Connettiti con Renovato 21

Armi biologiche

«Il Coronavirus è una bioarma»

Pubblicato

il

 

 

 

In un lungo articolo apparso su Lifesitenews, il biologo e sinologo Steven W. Mosher si è interrogato su un argomento che per qualche ragione sembra non interessare a politici e giornalisti, nonostante la sua capitale importanza: le origini del coronavirus.

 

«Gli scienziati comunisti cinesi ei loro alleati presso l’Organizzazione mondiale della sanità hanno insistito sul fatto che il virus è emerso da un mammifero esotico – un pipistrello, forse, o un pangolino – che per qualche motivo veniva venduto in un mercato del pesce a Wuhan. Quando i principali virologi americani, il dottor Anthony Fauci e altri, sostenevano l’idea che le infezioni da COVID provenissero da un animale mangiato per il cibo, era “caso chiuso”. Da allora i media americani hanno venduto quella storia. Nel gennaio 2020, la National Public Radio stava già segnalando: “Un mercato umido a Wuhan sta prendendo la colpa come probabile fonte dell’attuale epidemia di coronavirus che sta investendo il mondo”. Anche il National Geographic è intervenuto, dicendo: “I mercati umidi hanno lanciato il coronavirus”».

 

La versione dei «mercati umidi», mai provata,  è finita per favorire la narrativa dell’origine che più spinge la Cina ora: il COVID è arrivato dall’estero – ovviamente – con il cibo surgelato, forse con il pesce o perfino con il gelato (!)

Renovatio 21 ricorda come questa versione dei «mercati umidi», mai provata (nonostante il fatto sospetto dell’immediata costruzione e distruzione mercato del pesce vicino ad uno dei laboratori virologici di Wuhan) sia finita per favorire la narrativa dell’origine che più spinge la Cina ora: il COVID è arrivato dall’estero –ovviamente –con il cibo surgelato, forse con il pesce o perfino con il gelato (!).

 

Nessuno poteva fare un’ipotesi del genere, in realtà: il Partito Comunista Cinese non faceva entrare nessuno a Wuhan – anzi, il suo lungo silenzio, che alcuni ritengono colpevole e programmato («la Cina usa il virus come arma politica», disse un diplomatico britannico), indica che Pechino tutto voleva tranne che chiarezza sulle origini dell’epidemia – semmai, qualcuno ha ipotizzato, voleva il contrario.

 

Il primo a lanciare l’allarme nelle primissime settimane, quando ancora l’ondata non aveva colpito il mondo, fu il dottor Francis Boyle, un esperto di politica delle bioarmi, principale contributore delle leggi contro il bioterrorismo per il governo americano. Boyle suggeriva che il coronavirus con cui abbiamo a che fare qui è «un’arma di guerra biologica».

 

Boyle, parlando dell’Istituto di virologia di Wuhan, un possibile l’epicentro dell’epidemia, ricordava che ci sono state «precedenti segnalazioni di problemi con quel laboratorio e cose fuoriuscite da esso». Tuttto vero: era ciò che diceva l’inquieto servizio di TG3 Leonardo di più di un lustro fa, che altro non faceva che riprendere un articolo uscito all’epoca su Nature: come ricorderete, il video, divenuto virale, fu bollato da tutti – compreso lo stesso telegiornale – come fake news, come manipolazione dei fatti. A Roma, all’epoca, sedeva un governo indicato come molto, molto filocinese, al punto da essere accusato di infilare nei decreti punti che favorivano la Cina per gli appalti alla infrastruttura tecnologica ritenuta fondamentale per il futuro del Paese – il 5G.

Francis Boyle, un esperto di politica delle bioarmi autore delle leggi USA sul bioterrorismo, è stato il primo a suggerire il coronavirus con cui abbiamo a che fare qui è «un’arma di guerra biologica»

 

La dottoressa Yan Li-Meng, fuggita dalla Cina lo scorso aprile, definisce senza remore il virus come «un’arma biologica senza restrizioni», dicendo che si trattava di un coronavirus di pipistrello isolato dall’Esercito Popolare di Liberazione (EPL)  che è stato riprogettato utilizzando la ricerca di ingegneria genetica di gain of function («guadagno di funzione») per renderlo più contagioso e mortale.

 

«Non è un segreto che il regime comunista cinese, nonostante sia un firmatario della Convenzione sulle armi biologiche, considera lo sviluppo delle armi biologiche una parte fondamentale per raggiungere il dominio militare. Dal 2007, i ricercatori del governo cinese hanno scritto pubblicamente sullo sviluppo di armi biologiche utilizzando la controversa ricerca sul “guadagno di funzione” per rendere i virus più letali. Il vicepresidente dell’Accademia cinese delle scienze mediche militari, He Fuchu, ha affermato nel 2015 che i biomateriali erano le nuove “vette strategiche di comando” della guerra» scrive Mosher.

 

La dottoressa Yan Li-Meng, fuggita dalla Cina lo scorso aprile, definisce senza remore il virus come «un’arma biologica senza restrizioni»

Non solo: nel 2017, il principale commentatore della televisione di stato cinese ha rivelato che la guerra biologica, utilizzando virus, era una nuova priorità nell’ambito della politica di sicurezza nazionale di Xi Jinping.

