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Eutanasia

Bambino di 4 anni si riprende incredibilmente dopo che un tribunale britannico ordina la rimozione del supporto vitale

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Un bambino di quattro anni in Gran Bretagna è tornato a casa dall’ospedale sei mesi dopo essere stato staccato dal supporto vitale per ordine del tribunale. Lo riporta LifeSiteNews.

 

Il bambino, il cui nome non può essere pubblicato ed è noto come NR, non era destinato a sopravvivere. Tuttavia, ha sconcertato sia i suoi dottori del National Health Service’s Kings College Hospital Trust sia il giudice che ha stabilito che non doveva essere «costretto a vivere».

 

Dopo essere che era stata taccata la tecnologia di supporto vitale ad aprile, NR si è semplicemente rifiutato di morire. Ora il giudice Poole, che ha visitato di recente il bambino in ospedale, ha ribaltato la sua decisione di fargli ricevere solo cure mediche limitate.

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Secondo il quotidiano britannico Daily Mail, il giudice ha affermato che il bambino «ha disatteso tutte le aspettative mediche e il suo caso sottolinea la massima secondo cui la medicina è una scienza dell’incertezza e un’arte della probabilità».

 

A suo merito, il giudice Poole ha anche ammesso che il recupero «altamente insolito» «ha sollevato alcune questioni difficili per la corte che devono essere affrontate in modo aperto e obiettivo».

 

NR, che non ha occhi, si ritiene sia sordo e si dice che sia «gravemente disabile», è stato messo sotto ventilazione artificiale nel 2023 dopo che un’infezione cerebrale ha portato a due attacchi di cuore. Quando i suoi dottori hanno consigliato di lasciarlo morire, i genitori del ragazzo, cattolici, si sono opposti, chiedendo invece che fosse trasferito in un ospedale associato al Vaticano per continuare le cure.

 

Secondo il giudice Poole, come riportato dal Daily Mail, i genitori si erano rifiutati di abortire il bambino quando gli erano state diagnosticate per la prima volta «anomalie congenite» nell’utero e durante la loro battaglia legale lo avevano descritto come un «dono di Dio».

 

«Ha migliorato le loro vite. La sua vita è significativa e ha dato un significato alle vite degli altri», ha affermato il giudice Poole quando ha emesso la sua sentenza iniziale contro le cure di sostegno vitale continuate del bambino.

 

«Sanno che come genitori di un bambino gravemente disabile non possono dargli la gamma di esperienze che potrebbero dare a un bambino senza disabilità, ma possono dargli amore incondizionato e la consapevolezza che sono sempre lì per lui. Ritengono del tutto immorale causare la sua morte per scelta», ha continuato.

 

«NR continua a beneficiare dell’amore incondizionato e del sostegno dei suoi genitori. La loro devozione nei suoi confronti è profondamente commovente».

 

Il giudice Poole ha anche ammesso che «il signor e la signora R» credevano che togliere il supporto vitale al figlio fosse eutanasia, che lui fosse discriminato perché disabile e che togliendogli il supporto vitale, sarebbe stato «costretto a morire».

 

Tuttavia, il giudice si era schierato dalla parte dei medici del bambino, che lo hanno convinto che gli «oneri» delle cure del NR superavano i benefici, vale a dire la sua continuazione della vita, «e che è nel suo interesse che il trattamento di sostegno vitale cessi». Il giudice Poole ha anche sottolineato che, secondo la legge inglese, la rimozione delle cure di sostegno vitale su consiglio dei medici non è eutanasia.

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«Questa visione, tuttavia, è contraria alla dottrina cattolica riguardante la cura dei malati gravi e dei disabili» sottolinea LifeSite. «I cattolici credono che i mezzi per sostenere la vita, in particolare l’alimentazione e l’idratazione, non debbano essere rimossi da una persona che dipende da loro, a meno che non sia dimostrabilmente in fin di vita. La rimozione del supporto vitale per provocare la fine prematura di una persona non è mai ammissibile».

 

Il giudice Poole ha affermato di credere ancora di aver preso la decisione giusta, date le circostanze al momento delle udienze.

 

Il caso di NR segue quello di molti altri bambini gravemente malati e disabili in Inghilterra, i cui dottori hanno cercato di causarne la morte rifiutando loro le cure di supporto vitale: Charlie Gard, Alfie Evans, Indi Gregory, Archie Battersbee, Pippa Knight e Tafida Raqueeb, tra gli altri che si possono menzionare.

