Bioetica
Le sovranità perdute
Che cos’è la sovranità? Secondo la definizione, è «la qualità giuridica pertinente allo stato in quanto potere originario e indipendente da ogni altro potere». La parola deriverebbbe da sursum, che sta in su. Che riguarda l’alto. Alla messa antica si dice ancora: sursum corda, in alto i nostri cuori.
Il potere oggi fa l’esatto contrario. Ci sottomette, ci schiaccia verso il basso, fino a rinchiuderci in casa. Ne siete testimoni tutti: confinare la gente ai domiciliari è ora possibile.
Il contrario del sovrano oggi non è il suddito, qui. Il contrario del sovrano è lo schiavo. Il contrario della sovranità è il controllo come forza subìta senza possibilità di replica. Come in una prigione.
Ma in breve, quali sono le sovranità che abbiamo perduto? In pratica, tutte – comprese quelle più intime.
Questa è una lotta per la continuazione della vita. Questa per noi è una lotta per la sopravvivenza
Riassumiamole.
Sovranità nazionale
Dopo la sovranità limitata della Prima Repubblica, siamo schiavi di Bruxelles: per decisioni anche futili, come la forma di banane e cetrioli.
Schiavi anche di altri enti transnazionali: prendiamo il caso dell’OMS, ente secondo alcuni diretto da Bill Gates e dai cinesi, ente che fortunatamente oggi sta implodendo nel ridicolo
Schiavi di Bruxelles, schiavi di enti transnazionali, domani schiavi della Troika
Saremo schiavi, ricordiamolo bene, della Troika quando arriverà: perché tutto stanno facendo per invitare il vampiro mondialista nel nostro Paese. Il vampiro, come insegna la leggenda, ti entra in casa solo se lo inviti.
MES etc. non sono che richiami affinché il popolo accetti che si apra la porta al vampiro.
Sovranità economica
Anche qui, sappiamo da decenni che abbiamo perso la sovranità monetaria con l’euro di Francoforte
La digitalizzazione del contante indica un ulteriore livello di de-sovranizzazione del danaro, che sarà possibile inibire direttamente dalla tasca del singolo cittadino.
La sovranità economica in generale è totalmente perduta quando vediamo in questi giorni il concretamento del piano di distruzione della classe media.
La sovranità economica in generale è totalmente perduta quando vediamo in questi giorni il concretamento del piano di distruzione della classe media. L’autofficina di paese dove ho comperato la mia auto ha chiuso ad inizio settimana; la FIAT riceverà 5 o 6 miliardi di incentivi dallo Stato italiano.
Resterà solo l’oligarchia, e un proletariato sempre più povero ma tenuto in tensione da edonismi e a breve da scontri etnici.
Questo progetto di distruzione, chiamato globalizzazione, è partito da molto, ma il suo culmine si è avuto a fine anni Novanta, quando comandava l’Ulivo Mondiale di Clinton, Blair e Prodi. La Cina, che ha sostenuto e sostiene queste sinistre occidentali, è parte integrante di questo processo di distruzione, prima economica e ora persino biologica.
Sovranità culturale
Non sarà possibile nemmeno il dibattito: siamo dinanzi ad una Rivoluzione Culturale di tipo cinese che prevede davvero le botte, lo scherno pubblico e financo la morte per chi la pensa diversamente
Non sarà più tecnicamente ammesso contraddire il politicamente corretto.
Non sarà possibile nemmeno il dibattito: siamo dinanzi ad una Rivoluzione Culturale di tipo cinese che prevede davvero le botte, lo scherno pubblico e financo la morte per chi la pensa diversamente.
La vera religione verrà proibita.
Sovranità spirituale
La quarantena lo ha mostrato: è la religione organizzata stessa – non solo la chiesa cattolica – ad aver legittimato l’invasione dello Stato nella sua sfera.
Una religione senza più sguardo verso l’alto, etimologicamente, non è sovrana: ci stanno servendo davvero l’oppio dei popoli, una religione per la schiavitù.
Una religione senza più sguardo verso l’alto, etimologicamente, non è sovrana: ci stanno servendo davvero l’oppio dei popoli, una religione per la schiavitù.
Sovranità famigliare
Alla faccia della tanto celebrata Costituzione più bella del mondo, il processo di distruzione della famiglia procede in modo concreto, e proprio negli ultimi tempi abbiamo avuto evidenze incontrovertibili.
Siamo davanti al tentativo di distruzione di una civiltà millenaria per la costituzione di qualcosa di oscuro, nuovo e al contempo antichissimo, che alcuni hanno il coraggio di nominare : «il Matriarcato».
L’educazione autonoma dei figli è oramai un’utopia, a meno che non si ricorra all’opzione radicale dell’homeschooling.
