Intelligenza Artificiale
I volti generati dall’Intelligenza Artificiale sono più credibili di quelli reali
Alcuni scienziati inglesi hanno annunciato che i volti generati dall’Intelligenza Artificiale sono diventati così sofisticati che molte persone pensano che siano più credibili di quelli umani.
Una coppia di ricercatori ha scoperto che una rete neurale soprannominata StyleGAN2 (dove GAN sta per Generative Adversial Network, il tipo di algoritmo usato nei deepfake e perfino nella creazione di codice genetico umano sintetico) è in grado di creare volti indistinguibili dalla realtà, secondo quanto dice un comunicato stampa della Lancaster University.
In effetti i partecipanti sembravano trovare i volti generati dall’Intelligenza Artificiale più credibili dei volti delle persone reali.
«La nostra valutazione del realismo fotografico dei volti sintetizzati dall’intelligenza artificiale indica che i motori di sintesi sono passati attraverso la uncanny valley [la sensazione sgradevole che gli esseri umani provano davanti ad esseri artificiali, ndr] e sono in grado di creare volti indistinguibili – e più credibili – rispetto ai volti reali», hanno affermato i ricercatori, che pubblicheranno un articolo delle loro scoperte sulla rivista PNAS.
Come parte dello studio, il team ha chiesto ai partecipanti di valutare i volti su una scala da uno a sette per, partendo da uno per i volti meno credibili fino ad arrivare a sette per quelli cosiddetti «indistinguibili» da quelli delle persone vere.
In media, i volti sintetici sono stati percepiti come il sette percento più credibili di quelli normali.
Naturalmente, c’è tutta una serie di tristi implicazioni dietro le scoperte del team, incluso il fatto che tutto ciò potrebbe spalancare la porta a immagini e video deepfake estremamente sofisticati che sono indistinguibili dalla realtà ed estremamente problematici per tanti motivi. Più preoccupante ancora è la questione di saper poi distinguere foto e video reali da quelli artificiali.
«Forse la più perniciosa delle conseguenze è che in un mondo digitale in cui qualsiasi immagine o video può essere falsificato, l’autenticità di qualsiasi registrazione scomoda o indesiderata può essere messa in discussione», hanno affermato i ricercatori.
In questi giorni, senza ricorrere all’ausilio dell’intelligenza artificiale, abbiamo potuto vedere l’infima manipolazione mainstream riguardo al conflitto russo-ucraino, che ha spacciato delle immagini di un videogioco per un vero bombardamento sui cieli dell’Ucraina.
In Ucraina in questi giorni è circolato anche un deepfake del presidente Zelens’kyj che chiedeva ai suoi soldati di arrendersi.
L’IA è stata usata con esiti tra il faceto e l’inquietante anche per creare automaticamente nuove carte dei tarocchi e per umanizzare iperrealisticamente i personaggi dei Simpsons.
Come riportato da Renovatio 21, secondo alcuni scienziati vi sarebbe la possibilità che l’IA possa già essere cosciente.
Immagine di Pat David via Pixl.us pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-ShareAlike 2.0 Generic (CC BY-SA 2.0)
Intelligenza Artificiale
Klaus Schwab: l’Intelligenza artificiale controllerà la salute e le finanze nella transizione verso l’«era intelligente»
Il fondatore del World Economic Forum (WEF) Klaus Schwab ha annunciato che il tema della riunione annuale del prossimo anno a Davos sarà «Collaborazione per l’era intelligente».
Schwab ha fatto l’annuncio sul blog WEF Agenda il 24 settembre, dove ha anche dichiarato che «abbiamo già varcato la soglia dell’era intelligente (…) Sta a noi stabilire se porterà a un futuro di maggiore uguaglianza, sostenibilità e collaborazione, oppure se approfondirà le divisioni già esistenti».
Schwab usa l’espressione «era dell’intelligenza» per parlare dell’ascesa di tecnologie intelligenti per la sorveglianza di massa e la censura che limitano le nostre capacità decisionali.
