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Genetica

Elon Musk: con l’mRNA puoi trasformare una persona in una farfalla

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Elon Musk è attualmente l’uomo più ricco del mondo, anche se sulla carta delle azioni di borsa. Il ragazzo ha di fatto inventato PayPal (che all’epoca si chiamava x.com) e l’astronautica privata (SpaceX), nonché una macchina elettrica per il mercato (Tesla) dotata di guida autonoma. È convinto che l’Intelligenza Artificiale dominerà il mondo recando enorme danno all’umanità («è come evocare un demone», disse dell’AI) e che il COVID sia un allarme esagerato, anzi, lo definisce «fascista».  Sta impiantando chip nei cervelli dei maiali e dicendo al mondo di abbandonare Whatsapp e Facebook (lui lo ha fatto da mo’). En passant ricordiamo pure che ha sfidato Johnny Depp a fare a botte (questioni di donne e avvocati) ed è il compagno della più grande cantautrice vivente, Claire Boucher detta Grimes, da cui ha avuto un figlio di nome  «X Æ A-Xii» (proprio così).

 

Accade spesso che Musk si sbottoni su questioni molto rilevanti durante delle interviste, spesso nemmeno rendendosi conto degli effetti che questo può avere, come quando durante la diretta podcast di Joe Rogan provò della marijuana gettando Wall Street nello scompiglio.

 

La scorsa estate ha partecipato ad un evento organizzato dalla famosa telefonica internazionale per lanciare il 5G, un premio annuale assegnato dal colosso dell’editoria tedesco Axel Springer.

 

«Credo che ci saranno tante svolte sul fronte della medicina. in particolare riguardo al mRNA sintetico»

Musk ha parlato un po’ di tutto, del cambiamento climatico e della necessità dell’energia sostenibile, la sua visione d’insieme, etc.  Il conduttore gli ha chiesto dei figli, e ha risposto imbarazzato, facendo capire che con i primi 5 figli (avuti in provetta dalla prima moglie, dopo che il primogenito morì di SIDS) non ha questo gran rapporto.

 

Forse per troncare il discorso su prole e famiglia (famiglie), il Musk comincia a parlare delle svolte tecnologiche che abbiamo davanti, soffermandosi sull’ambito medico.

 

«Credo che ci saranno tante svolte sul fronte della medicina. in particolare riguardo al mRNA sintetico».

 

 

«Fondamentalmente puoi fare qualsiasi cosa con l’RNA/DNA sintetico… è come un programma del computer»

«Fondamentalmente puoi fare qualsiasi cosa con l’RNA/DNA sintetico… è come un programma del computer».

 

La visione del DNA come software, come abbiamo già scritto su Renovatio 21, sembra colpire immediatamente le menti dei ricchi informatici, con l’ovvio onnipervadente esempio di Bill Gates.

 

«Credo che con uno sforzo non troppo eccessivo si  possa fermare l’invecchiamento o renderlo reversibile» dice Musk, il cui ex socio in PayPal,  il geniale investitore tecnologico miliardario Petel Thiel, è uno strenuo cercatore di progetti di anti-aging, compresa la parabiosi, ossia l’utilizzo di trasfusioni di sangue giovane.

«Puoi in sostanza fare qualsiasi cosa – continua il Musk – Se vuoi, puoi trasformare qualcuno in una farfalla avendo la giusta sequenza di DNA… i bruchi lo fanno…»

 

«Puoi in sostanza fare qualsiasi cosa – continua il Musk – Se vuoi, puoi trasformare qualcuno in una farfalla avendo la giusta sequenza di DNA… i bruchi lo fanno…».

 

Jair Bolsonaro, sei stato vendicato.

 

Ricordate le parole del presidente brasiliano, quando attaccò la mancanza di responsabilità  per le reazioni avverse prevista nel contratto del vaccino Pfizer: «E se il vaccino ti trasforma in un caimano jacaré? Il problema è tuo».

Jair Bolsonaro, sei stato vendicato

 

Vuoi vedere che il Jair Messias va preso alla lettera? Sempre detto, noi.

 

 

 

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Genetica

Americano condannato a Mosca per spionaggio: era accusato di aver lavorato allo «screening genetico» dei russi

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Il cittadino statunitense Eugene «Gene» Spector, dichiarato colpevole di spionaggio all’inizio di questa settimana, stava raccogliendo dati «biomedici» nel Paese, ha affermato il Federal Security Service (FSB) russo. Lo riportano i media di Stato russi.

