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Armi biologiche

Preparano l’apocalisse degli insetti

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Abbiamo certezza che la ridefinizione dell’umanità passerà attraverso radicali cambiamenti che avverranno nel mondo degli insetti.

 

Gli esseri umani – in particolare alcuni popoli, come quello giapponese – hanno sempre guardato alla società degli insetti, tutta brulicante ma a suo modo ordinatissima e laboriosa, come ad una bizzarra metafora di quella umana. O perfino ad un ideale di organizzazione sociale.

 

La forma di vita degli insetti pare anche visivamente aliena a quella dei vertebrati. Tuttavia, la sua presenza sul pianeta è ineludibile.

 

Gli uomini hanno catalogato almeno un milione di specie di insetti.

Quelle che crediamo di conoscere meglio, in realtà non le conosciamo per niente: ci sono 12.000 tipi di formiche, quasi 20.000 varietà di api, quasi 400.000 specie di coleotteri, così tante che il genetista J.B.S. Haldane (1892–1964), inventore del termine «clone» e gran nemico scientista di C.S. Lewis, ci ha fatto sopra uno scherzo blasfemo: Dio avrebbe «una passione smodata per i coleotteri», visto il loro numero e varietà.

La ridefinizione dell’umanità passerà attraverso radicali cambiamenti che avverranno nel mondo degli insetti

Un lembo di pochi centimetri di terreno sano, a pochissimi centimetri di profondità, potrebbe facilmente essere la dimora di 200 specie uniche di acari, ognuno impegnato in un lavoro diverso.

 

Eppure gli entomologi stimano che tutta questa varietà incredibile, assurda e sottovalutata rappresenti forse solo il 20% dell’attuale diversità di insetti sul nostro pianeta. Essi ritengono che ci siano milioni e milioni di specie che sono completamente sconosciute alla scienza.

 

Il pianeta Terra è insomma un pianeta degli insetti. Come l’uomo, e prima dell’uomo, essi per disegno diabolico stanno andando incontro al medesimo destino: estinzione, ingegneria genetica, guerra.

 

Il parabrezza pulito come segno apocalittico

Lo chiamano windshield phenomenon, il fenomeno del parabrezza.

Il termine è stato popolarizzato nel 2017. L’espressione viene utilizzata per descrivere la mancanza di insetti spiaccicati sul parabrezza delle auto, segno ineluttabile – dicono i propositori – di una popolazione di insetti che si assottiglia fino a sparire.

 

A lanciare l’allarme fu un paper di un’oscura società entomologica tedesca, la Entomologischer Verein Krefeld (Società entomologica di Krefeld). Il generoso ente – basato per lo più su lavori di appassionati – aveva messo a fuoco il problema della possibile sparizione degli insetti, calcolando  «un declino di più del 75% in oltre 27 anni di biomassa totale di insetti volanti nelle aree protette».

 

Lo studio tedesco ha rilevato che guardando i picchi della popolazione in piena estate, il calo è stato dell’82%.

Il pianeta Terra è insomma un pianeta degli insetti. Come l’uomo, e prima dell’uomo, essi per disegno diabolico stanno andando incontro al medesimo destino: estinzione, ingegneria genetica, guerra.

 

Non è la prima volta che grida di dolore per i nostri amici invertebrati si levano nel mondo dell’alta cultura. Pensate al violento intellettuale pedofilo Pier Paolo Pasolini, che cavalcò a suo tempo il mito della «scomparsa delle lucciole». In un articolo sul Corriere del 1 febbraio 1975, il poeta pederasta scrisse « gli uomini di potere democristiani sono passati dalla “fase delle lucciole” alla “fase della scomparsa delle lucciole” senza accorgersene. Per quanto ciò possa sembrare prossimo alla criminalità la loro inconsapevolezza su questo punto è stata assoluta; non hanno sospettato minimamente che il potere, che essi detenevano e gestivano, non stava semplicemente subendo una “normale” evoluzione, ma sta cambiando radicalmente natura».

 

In breve, per il protoambientalismo comunista del regista molestatore, la supposta sparizione del coleottero bioluminescente (che invero vediamo tutt’ora in giro d’estate) serviva ad una tirata politica, una dimostrazione della sua tesi di politica spicciola, davvero scema a guardarla oggidì, per cui «la continuità tra fascismo fascista e fascismo democristiano è completa e assoluta».

 

La sparizione degli insetti è quindi un possibile strumento politico: Pasolini lo usava per la sua bega nazionale; è facile pensare invece che il campanello d’allarme della Krefeld (ripreso su tutti i giornali, dal NYT che ha impaginato una lenzuolata, al Washington Post e molte altre testate) serva, forse in modo più plastico, agli stessi fini dell’allarme per il cosiddetto «cambiamento climatico» (che fino a pochi anni fa era «riscaldamento globale»): la depopolazione umana.

 

L’algoritmo della grande riduzione lo conoscete tutti: l’inquinamento uccide la natura, l’uomo inquina, quindi facciamo nascere meno uomini. Meglio milioni di insetti che qualche migliaio di uomini: sì, siamo dinanzi ad un estremo animalismo entomomorfo.

 

L’algoritmo della grande riduzione lo conoscete tutti: l’inquinamento uccide la natura, l’uomo inquina, quindi facciamo nascere meno uomini. Meglio milioni di insetti che qualche migliaio di uomini: sì, siamo dinanzi ad un estremo animalismo entomomorfo.

Non è un caso, per inciso, che l’autore del libro che più di ogni altro introdusse l’idea della sovrappopolazione terrestre (The Population Bomb, 1968) sia un entomologo. Il leggendario Paul R. Ehrlich, che perse ogni previsione catastrofista sulla fine dell’umanità a causa dei troppi figli, lo pensavamo dimenticato, quando poi a ritirarlo fuori dal nulla invitandolo a San Pietro (!) è stato il nuovo Vaticano.

