Connettiti con Renovato 21

Grande Reset

Banche, identità digitale e World Economic Forum: video inquietante dal Canada

Pubblicato

il

Arriva dal Canada, che sembra diventato davvero il laboratorio del Nuovo Ordine Mondiale, un video inquietante sul futuro della cittadinanza.

 

Si tratterebbe, in realtà, di un comune video istituzionale a scopo di promozione di un’attività – quanto di meno inquietante c’è al mondo. La realtà invece è che esso apre abissi economici, politici, storici immani.

 

Nel filmato, il CEO dell’Associazione Bancaria Canadese promuove il «Digital ID», ossia un sistema di identificazione digitale.

 

«Il Canada è sull’orla di un’innovazione rivoluzionaria» dice l’uomo, sottolineando come «tutti noi viviamo in un mondo digitale».

Un «network interconnesso, un ecosistema di identità digitali federate sviluppate in collaborazione con i più brillanti talenti del Canada dalle nostre banche, compagnie di telecomunicazioni, forze dell’ordine e dal governo»

 

Purtroppo però, «siamo ancora legati ad un modello analogico di come ci identifichiamo: memorizziamo infinite password, portiamo con noi patenti rilasciate dal governo, carte di plastica e altro».

 

A salvarci da questo flagello sarebbe il Digital ID, «un modo per i canadesi di identificarsi davanti al governo, alle aziende, e tra cittadini, elettronicamente e con facilità e sicurezza totale, senza bisogno di presentare documenti fisici».

 

«Il World Economic Forum è d’accordo nel ritenere che le istituzioni bancarie e finanziarie, dovrebbero guidare il cammino verso il Digital ID»

 

Si tratta di un «network interconnesso, un ecosistema di identità digitali federate sviluppate in collaborazione con i più brillanti talenti del Canada dalle nostre banche, compagnie di telecomunicazioni, forze dell’ordine e dal governo».

 

Questa grande macchina «avrebbe la potenza e la sicurezza di immagazzinare ogni identità elettronica canadese e i suoi attributi, e aprirebbe infinite opportunità per i canadesi, per verificare chi sono, in modo sicuro, rapido e certo».

 

L’uomo sottolinea che non riguarda solo settore bancario: anche qui, il provato è totalmente allineato con il pubblico.

 

«Un modo veloce, facile e sicuro di usare la banca, di iscriversi a servizi governativi, rinnovare la patente o la tessera sanitaria, fare acquisti, viaggiare, etc.»

Il WEF, cioè Davos, la tentacolare creatura di Klaus Schwab, è il riferimento ultimo di tutto questo progetto, ci viene detto

 

Desta curiosità il fatto che le banche si assumano questo onere anche per conto dello Stato. Tuttavia, viene spiegato, esse «sono posizionate perfettamente per aiutare a guidare la creazione del sistema federato Digital ID  tra il governo e il settore privato».

 

Quindi, ecco il richiamo che tutti aspettavamo: «Il World Economic Forum è d’accordo nel ritenere che le istituzioni bancarie e finanziarie, dovrebbero guidare il cammino verso il Digital ID».

 

Il WEF, cioè Davos, la tentacolare creatura di Klaus Schwab, è il riferimento ultimo di tutto questo progetto, ci viene detto.

 

Ora, che una simile ammissione esca in Canada non ci stupisce, per vari motivi che in questi anni Renovatio 21 ha puntualmente annotato.

 

Il Canada è ora il regno di Justin Trudeau, che Schwab annovera orgogliosamente tra i suoi tanti studenti con i quali, parole sue, ha «penetrato i governi del mondo».

 

Trudeau non ha mai fatto mistero della sua adesione ai principi del Grande Reset invocato da Schwab, stando al fatto che, unico fra i tanti, ne ha parlato apertamente in alcuni incontri.

