Eutanasia
In Canada si promuove l’eutanasia senza consenso dei genitori per bambini con problemi mentali

In Canada è partita la promozione per offrire la MAiD – il programma eutanatico massivo attivato dal governo di Ottawa – anche per bambini e adolescenti. Lo riporta la giornalista Jasmin Lee, che pubblica delle foto di volantini che ha rinvenuto nella provincia del Manitoba, nel Canada occidentale.
Le brochure mostrate in rete sembrano sostenere l’eutanasia per bambini e adolescenti considerati come «minorenni maturi», qualsiasi cosa voglia dire, legalmente e moralmente, questa espressione.
«Bisogna essere un tipo speciale di demonio per sostenere il MAID per i giovani vulnerabili e le persone con tendenze suicide», ha scritto su X la Lee. «Immagina di entrare in una clinica per chiedere aiuto e sentirti dire che il mondo sarebbe migliore senza di te… che dovresti cedere alle bugie che ti racconta il diavolo sulla tua spalla e che sarebbe più conveniente per il sistema sanitario canadese se tu non ci fossi più».
Spotted in Manitoba. You have to be a special kind of demonic to advocate for MAID for young vulnerable people and people who are suicidal.
Imagine walking into a clinic for help, and being told the world would be better off without you… that you should cave to the lies the… pic.twitter.com/uItvf7aJEn
— Jasmin Laine 🇨🇦 (@JasminLaine_) May 19, 2025
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«Non c’è nulla di compassionevole in questo: è pura malvagità» scrive la Lee.
I volantini spiegano che i membri del governo canadese hanno raccomandato che ai cittadini considerati «minorenni maturi» venga concesso di qualificarsi per il MAiD, o suicidio medicalmente assistito.
«Un minore maturo è un bambino o un adolescente ritenuto capace di prendere una decisione per il MAiD. Questo eliminerebbe sostanzialmente l’età minima di ammissibilità», afferma il documento. «La commissione [governativa] ha anche suggerito che i genitori potrebbero non essere consultati e non sarebbero tenuti a dare il consenso alla morte del figlio tramite MAiD».
I tuoi figli quindi potrebbe essere uccisi dallo Stato senza che tu possa dire niente: è sufficiente che diano il loro consenso. Il lettore può immaginare la quantità di morti che seguiranno le fisiologiche crisi emotive che si possono incontrare lungo l’adolescenza.
«I bambini sono particolarmente vulnerabili. La priorità assoluta del Canada deve essere quella di fornire assistenza medica di alta qualità ai bambini» scrive il dépliant, toccando vertici di inversione impressionanti: uccidere i bambini perché vulnerabili?
«La disperazione e il desiderio di porre fine alla propria vita possono essere un sintomo di alcune malattie mentali» scrive il volantino, promuovendo quindi il suicidio come alternativa più rapida all’attesa di cure mediche.
«Una persona su 10 attenderà più di 4 mesi per la consulenza. Il periodo di attesa per il MAID è di soli 3 mesi. Sentiamo già di persone che chiedono il MAID perché non hanno il supporto necessario per vivere», si legge nel documento.
La brochure informa inoltre che il programma di suicidio assistito sarà accessibile ai canadesi affetti da malattie mentali sarà attivo a partire dal marzo 2027.
Il sito web pro-eutanatico Dying With Dignity Canada (DWDC) scrive che «la legge canadese sull’assistenza medica al suicidio (MAID) richiede che i richiedenti abbiano almeno 18 anni» e che «in molte giurisdizioni del Canada, i minorenni maturi hanno già il diritto di prendere decisioni importanti in merito alla propria assistenza sanitaria».
«Dying With Dignity Canada ritiene che ai minorenni maturi debba essere concesso il diritto di scegliere il MAID», prosegue il sito.
Successivamente, il sito web cita un sondaggio IPSOS del 2023 che afferma che «il 71% delle persone in Canada sostiene la possibilità per i minori maturi di richiedere e di essere presi in considerazione per il MAID, se tutti gli altri criteri previsti dalla legge sono soddisfatti».
Di fatto, un canadese ogni 25 viene oggi ucciso dall’eutanasia. L’aumento negli ultimi anni è stato semplicemente vertiginoso. E la classe medica, oramai totalmente traditrice di Ippocrate e venduta all’utilitarismo più sadico e tetro, insiste che va tutto bene.
Come riportato da Renovatio 21, qualche mese fa un’altra veterana dell’esercito, divenuta disabile, ha riportato che alcuni funzionari statali avevano risposto alla sua richiesta di avere in casa una rampa per la sedie a rotelle offrendole invece la possibilità di accedere al MAiD – cioè di ucciderla.
Ma non è il caso più folle del degrado assassino raggiunto dallo Stato canadese: ecco l’ecologista che chiede di essere ucciso per la sua ansia cronica riguardo al Cambiamento Climatico, ecco i pazienti che chiedono di essere terminati perché stanchi di lockdown, ecco le proposte di uccisione dei malati di mente consenzienti, e magari pure dei neonati. Il tutto, ovviamente, con il corollario industriale, della predazione degli organi, di cui il Paese ora detiene il record mondiale.
