Intelligenza Artificiale
Robot killer, la Cina vuole l’implementazione militare già per la prossima guerra
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La Repubblica Popolare sta investendo in piattaforme abilitate all’intelligenza artificiale (AI) che spera un giorno condurranno missioni letali in tempo di guerra, completamente senza input o controllo umano. Lo riporta Epoch Times.
«La Cina sta perseguendo lo sviluppo di armi autonome letali abilitate all’intelligenza artificiale», ha scritto Gregory Allen, direttore del Wadhwani Center for AI and Advanced Technologies presso il Center for Strategic and International Studies, in una testimonianza preparata per un’udienza del 13 aprile della Commissione di revisione economica e di sicurezza USA-Cina.
«Le migliori indicazioni disponibili … suggeriscono che la strategia della Cina è ambiziosa, andando oltre qualsiasi tipo di supervisione umana sul campo di battaglia verso una guerra sempre più autonoma abilitata dall’IA».
Sebbene la Cina stia investendo molto in un’ampia gamma di nuove tecnologie, afferma Allen, l’intelligenza artificiale è la prima tra queste. La capacità del regime di costruire macchine da guerra guidate dall’Intelligenza Artificiale sta rapidamente raggiungendo la parità con quella degli Stati Uniti, e potrebbe anche superarla presto.
«La leadership degli USA nel regno dell’IA militare non è affatto garantita», afferma Allen nella sua testimonianza giurata. «Sebbene gli Stati Uniti abbiano importanti vantaggi, la Cina potrebbe essere in grado di assumere rapidamente un ruolo guida nell’adozione da parte del governo e delle forze armate delle capacità di Intelligenza Artificiale. Questo è un risultato che gli Stati Uniti dovrebbero cercare di prevenire».
La ricerca da parte del PCC di armi guidate dall’intelligenza artificiale e altre piattaforme militari, sebbene non ben comprese da molti americani, va avanti da anni. Allen osserva di aver realizzato per la prima volta la notevole ambizione di tali obiettivi nel 2018. A quel tempo, ha partecipato a una conferenza in cui ha trascritto un discorso di Zeng Yi, un alto dirigente dell’azienda militare statale cinese Norinco, che fabbrica carabine vendute anche in Italia.
Lo Zeng ha descritto le ambizioni di Norinco – e le aspettative dello Stato cinese – per la futura implementazione delle armi AI dicendo che «nei futuri campi di battaglia, non ci saranno persone che combattono».
«Zeng ha predetto che entro il 2025 le armi autonome letali sarebbero state all’ordine del giorno», ha continuato Allen, aggiungendo che l’alto dirigente di Pechino aveva descritto l’adozione di massa di piattaforme di IA autonome come «inevitabile».
Allen ha anche notato che i commenti di Zeng sono stati rimossi, così come persino la sua partecipazione dalla lettura ufficiale della conferenza poco dopo. «Non era nell’interesse della Cina avere queste informazioni allo scoperto», sostiene Allen.
Non molto tempo dopo, tuttavia, la compagnia militare affiliata al Partito Comunista Cinese Ziyan iniziò ad esportare i suoi droni Blowfish A2 e A3 in Medio Oriente. Il Blowfish, un drone in stile elicottero in grado di ingaggiare autonomamente bersagli, utilizzando mitragliatrici e missili, è stata solo la prima realizzazione dell’ambizione del regime di trasformare la guerra da un dominio umano in uno robotico.
Le ambizioni del regime per l’Intelligenza artificiale vanno oltre i robot assassini. Il PCC sta anche investendo per sviluppare capacità di intelligenza artificiale relative al processo decisionale militare e al comando e controllo.
Al centro dello sforzo c’è l’obiettivo di «intelligentizzazione» della difesa cinese, una trasformazione della guerra attraverso l’integrazione di massa di Intelligenza Artificiale, automazione e Big Data.
Zeng ha ipotizzato che «la supremazia dell’intelligence sarà il fulcro della guerra futura» e che «l’intelligenza artificiale potrebbe cambiare completamente l’attuale struttura di comando, che è dominata dagli umani» in una dominata da un «gruppo di Intelligenza Artificiale» che opera «proprio come il cervello del corpo umano».
Sulla base di questa visione ci sono aziende cinesi come 4Paradigm, che è stata incaricata dai militari cinesi di sviluppare modelli decisionali di Intelligenza Artificiale e software di collaborazione uomo-macchina da utilizzare a livello di compagnia e di battaglione.