Potete quindi immaginare come, con un sistema di Digital ID attuato, diverrà facile, automatico per il potere cancellare finanziariamente chiunque, con un clic

 

La vice di Trudeau Chrystia Freeland, che siede nel board del World Economic Forum, è ricordata per aver istituito una sorta di totalitarismo finanziario in Canada, apparentemente per abbattere la protesta antivaccinista dei camionisti: ha dichiarato la possibilità di utilizzare leggi antiterrorismo e antiriciclaggio per controllare qualsiasi transazione, incluse quelle in criptovalute.

 

Come noto, il Canada si è avuto quindi il caso senza precedenti in Occidente di conti correnti sequestrati ai truckers che protestavano.

 

Potete quindi immaginare come, con un sistema di Digital ID attuato, diverrà facile, automatico per il potere cancellare finanziariamente chiunque, con un clic.

 

Siamo dinanzi alla prospettiva tante volte descritta da Renovatio 21 del mondo dove il contante viene abolito, e il controllo di ogni transazione centralizzato.

Quella dell’euro digitale è una prospettiva perfino peggiore di quella del credito sociale cinese

 

Si tratta di ciò che sta accadendo con l’euro digitale, dichiarato inevitabile dai funzionari della BCE, e che, come scritto ripetute volte, si poserà sul sistema del green pass (e realizzato prima della pandemia…), che altro non è che una grande prova per questo cambio di paradigma totale: non pagate più le tasse e le multe, vi sono automaticamente prelevate; il vostro denaro potrebbe essere utilizzato solo per determinati acquisti, o solo in determinati tempi e località (pensate ai lockdown…);  potreste essere «spenti» con un clic del giudice, o del vigile urbano, tramite il congelamento del vostro portafogli elettronico, e quindi della fine della vostra sussistenza.

 

«Denaro programmabile». Sarete controllati, schedati, algoritmati grazie alla supervisione di ogni transazione effettuata, comprese quelle che non avete ancora fatto ma che il computer ritiene che potreste fare, arrivando così magari ad inibirvele automaticamente – ad esempio se siete fumatori, e l’incrocio coi dati medici  suggerisce all’algoritmo un eventuale futuro problema medico, il vostro danaro non potrà più comprare sigarette.

 

Quella dell’euro digitale è una prospettiva perfino peggiore di quella del credito sociale cinese.

 

Tuttavia, vedete come quest’apocalisse dei diritti, della privacy, della persona, ci venga spiegata con un sorriso e un capello ingellato da un piano alto di un grattacielo.

 

La spudoratezza, questa hybris leccata e insopportabile, è oramai un tratto ineliminabile di come operano i padroni del vapore

La spudoratezza, questa hybris leccata e insopportabile, è oramai un tratto ineliminabile di come operano i padroni del vapore.

 

Il lettore ricorderà forse un altro caso canadese, quello della misteriosa lettera arrivata ad un sito da un politico anonimo, che sosteneva come già nel 2020 fossero iniziati eventi di formazione per preparare gli eletti nei vari partiti ad un nuovo corso che sarebbe stato avviato in tutto il mondo.

 

Di fatto, la misteriosa lettera dal Canada dava segni di prescienza non trascurabili.

 

«Interruzioni della catena di approvvigionamento previste, carenza di scorte, grande instabilità economica»

 

L’obbligo vaccinale, secondo la lettera del 2020, sarebbe stato militarizzato, fino alla creazione di campi di concentramento.

 

«Impiego di personale militare nelle principali aree metropolitane e in tutte le strade principali per stabilire punti di controllo di viaggio. Limitare viaggi e movimenti (…) Affrontare l’acquisizione di (o la costruzione di) strutture di isolamento in ogni provincia e territorio».

 

Tutto giusto. I campi di concentramento poi, li abbiamo visti in vari Paesi, non solo in Australia.

 

Infine, si scriveva della questione economica.

 

«Il governo federale si offrirà di eliminare tutti i debiti delle persone (mutui, prestiti, carte di credito, ecc.) a cui verranno forniti tutti i finanziamenti in Canada dal FMI nell’ambito di quello che diventerà noto come il programma World Debt Reset. In cambio dell’accettazione di questo perdono totale del debito, l’individuo perderà per sempre la proprietà di qualsiasi proprietà e bene».