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Il Canada del governo Trudeau e del suo successore Carney – dove il World Economic Forum regna, come rivendicato boriosamente da Klaus Schwab – è il Paese dell’avanguardia della Necrocultura. Se lo Stato può ucciderti, ferirti, degradarti, lo fa subito, e legalmente. Magari pure con spot mistico propalato da grandi società private in linea con il dettato di morte. L’anno scorso in Canada un decesso ogni 25 era dovuto all’eutanasia, che viene servita anche alle pompe funebri.
A febbraio l’eutanasia è stata offerta anche ad una signora riconosciuta come danneggiata da vaccino COVID.
Secondo alcuni, l’eutanasia in Canada – che si muove verso i bambini – sta divenendo come una sorta di principio «sacro» dello Stato moderno.
Come abbiamo ripetuto tante volte: lo Stato moderno è fondato sulla Cultura della Morte. La Necrocultura è, incontrovertibilmente, il suo unico sistema operativo. Aborto ed eutanasia (e fecondazione in vitro, e vaccinazioni, anche e soprattutto geniche) sono quindi sue primarie linee di comando.
Il Canada, che è all’avanguardia anche grazie alla potente penetrazione nel suo gabinetto pure rivendicata dal World Economic Forum, è quindi un vero esempio dello Stato basato sempre più sull’eugenetica – cioè sul dominio totale sull’essere umano e l’annientamento della sua dignità di creatura figlia di Dio.
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Autismo
Il Canada non esclude l’eutanasia per i bambini autistici

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Autismo ed eutanasia infantile. Intervento di Roberto Dal Bosco dal convegno di Renovatio 21 «Vaccini fra obbligo e libertà di scelta», Reggio Emilia, 9 settembre 2017 pic.twitter.com/5aYBo27Gb8
— Renovatio 21 (@21_renovatio) April 17, 2024
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Eutanasia
L’Assemblea Nazionale francese ha votato per la morte

La legge detta «aiuto a morire» è appena stata approvata in prima lettura dall’Assemblea nazionale con 305 voti favorevoli, 199 contrari e 57 astensioni.
Si tratta di un progetto eutanatico per il suicidio assistito dallo Stato che respinto nel giugno 2024, quando l’Assemblea nazionale fu sciolta e includeva, nello stesso disegno di legge, la morte assistita e la promozione delle cure palliative.
«L’unione di questi due progetti opposti nella stessa legge aveva lo scopo di farci credere che si trattasse di due facce della stessa medaglia. E questo ha costretto coloro che desideravano le cure palliative ad accettare l’eutanasia» scrive il dottor Philippe de Geofroy sul La Porte Latine. Tuttavia questi due aspetti sono molto diversi. Le cure palliative consistono nell’accompagnare il malato terminale fino alla fine del suo percorso di vita, cercando di aiutarlo e di alleviarlo «non solo dal dolore fisico e psicologico, ma anche a livello sociale e spirituale», come indicato nello statuto della Società francese di cure palliative e di assistenza (SFAP).
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«L’eutanasia, anche se mascherata dal “suicidio assistito”, consiste nell’abbandonarla sotto l’egida dell’umanesimo e di altri “buoni sentimenti”» scrive de Geogroy, che scrive che «l’attuale Primo Ministro, François Bayrou, che si definisce cattolico, ha tergiversato senza troppa convinzione, ma non è riuscito a resistere alla forza della lobby pro-eutanasia guidata da Olivier Falorni, il parlamentare che ha redatto la relazione sulla legge». Di fatto il Bayrou è riuscito ad ottenere solo una concessione simbolica, vale a dire la separazione dei due aspetti dell’eutanasia e delle cure palliative in due leggi distinte.
Secondo i criteri di ammissibilità al suicidio assistito, il richiedente deve essere maggiorenne, di nazionalità francese e risiedere stabilmente e regolarmente in Francia, e deve essere affetto da una «malattia grave e incurabile, qualunque ne sia la causa, che metta in pericolo la vita, in fase avanzata» o «terminale». Ciò significa che siamo entrati in «un processo irreversibile caratterizzato dal peggioramento dello stato di salute del malato e che incide sulla sua qualità di vita».
Sono stati sollevati molti commenti contro la natura relativamente vaga di queste definizioni. «Si riscontra nello spostamento antropologico che ancora una volta costituisce la trasgressione del divieto “Non uccidere”. Quanto alle linee rosse e alle barriere insormontabili, abbiamo visto cosa significano negli ultimi 50 anni con l’evoluzione della legislazione sull’interruzione di gravidanza, passata da eccezione alla regola del rispetto della vita a diritto fondamentale sancito dalla Costituzione» scrive il medico. «Le barriere possono essere invalicabili, ma possono essere spostate con una piccola spinta».
