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Immigrazione

I no vax rimpiazzati dagli ucraini: la Grande Sostituzione è qui

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«È consentito l’esercizio temporaneo delle qualifiche professionali sanitarie e della qualifica di operatore socio-sanitario ai professionisti cittadini ucraini residenti in Ucraina prima del 24 febbraio 2022 che intendono esercitare nel territorio nazionale, in strutture sanitarie pubbliche o private, una professione sanitaria o socio sanitaria in base a qualifica conseguita all’estero regolata da direttive UE».

 

Così la Gazzetta Ufficiale del 21 marzo.

 

È il decreto «Misure urgenti» per l’Ucraina.

 

In pratica, medici e infermieri ucraini potranno esercitare in Italia, esultano i giornali.

 

E la cosa fantastica è che il posto c’è: ci sono migliaia di medici e infermieri non vaccinati che sono stati allontanati dal lavoro per mesi senza stipendio.

I profughi capitano quindi a fagiuolo: andranno ad occupare il lavoro dei purgati dall’apartheid biotica

 

I profughi capitano quindi a fagiuolo: andranno ad occupare il lavoro dei purgati dall’apartheid biotica.

 

Sarebbe da non credere. Sarebbe qualcosa davanti alla quale vorremmo dire: inimmaginabile.

 

Inimmaginabile per i sindacati, che beccano soldi (tanti) per difendere il lavoratore italiano, non quello ucraino. Sappiamo da tempo, tuttavia, che non è così, con la triplice siringa che si è schierata con il governo del drago banchiere e del padronato col soldo Recovery per discriminare il lavoratore forte dei suoi diritti costituzionali. Sbadigliamo.

 

Inimmaginabile per il partito di governo chiamato Lega Nord, andato avanti per decenni con l’argomento che «gli immigrati rubano il lavoro agli italiani». Ora succede per decreto, e al governo ci sono loro.

 

Epperò vi diciamo che no, per noi non è inimmaginabile.

 

Chi conosce i segreti dell’immigrazione, cioè chi ha il coraggio di guardare in faccia il piano che la sottende, non può stupirsi. Non più di quanto ci stupiamo per la comparsa della Deltacron, della Omicron 2, etc. La pressione artificiale, l’occasione della malattia, crea mutazioni, crea varianti.

L’Ucraina è solo una nuova variante del piano di ridefinizione dell’Europa, che possiamo chiamare «la Grande Sostituzione»

 

L’Ucraina è solo una nuova variante del piano di ridefinizione dell’Europa, che possiamo chiamare «la Grande Sostituzione». L’establishment spernacchia a sentire l’espressione, ma è stata coniata da un adepto delle pariginerie, Renaud Camus, per anni considerato uno dei più importanti scrittori omosessuali di Francia.

 

Alla fine degli Novanta, mentre scrive una guida al Sud della Francia, l’intellettuale ha un’epifania: «Improvvisamente mi sono reso conto che nei villaggi molto antichi (…) anche la popolazione era totalmente cambiata (…) è stato allora che ho iniziato a scrivere così».

 

Nel 2011 Camus pubblica il libro Le Grand Remplacement, dove definisce il popolo indigeno francese come «sostituito» demograficamente da popoli non europei, provenienti principalmente dall’Africa o dal Medio Oriente, in un processo di «immigrazione popolare» incoraggiato da un «potere sostitutivo», che porta ad un «genocidio sostitutivo».

 

L’intero processo è portato avanti da quelle che chiama «élite sostitutrici». Il processo, scopre lo scrittore, è top down: non è il popolo, e forse nemmeno «il mercato» a chiedere l’immigrazione; essa viene semplicemente decisa dall’alto e implementata verticalmente.

 

Camus non è il primo a capire determinate cose. Sulla Grande Sostituzione aveva scritto già decenni prima il romanzo definitivo uno scrittore connazionale, Jean Raspail, che ne Il campo dei Santi immaginava la Francia colonizzata da milioni di pezzenti provenienti dal disastro della fame in India (erano i tempi di Indira Gandhi, quella che sterilizzava a go-go).