 

Il generale dell’EPL Zhang Shibo è andato ancora oltre quello stesso anno nel suo libro, La nuova posizione di superiorità della guerra , sostenendo che «lo sviluppo della biotecnologia moderna sta gradualmente mostrando forti segni caratteristici di una capacità offensiva», incluso il potenziale di «specifici attacchi genetici etnici».

 

«Non è un segreto che il regime comunista cinese, nonostante sia un firmatario della Convenzione sulle armi biologiche, considera lo sviluppo delle armi biologiche una parte fondamentale per raggiungere il dominio militare»

«Per essere perfettamente chiari, ciò di cui parla il generale Zhang sono armi biologiche che uccidono altre razze, ma per le quali le persone che gli somigliano hanno un’immunità naturale o acquisita. Un’arma del genere colpirebbe selettivamente africani o caucasici o giapponesi o coreani, ma lascerebbe indenne la tua stessa popolazione» scrive Mosher.

 

Come riportava Renovatio 21 anni prima della pandemia, le cosiddette «bombe etniche», armi biologiche di attaccare solo gli individui di una determinata razza o gruppo etnico, non sono una prerogativa della sola Cina, in molti – dagli USA a Israele, etc. – ci stanno lavorando da decenni. La Cina, anche qui, avrebbe fatto quello che fa con ogni prodotto: ha copiato realizzano però un prodotto non sicuro, pericoloso – per quanti prodotti comuni è esattamente così?

 

Tornando al coronavirus, quindi, «non c’è dubbio che il Partito Comunista Cinese sia intenzionato a sviluppare armi di guerra biologica offensiva da alcuni anni. Ma possono? Cosa sappiamo delle capacità della Cina?» si chiede Mosher.

 

«Sappiamo che la Cina ha imparato la genetica inversa – le tecniche di splicing genetico necessarie per creare una super arma biologica – perché abbiamo insegnato ai loro migliori scienziati come farlo. In realtà è anche peggio di così: potremmo aver effettivamente pagato gli scienziati cinesi che hanno creato il virus cinese che ora sta devastando il mondo».

Il generale cinese  Zhang Shibo: «lo sviluppo della biotecnologia moderna sta gradualmente mostrando forti segni caratteristici di una capacità offensiva», incluso il potenziale di «specifici attacchi genetici etnici»

 

Il discorso qui cade su un personaggio molto discusso nelle ultime settimane: il dottor Peter Daszak. Poco prima dell’epidemia di Wuhan, Daszak, capo di un’organizzazione chiamata EcoHealth Alliance, ha rilasciato un’intervista sul suo lavoro con l’Istituto di virologiaWuhan Institute of Virology, che definiva un «laboratorio di livello mondiale degli standard più elevati».

 

Daszak, spiegava di aver finanziato la ricerca presso l’Istituto di virologia di Wuhan da 15 anni. Il lavoro ha coinvolto la raccolta di coronavirus dalla natura e l’utilizzo di tecniche chiamate «guadagno di funzione» (gain of function) per renderli più infettivi e mortali.

 

I coronavirus erano perfetti per questo lavoro, diceva entusiasta Daszak: «Puoi manipolarli in laboratorio abbastanza facilmente. È una proteina spike. La proteina Spike guida molto di ciò che accade con il coronavirus, il rischio zoonotico. Quindi puoi ottenere la sequenza, costruire la proteina. E abbiamo lavorato con Ralph Baric presso l’Università del North Carolina per farlo. Inseriamo la sequenza nella spina dorsale di un altro virus e poi lavoriamo in laboratorio».

 

Daszak affermava che la ricerca che stava conducendo in collaborazione con il laboratorio di Wuhan era necessaria per creare un vaccino per prevenire la prossima pandemia globale. Alla luce di quanto accaduto da allora, però, la sua intervista del 9 dicembre 2019 sembra quasi una confessione. Chiaramente l’uomo non aveva idea che il Partito Comunista Cinese potesse avere in mente altri usi per i coronavirus pericolosi oltre alla ricerca sui vaccini.

«La conclusione è che la Cina, grazie in parte alla formazione e ai finanziamenti ricevuti dagli Stati Uniti, aveva tutto il necessario per creare un’arma biologica mortale: la struttura, la tecnologia e il biomateriale grezzo»

 

«La conclusione è che la Cina, grazie in parte alla formazione e ai finanziamenti ricevuti dagli Stati Uniti, aveva tutto il necessario per creare un’arma biologica mortale: la struttura, la tecnologia e il biomateriale grezzo» ammette il sinologo americano.

 

Per quanto riguarda lo stesso Daszak, una volta iniziata la pandemia, l’ultima cosa di cui voleva parlare era il suo lavoro con il laboratorio di Wuhan. Ha subito appoggiato l’affermazione della Cina secondo cui proveniva da un mercato umido e ha attaccato chiunque dicesse il contrario come un teorico della cospirazione senza regole In un’intervista ad aprile con DemocracyNow ha insistito: «L’idea che questo virus sia scappato da un laboratorio è solo pura sciocchezza. Semplicemente non è vero. Lavoro con quel laboratorio da 15 anni. Sono alcuni dei migliori scienziati del mondo».

 

Come riportato da Renovatio 21, Daszak è stato, in quello che è definibile come il più allucinante, gravissimo conflitto di interessi del secolo, uno degli inviati dell’OMS a Wuhan lo scorso febbraio: in pratica, guidava il team che doveva stabilire l’origine del virus: un po’ come l’oste che dice che il vino è buono, o la volpe a guardia del pollaio, vedete un po’ voi la metafora che vi piace di più.

