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L’impatto economico del Coronavirus: intervista a Valerio Malvezzi

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La pandemia di Coronavirus avrà dei risvolti probabilmente devastanti sull’economia mondiale. Essa graverà sul PIL di tutti gli Stati, in particolare su quello italiano, dove il virus ha attecchito principalmente nelle tre regioni più produttive, mettendo in ginocchio imprese di ogni tipo.

 

 Il governo Conte-bis sembrerebbe però volerci nascondere l’impatto inquietante del virus, sminuendo la situazione e probabilmente non dicendola propria tutta sugli effetti finali di questa vicenda.

 

Riguardo a questo tema delicatissimo, e urgentissimo, Cristiano Lugli, cofondatore e portavoce di Renovatio 21  intervista un economista noto a livello nazionale, il Prof. Valerio Malvezzi, già Deputato al Parlamento Italiano, membro della Commissione Finanze con delega di gruppo in materia bancaria.

 

«Noi pagheremo 35 miliardi di euro, ovvero il prezzo dell’ideologia antirazzismo: quando avremmo dovuto intervenire subito per bloccare l’epidemia, esattamente come ora fanno i cinesi con noi, noi lo avremmo dovuto fare con loro»

Già consulente dell’Amministratore Delegato di Invitalia, società partecipata dal MEF, poi Presidente di Garanzia Italia, società del Gruppo. Imprenditore, cofondatore di Win The Bank e Direttore del Corso MasterBANK e Docente Universitario. 

 

Il suo è a nostro giudizio un parere illuminante volto per mostrare risvolti che forse nessuno ancora, fino ad oggi, ha preso in considerazione con così tanta competenza e precisione. 

 

Prof. Malvezzi, secondo il Financial Times l’impatto del Coronavirus potrebbe causare una recessione tecnica per l’Italia. Crede che queste considerazioni siano corrette e il rischio di recessione per il nostro Paese, quindi, reale?

«Il governo sta cercando di minimizzare sostenendo che si tratta di una situazione circoscritta, dal punto di vista economico, a Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna»

 

Sì, e penso che sia una previsione ottimistica quella del Financial Times, assolutamente centrata. Per una ragione molto semplice: il governo sta cercando di minimizzare sostenendo che si tratta di una situazione circoscritta, dal punto di vista economico, a Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna. Stando in contatto costante con i commercialisti della mia rete professionale e parlando quindi con tutte le regioni italiane, le posso assicurare che la situazione mi viene descritta come seriamente tragica.

 

È stata affrontata un’emergenza sanitaria con i parametri dell’ideologia, quando palesemente non credo si possa parlare di razzismo

Del resto, anche se la situazione fosse circoscritta alle tre regioni sopracitate come il Governo dice – e sappiamo comunque che le cose non stanno esattamente così – non sarebbe ugualmente grave dal momento che stiamo parlando di tre delle regioni più ricche d’Italia?

 

Difficilmente posso credere che questo Governo comprenda la reale situazione.  Tuttavia, anche entrando nel campo delle ipotesi per assurdo, dobbiamo renderci conto che la Lombardia fa circa 390 miliardi, il Veneto circa 163 miliardi, l’Emilia-Romagna circa 161 miliardi, poi il Piemonte con circa 137 miliardi. Stando solo alle prime tre, vuole dire che siamo circa al 40% del Prodotto Interno Lordo del nostro Paese.

 

«Difficilmente posso credere che questo Governo comprenda la reale situazione»

Perciò, sulla base di queste previsioni, stimo che il danno di un 10% – ipotesi largamente ottimistica – significa parlare di 35 miliardi a livello italiano. Naturalmente ipotizzando, sempre per assurdo come abbiamo visto, che tutte le altre regioni facciano gli stessi numeri di fatturato precedenti. Per questo motivo io credo che la crisi sarà almeno legata a 35 miliardi di danno economico, cioè 10 volte superiore a quello che il Governo ha stanziato per far fronte a questa emergenza.

 

Il nostro Paese ora bussa all’UE per chiedere aiuto, inginocchiandosi per 3,5 miliardi di euro. Quale pensa sarà la risposta e quale, alla fine di tutto, il prezzo da pagare?