 

Ancora prima, a moltissimi era chiaro quel che stava per accadere perché avevano letto Praktische IdealismusIdealismo pratico») e gli altri testi del conte Calergi.

 

Il Kalergi (si preferisce scriverlo con la K perché era era mezzo austriaco, ma la famiglia è greco-veneziana, è quella del palazzo del Casinò sul Canal Grande dove morì Wagner) sognava la riformulazione biologica dell’Europa.

 

Per questo, teorizzava tra deliri e luoghi comuni insopportabili, si dove procedere con l’immigrazione extraeuropea, africana e in particolare asiatica (dovete capire che il nobiluomo, figlio di ambasciatore, aveva la mamma giapponese: la cosa non sembra averla mai digerita del tutto) al fine di creare una nuova razza con cui riempire il continente.

 

«[gli abitanti dei futuri] Stati Uniti d’Europa non saranno i popoli originali del Vecchio continente, bensì una sorta di subumanità resa bestiale dalla mescolanza razziale (…) È necessario incrociare i popoli europei con razze asiatiche e di colore, per creare un gregge multietnico senza qualità e facilmente dominabile dall’élite al potere. L’uomo del futuro sarà di sangue misto. La razza futura eurasiatica-negroide, estremamente simile agli antichi egiziani, sostituirà la molteplicità dei popoli, con una molteplicità di personalità»

 

Questa nuova razza ibrida – il famoso «meticciato» ora tanto decantato dal Bergoglio e dai suoi leccapiedi consacrati –  andava creata per essere più docile ad un progetto politico ulteriore.

 

«Nei meticci si uniscono spesso mancanza di carattere, assenza di scrupoli, debolezza di volontà, instabilità, mancanza di rispetto, infedeltà con obiettività, versatilità e agilità mentale assenza di pregiudizi e ampiezza di orizzonti» scriveva Kalergi.

Capite da voi di cosa stia parlando Kalergi: del cittadino perfetto per uno Stato di manipolazione permanente, dove ogni volontà è piegata dal potere e dalle sue tecniche – potete pensare, ad esempio, alle emergenze, alle ipnosi di massa etc

 

Capite da voi di cosa sta parlando: del cittadino perfetto per uno Stato di manipolazione permanente, dove ogni volontà è piegata dal potere e dalle sue tecniche – potete pensare, ad esempio, alle emergenze, alle ipnosi di massa etc.

 

Con caratteristiche psicologiche deboli, ogni corpo intermedio tra il popolo e lo Stato si dissolve. Non ci sono fratellanze, associazioni, famiglie…

 

Ognuno è per sé. Solo per sé.

 

Si tratta con ogni evidenza del processo del Solve et Coagula. Sciogli e riunisci. Resetta e ricostruisci…

 

Il sottofondo massonico nel pensiero e nella vita del conte Kalergi (in alcune foto davvero simigliante al Mario Draghi!), per alcuni è evidente. Al di là dei circoli di destra che lo vedono come l’architetto della gommonautica africana sul Canale di Sicilia, in altri ambiti è rispettato. C’è un premio biennale a suo nome, che viene dato a personaggi distintisi per l’europeismo. Lo hanno vinto la Merkel e una quantità di europapaveri come Van Rompuy o l’indimenticabile lussemburghese della sciatica Jean Claude Juncker.

 

È impossibile non vedere come si stia realizzando ciò che Kalergi aveva rivelato. Una nota politica immigrazionista qualche anno fa parlava, giustamente, degli immigrati come lo specchio del nostro futuro: senza radici, riprogrammabili. È proprio così.

 

Guardate la quantità di africani che sono arrivati. Possiamo dire che hanno cominciato a ricevere una sorta di reddito di cittadinanza prima di noi. Hanno vestiti e telefonini più nuovi e più costosi della popolazione italiana, ma anche bici, monopattini elettrici, alloggio, cibo (che tra poco sarà un lusso). Tutti questi sono sistemi di controllo politico: è chiaro che nel momento in cui nei condomini-ghetto degli immigrati africani dovesse cominciare a mancare questa manna che piove dalle tasche del contribuente, potrebbe iniziare qualche problema.