 

Di questi quattro bambini menzionati, Tafida è stata l’unica a cui è stato permesso di lasciare il Regno Unito per continuare le cure di supporto vitale in un ospedale italiano, il Gaslini di Genova.

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Immagine d’archivio generata artifizialmente
 

 

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Eutanasia

In Canada si promuove l’eutanasia senza consenso dei genitori per bambini con problemi mentali

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In Canada è partita la promozione per offrire la MAiD – il programma eutanatico massivo attivato dal governo di Ottawa – anche per bambini e adolescenti. Lo riporta la giornalista Jasmin Lee, che pubblica delle foto di volantini che ha rinvenuto nella provincia del Manitoba, nel Canada occidentale.   Le brochure mostrate in rete sembrano sostenere l’eutanasia per bambini e adolescenti considerati come «minorenni maturi», qualsiasi cosa voglia dire, legalmente e moralmente, questa espressione.   «Bisogna essere un tipo speciale di demonio per sostenere il MAID per i giovani vulnerabili e le persone con tendenze suicide», ha scritto su X la Lee. «Immagina di entrare in una clinica per chiedere aiuto e sentirti dire che il mondo sarebbe migliore senza di te… che dovresti cedere alle bugie che ti racconta il diavolo sulla tua spalla e che sarebbe più conveniente per il sistema sanitario canadese se tu non ci fossi più».    

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«Non c’è nulla di compassionevole in questo: è pura malvagità» scrive la Lee.   I volantini spiegano che i membri del governo canadese hanno raccomandato che ai cittadini considerati «minorenni maturi» venga concesso di qualificarsi per il MAiD, o suicidio medicalmente assistito.   «Un minore maturo è un bambino o un adolescente ritenuto capace di prendere una decisione per il MAiD. Questo eliminerebbe sostanzialmente l’età minima di ammissibilità», afferma il documento. «La commissione [governativa] ha anche suggerito che i genitori potrebbero non essere consultati e non sarebbero tenuti a dare il consenso alla morte del figlio tramite MAiD».   I tuoi figli quindi potrebbe essere uccisi dallo Stato senza che tu possa dire niente: è sufficiente che diano il loro consenso. Il lettore può immaginare la quantità di morti che seguiranno le fisiologiche crisi emotive che si possono incontrare lungo l’adolescenza.   «I bambini sono particolarmente vulnerabili. La priorità assoluta del Canada deve essere quella di fornire assistenza medica di alta qualità ai bambini» scrive il dépliant, toccando vertici di inversione impressionanti: uccidere i bambini perché vulnerabili?   «La disperazione e il desiderio di porre fine alla propria vita possono essere un sintomo di alcune malattie mentali» scrive il volantino, promuovendo quindi il suicidio come alternativa più rapida all’attesa di cure mediche.  
  «Una persona su 10 attenderà più di 4 mesi per la consulenza. Il periodo di attesa per il MAID è di soli 3 mesi. Sentiamo già di persone che chiedono il MAID perché non hanno il supporto necessario per vivere», si legge nel documento.   La brochure informa inoltre che il programma di suicidio assistito sarà accessibile ai canadesi affetti da malattie mentali sarà attivo a partire dal marzo 2027.   Il sito web pro-eutanatico Dying With Dignity Canada (DWDC) scrive che «la legge canadese sull’assistenza medica al suicidio (MAID) richiede che i richiedenti abbiano almeno 18 anni» e che «in molte giurisdizioni del Canada, i minorenni maturi hanno già il diritto di prendere decisioni importanti in merito alla propria assistenza sanitaria».   «Dying With Dignity Canada ritiene che ai minorenni maturi debba essere concesso il diritto di scegliere il MAID», prosegue il sito.   Successivamente, il sito web cita un sondaggio IPSOS del 2023 che afferma che «il 71% delle persone in Canada sostiene la possibilità per i minori maturi di richiedere e di essere presi in considerazione per il MAID, se tutti gli altri criteri previsti dalla legge sono soddisfatti».   Di fatto, un canadese ogni 25 viene oggi ucciso dall’eutanasia. L’aumento negli ultimi anni è stato semplicemente vertiginoso. E la classe medica, oramai totalmente traditrice di Ippocrate e venduta all’utilitarismo più sadico e tetro, insiste che va tutto bene.   Come riportato da Renovatio 21, qualche mese fa un’altra veterana dell’esercito, divenuta disabile, ha riportato che alcuni funzionari statali avevano risposto alla sua richiesta di avere in casa una rampa per la sedie a rotelle offrendole invece la possibilità di accedere al MAiD – cioè di ucciderla.   Ma non è il caso più folle del degrado assassino raggiunto dallo Stato canadese: ecco l’ecologista che chiede di essere ucciso per la sua ansia cronica riguardo al Cambiamento Climatico, ecco i pazienti che chiedono di essere terminati perché stanchi di lockdown, ecco le proposte di uccisione dei malati di mente consenzienti, e magari pure dei neonati. Il tutto, ovviamente, con il corollario industriale, della predazione degli organi, di cui il Paese ora detiene il record mondiale.