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«L’era intelligente sta anche trasformando il nostro modo di vivere. Le città stanno diventando più intelligenti, con sensori e intelligenza artificiale che gestiscono tutto, dal flusso del traffico all’uso dell’energia. Queste città intelligenti e le case intelligenti al loro interno non sono solo più efficienti, sono progettate per essere più sostenibili, riducendo le emissioni di carbonio e migliorando la qualità della vita» dichiara il guru del gruppo estremista di Davos.
Nel suo ultimo post sul blog WEF Agenda, Schwab elenca diversi esempi di come l’intelligenza artificiale e l’automazione stiano superando le capacità umane.
- Nel settore sanitario, i sistemi basati sull’Intelligenza Artificiale stanno superando gli esseri umani a vantaggio dei pazienti
- In agricoltura, gli agricoltori stanno sfruttando l’intelligenza artificiale per ottimizzare le rese delle colture, mentre i produttori stanno utilizzando sistemi intelligenti per migliorare l’efficienza della catena di fornitura e ridurre gli sprechi.
- La finanza, uno dei settori più conservativi, sta venendo stravolta da algoritmi basati sull’intelligenza artificiale, capaci di prevedere i movimenti del mercato con sempre maggiore accuratezza e velocità.
Un capitolo a parte va riservato alle cosiddette smart-cities, ovvero l’inserimento di algoritmi di controllo nel tessuto urbano.
Oltre a rendere le città più intelligenti grazie ai sensori e all’Intelligenza Artificiale, lo Schwab sostiene che l’intelligenza artificiale ci sta avvicinando sempre di più negli spazi virtuali e sta cambiando per sempre il modo in cui comunichiamo tra noi: «l’intelligenza artificiale sta portando la comunicazione istantanea e globale a un livello superiore, consentendo la traduzione in tempo reale in tutte le lingue» gongola lo Schwab, incurante del fatto che nessuno davvero imparerà più una lingua straniera.
Lo Schwab quindi arriva a toccare il tema dell’IA applicata alla censura, una questione a più riprese elaborata da membri del WEF. «Man mano che questi sistemi diventano più sofisticati, plasmeranno sempre di più il flusso di informazioni nella società, sollevando importanti questioni su pregiudizi e disinformazione» dice, sembrando però poi virare di scatto vero la nostalgia per l’umanità: «man mano che deleghiamo sempre più decisioni agli algoritmi, rischiamo di esacerbare le divisioni sociali se i sistemi vengono progettati senza equità, inclusione e una comprensione di cosa significhi essere umani nel profondo».
La soluzione, quindi, è la tecnocrazia: convergenza di pubblico e privato in un unico schema di controllo del mondo e dell’umanità.
«Con l’avvento dell’era intelligente, ci troviamo di fronte sia a opportunità senza precedenti che a rischi senza precedenti. Per navigare in questa nuova era in modo responsabile, abbiamo bisogno di sforzi globali coordinati in tutti i settori della società», scrive il calvo guru tedesco-elvetico.
«Stiamo entrando nell’Età Intelligente, un’era ben oltre la sola tecnologia. Questa è una rivoluzione sociale, una che ha il potere di elevare l’umanità, o addirittura di frantumarla».
Klaus Schwab, World Government(s) Summit 2024:
“We are speaking about the transition of humankind into a new era […] Today we speak about transitioning into what I would call ‘The Intelligent Age.'” pic.twitter.com/Tnlsv6WNa6— Tim Hinchliffe (@TimHinchliffe) February 12, 2024
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Al World Governments Summit di quest’anno, tenutosi a Dubai a febbraio, lo Schwab aveva tenuto un discorso in cui ha affermato che l’era intelligente è una transizione dall’era industriale a una nuova alba della civiltà umana alimentata dalle tecnologie della cosiddetta «Quarta Rivoluzione Industriale», un altro termine coniato da Schwab nel 2016.
«Ora, non stiamo parlando solo della quarta rivoluzione industriale; stiamo parlando della transizione dell’umanità verso una nuova era, che non è caratterizzata solo dal cambiamento tecnologico, una nuova era in cui l’umanità godrà di molte più opportunità e possibilità”, ha affermato Schwab nel suo discorso al World Governments Summit intitolato Civiltà di domani: costruite per fallire o per ascendere?