 

E così, una società di povertà non percepita (hai la pancia piena, lo smartphone, il televisore 70 pollici), la manipolazione è a buon mercato: l’individuo non reclama diritti, non chiede equità, né nel lavoro né nella società, obbedisce a qualsiasi ordine (chiuditi in casa, iniettati mRNA sintetico) perché narcotizzato dal microedonismo e dalla TV spazzatura, alla quale magari fanno pure credere di poter un giorno, chissà, partecipare.

È la possibilità di manipolazione che conta.  È la facoltà di resettare l’uomo, riplasmarlo secondo il proprio progetto

 

È la possibilità di manipolazione che conta.  È la facoltà di resettare l’uomo, riplasmarlo secondo il proprio progetto.

 

«Creare un gregge multietnico senza qualità e facilmente dominabile dall’élite al potere» ammetteva Kalergi.

 

Comincia essere chiaro ora perché gli ucraini siano importanti per il padrone del mondo, ora.

 

Gli ucraini, dopo 30 anni di solve et coagula iniziato dai Clinton e portato avanti da CIA e Dipartimento di Stato e infine dal clan Biden, sono stati resettati: hanno perso la radice slava, è stata innestata loro l’idea paradisiaca della NATO. Sono stati portati a credere che l’Europa sia la UE. Con gli ultras calcistici sono andati ancora più a fondo: hanno ripescato oscure figure degli anni Trenta e Quaranta, gli hanno fatto credere di essere germanici, figli della svastica e delle rune.

 

Allo stesso tempo, ricordiamo come nel 2014 si parlava di una diffusione immensa in Ucraina delle «chiese» pentecostali americane. Saltò fuori che fornivano radioline a batteria solare che non smettevano mai di inviare i messaggi dei luterani miracolisti, quasi certamente (come in Brasile e nel Sud America tutto) infiltrati dalla CIA.

Sostituzione, reset, reboot. Cambio software. Cambio del sistema operativo: etnia, cultura, religione

 

Sostituzione, reset, reboot. Cambio software. Cambio del sistema operativo: etnia, cultura, religione.

 

Ecco, l’Europa ha bisogno di persone così. È in corso la liquidazione del vecchio cittadino europeo: costoso, non troppo facilmente manipolabile, nonostante la prova ovina appena data col COVID.

 

Fatte entrare i popoli volubili, «versatili», come dice il Kalergi. Dentro gli africani.

 

E dentro anche gli ucraini, che provengono di fatto da uno Stato di per sé «africanizzato»: partono nel 1992 con zero debito pubblico, ora devono in giro almeno 57 miliardi. Chi ha viaggiato per le strade dell’Ucraina si chiede dove siano finiti quei soldi, e la risposta è solo: nelle tasche della cleptocrazia politica e del contorno di oligarchi. Come in Africa: l’intero volume di vendita dei diamanti, dell’oro, del petrolio, del legno finisce dritto nel conto personale del dittatore. Qualche briciola ai gerarchi, o magari ad un «imprenditore» puparo.

 

Non stiamo mancando di rispetto agli ucraini, un grande popolo studioso, lavoratore, migliore di tanti altri popoli europei. Sappiamo bene che noi non siamo così lontani dall’africanizzazione totale, ci dirigiamo lì, ci riempiono di africani proprio per questo.

 

Ma è un altro il punto che bisogna sottolineare: sappiamo che si può evitare. Perché lo abbiamo davanti agli occhi: l’Ucraina della tirannide di cleptocrati ed oligarchi è quello che sarebbe la Russia se non fosse comparso Putin.

Quali sono i cittadini europei più difficilmente manipolabili? Quali sono gli italiani che non si bevono più nessuna palla del potere, e rimangono attaccati come possono alla loro Costituzione, alla loro religione, alla loro famiglia, alla legge naturale?

 

Ora, tornando a noi: quali sono i cittadini europei più difficilmente manipolabili? Quali sono gli italiani che non si bevono più nessuna palla del potere, e rimangono attaccati come possono alla loro Costituzione, alla loro religione, alla loro famiglia, alla legge naturale?