 

Tornando dagli umani e gli invertebrati, le previsioni apocalittiche sulla sparizione degli insetti non sono nuove. Quando è stato chiesto di immaginare cosa sarebbe successo se gli insetti dovessero scomparire completamente, gli scienziati hanno trovato parole come: caos, il collasso, Armageddon.

 

Il professor David L. Wagner, entomologo dell’Università del Connecticut, per esempio, ha immaginato che senza insetti ci ritroveremo in un mondo senza fiori, con boschi e campagni immersi nel silenzio. Un mondo gravi problemi di smaltimento: sterco e foglie vecchie e carcasse in decomposizione si accumulerebbero nei bordi delle strade, un mondo di «collasso, decadimento, erosione e perdita che si diffonderà attraverso gli ecosistemi»

 

Edward Osborne Wilson, mirmecologo (cioè, studioso delle formiche) e premio Pulitzer per la divulgazione scientifica, è il fondatore di quella che si chiama sociobiologia, cioè lo studio sistematico delle basi biologiche del comportamento sociale.

 

Wilson non si è tirato indietro nella prospettiva della entomo-apocatastasi: ecco a descrivere un mondo senza insetti dove la maggior parte delle piante e degli animali terrestri si estingue; dove la popolazione dei funghi esplode a dismisura (qualcosa di simile a quello che si vede con quella sorta di terraforming che si vede ne La Guerra dei Mondi di Spielberg) prosperando con la morte e il marciume.

 

La Guerra dei Mondi: forme fungine colonizzano il pianeta sconvolto

 

Tuttavia la specie umana «sopravvive, perché in grado di ricorrere ai grani impollinati dal vento e alla pesca marina» nonostante la carestia massiva e le continue guerre di risorse. «Aggrappati alla sopravvivenza in un mondo devastato e intrappolati in un’epoca oscura ecologica – scrive Wilson nel libro The Creation: An Appeal to Save Life on Earth (2010) – i sopravvissuti offriranno preghiere per il ritorno di erbacce e insetti».

 

L’Antropocene, dice il sociobiologo, sarà sostituito dall’«Eremocene»: l’era della solitudine.

L’Antropocene, dice il sociobiologo, sarà sostituito dall’«Eremocene»: l’era della solitudine.

Per altri, la catastrofe, a guardare attraverso gli occhi degli insetti, è già qui.

 

L’entomologo olandese Hans de Kroon racconta che la vita di molti insetti moderni è una sorta di nomadica sopravvivenza da un’oasi in via di estinzione alla successiva, ma con «un deserto nel mezzo, un deserto velenoso». I poveri insetti come gli ebrei dell’Esodo biblico.

 

L’inquinamento, i pesticidi, forse perfino le onde elettromagnetiche di radio, cellulari e Wi-Fi renderebbero infatti inospitale una grossa fetta della superficie terrestre.

 

Di particolare interesse sono i neonicotinoidi, le neurotossine che si pensava influenzassero solo le colture trattate. Al contrario, è stato rilevato che i neonicotinoidi si sono accumulati nel paesaggio venendo dunque consumati da tutti i tipi di insetti.

 

Si parla della «perdita» delle api come di un disordine: gli alveari colpiti non sono pieni di api morte, ma semplicemente misteriosamente vuoti.

 

Una teoria fondamentale è che l’esposizione alle neurotossine lascia le api incapaci di trovare la strada di casa. È stato dimostrato che anche alveari esposti a bassi livelli di neonicotinoidi raccolgono meno pollini e producono un minor numero di uova e un numero molto minore di regine. Alcuni studi recenti hanno scoperto che, controintuivamente, le api stanno meglio nelle città che in campagna.

 

Il Premio Marzotto, un evento nazionale che premia startup tecnologiche, è stato vinto nel 2017 da 3Bee, una giovane società che sta sensorizzando le arnie degli apicoltori.

 

Impossibile non pensare al terribile episodio finale della terza stagione della serie Black MirrorHated in The Nation») dove le api sono state sostituite da robot-insetto che impollinano i campi salvando la società dal collasso alimentare.

L’artificializzazione degli insetti non è tuttavia una questione di fantascienza distopica. Essa è per l’Esercito della superpotenza americana una realtà fattuale.

 

L’artificializzazione degli insetti non è tuttavia una questione di fantascienza distopica. Essa è per l’Esercito della superpotenza americana una realtà fattuale. Anzi, un progetto.

 

 

Le api sintetiche in Black Mirror

 

 

Il Pentagono arma gli insetti

Scrive William Engdahl che esistono prove evidenti del fatto che il Pentagono, attraverso la sua agenzia di Ricerca & Sviluppo DARPA, stia sviluppando insetti geneticamente modificati che sarebbero in grado di distruggere le colture agricole di un potenziale nemico.

 

Tale voce è stata respinta dalla DARPA, ma i principali biologi hanno lanciato l’allarme su ciò che sta avvenendo utilizzando la nuova tecnologia CRISPR-CAS9, ossia il metodo definitivo di editing genetico che potrebbe essere impiegato in effetti per militarizzare gli insetti.

 

«È come un aggiornamento del 21° secolo della piaga biblica delle cavallette, solo potenzialmente molto peggiore» scrive Engdahl.

«È come un aggiornamento del 21° secolo della piaga biblica delle cavallette, solo potenzialmente molto peggiore»

 

Il nome del programma DARPA è interessante: Insect Allies, «Insetti alleati».

