Renovatio 21, praticamente unica in Italia, vi ha stressato spessevolte con la storia del robocane. Lo chiamiamo noi così, ma avete capito perfettamente di cosa parliamo.
Una delle forme di implementazioni più impressionanti della robotica, per anni il mondo si è limitato a inoltrare agli amici i video della Boston Dynamics (un’azienda passata poi nelle mani fi Google, quindi del fondo dell’ambizioso e visionario ultramiliardario pro-Intelligenza Artificiale Masayoshi Son).
Ora la faccenda si fa più interessante.
Sul robocane hanno montato un’arma, e hanno presentato il risultato ad una fiera.
Sul robocane hanno montato un’arma, e hanno presentato il risultato ad una fiera.
In uno stand espositivo nell’incontro e nella mostra annuale dell’Associazione dell’esercito degli Stati Uniti, Ghost Robotics (il concorrente militare della più nota Boston Dynamics) ha mostrato con orgoglio un’arma progettata per essere attaccata ai suoi robot quadrupedi realizzati da un società denominata SWORD Defense Systems.
«Lo Special Purpose Unmanned Rifle (SPUR) di SWORD Defense Systems è stato specificamente progettato per offrire fuoco di precisione da piattaforme senza equipaggio come il quadrupede Ghost Robotics Vision-60», proclama SWORD sul suo sito web.
L’arma «consente un fuoco di precisione fino a 1200 metri» e «può utilizzare (…) la cartuccia NATO 7,62 × 51».
«Grazie ai suoi sensori altamente capaci, lo SPUR può funzionare in una vasta gamma di condizioni, sia di giorno che di notte. Lo SPUR dei sistemi di difesa SWORD è il futuro dei sistemi d’arma senza equipaggio, e quel futuro è adesso» dice il sito.
A maggio l’aeronautica statunitense ha pubblicato un video sul «Robotic Ghost Dog» con cui queste armi sono progettate per essere utilizzate, mostrando le macchine che fanno jogging, si alzano dopo essere state capovolte e persino ballano.
Nel video i militari ammettono la possibilità di attaccare ai robot delle armi da fuoco.
«Il prototipo SPUR è solo una delle tante armi diverse che vedremo sicuramente testate per l’uso con robot quadrupedi nei prossimi anni, e alla fine vedremo probabilmente i suoi successori testati su stranieri impoveriti in inutili interventi militari da parte degli Stati Uniti e/o dei suoi alleati» scrive Zerohedge.
Il problema è che, vista la distopia che stiamo vivendo, quando arriveranno i Terminator, troveranno uno stuolo di elettori del PD ad applaudirli. Basta che glielo abbia detto la TV, garantendo che le macchine assassine sono contro il COVID, il razzismo, l’omotransfobia – e che non toccano il loro stipendio che garantisce l’abbonamento a Netflix e i pacchetti Amazon.
«Si uniranno ad altri sistemi di armi senza equipaggio nell’arsenale imperiale come il famigerato programma di droni degli Stati Uniti, il Samsung SGR-A1 della Corea del Sud , il drone turco Kargu che secondo quanto riferito ha già attaccato esseri umani in Libia senza che gli fosse stato dato un comando umano per farlo, e il fucile da cecchino robotico assistito dall’Intelligenza Artificiale che è stato utilizzato dall’intelligence israeliana in coordinamento con il governo degli Stati Uniti per assassinare uno scienziato iraniano l’anno scorso».
L’era dei robot killer, insomma, è già qui.
Il problema è che, vista la distopia che stiamo vivendo, quando arriveranno i Terminator, troveranno uno stuolo di elettori del PD ad applaudirli. Basta che glielo abbia detto la TV, garantendo che le macchine assassine sono contro il COVID, il razzismo, l’omotransfobia – e che non toccano il loro stipendio che garantisce l’abbonamento a Netflix e i pacchetti Amazon.
Qualcuno si convinca che bisogna fare qualcosa. Per il pericolo robocane armato, ma anche per la follia del cittadino parassita benpensante progressista.
Tutto il gran proliferare di auto elettriche in questi ultimi anni potrebbe essere spazzato via se prendessero piede come metodo di trasporto le capre robotiche lanciata dalla Kawasaki.
L’azienda motoristica nipponica ha svelato al mondo questa sua nuovo prodigio della robotica all’International Robot Exhibition – la capra robot.
L’animale è soprannominato «Bex». Il quadrupede è stato modellato su una specie di stambecco e progettata in collaborazione con l’Università di Tokyo.
La creatura si muove appunto su quattro zampe, anche se lentamente. Tuttavia, «Bex» è in grado di trasformarsi in un veicolo a ruote.
Kawasaki ci dice che «Bex» è predisposto per trasportare passeggeri fino a 100 chilogrammi e può essere controllato tramite il manubrio.
La società afferma anche che il robot è destinato al trasporto di merci per fabbriche e magazzini.
La capra è stata creata anche come parte del programma Kaleido di Kawasaki, che mira a creare robot umanoidi per scopi industriali.
