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L’FBI contro la Messa in latino: giusto così!

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L’FBI contro i cattolici tradizionalisti: sembra una storia paranoico-distopica, invece è proprio così.

 

Siti e blogghetti catto-qualcosa stanno battendosi il petto disperati. L’FBI di Biden, cattivissimi, contro noi poveri cattolicoidi. Noi povere vittime. Noi poveri catto-conservatori. Ahinoi!

 

Noi invece, qui a Renovatio 21, siam contenti. Anzi: ringraziamo gli agenti dell’FBI per quanto fatto finora, e li invitiamo a continuare.

 

I fatti, per chi non ne avesse ancora letto nulla: un documento rilasciato da una gola profonda dell’FBI indica che l’agenzia intende intensificare la sua «valutazione» e «mitigazione» dei «cattolici radicali tradizionalisti» nei prossimi 12-24 mesi. Le azioni da intraprendere contro i cittadini tridentini sarebbero basate sulla preoccupazione del Bureau che i «nazionalisti bianchi» stiano facendo sempre più causa comune online con i fedeli che partecipano alla Messa in latino.

 

Il promemoria bomba di 8 pagine è stato rilasciato dall’ex agente dell’FBI diventato informatore Kyle Seraphin su UncoveredDC lo scorso mercoledì. Il rapporto, scritto da un analista dell’FBI a Richmond, Virginia, pubblicato solo per uso interno dell’agenzia il 23 gennaio, è intitolato: «L’interesse degli estremisti violenti motivati ​​da motivi razziali o etnici nell’ideologia cattolica radicale-tradizionalista presenta quasi certamente nuove opportunità di mitigazione».

 

Seraphin descrive il briefing come un «prodotto di intelligence» che, pur non essendo esaustivo, può essere utilizzato come punto di riferimento iniziale per l’agenzia per «sostenere» future indagini sull’argomento. Dice di aver ottenuto il documento da un anonimo impiegato FBI di religione battista.

 

«Questo è il primo prodotto di dominio dell’FBI Richmond a concentrarsi sull’interesse di estremisti violenti di matrice razzista o etnica nel movimento cattolico radicale tradizionale», afferma il documento. «Una ricerca nei database dell’FBI indica che questo è anche il primo prodotto di intelligence finito dell’FBI ad affrontare specificamente questa variabile ambientale».

 

Tra gli aspetti più controversi della nota c’è la citazione diretta di uno studio ritenuto diffamatorio condotto dal Southern Poverty Law Center (SPLC) sul tema «Cattolicesimo tradizionale radicale». L’SPLC, un molto controverso ente che censisce realtà ideologicamente avverse al pensiero goscista, è stato a lungo rifiutato come risorsa legittima per l’FBI, afferma Seraphin, ma in questo caso viene invocato come fonte primaria per giustificare i suoi sforzi.

 

Il memorandum FBI fa anche riferimento a tre articoli diffamatori anti-cattolici pubblicati dai siti web di sinistra Salon e The Atlantic per difendere come legittimo il monitoraggio delle realtà catto-tradizionalisti.

 

In generale, nota Lifesitenews, il rapporto dei federali mostra una comprensione superiore alla media delle varie comunità della Messa antica, tra cui la Società Fraterna di San Pietro, la Società Sacerdotale di San Pio X, la «Resistenza» della FSSPX (cioè l gruppo di Monsignor Williamson, che Renovatio 21 ha sentito pochi giorni fa in occasione delle rivelazioni del libro di padre Georg) così come anche di gruppi sedevacantisti. L’FBI rileva che la FSSP e la FSSPX hanno «case di culto» nell’area di Richmond. Dice anche che altre indagini dell’FBI, rapporti delle forze dell’ordine locali e collegamenti anonimi hanno contribuito a compilare i suoi risultati, un’indicazione che persone che hanno familiarità con queste comunità sono state in contatto con funzionari dell’intelligence.

 

«L’FBI Richmond ha fatto affidamento sul presupposto chiave che gli estremisti violenti di matrice razzista o etnica continueranno a trovare attraente l’ideologia cattolica radicale tradizionalista (RTC) e continueranno a tentare di connettersi con gli aderenti a RTC, sia tramite i social media che di persona nei luoghi di culto» si legge nel testo. In Virginia la FSSPX ha inaugurato nel 2016 un’enorme seminario, e non vorremmo che questo sia parte del sentimento dell’estensore del memorandum.