Spiega il dott. Blake Bextine della DARPA che è possibile «sfruttare un sistema di consegna in due fasi (…) per trasferire i geni modificati alle piante» usando gli come insetti vettori dei virus mutageni.

 

Si tratta della via entomologica al gene drive («guida genetica», «genetica direttiva»). Il gene drive è una tecnologia di ingegneria genetica che può propagare una particolare suite di geni in tutta la popolazione di creature. In atto, come vedremo, vi sono già proposte per fornire un mezzo efficace per modificare geneticamente popolazioni specifiche o financo intere specie.

 

 

Nel suo sito internet, la DARPA dichiara (utilizzando un linguaggio che sa di militare e di finanziario al contempo) che  il programma è quello di fornire «contromisure scalabili, rapidamente schierabili, e generalizzabili contro potenziali minacce naturali e artificiali per l’approvvigionamento di cibo con l’obbiettivo di preservare il sistema di raccolto degli Stati Uniti». Anche la bomba atomica, del resto, era una questione di Difesa…

 

In pratica, nell’ambito del progetto DARPA, agenti di alterazione genetica o virus saranno introdotti nella popolazione degli insetti per influenzare direttamente la composizione genetica delle colture. La DARPA prevede di utilizzare cicale, mosche bianche e afidi per introdurre virus selezionati nelle colture.

Nell’ambito del progetto DARPA, agenti di alterazione genetica o virus saranno introdotti nella popolazione degli insetti per influenzare direttamente la composizione genetica delle colture

 

Non poteva mancare, tra le tante dubbie affermazioni, la dichiarazione per cui l’insetto alleato «aiuterà gli agricoltori a combattere i “cambiamenti climatici”».

 

Gli enti di controllo come la Food and Drug Administration (la FDA, la stessa accusata di aver nascosto i dati della presenza del glifosato nei vaccini) stanno chiudendo un occhio, anzi due, fingendo di non vedere la prospettiva di colture costantemente inondate da virus geneticamente modificati.

 

Come ciò possa  ciò alterare la genetica e il sistema immunitario degli umani che dipendono dalle colture, non è domanda che vogliono porsi, né loro né, al momento, la UE, l’ente sovranazionale che determina la curvatura di banane (Regolamento CEE numero 404/93).

 

Guerra biologica con insetti militarizzati

Gli enti di controllo come la Food and Drug Administration (la FDA, la stessa accusata di aver nascosto i dati della presenza del glifosato nei vaccini) stanno chiudendo un occhio, anzi due, fingendo di non vedere la prospettiva di colture costantemente inondate da virus geneticamente modificati.

Un gruppo di scienziati europei ha pubblicato sull’argomento un articolo scientifico nel numero di ottobre 5 della rivista Science. L’autore capofila dello studio è il dottor Guy Reeves dell’Istituto Max Planck Institute di Plön, Germania.

 

Sul sito dello stesso Istituto compare una pagina con titolo inequivocabile: «Un passo verso la guerra biologica con gli insetti?». Sottotitolo: «Un progetto di un’agenzia di ricerca del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti potrebbe facilmente essere utilizzato impropriamente per lo sviluppo di armi biologiche». Sono dei tedeschi, in questo mondo capovolto, a temere la guerra.

 

 

 

L’articolo rileva che il programma «Insetti alleati» «mira a disperdere i virus infettivi geneticamente modificati che sono stati progettati per modificare i cromosomi delle colture direttamente nei campi». Questo è noto come« horizontal inheritance» («ereditarietà orizzontale»), in opposizione al metodo verticale dominante di alterazione degli OGM che produce modifiche generate in laboratorio nei cromosomi delle specie bersaglio per creare varietà di piante OGM.

 

Gli scienziati europei ricordano dunque come la DARPA non abbia presentato motivi convincenti per l’uso degli insetti come mezzo incontrollato di dispersione di virus sintetici nell’ambiente.

 

Inoltre, sostengono che il programma degli «Insetti alleati»potrebbe essere più facilmente utilizzato per la guerra biologica che per un uso agricolo di routine. Il motivo è lineare, è un principio: è più facile distruggere che creare. «È molto più facile uccidere o sterilizzare una pianta usando l’editing genetico piuttosto che renderla resistente agli insetti o alle erbacce».

Il programma degli alleati degli insetti potrebbe essere più facilmente utilizzato per la guerra biologica che per un uso agricolo di routine

 

 

Il lettore pensi alla geopolitica: chi è il più grande produttore al mondo di grano? Sì, è la Russia. Lo stesso Paese che rifiuta in modo sempre più aperto gli OGM…

 

L’articolo di Science sottolinea che non c’è stata alcuna discussione scientifica, per non parlare della supervisione, della sicurezza di tali metodi di modifica genetica in campi aperti o anche se ci sono dei benefici. La Bioetica e le sue Università Pontificie sono ovviamente mutissime.  del resto il loro lavoro, parlare della frittata solo quando le uova sono state sbattute.

La Bioetica e le sue Università Pontificie sono ovviamente mutissime.  del resto il loro lavoro, parlare della frittata solo quando le uova sono state sbattute.

 

Il Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti respinge categoricamente qualsiasi test di sicurezza o salute di piante o insetti geneticamente modificati, «di conseguenza, il programma potrebbe essere ampiamente percepito come uno sforzo per sviluppare agenti biologici a scopi ostili e ai loro mezzi di consegna, che, se fosse vero, costituirebbero una violazione della Convenzione sulle armi biologiche ». Finora $27 milioni di dollari dei contribuenti statunitensi sono stati spesi per gli «Insetti alleati».