Il robostambecco fa anche parte di una tendenza più ampia di aziende alla ricerca di modi più innovativi per affrontare la massiccia carenza di manodopera che colpisce l’industria globale.
Uno sciame di micro-droni ha navigato autonomamente in una fitta foresta di bambù in Cina senza GPS, in grado di evitare alberi, rami e cespugli. Un video apparso in rete ne dà un’inquietante dimostrazione.
L’incredibile filmato suggerisce che questi droni potrebbero un giorno essere utilizzati per attività di ricerca e soccorso o addirittura messi a frutto in modo sinistro: cacciare gli esseri umani.
Gli scienziati cinesi dell’Università di Zhejiang hanno pubblicato un rapporto e filmati di dieci droni leggeri che manovrano ad alta velocità attraverso una foresta. La tecnologia alla base dei droni naviga autonomamente sulla migliore traiettoria di volo attraverso sensori ad alta tecnologia.
L’autore principale Xin Zhou ha scritto in un articolo pubblicato mercoledì sulla rivista Science Robotics che «i sistemi aerei multi-robot sono un simbolo della tecnologia futura» e ha citato film di fantascienza, Prometheus (2012), Ender’s Game (2013), Star Wars: Episode III (2005) e Blade Runner 2049 (2017), in cui sono stati utilizzati droni o sciami di droni, che alla fine hanno «ispirato» il team di ricerca.
In un altro esperimento, Zhou e il suo team hanno mostrato che lo sciame di droni potrebbe tracciare un «bersaglio» umano attraverso un campo di alberi.
«Questo lavoro rappresenta un contributo notevole alla comunità della robotica e un passo importante verso l’applicazione di sciami di droni oltre l’ambiente vincolato di un laboratorio, non solo per l’esplorazione nelle foreste ma anche per una serie di missioni critiche per la sicurezza in ambienti creati dall’uomo, come le aree urbane con esseri umani ed edifici» ha dichiarato al giornale britannico Telegraph Enrica Soria, del laboratorio di sistemi intelligenti del Politecnico federale di Losanna.
Come scrive Zerohedge, c«iò che è terrificante è se i ricercatori trasferissero la tecnologia a Pechino, o persino ai militari, che potrebbero utilizzare il software avanzato dei droni per cacciare gli esseri umani, se è per scopi di sorveglianza domestica, o dotarlo di armi per il moderno campo di battaglia».
In pratica, tale tecnologia può portare dritta agli Slaughterbots, i droni assassini visti in uno scioccante video prodotto un lustro fa da ricercatori di Intelligenza Artificiale per mettere in guardia l’opinione pubblica sulla necessità di regolamentare l’uso dell’IA a scopo offensivo.
La Cina sta schierando sul confine himalayano con l’India schiere di armi robotiche avanzate. Pechino inoltre ha già dato dimostrazione di disporre di sciami di droni miltiari.
La Cina sta impiegando armi robotiche lungo i suoi confini con l’India.
Si tratta di piccoli cingolati dotati di mitragliatore. Uno dei modelli, lo Sharp Claw, è dotato anche di visione notturna. Nel 2020 un filmato trasmesso dalla TV di Stato di Pechino mostrava il corobosoldato mentre ispezionava i dintorni, saliva varie scale, monitorava il nemico di notte e sparava ai bersagli durante una dimostrazione.
Si dice che lo Sharp Claw misuri 70 centimetri di lunghezza, 60 centimetri di altezza e 120 chilogrammi (264,6 libbre) di peso.
88 unità Sharp Claw sono ora impiegate in Tibet.
Non si tratta dell’unico robot militare realizzato dalla Cina. Vi sarebbe anche il Mule200, un veicolo di trasporto. In Tibet, dove corre il confine problematico con l’India, l’Esercito di Liberazione del Popolo ne ha portati 120.
Al momento le armi robotiche non sono in grado di prendere decisioni in autonomia. Ciò significa che la responsabilità di uccidere risiede ancora negli esseri umani che li pilotano.
Tuttavia, è noto l’interesse della Cina per l’Intelligenza Artificiale, dove si dice possa essere in vantaggio perfino sugli Stati Uniti. Nel 2017 la Cina rivelò il suo piano di sviluppo per l’IA, parlando apertamente del suo uso in ambito militare. Vennero enunciate applicazioni specifiche: supporto al comando e al processo decisionale, deduzioni militari, sviluppo di sistemi militari e applicazioni relative.
Per accelerare la ricerca, Pechino ha coinvolto il settore privato e le Big Tech cinesi: Alibaba, Baidu, Tencent, Xiaomi e Huawei sono di fatto campioni dell’IA di peso mondiale.
In futuro, dunque, l’Esercito cinese potrebbe disporre di veri robot killer.
Oltre ai robot killer terrestri, l’ELP sta sviluppando anche sottomarini e droni completamente autonomi.
In Himalaya, confine dove nei mesi scorsi si sono consumate atroci violenze tra soldati cinesi ed indiani. è impiegato il roboyak, una sorta di robocanecinese pensato per l’alta quota.