amore e l’avventura e la tragedia bócoło de San Marco.

 

Con il bocciolo in amno, ricordiamo che nell’era genderista, come sarà visibile nelle marcette gosciste di oggi tra tripudi di bandiere omotransessualiste, non sono possibili né l’amore (divenuto sessualità perversa e polimorfa), né l’avventura (condannabile come testosteronico stereotipo maschile), né la tragedia (tutto è programmaticamente, oggi, pura farsa).

 

Buon San Marco a tutti. Che il Santo del leone alato ci guidi nella nostra resistenza al mondo moderno e al suo abisso di morte.

 

Questa è l’unica vera resistenza che va celebrata, e continuata, dall’umanità.

 

Renovatio 21

 

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Buona Pasqua al legno verde. Il Signore della Vita ha vinto

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La Vita ha vinto la Morte, oggi e sempre.   Il giorno della resurrezione sta a significare, da oltre due millenni, proprio questo. La vittoria del piano divino contro il nulla, la vittoria dell’amicizia contro la schiavitù, la vittoria della Vita contro il Male.   Leggiamo dal Libro delle ore del Sinai (IX secolo).   Ascolta, Adamo, e rallegrati con Eva, poiché quello che vi aveva spogliati entrambi e con l’inganno vi aveva resi schiavi, sulla Croce di Cristo è stato ridotto all’impotenza.   Oggi, Cristo, hai abolito con la tua potenza l’impero della morte e hai liberato, Datore di vita, le anime degli uomini grazie alla risurrezione, tu nostro Salvatore.   Come la moltitudine degli angeli in cielo, così il genere umano sulla terra fa festa per la santa Risurrezione della tua bontà, Signore.   Oggi Cristo è risorto dalla tomba, da cui fa sgorgare l’immortalità per tutti i mortali e nella sua misericordia inaugura con le donne e il loro profumo la gioia della Risurrezione.   Risvegliamoci dalla tomba del peccato, noi, messi a morti sotto un cumulo di passioni, Salvatore che con la tua risurrezione hai distrutto la tirannia della Morte, vero Amico dell’uomo.   Rallegratevi, sagge Donne che portate il profumo, che per prime avete visto la risurrezione di Cristo e avete annunciato agli apostoli la risurrezione del mondo intero.   Ti adoro, Padre senza inizio che sei vita, adoro con te il tuo Figlio Eterno che è vita, vita e sorgente viva è lo Spirito Santo: glorifico l’unica Vita vera.   [Libro delle ore del Sinai (IX secolo), Beatitudini della Risurrezione, SC 486 (Traduzione di CB Evangelizo, da Il Vangelo del Giorno].   Dodici secoli dopo, nel mondo che abbiamo dinanzi agli occhi, espressioni come «tirannia della Morte», assumono un significato estremamente preciso. Il mondo è ora comandato da un sistema che opera secondo un’ideologia che ha messo la Morte al centro di tutto – è la Cultura della Morte, la Necrocultura (come diciamo qui) divenuta programma automatico dell’oligarcato, delle istituzioni, dello Stato moderno stesso.   Racconterò di un brano che, durante la Via Crucis di venerdì, mi ha dato da meditare. È quanto detto dal Signore mentre portava la croce sulla via dolorosa.   Lo seguiva una gran moltitudine di popolo e di donne, che piangevano e si lamentavano per lui. Rivolto ad esse Gesù, disse: «Figliuole di Gerusalemme, non piangete su me, ma piangete su voi stesse e sui vostri figliuoli, perché, ecco, verranno giorni che si dirà: – Beate le sterili, i seni che non han generato e le mammelle che non hanno allattato! – Allora cominceranno a dire ai monti: – Cadete su di noi, – e alle colline: – Copriteci. – Perché, se si tratta così il legno verde, che ne sarà del secco?» (Lc 23, 27-31)   Ecco, Signore, siamo arrivati. I giorni in cui la sterilità è innalzata a valore, i seni non sono strumenti di generazione ma di perversione, l’allattamento non avviene nemmeno più attraverso le mammelle delle donne.   E, sì, questo popolo senza fede chiede sempre più apertamente di essere terminato da una catastrofe – il significato dell’ossessione per il cambiamento climatico questo è. L’inarrestabile ascesa dell’eutanasia – con la commissione del Senato italiano sul fine-vita (eufemismo di neolingua orwelliana per «terminazione di Stato») è in programma appena dopo la Pasqua – rappresenta la medesima invocazione suicida che gli sterili fanno ai monti perché li finiscano con una valanga.   Il mondo che rifiuta la Vita vuole morire. È un fatto aritmetico. E non è una novità, per voi che ci leggete. Certo, ci rendiamo conto: non capita a tutti di realizzarlo, e di comprendere quanto questa semplice logica governi il mondo.   Se vi chiedete come siamo arrivati – dopo la fine del comunismo sovietico – al punto più vicino alla guerra termonucleare globale, trovate qui la risposta: i senza-vita al potere, i nemici di Dio padroni del mondo, sono decisi a bruciare il legno verde, e per farlo – essendo difficile da incenerire – vogliono usare il fuoco atomico.   Il fondamento dell’ora presente ci è chiaro: non è niente altro che una guerra portata, ad ogni livello possibile, contro la Vita, che il è il dono che Dio ha fatto a tutti noi, un dono prezioso come nessun altro, perché ci rende simili a Lui, che della Vita è il Signore. Una scintilla della sua gloria, condivisa con noi ad illuminare il disegno dell’universo.   La battaglia, ora e sempre, rimane quella della Vita contro la Morte. Tutti noi, volenti o nolenti, in questo conflitto siamo coinvolti. Si tratta solo di rendersene conto, ed agire di conseguenza.   Buona Pasqua ai lettori di Renovatio 21 che lo hanno compreso. Buona Pasqua alle loro famiglie. Buona Pasqua al legno verde.   Buona Pasqua a chiunque vorrà lottare per la Vita contro la Morte. Fino alla fine dei tempi.   Roberto Dal Bosco