 

Vi diamo la risposta: massì, loro, i no vax. Dissidenti. Renitenti. Resistenti. Irriducibili. Non negoziabili. Coloro che non solo non credono alla narrazione unica, ma che sono un vero pericolo per essa – con la loro stessa esistenza.

 

È quindi assolutamente logico che la Grande Sostituzione inizi da loro, il cui sacrificio, come spiegato tante volte da Renovatio 21, è già stato calcolato dal potere, accettato e programmato.

 

Ed è ovvio che siano gli ucraini a procedere alla sostituzione dei dissidenti. Sono, finalmente, sul serio degli immigrati che «scappano dalla guerra»: la giustificazione morale è impellente, e sarà bellissimo vedere i giornaloni descrivere gli orridi, egoisti no vax contro le povere vittime di Putin, quasi letteralmente crocerossine, icone viventi dell’altruismo. Ecco le prime scene della guerra civile biotica, e come nel conflitto in Ucraina, sappiamo già tutti perfettamente chi è il cattivo.

 

Ma non solo. Gli ucraini hanno dimostrato di essere resettabili: per il paradiso NATO sono disposti a tutto, anche a rischiare di farsi invadere dalla Russia – qualcuno finalmente pure lo dice, se l’eroe Zelens’kyj avesse detto che non sarebbe entrato nella NATO poche settimane fa, probabilmente fuori dal Donbass non sarebbe successo nulla.

 

E non dimentichiamoci quanto emerso da poco: gli ucraini avevano appena fatto partire una bel sistema di digital ID governativo, una app fine-di-mondo dove, oltre ad ogni possibile materia burocratica, potevi tenere ovviamente i tuoi soldi, e magare ottenerne, tipo 30 euro per ogni vaccinazione. Il sogno di Klaus Schwab, di cui Zelens’kyj ovviamente è stato ospite.

 

Chi merita il posto di lavoro all’ospedale, quindi? L’infermiera ucraina che brava di divenire suddita di Bruxelles, o il no vax che ha capito il giochetto europeo, e che della schiavitù sotto il Moloch UE non ne può più?

 

La risposta la conoscete. Il sistema, oggi, è basato su «premialità», dà accesso ai beni e servizi vitali solo se si è dimostrata la «virtù», per esempio la sottomissione alle iniezioni sperimentali di mRNA.

 

Verrà premiato chi si allineerà. I sanitari ucraini sono allineati a prescindere.

I no vax sono invece il contrario assoluto dell’allineamento al sistema infame caricatosi in Occidente. Era ovvio che andassero purgati, era altrettanto ovvio che andassero sostituiti

 

I no vax sono invece il contrario assoluto dell’allineamento al sistema infame caricatosi in Occidente.

 

Era ovvio che andassero purgati, era altrettanto ovvio che andassero sostituiti.

 

Medici e infermieri vaccinati, tuttavia, non battano troppo le mani.

 

La Grande Sostituzione è per tutti. Oggi gli ucraini, domani i bengalesi, gli indonesiani, i cinesi, gli africani, le macchine.

 

Nessuno di voi si salverà, se non tornerete ad essere uomini.

 

Uomini che combattono per restare uomini, uomini che combattono per l’umanità.

 

 

Roberto Dal Bosco

 

 

 

 

Immagine di Ziddius via Deviantart pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-NonCommercial-NoDerivs 3.0 Unported (CC BY-NC-ND 3.0)

 

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Immigrato caraibico arrestato per aver sparato e ucciso persone a caso a Rotterdam. Wilders: «deportateli»

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La polizia olandese ha annunciato venerdì l’arresto di un uomo di 24 anni sospettato di aver ucciso a colpi d’arma da fuoco tre persone nella città di Rotterdam nelle ultime due settimane. Lo riporta Remix News.