Tali programmi mirano essenzialmente a un fine: la ristrutturazione dell’esercito cinese in un quadro sempre più centralizzato di ufficiali che dirigono sciami di sistemi autonomi abilitati all’intelligenza artificiale per combattere effettivamente.
Mentre la Cina comunista continua la sua ricerca di una guerra intelligente, Allen ha affermato di ritenere che una debolezza critica che gli Stati Uniti devono superare sia il suo sostegno indiretto all’industria cinese dell’IA.
Poiché gli Stati Uniti considerano l’Intelligenza Artificiale una tecnologia discreta piuttosto che una categoria di tecnologia generica, come l’elettricità o i computer, la Cina è in grado di sviluppare inavvertitamente le sue capacità militari attraverso partenariati di ricerca e sviluppo altrimenti banali con gli Stati Uniti.
«I collegamenti tra il settore dell’IA della Cina e il settore dell’IA degli Stati Uniti sono straordinariamente profondi”, ha affermato Allen. “Non c’è davvero una parte dell’ecosistema dell’IA cinese che non attinga in qualche modo all’ecosistema dell’IA degli Stati Uniti».
Allen ha osservato che la metà di tutti i documenti accademici cinesi pubblicati sull’argomento dell’IA presentano coautori americani.
Alcuni di questi sforzi di ricerca includono anche collaborazioni tra le principali società statunitensi e le società responsabili dello sviluppo pionieristico dell’IA militare in Cina.
Come riportato da Renovatio 21, fenomeni di fornitura tecnologica americana ai cinesi sono emersi, con un po’ di scandalo, anche nel settore delle armi ipersoniche, così come in quello della sorveglianza su base genetica delle minoranze come tibetani e uiguri.
A inizio anno, un think tank australiano ammise una «incredibile superiorità tecnologica della Cina nella Ricerca e Sviluppo». Un anno fa a parlare di un superamento della tecnologica di Pechino su quella di Washington fu Harvard. Ma c’è da considerare che dallo studio in Cina si passa velocemente all’implementazione reale.
La Cina schiera di fatto già da tempo robot militari impressionanti. È il caso degli sciami di droni autonomi assassini in grado di inseguire ed eliminare esseri umani anche tra le foreste di bambù, studiati dall’Università del Zhejiang. Si tratta della realizzazione di veri e propri slaughterbots.
Dimostrazioni di sciami di droni militari sono state date altre volte dalle forze armate cinesi.
Pechino ha inoltre militarizzato modelli di robocane, portandoli sul sempre irrequieto confine himalayano con l’India, dove è schierato il robo-yak.
Un video particolarmente inquietante mostra un robocane armato essere trasportato in cima ad un palazzo da un drone
Blood-Wing, a Chinese defense contractor, demonstrates drone-deploying an armed robodog.
The Future is Now. pic.twitter.com/tRKnKa8xvp
— Lia Wong (@LiaWong__) October 4, 2022
E non possiamo dimenticare, mai, l’uso di robocani e droni nel pattugliamento del grande lockdown 2022 di Shanghai.
Shanghai has deployed robotic dogs to blare lockdown instructions to the public. pic.twitter.com/PK72YIPfxs
— Ian Miles Cheong (@stillgray) March 30, 2022
«Si prega di rispettare le restrizioni COVID. Controlla il desiderio di libertà della tua anima. Non aprire la finestra e non cantare» dicevano i droni che volevano tra i grattacieli-dormitorio della megalopoli cinese.
As seen on Weibo: Shanghai residents go to their balconies to sing & protest lack of supplies. A drone appears: “Please comply w covid restrictions. Control your soul’s desire for freedom. Do not open the window or sing.” https://t.co/0ZTc8fznaV pic.twitter.com/pAnEGOlBIh
— Alice Su 蘇奕安 (@aliceysu) April 6, 2022
Al momento a parlare era un messaggio registrato. Presto sarà un’Intelligenza Artificiale assassina.
Intelligenza Artificiale
Robocani italiani per pulire le spiagge
![](https://www.renovatio21.com/wp-content/uploads/2024/07/robocane-spiaggia-YT.jpg)
L’avvento dei robocani negli spazi pubblici investe anche l’Italia.