L’educazione autonoma dei figli è oramai un’utopia, a meno che non si ricorra all’opzione radicale dell’homeschooling.
Sovranità psichica
Nemmeno il foro interiore dell’uomo è al sicuro, viste le leggi che sono discusse in questo stesso momento per «rieducare» definitivamente chi non si sottomette al Pensiero Unico.
Le piattaforme informatiche concorrono e superano lo Stato nella censura non più solo dell’espressione ma anche del pensiero. Di fatto, sospendere un account è ben diverso che censurare un post: significa colpire la persona – rea di essere portatrice di un’idea – invece che la sua espressione pubblica (che andrebbe comunque consentita, secondo la legge).
Nemmeno il foro interiore dell’uomo è al sicuro, viste le leggi che sono discusse in questo stesso momento per «rieducare» definitivamente chi non si sottomette al Pensiero Unico
È in atto una pulizia etnica su base psichica. La conducono quelli che della «tolleranza» avrebbero fatto il feticcio definitivo.
Sovranità tecnologica
Non è pensabile un Paese libero senza capacità tecnologiche.
Un esempio: sulla Stazione Spaziale Internazionale due anni fa hanno impiantato un sistema di tracciamento intercontinentale «per la migrazione degli animali». Il sistema è ora in piena attività. Come pensiamo che dopodomani questo sia usato per tracciare il singolo uomo?
Gli ultimi anni hanno visto un’impennata sia nel civile che nel militare della messa in orbita di satelliti: satelliti che significano per lo più maggiore controllo, di ciò che accade sulla terra e delle sue comunicazioni.
Come può un Paese dirsi sovrano, se non è padrone di ciò che gli sta sopra la testa?
Un Paese deve avere la possibilità di difendersi anche da questo, e in caso saper eliminare i satelliti nocivi. Al momento, ha dimostrato di saperlo fare solo la Cina. Gli USA hanno invece costituito una nuova Forza dell’Esercito dedicata allo Spazio.
Come può un Paese dirsi sovrano, se non è padrone di ciò che gli sta sopra la testa?
C’è poi il discorso dei dati informatici – e biologici – di tutti noi, che sono alla mercé di algoritmi di enti privati ora pressoché onnipotenti.
C’è poi il discorso delle armi biologiche.
Il vero terrore, la vera strage, deriva dall’impiego di armi biologiche. Uno Stato che non sa difendersene – e che non sa quindi nemmeno attaccare con esse per avere quantomeno il deterrente – è un Paese senza sovranità sulla sua vita biologica
Sovranità biologica
Gli Stati hanno ignorato i trattati sulle Armi Biologiche di 50 anni fa, ma nessuno ne discute. Ora la pandemia ha indicato la via: la vera arma non è l’atomica, è un virus bioingegnerizzato. Il vero terrore, la vera strage, deriva dall’impiego di armi biologiche. Uno Stato che non sa difendersene – e che non sa quindi nemmeno attaccare con esse per avere quantomeno il deterrente – è un Paese senza sovranità sulla sua vita biologica.
E poi: saremo presto obbligati a vaccini tossici e immorali, più simili a stregonerie (unite ai profitti della farmaceutica): vaccini fatti con cellule di feto abortito, vaccini testati con esperimenti sugli umani che si sono scordati per sempre del Codice di Norimberga.
Saremo presto obbligati a vaccini tossici e immorali, più simili a stregonerie (unite ai profitti della farmaceutica)
Saremo obbligati agli psicofarmaci, perché anche il malumore, la depressione, o il dissenso possono essere considerati speciose epidemie.
I nostri organi già appartengono allo Stato con la legge sulla donazione (cioè, sulla predazione), quando vengono espiantati a cuor battente.
Saremo obbligati agli psicofarmaci
Saremmo obbligati, se ce lo consentiranno ancora, a fare i bambini in provetta, già «vaccinati» grazie alla bioingegneria. Bambini sintetici resi docili e bravini dall’editing genetico.
Vogliono una società di schiavi, ma ora lo abbiamo visto, non gli serviamo nemmeno per lavorare: vogliono eliminarci, cancellarci.
I nostri organi già appartengono allo Stato con la legge sulla donazione (cioè, sulla predazione), quando vengono espiantati a cuor battente.
Gli zombie siamo noi
Il fine della desovranizzazione totale è l’annichilimento. Ci stanno facendo vedere tanti film e tante serie sugli zombie per questo: ci falceranno con il mitra e la motosega via perché considerati malati ed inadatti alla vita, ci estirperanno come erbaccia.
Magari ci manderanno addosso un altro virus fatto in laboratorio, stavolta magari un Ebola meglio congegnato. Lo sfoltimento sarà così ancora più fluido e tranquillo, moriranno milioni o miliardi, altre miriadi di malati verranno falciati dall’eutanasia.