 

Le autorità ritengono che questi materiali avrebbero potuto essere utilizzati dal governo statunitense per sviluppare un sistema di screening genetico per analizzare la popolazione russa.

 

Negli ultimi anni, ci sono stati diversi casi di alto profilo in cui i servizi di sicurezza russi hanno accusato cittadini americani di spionaggio. Dall’escalation del conflitto in Ucraina nel febbraio 2022, Mosca e le nazioni occidentali hanno anche espulso sempre più spesso i diplomatici l’uno dell’altro, sostenendo che sono spie.

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In un comunicato stampa di venerdì, l’FSB ha affermato che il «cittadino americano, agendo nell’interesse del Pentagono e di un’organizzazione commerciale ad esso affiliata, ha raccolto e consegnato a una parte straniera vari dati biotecnologici e biomedici, tra cui materiale classificato, con l’obiettivo di creare un sistema di screening genetico ad alta velocità della popolazione russa da parte degli Stati Uniti».

 

Lunedì, un tribunale di Mosca ha condannato Spector a 15 anni di carcere e a una multa di 14 milioni di rubli (cioè circa 130 mila euro).

 

L’ex presidente del consiglio di amministrazione del gruppo russo Medpolymerprom, un fornitore di articoli medici monouso, ha ricevuto la pena in concomitanza con la sua precedente condanna per aver agito come intermediario in un caso di corruzione

 

Nel 2022, il cittadino statunitense di origine russa era stato condannato a 3,5 anni dietro le sbarre dopo essere stato dichiarato colpevole di aver fornito buoni viaggio gratuiti a un assistente dell’ex vice primo ministro russo Arkadij Dvorkovich dal 2015 al 2016. Il giudice ha stabilito all’epoca che Slo pector aveva così remunerato la donna per aver promosso i prodotti di diverse aziende farmaceutiche.

 

Lo scorso agosto, un tribunale ha ordinato separatamente il suo arresto per sospetto di spionaggio, sebbene i dettagli del caso non siano stati resi pubblici.

 

All’inizio di quest’anno, la Russia e gli Stati Uniti hanno scambiato un totale di 26 individui detenuti in diversi paesi, nel più grande scambio di prigionieri di questo tipo dalla fine della Guerra Fredda. Tra coloro che sono stati inviati negli Stati Uniti c’erano il corrispondente del Wall Street Journal Evan Gershkovich e l’ex marine statunitense Paul Whelan, entrambi condannati per spionaggio in Russia. In cambio, dieci cittadini russi che Washington ha accusato di essere agenti dell’Intelligence e criminali informatici sono stati inviati a Mosca.

 

A settembre, Mosca ha dichiarato sei diplomatici britannici persona non grata, sostenendo che le loro attività nel Paese «mostravano segni di intelligence e di attività sovversiva». Il Foreign Office del Regno Unito ha respinto le accuse come «completamente infondate».

 

Come riportato da Renovatio 21, un anno fa il presidente Vladimir Putin aveva dichiarato che la Russia comprende «l’importanza e i pericoli» della tecnologia genetica e cerca di mantenere un approccio etico in questo campo di ricerca poiché alla fine potrebbe produrre «un’arma dal terribile potere distruttivo».

 

La genetica «è importante e pericolosa, secondo gli esperti. Si dice che coloro che occupano posizioni dirigenziali nel campo della genetica avranno nelle loro mani un’arma dal terribile potere distruttivo», aveva affermato Putin.

 

In una riunione del Consiglio presidenziale russo per la società civile e i diritti umani il 30 ottobre 2017, Putin chiese ai presenti: «sapevate che il materiale biologico viene raccolto in tutto il Paese, in particolare tra diversi gruppi etnici e persone che vivono in diversi punti geografici della Federazione Russa? Ecco la domanda: perché lo fanno? Lo stanno facendo in modo sistematico e professionale. Siamo un argomento di grande interesse».

 

Molti risero delle parole di Putin. Scienziati, anche russi, negarono che le bioarmi etniche siano possibili da realizzare.

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Nel maggio 2017, il governo russo aveva vietato tutte le esportazioni di campioni biologici umani: un rapporto del capo del servizio segreto FSB Nikolaj Patrushev presentato a Putin affermava dello sviluppo in corso di «armi biologiche genetiche» mirate alla popolazione russa da parte delle istituzioni occidentali, di cui faceva i nomi.

