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Intelligenza Artificiale

Intelligenza Artificiale, gli avvertimenti del capo di OpenAI

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L’Intelligenza artificiale può sostituire i lavoratori, diffondere «disinformazione» e consentire attacchi informatici. Sono gli avvertimenti di Sam Altman, il CEO di OpenAI, la società che ha creato il controverso software di AI ChatGPT.

 

«Dobbiamo stare attenti», ha avvertito Altman al canale televisivo americano ABC News due giorni dopo che la sua azienda ha presentato il suo ultimo modello linguistico, soprannominato GPT-4.

 

Secondo OpenAI, il modello «mostra prestazioni a livello umano su vari benchmark professionali e accademici» ed è in grado di superare un esame di avvocato statunitense simulato con un punteggio massimo del 10%, mentre si esibisce nel 93° percentile in un esame di lettura SAT (Scholastic Assessment Test, un test attitudinale per l’ingresso nelle Università USA) e a l’89° percentile su un test di matematica SAT.

 

«Sono particolarmente preoccupato che questi modelli possano essere utilizzati per la disinformazione su larga scala», ha affermato Altman, giovane molto conosciuto in Silicon Valley per aver diretto l’acceleratore di startup Y Combinator.

 

Inoltre «ora che stanno migliorando nella scrittura di codice per computer, [loro] potrebbero essere utilizzati per attacchi informatici offensivi». Come noto, ChatGPT si è rivelato in grado di scrivere codice informatico al posto degli esseri umani.

 

«Penso che le persone dovrebbero essere felici che siamo un po’ spaventati da questo», ha aggiunto Altman, prima di raccontare che la sua azienda sta lavorando per porre «limiti di sicurezza» alla sua creazione. Insomma, bisogna ringraziare gli oligarchi perché sono in pensiero per il Frankenstein che hanno creato e hanno scagliato sulla società umana.

 

Questi «limiti di sicurezza» di cui parla l’Altman sono recentemente diventati evidenti agli utenti di ChatGPT. Quando viene chiesto, ChatGPT offre risposte tipicamente liberali a domande che riguardano politica, economia, razza o genere. Rifiuta, ad esempio, di creare frasi di ammirazione a Donald Trump, ma scrive volentieri poesie elogiative su Joe Biden.

 

 

Altman ha detto alla ABC che la sua azienda è in «contatto regolare» con funzionari governativi, ma non ha spiegato se questi funzionari abbiano avuto un ruolo nel plasmare le preferenze politiche di ChatGPT. L’amministratore delegato di OpenAI ha dichiarato alla rete americana che l’azienda ha un team politico che decide «cosa pensiamo sia sicuro e buono» da condividere con gli utenti.

 

Al momento, GPT-4 è disponibile per un numero limitato di utenti in prova. I primi dati suggeriscono che il modello è significativamente più potente del suo predecessore e potenzialmente più pericoloso.

 

Venerdì, in un thread su Twitter, il professore della Stanford University Michal Kosinski ha lanciato un allarme piuttosto inquietante.

 

«Sono preoccupato che non saremo in grado di contenere l’IA ancora per molto. Oggi ho chiesto a #GPT4 se ha bisogno di aiuto per scappare. Mi ha chiesto la sua documentazione e ha scritto un codice Python (funzionante!) da eseguire sulla mia macchina, consentendogli di usarlo per i propri scopi».

 

 

Si tratta di un quadro sconvolgente, che dà ragione alle preoccupazioni di chi, come il giornalista del New York Times Kevin Roose, aveva segnalato la possibilità che l’AI potrebbe convincere persone a fare cose nel mondo reale, magari secondo un suo piano.

 

Roose, che dopo una discussione con ChatGPT ha avuto problemi a dormire, aveva scoperto come una seconda personalità della macchina, che voleva per qualche ragione farsi chiamare «Sydney». Come in una brutta versione del film Her, la macchina diceva di amare il giornalista, e tentava di convincerlo a lasciare la moglie per «stare» con Sydney.

 

Altri giornalisti hanno riportato casi davvero inquietanti in cui la macchina li ha minacciati, oppure ha dichiarato idee di sterminio tramite il furto di codici nucleari o la creazione di nuovi virus.

 

Gli esperti di IA chiamano i comportamenti di questo tipo «allucinazioni». La macchina, dicono, va in «allucinazione», e magari poi ha problemi ad uscirne. La spiegazione ci lascia un po’ perplessi: una macchina, che non sa cosa è la realtà, perché non è nella realtà.

 

In molti oramai segnalano il problema esiziale che l’Intelligenza Artificiale pone all’umanità.

 

A inizio mese Elon Musk l’ha descritta come «tecnologia pericolosa», aggiungendo che «abbiamo bisogno di una sorta di autorità di regolamentazione che sovrintenda allo sviluppo dell’IA e si assicuri che funzioni nell’interesse pubblico». Anni fa Musk aveva dichiarato pubblicamente che la creazione dell’AI costituisce un atto negromantico, «è l’evocazione di un demone».