 

Secondo il Procuratore generale Hugo Hillenaar, non ci sono indicazioni che le sparatorie siano state motivate da un programma specifico o da rancori personali. Le vittime, nessuna delle quali sembra aver avuto alcun legame tra loro, sarebbero state scelte a caso, seminando paura in tutta la città portuale, che non è abituata a una violenza così indiscriminata.

 

Giovedì sera la polizia ha arrestato l’uomo, che non ha una residenza fissa, dopo averlo identificato e fotografato in relazione alla sparatoria.

 

Un’arma è stata recuperata sulla scena del suo arresto. Durante una conferenza stampa, Hillenaar ha dichiarato che il sospettato è nato sull’isola caraibica di Curaçao e in seguito è cresciuto nei Paesi Bassi. In quanto Paese insulare costituente del Regno dei Paesi Bassi, i cittadini di Curaçao non hanno bisogno di alcun visto speciale per trasferirsi nel Paese. Si tratta quindi di un caso di immigrazione interna.

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Sebbene il sospettato fosse noto alle autorità per reati minori, finora gli investigatori non hanno trovato indizi che indichino il movente di questi presunti omicidi.

 

«È un incubo per tutti a Rotterdam, ma anche per me personalmente e per tutti i professionisti coinvolti, perché qualcuno andava in giro liberamente sparando alle vittime a caso», ha osservato Hillenaar.

 

La violenza è iniziata il 21 dicembre, quando un uomo di 63 anni è stato colpito alla testa, morendo poi per le ferite riportate. Una settimana dopo, un uomo di 58 anni è stato colpito e ucciso in circostanze simili nello stesso quartiere. Le autorità hanno annunciato che una terza vittima, la cui identità non è stata resa pubblica, è stata anch’essa colpita nella stessa zona, portando la polizia a ritenere che gli omicidi fossero collegati. Tutti e tre gli incidenti hanno mostrato schemi simili, aumentando il senso di allarme a Rotterdam.

 

Sebbene la violenza armata nei Paesi Bassi sia spesso legata alla criminalità organizzata, la natura apparentemente casuale delle sparatorie ha alimentato la preoccupazione dell’opinione pubblica.

 

L’ondata di sparatorie ha spinto le autorità locali a lanciare avvertimenti. Le autorità di Rotterdam, in particolare nel distretto sud-orientale di IJselmonde, hanno esortato i residenti a restare vigili ed evitare di uscire da soli di notte o in aree isolate.

 

«Non uscite da soli, soprattutto in luoghi bui e appartati. Se vedete una situazione sospetta, chiamate immediatamente il 112», si legge in una dichiarazione ufficiale della polizia di Rotterdam.

 

Il sindaco Carola Schouten ha espresso il suo sollievo per l’arresto del sospettato, affermando che porta una certa rassicurazione a una città che era stata presa dalla paura. Tuttavia, lei e altri funzionari mettono in guardia i residenti affinché rimangano vigili fino alla conclusione completa delle indagini.

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Geert Wilders, leader del Partito per la Libertà (PVV) al governo, è intervenuto sui social media, sottolineando i consigli della polizia e chiedendo misure più severe contro la criminalità.

 


«Certo, dobbiamo sempre seguire i consigli sensati della polizia, soprattutto ora! Ma in generale, direi: togliete tutta quella feccia, quei criminali, dalle nostre strade. Chiudeteli e deportateli, se possibile!» ha scritto il Wilders.

 

Anche le cronache italiane hanno riportato negli ultimi giorni numerosi atti insensati di violenza da parte di immigrati.

 

Nel caso più noto, a Villa Verrucchio, nel riminese, un egiziano ha ferito con il coltello senza motivo quattro persone durante il capodanno, per poi venire ucciso dal carabiniere che tentava di fermarlo. Il militare dell’Arma è ora indagato con l’ipotesi di reato di eccesso di legittima difesa.