 

Una cifra tutto sommato modesta conoscendo l’immane budget di cui gode la DARPA, che per il 2018 ha richiesto 3,18 miliardi di dollari. La DARPA, per inciso, studia tutta una serie di tecnologie interessantissime, tra cui la «stimolazione transcranica», ossia la possibilità di influenzare («correggere») il cervello umano con scosse ed onde magnetiche. Con una tecnica del genere sarebbe stato curato dalla dipendenza della cocaina, sostiene l’interessato, Lapo Elkann; ci sono tuttavia casi, alcuni dei quali forse vicini allo scrivente, in cui simili tecniche potrebbero aver portato il paziente alla manìa e financo al suicidio. Ma è materiale per un altro articolo.

Per chi volesse una panoramica sulle allucinanti ricerche della DARPA, consigliamo il recente libro The Pentagon Brain, il più completo e ricco di fonti sull’argomento.

 

A rendere ancora più tetro lo scenario è stato il biologo harvardiano Kevin Esvelt, uno dei primi a suggerire l’uso del gene drive nell’editing genetico delle popolazioni. Forse in un momento di pentimento, Esvelt ha notato come la tecnologia CRISPR confonde le possibilità di «mutazioni protettive»: secondo lo scienziato, anche i gene drive benigni divengono aggressivi. «Anche pochi organismi ingegnerizzati – ha sottolineato – potrebbero irrevocabilmente alterare un ecosistema».

«Anche pochi organismi ingegnerizzati potrebbero irrevocabilmente alterare un ecosistema».

 

Il professor Esvelt ha quindi provato una simulazione al computer, calcolando che un gene modificato risultante «può diffondersi al 99 percento di una popolazione in meno di 10 generazioni e persistere per più di 200 generazioni». In pratica, l’inquinamento definitivo del pool genico di una specie.

 

Come appreso la settimana scorsa, la Cina ha dato ufficialmente il via all’era degli umani bioingegnerizzati, portando alla nascita due embrioni a cui, tramite il CRISPR, è stato alterato il genoma di modo da renderle HIV-resistenti.

 

La cospirazione delle zanzare OGM

Il fatto più clamoroso riguardo all’uso tecno-politico degli insetti è la preparazione della zanzara OGM, un argomento ai più misconosciuto ma sul quale lo scrivente raccoglie materiale da anni, tanto che potrebbe essere necessario un futuro articolo sull’argomento per spiegare l’incredibile, esiziale situazione che si sta via via dipanando nel disinteresse generale.

 

La Fondazione Bill e Melinda Gates stan lautamente finanziando la produzione di zanzare modificate geneticamente, con l’apparente fine di combattere la malaria. Alcuni dei laboratori sono in Italia, a Terni

In breve, la Fondazione Bill e Melinda Gates stan lautamente finanziando la produzione di zanzare modificate geneticamente, con l’apparente fine di combattere la malaria. Alcuni dei laboratori sono in Italia, a Terni. Il progetto, firmato anche dall’Imperial College di Londra, è portato avanti da un italiano, Andrea Crisanti.

 

Il laboratorio delle zanzare geneticamente modificate a Terni

 

Tramite il CRISPR e il gene drive, Gates – che vi ha investito circa 1 miliardo di dollari – vuole creare un’intera popolazione di zanzare che possano generare solo una prole di maschi. Avete capito cosa deve succedere: in una generazione, l’estinzione assoluta. Una popolazione di soli maschi  Niente più zanzare Aedes aegypti, quindi niente più malaria. Il Duce bonificava le paludi, Bill Gates «bonifica» la genetica di un’intera specie – spazzandola via.

 

Guardatelo con i vostri occhi rilascia zanzare nell’aria ad un TED Talk

 

 

È emerso di recente che anche Verily, il braccio di Google che si occupa di «scienze della vita», sta già implementando nella città di Los Angeles un metodo alternativo di combattere la zanzara. La città californiana di Fresno è stata già teatro del primo esperimento; chiaramente si sta preparando la diffusione su scala globale.

 

L’impianto automatico di allevamento di zanzare di Google

 

 

Funziona così: gli insetti succhiasangue vengono  allevati in un ambiente ultra-high-tech, un sistema automatizzato di allevamento delle zanzare creato da Verily  200 miglia a sud di San Francisco. In questa macchina sofisticatissima di precisione millimetrica, i maschi di zanzara vengono infettati dal Wolbachia, un batterio comune. Quando, una volta rilasciate in natura, le 80.000 zanzare maschio infette da Wolbachia allevate in laboratorio si accoppiano con le loro controparti femminili, il risultato è il silenzioso annientamento della loro specie: la prole non arriva mai. Esattamente come il progetto di gene drive di Bill Gates.

 

Insomma, due colossi della modernità elettronica, Google e Microsoft, lavorano alacremente allo stesso obiettivo: l’eliminazione genetica delle zanzare.

Due colossi della modernità elettronica, Google e Microsoft, lavorano alacremente allo stesso obiettivo: l’eliminazione genetica delle zanzare.

 

Uniamo i puntini.

Un primo dato inquietante è che, come noto, Bill e Melinda Gates sono sostenitori accaniti e esibizionisti non solo delle cure forzate sulla popolazione (i vaccini, soprattutto) ma anche dell’eterno mito della sovrappopolazione. La missione di riduzione del numero delle persone viventi deve caricarsi quando si diventa i più ricchi del pianeta (era così per generazioni di Rockefeller, è così per l’ultramiliardario William Buffet, che i Gates hanno tirato dentro nella loro crociata antiumana).