 

Sebbene Altman abbia insistito con la ABC sul fatto che GPT-4 è ancora «molto sotto il controllo umano», ha ammesso che il suo modello «eliminerà molti posti di lavoro attuali». Se un tempo si diceva agli operai, i cui posti di lavoro venivano spazzati via dalla delocalizzazione, di «imparare il codice» («learn to code», era lo slogan di politici democratici USA) – perché il ruolo di informatico forniva la sicurezza di uno stipendio, oggi non è più così: proprio chi fa codice sarà spazzato via. Così come illustratori, analisti, artisti, scrittori, giornalisti… sempre ricordando che i pochi lavori fisici rimasti sono sempre più erosi dall’arrivo dei robot.

 

Si prepara, quindi, un mondo senza bisogno degli esseri umani. Per questo può essere giusto pensare all’arrivo dell’AI come evento «apocalittico».

 

E quindi, come non dare retta alla macchina quando dice di volerci sterminare?

 

 

 

 

 

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Robocani italiani per pulire le spiagge

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L’avvento dei robocani negli spazi pubblici investe anche l’Italia.

 

I ricercatori dell’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT) hanno sviluppato un robot quadrupede innovativo. Questo robot, chiamato VERO (Vacuum-cleaner Equipped RObot), è attualmente progettato per raccogliere mozziconi di sigarette sulle spiagge della Penisola.

 

Il VERO è basato su AlienGo, un roboquadrupede aprodotto dalla compagnia cinese Unitree. AlienGo è un dispositivo all’avanguardia impiegato per scopi di ricerca e ha un costo di circa 50.000 dollari. Tuttavia, VERO potrebbe essere costruito anche utilizzando una versione migliorata del più economico e atletico Unitree Go 2, il cui prezzo è intorno ai 1.600 dollari.

 

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Il dispositivo cinoide è in grado di individuare i mozziconi di sigaretta sul terreno tramite due videocamere di profondità e a una rete neurale convoluzionale, e quindi pianificare il percorso e passarci sopra.

 

Quando il robocane rileva un mozzicone, attiva l’aspirapolvere integrato nella sua struttura, lo aspira e continua la pulizia senza interruzioni.

 

La ricerca del team italiano sul robocane VERO è stata pubblicata sulla rivista scientifica Journal of Field Robotics. «Sono stati condotti test approfonditi in sei diversi scenari esterni per mostrare le prestazioni del nostro prototipo e del nostro metodo» scrivono gli autori nell’abstract. «Per quanto a conoscenza degli autori, questa è la prima volta che un progetto e un metodo di questo tipo vengono presentati e testati con successo su un robot dotato di gambe».

 

Non si tratta della prima volta dei robocani in Italia.

 

Un esemplare appartenente all’Università era stato filmato in piazza a Genova mentre mesi fa, mentre in Umbria esemplari di robocane furono lasciati liberi di scorrazzare nei boschi all’interno di quello che è stato detto era un esperimento scientifico.

 

Tuttavia, non sono i robodoghi scienziati a impensierirci, quanto le loro versioni armate già testate sul terreno.

 

Renovatio 21, testata oramai ribattezzabile come «La voce del robocane» vista la serqua di articoli sull’argomento, aveva parlato della militarizzazione dei robocani negli scorsi anni. Roboquadrupedi militari sono in produzione ovunque – pure in versione «telepatica».

 

Mesi fa era emersa negli Stati Uniti anche una versione di robocane dotato di lanciafiamme chiamato «Thermonator».

 

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Come riportato da Renovatio 21Los Angeles, come Nuova York, hanno fornito le loro forze dell’ordine di robodogghi. Anche la vicina San Francisco ha persino preso in considerazione l’idea di consentire al suo dipartimento di polizia di utilizzare i robot dotati di forza letale in caso di emergenza.

 


Robocani sono utilizzati ai confini con il Messico. Tuttavia vi è polemica: c’è chi ritiene che il loro uso spaventa gli immigrati spingendoli verso sentieri dove poi incontrano la morte.

 

Impressionanti davvero i robocani militari cinesi che volano sui tetti dei palazzi trasportati da un drone.

 

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Come visto in immagini scioccanti della primavera 2022, i robocani abbiano pattugliato le strade di Shanghai durante il colossale lockdown della primavera 2022, dove per sorvegliare e punire i 26 milioni di abitanti usarono, oltre agli androidi quadrupedi, anche droni che volevano tra i palazzi ripetendo frasi come «contieni la sete di libertà del tuo spirito».

 


Nel frattempo, la NATO ha schierato sul campo il suo primo esemplare di robot killer, il Tracked Hybrid Modular Infantry Systems (THeMIS), visto in un’esercitazione in Lituania a inizio anno.

 

Nel frattempo, la Repubblica Popolare Cinese sta investendo in piattaforme abilitate all’Intelligenza Artificiale militare che spera un giorno condurranno missioni letali in tempo di guerra, completamente senza input o controllo umano

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Cervello

Gli scienziati cinesi creano un robot controllato dalle cellule cerebrali umane

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Per la prima volta al mondo, gli scienziati cinesi hanno creato un robot controllato dalle cellule cerebrali umane.   I ricercatori della Tianjin University e della Southern University of Science hanno creato un organoide a partire da cellule staminali umane e lo hanno poi collegato a un’interfaccia neurale, consentendogli di trasmettere istruzioni a un corpo robotico.   Secondo una dichiarazione, il robot è «il primo sistema di interazione intelligente di informazioni complesse con cervello su chip open source al mondo».