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Immagine: Carl Heinrich Bloch (1834-1890), La Resurrezione (1881), Museo d’arte della Brigham Young University, Salt Lake City USA. Immagine di pubblico dominio CC0 via Wikimedia
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Buon equinozio, cari lettori

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Come capita due volte l’anno, Renovatio 21 augura ai suoi lettori buon equinozio di primavera – anche se non è una festa riconosciuta dallo Stato o dalla religione.

 

Perché riteniamo l’equinozio un giorno speciale: il giorno dell’equilibrio tra la luce e la notte, il giorno in cui il cosmo si bilancia per far ripartire la primavera, cioè la vita.

 

A breve ci sarà la Pasqua, dove siamo chiamati a meditare sul medesimo mistero: la luce dalle tenebre, il buio e il bene, la vita che vince – vince su qualsiasi cosa, sulla morte, sull’odio, sull’avversario, sul Male.

 

Ci ricordiamo ogni due stagioni dell’equinozio per questo. Perché, nel momento in qui il cosmo si mostra nel suo massimo bilanciamento, dobbiamo ricordarci dei suoi principi divini, che sono quelli che permettono agli uomini di continuare nel disegno del creato, che consentono all’universo di rigenerarsi, di rinnovarsi nei secoli.

 

In altri anni abbiamo pubblicato articoli sul mistero degli equinozi e la loro precessione, versi di Clemens Brentano (1778-1842), scrittore romantico tedesco che conobbe Santa Caterina Emmerick – Heilige Nacht, heilige Nacht!, poesia poi divenuta lieder con Richard Strauss).

 

Quest’anno, vi facciamo semplicemente l’insolito augurio di buon equinozio (che era, in realtà, ieri alle 04:46), estendendolo ai vostri giorni di primavera, che, ci stanno mostrando con insistenza i ciliegi negli ultimi giorni, è con noi da giorni.

 

Vi chiediamo, viste spese incombenti per il mantenimento e il proseguimento di Renovatio 21, un piccolo aiuto: lo abbiamo fatto qualche giorno fa in occasione del raggiungimento dei 12.000 articoli pubblicati, chi non lo ha fatto può aiutare ora (anche chi lo ha già dato, se se lo sente, può offrire qualsiasi contributo). Anche perché, nel frattempo, si sono aggiunti già altri 200 articoli (siamo a 12.1999, 12.200 con questo che state leggendo), e diteci dove trovate un altro giornale online così.

 

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Buon equinozio cari lettori.

 

Con la luce e con la tenebra, vi vogliamo bene.

 

Roberto Dal Bosco

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