 

Altrettanto inquietante è il fatto che 23andMe, la prima fortunatissima azienda di genomica di consumo (per pochi dollari di analizzano il DNA, ti dicono da dove vieni, quali malattie potresti avere e in alcuni casi ti trovano pure i parenti che non conosci) si stata lanciata e finanziata da Google. L’amministratore delegato è l’ex moglie del fondatore di Google Sergej Brin, Anne Wojcicki. (La sorella Susan è invece CEO di YouTube: tanto per farvi capire quanto vi sono famiglie della morte a controllo delle vostre vite sin dentro alle cellule o al vostro svago).

 

Abbiamo la tendenza di vedere la società degli insetti come una buffa, densa metafora di quella umana. Forse qualcuno è andato oltre: proviamo sugli insetti ciò che un domani proveremo sugli umani.

Come non pensare che una simile tecnica non possa essere usata anche sugli esseri umani? Come non pensare alla prospettiva di una sterilità bioingegnerizzata per limitare la popolazione?

 

Alla mente ritorna un vecchio, bizzarro romanzo italiano, Il Mondo senza donne (1936) di Virgilio Martini, un libro che forse varrebbe la pena di ristampare. In esso si raccontava di un’apocalisse umana in cui un gruppo di omosessuali diffondeva una malattia che uccideva solo le donne; il risultato era un mondo di soli uomini che, dinanzi alla prospettiva dell’estinzione, crollava in una barbarie sempre più africana.

 

Lo abbiamo detto sopra, lo ripetiamo: abbiam la tendenza di vedere la società degli insetti come una buffa, densa metafora di quella umana. Forse qualcuno è andato oltre: proviamo sugli insetti ciò che un domani proveremo sugli umani.

 

Sterminare le zanzare per capire come sterminare l’uomo, colpendo la cosa più preziosa, il suo seme

Sterminare le zanzare per capire come sterminare l’uomo, colpendo la cosa più preziosa, il suo seme. Il Serpente ricorda la promessa di Dio. Il Serpente (Genesi 3,15) conosce il suo nemico:

 

Io porrò inimicizia tra te e la donna,

tra la tua stirpe

e la sua stirpe:

questa ti schiaccerà la testa

e tu le insidierai il calcagno

 

E noi, stirpe della donna, conosciamo il nostro nemico?

 

 

Roberto Dal Bosco

 

Articolo precedentemente apparso su EFFEDIEFFE.

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Armi biologiche

La Russia torna ad accusare l’Ucraina di usare armi chimiche

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In un commento per il canale televisivo russo Zvezda lo scorso giovedì, il vice ministro degli Esteri russo Sergej Rjabkov ha affermato che le forze ucraine stanno schierando armi chimiche contro le truppe russe sul campo di battaglia.

 

L’alto funzionario russo ha aggiunto che Mosca ha accumulato prove sufficienti per dimostrare che Kiev sta lavorando con Washington per produrre componenti per armi biologiche.

 

Il Rjabkov ha quindi dichiarato che Kiev è stata coinvolta in attività illegali legate alla guerra chimica e biologica. Tuttavia, ha osservato che è necessario «separare la questione dell’uso di agenti di guerra chimica, che noi, ovviamente, registriamo nelle azioni delle Forze armate dell’Ucraina» da quella della ricerca sulle armi biologiche.

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Il diplomatico ha affermato che la Russia sta informando le agenzie internazionali competenti su entrambe le questioni e invia rapporti all’Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche (OPCW).

 

Per quanto riguarda le violazioni della Convenzione sulle armi biologiche, Rjabkov ha detto che durante il conflitto durato quasi due anni e mezzo l’esercito russo ha raccolto «materiale completo e vasto che mostra la piena profondità della cooperazione tra Washington e Kiev in questo settore».

 

Il vice ministro russo descritto le presunte violazioni come «inaccettabili» e ha detto che sono state condannate non solo dalla Russia, ma anche da molti membri della comunità internazionale. Allo stesso tempo, Rjabkov ha affermato che Mosca non è stata in grado di ottenere una risposta chiara sulle sue preoccupazioni dall’Ucraina e dai suoi sostenitori occidentali.

 

L’OPCW definisce un’arma chimica come «una sostanza chimica utilizzata per causare morte o danno intenzionale attraverso le sue proprietà tossiche», che può essere dispersa tramite bombe, proiettili di artiglieria o altri dispositivi di lancio.

 

I commenti di Rjabkov giungono dopo che il ministero della Difesa russo ha annunciato all’inizio di questo mese di aver scoperto un laboratorio chimico ucraino, situato non lontano dalla città di Avdeevka nel Donbass, catturata dalle truppe russe, che apparentemente veniva utilizzato per produrre acido cianidrico altamente tossico.

 

Mosca ha anche affermato, citando un prigioniero di guerra ucraino, che Kiev ha utilizzato agenti chimici per produrre droni kamikaze.

 

Anche la Russia ha lanciato l’allarme per mesi su quella che dice essere una vasta rete di laboratori biologici in Ucraina, sostenuta dagli Stati Uniti e dai suoi alleati della NATO. Gli Stati Uniti hanno riconosciuto che ci sono effettivamente diversi laboratori biologici sul suolo ucraino, ma insistono sul fatto che sono del tutto legali e non vengono utilizzati per produrre armi biologiche.

 

Come riportato da Renovatio 21, il generale russo Kirillov a novembre 2023 fa ha dichiarato che l’esercito ucraino avrebbe utilizzato agenti chimici per avvelenare il cibo in 17 occasioni da quando il conflitto si è intensificato nel febbraio 2022, uccidendo almeno 15 persone.