 

Il rapporto menziona anche l’influenza del giovanissimo (24 anni) attivista Nick Fuentes, sedicente cattolico tradizionalista super-trumpiano (zona ultra-mega-MAGA), già del giro degli «Incel»,  ora bannato in modo imperioso dai social, ora divenuto una sorta di spalla del rapper miliardario Kanye West nella sua corsa verso la campagna per diventare presidente nel 2024 – li accomuna, oltre l’idea di Gesù Cristo come centro della politica, le aperte critiche rivolte a gruppi di poteri ebraici, un tabù totale in America, almeno fino a poco fa.

 

Il rapporto afferma inoltre che ora esistono «nuove opportunità per mitigare le minacce attraverso l’esplorazione di nuove strade per il tripwire [miccia, innesco, ndr] e lo sviluppo delle fonti». In pratica si tratta di infiltrare la realtà della Messa tridentina USA, ottenendo informatori ma anche possibili «attori» in disegni futuri: su questo sito abbiamo parlato dell’incredibile caso del supposto «sequestro» del governatore del Michigan Gretchen Whitmer, dove in pratica la maggioranza del commando criminale era composto da agenti di FBI, e gli unici due andati a processo erano degli spiantati probabilmente manipolati dagli agenti stessi: negli USA se le autorità incastrano irregolarmente qualcuno si parla di entrapment, ed è un reato. Al processo, l’FBI di fatto è stato fortemente castigato dai giudici.

 

Non possiamo dimenticare al lettore che la visione «romantica» dell’FBI è qualcosa di recente e di artificiale: sono state opere artatamente inoculate nella popolazione come Il Silenzio degli Innocenti (film che epperò ora non si può più trasmettere, perché il killer è trans) e X-Files a creare l’idea di un Bureau fatto di candidi cavalieri in lotta contro le forze del male. Prima, scusate, le cose erano molto diverse: una porzione maggioritaria della popolazione americana odiava «i federali», considerati un gruppo di azzimati invasati, soldatini incravattati robotizzati alle dipendenze di un eterno megafunzionario statale omosessuale, J.Edgar Hoover, il quale risaputamente ricattava mezzo mondo ed era con probabilità a sua volta ricattato dalla mafia, il tutto odiando con ogni fibra di sé la famiglia Kennedy.

 

Non ci stupiamo, quindi, se l’FBI, di colpo, ci pare espressione dell’estrema nequizia del sistema: non è un caso che dopo il raid contro Trump a Mar-a-Lago (e altri raid di perquisizione contro almeno 35 suoi alleati), in molti stiano parlando apertis verbis dello scioglimento del Bureau.

 

L’FBI non ama troppo la religione e la libertà religiosa, e lo abbiamo visto a Waco, Texas, negli anni Novanta, con la strage della setta dei «davidiani»: gli agenti FBI entrarono nell’edificio dove era asserragliata la setta e cagionò un massacro; l’idea dell’azione, davvero grottesco ripeterlo, era evitare che si suicidassero. Persone religiose morte ammazzate affinché non si uccidano da sole. Non una grinza.

 

Torniamo al caso del giorno, che dobbiamo dire ci riguarda da vicino. Il rapporto sostiene che la sua vera motivazione è la preoccupazione che «l’ideologia cattolica radicale tradizionalista» possieda una prospettiva «antisemita, anti-immigrati, anti-LGBT e di supremazia bianca» e che ciò rappresenti una minaccia per il benessere interno degli Stati Uniti.

 

 

Il memorandum inoltre identifica nove organizzazioni cattoliche tradizionali a suo dire colpevoli di promuovere l’ideologia RTC: Catholic Family News, The Remnant (pubblicazione di Michael Matt, di cui Renovatio 21 ha tradotto un video divenuto enormemente virale a fine 2020), The Fatima Center (dove è attivo l’avvocato Christopher Ferrara, di cui Renovatio 21 ha pubblicato alcuni articoli), Tradition in Action, Slaves of the Immaculate Heart of Mary, Culture Wars (la rivista di E. Michael Jones, che i lettori di Renovatio 21 conoscono), In the Spirit of Chartres, Christ or Chaos Catholic Apologetics International. Questi gruppi erano tutti elencati nel rapporto originario dell’SPLC.

 

Al di là di tutti questi nomi noti, chi legge Renovatio 21 non può mica sorprendersi. Sono mesi, anni, che pubblichiamo su questo sito gli indizi di una persecuzione pubblica e profonda partita in America contro il rito antico. Due anni fa avevamo pubblicato la notizia di come il Pentagono volesse classificare i cattolici americani come estremisti.

 

Parimenti, e lo abbiamo scritto in tutti modi, è impossibile non notare come parallelamente all’FBI di Biden, il Vaticano di Bergoglio abbia perseguitato la Messa antica fino a cancellare di fatto la sua vaga liberalizzazione intentata da Benedetto XIV con il motu proprio Summorum Pontificum (che su questo sito abbiamo chiamato «Sfigorum Pontificum»). Con il Traditionis Custodes, Bergoglio di fatto toglie ogni equivoco: la Messa di sempre non s’ha da fare, da nessuna parte. Punto.