 

Qualche anno dopo sarebbe arrivata una sorta di conferma dal dipartimento della biologia molecolare dell’ala medica 59esima brigata dell’aviazione degli USA, che avrebbe rivelato di aver raccolto specificamente campioni di DNA russo, suscitando forti timori in Russia per lo stato avanzato del possibile programma di armi biologiche diretto dagli Stati Uniti.

 

Poche settimane fa, ad una cena elettorale a Nuova York il candidato presidenziale USA Robert F. Kennedy disse che il COVID potrebbe essere stato progettato per attaccare alcuni gruppi etnici piuttosto che altri: lo accusarono, immediatamente, di antisemitismo.

 

Sulle armi biologiche a profilazione etnica, e sulle armi biologiche tout court, nessuno vuole parlare, tantomeno gli uomini di Stato – con l’eccezione, a quanto sembra, di Vladimir Vladimirovic Putin.

 

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Immagine screenshot da Twitter

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Genetica

La principale azienda di analisi genetiche al consumatore sta andando il bancarotta: milioni di DNA in pericolo

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L’azienda biotecnologica 23andMe, un tempo considerata una delle aziende di maggior successo nella vendita di servizi di analisi del DNA, a diciotto anni dopo la sua fondazione sarebbe sull’orlo della bancarotta.   Ad oggi, 23andMe non ha ancora realizzato profitti, nonostante quattordici milioni di persone abbiano eseguito i suoi test a casa.   La valutazione dell’azienda era di ben 6 miliardi di dollari subito dopo la quotazione in borsa nel 2021. Da allora, la sua valutazione è crollata di un abissale 99%.

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L’anno scorso l’azienda è stata colpita anche da un massiccio attacco hacker che ha comportato un’immane violazione dei dati, che ha interessato quasi sette milioni di account dei propri clienti, che avevano affidato il loro DNA a 23andMe.   Come riportato da Renovatio 21, a ottobre 2023 23andMe aveva confermato che le informazioni personali dei suoi clienti erano state offerte in vendita sul mercato nero. Sempre l’anno scorso era emerso che con i dati genetici rubati erano stati costruiti database di persone con origini ebraiche.   Recentemente l’intero consiglio di amministrazione dell’azienda si è dimesso all’unisono, in aperta polemica con l’amministratore delegato Anne Wojcicki, prima moglie del cofondatore di Google Sergey Brin e sorella Susan Wojcicki, già capo di YouTube, scomparsa lo scorso agosto.   In questa fase molto delicata che getta ombre sul futuro dell’azienda sorge una lecita questione: se dovesse fallire, cosa accadrebbe a tutti quei dati personali sul DNA?   In un articolo per il sito The Conversation, Megan Prictor, docente di giurisprudenza presso l’Università di Melbourne, ha analizzato le possibili conseguenze del fallimento di 23andMe.   Innanzitutto, 23andMe è aperta riguardo alla sua disponibilità a condividere i dati privati del DNA dei clienti con i fornitori di servizi. «Se siamo coinvolti in un fallimento, una fusione, un’acquisizione, una riorganizzazione o una vendita di beni, le tue Informazioni personali potrebbero essere accessibili, vendute o trasferite come parte di tale transazione e la presente Informativa sulla privacy si applicherà alle tue Informazioni personali trasferite alla nuova entità», afferma la società nella sua informativa sulla privacy.   Le informazioni sul DNA dei clienti potrebbero essere facilmente trasmesse a un’azienda completamente diversa, una prospettiva preoccupante per molti che cercano di salvaguardare la propria privacy online.   Come ha spiegato Anya Prince, professoressa di giurisprudenza all’Università dell’Iowa, in una recente intervista con l’emittente pubblica americana NPR, le tutele federali come l’Health Insurance Portability and Accountability Act (HIPAA) non sono applicabili.   «L’HIPAA non protegge i dati detenuti da aziende che si rivolgono direttamente ai consumatori come 23andMe», ha affermato.   In una dichiarazione rilasciata sempre a a The Conversation, un portavoce ha rassicurato che Wojcicki «non è disponibile a prendere in considerazione proposte di acquisizione da parte di terzi». Se la società dovesse cambiare proprietario, l’accordo sulla privacy «rimarrebbe in vigore a meno che e finché ai clienti non vengano presentati e accettino nuovi termini e dichiarazioni».   Per i clienti esistenti di 23andMe, la semplice eliminazione dei dati potrebbe non essere nemmeno presa in considerazione. L’azienda si riserva il diritto di «conservare le Informazioni personali per tutto il tempo necessario», in base alla sua informativa sulla privacy. Le eliminazioni degli account sono inoltre «soggette a requisiti di conservazione e ad alcune eccezioni».   «Acquistare un test del DNA online potrebbe sembrare divertente e gratificante e sicuramente è stato pubblicizzato in questo modo», conclude Prictor nel suo articolo. «Ci sono molte buone notizie su come ottenere i risultati di quei test abbia aiutato le persone a mettersi in contatto con familiari perduti o a comprendere meglio i rischi per la loro salute».   «Le persone devono semplicemente acquistare i test sapendo bene cosa questo potrebbe significare», ha aggiunto, soprattutto considerando le numerose «condizioni legali collegate».   «Dover fare affidamento sui termini di servizio o sui profitti di un’azienda privata per proteggere questo tipo di informazioni è preoccupante, soprattutto considerando il livello di interesse che abbiamo riscontrato da parte degli attori governativi nell’accedere a tali informazioni durante le indagini penali», ha detto a NPR Vera Eidelman, avvocato dell’American Civil Liberties Union.   «Continuo a impegnarmi per la privacy e la promessa dei nostri clienti», ha affermato in un documento depositato a settembre presso la Securities and Exchange Commission, annunciando che stava valutando l’idea di rendere privata 23andMe.   L’azienda è uno dei principali attori nel mercato dei test genetici e offre servizi che vanno dalla scoperta dei propri antenati al rilevamento di geni legati a malattie ereditarie e gravi condizioni di salute. Il suo nome è un riferimento al numero di coppie di cromosomi in una cellula umana diploide.