 

Così la predizione della strana epistola canadese del 2020.

 

Eccoci arrivati: «Non avrai niente e sarai felice».  Le banche sono pronte ad esaudire con gioia questo sogno di Klaus Schwab.

 

La nostra sottomissione biologica ed elettronica è qui.

 

 

Roberto Dal Bosco

 

 

 

 

Immagine di ZateticPetra via Deviantart pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 3.0 Unported (CC BY 3.0)

Grande Reset

Se Davos vuole toglierci l’acqua

Pubblicato

il

Da

Un video inquietante è riemerso in rete. Si tratta di un evento del World Economic Forum, il gruppo globalista estremista di Davos fatto di miliardari, politici e professori che si sentono di dovere guidare il mondo.

 

Il filmato proviene da una conferenza stampa tenuta a Davos nell’estate 2022  e intitolata «La nuova economia dell’acqua – Lancio della Commissione globale».

 

Nel prestigioso panel mondialista, in cui è possibile scorgere il futuro presidente di Singapore Tharman Shanmugaratnam, si discute di cambiamente climatico. A prendere parola è Mariana Mazzucato (con una c sola), nota economista americana di chiare origini italiane, che attacca a parlare dell’importanza dell’acqua come bene comune, o meglio, secondo un’espressione che parrebbe di nuovo conio, «global common», un «bene globale».

 

«L’acqua come bene pubblico non va calcolata nel deficit e per essa vale quello che vale per la Difesa o la tutela della salute pubblica, quando milioni di persone perdono la vita» dice la studiosa, che pare indicare una concezione di acqua come strumento. «La lente del bene globale è davvero innovativa», dice. Di fatto, essa consente di orientare le politiche di governo e le opinioni pubbliche.

 

Qui d’un tratto, per illustrare il suo concetto riguardo all’acqua, l’accademica passa a parlare del COVID. «Siamo riusciti a vaccinare tutto bel mondo? No. Quindi è importante evidenziare l’acqua come bene globale… e cosa significhi  lavorare insieme… e vedere in questo tipo di prospettiva dei beni globali, ma anche la prospettiva dell’interesse personale».

Sostieni Renovatio 21

«È importante anche perché non siamo riusciti a risolvere questi problemi che avevano attributi simili, e l’acqua è qualcosa che le persone capiscono» continua la Mazzucato, che spiega come, secondo lei, talune parti della popolazione non sarebbero di elevato acume.

 

«Sapete, il cambiamento climatico è un po’ astratto. Alcune persone lo capiscono molto bene, alcuni lo capiscono un po’, altri semplicemente non lo capiscono».

 

Ma non bisogna disperare, perché «con l’acqua… ogni bambino sa quanto sia importante avere l’acqua. Quando giochi a calcio e hai sete. Hai bisogno di acqua».

 

Dopo aver dipinto con sicumera l’immagine di un bambino assetato nella mente dello spettatore, la Mazzucato sorride beata, e si chiede se possono, questa volta, non fallire. A questo punto è lecito inquietarsi.

 

L’acqua come strumento di controllo della popolazione?

 

 

I discorsi sul fallimento della vaccinazione universale – ma poi, che senso ha parlarne oggi, quando il produttore del siero ha ammesso che esso non ferma il contagio? – ci fanno tornare alla mente che la Mariana (con una «n» sola) è stata parte della oramai dimenticata task force per il COVID messa in piedi nel 2020 dalla Repubblica Italiana.

 

Ricordate?  Si disse che si trattava forse, di una sorta di piccolo commissariamento del governo Conte bis da parte di Mattarella, che fatto istituire all’avvocato-premier per caso uno squadrone di supertecnici (la vecchia tentazione che da Monti in poi ciclicamente colpisce lo Stato italiota)  ad affiancarlo, gli Avengers dell’expertise, chiamati da ogni parte della Terra per realizzare il «Piano Colao».