 

È arrivato quindi il momento di dire fuori dai denti che la persecuzione da parte dell’FBI (che purtroppo sta ritirando il documento) è giusta, è sacrosanta.

 

Perché l’analista ha compreso pienamente come chi segue la Messa antica è totalmente irriducibile al mondo moderno e alla sua Cultura della Morte. È questo il motivo che, malgrado la mancanza di una piena comprensione delle gerarchie rispetto a ciò che stava accadendo, pochissimi tra i fedeli tradizionali si sono fatti sierare. Il motivo è semplice: chi ha imparato dolorosamente che la chiesa vaticana mente, non si beve facilmente le balle dello Stato e il suo vaccino magico.

 

Capite la diligente conseguenza del ragionamento: lo Stato moderno è uno Stato etico, solo che la sua morale è fatta di morte. Lo Stato moderno considera etico, e quindi pretende dai suoi cittadini, l’uccisione dei bambini, le vaccinazioni, la perversione sessuale, l’uniformità totale del pensiero – in una parola la sottomissione ad un totalitarismo della dissoluzione, la schiavitù dell’aberrazione più cupa, l’inversione di ogni principio della vita cristiana.

 

È chiaro quindi che gli «RTC» non possono che essere dei sovversivi: andare contro l’ordine della Morte, non può non far scattare le Forze di polizia dello Stato etico della Necrocultura.

 

Ma c’è una precisione da encomio, qui.

 

Il memorandum, spiegando questo nuovo acronimo – RTC, sigla che mai prima chi si occupa di antiterrorismo aveva udito – centra completamente l’obiettivo focalizzandosi su coloro che sono «tipicamente caratterizzati dal rifiuto del Concilio Vaticano II». Sì: il Concilio Vaticano II è il discrimine più grande che esiste nella storia della menzogna moderna, il punto di svolta per l’umanità e la religione planetaria, e come abbiamo visto oramai lo si può scrivere perfino sul New York Times.

 

Comprendiamo qui, inoltre, la realtà delineata più inavvertitamente dall’FBI: da una parte il mondo di Sodoma e dei vaccini, degli immigrati e dell’antisemitismo ubiquo ed eterno, dall’altra i fedeli rimasti tali, gli esseri umani che credono – e praticano – una realtà ultima soprannaturale che li rende non manipolabili, inarrestabili, di fatto pure immortali – perché così si comporta un martire, sapendo che la sua anima permarrà, e la sua testimonianza di sangue moltiplicherà i cristiani.

 

Come può il potere costituito non temere una simile genìa? Del resto è stato così nei secoli: e i padroni del mondo, da Diocleziano allo Shogun, dai dittatori comunisti ai persecutori islamici non possono tollerare questa cosa invincibile che è la vera Fede.

 

I fedeli della Santa Messa sono sopravvissuti a qualsiasi cosa, a guerre e persecuzioni, perfino alla catastrofe della chiesa romana, infiltrata dal male nel mondo più scioccante. Hanno resistito perfino ad un papato malvagio, che propala Sodoma, il mondialismo, il paganesimo più infame e negromantico, le élite ultramiliardarie, la volgarità, la crudeltà, la menzogna, e il battesimo di Satana.

 

Come hanno potuto? Semplice. Per il cattolico della Tradizione, la Messa antica è l’atto soprannaturale supremo, la transustanziazione di Dio davanti ai loro occhi, la presenza del Signore tangibile e perfino edibile. È quindi molto, molto difficile che questa cosa non diventi il centro assoluto della loro vita.

 

Ciò è intollerabile per il signore del mondo e per i suoi servi, perché questo fatto è da solo la prova che l’uomo può sfuggire alla sottomissione inflittagli. Per questo in questi cinquanta anni di follia il potere ecclesiastico corrotto ed infiltrato ci ha dato una messa, quella nuova, che serve al massimo come arma di distrazione di massa, la gente sbadiglia e guarda l’orologio, non ricorda una parola dell’omelia, ad ogni celebrazione perde un pezzo della sua fede: e parliamo ovviamente di quelli che sono rimasti nelle chiese, cioè praticamente nessuno.

 

Quindi, ben venga la persecuzione dell’FBI: mettiamo le carte in tavola, diciamo le cose come stanno. Da una parte ci sta il mondo moderno e il suo totalismo perverso ed assassino, dall’altra i fedeli della liturgia del millennio. Da una parte i consumatori dell’immoralità terminale, dall’altra i consumatori dell’Eucarestia. Da una parte il niente, dall’altra Dio.