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Il Canada del governo Trudeau e del suo successore Carney – dove il World Economic Forum regna, come rivendicato boriosamente da Klaus Schwab – è il Paese dell’avanguardia della Necrocultura. Se lo Stato può ucciderti, ferirti, degradarti, lo fa subito, e legalmente. Magari pure con spot mistico propalato da grandi società private in linea con il dettato di morte. L’anno scorso in Canada un decesso ogni 25 era dovuto all’eutanasia, che viene servita anche alle pompe funebri.   A febbraio l’eutanasia è stata offerta anche ad una signora riconosciuta come danneggiata da vaccino COVID.   Secondo alcuni, l’eutanasia in Canada – che si muove verso i bambini – sta divenendo come una sorta di principio «sacro» dello Stato moderno.   Come abbiamo ripetuto tante volte: lo Stato moderno è fondato sulla Cultura della Morte. La Necrocultura è, incontrovertibilmente, il suo unico sistema operativo. Aborto ed eutanasia (e fecondazione in vitro, e vaccinazioni, anche e soprattutto geniche) sono quindi sue primarie linee di comando.   Il Canada, che è all’avanguardia anche grazie alla potente penetrazione nel suo gabinetto pure rivendicata dal World Economic Forum, è quindi un vero esempio dello Stato basato sempre più sull’eugenetica – cioè sul dominio totale sull’essere umano e l’annientamento della sua dignità di creatura figlia di Dio.

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Eutanasia

Il disegno di legge sulla morte assistita del governo Macron torna all’ordine del giorno

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Lunedì 12 maggio, l’Assemblea Nazionale francese ha riaperto il dibattito sull’eutanasia e sul suicidio assistito, dopo quasi un anno di interruzione legislativa causata dallo scioglimento del Parlamento e dalle elezioni anticipate di giugno e luglio 2024. Lo riporta l’European Conservative.

 

Il disegno di legge, promosso dal governo del presidente Emmanuel Macron, è presentato in due testi distinti: uno incentrato sullo sviluppo delle cure palliative e l’altro su quella che viene definita «morte assistita».

 

Il disegno di legge è stato approvato da una commissione parlamentare il 2 maggio. La sua bozza attuale delinea un quadro che consentirebbe ad alcuni pazienti di richiedere assistenza medica al suicidio, a condizioni ancora in fase di discussione. Si prevede che il dibattito in plenaria duri almeno due settimane, con una doppia votazione prevista per il 29 maggio.

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La proposta ha suscitato divisioni anche all’interno del governo stesso. Mentre l’ex primo ministro e attuale leader parlamentare del blocco di Macron, Gabriel Attal, ha difeso il provvedimento invocando la necessità di alleviare le sofferenze nei casi estremi, altre figure governative – come il ministro degli Interni Bruno Retailleau – hanno messo in discussione l’equilibrio del progetto, sostenendo che la proposta attuale faciliti l’accesso all’eutanasia più che alle cure palliative.

 

«Al di là del dibattito politico, la questione ha suscitato un notevole dibattito sui media e sui social network. Rappresentanti del mondo medico, giuridico e filosofico hanno espresso opinioni diverse» scrive l’European Conservative. Alcune associazioni mediche hanno espresso il loro sostegno alla misura; un recente sondaggio dell’istituto IFOP indica che il 74% dei medici francesi sarebbe favorevole all’autorizzazione di una forma di «morte assistita», sebbene il sostegno sia maggiore tra i medici di base (80%) che tra gli specialisti (70%).

 

Al contrario, diversi professionisti nel campo delle cure palliative hanno sollevato preoccupazioni in merito alla rimozione delle garanzie inizialmente previste nel testo. Tra gli emendamenti respinti in sede di commissione figuravano disposizioni come la valutazione dell’assenza di pressione sul paziente, la partecipazione di uno psichiatra nei casi dubbi, il coinvolgimento del giudice per le persone sotto tutela e clausole di coscienza ampliate per gli operatori sanitari.