 

«Stimo che il danno di un 10% – ipotesi largamente ottimistica – significa parlare di 35 miliardi a livello italiano»

La domanda vera è quanto è il prezzo della ideologia anti-razzismo. Noi pagheremo 35 miliardi di euro, ovvero il prezzo dell’ideologia antirazzismo: quando avremmo dovuto intervenire subito per bloccare l’epidemia, esattamente come ora fanno i cinesi con noi, noi lo avremmo dovuto fare con loro, e il costo, cioè il prezzo da pagare, sarebbe stato enormemente più basso. Invece è stata affrontata un’emergenza sanitaria con i parametri dell’ideologia, quando palesemente non credo si possa parlare di razzismo laddove viene fermata una persona contagiata, indipendentemente dal colore della pelle o dalla sua provenienza.

 

Quanto poi questo sarà condiviso a livello europeo dipenderà da cosa deciderà l’Europa, la quale ci ha sostanzialmente appena detto, molto candidamente, che quelle migliaia di influenze presenti in Germania probabilmente erano Coronavirus. Quindi se l’Europa deciderà di dare contributi li darà perché li vorrà dare a Francia e Germania, non certo per l’Italia. Del resto, la prima operazione fatta da tedeschi e francesi – tanto amici nostri –  è stata quella di bloccare l’esportazione di settore sanitario.

«Io credo che la crisi sarà almeno legata a 35 miliardi di danno economico, cioè 10 volte superiore a quello che il Governo ha stanziato per far fronte a questa emergenza»

 

Quale panorama prevede post-Coronavirus a proposito degli assetti geo-politici ed economici?

 

Posso fare una previsione nazionale a proposito dell’Italia. L’immagine azzeccata credo sia quella delle macerie dopo una guerra: ne usciremo così. Il 2020 sarà un anno catastrofico per l’economia italiana, in tutte le regioni italiane e non solo in quelle tre colpite dal contagio più forte.

Se l’Europa deciderà di dare contributi li darà perché li vorrà dare a Francia e Germania, non certo per l’Italia

 

Tutto questo a causa di una totale miopia del governo attuale nel capire il problema. Quando ho chiesto alla mia rete professionale di commercialisti cosa ne pensassero del provvedimento del ministro Gualtieri, che prevede la dilazioni di proroghe fiscali, la risposta è stata un corollario variopinto ed articolato di insulti.

 

Cosa avrebbe potuto fare il Governo italiano per evitare eventualmente il collasso economico?

 

La prima operazione fatta da tedeschi e francesi è stata quella di bloccare l’esportazione di settore sanitario

Ora che le vacche sono uscite dalla stalla e i tori sono fuggiti, quello che serve non è una manovra di dilazione fiscale – questa è pura follia – ma quello che serve è piuttosto un intervento sulle accise della benzina, un abbassamento sulle accise del carburante per gli autotrasportatori, un taglio dei contributi a fondo perduto alle imprese.

 

Il problema è che questo tipo di strumenti non ci sono consentiti dall’Unione Europea. Quindi, la vera analisi è questa: salviamo l’Euro o salviamo l’Italia? Io purtroppo non ho dubbi sul fatto che questo Governo propenderà ovviamente per la prima opzione.

 

Il 2020 sarà un anno catastrofico per l’economia italiana, in tutte le regioni italiane e non solo in quelle tre colpite dal contagio più forte

Dopo il Coronavirus prevede un ritorno alla sovranità degli Stati o una pressione ancora maggiore verso gli Stati Uniti di Europa?

 

La mia previsione è molto semplice. Questa storia finirà con un bel “chi ha avuto, ha avuto; chi ha dato ha dato, ha dato, scurdámmoce ‘o ppassato”.

 

Questo per dire che a mio avviso non succederà assolutamente niente sotto il profilo geopolitico perché vedo ancora milioni di italiani che quando io critico il governo Conte ne fanno una questione politica.

 

Le ragioni della critica a questo Governo sono di natura economica, ben esplicitate dagli imprenditori, dai liberi professionisti e dai commercialisti che sono, per usare un eufemismo, incazzati neri. 

 

La vera analisi è questa: salviamo l’Euro o salviamo l’Italia? Io purtroppo non ho dubbi sul fatto che questo Governo propenderà ovviamente per la prima opzione

In Italia però continueremo ad avere milioni di persone che per ragioni ideologiche continueranno a dire che Conte ha fatto bene e che il Governo ha lavorato bene e, quindi, avanti tutta con l’Europa.