 

Da una parte l’umanità che ha ancora il suo centro, dall’altra parte l’impero dello squilibrio.

 

Capite bene dunque che una battaglia del genere non ci fa molto paura.

 

Anche perché, dovete sapere, la foto che vedete in cima a questo articolo è una foto vera, senza alcun effetto speciale. Ve ne avevamo già mostrata un’altra, dalla stessa chiesetta, dalla stessa Santa Messa spiegandovi perché arriva quel raggio di luce incredibile: è un dono millenario della Civiltà cristiana, qualcosa che non possiamo pretendere che capiscano tutti, ma che i persecutori, che seguono un piano di distruzione di quella Civiltà, alla fine, hanno compreso.

 

Bravi.  Siamo pronti a ricevervi, non dubitate.

 

Fatevi sotto!

 

 

Roberto Dal Bosco

 

 

 

 

Civiltà

Tutti contro lo spot con l’Eucarestia sostituita da una patatina. Ma il vero scandalo è il Concilio e la caduta della civiltà cristiana

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Circola da ieri in rete l’indignazione per il nuovo spot pubblicitario di un noto marchio di patatine.

 

La storia è raccontata con il linguaggio tipico della pubblicità TV: mentre sullo sfondo odiamo la melodia dell’Ave Maria di Schubert, vediamo un gruppo di novizie di un convento che si allinea per ricevere la comunione dalle mani del parroco. Tuttavia, la prima a ricevere l’ostia consacrata si ritrova a masticare una patatina. Scopriamo quindi una suora ai margini del gruppo fa lo stesso direttamente dalla busta.

 

In pratica, una suora ha sostituito la Santa Eucarestia con delle patatine fritte prodotto industrialmente. La voce fuori capo è di una femmina che con voce languida dice «Il divino quotidiano».

 

 

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Il canale YouTube della casa di produzione specializzata in pubblicità, che sul sito dice di essere il marchio di una società a responsabilità limitata con sede in una località termale austriaca, ha caricato il video ieri. Al momento è ancora visibile.

 

È segnato il nome del regista, Dario Piana, che spiega il linguaggio classico, qualcuno direbbe un po’ antiquato, del filmato: si tratta di uno dei più grandi nomi della pubblicità TV italiana, certo forse conosciuto poco oltre la cerchia dei pubblicitari milanesi e della loro filiera, uno specialista ultrasettantenne con decenni di esperienza fatti negli anni d’oro dell’ascesa delle réclame nelle TV berlusconiane, una firma-garanzia vista per qualche ragione come il pinnacolo cui aspirare per chi vuole fare uno spottone per un’aziendona.

 

La pubblicità, scrivono i giornali, sarebbe visibile nei canali social dell’azienda, che ricordiamo è nota per aver fatto in passato spot con l’attore pornografico Rocco Siffredi, e polemiche per lo slogan scelto per la campagna pubblicitaria – «la patata tira».

 

Era inevitabile che i cattolici si incazzassero. Ha chiesto l’immediata sospensione dello spot che «offende la sensibilità religiosa di milioni di cattolici praticanti» una sigla chiamata AIART (Associazione Italiana Ascoltatori Radio e Televisione), che mai avevamo sentito prima e che dicono sia di ispirazione cattolica.

 

Secondo l’associazione dei catto-ascoltatori cui sarebbe oltraggioso «banalizzare l’accostamento tra la patatina e la particola consacrata», e si potrebbe parlare di un vero ricorso alla blasfemia: «strappare un applauso ad un pubblico compiacente con riferimenti blasfemi, è degradante per chi fa, o pretende di fare, pubblicità», dicono.

 

«Ci si appella al politically correct e alla cancel culture, ma solo contro la religione cristiana (ma solo quella) ci si sente autorizzati a qualsiasi obbrobrio?».

 

Notiamo che siamo davanti ad una posizione moderata. Quanto mostrato è gravissimo: perché la Santa Eucarestia è il centro della religione cristiana, o meglio è Cristo stesso, è Dio stesso.

 

L’Eucarestia è il miracolo fondamentale della fede cattolica. Insultare la Santa Comunione è offendere la Fede, e direttamente Dio in persona. Quei cattolici che credono si tratti di un atto perfettamente equivalente alla bestemmia, ragionano con logica basica, inevitabile.