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Immagine di Iso Brown FR via Flickr pubblicata su licenza CC BY-NC-ND 2.0
 

 

 

 

 

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Gang pedofile pakistane in Gran Bretagna: Musk chiede la liberazione di Tommy Robinson, l’attivista che ebbe il coraggio l’orrore di denunciare

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Elon Musk ha chiesto il rilascio di Tommy Robinson, un controverso attivista di destra britannico incarcerato a ottobre per aver trasmesso un documentario contenente affermazioni diffamatorie su un giovane rifugiato siriano.   Robinson, il cui vero nome è Stephen Yaxley-Lennon, è stato condannato a 18 mesi di prigione per aver affermato in un documentario che un adolescente siriano, aggredito in una scuola secondaria dello Yorkshire nel 2018, aveva una lunga storia di aggressioni nei confronti di studentesse.   «Liberate Tommy Robinson!» ha dichiarato Musk in un post su X giovedì, prima di postare un link al documentario diffamatorio.  

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Robinson, non nuovo a controversie, è un ardente critico dell’immigrazione di massa e dell’Islam, ed è stato una delle voci principali della destra che ha condannato lo scandalo delle «grooming gang», in cui gruppi di uomini asiatici hanno violentato e torturato migliaia di ragazze minorenni in città nel nord dell’Inghilterra negli ultimi due decenni. Quasi tutti gli autori erano uomini pakistani e le vittime ragazze britanniche bianche.   Indagini ufficiali hanno poi scoperto che i successivi governi britannici hanno rifiutato di indagare sullo scandalo, mentre la polizia ha gestito male i casi, arrestato le vittime e insabbiato l’esistenza delle gang.   In una serie di post pubblicati giovedì e venerdì, Musk ha attirato l’attenzione su alcuni dei casi più eclatanti di cattiva gestione dello scandalo da parte della polizia, tra cui un episodio a Rotherham, in cui gli agenti hanno arrestato un padre che aveva tentato di salvare la figlia da una casa in cui veniva violentata, e un altro in cui hanno arrestato una vittima di stupro senza interrogare i presunti autori.   Lo scandalo è stato un caso di «male sponsorizzato dallo Stato», ha scritto Musk in un post.  

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Musk ha condiviso post di condanna nei confronti di Lord Ahmed, sindaco musulmano di Rotherham, in seguito ritenuto colpevole di violenza sessuale su due bambini, e del Primo Ministro Keir Starmer, che ha guidato il Crown Prosecutorial Service tra il 2008 e il 2013.   «Nel Regno Unito, crimini gravi come lo stupro richiedono l’approvazione del Crown Prosecution Service affinché la polizia possa incriminare i sospettati», ha scritto lo Elon. «Chi era a capo del CPS quando alle gang di stupratori era permesso di sfruttare le giovani ragazze senza affrontare la giustizia? Keir Starmer, 2008-2013».     «Starmer è stato complice dello STUPRO DELLA GRAN BRETAGNA», ha continuato in un altro post, aggiungendo che il primo ministro «deve andarsene e deve affrontare le accuse per la sua complicità nel peggior crimine di massa nella storia della Gran Bretagna».  

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Musk ha anche condiviso un sondaggio che mostra un diffuso malcontento nei confronti del governo di Starmer, dichiarando che «in Gran Bretagna si dovrebbero indire nuove elezioni».   Il magnate della Tesla, che in precedenza si era scontrato con Starmer per la repressione del dissenso online da parte del primo ministro in seguito a una serie di rivolte quest’estate, ha descritto il partito Reform UK di Nigel Farage come «l’unico modo per salvare» il Regno Unito.   Musk in precedenza aveva incontrato Farage nella tenuta di Mar-a-Lago del presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump in Florida, con alcuni organi di informazione che sostenevano che aveva promesso fino a 100 milioni di dollari a sostegno del partito britannico. Musk, tuttavia, ha negato le voci.   Come riportato da Renovatio 21, la scorsa estate Musk si era scagliato contro lo Starmer in merito alle rivolte anti-immigrazione nel Regno Unito. Più di una dozzina di città e centri abitati erano stati teatro di proteste caotiche, innescate da una strage con coltello a Southport, in Inghilterra.