 

Del resto in questi giorni io continuo a sentire politici italiani – naturalmente parlamentari della attuale maggioranza – che vanno dicendo «meno male che abbiamo l’Europa, questo è il momento di unirci ancora di più». Quindi, paradossalmente, il Coronavirus sarà un incentivo ad un’Europa ancora più unita, invece che essere un incentivo ad uscire come dovrebbe essere. 

 

Aver distrutto la nostra Sanità negli ultimi dieci anni oggi ci mette in ginocchio. E chi ce le ha fatte fare queste cose? L’Europa

Del resto mi perdoni: sono vent’anni che ci dicono che se fossimo usciti dall’Euro sarebbero arrivate le cavallette e la recessione economica. Adesso che le cavallette le abbiamo in casa, come la mettiamo? Le aziende chiudono, le imprese stanno licenziando i lavoratori dipendenti, ci sono persone che stanno vendendo la casa per andare in affitto ed avere così i soldi per mangiare. E in questa situazione hanno il coraggio di parlare di Europa Unita? Tutto questo è scandaloso.

 

La realtà, per concludere, è che il Coronavirus verrà usato per fare ancora una volta propaganda politica a favore di una sempre più marcata globalizzazione, quando l’insegnamento che invece dovremmo trarre è che aver distrutto e continuare a distruggere la domanda interna al nostro Paese ci mette oggi in ginocchio.

 

Aver distrutto la nostra Sanità negli ultimi dieci anni oggi ci mette in ginocchio. E chi ce le ha fatte fare queste cose? L’Europa. Chiudo allora dicendo: Viva l’Europa e chi l’ha voluta!

 

 

Cristiano Lugli

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Epidemie

La Sierra Leone dichiara l’emergenza per il vaiolo delle scimmie

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La Sierra Leone ha dichiarato l’emergenza sanitaria pubblica dopo aver confermato due casi del virus mpox, precedentemente noto come vaiolo delle scimmie.

 

L’annuncio è stato dato lunedì dal ministro della Salute Austin Demby nella capitale del paese dell’Africa occidentale, Freetown, dopo che è stato rilevato un secondo caso di malattia virale potenzialmente fatale.

 

«La conferma di due casi di mpox nel Paese ha spinto ad adottare misure immediate come previsto dal Public Health Act», ha affermato Demby.

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La scorsa settimana, la Sierra Leone ha segnalato il suo primo caso di mpox da quando è stato innalzato il livello di allerta continentale per la malattia l’anno scorso. Ad agosto, l’autorità sanitaria dell’Unione Africana ha dichiarato la diffusione del virus un’«emergenza di sanità pubblica per la sicurezza continentale».

 

Il Marocco ha confermato il suo primo caso di mpox dell’attuale epidemia a settembre. Anche Burundi, Kenya, Ruanda e Uganda hanno registrato casi della malattia. Secondo l’OMS, molte delle infezioni sono state ricondotte a collegamenti di viaggio con le regioni orientali della Repubblica Democratica del Congo.

 

Il ministero della Salute della Sierra Leone ha riferito che nessuno dei due pazienti era stato esposto di recente a individui o animali infetti noti e che solo il primo caso riguardava un viaggio recente. I pazienti sono stati identificati come un uomo di 27 anni di un villaggio vicino a Freetown e un uomo di 21 anni che vive nella capitale. Entrambi sono attualmente in cura presso un ospedale di Freetown.

 

Demby ha affermato che la dichiarazione di emergenza sanitaria pubblica consente al governo di mobilitare rapidamente risorse, prevenire ulteriori trasmissioni e garantire cure appropriate per le persone colpite. Ha inoltre annunciato una sorveglianza rafforzata delle frontiere, test estesi e il lancio di una campagna di sensibilizzazione a livello nazionale.

 

«Invitiamo tutti i cittadini a mantenere la calma, a tenersi informati e a segnalare tempestivamente alle autorità sanitarie eventuali casi sospetti», ha affermato Demby.

 

Il ministro ha rassicurato la popolazione sulla prontezza del Paese ad affrontare l’epidemia, citando le lezioni apprese dalla gestione delle crisi sanitarie del passato, tra cui l’epidemia di Ebola del 2014 e la pandemia di Covid-19.

 

Il virus è stato identificato per la prima volta nei macachi alla fine degli anni Cinquanta. Il primo caso umano è stato segnalato nella Repubblica Democratica del Congo (allora Zaire) nel 1970, dove la malattia rimane endemica.