Non per scandalizzarci, tuttavia, che scriviamo, aggiungendosi a quanti ora si battono il petto. Ricordiamo che qualche anno fa un gruppo di avvocati denunciò un cantante del concerto dei sindacati – quello del 1° maggio, dove ora si tifa per armi ucraine e vaccini – per aver simulato l’atto di consacrazione dell’Eucarestia con un preservativo – grande provocazione, davvero… se poi un giorno ci spiegano pure perché uno deve rivendicare felice di coprirsi la parte più sensibile del suo corpo con un pezzo di gomma sintetica che per soprammercato lo sterilizza). Non sappiamo quanta strada abbia fatto quella denunzia…

 

Non è la blasfemia ad essere rilevante qui, ma il come possa, contro ogni logica, essere prodotta. Perché c’è un grosso problema in tutta la storiella dello spot raccontato.

 

La trama è palesemente incongrua ed irreale, per il motivo semplice che prima di venire data ai fedeli, l’eucarestia viene consacrata. Che vuol dire, perfino nel rito postconciliare, innalzata dal sacerdote che pronuncia le formule necessarie a che avvenga la transustanziazione. Cioè: il prete della finzione pubblicitaria, avrebbe dovuto accorgersi che stava consacrando delle patatine. E nel caso il sacerdote fosse orbo od ubriaco, se ne sarebbero accorti i chierichetti, i fedeli, tutti.

 

In pratica: chi ha scritto e girato e mandato in giro lo spot, sembra ignorare come funziona una Messa, come funziona la Comunione. Ciò potrebbe includere una discreta quantità di persone che vanno dai geniali pubblicitari che l’hanno pensata, ai committenti che l’hanno accettata, ai produttori, al regista, alle maestranze presenti, agli attori, ai montatori, all’ufficio marketing dell’azienda, etc. Tanta gente. Nessuno a cui sia venuto il dubbio: ma non è che questa storia della pisside piena di patatine non tiene? Non è che qualcuno si può accorgere di questo errore narrativo gigantesco – quello che in gergo cinematografico è chiamato «buco di sceneggiatura»?

 

Qui, secondo noi, sta il vero scandalo. La società è talmente decristianizzata che pure nella blasfemia non c’è conoscenza della tradizione cattolica che si va a negare, o deridere, o anche solo a criticare. Non hanno idea di come sia fatta, eppure vogliono usare la chiesa cattolica e le sue forme, ci si avvicinano appena possono – un fenomeno che appare chiaro anche nel mondo LGBT, dove alla prima fessura che si apre gli attivisti omotransessualisti si ficcano nelle cattedrali, come visto nel caso di San Patrizio a Nuova York usato per le celebrazioni blasfeme di un transessuale argentino.

 

Va detto che gli LGBT, tuttavia, hanno in qualche modo presente cosa sia la chiesa, e questo spiega perché ne sono ossessionati. I pubblicitari, invece, non è detto che lo sappiano.

 

Quindi se non sanno quello che fanno, ci si chiede se si può parlare davvero di intenzioni blasfeme. Ma di questo non ci importa. Rileva realizzare come blasfema sia l’intera società post-cristiana dove, in mancanza di fede e pure di conoscenza basilare, cose come questa posson saltar fuori.

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La causa dell’abisso di bestemmia, sciatteria ed ignoranza in cui è caduta la società umana ha un nome ed un cognome: si chiama Concilio Vaticano II, la più grande catastrofe vissuta dall’umanità negli ultimi secoli, l’alterazione profonda del sistema operativo spirituale e personale di miliardi di persone, con conseguente sabotaggio dell’intera civiltà.

 

Prima del Concilio, lo scandalo dello spottino patatino era impensabile: non solo perché la gente non avrebbe mai accettato un’offesa del genere, non solo perché non gli sceneggiatori nemmeno l’avrebbero concepita, ma perché quasi tutti erano stati almeno una volta a Messa, e sapevano che l’Ostia, prima di essere distribuita, va consacrata pubblicamente (cosa perfino evidente nel nuovo rito, dove si fa ad populum, cioè rivolti ai fedeli).

 

Lo scandalo vero, dunque, non è la pubblicità blasfema, ma il Concilio che ci ha portato dove siamo ora, dove l’attacco a Dio pare scritto nel codice stesso dello Stato moderno.

 

E quindi: cari cattolici, cari telespettatori, cari cittadini sincero-democratici, cari democristiani, cari post-cristiani, avete voluto il Paese laico, adesso beccatevi la patatina ignorante, e tutta la sua filiera di lavoratori intellettuali strapagati.

 

Avete voluto detronizzare Cristo al punto da accostare il suo corpo ad una patata fritta, al punto da dimenticare perfino il rito centrale degli ultimi millenni; adesso proseguite pure con la cancellazione delle statue con donne che allattano e le vacanze scolastiche pel Ramadan.