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Come riportato da Renovatio 21, nel 2018, 23andMe ha annunciato una partnership con GlaxoSmithKline, consentendo al colosso farmaceutico di utilizzare i risultati dei test di cinque milioni di clienti per sviluppare nuovi farmaci in cambio di un investimento di 300 milioni di dollari. L’accordo è stato prorogato fino a luglio 2023 per ulteriori 50 milioni di dollari.   La cosiddetta genomica di consumo – i test genetici fatti in massa dalla popolazione – ha prodotto una ridda di conseguenze non del tutto previste. C’è la questione della risoluzione di delitti, talvolta vecchi di decenni, grazie al DNA raccolto fra le prove che viene confrontato con quello raccolto per i test genetici privati della popolazione. La legalità di tale procedura è stata messa in dubbio.   Si tratta di fatto dell’introduzione di una vera e propria «polizia genetica» che non si limita a perseguire gli omicidi, ma usa il DNA anche per risalire al ragazzino che ha lanciato il sasso contro una vetrata.   Parimenti già da anni si discute di «geno-economia», cioè della filiera per la creazione di «designer baby», cioè bambini fatti su misura – per aspetto, intelligenza, doti fisiche – tramite le analisi genetiche.   È di poco tempo l’idea del genetista George Church, quello che vuole resuscitare riprogeneticamente i mammuth e al contempo ricreare la razza umana invertendone la biochimica (i cosiddetti «mirror humans»), di un Tinder genetico, ossia una app che faccia accoppiare solo persone geneticamente compatibili. Da notare come invece il Tinder dei non vaccinati sia stato eliminato da Apple dalle possibili applicazioni scaricabili sullo smartphone.   Come si vede, dall’innocuo test del DNA fatto per scherzo si scivola immediatamente nell’eugenetica di massa.   Come riportato da Renovatio 21, la Commisione di Intelligence USA ha dichiarato che i test DNA commerciali potrebbero essere utilizzati nella produzione di bioarmi personalizzate, cioè la creazione di sistemi di offesa in grado di colpire una singola persona o un particolare gruppo famigliare, etnico etc.

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La CEO di 23andMe Anne E. Wojcicki è nota per essere l’ex moglie del cofondatore di Google Sergej Brin; la seconda ex-moglie, Nicole Shanahan, ha corso come vicepresidente nella campagna di Robert Kennedy jr., mostrando posizioni, oltre che antivacciniste, anche apertamente ostili alla fecondazione in vitro e al culto transumanista vigente della Silicon Valley.   Nel 2007, Google ha investito 3,9 milioni di dollari nella società, insieme a Genentech, che è considerata la prima società biotecnologica al mondo grazie allo sfruttamento del DNA ricombinante e la creazione dell’insulina sintetica nel 1978.   Nel febbraio 2021, 23andMe ha annunciato di aver stipulato un accordo definitivo per la fusione con la società di acquisizione speciale di Richard Branson, VG Acquisition Corp, in una transazione da 3,5 miliardi di dollari. La società risultante dalla fusione era stata rinominata 23andMe Holding Co. e ha iniziato ad essere quotata alla borsa Nasdaq il 17 giugno 2021 con il simbolo «ME».   L’incubo ancora più grande, per chi ora teme che il suo DNA possa finire in mani sbagliate, è quello delle armi genetiche, ossia strumenti di attacco specificamente progettati per il DNA di una persona.