 

Perché, se non ve lo rammentate, in cima al dream team di accademici-vendicatori avevano piazzato non un professore, ma un managerone mondiale, l’ex vertice di Vodafone, Vittorio Colao. Il quale, peraltro, ermese poi, passò il lockdown per lo più nella sua casa in Inghilterra: la task force per l’Italia sarebbe stata gestita da Londra, per chi conosce un po’ della vera storia dell’Unità d’Italia, scatta il profumo di un tuffo nel passato.

 

Sulle intenzioni di utilizzo della tecnologia e delle telecomunicazione come sistema di controllo dell’essere umano il Colao negli anni ha rilasciato, forse ingenuamente, dichiarazioni potenti, che Renovatio 21 ha raccolto.

 

Pochi giorni prima di entrare nella task force Colao, Mazzucato era stata nominata consigliere economico del premier Giuseppe Conto. Poco dopo, scatta il posto nel Consiglio di Amministrazione di ENEL.

 

Le sedie nelle stanze alte non si fermano a governi e multinazionali. Anche il Vaticano si inchina: nell’Ottobre 2022 viene nominata membro della Pontificia Accademia per la Vita – il Dicastero creato da Woytjla per le questioni pro-life – di Vincenzo Paglia. Con il piccolo problema che la Mazzucato è abortista. Scoppia la polemica, ma niente paura: di ritorno dal viaggio al Bahrein, Bergoglio difende davanti ai giornalisti la scelta della professoressa: «Le donne sanno trovare una strada giusta, sanno andare avanti. E adesso ho messo la Mariana Mazzucato, nella Pontificia Accademia per la Vita. Lei è una grande economista degli Stati Uniti, l’ho messa per dare un po’ più di umanità a questo» organismo.

 

Insomma, è il caso di pensare che il pensiero della Mazzucata, visti i tappeti rossi perfino nel Sacro Palazzo, un qualche peso ce lo abbia. E quindi, se l’economista parla di bambini assetati, è meglio aprire le orecchie – e prepararsi.

Aiuta Renovatio 21

In passato abbiamo ammirato certi lavori dell’economista, come Lo Stato innovatore, senza capire davvero dove andavano a parare: nel caso di questo libro, si diceva che la maggior parte delle innovazioni di cui disponiamo – per esempio, negli smartphone – provengono da lauti investimenti dello Stato, che manda avanti la scienza grazie al sostengo ad università e centri di ricerca. Più che una rivendicazione del valore e del potere dello Stato, era un viatico verso ciò che in realtà è il Grande Reset di Davos – la convergenza tra Stato e multinazionali verso un ordine unico, il Nuovo Ordine.

 

L’acqua è un bene sovrabbondante sulla Terra – pianeta che è invidiabilmente ricoperto di acqua, che basta, al massimo, solo desalinizzare.  Chiunque vi parla di un futuro senza acqua sta dalla parte della Cultura della Morte, o per scemenza, o per nequizia.

 

Abbiamo capito che oltre al cibo, potrebbero cominciare a pigiare anche sul tasto dell’acqua.

 

Niente di nuovo in fondo. Solo che fa un po’ impressione vedere quando accade davanti ai tuoi occhi.

SOSTIENI RENOVATIO 21



Immagine di World Economic Forum via Flickr pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-NonCommercial-ShareAlike 2.0 Generic (CC BY-NC-SA 2.0)

 

 

 

Continua a leggere

Grande Reset

Stanno preparando la moneta digitale da impiantare «sotto la pelle»: rivelazioni di un economista tedesco