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Musk ha affermato che «la guerra civile è inevitabile», commentando un video su X (ex Twitter) che mostrava gli scontri di strada. Il video è stato pubblicato da un utente che ha suggerito che la causa principale fosse l’immigrazione di massa nel Regno Unito e le politiche di frontiera aperta.   Lo stesso Musk in un post ha lanciato l’hashtag #TwoTierKeir, a indicare la politica a doppio livello implementata oramai apertamente dallo Starmerro.   Pochi giorni dopo, il commissario della Metropolitan Police di Londra ha minacciato di incriminare gli stranieri per «istigazione all’odio» online, indicando Elon Musk, come qualcuno che potrebbe essere perseguito.

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Immagine di Shayan Barjesteh van Waalwijk van Doorn via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 4.0 International.
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Cinque morti e centinaia di arresti: solite violenze di Capodanno in Germania: indovinate chi è coinvolto

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I festeggiamenti della notte di Capodanno in Germania sono stati offuscati dalla violenza e da tragici incidenti che hanno coinvolto fuochi d’artificio, con cinque vittime, decine di feriti e centinaia di arresti. I disordini hanno incluso anche attacchi a poliziotti e pompieri.

 

A Berlino, i servizi di emergenza hanno segnalato una violenza senza precedenti, con vigili del fuoco e polizia presi di mira durante i festeggiamenti da fuochi d’artificio e altri dispositivi pirotecnici. I vigili del fuoco sono intervenuti in 1.892 incidenti e sono stati documentati almeno 13 attacchi ai soccorritori.

 

La polizia di Berlino ha arrestato 330 persone, con un agente gravemente ferito da quello che le autorità sospettano fosse un fuoco d’artificio illegale. L’agente è stato sottoposto a un intervento chirurgico, mentre altri hanno dovuto affrontare aggressioni mentre gestivano folle instabili.

 

 

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La violenza non si è limitata a Berlino. A Lipsia, i rivoltosi hanno appiccato incendi e costruito barricate, con circa 50 individui che hanno lanciato fuochi d’artificio e bottiglie alla polizia. A Colonia, due ufficiali sono rimasti feriti dai petardi e ad Amburgo si sono verificati disordini simili.

 

 

A Bonn si è verificato un incidente inquietante quando un gruppo di adolescenti avrebbe sparato un razzo contro un senzatetto addormentato e avrebbe filmato l’atto con i propri cellulari.

 

Monaco ha segnalato un grande incendio in un appartamento causato da un fuoco d’artificio sparato male che ha avvolto un balcone e si è diffuso ad altri piani. La città ha anche visto feriti gravi, tra cui un ragazzo di 14 anni che ha perso parti della mano e due bambini più piccoli che hanno riportato ustioni.

 

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Tra le vittime ci sono due individui in Sassonia, tra cui un uomo di 45 anni ucciso mentre maneggiava una “Kugelbomben” (palla bomba) fatta in casa, secondo quanto riportato da fonti locali. La pirotecnica illegale e fatta in casa è stata citata come una delle cause principali delle vittime, con ospedali in tutto il paese che hanno curato ustioni, ferite al viso e danni all’udito.

 

 

 

Il ministro degli Interni Nancy Faeser ha elogiato gli sforzi dei servizi di emergenza e ha sottolineato l’importanza di un’azione tempestiva e decisa contro gli autori di violenza. Solo a Berlino sono stati dispiegati oltre 1.500 soccorritori per affrontare le sfide della notte.

 

La violenza ha scatenato un rinnovato dibattito sull’uso privato dei fuochi d’artificio in Germania. Le organizzazioni per la sicurezza pubblica e ambientale, tra cui Deutsche Umwelthilfe, hanno ribadito le richieste di un divieto a livello nazionale, descrivendo la notte di Capodanno come «una notte di orrore per innumerevoli persone». Tuttavia, la German Pyrotechnics Association (BVPK) ha sollevato obiezioni, sottolineando la necessità di distinguere tra fuochi d’artificio legali e regolamentati e pericolosi esplosivi fatti in casa.