I ricercatori dell’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT) hanno sviluppato un robot quadrupede innovativo. Questo robot, chiamato VERO (Vacuum-cleaner Equipped RObot), è attualmente progettato per raccogliere mozziconi di sigarette sulle spiagge della Penisola.
Il VERO è basato su AlienGo, un roboquadrupede aprodotto dalla compagnia cinese Unitree. AlienGo è un dispositivo all’avanguardia impiegato per scopi di ricerca e ha un costo di circa 50.000 dollari. Tuttavia, VERO potrebbe essere costruito anche utilizzando una versione migliorata del più economico e atletico Unitree Go 2, il cui prezzo è intorno ai 1.600 dollari.
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Il dispositivo cinoide è in grado di individuare i mozziconi di sigaretta sul terreno tramite due videocamere di profondità e a una rete neurale convoluzionale, e quindi pianificare il percorso e passarci sopra.
Quando il robocane rileva un mozzicone, attiva l’aspirapolvere integrato nella sua struttura, lo aspira e continua la pulizia senza interruzioni.
La ricerca del team italiano sul robocane VERO è stata pubblicata sulla rivista scientifica Journal of Field Robotics. «Sono stati condotti test approfonditi in sei diversi scenari esterni per mostrare le prestazioni del nostro prototipo e del nostro metodo» scrivono gli autori nell’abstract. «Per quanto a conoscenza degli autori, questa è la prima volta che un progetto e un metodo di questo tipo vengono presentati e testati con successo su un robot dotato di gambe».
Non si tratta della prima volta dei robocani in Italia.
Un esemplare appartenente all’Università era stato filmato in piazza a Genova mentre mesi fa, mentre in Umbria esemplari di robocane furono lasciati liberi di scorrazzare nei boschi all’interno di quello che è stato detto era un esperimento scientifico.
Tuttavia, non sono i robodoghi scienziati a impensierirci, quanto le loro versioni armate già testate sul terreno.
Renovatio 21, testata oramai ribattezzabile come «La voce del robocane» vista la serqua di articoli sull’argomento, aveva parlato della militarizzazione dei robocani negli scorsi anni. Roboquadrupedi militari sono in produzione ovunque – pure in versione «telepatica».
Mesi fa era emersa negli Stati Uniti anche una versione di robocane dotato di lanciafiamme chiamato «Thermonator».
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Come riportato da Renovatio 21, Los Angeles, come Nuova York, hanno fornito le loro forze dell’ordine di robodogghi. Anche la vicina San Francisco ha persino preso in considerazione l’idea di consentire al suo dipartimento di polizia di utilizzare i robot dotati di forza letale in caso di emergenza.
The New York Police Department added a robot dog to hit force.
(Credit: Disclose) pic.twitter.com/JYAmlYLzag
— Apex World News (@apexworldnews) April 12, 2023
Robocani sono utilizzati ai confini con il Messico. Tuttavia vi è polemica: c’è chi ritiene che il loro uso spaventa gli immigrati spingendoli verso sentieri dove poi incontrano la morte.
Impressionanti davvero i robocani militari cinesi che volano sui tetti dei palazzi trasportati da un drone.
Blood-Wing, a Chinese defense contractor, demonstrates drone-deploying an armed robodog.
The Future is Now. pic.twitter.com/tRKnKa8xvp
— Lia Wong (@LiaWong__) October 4, 2022
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Come visto in immagini scioccanti della primavera 2022, i robocani abbiano pattugliato le strade di Shanghai durante il colossale lockdown della primavera 2022, dove per sorvegliare e punire i 26 milioni di abitanti usarono, oltre agli androidi quadrupedi, anche droni che volevano tra i palazzi ripetendo frasi come «contieni la sete di libertà del tuo spirito».
Shanghai has deployed robotic dogs to blare lockdown instructions to the public. pic.twitter.com/PK72YIPfxs
— Ian Miles Cheong (@stillgray) March 30, 2022
Nel frattempo, la NATO ha schierato sul campo il suo primo esemplare di robot killer, il Tracked Hybrid Modular Infantry Systems (THeMIS), visto in un’esercitazione in Lituania a inizio anno.