 

In un incontro con la stampa dello scorso novembre, Kirillov aveva rivelato che 46 laboratori di ricerca biologica finanziati dagli Stati Uniti erano stati localizzati in Ucraina prima dell’attuale conflitto. Mentre Mosca è riuscita a denunciare queste attività e a chiuderle, ha detto, da allora Washington sembra aver spostato parte della ricerca in Africa. Il Pentagono lo scorso anno ha ammesso di aver finanziato i 46 laboratori ucraini.

 

Otto mesi prima, in un discorso alla Duma di Stato (il Parlamento della Federazione Russa), Kirillov disse che gli Stati Uniti stavano usando l’Ucraina per fabbricare componenti per armi biologiche.

 

Mosca ha espresso preoccupazione per una rete di laboratori segreti finanziati dagli Stati Uniti in Ucraina nelle prime settimane del conflitto e da allora ha spesso reso pubbliche prove sul programma. Irina Yarovaya, vicepresidente della Duma di Stato russa e copresidente della Commissione investigativa sulle attività dei laboratori biologici statunitensi in Ucraina, la scorsa estate aveva dichiarato che i biolaboratori ucraini finanziati dagli USA erano parte di un’operazione militare. Konstantin Kosachev, copresidente della commissione parlamentare russa per indagare sulle attività dei biolaboratori ucraini, aveva già dichiarato ai giornalisti che i militari ucraini sono stati sottoposti a esperimenti batteriologici nel loro Paese.

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Il governo degli Stati Uniti ha confermato l’esistenza dei laboratori a marzo 2022 – con tanto di ammissione di Victoria Nuland, la grande pupara degli accadimenti di questi anni a Kiev e dintorni, in un’udienza alla Camera USA – ma ha insistito sul fatto che non erano né illegali né destinati a scopi militari, nonostante il fatto che gran parte del loro finanziamento passasse attraverso il Pentagono. La stessa Nuland è stata quindi invitata a Mosca dalla Duma per dare spiegazioni.

 

Mosca ha portato la questione dei biolaboratori alle Nazioni Unite lo scorso ottobre, chiedendo un’indagine internazionale, ma la mozione è stata bloccata da Stati Uniti, Regno Unito e Francia nel Consiglio di sicurezza. Anche la Cina aveva chiesto ispettori ONU nei biolaboratori ucraini finanziati dagli USA.

 

Il programma in Ucraina era precedentemente noto come «Ricerca biologica congiunta», ma da allora è stato ribattezzato «Ricerca sul controllo biologico», secondo i documenti presentati da Kirillov la scorsa settimana. Gli Stati Uniti hanno accusato una presunta «campagna di disinformazione russa» per l’aumento del controllo pubblico dei biolaboratori.

 

Come riportato da Renovatio 21, stata avanzata anche l’idea che vi possa essere una connessione tra i biolaboratori ucraini e il COVID.

 

Il ministero della Difesa russa aveva fatto uscire un documento che mostrava come nel sistema delle attività biologiche statunitensi fossero coinvolti big del Partito Democratico e le Big Pharma. Secondo i russi, in Ucraina il Pentagono faceva esperimenti anche sul coronavirus di pipistrello.

 

Secondo il ministero degli Esteri russi, nei misteriosi laboratori sarebbe coinvolta anche la Germania.

 

Come noto, vi è anche la questione di un possibile coinvolgimento diretto della famiglia Biden.

 

Due mesi fa Kirillov aveva ribadito che l’uso di sostanze velenose e di agenti chimici antisommossa da parte delle forze armate ucraine sarebbe diventato «sistematico» con la tacita approvazione di Washington.

 

Le forze armate ucraine avrebbero utilizzato contro i militari russi anche l’agente chimico BZ.

 

«Le formazioni armate ucraine utilizzano anche altri prodotti chimici elencati. Ci riferiamo ai casi di utilizzo dell’agente chimico da combattimento BZ contro militari russi nell’agosto 2022 e dell’acido sililico nel febbraio 2023», aveva detto durante un’incontro con i giornalisti il tenente generale russo.

 

Kirillov ha osservato che le forze armate ucraine utilizzano anche altre sostanze chimiche elencate. «Ci riferiamo all’uso dell’agente chimico da combattimento BZ contro militari russi nell’agosto 2022 e dell’acido sililico nel febbraio 2023», ha spiegato. «Le dichiarazioni dei rappresentanti militari ucraini sul possesso di composti organici del fosforo, compresi analoghi dell’agente chimico da combattimento Tabun (GA), destano particolare preoccupazione», ha aggiunto Kirillov.

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Il caso del BZ è interessante. Il 3-Quinuclidinil benzilato (QNB), chiamato BZ in codice NATO e sostanza 78 nel codice militare URSS, è un potente allucinogeno che induce disfunzioni cognitive e delirio.

 

Il BZ è stato inventato dalla società farmaceutica svizzera Hoffman-LaRoche nel 1951 durante studi su agenti antispasmodici, simili alla tropina, per il trattamento di disturbi gastrointestinali quando è stata scoperta la sostanza chimica. È stato quindi studiato per un possibile utilizzo nel trattamento dell’ulcera, ma è stato ritenuto inadatto. A quel tempo l’esercito degli Stati Uniti e la CIA del progetto MK Ultra cominciarono ad interessarsene insieme a un’ampia gamma di possibili agenti inabilitanti non letali, psicoattivi e psicotomimetici tra cui droghe psichedeliche come LSD e THC, droghe dissociative come ketamina e fenciclidina, potenti oppioidi come il fentanil, etc.

 

Nel 1959, l’esercito degli Stati Uniti mostrò un interesse significativo nel dispiegarlo come agente di guerra chimica. Come descritto nell’introvabile libro autobiografico Chemical Warfare: Secrets Almost Forgotten (2006) dello psichiatra dell’esercito in pensione James Ketchum, il lavoro di sperimentazione procedette nel 1964 quando un generale immaginò un piano per inabilitare un’intera imbarcazione con BZ aerosolizzato: un esperimento che prese il nome di Project DORK.