Saremmo obbligati, se ce lo consentiranno ancora, a fare i bambini in provetta, già «vaccinati» grazie alla bioingegneria
La Cultura che sono riusciti ad installare è questo: è la Cultura della Morte.
Prendiamone atto. Questa è una lotta per la continuazione della vita. Questa per noi è una lotta per la sopravvivenza.
Vogliono una società di schiavi, ma ora lo abbiamo visto, non gli serviamo nemmeno per lavorare: vogliono eliminarci, cancellarci
Per cui vi prego: lottate, combattete. Torniamo padroni del nostro destino e del nostro corpo, del nostro Paese e della nostra famiglia, del nostro spirito e della nostra mente.
La vita di un essere umano oggi non può avere altre priorità.
Roberto Dal Bosco
Bioetica
Polonia, l’aborto avanza in Parlamento
Il 12 aprile 2024, i parlamentari polacchi hanno votato a favore di quattro progetti di legge volti a generalizzare l’accesso delle donne all’aborto nel paese. Fatto senza precedenti in quasi trent’anni, ma che non dovrebbe cambiare radicalmente la situazione a breve termine, perché una modifica della legge in questa direzione si scontrerebbe con il veto presidenziale del conservatore Andrzej Duda.
«Lo Stato deve fare tutto affinché l’aborto sia accessibile, legale, praticato in condizioni adeguate, senza pericoli». I commenti espressi l’11 aprile 2024 da Katarzyna Kotula non hanno mancato di offendere più di un cattolico polacco, poiché erano inimmaginabili anche un anno fa.
Tuttavia, è dalla piattaforma della Dieta – la camera bassa del parlamento polacco – che il ministro dell’Uguaglianza presenta il disegno di legge portato avanti dalla Coalizione Civica del primo ministro Donald Tusk, volto a liberalizzare l’accesso all’aborto fino a dodici settimane di gravidanza.
Per essere più precisi, quattro testi sono stati presentati da componenti della coalizione filoeuropea arrivata al potere in seguito alle elezioni del 15 ottobre 2023, dopo otto anni di governo del partito nazionalista Diritto e Giustizia (PiS).
La Sinistra Unita ha presentato i primi due progetti che prevedono, da un lato, la depenalizzazione dell’aborto assistito, e dall’altro la legalizzazione completa dell’aborto, senza ostacoli, fino alla dodicesima settimana di gravidanza.
Sostieni Renovatio 21
Il terzo progetto viene dal partito politico del primo ministro Donald Tusk, e chiede anch’esso la legalizzazione fino alla dodicesima settimana, con diverse riserve rispetto al testo della Sinistra Unita.
Il quarto testo, presentato dalla Terza Via, un’alleanza del partito contadino conservatore PSL e del movimento cristiano-democratico Polonia 2050 del presidente della Dieta, Szymon Holownia, chiede il ritorno allo status quo in vigore tra il 1993 e il 2020. L’IVG era possibile in tre casi: malformazione del feto, pericolo per la vita o la salute della madre, stupro o incesto.
Il partito della Terza Via è anche favorevole all’indizione di un referendum su un’eventuale legalizzazione più ampia dell’aborto, un ricorso al voto popolare sorprendentemente criticato dalle organizzazioni femministe – che però hanno sulle labbra solo le parole di «democrazia» e «libertà» – e per una buona ragione.
Secondo un sondaggio effettuato poco prima del voto in Parlamento da IPSOS, la società polacca appare divisa sulla questione. Il 35% delle intervistate vuole avere accesso all’aborto fino alla dodicesima settimana di gravidanza; Il 21% è favorevole al ripristino di questo diritto in caso di malformazione fetale; Il 23% vuole un referendum e il 14% si ritiene soddisfatto dell’attuale stato della legislazione nel Paese. Una prova, se fosse necessaria, che la secolarizzazione avanza a passi da gigante sulle rive della Vistola.
Tuttavia, il campo progressista non rivendica la vittoria: «abbiamo motivi di soddisfazione, tuttavia molto moderati e cauti», ha dichiarato Donald Tusk dopo il voto alla Dieta del 12 aprile. Perché la liberalizzazione dell’aborto in Polonia non è per domani: resta da convocare la Commissione parlamentare speciale che dovrà essere incaricata di adottare un disegno di legge da sottoporre in seconda lettura.
Probabilmente il futuro testo dovrà essere corretto in senso meno liberale per conquistare la maggioranza del parlamento polacco e, se così fosse, il capo dello Stato potrebbe porre il veto. Andrzej Duda – affiliato al PiS – dovrebbe normalmente rimanere al potere fino al 2025: abbastanza per dare ai conservatori polacchi qualche mese di tregua per organizzare la difesa del diritto alla vita.