 

Gli inviati OMS guidati da Daszak fecero una visita al laboratorio per, pensate, ben 3 ore, ovviamente sotto lo stretto controllo delle autorità cinesi che hanno supervisionato tutto il loro viaggio di indagine. I cinesi, per mesi avevano rifiutato di far entrare l’OMS, poi trattarono su una lista di possibili scienziati, fra cui c’era, guarda te la vita, pure Daszak. La task force OMS di Daszak assolse il laboratorio di Wuhan e cementificò l’idea del virus nato dal pipistrello a ferro di cavallo (il quale, come il lettore saprà, vive circa 1000 chilometri più a Sud).

 

«Se le prime infezioni da coronavirus fossero un semplice risultato di trasmissione accidentale da animale a uomo, come affermato, ciò potrebbe essere accaduto ovunque in Cina. È curioso che l’epicentro dell’epidemia si trovi a solo un paio di miglia di distanza da dove si trova l’unico laboratorio di livello 4 della Cina. Un caso?»

Non sorprende che il rapporto di 120 pagine che è risultato dalla missione OMS abbia dedicato solo un paio di pagine al laboratorio di Wuhan e ha concluso che era «estremamente improbabile» che il virus provenisse da lì. Una situazione ridicola: Jamie Metzl, un altro biologo-sinologo che ha servito come funzionario della sicurezza nazionale nell’amministrazione Obama, ha dichiarato all’emittente TV CBS  che non per lui non è possibile chiamare lo sforzo dell’OMS «indagine».

 

«È essenzialmente un tour di studio altamente sorvegliato e curato – ha detto Metzl, che non ha certamente il pedigree del complottista né dell’anticinese – questo gruppo di esperti ha visto solo ciò che il governo cinese voleva che vedessero… È stato concordato innanzitutto che la Cina avrebbe avuto il potere di veto su chi doveva partecipare alla mission … L’OMS ha accettato… Immaginate se avessimo chiesto all’Unione Sovietica di condurre una inchiesta su Chernobyl. Non ha davvero senso».

 

La Cina ha una lunga storia di incidenti di laboratorio, alcuni dei quali abbiamo dettagliato su Renovatio 21. Nel 2004, ad esempio, il virus della SARS è trapelato due volte (!) da un laboratorio di Pechino e ha causato un focolaio della malattia. L’impianto di Wuhan può anche essere stato all’avanguardia, ma gli standard di sicurezza cinesi in generale sono notevolmente permissivi.

 

«Poi c’è questo: se le prime infezioni da coronavirus fossero un semplice risultato di trasmissione accidentale da animale a uomo, come affermato, ciò potrebbe essere accaduto ovunque in Cina. È curioso che l’epicentro dell’epidemia si trovi a solo un paio di miglia di distanza da dove si trova l’unico laboratorio di livello 4 della Cina. Un caso? Penso di no». Quello che pensa Mosher lo abbiamo pensato tutti – a meno che voto o portafogli tendano verso la Cina.

 

Anche l’ex direttore dei Centers for Disease Control and Prevention (CDC), Robert Redfield, ora crede che il coronavirus probabilmente provenisse dal laboratorio di Wuhan. Per aver riportato la notizia data dalla CNN Renovatio 21 è stata bloccata da Facebook.

 

«L’Istituto di virologia di Wuhan non è l’Istituto Nazionale di Sanità», afferma David Asher. «Stava operando un programma segreto e classificato. Dal mio punto di vista, e io sono solo una persona, la mia opinione è che fosse un programma di armi biologiche»

Fin dall’inizio, tuttavia, i media mainstream (in testa i colossi dell’oligarcato che ha programmato la presa di potere di Biden come Washington Post e New York Times) hanno cercato di convincerci che il coronavirus è un prodotto della natura piuttosto che un Frankenstein virale scappato dal laboratorio.

 

Una potente ricerca sulla questione è stata fatta da David Asher, l’ex leader della task force del Dipartimento di Stato che indaga sulle origini di COVID-19. Asher non solo crede che il virus sia fuggito dall’Istituto di virologia di Wuhan, ma anche che sia stato il risultato della ricerca sulle armi biologiche.

 

«L’Istituto di virologia di Wuhan non è l’Istituto Nazionale di Sanità», afferma David Asher. «Stava operando un programma segreto e classificato. Dal mio punto di vista, e io sono solo una persona, la mia opinione è che fosse un programma di armi biologiche».

 

Circolano voci  sull’Internet cinese secondo cui gli Stati Uniti hanno deliberatamente scatenato un’arma biologica americana sulla popolazione cinese: si tratta del famoso caso dello Olimpiadi militari dell’ottobre 2019 tenutesi proprio a Wuhan, dove c’è ragione di sospettare che già vi fosse contagio: la medaglia d’oro olimpica nella sciabola Tagliarol dichiarò di essere tornato dalle gare di Wuhan molto ammalato, anche se non capiva bene cosa fosse l’influenza che si era portato dietro. I suoi superiori militari hanno negato la sua ricostruzione.