Pubblicato

il

Da

Un noto economista tedesco afferma che le Banche Centrali intendono concretizzare le valute digitali della banca centrale (CBDC) sotto forma di microchip impiantati sotto la pelle, una tecnologia che consentirebbe il controllo assoluto del governo sulle finanze delle persone e in generale sulla sua vita.   «Mi è stato detto da un banchiere centrale che i CBDC assomigliano a un piccolo chicco di riso che vogliono metterti sotto la pelle», ha detto il professor Richard Werner, un esperto della ampiamente utilizzata (e secondo Werner, abusata) pratica finanziaria del quantitative easing.   Le valute digitali delle banche centrali, a differenza di altre forme di valuta digitale utilizzate oggi, richiedono che gli individui aprano conti bancari direttamente presso banche centrali come la Federal Reserve, dando ai governi il controllo sull’accesso dei cittadini al denaro.   «Dovete pensare ai CDBC come a un sistema di controllo – o a un sistema di permessi –, non a una valuta», ha spiegato il dottor Werner, aggiungendo che il livello di controllo sarebbe tale che i nostri soldi non sarebbero più veramente nostri.     Werner, che ha condiviso il fatto di aver trascorso del tempo in varie Banche Centrali, ritiene che tali CBDC impiantati pianificati siano una «violazione della dignità umana», aggiungendo che i banchieri centrali ritengono che questa opinione comune tra le masse «è un ostacolo».   «Dicono che c’è un problema di fiducia perché le persone sospettano che i governi e le Banche Centrali stiano solo cercando di implementarlo per monitorare, controllare e limitare le transazioni. Hanno assolutamente ragione», ha spiegato l’economista tedesco. «Questa è la vera attrazione per i pianificatori centrali verso questa potente tecnologia».   Secondo Werner, nella «fase iniziale», i CBDC saranno introdotti tramite app basate su telefono, poiché attualmente vengono utilizzate altre forme di valuta digitale.   «Perché non è stato ancora lanciato? Non ce n’è effettivamente bisogno. Questa esigenza deve essere creata», ha dichiarato il professor Werner.   L’economista inoltre previsto che le banche centrali utilizzeranno un approccio del bastone e della carota per persuadere le persone ad adottare le CBDC «sottopelle», iniziando con la generazione di crisi economiche che indurranno una domanda di reddito di base universale (UBI).   Il professore ha ipotizzato che le banche affermeranno di «aver bisogno della tecnologia più recente, l’impianto di chip CBDC», per gestire l’UBI «in modo efficiente», sottolineando che i banchieri hanno «deliberatamente ritardato la loro agenda», poiché la tecnologia necessaria per il lancio era pronta dal 2015 circa.   Il professore ritiene che l’epidemia di COVID, che ha fornito un pretesto per l’imposizione di passaporti vaccinali, sia stato un passo importante verso il loro obiettivo finale di CBDC impiantati. Tali CBDC consentiranno la negazione dell’accesso a beni e servizi in base al rispetto del mandato del governo, come è stato applicato in tutto il mondo mentre COVID era virale.   Allo stesso modo, l’ex vicesegretario statunitense per l’edilizia abitativa Catherine Austin Fitts ha rivelato che le misure attuate sotto la copertura di COVID-19 gettano le basi per una nuova macchina bancaria centrale globale e un «modello normativo ed economico tecnocratico che consente un controllo centrale molto maggiore».   La Fitts, vista con Robert Kennedy jr. a Milano nell’ottobre 2021, ritiene che una sorveglianza digitale e un sistema di credito sociale consentiranno di «adattare o disattivare il “credito” controllato dalla banca centrale su base individuale».   Il direttore generale Agustín Carstens della Banca dei regolamenti internazionali (BRI) lo ha ammesso, affermando che una Central Bank Digital Currency (CBDC) darebbe alle banche centrali «il controllo assoluto sulle norme e i regolamenti» che regolano l’uso della CBDC, «e la tecnologia per far rispettare quello», come ha mostrato Ivor Cummins, l’intervistatore di Wener, in un video circolante in rete.     