«È una transizione. Abbiamo avuto la transizione per la prima volta circa cento anni fa dalla società agricola alla società industriale, ma oggi parliamo di transizione verso quella che definirei “l’era intelligente”», ha aggiunto.
Klaus Schwab reads ChatGPT, World Government Summit:
“Envisioning a future propelled by the technologies of the 4IR we see a NEW DAWN of human civilization.. where AI, robotics, the IoT, 3D-printing, genetic engineering, quantum computing become the foundations of our daily life” pic.twitter.com/YL86IDCtxD— Tim Hinchliffe (@TimHinchliffe) February 12, 2024
Schwab ha raccontato poi come ha inserito la sua idea di un’era intelligente in ChatGPT, rafforzando così la sua ideologia.
Secondo Schwab, ChatGPT gli ha detto:
«Immaginando un futuro guidato dalle tecnologie della quarta rivoluzione industriale, vediamo una NUOVA ALBA della civiltà umana, che armonizza la tecnologia con i bisogni e le aspirazioni più profonde dell’umanità».
«Questa missione si sviluppa all’interno di una società in cui l’intelligenza artificiale, la robotica, l’Internet delle cose, la stampa 3D, l’ingegneria genetica e l’informatica quantistica diventano le fondamenta della nostra vita quotidiana, ma sono guidate da un profondo rispetto per i valori umani, la creatività e il mondo naturale».
«In questa nuova era intelligente, la tecnologia non è più solo uno strumento o un’estensione delle capacità umane; è un partner nella creazione di un mondo in cui ogni individuo ha l’opportunità di raggiungere il proprio pieno potenziale».
Qui vediamo Schwab stesso fare ingenuamente affidamento sulla tecnologia per rafforzare la sua stessa visione del mondo.
«La finestra di opportunità è stretta, ma con un’azione collettiva e una leadership responsabile, possiamo cogliere il potenziale di questa nuova era e costruire un mondo che avvantaggi tutta l’umanità», ha scritto Schwab nel suo ultimo post sul blog.
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Il boss WEF ha intitolato il meeting annuale del WEF del prossimo anno a Davos «Collaborazione per l’era intelligente», dopo aver presentato per la prima volta l’idea al Summit dei governi mondiali. Va notato che aveva fatto esattamente la stessa cosa nel 2022 quando aveva dichiarato «La storia è davvero a un punto di svolta».
Quando ancora si chiamava il singolare World Government Summit, Schwab aveva detto il 30 marzo 2022: «la storia è davvero a un punto di svolta. Non conosciamo ancora la portata completa e i cambiamenti sistemici e strutturali che si verificheranno».
«Tuttavia, sappiamo che i sistemi energetici globali, i sistemi alimentari e le catene di approvvigionamento saranno profondamente colpiti», ha aggiunto. Due mesi dopo, il WEF tenne il suo incontro annuale a Davos sul tema «La storia a un punto di svolta».
«Quarta Rivoluzione Industriale», «Grande Reset», ora «Era Intelligente»: Schwab ricicla il concetto ogni quattro anni, sembra. La sostanza, tuttavia, pare essere sempre la stessa: una riforma radicale dell’umanità, che va sottomessa ad un sistema macchinale che la controlla e la diriga.
Il tutto in una palingenesi, in un azzeramento, che cancelli le strutture di pensiero e di governo precedenti, rendendo obsoleta la democrazia, le Costituzioni, lo Stato così come conosciuti in questi secoli dagli esseri umani.
E per chi si oppone, sappiamo cosa succede: il gulag digitale è già qui, e Renovatio 21 sa qualcosa di questa censura, che però è solo l’inizio. Dal gulag elettronico si passerà a quello biochimico, a quello fisico, un giorno a quello psichico, verso l’annientamento totale di ogni opposizione al sistema della Cultura della Morte.