 

Anche gli aspetti legali e sociali del disegno di legge sono stati oggetto di esame. I critici mettono in guardia dal possibile effetto espansionistico che la legalizzazione dell’eutanasia potrebbe avere, citando precedenti in paesi come il Canada, dove il quadro giuridico si è ampliato dalla sua adozione iniziale.

 

Da parte sua, il governo ha cercato di presentare il disegno di legge come un equilibrio tra compassione e responsabilità, evitando accuratamente di etichettarlo direttamente come «legge sull’eutanasia» per oscurarne le reali implicazioni. Una situazione simile si è verificata in Paesi come la Spagna, dove la sinistra lo ha presentato come «diritto a morire con dignità». Il risultato sotto gli occhi di tutti è il caso della Catalogna, terra di fondamentalismo eutanatico dove si preferisce assegnare – nel nome del dolore del disabile – il suicidio medico assistito di Stato ad una guardia giurata che aveva sparato sui colleghi invece che fargli scontare la pena per i suoi crimini.

 

 

Il ministro della Salute francese Catherine Vautrin ha sottolineato che la misura sarebbe eccezionale e soggetta a condizioni rigorose, sebbene le sue dichiarazioni riconoscano anche la difficoltà di conciliare posizioni divergenti all’interno dello spettro parlamentare. Questo argomento è stato utilizzato anche in altre occasioni, ma la verità è che, come l’aborto, l’eutanasia è un terreno scivoloso , con numeri in aumento di anno in anno.

 

L’approvazione del disegno di legge all’Assemblea Nazionale francese sembra probabile grazie al sostegno della maggioranza presidenziale e di diversi gruppi di sinistra. Tuttavia, il suo passaggio al Senato, dove i conservatori detengono la maggioranza, potrebbe incontrare difficoltà maggiori. L’esito di questo dibattito legislativo sarà cruciale per definire il futuro quadro giuridico francese in materia di fine vita, conclude EC.

 

Il dibattito sull’eutanasia a Parigi va avanti da diverso tempo, mentre la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo (CEDU) di Strasburgo sembra voler imporre l’eutanasia a tutta l’UE. Si segnala nel Paese l’attività di turbolenti gruppi pro-suicidio assistito. Tuttavia, qualche voce dell’intellighentsia francese si è levata contro l’eutanasia, come quella del romanziere Michel Houellebecq.

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Come riportato da Renovatio 21, Macron due anni fa in un discorso in loggia aveva rassicurato i massone del Grande Oriente di Francia (GOF) circa la realizzazione della legge eutanatica nel Paese. Il presidente francese aveva annunziato la priorità di ottenere la «dolce morte» legale per i cittadini francesi dopo l’inedita mossa dell’aborto piazzato dentro la Costituzione, un unicum giuridico globale.

 

L’eutanasia è legale in altri Paesi come Belgio (Regno-baluardo), Colombia (dove si è registrato uno spaventoso aumento dei casi), Lussemburgo (che numericamente è numero uno  mondiale)Paesi Bassi (dove è iniziata l’eutanasia dei bambini), Nuova Zelanda (che ha approvato per via referendaria e dove si era ipotizzato di eutanatizzare anche i pazienti COVID) e Spagna (dove la chiesa crea «zone franche» a prova di eutanasia), Austria oltre a diversi Stati in Australia.

 

Come riportato da Renovatio 21, il Parlamento portoghese ha da poco approvato in modo forzoso la legge eutanasica, ignorando il veto posto dal presidente Marcelo Rebelo de Sousa.

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Immagine di pubblico dominio CC0 via Wikimedia; immagine modificata

 

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Eutanasia

Suicidio assistito, il disegno di legge passa in Iscozia

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Un disegno di legge per legalizzare il suicidio assistito in Iscozia ha superato il primo ostacolo con una votazione preliminare a Holyrood, il parlamento del Paese. Lo riporta LifeSite.   Il disegno di legge sul suicidio assistito per adulti malati terminali, approvato con 70 voti favorevoli e 56 contrari, è stato approvato «in linea di principio» e dovrà superare altri due ostacoli parlamentari prima di diventare legge.   Ciò è avvenuto a seguito di un dibattito parlamentare piuttosto intenso. Utilizzando la retorica ormai consueta, i sostenitori del suicidio assistito hanno insistito sulla necessità di legalizzare il suicidio assistito per porre fine alle sofferenze dei morenti, con una deputata del Parlamento scozzese che ha citato la morte di sua madre per cancro come motivazione del suo voto a favore.