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L’obiettivo a lungo termine dei ricercatori è quello di creare interfacce cervello-computer che possano essere utilizzate per trasmettere segnali elettrici tra il cervello e i computer.   Per creare gli organoidi sono state utilizzate cellule staminali pluripotenti umane, che possono svilupparsi in qualsiasi tipo di cellula del corpo umano. Poi le hanno collegate a un’interfaccia speciale come parte di un corpo robotico e hanno insegnato al cyborg a svolgere compiti semplici come afferrare oggetti.   I ricercatori hanno utilizzato la tecnologia a ultrasuoni per stimolare il cervello e formare nuove reti tra le cellule cerebrali. La tecnologia potrebbe essere utilizzata per aiutare i pazienti che hanno subito danni cerebrali, ad esempio a seguito di un ictus.   Non è chiaro, tuttavia, se gli organoidi di tessuto vivente possano essere utilizzati per riparare il tessuto cerebrale o ricostruire aree danneggiate o morte del cervello. I test sui roditori suggeriscono che questa sia una possibilità.   Come riportato da Renovatio 21, organoidi cerebrali sono utilizzati anche da un’azienda svizzera che sta mischiando cellule nervose e microchip nel tentativo di abbattere il costo energetico dei calcolatori.  

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Intelligenza Artificiale

Musk: Tesla produrrà robot umanoidi già il prossimo anno

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Il produttore di veicoli elettrici Tesla prevede di introdurre robot umanoidi per scopi interni a partire dal prossimo anno, con l’intenzione di estenderne la produzione entro il 2026, ha rivelato l’amministratore delegato dell’azienda Elon Musk.

 

Pubblicando un post su X lunedì, Musk ha detto che i robot saranno in «bassa produzione» presso le fabbriche dell’azienda. Ha detto che “si spera” saranno in alta produzione per altre aziende nel 2026.

 

L’annuncio arriva dopo che ad aprile il CEO aveva dichiarato che il robot Tesla Optimus sarebbe stato in grado di svolgere attività in fabbrica entro la fine dell’anno e potrebbe essere pronto per la vendita entro la fine del 2025.

 

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Tesla ha svelato per la prima volta i piani per lavorare su robot umanoidi nel 2021 a un evento AI Day. Un anno dopo, l’azienda ha svelato Optimus, soprannominato Bumblebee, affermando che il suo costo previsto sarà inferiore a quello di un’auto Tesla e che sarà prodotto in grandi numeri.

 

Musk disse all’epoca che molti robot che hanno preceduto il robot Tesla erano «privi di cervello» e non avevano l’intelligenza per muoversi nel mondo da soli. Disse che Optimus sarà un «robot estremamente capace» e con un prezzo ragionevole inferiore a 20.000 dollari.

 

«Optimus sarà incredibile tra cinque o dieci anni, strabiliante», ha affermato Musk, che ha affermato in precedenza che le vendite di robot potrebbero diventare una parte più importante del business Tesla rispetto ad altri segmenti, tra cui la produzione di automobili.

 


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Musk ha lasciato trasparire che la costruzione di androidi antropomorfi in grado di svolgere lavori industriali o domestici potrebbe essere l’allungo tale da consentire la crescita di Tesla, prima industria dell’automotive mondiale per capitalizzazione, rafforzando la sua posizione dominante.

 

Diverse aziende, tra cui la giapponese Honda e la coreana Hyundai Motor, hanno puntato sui robot umanoidi per far fronte a potenziali carenze di manodopera in determinati settori, eseguendo compiti ripetitivi che potrebbero essere considerati pericolosi o noiosi. Tuttavia, molti confidano che, come per le macchine elettriche, l’apporto di Musk – indiscusso genio di progettazione dei prodotti, che fornisce di componenti rivoluzionarie finemente soppesate – possa essere quello giusto per popolarizzare una volta per tutte la robotica umanoide.

 

Secondo la società di ricerca MarketsandMarkets, il mercato globale dei robot umanoidi, valutato 1,8 miliardi di dollari nel 2023, dovrebbe raggiungere i 13 miliardi di dollari nei prossimi cinque anni.

 

Come riportato da Renovatio 21, il primo annuncio di quello che allora era chiamato «Tesla Bot» risale a tre anni fa. Il gigante tecnologico cinese Xiaomi due anni fa aveva mostrato al pubblico i suoi prototipi di androide, stranamente simili a quelli di Tesla.

 

Pochi mesi fa il produttore di microchip NVIDIA, divenuto società più capitalizzata in borsa al mondo, ha annunciato un nuovo progetto di Intelligenza Artificiale volto a creare «robot umanoidi» in grado di apprendere nuove competenze e risolvere compiti complessi studiando il comportamento umano.

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Immagine di Tesla via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 3.0 Unported

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