 

«È molto caratteristico per i leader del Partito Comunista incolpare il loro principale rivale geopolitico per i crimini che essi stessi commettono»

A differenza che da noi, dove non è possibile neanche lontanamente incolpare la Cina senza incappare nella censura dei social e non solo di quelli, queste voci in Cina non vengono censurate dalle autorità, che al contrario fa sparire tutti rapporti accurati sull’epidemia. Ciò può produrre uno sviluppo di strategia geopolitica non da poco: dopo aver ritardato, sovvertito e sviato l’«indagine» di cartapesta dell’OMS sul laboratorio di Wuhan, la Cina ora chiede all’OMS di indagare sul centro anti-guerra biologica statunitense a Fort Detrick, nel Maryland.

 

«È molto caratteristico per i leader del Partito Comunista incolpare il loro principale rivale geopolitico per i crimini che essi stessi commettono» scrive Mosher.

 

«Con le sue bugie e le sue evasioni, il Partito sta semplicemente cercando di coprire la sua incompetenza nel controllare l’epidemia? Oppure i suoi leader cercano anche di nascondere qualcosa di molto più grave: la loro complicità criminale alle origini dell’epidemia? Anche tenendo conto della propensione del Partito alla segretezza, i molteplici livelli di inganno perpetrati dai funzionari comunisti negli ultimi due mesi, compresi quelli ai massimi livelli, sono stati straordinari».

«Potremmo non sapere mai con certezza se il nuovo coronavirus fosse destinato a essere utilizzato come arma biologica. Ma sappiamo che la stampa, la trasmissione televisiva e i social media occidentali stanno facendo del loro meglio per liquidare la possibilità stessa come una fantasia paranoica»

 

Non resta che constatare la nostra impotenza davanti al mistero dell’origine del virus, e alla probabile minaccia assoluta che esso potrebbe rappresentare – una Chernobyl biologica che dovrebbe metterci tutti in guardia rispetto all’uso della bioingegneria e delle armi biologiche. Sull’energia atomica si è discusso e manifestato ad nauseam, su virus e ingegneria genetica non è stata detta una parola. Le armi atomiche sono ben presenti nel discorso pubblico, la cui pressione ha condotto a trattati etc. Per le bioarmi, praticamente niente: un paio di film, qualche tratto vecchio di decenni che tutti sanno essere disatteso da ogni firmatario.

 

Questa oscena spirale del silenzio è dovuta al Partito Comunista Cinese ma anche e soprattutto alla complicità che esso ha in Occidente tra politici, industriali, giornalisti.

 

«Potremmo non sapere mai con certezza se il nuovo coronavirus fosse destinato a essere utilizzato come arma biologica. Ma sappiamo che la stampa, la trasmissione televisiva e i social media occidentali stanno facendo del loro meglio per liquidare la possibilità stessa come una fantasia paranoica» scrive sconsolato Mosher.

 

Eppure, le prove ci sono «Sappiamo, perché i generali del EPL ci hanno detto così, che i loro ricercatori stanno correndo per sviluppare armi biologiche letali alla velocità consentita dal loro furto di tecnologia occidentale e campioni di virus rubati. Ed è una supposizione più ragionevole presumere che, a causa di questa spinta a sviluppare un’arma biologica mortale, gli standard di sicurezza siano stati trascurati presso l’Istituto di virologia di Wuhan e il coronavirus mortale sia riuscito a fuggire dal laboratorio».

«In altre parole, qualcuno pensa che le autorità comuniste – una volta perfezionata un’arma biologica alla quale essi stessi avevano un’immunità naturale o indotta – esiterebbero a scatenare una pandemia mortale sull’Occidente per realizzare il loro “sogno cinese” di dominio sul mondo?»

 

Pragmaticamente, dobbiamo ammettere che oramai avere certezza dell’origine militare del virus non cambia molto: «se il nuovo coronavirus fosse già stato militarizzato prima di raggiungere le strade di Wuhan è (quasi) di secondaria importanza. Perché i leader comunisti sono chiaramente impegnati in uno sforzo per sviluppare un’arma del genere come parte integrante della loro strategia per la Repubblica Popolare Cinese per sostituire gli Stati Uniti come potenza dominante sul pianeta».

 

Se portiamo questo ragionamento alle estreme conseguenze, il sangue ci si raggela:

 

«In altre parole, qualcuno pensa che le autorità comuniste – una volta perfezionata un’arma biologica alla quale essi stessi avevano un’immunità naturale o indotta – esiterebbero a scatenare una pandemia mortale sull’Occidente per realizzare il loro “sogno cinese” di dominio sul mondo?».

 

La Cina che può progettare di conquistare il mondo, tramite una pandemia bioingegnerizzata e un possibile sterminio massivo, magari regolato su bioarmi «etniche». Quali barriere impedirebbero allo Stato dei milioni di aborti forzati, degli organi espiantati a prigionieri vivi, dei campi di concentramento da milione di persone, di non intraprendere questa via? La morale?

 

La Cina che può progettare di conquistare il mondo, tramite una pandemia bioingegnerizzata e un possibile sterminio massivo, magari regolato su bioarmi «etniche». Quali barriere impedirebbero allo Stato dei milioni di aborti forzati, degli organi espiantati a prigionieri vivi, dei campi di concentramento da milione di persone, di non intraprendere questa via? La morale?

Qualcuno, fra politici, attivisti, religiosi italiani, vuole farsi carico di un pericolo del genere?