Il paziente deve inoltre presentare «una sofferenza fisica e psicologica costante» che è «o refrattaria al trattamento o insopportabile a seconda della persona» quando ha «scelto di non ricevere o di interrompere» il trattamento. La sofferenza psicologica da sola non è sufficiente per «trarre beneficio» dal «suicidio assistito», specifica il testo.
«Questa condizione richiede due osservazioni: la prima riguarda la legittimità morale di interrompere il trattamento quando diventa doloroso e non vi è alcuna speranza di guarigione. La cessazione dell’ostinazione irragionevole, anche se comporta la perdita di alcuni giorni di dolorosa fine della vita, non è in alcun modo paragonabile all’eutanasia» commenta de Geofroy.
«La seconda osservazione riguarda la sofferenza fisica o psicologica resistente alle cure. Tutti i medici di cure palliative ci dicono che quando un paziente con gravi sofferenze morali e psicologiche viene curato correttamente, quasi tutte le richieste di eutanasia scompaiono». È importante sottolineare che oggigiorno esistono molti metodi efficaci per far scomparire il dolore e restituire un certo benessere al paziente. Ci sono però casi in cui ciò è impossibile. Si può allora proporre al paziente una sedazione proporzionata «ma dopo che questi abbia potuto soddisfare i suoi gravi doveri morali, sia materiali che spirituali».
La richiesta deve essere rivolta espressamente al medico, che ha circa due settimane di tempo per decidere e comunicarlo al medico curante. Può rivolgersi a uno specialista che ha accesso alla cartella clinica del paziente e a un operatore sanitario coinvolto nel trattamento in corso, ma la decisione finale, che deve essere scritta e motivata, spetta a lui.
Il testo prevede inoltre che l’autosomministrazione della sostanza giuridica resti la regola (ciò corrisponde a ciò che viene chiamato suicidio assistito), ma, se il paziente non è in grado di farlo, la somministrazione può essere effettuata da un medico o da un infermiere. Per il momento esiste una clausola di coscienza specifica per gli operatori sanitari che consente loro di rifiutare di eseguire questa procedura. Questa clausola probabilmente non esisterà per i farmacisti, come già avviene per i prodotti abortivi, perché non sono considerati «ausiliari medici».
«Oggi questa legge si basa sulla partecipazione volontaria della futura vittima. Cosa succederà domani? Si può temere una rapida evoluzione delle cose, come si è visto con la legge Veil del 1975, ma anche più di recente in altri Paesi che hanno legiferato sull’eutanasia, come il Belgio e il Canada. Ricordiamo che la legge Claeys-Leonetti del 2016 ha introdotto il concetto di direttive anticipate opponibili al medico, consentendo a un adulto di esprimere le proprie volontà in merito al fine della propria vita» scrive il medico francese, citando la legge che 50 anni iniziò l’aborto di Stato nel Paese.
«Anche se si può contestare questa nozione di direttive anticipate, che si fonda sulla nozione “sacrosanta” di autonomia, sembra comunque ragionevole utilizzarla per indicare che si rifiuta l’eutanasia e anche per esprimere il desiderio di una sedazione che, se necessaria, resti proporzionata e non sistematicamente “profonda fino alla morte”».
«È stato quindi appena compiuto un passo importante verso la legalizzazione dell’eutanasia. Ma il processo legislativo non è ancora completato. Si prevede che il Senato esaminerà questa legge all’inizio dell’autunno. La camera alta è un po’ più conservatrice dell’Assemblea nazionale» continua il dottor de Geofroy. «Possiamo sperare, senza sognare troppo, che il testo non venga votato, almeno nella sua forma attuale. Alcuni senatori hanno espresso opinioni dissenzienti, ma non è ancora chiaro cosa emergerà dal voto finale. L’obiettivo del governo rimane quello di far sì che la legge venga adottata prima della fine del mandato quinquennale. In caso di stallo, non si può escludere del tutto la possibilità di un referendum».
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Va notata la dichiarazione di un giovane deputato del partito macroniano Renaissance (ex En Marche) Charles Sitzenstuhl durante i dibattiti parlamentari.
«Credevo di aver capito che quando si è più a sinistra, la vocazione primaria resta quella di proteggere i deboli, di proteggere i vulnerabili (…) avete appena votato un emendamento che mirava a eliminare la protezione per le persone che hanno problemi di discernimento, cosa che per voi non ha creato alcuna difficoltà».
Come riportato da Renovatio 21, tutti i Paesi Europei, dal Portogallo all’Irlanda alla Spagna all’Estonia, galoppano verso la dolce morte di Stato, che ha attecchito anche in Gran Bretagna, Colombia, Danimarca e Australia, mentre Paesi come il Canada hanno già raggiunto livelli parossistici di sterminio eutanatico, dove vengono istituite vere e proprie case della morte funzionari statali propongono direttamente ai disabili di farsi uccidere.
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Eutanasia
Il disegno di legge sulla morte assistita del governo Macron torna all’ordine del giorno

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