 

Come riportato da Renovatio 21, tre mesi fa la Germania ha segnalato il suo primo caso di una nuova variante di vaiolo delle scimmie. In un volantino pubblicato in quei giorni, il Robert Koch Institute (RKI) aveva anche spiegato che la trasmissione della nuova variante di mpox avviene principalmente attraverso uno stretto contatto fisico con persone già infette dal virus.

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L’istituto sanitario germanico aveva anche ricordato che a maggio 2022, quando è stata osservata per la prima volta la diffusione di mpox al di fuori dell’Africa, si è scoperto che le infezioni venivano trasmesse principalmente attraverso «contatti sessuali tra uomini che hanno rapporti sessuali con uomini», con particolare attenzione ai festival estivi LGBT come Gay Pride ed affini.

 

Quando ha iniziato a diffondersi rapidamente alla fine del 2022, l’OMS aveva ribattezzato la malattia mpox, per evitare «un linguaggio razzista e stigmatizzante».

 

Mesi fa un nuovo ceppo di vaiolo delle scimmie con «potenziale pandemico» era stato scoperto in Congo. L’OMS ha ridichiarato l’mpox «emergenza sanitaria globale» la scorsa estate.

 

Come riportato da Renovatio 21, il mese scorso in India era stato registrato il primo caso di ceppo mortale del patogeno. Nello stesso periodo, Singapore ha lanciato una quarantena in stile COVID e una campagna vaccinale. Controlli agli arrivi aeroportuali sono stati istituiti in Paesi come la Cina e il Kazakistan.

 

L’autorità di regolamentazione farmaceutica americana FDA ha approvato un vaccino per il vaiolo delle scimmie anche se potrebbe causare morte nei vaccinati e pure nei non vaccinati che entrano in contatto con i primi.

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Immagine di NIAID via Flickr pubblicata su licenza CC BY 2.0

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Epidemie

La Von der Leyen ha una «grave polmonite». Alcuni si chiedono: che sia il COVID?

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Alla presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen è stata diagnosticata una grave polmonite, che la costringerà ad annullare gli impegni ufficiali per le prossime settimane.   Stefan De Keersmaeker, portavoce della Commissione europea, ha confermato venerdì le sue condizioni, affermando che i viaggi programmati a Lisbona, in Portogallo, e Danzica, in Polonia, saranno riprogrammati a una data successiva.   «Il presidente ha annullato i suoi impegni esterni per le prime due settimane di gennaio. Sta affrontando una grave polmonite», ha detto il portavoce secondo Politico.

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Secondo il De Keersmaeker, la Von der Leyen, 66 anni, è attualmente in fase di recupero, ma continua a gestire «affari ufficiali» da remoto, dalla sua residenza ad Hannover, in Germania.   Von der Leyen ha iniziato il suo secondo mandato quinquennale come presidente della Commissione Europea il 1° dicembre 2024. La CE Commissione non ha annunciato se qualcuno assumerà temporaneamente parte delle sue responsabilità durante la convalescenza. Non sono state indicate modifiche alla sua agenda più ampia, a parte la cancellazione degli impegni personali di von der Leyen. Si prevede che riprenderà pienamente i suoi doveri a Bruxelles entro metà gennaio, se la salute lo permetterà.   Non sono stati divulgati ulteriori dettagli sulle sue condizioni o sulle circostanze che hanno portato alla sua malattia. La polmonite, un’infezione che infiamma gli alveoli in uno o entrambi i polmoni, può variare in gravità da lieve a pericolosa per la vita. È particolarmente pericolosa per gli anziani e per coloro che hanno problemi di salute preesistenti.   Alcuni si chiedono se la polmonite in questione non sia quella che dovrebbe chiamarsi «polmonite di Wuhan», ma che si è preferito, per motivi politici e geopolitici che sono divenuti via via sempre più chiari, COVID-19.