 

Qualcuno vuole combattere questa prospettiva?

 

Qualche persona di buona volontà vuole ascoltare questo grido che da questo sito stiamo lanciando non da uno, ma da diversi anni?

 

Lo scenario, se non lo avete capito, riguarda davvero il bene e il male, e la possibile mutazione, o distruzione, della Civiltà. Qualcuno dei nostri lettori, almeno, lo ha capito?

 

 

 

 

 

 

 

 

Continua a leggere

Armi biologiche

La Russia torna ad accusare l’Ucraina di usare armi chimiche

Pubblicato

il

Da

In un commento per il canale televisivo russo Zvezda lo scorso giovedì, il vice ministro degli Esteri russo Sergej Rjabkov ha affermato che le forze ucraine stanno schierando armi chimiche contro le truppe russe sul campo di battaglia.

 

L’alto funzionario russo ha aggiunto che Mosca ha accumulato prove sufficienti per dimostrare che Kiev sta lavorando con Washington per produrre componenti per armi biologiche.

 

Il Rjabkov ha quindi dichiarato che Kiev è stata coinvolta in attività illegali legate alla guerra chimica e biologica. Tuttavia, ha osservato che è necessario «separare la questione dell’uso di agenti di guerra chimica, che noi, ovviamente, registriamo nelle azioni delle Forze armate dell’Ucraina» da quella della ricerca sulle armi biologiche.

Iscriviti al canale Telegram

Il diplomatico ha affermato che la Russia sta informando le agenzie internazionali competenti su entrambe le questioni e invia rapporti all’Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche (OPCW).

 

Per quanto riguarda le violazioni della Convenzione sulle armi biologiche, Rjabkov ha detto che durante il conflitto durato quasi due anni e mezzo l’esercito russo ha raccolto «materiale completo e vasto che mostra la piena profondità della cooperazione tra Washington e Kiev in questo settore».

 

Il vice ministro russo descritto le presunte violazioni come «inaccettabili» e ha detto che sono state condannate non solo dalla Russia, ma anche da molti membri della comunità internazionale. Allo stesso tempo, Rjabkov ha affermato che Mosca non è stata in grado di ottenere una risposta chiara sulle sue preoccupazioni dall’Ucraina e dai suoi sostenitori occidentali.

 

L’OPCW definisce un’arma chimica come «una sostanza chimica utilizzata per causare morte o danno intenzionale attraverso le sue proprietà tossiche», che può essere dispersa tramite bombe, proiettili di artiglieria o altri dispositivi di lancio.

 

I commenti di Rjabkov giungono dopo che il ministero della Difesa russo ha annunciato all’inizio di questo mese di aver scoperto un laboratorio chimico ucraino, situato non lontano dalla città di Avdeevka nel Donbass, catturata dalle truppe russe, che apparentemente veniva utilizzato per produrre acido cianidrico altamente tossico.

 

Mosca ha anche affermato, citando un prigioniero di guerra ucraino, che Kiev ha utilizzato agenti chimici per produrre droni kamikaze.

 

Anche la Russia ha lanciato l’allarme per mesi su quella che dice essere una vasta rete di laboratori biologici in Ucraina, sostenuta dagli Stati Uniti e dai suoi alleati della NATO. Gli Stati Uniti hanno riconosciuto che ci sono effettivamente diversi laboratori biologici sul suolo ucraino, ma insistono sul fatto che sono del tutto legali e non vengono utilizzati per produrre armi biologiche.

 

Come riportato da Renovatio 21, il generale russo Kirillov a novembre 2023 fa ha dichiarato che l’esercito ucraino avrebbe utilizzato agenti chimici per avvelenare il cibo in 17 occasioni da quando il conflitto si è intensificato nel febbraio 2022, uccidendo almeno 15 persone.

 

In un incontro con la stampa dello scorso novembre, Kirillov aveva rivelato che 46 laboratori di ricerca biologica finanziati dagli Stati Uniti erano stati localizzati in Ucraina prima dell’attuale conflitto. Mentre Mosca è riuscita a denunciare queste attività e a chiuderle, ha detto, da allora Washington sembra aver spostato parte della ricerca in Africa. Il Pentagono lo scorso anno ha ammesso di aver finanziato i 46 laboratori ucraini.

 

Otto mesi prima, in un discorso alla Duma di Stato (il Parlamento della Federazione Russa), Kirillov disse che gli Stati Uniti stavano usando l’Ucraina per fabbricare componenti per armi biologiche.

 

Mosca ha espresso preoccupazione per una rete di laboratori segreti finanziati dagli Stati Uniti in Ucraina nelle prime settimane del conflitto e da allora ha spesso reso pubbliche prove sul programma. Irina Yarovaya, vicepresidente della Duma di Stato russa e copresidente della Commissione investigativa sulle attività dei laboratori biologici statunitensi in Ucraina, la scorsa estate aveva dichiarato che i biolaboratori ucraini finanziati dagli USA erano parte di un’operazione militare. Konstantin Kosachev, copresidente della commissione parlamentare russa per indagare sulle attività dei biolaboratori ucraini, aveva già dichiarato ai giornalisti che i militari ucraini sono stati sottoposti a esperimenti batteriologici nel loro Paese.

Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21

Il governo degli Stati Uniti ha confermato l’esistenza dei laboratori a marzo 2022 – con tanto di ammissione di Victoria Nuland, la grande pupara degli accadimenti di questi anni a Kiev e dintorni, in un’udienza alla Camera USA – ma ha insistito sul fatto che non erano né illegali né destinati a scopi militari, nonostante il fatto che gran parte del loro finanziamento passasse attraverso il Pentagono. La stessa Nuland è stata quindi invitata a Mosca dalla Duma per dare spiegazioni.

 

Mosca ha portato la questione dei biolaboratori alle Nazioni Unite lo scorso ottobre, chiedendo un’indagine internazionale, ma la mozione è stata bloccata da Stati Uniti, Regno Unito e Francia nel Consiglio di sicurezza. Anche la Cina aveva chiesto ispettori ONU nei biolaboratori ucraini finanziati dagli USA.

 

Il programma in Ucraina era precedentemente noto come «Ricerca biologica congiunta», ma da allora è stato ribattezzato «Ricerca sul controllo biologico», secondo i documenti presentati da Kirillov la scorsa settimana. Gli Stati Uniti hanno accusato una presunta «campagna di disinformazione russa» per l’aumento del controllo pubblico dei biolaboratori.

 

Come riportato da Renovatio 21, stata avanzata anche l’idea che vi possa essere una connessione tra i biolaboratori ucraini e il COVID.

 

Il ministero della Difesa russa aveva fatto uscire un documento che mostrava come nel sistema delle attività biologiche statunitensi fossero coinvolti big del Partito Democratico e le Big Pharma. Secondo i russi, in Ucraina il Pentagono faceva esperimenti anche sul coronavirus di pipistrello.

 

Secondo il ministero degli Esteri russi, nei misteriosi laboratori sarebbe coinvolta anche la Germania.

 

Come noto, vi è anche la questione di un possibile coinvolgimento diretto della famiglia Biden.

 

Due mesi fa Kirillov aveva ribadito che l’uso di sostanze velenose e di agenti chimici antisommossa da parte delle forze armate ucraine sarebbe diventato «sistematico» con la tacita approvazione di Washington.

 

Le forze armate ucraine avrebbero utilizzato contro i militari russi anche l’agente chimico BZ.

 

«Le formazioni armate ucraine utilizzano anche altri prodotti chimici elencati. Ci riferiamo ai casi di utilizzo dell’agente chimico da combattimento BZ contro militari russi nell’agosto 2022 e dell’acido sililico nel febbraio 2023», aveva detto durante un’incontro con i giornalisti il tenente generale russo.

 

Kirillov ha osservato che le forze armate ucraine utilizzano anche altre sostanze chimiche elencate. «Ci riferiamo all’uso dell’agente chimico da combattimento BZ contro militari russi nell’agosto 2022 e dell’acido sililico nel febbraio 2023», ha spiegato. «Le dichiarazioni dei rappresentanti militari ucraini sul possesso di composti organici del fosforo, compresi analoghi dell’agente chimico da combattimento Tabun (GA), destano particolare preoccupazione», ha aggiunto Kirillov.

Aiuta Renovatio 21

Il caso del BZ è interessante. Il 3-Quinuclidinil benzilato (QNB), chiamato BZ in codice NATO e sostanza 78 nel codice militare URSS, è un potente allucinogeno che induce disfunzioni cognitive e delirio.

 

Il BZ è stato inventato dalla società farmaceutica svizzera Hoffman-LaRoche nel 1951 durante studi su agenti antispasmodici, simili alla tropina, per il trattamento di disturbi gastrointestinali quando è stata scoperta la sostanza chimica. È stato quindi studiato per un possibile utilizzo nel trattamento dell’ulcera, ma è stato ritenuto inadatto. A quel tempo l’esercito degli Stati Uniti e la CIA del progetto MK Ultra cominciarono ad interessarsene insieme a un’ampia gamma di possibili agenti inabilitanti non letali, psicoattivi e psicotomimetici tra cui droghe psichedeliche come LSD e THC, droghe dissociative come ketamina e fenciclidina, potenti oppioidi come il fentanil, etc.

 

Nel 1959, l’esercito degli Stati Uniti mostrò un interesse significativo nel dispiegarlo come agente di guerra chimica. Come descritto nell’introvabile libro autobiografico Chemical Warfare: Secrets Almost Forgotten (2006) dello psichiatra dell’esercito in pensione James Ketchum, il lavoro di sperimentazione procedette nel 1964 quando un generale immaginò un piano per inabilitare un’intera imbarcazione con BZ aerosolizzato: un esperimento che prese il nome di Project DORK.

 

Il BZ fu tra le sostanze testate nelle strutture dell’Edgewood Arsenal, nel Maryland, tra il 1948 e il 1975, dove con esperimenti su soldati l’esercito voleva valutare l’impatto di agenti di guerra chimica a basso dosaggio sul personale militare e testare indumenti protettivi, prodotti farmaceutici e vaccini. Una certa parte di questi studi era diretta alla cosiddetta «guerra psicochimica». Tali storie sono riflesse nel film con Tim Robbins Allucinazione perversa (1990), che parla di esperimenti a base di BZ sui soldati americani in Vietnam.

 

In pratica con il BZ si entra nella dimensione inedita della guerra psicochimica.

Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21

SOSTIENI RENOVATIO 21


Immagine di Mil.ru. via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 4.0 International

 

Continua a leggere

Armi biologiche

I parlamentari russi chiedono l’intervento dell’ONU sui «biolaboratori americani­» in Africa

Pubblicato

il

Da

La Duma di Stato russa sta preparando un appello all’ONU in merito alla presunta attività dei laboratori biologici militari statunitensi in Africa, ha affermato il vicepresidente Aleksandr Babakov.   In un’intervista rilasciata mercoledì alla stampa russa, Babakov ha dichiarato che l’Africa non dovrebbe essere utilizzata come «banco di prova» da Washington.   Secondo il parlamentare, gli Stati Uniti stanno continuando «politiche coloniali razziste nei confronti del popolo africano». Le élite politiche di Washington tengono lezioni di democrazia al mondo, mentre contemporaneamente dispiegano truppe negli stati sovrani e fomentano rivoluzioni colorate, ha affermato il Babakov.   Ha affermato che queste azioni si sono ora evolute fino a condurre esperimenti sugli esseri umani e a creare laboratori biologici, mentre l’esercito statunitense cerca di progettare nuove armi.   «Questa questione deve essere affrontata dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite e stiamo attualmente preparando un appello appropriato all’ONU», ha affermato il parlamentare russo.   Babakov ha anche menzionato l’intenzione di contattare i parlamenti dei Paesi africani per fornire loro le prove della ricerca biologica condotta dagli Stati Uniti.   Martedì, il capo delle Forze di protezione nucleare, chimica e biologica della Russia, il tenente generale Igor Kirillov, ha affermato che Washington sta espandendo la sua presenza militare biologica in tutta l’Africa. Ha evidenziato l’Africa come una nuova zona di interesse per il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti e le agenzie correlate.

Iscriviti al canale Telegram

«Poiché la Russia è riuscita a fermare l’attuazione dei programmi di guerra biologica nei territori liberati dell’Ucraina, il Pentagono è costretto a trasferire la ricerca incompleta nell’ambito dei progetti ucraini in altre regioni», ha affermato Kirillov.   La Russia è in possesso di documenti che confermano la rapida espansione della presenza statunitense di armi biologiche in Africa, ha aggiunto il generale.   Alla fine dell’anno scorso, Kirillov aveva affermato che la Russia aveva ottenuto documenti comprovanti che gli Stati Uniti avevano condotto ricerche su componenti di armi biologiche e agenti patogeni altamente pericolosi in Ucraina.   Come riportato da Renovatio 21, al momento dei disordini durante la guerra civile sudanese l’OMS lanciato un allarme di «enorme rischio biologico» per un biolaboratorio a Khartoum che era stato attaccato.   La questione dei biolaboratori africani riporta alla mente la questione di quelli ucraini finanziati dagli USA, per la sicurezza dei quali lanciò l’allarme la «pupara» della guerra ucraina, la funzionaria neocon del Dipartimento di Stato Victoria Nuland, ammettendo così la loro esistenza. Fu poi dimostrato che nel caso dei laboratori ucraini era coinvolto anche il problematico figlio del presidente Joe Biden, Hunter.   Il Pentagono in seguito confessò di aver finanziato in Ucraina 46 laboratori.   La Russia accusò in seguito i laboratori ucraini di essere parte di un’operazione militare USA. In tali «attività biologiche militari» ucraine secondo la portavoce degli Esteri della Federazione Russa Maria Zakharova sarebbe coinvolta anche la Germania. La Cina l’anno passato ha chiesto l’invio di ispettori ONU per indagare sulla questione. La Russia aveva già convocato il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite per presentare prove sui laboratori.

Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21

SOSTIENI RENOVATIO 21
     
Continua a leggere

Armi biologiche

«Il Trattato Pandemico è un business di armi biologiche di massa: distruggiamolo!» Il discorso dell’onorevole Haraguchi contro politici e vaccini

Pubblicato

il

Da

Renovatio 21 pubblica la traduzione del discorso del deputato ed ex ministro degli Interni e delle Comunicazione giapponese Kazuhiro Haraguchi tenuto il 31 maggio dinanzi a migliaia di persone riunite a Tokyo per partecipare a quella che è stata chiamata «la più grande protesta mondiale contro l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS)». Haraguchi a seguito dell’iniezione mRNA ha subito un caso di cancro in rapida progressione, che oggi chiameremmo «turbocancro». Le sue parole hanno fatto il giro del mondo. Questa è la prima traduzione integrale di quanto l’onorevole (titolo quanto mai meritato) Haraguchi ha detto a coloro che in Giappone lottano contro la catastrofe vaccinale pandemica. 

 

Buongiorno a tutti. Mi chiamo Kazuhiro Haraguchi, sono uno dei rappresentanti di WHC Giappone e membro della Camera dei Rappresentanti [la camera bassa del Parlamento giapponese, ndr].

 

Per prima cosa voglio esprimere le mie condoglianze per tutte le persone che hanno perso la vita a causa di questa arma biologica, questa specie di arma biologica, questa sostanza simile ad un’arma biologica.

 

Dopodiché voglio ringraziare tutti quelli che, portando nel cuore la tristezza per queste vite perse inutilmente, hanno dedicato il loro impegno ad organizzare la manifestazione di oggi. Grazie di cuore.