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Immagine screenshot da YouTube
Intelligenza Artificiale
Posto il veto sul primo disegno di legge statunitense sulla sicurezza dell’AI
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Cina
La Cina impone un marchio obbligatorio per contenuti da Intelligenza Artificiale
Renovatio 21 pubblica questo articolo su gentile concessione di AsiaNews. Le opinioni degli articoli pubblicati non coincidono necessariamente con quelle di Renovatio 21.
Una bozza prevede per la prima volta regole specifiche per il settore, valide per aziende e creatori di contenuti. I video dovranno contenere una etichetta «esplicita». Gli esperti prevedono difficoltà nell’applicazione.
Pechino ha proposto una nuova normativa che prevede l’obbligo di identificare con chiarezza tutti i contenuti generati dall’Intelligenza Artificiale, nel tentativo di arginare l’aumento delle frodi legate all’uso di questa nuova tecnologia.
La bozza contenente le linee guida, pubblicata il 14 settembre scorso e aperta ai commenti del pubblico per un mese, prevede che tutte le immagini, i video e gli audio generati dall’IA siano chiaramente etichettati con un watermark (o filigrana elettronica) e metadati incorporati.
È la prima volta che l’Amministrazione cinese per il cyberspazio propone regole specifiche per la definizione e l’inquadramento di contenuti generati dall’Intelligenza Artificiale.
Secondo le linee guida, i video generati devono contenere un’etichetta «esplicita» visualizzata all’inizio della clip e visibile in ogni momento in un angolo dello schermo.
Vi è inoltre la forte raccomandazione a far lampeggiare l’etichetta stessa in alcuni momenti definiti «appropriati» del video stesso. Anche i metadati che registrano la fonte del file e le informazioni sul copyright – indicati come etichetta «implicita» – devono essere registrati al momento della creazione.
Le regole si applicherebbero non solo alle aziende di IA, ma anche ai singoli creatori di contenuti, alle piattaforme online, agli app store e a qualsiasi altro distributore di contenuti. Sempre secondo le linee guida, le piattaforme di distribuzione dei contenuti hanno l’obbligo di etichettare i file sospettati di essere generati dall’intelligenza artificiale, nel caso in cui vengano a mancare i metadati. Infine, gli app store sono tenuti a garantire che i fornitori di contenuti etichettino correttamente i contenuti generati dall’IA.
Le proposte sono l’ultimo sforzo delle autorità cinesi per combattere l’aumento dei casi di frode legati alla nuova tecnologia.
Secondo la start-up cinese RealAI, nei primi cinque mesi del 2024 in Cina sono stati sottratti oltre 185 milioni di yuan (26 milioni di dollari) utilizzando l’IA, rispetto ai soli 16,7 milioni di yuan dell’intero 2023. La tecnologia Deepfake, la sintesi vocale e i chatbot AI sono elencati come «scenari applicativi tipici ad alto rischio» nelle linee guida, evidenziando il loro potenziale utilizzo per frodare gli utenti.
Tuttavia, analisti ed esperti sottolineano che le nuove direttive potrebbero non essere così facili da applicare all’atto pratico. Fra le voci critiche vi è quella di Ma Ce, avvocato dello studio legale Zhejiang Kinding, specializzato in diritto di Internet, secondo cui le linee guida mancano di una chiara definizione di ciò che costituisce «contenuto generato dall’Intelligenza Artificiale che richiede la filigrana».
L’obbligo per i creatori e le piattaforme online di aggiungere correttamente i metadati ai file generati «porrà delle sfide tecniche», ha aggiunto l’esperto. Le linee guida non specificano inoltre le sanzioni per i creatori e i distributori di contenuti che violano le regole.
La Cina non è l’unico Paese che sta cercando di garantire che i contenuti generati dall’intelligenza artificiale siano chiaramente etichettati. L’Unione Europea, gli Stati Uniti, Singapore e il Canada si stanno muovendo per regolamentare questo settore. Tuttavia, rimangono diversi interrogativi sulle modalità di attuazione delle norme che impongono il watermarking dei contenuti online.
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Renovatio 21 offre questo articolo per dare una informazione a 360º. Ricordiamo che non tutto ciò che viene pubblicato sul sito di Renovatio 21 corrisponde alle nostre posizioni.
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