 

Blasfemie a parte, lo scandalo è qui: nella decadenza del consorzio umano, nella caduta della civiltà cristiana.

 

Roberto Dal Bosco

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Immagine screenshot da YouTube

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«Vediamo i sommi sacerdoti prostrarsi dinanzi agli idoli infernali del Nuovo Ordine Mondiale»: omelia di mons. Viganò nella Domenica di Pasqua

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Renovatio 21 pubblica l’omelia di monsignor Carlo Maria Viganò per la domenica di Pasqua 2024.  

ADHUC TECUM SUM

Omelia nella Domenica di Pasqua

 

Resurrexi, et adhuc tecum sum. Sono risorto, e sono ancora con te.

Salmo 138

  Hæc dies, quam fecit dominus. Questo è il giorno che ha fatto il Signore. Sono le parole che la divina Liturgia ripeterà durante tutta l’Ottava di Pasqua, per celebrare la Resurrezione di Nostro Signore Gesù Cristo, trionfatore della morte. Permettetemi tuttavia di fare un passo indietro, al Sabato Santo, ossia al momento in cui le spoglie del Salvatore giacciono nel Sepolcro senza vita e la Sua anima scende negl’inferi per liberare dal Limbo coloro che morirono sotto l’Antica Legge aspettando il Messia promesso.    Una settimana fa il Signore era acclamato Re d’Israele ed entrava trionfalmente in Gerusalemme. Pochi giorni dopo, appena celebrata la Pasqua ebraica, le guardie del tempio Lo arrestavano e con un processo farsa convincevano l’autorità imperiale a metterLo a morte per esserSi proclamato Dio.   Abbiamo accompagnato il Signore nel pretorio; abbiamo assistito alla fuga dei Discepoli, alla latitanza degli Apostoli, al rinnegamento di Pietro; Lo abbiamo visto flagellare e coronare di spine; Lo abbiamo visto esposto agli insulti e agli sputi della folla sobillata dal Sinedrio; Lo abbiamo seguito lungo la via che porta al Calvario; abbiamo contemplato la Sua crocifissione, ascoltato le Sue parole sulla Croce, udito il grido con cui spirava; abbiamo visto oscurarsi il cielo, tremare la terra, strapparsi il velo del Tempio; abbiamo pianto con le Pie Donne e San Giovanni la Sua Morte e la deposizione dalla Croce; abbiamo infine osservato la pietra sepolcrale chiudere la Sua tomba e la guarnigione delle guardie del tempio sorvegliare che nessuno vi si avvicinasse per rubarne il corpo e dire che Egli era risorto dai morti. Tutto era già scritto, profetato, annunciato.