 

Il BZ fu tra le sostanze testate nelle strutture dell’Edgewood Arsenal, nel Maryland, tra il 1948 e il 1975, dove con esperimenti su soldati l’esercito voleva valutare l’impatto di agenti di guerra chimica a basso dosaggio sul personale militare e testare indumenti protettivi, prodotti farmaceutici e vaccini. Una certa parte di questi studi era diretta alla cosiddetta «guerra psicochimica». Tali storie sono riflesse nel film con Tim Robbins Allucinazione perversa (1990), che parla di esperimenti a base di BZ sui soldati americani in Vietnam.

 

In pratica con il BZ si entra nella dimensione inedita della guerra psicochimica.

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Immagine di Mil.ru. via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 4.0 International

 

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Armi biologiche

I parlamentari russi chiedono l’intervento dell’ONU sui «biolaboratori americani­» in Africa

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La Duma di Stato russa sta preparando un appello all’ONU in merito alla presunta attività dei laboratori biologici militari statunitensi in Africa, ha affermato il vicepresidente Aleksandr Babakov.   In un’intervista rilasciata mercoledì alla stampa russa, Babakov ha dichiarato che l’Africa non dovrebbe essere utilizzata come «banco di prova» da Washington.   Secondo il parlamentare, gli Stati Uniti stanno continuando «politiche coloniali razziste nei confronti del popolo africano». Le élite politiche di Washington tengono lezioni di democrazia al mondo, mentre contemporaneamente dispiegano truppe negli stati sovrani e fomentano rivoluzioni colorate, ha affermato il Babakov.   Ha affermato che queste azioni si sono ora evolute fino a condurre esperimenti sugli esseri umani e a creare laboratori biologici, mentre l’esercito statunitense cerca di progettare nuove armi.   «Questa questione deve essere affrontata dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite e stiamo attualmente preparando un appello appropriato all’ONU», ha affermato il parlamentare russo.   Babakov ha anche menzionato l’intenzione di contattare i parlamenti dei Paesi africani per fornire loro le prove della ricerca biologica condotta dagli Stati Uniti.   Martedì, il capo delle Forze di protezione nucleare, chimica e biologica della Russia, il tenente generale Igor Kirillov, ha affermato che Washington sta espandendo la sua presenza militare biologica in tutta l’Africa. Ha evidenziato l’Africa come una nuova zona di interesse per il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti e le agenzie correlate.

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«Poiché la Russia è riuscita a fermare l’attuazione dei programmi di guerra biologica nei territori liberati dell’Ucraina, il Pentagono è costretto a trasferire la ricerca incompleta nell’ambito dei progetti ucraini in altre regioni», ha affermato Kirillov.   La Russia è in possesso di documenti che confermano la rapida espansione della presenza statunitense di armi biologiche in Africa, ha aggiunto il generale.   Alla fine dell’anno scorso, Kirillov aveva affermato che la Russia aveva ottenuto documenti comprovanti che gli Stati Uniti avevano condotto ricerche su componenti di armi biologiche e agenti patogeni altamente pericolosi in Ucraina.   Come riportato da Renovatio 21, al momento dei disordini durante la guerra civile sudanese l’OMS lanciato un allarme di «enorme rischio biologico» per un biolaboratorio a Khartoum che era stato attaccato.   La questione dei biolaboratori africani riporta alla mente la questione di quelli ucraini finanziati dagli USA, per la sicurezza dei quali lanciò l’allarme la «pupara» della guerra ucraina, la funzionaria neocon del Dipartimento di Stato Victoria Nuland, ammettendo così la loro esistenza. Fu poi dimostrato che nel caso dei laboratori ucraini era coinvolto anche il problematico figlio del presidente Joe Biden, Hunter.   Il Pentagono in seguito confessò di aver finanziato in Ucraina 46 laboratori.   La Russia accusò in seguito i laboratori ucraini di essere parte di un’operazione militare USA. In tali «attività biologiche militari» ucraine secondo la portavoce degli Esteri della Federazione Russa Maria Zakharova sarebbe coinvolta anche la Germania. La Cina l’anno passato ha chiesto l’invio di ispettori ONU per indagare sulla questione. La Russia aveva già convocato il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite per presentare prove sui laboratori.

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Armi biologiche

«Il Trattato Pandemico è un business di armi biologiche di massa: distruggiamolo!» Il discorso dell’onorevole Haraguchi contro politici e vaccini

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Renovatio 21 pubblica la traduzione del discorso del deputato ed ex ministro degli Interni e delle Comunicazione giapponese Kazuhiro Haraguchi tenuto il 31 maggio dinanzi a migliaia di persone riunite a Tokyo per partecipare a quella che è stata chiamata «la più grande protesta mondiale contro l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS)». Haraguchi a seguito dell’iniezione mRNA ha subito un caso di cancro in rapida progressione, che oggi chiameremmo «turbocancro». Le sue parole hanno fatto il giro del mondo. Questa è la prima traduzione integrale di quanto l’onorevole (titolo quanto mai meritato) Haraguchi ha detto a coloro che in Giappone lottano contro la catastrofe vaccinale pandemica. 

 

Buongiorno a tutti. Mi chiamo Kazuhiro Haraguchi, sono uno dei rappresentanti di WHC Giappone e membro della Camera dei Rappresentanti [la camera bassa del Parlamento giapponese, ndr].