Nel frattempo, la Repubblica Popolare Cinese sta investendo in piattaforme abilitate all’Intelligenza Artificiale militare che spera un giorno condurranno missioni letali in tempo di guerra, completamente senza input o controllo umano
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Immagine screenshot da YouTube
Cervello
Gli scienziati cinesi creano un robot controllato dalle cellule cerebrali umane
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Intelligenza Artificiale
Musk: Tesla produrrà robot umanoidi già il prossimo anno
![](https://www.renovatio21.com/wp-content/uploads/2024/07/Tesla-optimus-bot-gen-2-scaled-1.jpg)
Il produttore di veicoli elettrici Tesla prevede di introdurre robot umanoidi per scopi interni a partire dal prossimo anno, con l’intenzione di estenderne la produzione entro il 2026, ha rivelato l’amministratore delegato dell’azienda Elon Musk.
Pubblicando un post su X lunedì, Musk ha detto che i robot saranno in «bassa produzione» presso le fabbriche dell’azienda. Ha detto che “si spera” saranno in alta produzione per altre aziende nel 2026.
L’annuncio arriva dopo che ad aprile il CEO aveva dichiarato che il robot Tesla Optimus sarebbe stato in grado di svolgere attività in fabbrica entro la fine dell’anno e potrebbe essere pronto per la vendita entro la fine del 2025.
Tesla will have genuinely useful humanoid robots in low production for Tesla internal use next year and, hopefully, high production for other companies in 2026
— Elon Musk (@elonmusk) July 22, 2024
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Tesla ha svelato per la prima volta i piani per lavorare su robot umanoidi nel 2021 a un evento AI Day. Un anno dopo, l’azienda ha svelato Optimus, soprannominato Bumblebee, affermando che il suo costo previsto sarà inferiore a quello di un’auto Tesla e che sarà prodotto in grandi numeri.
Musk disse all’epoca che molti robot che hanno preceduto il robot Tesla erano «privi di cervello» e non avevano l’intelligenza per muoversi nel mondo da soli. Disse che Optimus sarà un «robot estremamente capace» e con un prezzo ragionevole inferiore a 20.000 dollari.
«Optimus sarà incredibile tra cinque o dieci anni, strabiliante», ha affermato Musk, che ha affermato in precedenza che le vendite di robot potrebbero diventare una parte più importante del business Tesla rispetto ad altri segmenti, tra cui la produzione di automobili.
Tesla robot is getting ready… pic.twitter.com/w2jqTG90PF
— Tansu Yegen (@TansuYegen) July 22, 2024
Meet Optimus-Gen 2, Tesla’s new humanoid #Robot
by @TechCrunch#AI #ArtificialIntelligence #Robotics #ML #Tech #Technology #Innovation #HealthTechcc: @patrickgunz_ch @karpathy @ravikikan pic.twitter.com/CV9bRPqBJs
— Ronald van Loon (@Ronald_vanLoon) July 21, 2024
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Musk ha lasciato trasparire che la costruzione di androidi antropomorfi in grado di svolgere lavori industriali o domestici potrebbe essere l’allungo tale da consentire la crescita di Tesla, prima industria dell’automotive mondiale per capitalizzazione, rafforzando la sua posizione dominante.
Diverse aziende, tra cui la giapponese Honda e la coreana Hyundai Motor, hanno puntato sui robot umanoidi per far fronte a potenziali carenze di manodopera in determinati settori, eseguendo compiti ripetitivi che potrebbero essere considerati pericolosi o noiosi. Tuttavia, molti confidano che, come per le macchine elettriche, l’apporto di Musk – indiscusso genio di progettazione dei prodotti, che fornisce di componenti rivoluzionarie finemente soppesate – possa essere quello giusto per popolarizzare una volta per tutte la robotica umanoide.
Secondo la società di ricerca MarketsandMarkets, il mercato globale dei robot umanoidi, valutato 1,8 miliardi di dollari nel 2023, dovrebbe raggiungere i 13 miliardi di dollari nei prossimi cinque anni.
Come riportato da Renovatio 21, il primo annuncio di quello che allora era chiamato «Tesla Bot» risale a tre anni fa. Il gigante tecnologico cinese Xiaomi due anni fa aveva mostrato al pubblico i suoi prototipi di androide, stranamente simili a quelli di Tesla.
Pochi mesi fa il produttore di microchip NVIDIA, divenuto società più capitalizzata in borsa al mondo, ha annunciato un nuovo progetto di Intelligenza Artificiale volto a creare «robot umanoidi» in grado di apprendere nuove competenze e risolvere compiti complessi studiando il comportamento umano.
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Immagine di Tesla via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 3.0 Unported
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