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Le parole dei Profeti non erano bastate, nonostante esse annunciassero – insieme alla dolorosissima Passione del Salvatore – anche la Sua gloriosa Resurrezione. Sembrava tutto finito, tutto vano: le speranze di tre anni di ministero pubblico, di miracoli, di guarigioni sembravano dissolversi dinanzi alla cruda realtà di una morte tremenda e infame, con cui veniva a chiudersi definitivamente la vita del figlio di un falegname della Galilea.    Questo è ciò che abbiamo dinanzi in questa fase cruciale della Storia dell’umanità: un mondo che per secoli ha costruito una civiltà – anzi: la civiltà – sulle parole di Cristo, riconoscendoLo Re come fece il popolo di Gerusalemme, e che nell’arco di qualche generazione Lo rinnega, Lo tortura, Lo uccide con il più infame dei supplizi e Lo vuole seppellire per sempre.   E se non siamo ancora giunti alla fine di questa passio Ecclesiæ – ossia al completamento della Passione di Cristo nelle Sue membra, il Corpo Mistico – sappiamo che questo è comunque ciò che presto accadrà, perché il servo non è superiore al padrone.   Il mondo contemporaneo ha assistito alle manovre del Sinedrio, che in tre secoli ha compiuto sulla Santa Chiesa ciò che in tre giorni aveva fatto al suo Fondatore; in quel Sinedrio abbiamo potuto annoverare non solo re e principi, ma anche sacerdoti e scribi, per i quali la Redenzione minacciava un’usurpazione ai danni di un popolo ingannato dai suoi stessi capi. Sapeva bene infatti che glielo avevano consegnato per invidia (Mt 27, 18).    Noi stiamo osservando: increduli che tutto questo possa accadere di nuovo, questa volta coinvolgendo l’intero corpo ecclesiale e non solo il suo Capo divino.   Alcuni con il timore di vedere fallito un programma politico di rivolta, altri sgomenti e incapaci di comprendere come le parole del Signore possano realizzarsi, quando tutto lascia temere il peggio.   Alcuni si svelano nel loro considerare il Signore come un’opportunità per trarne un vantaggio personale e quindi pronti a tradirLo, altri continuano a credere, apparentemente contro ogni ragionevolezza.    Vediamo i sommi sacerdoti inchinarsi al potere temporale, prostrarsi dinanzi agli idoli del globalismo e della Madre Terra – infernale simulacro del Nuovo Ordine Mondiale – per quello stesso terrore di vedersi sottrarre un potere usurpato, di essere scoperti nelle loro menzogne, nei loro inganni. Tradimenti, fornicazioni, perversioni, omicidi, corruzione mettono a nudo un’intera classe politica e religiosa indegna e traditrice. E quello che gli scandali portano alla luce è ancora nulla rispetto a ciò che presto verremo a conoscere: l’orrore di un mondo sommerso, in cui coloro che dovrebbero esercitare l’autorità di Cristo Re nella sfera civile e di Cristo Pontefice in quella religiosa sono in realtà adoratori e servi del Nemico, né più né meno di ciò che erano i sacerdoti mostrati dal Signore al profeta Ezechiele (Ez 8), nascosti nei penetrali del Tempio e intenti ad adorare Baal.   Su di loro la collera di Dio si scatena mediante l’azione punitrice dei nemici: ieri Nabucodonosor o Antioco Epifane, Diocleziano o Giuliano l’Apostata; oggi le orde dell’Islam invasore, i Black Lives Matter, i seguaci dell’ideologia LGBTQ, i tiranni del Nuovo Ordine Mondiale e dell’OMS. E come i precursori dell’Anticristo hanno creduto di poter vincere Cristo e sono morti, così moriranno anche i servi dell’Anticristo e l’Anticristo stesso, sterminati dalla destra di Dio.    Quanto sangue sparso! Quante vite innocenti stroncate, quante anime perdute per sempre, quanti Santi strappati al Cielo! Ma quanti Martiri silenziosi, quante conversioni sconosciute, quanto eroismo in tante persone senza nome. E tra costoro non possiamo non annoverare i Dottori della Chiesa – ossia quei Vescovi rimasti fedeli all’insegnamento del Signore – e i dottori del popolo, ossia quei campioni della Verità cattolica contro l’Anticristo. Sì, cari amici e fratelli, perché ci saranno anche loro: E i dottori del popolo illumineranno molta gente, e correranno incontro alla spada, e alle fiamme, e alla schiavitù, e allo spogliamento delle sostanze per molti giorni (Dan XI, 33).   Questo titolo di dottore, giusta ricompensa dell’ingegno unito al lavoro, lo Spirito Santo lo attribuisce egualmente, e con infinita giustizia, a poveri popolani che la grandezza della loro Fede ha trasformati in apostoli. Apostoli intrepidi delle Verità cristiane, essi le faranno risuonare nelle officine, nelle botteghe, nelle strade, per le campagne, su internet.   Anche l’Anticristo li avrà in odio, considerandoli come uno dei più grandi ostacoli all’instaurazione del suo regno tirannico e li perseguiterà ferocemente; perché proprio quando egli crederà di aver sotto controllo i pulpiti e i parlamenti, sarà anche grazie ad essi se la fiamma della Fede non si spegnerà e se il fuoco della Carità accenderà tanti cuori sino ad allora tiepidi.   Guardiamoci attorno: la furia montante di tanti crimini esecrandi e di tante menzogne sta svegliando molte anime, scuotendole dal loro torpore per farne anime eroiche pronte a combattere per il Signore.   E quanto più nelle ultime fasi, la battaglia si farà feroce e spietata, tanto più determinata e coraggiosa sarà la testimonianza di persone sconosciute e umili. 