Cummins ha sottolineato che mentre i CBDC impiantati possono sembrare «fantasiosi» o «teorici della cospirazione” per alcuni, migliaia di persone hanno già acconsentito all’impianto di microchip sotto la pelle per facilitare le transazioni finanziarie e l’accesso a località selezionate, in particolare in Svezia, Paese dove – notiamo da tempo su Renovatio 21 – il contante è stato praticamente abolito – e curiosamente, Paese dove le restrizioni COVID non sono state imposte sulla popolazione.   Come riportato da Renovatio 21, curiosamente proprio la Svezia è il Paese che da anni sta in testa alla sperimentazione sui microchip corporali.   Di chip impiantati a Davos parla da molto tempo: dai telefonini «costruiti direttamente nei nostri corpi» immaginati dal capo di Nokia ospite di Klaus Schwab, ai farmaci con biochip raccontati dal CEO di Pfizer Albert Bourla, agli articoli sulle ragioni «solide e razionali» per piazzare microchip dentro il corpo dei bambini.   Il microchip, insomma, è da anni avviato ad essere a brevissimo la nuova normalità, con elogi già visibili su canali di Stato occidentali. Tony Blair, sempre lui, parla entusiasta della creazione di sistemi di identificazione digitali, mentre Bill Gates ha più volte negato che il programma di vaccinazione globale da lui spinto e finanziato serva ad un programma di chippaggio universale.   L’idea del reddito universale, indispensabile in quella «società dell’accesso» dove l’individuo vive in  una trasparenza totalitaria e «non ha nulla, ma è felice» (come da slogan del World Economic Forum) era stata preconizzata da una «strana lettera dal Canada» segnalata da Renovatio 21 a fine 2020, in cui un anonimo politico canadese raccontava degli sviluppi che erano giù segretamente annunciati per il 2021, dalla demonizzazione dei no-vax ai lager per i dissidenti pandemici alle ipotesi di cancellazione del debito globale. Alcune delle cose raccontate nella lettera sono avvenute, altre, è innegabile, sono in caricamento sul piano globale.   I microchip, secondo Klaus Schwab, sono del resto necessari il Grande Reset, al fine che si attui quella «fusione della nostra identità fisica, digitale e biologica» predicata dal guru della setta di Davos.   Come riportato da Renovatio 21, le lodi di Schwab alla Cina comunista e al suo sistema di sorveglianza bioelettronico sono note.   L’Europa si avvia quindi ad essere perfino peggio della società inferta ai Cinesi dall’élite del Partito Comunista: la tecnocrazia biosecuritaria della sorveglianza totale incontra qui il transumanismo, oramai propalato a piene mani dagli agenti del mondialismo.   Le CBDC introdurranno un sistema di programmazione dell’esistenza del cittadino inappellabile e onnipervasivo, molto superiore al credito sociale della Repubblica Popolare Cinese. Ciò, unito ad un impianto tecnologico sull’essere umano, ci spinge a realizzare che siamo davvero di fronte all’«uomo terminale» – non solo nel senso dell’ultima umanità, ma della persona ridotta a terminale, interfaccia, di una grande macchina che lo comanda.   Non è possibile non far collimare lo sforzo di controllo delle nostre vite che si sta dipanando sotto i nostri occhi con le parole di San Giovanni.   «Vidi poi salire dalla terra un’altra bestia, che aveva due corna, simili a quelle di un agnello, che però parlava come un drago. Essa esercita tutto il potere della prima bestia in sua presenza e costringe la terra e i suoi abitanti ad adorare la prima bestia, la cui ferita mortale era guarita. Operava grandi prodigi, fino a fare scendere fuoco dal cielo sulla terra davanti agli uomini. Per mezzo di questi prodigi, che le era permesso di compiere in presenza della bestia, sedusse gli abitanti della terra dicendo loro di erigere una statua alla bestia che era stata ferita dalla spada ma si era riavuta. Le fu anche concesso di animare la statua della bestia sicché quella statua perfino parlasse e potesse far mettere a morte tutti coloro che non adorassero la statua della bestia. Faceva sì che tutti, piccoli e grandi, ricchi e poveri, liberi e schiavi ricevessero un marchio sulla mano destra e sulla fronte; e che nessuno potesse comprare o vendere senza avere tale marchio, cioè il nome della bestia o il numero del suo nome» (Ap. 13, 11-17).   Marchi distribuiti sull’intera popolazione, statue – oggetti, esseri non viventi – che parlano in modo prodigioso… come non capire che siamo prossimi all’avvento delle Bestie?        
Continua a leggere