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Il premier John Swinney, che si era espresso contro il disegno di legge in una serie di forti dichiarazioni all’inizio di questo mese, ha votato contro, il governo scozzese ha purtroppo scelto di rimanere neutrale e il ministro della Salute Neil Gray si è astenuto dal voto. La premier Kate Forbes e il leader laburista Anas Sarwar hanno entrambi condannato il disegno di legge; Swinney e Forbes sono entrambi cristiani convinti. Swinney ha affermato di sperare che «questioni significative» del disegno di legge possano essere affrontate, e l’ex premier Nicola Sturgeon, una convinta progressista, si è opposta al disegno di legge a causa del potenziale di «coercizione».   Ally Thomson, direttrice di Dignity in Dying Scotland, ha affermato che il voto a favore delle iniezioni letali somministrate da un medico è stato «uno spartiacque per la compassione».   Anche in questo caso le persone con disabilità si sono ritrovate a sentirsi ignorate dalla maggioranza. In Canada, le associazioni per i diritti delle persone con disabilità sono state completamente ignorate dal governo, anche dopo che il Comitato delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità ha condannato il regime. Tutte le associazioni per i diritti delle persone con disabilità nel Regno Unito hanno condannato la proposta di legge di Leadbeater sul suicidio assistito; i parlamentari hanno respinto praticamente tutte le garanzie per le persone con disabilità.   Una scena simile si è verificata in Iscozia. La deputata laburista Pam Ducan-Glancy, prima persona in sedia a rotelle a essere eletta a Holyrood, ha dichiarato a BBC Scotland News di essere «profondamente preoccupata» che il disegno di legge mettesse a rischio le persone disabili e che questo fosse il primo passo per rendere «più facile aiutare a morire che aiutare a vivere». Il disegno di legge, ha affermato, potrebbe «legittimare l’opinione che una vita come la nostra, fatta di dipendenza e spesso di dolore, non valga la pena di essere vissuta». Il voto, dicee, l’ha lasciata «con il cuore spezzato». I suoi timori non hanno scalfito la festa dei sostenitori del suicidio assistito.  
  Il deputato Liam McArthur, membro del Parlamento dei Liberal Democratici e promotore del disegno di legge, ha dichiarato a BBC Scotland News di essere «lieto» e «sollevato», definendolo «un passo coraggioso» ma «compassionevole». Due precedenti votazioni per legalizzare il suicidio assistito erano fallite al primo voto, ma questa volta, ha affermato McArthur, «è un passo che credo la Scozia sia pronta a compiere». Ha ricevuto il sostegno del leader conservatore Russell Findlay, del leader dei Liberal Democratici Alex Cole-Hamilton e dei co-leader del Partito Verde Scozzese, Patrick Harvie e Lorna Slater.   McArthur si è spinto oltre, contraddicendo direttamente i timori quasi unanimi delle associazioni per i diritti delle persone con disabilità. «Negare più scelta agli scozzesi morenti non migliorerà la vita di chi ha una disabilità», ha affermato. «Né credo che sarebbe accettabile che a una persona con disabilità che soddisfa i criteri di ammissibilità previsti dal mio disegno di legge venga negata la stessa scelta di chiunque altro».   Il disegno di legge di McArthur limita (per il momento) il suicidio assistito ai malati terminali, ma non specifica una durata temporale dell’aspettativa di vita.   Il disegno di legge di McArthur sarà ora esaminato in una seconda fase, e le modifiche saranno proposte e discusse, con un’ulteriore votazione sulla bozza finale prima che diventi legge.

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Come riportato da Renovatio 21, la Scozia sta vedendo un aumento del numero degli aborti, pressioni sull’educazione sessuale a scuola, discriminazioni anticristiane, pazzesche battaglie legali sullo sperma dei trans, minacce di prigione ai genitori contrari alla transessualizzazione dei figli, le carceri femminili stesse con ospiti uomini stupratori, mentre sono ancora fresche le follie COVID che arrivarono persino a vedere progetti di campi di internamento pandemici.   Tra il 2022 e il 2023 era quindi emersa nel Paese una vera ondata di neonati morti, ma lo stato vaccinale della madre non veniva preso in considerazione come dato rilevante.

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  Immagine di Colin via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 4.0 International
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