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Sarebbe tuttavia un paradosso non gestibile facilmente a livello di pubbliche relazioni, se colei che ha spinto più di ogni altro per il vaccino mRNA (tecnologia di cui il marito è esperto) spingendosi persino a scrivere (per poi cancellare) messaggini privati con il CEO di Pfizer Alberto Bourla per dotare il continenti di centinaia di milioni di dosi di siero, si fosse ammalata del famigerato morbo.   C’è da pensare che la presidente sia di fatto tridosata, quadridosata, pentadosata, esadosata, eptadosata, octadosata enneadosata, decadosata, una cosa così.   La Commissione europea, guidata da von der Leyen dal 2019, è responsabile della proposta di leggi, dell’applicazione dei trattati dell’UE e della gestione degli affari quotidiani del blocco. La sua assenza temporanea coincide con un periodo cruciale in cui la commissione è pronta ad affrontare questioni chiave, tra cui l’attuazione di politiche nell’ambito del Competitiveness Compass appena approvato, un quadro economico per i prossimi cinque anni.

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Immagine di European Union, 2024 via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 4.0 International
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Epidemie

I media mainstream accusano kennedy di aver causato un’epidemia di morbillo a Samoa che ha ucciso 83 bambini. È vero?

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Renovatio 21 traduce questo articolo per gentile concessione di Children’s Health Defense. Le opinioni degli articoli pubblicati non coincidono necessariamente con quelle di Renovatio 21.

 

Una serie di recenti articoli apparsi sui principali media ha attribuito a Robert F. Kennedy Jr. la responsabilità della mortale epidemia di morbillo del 2019 in Samoa, ma la cronologia degli eventi dimostra che tali accuse sono false, secondo il dott. Vinay Prasad.

 

Robert F. Kennedy Jr. è stato il responsabile dell’epidemia di morbillo scoppiata nell’autunno del 2019 a Samoa, in cui morirono 83 bambini?

 

Mentre il Senato degli Stati Uniti si prepara a tenere le udienze di conferma di Kennedy, nominato alla guida del dipartimento della Salute e dei Servizi Umani (HHS) degli Stati Uniti, diversi organi di informazione hanno cercato di screditare Kennedy sostenendo che avrebbe avuto un ruolo chiave nella tragedia di Samoa.

 

Alcuni resoconti dei media hanno suggerito che se Kennedy vincesse la nomina a segretario dell’HHS, negli Stati Uniti si verificherebbero probabilmente focolai come quello di Samoa.

 

«È stato un disastro ed è stato causato in gran parte da RFK Jr.», ha detto il governatore delle Hawaii Josh Green al conduttore del notiziario MSNBC Jonathan Capehart. «Se diventasse il nostro principale funzionario sanitario, vedreste focolai come questo nelle comunità rurali e nelle città di tutta l’America. I bambini morirebbero o avrebbero gravi disabilità».

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Tuttavia, uno sguardo veloce alla cronologia degli eventi in Samoa dimostra che «non ha assolutamente senso» attribuire la colpa dell’epidemia di morbillo a Kennedy, secondo il dottor Vinay Prasad, ematologo-oncologo e professore presso l’Università della California, San Francisco.

 

«Questa narrazione su Samoa crolla a prima vista», ha detto Prasad in un video di YouTube pubblicato martedì.

 

Invece, ha affermato Prasad, le cause multiformi dell’epidemia di morbillo samoano erano tutte collegate a un’infrastruttura sanitaria pubblica limitata, non al sentimento «no-vax» propagato da Kennedy e altri.

 

Prasad ha scritto sul suo Substack:

 

«L’epidemia di morbillo samoano si è verificata a causa di una serie di fattori tra cui una popolazione impoverita, una storia recente (in termini storici) di morbillo, bassi tassi di vaccinazione di lunga data, l’omicidio colposo di due bambini, una copertura, scarsa alfabetizzazione sanitaria, scarse infrastrutture sanitarie, scarsi messaggi governativi, la sospensione della vaccinazione MPR [morbillo-parotite-rosolia] da parte del governo e un paese attratto da idee tradizionali di salute e medicina».

 

Prasad ha esaminato la cronologia dell’epidemia, che ha detto essere iniziata a luglio 2018. È stato allora che due infermiere uccisero due neonati con il vaccino MPR dopo averlo erroneamente mescolato con un farmaco paralizzante anziché con una soluzione salina.

 

Invece di ammettere il loro errore, le infermiere nascosero le fiale e cercarono di nascondere la causa della morte dei neonati.

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Quando la copertura venne alla luce e il pubblico apprese cosa aveva realmente causato la morte dei due neonati, le rivelazioni scatenarono un’ondata di proteste. Le infermiere furono condannate per omicidio colposo e il governo samoano, non Kennedy, sospese il programma vaccinale MPR di Samoa per 10 mesi.