 

Come membro del Parlamento devo chiedervi scusa: avremmo dovuto impedire che questo accadesse, che queste vite fossero sacrificate. Adesso che giro per il Giappone a raccogliere storie come queste: «stava così bene ma adesso non può nemmeno camminare, non può più nemmeno andare a scuola, non può nemmeno più lavorare». Adesso che capiamo che queste vite potevano essere salvate, non è arrivata l’ora che abbattiamo questo governo che sapeva ma ha finto di non sapere?

 

La nostra forza è enorme: il 13 di Aprile 20.000 persone si sono riunite per una manifestazione qui a Tokyo. I media giapponesi lo hanno completamente taciuto. Ma grazie alla vostra forza, quelle immagini hanno fatto il giro del mondo. È la forza di tutti voi! La nostra forza! Noi abbiamo questa forza!

 

Iscriviti al canale Telegram

Inoltre, nel mese di giugno si è iniziato di soppiatto a discutere dell’introduzione di un obbligo vaccinale in caso di nuove pandemie influenzali, ma in solo due settimane ci sono stati più di 190.000 commenti di protesta. Questa è la vostra forza!

 

Proprio in questi giorni a Ginevra è in corso un consiglio plenario dell’OMS: qui non si parla della salute di tutti, della vita degli esseri umani. È un trattato sul business delle armi biologiche di massa: questo è
il Trattato Pandemico! Distruggiamolo!

 

Devo ringraziare più di una persona. Quando ci siamo resi conto che questa arma si stava diffondendo, abbiamo pensato di combatterla con una medicina scoperta in Giappone: l’ivermectina.

 

Scoperta da Satoshi Omura. La coalizione di governo e l’opposizione l’avevano presa in considerazione, lo stesso primo ministro ne aveva sostenuto l’importanza in parlamento.

 

Alla fine però è l’opzione è stata completamente cassata. Perché? Perché costa poco! Perché è un intralcio!

 

Perché con l’ivermectina i vaccini non sarebbero stati venduti! Abbattiamo insieme questa mentalità diabolica!

 

Ora devo chiedere scusa a ciascuno di voi: un anno fa non avevo più né capelli né ciglia, con tre dosi di vaccino mi sono trovato due volte in punto di morte. Grazie ad un tumore dallo sviluppo estremamente veloce mi sono trovato ben dodici volte tra i temi più discussi su Yahoo [il motore di ricerca più diffuso in Giappone, ndr].

 

Una volta è stato perché, di fronte ad una domanda piuttosto aggressiva di un altro parlamentare, ho iniziato a grattarmi la testa e mi sono ritrovato d’un tratto calvo. Mi ero dimenticato di avere indossato una parrucca…

 

Ovviamente mi hanno preso in giro per quello, ma quando ho visto i risultati dei miei esami oncologici ho capito una cosa: assieme ad una pena difficile da sopportare, Dio mi ha dato una missione da compiere.

 

Devo ringraziare i dottori Inoue e Yanagizawa, che hanno parlato poco fa: sono loro che hanno analizzato le cellule del mio tumore e mi hanno aiutato. Ma, se devo essere sincero, un anno fa pensavo che non avrei visto le prime foglie verdi di primavera e i fiori di ciliegio. Invece sono ancora qui, anche grazie alla vostra forza. Grazie!

 

Voglio aiutare le persone, si dice che i parlamentari non si siano fatti vaccinare davvero, ma si sono fatti vaccinare, eccome. Ci sono membri della coalizione di governo che si sono ritrovati con la salute distrutta, ho parlato personalmente con almeno tre di loro. Soltanto che non lo dicono pubblicamente!

 

Poco tempo fa ho fatto un’intervista con Satoru Mizushima di Channel Sakura [canale televisivo, sito web e canale Youtube di orientamento conservatore, ndr]: sono stato bannato. Vogliono zittirci!

 

Vogliono portarci via la libertà e la capacità di opporci, ma noi non saremo sconfitti!

Sostieni Renovatio 21

Adesso seduto davanti a me vedo il dottor Kobayashi, un grande costituzionalista e ripenso alla riunione dei partiti di governo di ieri al Nippon Budokan. Dicono di avere introdotto lo stato di emergenza per salvare vite umane dal covid, ma quali vite hanno salvato? Hanno distrutto vite umane!

 

Aggiungere una clausola alla Costituzione in merito alla dichiarazione di stato di emergenza invalida di fatto la stessa costituzione che dovrebbe proteggerci. Spazziamo via tutto questo! Sconfiggiamoli!

 

Ieri il Parlamento ha approvato una legge sui governi delle singole prefetture ignorando completamente il voto dei cittadini. Dove è finita la sovranità delle singole prefetture?

 

Ieri al senato è stata introdottala proposta dell’obbligo vaccinale. Fermiamola al senato! Fermiamo questo abuso!

 

Proprio ieri è uscita la notizia che il PIL dell’India ha superato quello del Giappone.

 

289 collegi elettorali mi sostengono: voglio usare la forza che mi danno questi 289 collegi per sostenere l’esistenza e l’indipendenza del nostro paese e proteggere la vita dei suoi abitanti.

 

Concludo così: noi non saremo sconfitti!

 

Grazie ancora. Grazie a tutti voi.

 

Traduzione dal Giapponese di Taro Negishi

Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21

SOSTIENI RENOVATIO 21


Immagine screenshot da YouTube

Continua a leggere

Più popolari