 

Per prima cosa voglio esprimere le mie condoglianze per tutte le persone che hanno perso la vita a causa di questa arma biologica, questa specie di arma biologica, questa sostanza simile ad un’arma biologica.

 

Dopodiché voglio ringraziare tutti quelli che, portando nel cuore la tristezza per queste vite perse inutilmente, hanno dedicato il loro impegno ad organizzare la manifestazione di oggi. Grazie di cuore.

 

Come membro del Parlamento devo chiedervi scusa: avremmo dovuto impedire che questo accadesse, che queste vite fossero sacrificate. Adesso che giro per il Giappone a raccogliere storie come queste: «stava così bene ma adesso non può nemmeno camminare, non può più nemmeno andare a scuola, non può nemmeno più lavorare». Adesso che capiamo che queste vite potevano essere salvate, non è arrivata l’ora che abbattiamo questo governo che sapeva ma ha finto di non sapere?

 

La nostra forza è enorme: il 13 di Aprile 20.000 persone si sono riunite per una manifestazione qui a Tokyo. I media giapponesi lo hanno completamente taciuto. Ma grazie alla vostra forza, quelle immagini hanno fatto il giro del mondo. È la forza di tutti voi! La nostra forza! Noi abbiamo questa forza!

 

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Inoltre, nel mese di giugno si è iniziato di soppiatto a discutere dell’introduzione di un obbligo vaccinale in caso di nuove pandemie influenzali, ma in solo due settimane ci sono stati più di 190.000 commenti di protesta. Questa è la vostra forza!

 

Proprio in questi giorni a Ginevra è in corso un consiglio plenario dell’OMS: qui non si parla della salute di tutti, della vita degli esseri umani. È un trattato sul business delle armi biologiche di massa: questo è
il Trattato Pandemico! Distruggiamolo!

 

Devo ringraziare più di una persona. Quando ci siamo resi conto che questa arma si stava diffondendo, abbiamo pensato di combatterla con una medicina scoperta in Giappone: l’ivermectina.

 

Scoperta da Satoshi Omura. La coalizione di governo e l’opposizione l’avevano presa in considerazione, lo stesso primo ministro ne aveva sostenuto l’importanza in parlamento.

 

Alla fine però è l’opzione è stata completamente cassata. Perché? Perché costa poco! Perché è un intralcio!

 

Perché con l’ivermectina i vaccini non sarebbero stati venduti! Abbattiamo insieme questa mentalità diabolica!

 

Ora devo chiedere scusa a ciascuno di voi: un anno fa non avevo più né capelli né ciglia, con tre dosi di vaccino mi sono trovato due volte in punto di morte. Grazie ad un tumore dallo sviluppo estremamente veloce mi sono trovato ben dodici volte tra i temi più discussi su Yahoo [il motore di ricerca più diffuso in Giappone, ndr].

 

Una volta è stato perché, di fronte ad una domanda piuttosto aggressiva di un altro parlamentare, ho iniziato a grattarmi la testa e mi sono ritrovato d’un tratto calvo. Mi ero dimenticato di avere indossato una parrucca…

 

Ovviamente mi hanno preso in giro per quello, ma quando ho visto i risultati dei miei esami oncologici ho capito una cosa: assieme ad una pena difficile da sopportare, Dio mi ha dato una missione da compiere.

 

Devo ringraziare i dottori Inoue e Yanagizawa, che hanno parlato poco fa: sono loro che hanno analizzato le cellule del mio tumore e mi hanno aiutato. Ma, se devo essere sincero, un anno fa pensavo che non avrei visto le prime foglie verdi di primavera e i fiori di ciliegio. Invece sono ancora qui, anche grazie alla vostra forza. Grazie!

 

Voglio aiutare le persone, si dice che i parlamentari non si siano fatti vaccinare davvero, ma si sono fatti vaccinare, eccome. Ci sono membri della coalizione di governo che si sono ritrovati con la salute distrutta, ho parlato personalmente con almeno tre di loro. Soltanto che non lo dicono pubblicamente!

 

Poco tempo fa ho fatto un’intervista con Satoru Mizushima di Channel Sakura [canale televisivo, sito web e canale Youtube di orientamento conservatore, ndr]: sono stato bannato. Vogliono zittirci!

 

Vogliono portarci via la libertà e la capacità di opporci, ma noi non saremo sconfitti!

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Adesso seduto davanti a me vedo il dottor Kobayashi, un grande costituzionalista e ripenso alla riunione dei partiti di governo di ieri al Nippon Budokan. Dicono di avere introdotto lo stato di emergenza per salvare vite umane dal covid, ma quali vite hanno salvato? Hanno distrutto vite umane!

 

Aggiungere una clausola alla Costituzione in merito alla dichiarazione di stato di emergenza invalida di fatto la stessa costituzione che dovrebbe proteggerci. Spazziamo via tutto questo! Sconfiggiamoli!

 

Ieri il Parlamento ha approvato una legge sui governi delle singole prefetture ignorando completamente il voto dei cittadini. Dove è finita la sovranità delle singole prefetture?

 

Ieri al senato è stata introdottala proposta dell’obbligo vaccinale. Fermiamola al senato! Fermiamo questo abuso!

 

Proprio ieri è uscita la notizia che il PIL dell’India ha superato quello del Giappone.

 

289 collegi elettorali mi sostengono: voglio usare la forza che mi danno questi 289 collegi per sostenere l’esistenza e l’indipendenza del nostro paese e proteggere la vita dei suoi abitanti.

 

Concludo così: noi non saremo sconfitti!

 

Grazie ancora. Grazie a tutti voi.

 

Traduzione dal Giapponese di Taro Negishi

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Immagine screenshot da YouTube

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