 

I tassi di vaccinazione sono scesi dal 75% al ​​30%, ha affermato Prasad.

 

Prasad ha affermato che i bassi tassi di vaccinazione di Samoa, che secondo lui sono dovuti alla sfiducia del pubblico nei confronti della medicina occidentale e del governo samoano, sono stati in parte responsabili dell’epidemia.

 

Kennedy visitò l’isola nel giugno 2019, quasi un anno dopo la morte dei due neonati, che determinò la sospensione di 10 mesi della vaccinazione MPR da parte del governo e il forte calo dei tassi di vaccinazione.

 

Due o tre mesi dopo, un visitatore dalla Nuova Zelanda ha introdotto la malattia e ne è seguita un’epidemia. Il governo rispose lanciando una campagna di vaccinazione di massa.

 

L’epidemia di morbillo a Samoa ha avuto un tasso di mortalità particolarmente elevato perché i bambini non hanno cercato cure mediche nel sistema sanitario samoano, ormai inadeguato, oppure perché i medici hanno utilizzato trattamenti inefficaci.

 

L’idea che la visita di Kennedy abbia portato a bassi tassi di vaccinazione a livello nazionale che poi hanno portato a morti infantili qualche mese dopo non ha senso, ha detto Prasad. «Non avrebbe potuto causarlo, perché il danno era già fatto».

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Tuttavia, diversi organi di informazione, tra cui il Washington Post e il New York Times, hanno pubblicato articoli in cui si sosteneva che la colpa fosse di Kennedy.

 

Prasad ha anche affermato che quando personaggi pubblici prendono posizioni esplicite su questioni controverse, ciò non orienta la politica sanitaria pubblica nel modo in cui spesso i media affermano.

 

Ha fatto l’esempio del dottor Anthony Fauci che è «un attore centrale nella risposta del governo al COVID-19», e quindi ha un ruolo molto più importante nella politica di sanità pubblica rispetto a qualcuno come Joe Rogan, che «è solo un commentatore di terze parti». Anche se i media spesso attribuiscono la responsabilità a persone come Rogan e, nel caso di Samoa, Kennedy, i commentatori di terze parti non guidano la politica.

 

Prasad ha suggerito che se le persone pensano che «l’esitazione vaccinale» sia un problema, dovrebbero considerare questioni come la mancanza di studi clinici randomizzati o il fatto che anche gli studi randomizzati come quelli per il vaccino materno contro il virus respiratorio sinciziale non studiano se il vaccino riduce il virus bersaglio.

 

Ha affermato che dovrebbe esserci un solido sistema pubblico per monitorare i danni da vaccino e che i funzionari della sanità pubblica dovrebbero riconoscere quando si verificano anziché nasconderli.

 

Il giornalista investigativo David Marks ha riferito su Brownstone che, all’epoca dell’epidemia di morbillo, Kennedy scrisse una lettera al primo ministro samoano esponendo le possibili cause dell’epidemia.

 

Scrivendo nel suo precedente ruolo di presidente di Children’s Health Defense Kennedy suggerì al governo di esaminare la possibilità che i vaccini MPR della Merck stessero fallendo. Se fosse stato così, disse Kennedy, ciò avrebbe potuto significare che le madri vaccinate non stavano trasmettendo la protezione ai loro bambini, che il vaccino non proteggeva dal ceppo circolante del morbillo o che la somministrazione di un virus vivo aveva portato alla circolazione di un ceppo vaccinale del morbillo.

 

Brenda Baletti

Ph.D.

 

© 2gennaio 2025 , Children’s Health Defense, Inc. Questo articolo è riprodotto e distribuito con il permesso di Children’s Health Defense, Inc. Vuoi saperne di più dalla Difesa della salute dei bambini? Iscriviti per ricevere gratuitamente notizie e aggiornamenti da Robert F. Kennedy, Jr. e la Difesa della salute dei bambini. La tua donazione ci aiuterà a supportare gli sforzi di CHD.

 

Renovatio 21 offre questa traduzione per dare una informazione a 360º. Ricordiamo che non tutto ciò che viene pubblicato sul sito di Renovatio 21 corrisponde alle nostre posizioni.

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Immagine di Gage Skidmore via Flickr pubblicata su licenza CC BY-SA 2.0
 

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