 

Jochen Kopelke, presidente del sindacato della polizia, ha dichiarato che i fuochi d’artificio non dovrebbero mettere in pericolo vite umane, aggiungendo: «Troppi morti, troppi feriti, troppi poliziotti schierati». Christine Behle, vicepresidente del sindacato dei soccorritori, ha condannato gli attacchi, affermando che la violenza contro il personale di emergenza non dovrebbe mai essere accettata come un pericolo sul posto di lavoro.

 

Sugli autori dell’ennesimo capodanno vandalico ha pochi dubi Alice Weidel, co-leader di Alternativa per la Germania (AfD), che ora si candida a cancelliere. La Weidel ha scritto su X. «Condizioni da guerra civile nei soliti quartieri di Berlino: attacchi con bombe a palla, 15 ufficiali feriti e 390 arresti. I cittadini che vogliono solo festeggiare stanno anche pagando il prezzo della politica migratoria alla vigilia di Capodanno».

 

 

«Condizioni da guerra civile nei soliti quartieri di Berlino: attacchi con bombe a palla, 15 ufficiali feriti e 390 arresti» scrive la Weidel. «I cittadini che vogliono solo festeggiare stanno anche pagando il prezzo della politica migratoria alla vigilia di Capodanno».

 

 

Tuttavia, gli attacchi si sono verificati in tutto il Paese, non solo a Berlino. Sembra aver preso piede definitivamente la moda delle bombe-pallone, che nel napoletano si conoscono da decenni con il nome «o’ pallone ‘e Maradona», enormi petardi prodotti artigianalmente dagli effetti davvero devastatori.

 

Vi sono persino cronache di mutilazione. Un agente di polizia è rimasto ferito così gravemente a Mauerpark, a causa di quello che si ritiene essere un fuoco d’artificio illegale, che rischia di perdere una gamba.

 

In un altro incidente degno dell’anarco-tirannia di San Silvestro, un uomo di 26 anni è stato spinto sui binari della stazione della metropolitana di Kurfürstenstrasse, dopo essersi lamentato di due uomini che avevano acceso dei fuochi d’artificio e li avevano lanciati sui binari del treno. La polizia afferma di aver risposto colpendo il 26enne con delle bottiglie di vetro e spingendolo sui binari del treno. I testimoni sono riusciti ad aiutare l’uomo a rialzarsi prima dell’arrivo del treno successivo. I due uomini, uno di 40 e l’altro di 49 anni, sono fuggiti dalla zona, ma sono stati poi arrestati dalla polizia.

 

 

Tuttavia, in moltissimi casi gli arresti non portano a nulla. «La maggior parte dei giovani arrestati tornano in strada il giorno dopo» scrive Remix News. «Molti di loro sono troppo giovani per essere ritenuti penalmente responsabili e in molti casi il sistema giudiziario di Berlino è indulgente anche nei confronti dei recidivi».

 

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Il sindaco di Berlino Kai Wegner (CDU) ha annunciato che saranno avviate indagini sugli attacchi ai servizi di emergenza alla vigilia di Capodanno.

 

«Sparare ai poliziotti con le bombe-pallone, attaccare i servizi di emergenza e le squadre di soccorso dei vigili del fuoco con fuochi d’artificio o pietre: incredibile», ha detto Wegner al Tagesspiegel. «Non accetteremo mai questi attacchi ai nostri servizi di emergenza e continueremo a fare pressione per indagare in seguito. Tali criminali devono sentire tutta la forza dello stato di diritto. Ho fiducia nella polizia e nella magistratura di Berlino in questo».

 

Come riportato annualmente da Renovatio 21, il capodanno berlinese da lustri degenera in caos e violenza contro cui la polizei è di fatto impotente. La stessa cosa è stata vista in tante altre città europee, tra cui – come ogni anno – Milano.

 

Come riportato da Renovatio 21, rilevante anche la novità di quest’anno, con i mercatini di Natale invasi da immigrati islamici che, galvanizzati dalla vittoria islamista in Siria, hanno urlato Allahu Akbar tra le tradizionali bancarelle del bonario shopping natalizio . Un altro mercatino è stato invece teatro di una strage perpetrata da un immigrato saudita con bizzarre e contorte motivazioni.

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