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In questa grande Parasceve dell’umanità, che volge ormai al termine e prelude alla vittoria della Resurrezione, le grida oscene e le vili crudeltà della folla ci atterriscono e ci fanno pensare che tutto sia perduto, specialmente nel contemplare quanti Hosanna si sono mutati in Crucifige.   Ma così non è, cari fratelli!   Al contrario: se siamo giunti al Venerdì di Passione, sappiamo che è imminente il silenzio del Sabato, che presto sarà squarciato dal suono non più delle campane a festa, ma dalle trombe del Giudizio, dal ritorno trionfale del Signore glorioso.    A chi per primo si mostra il Salvatore risorto?   Non si mostra a Erode, né a Caifa, né a Pilato, ai quali pure avrebbe potuto dare una bella lezione apparendo sfolgorante nella Sua veste candida come la neve.   Non si mostra agli Apostoli, fuggiti e ancora nascosti nel Cenacolo.   Non si mostra a Pietro, che ancora piange amaramente il suo rinnegamento.   Si mostra invece alla Maddalena, che inizialmente crede si tratti di un ortolano: a colei che la mentalità del mondo di allora avrebbe considerato insignificante, ma che era stata – con la Maria Santissima e le Pie Donne – ad accompagnare il Signore al Calvario, e che ora si preoccupava di lavarne e imbalsamarne il corpo.   Questa delicatezza del Redentore verso la Maddalena sia dunque una promessa per il giorno glorioso del Suo ritorno, quando saranno altri Cattolici senza nome, rimasti fedeli nell’ora della Passione, a meritare di veder sorgere ad Oriente il Sole di Giustizia che non conoscerà tramonto.   E così sia.   + Carlo Maria Viganò, Arcivescovo 31 Marzo 2024 Dominica Paschatis, in Resurrectione Domini SOSTIENI RENOVATIO 21
Immagine: Jacopo Robusti detto Tintoretto (1518-1594), La resurrezione, Gallerie dell’Accademia, Venezia  Immagine di pubblico dominio CC0 via Wikimedia   
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Putin: le élite occidentali si oppongono a tutti i popoli della Russia

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Il presidente russo Vladimir Putin ha messo in guardia dai tentativi occidentali di seminare divisione fra le genti russe e dai tentativi di frammentare il suo territorio secondo linee etniche. Lo riporta il sito governativo RT.

 

Intervenendo alla sessione plenaria del Consiglio internazionale del popolo russo, Putin ha lanciato un appassionato appello alla solidarietà tra i diversi popoli del Paese. Tali sforzi mirano non solo a danneggiare il popolo russo stesso, ma contro tutti i gruppi che compongono il paese, ha dichiarato Putin.

 

«La russofobia e altre forme di razzismo e neonazismo sono diventate quasi l’ideologia ufficiale delle élite dominanti occidentali. Sono diretti non solo contro i russi, ma contro tutti i popoli della Russia: tartari, ceceni, avari, tuvini, baschiri, buriati, yakuti, osseti, ebrei, ingusci, mari, altaiani. Siamo tanti, non li nominerò tutti adesso, ma, ripeto, questo è diretto contro tutti i popoli della Russia», ha dichiarato il Presidente.

 

«L’Occidente non ha bisogno di un Paese così grande e multinazionale come la Russia», ha continuato il presidente, aggiungendo che la diversità e l’unità della Russia «semplicemente non si adattano alla logica dei razzisti e dei colonizzatori occidentali».

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Ecco perché, secondo Putin, l’Occidente ha iniziato a suonare «la vecchia melodia» di chiamare la Russia una «prigione di nazioni», descrivendo il popolo russo come «schiavi» e arrivando addirittura a chiedere la «decolonizzazione» della Russia.

 

«Abbiamo già sentito tutto questo», ha detto, aggiungendo che ciò che gli oppositori della Russia vogliono veramente è smembrare e saccheggiare il paese, se non con la forza, almeno seminando discordia all’interno dei suoi confini.

 

Putin ha continuato avvertendo che qualsiasi interferenza esterna o provocazione volta a provocare conflitti etnici o religiosi nel Paese sarà considerata un «atto aggressivo» e un tentativo di utilizzare ancora una volta il terrorismo e l’estremismo come strumento per combattere la Russia.

 

«Reagiremo di conseguenza», ha dichiarato.

 

Il presidente ha sottolineato che l’attuale lotta della Russia per la sovranità e la giustizia è «senza esagerazione» di «natura di liberazione nazionale» perché è una lotta per la sicurezza e il benessere dei suoi cittadini.

 

Putin ha anche osservato che il popolo russo, come già fatto in passato, è diventato ancora una volta un ostacolo per coloro che lottano per il dominio globale e cercano di portare avanti la loro «eccezionalità».

 

«Oggi lottiamo non solo per la libertà della Russia, ma per la libertà del mondo intero», ha detto il presidente, precisando che Mosca è ora «in prima linea nella creazione di un ordine mondiale più equo» e che «senza un governo sovrano, una Russia forte, non è possibile alcun ordine mondiale duraturo e stabile».

 

Come riportato da Renovatio 21, all’ultima edizione del Club Valdai Putin aveva tenuto un denso discorso dove lasciava intendere una concezione della Russia come Stato-civiltà.

 

Riguardo alle élite occidentali, parlando di forniture di gas, il presidente russo aveva lamentato due mesi fa la mancanza di «persone intelligenti». Considerando le bollette, è davvero difficile dargli qui torto.

 

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Immagine di President of Russia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 4.0 International (CC BY 4.0) 

 

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