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CRISPR

La tecnologia delle «forbici genetiche» CRISPR provoca cambiamenti involontari nei cromosomi

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Renovatio 21 traduce questo articolo per gentile concessione di Children’s Health Defense. Le opinioni degli articoli pubblicati non coincidono necessariamente con quelle di Renovatio 21.

 

Uno studio su Nature Genetics mostra che l’uso delle «forbici genetiche» CRISPR/Cas causa cambiamenti genetici involontari che sono diversi dalle mutazioni casuali. Questi risultati hanno anche implicazioni per la valutazione del rischio delle piante ottenute da nuove tecnologie di ingegneria genetica.

 

Uno studio pubblicato di recente su Nature Genetics dimostra che l’uso delle «forbici genetiche» CRISPR/Cas provoca cambiamenti genetici involontari che sono diversi dalle mutazioni casuali.

 

Secondo lo studio, i principali cambiamenti strutturali nei cromosomi si verificano molto più frequentemente nelle regioni genomiche prese di mira dalle «forbici geniche» rispetto a quanto accadrebbe altrimenti.

 

Questi risultati hanno implicazioni anche per la valutazione del rischio delle piante ottenute tramite la nuova ingegneria genetica, ha riferito TestBiotech.

 

Secondo la Commissione dell’Unione Europea e l’Autorità europea per la sicurezza alimentare, le modifiche genetiche involontarie risultanti dall’uso delle «forbici genetiche» CRISPR/Cas non sono diverse dalle mutazioni casuali.

 

Tuttavia, un nuovo metodo di valutazione dei dati dimostra che questa ipotesi è errata.

 

L’uso di CRISPR/Cas interrompe completamente il doppio filamento di DNA, causando la temporanea separazione di alcuni cromosomi dalla sezione principale.

 

Nella sezione separata (distale), i cromosomi possono ristrutturarsi e sequenze più grandi di DNA possono andare perse (delezioni), invertite (inversioni) o inserite nel posto sbagliato (inserzioni).

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Studi condotti su cellule umane, animali e vegetali hanno dimostrato che queste ristrutturazioni avvengono.

 

Tuttavia, lo studio recentemente pubblicato su Nature Genetics è il primo a utilizzare grandi set di dati per dimostrare una dipendenza statisticamente altamente significativa del verificarsi di questi cambiamenti indesiderati dall’uso di «forbici genetiche».

 

Per valutare le grandi quantità di dati è stato utilizzato un programma speciale con Intelligenza Artificiale. Ciò ha rivelato che la posizione e la frequenza dei cambiamenti genetici involontari non possono in alcun modo essere equiparati al verificarsi di mutazioni casuali.

 

Sebbene i set di dati provengano da cellule umane modificate con le «forbici genetiche», si deve supporre che effetti simili si verifichino anche nelle cellule animali e vegetali.

 

Tuttavia, le conseguenze sono diverse: negli esseri umani e negli animali, questo tipo di cambiamenti sono particolarmente associati al rischio di cancro.

 

Per quanto riguarda le piante, i rischi sono diversi e riguardano principalmente gli effetti negativi sull’ambiente e la modifica della composizione degli alimenti derivati ​​da queste piante.

 

Anche l’allevamento può essere influenzato: se i cambiamenti indesiderati passano inosservati, possono accumularsi nel materiale genetico delle piante, compromettendo così sia la stabilità genetica delle future varietà vegetali sia la loro idoneità all’uso in agricoltura.

 

Pubblicato originariamente da Sustainable Pulse

 

© 8 agosto, Children’s Health Defense, Inc. Questo articolo è riprodotto e distribuito con il permesso di Children’s Health Defense, Inc. Vuoi saperne di più dalla Difesa della salute dei bambini? Iscriviti per ricevere gratuitamente notizie e aggiornamenti da Robert F. Kennedy, Jr. e la Difesa della salute dei bambini. La tua donazione ci aiuterà a supportare gli sforzi di CHD.

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