Articolo previamente apparso su FSSPX.news.
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Immagine di pubblico dominio CC0 via Flickr
Bioetica
Bioeticiste contro la genitorialità genetica: «usare liberamente gli embrioni congelati»
Bioetica
Approvato il progetto di inclusione dell’aborto nella Carta europea
Mercoledì 11 aprile 2024 gli eurodeputati hanno adottato, con 336 voti favorevoli, 163 contrari e 39 astensioni, una risoluzione che chiede l’inclusione dell’aborto nella Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea, che stabilisce “diritti, libertà e principi riconosciuti” negli Stati membri.
La risoluzione, promossa dai liberaldemocratici (Renew), dai socialdemocratici (S&D) e dalla sinistra, afferma che «controllare la propria vita riproduttiva e decidere se, quando e come avere figli è essenziale per la piena realizzazione dei diritti umani per le donne, le ragazze e tutte coloro che possono rimanere incinte».
I promotori hanno motivato la loro posizione con documenti delle Nazioni Unite che invitano a mantenere la «decisione individuale di ricorrere all’interruzione volontaria di gravidanza».
La mozione cita anche la decisione della Francia di includere l’aborto nella Costituzione come esempio da seguire, sostenendo la «necessità di una risposta europea al declino dell’uguaglianza tra uomini e donne».
Minaccia ai gruppi pro-vita
I deputati sono preoccupati anche per «l’aumento dei finanziamenti ai gruppi contrari all’uguaglianza di genere e all’aborto» in tutto il mondo e nell’UE. Chiedono alla Commissione di garantire che le organizzazioni che «lavorano contro l’uguaglianza di genere e i diritti delle donne» non ricevano finanziamenti dall’UE.
Il testo insiste affinché gli Stati membri e le amministrazioni aumentino la spesa per programmi e servizi sanitari e di pianificazione familiare.
Sostieni Renovatio 21
Contro gli «agenti religiosi ultraconservatori»
La mozione adottata parla ancora di «forze regressive e attori religiosi ultraconservatori e di estrema destra» che «stanno cercando di annullare decenni di progressi nel campo dei diritti umani e di imporre una visione del mondo dannosa sui ruoli degli uomini e delle donne nelle famiglie e nella vita pubblica».
Il testo adottato dal Parlamento europeo critica alcuni Stati membri: Polonia, Malta, Slovacchia e Ungheria, le cui politiche sull’aborto sono più conservatrici della maggior parte degli altri. Esorta i governi europei a «rendere obbligatori i metodi e le procedure di aborto nel curriculum dei medici e degli studenti di medicina».
Nel 2022, il Parlamento Europeo aveva già adottato una risoluzione a favore dell’aborto, che condannava la decisione della Corte Suprema degli Stati Uniti di abolire Roe vs Wade.
Una risoluzione che, si spera, non dovrebbe essere adottata
Questa risoluzione chiede solo una modifica alla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea, senza avere il potere di apportare tale modifica. La risoluzione adottata propone che l’articolo 3.2a sia modificato come segue:
«Tutte le persone hanno diritto all’autonomia corporea, all’accesso libero, informato, pieno e universale alla salute e ai diritti sessuali e riproduttivi e a tutti i servizi sanitari correlati senza discriminazioni, compreso l’accesso all’aborto sicuro e legale».
Per apportare una modifica alla Carta dei diritti fondamentali sarebbe necessaria l’approvazione unanime dei 27 Stati membri. Alcuni Paesi in cui la vita dei bambini non ancora nati è meglio tutelata – Malta, Ungheria e Polonia – non dovrebbero, al momento, dare il loro consenso.
Articolo previamente apparso su FSSPX.news.
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
-
Pensiero2 settimane fa
La giovenca rossa dell’anticristo è arrivata a Gerusalemme
-
Cervello1 settimana fa
«La proteina spike è un’arma biologica contro il cervello». Il COVID come guerra alla mente umana, riprogrammata in «modalità zombie»
-
Salute2 settimane fa
I malori della 15ª settimana 2024
-
Salute6 giorni fa
I malori della 16ª settimana 2024
-
Pensiero1 settimana fa
Foreign Fighter USA dal fronte ucraino trovato armato in Piazza San Pietro. Perché?
-
Animali2 settimane fa
«Cicala-geddon»: in arrivo trilioni di cicale zombie ipersessuali e forse «trans» infettate da funghi-malattie veneree
-
Spirito2 settimane fa
Sinodo 2024, grandi manovre in favore dell’ordinazione delle donne
-
Vaccini2 settimane fa
Vaccino mRNA sviluppato in 100 giorni, professore di medicina avverte: «possibile solo ignorando i diritti umani»