Grande Reset

Documento WEF chiede di limitare «l’uso dell’auto privata», con drastica riduzione del numero di auto entro il 2050

Pubblicato

il

Da

Il World Economic Forum (WEF) sta incoraggiando le città a «contenere la crescita dell’uso di auto private» e mira a ridurre drasticamente il numero di auto entro il 2050, secondo un white paper pubblicato di recente.

 

Il documento si basa ovviamente sui soliti dati sui cambiamenti climatici e i relativi modelli terroristici, ignorando completamente l’incombente collasso della popolazione che oramai è un tema pubblico.

 

Il documento  intitolato «The Urban Mobility Scorecard Tool: Benchmarking the Transition to Sustainable Urban Mobility» è stato pubblicato dal WEF in collaborazione con Visa nel maggio 2023.

 

Il paper sostiene l’aumento delle «modalità di trasporto condivise, elettriche, connesse e automatizzate (SEAM) e il passaggio a città più compatte» al fine di ridurre il numero di automobili entro il 2050 a 500 milioni in tutto il mondo e ridurre drasticamente le emissioni di carbonio. Si tratta di un ulteriore lancio delle «città da 15 minuti», l’utopia urbanistica che Davos vuole implementare a tutti i costi, e che potrebbe avere una prima realizzazione a Neom, la città nel deserto per miliardari ed androidi che vuole costruire l’uomo forte dell’Arabia Saudita Mohamed bin Salmano.

 

«Nessuna città o azienda può realizzare questa visione da sola», si legge nel documento. «Attraverso una forte collaborazione tra pubblico e privato, possiamo trovare soluzioni innovative, di impatto e sensibili al contesto per la mobilità per consentire un futuro sostenibile per le città».

 

Secondo carsMetric, attualmente ci sono oltre 1,45 miliardi di auto nel mondo e il WEF prevede che il numero salirà a 2,1 miliardi entro il 2050 se rimaniamo sulla traiettoria attuale. Una riduzione a 500 milioni di automobili presenterebbe quindi una riduzione del numero di automobili di oltre il 75%.

 

Il WEF ha recentemente condotto una prova del suo strumento di valutazione della mobilità urbana e ha scelto Buenos Aires, Argentina, Curitiba, Cota Rica e Singapore come città di prova.

 

Il paper del consesso di tecnocrati nomina «la crescita dell’uso dell’auto privata potenziando il trasporto pubblico, la bicicletta e i servizi di mobilità condivisa» come una delle principali «aree di ambizione» per Buenos Aires. «La capitale dell’Argentina sta cercando di migliorare la mobilità sostenibile per mantenere le persone in movimento offrendo al contempo trasporti più connessi e integrati», afferma il documento, che sottolinea come «la città sta inoltre “abbracciando nuove soluzioni per ridurre la dipendenza dalle auto private e fornire un sistema di trasporto multimodale ben integrato».

 

Come riportato da Renovatio 21, non è la prima volta che il gruppo del Grande Reset chiede l’abolizione della proprietà privata delle automobili.

 

Come scrive Lifesitenews, «è diventato evidente che le élite non elette del WEF e di altre organizzazioni globaliste non solo cercano di sostituire le auto a gas con auto elettriche, ma di ridurre radicalmente la proprietà di auto private in generale».

 

«Per consentire una transizione più ampia dalla proprietà all’utenza, anche il modo in cui progettiamo cose e sistemi deve cambiare», spiegava un articolo del WEF dell’anno scorso, menzionando che una possibilità è che cose come le auto possano utilizzare «profili utente» che «creano una distinzione per lavoro e uso personale sullo stesso dispositivo» consentendo di ridurre il «numero di dispositivi per persona».

 

«Non avrai nulla e sarai felice», dice il famoso slogan del gruppo di Klaus Schwab. Non avrai nulla significa che non possiederai la tua casa, e neppure i tuoi vestiti – forse neppure il tuo tempo, neppure il tuo corpo. Figurarti se ti lasceranno avere un’auto.

 

 

 

 

 

Continua a leggere

Più popolari