Intelligenza Artificiale
La Von der Leyen invoca i passaporti vaccinali digitali: green pass e id digitale per tutto il mondo
La presidente della Commissione europea Ursula Von der Leyen, in una sessione dell’ultimo vertice G20, soprannominata «One Future», ha lanciato un appello per un organismo di regolamentazione internazionale per l’Intelligenza Artificiale e i sistemi di identificazione digitale simili ai passaporti per i vaccini contro il coronavirus.
Proclamando che il futuro della collettività è digitale, la Von der Leyen ha dichiarato la necessità inevitabile per le entità globali di tracciare le linee guida e far rispettare le normative.
Nel suo discorso, Von der Leyen ha riconosciuto i potenziali pericoli e le gigantesche opportunità legate al progresso della tecnologia dell’intelligenza artificiale e ha sottolineato l’importanza di controllare la nuova tecnologia.
The future is digital. I passed two messages to the G20:
→ We should establish a framework for safe, responsible AI, with a similar body as the IPCC for climate
→ Digital public infrastructures are an accelerator of growth. They must be trusted, interoperable & open to all
— Ursula von der Leyen (@vonderleyen) September 10, 2023
«Oggi voglio concentrarmi su AI e infrastrutture digitali. Come è stato descritto, l’Intelligenza Artificiale presenta dei rischi ma offre anche enormi opportunità. La questione cruciale è come sfruttare una tecnologia in rapida evoluzione» ha dichiarato la controversa figura politica europea.
«Nell’UE, nel 2020, abbiamo presentato la prima legge sull’Intelligenza Artificiale. Vogliamo facilitare l’innovazione costruendo al tempo stesso la fiducia. Ma abbiamo bisogno di più. Ciò che il mondo fa oggi darà forma al nostro futuro. Credo che l’Europa – e i suoi partner – dovrebbero sviluppare un nuovo quadro globale per i rischi dell’IA», ha affermato Ursula.
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Il capo dell’UE ha inoltre sottolineato che gli standard accettati a livello globale devono essere creati sotto la competenza delle Nazioni Unite, simili al Gruppo intergovernativo sui cambiamenti climatici. L’umanità avrebbe tratto beneficio, ha sostenuto, se un’autorità internazionale potesse chiarire i rischi e i benefici legati all’intelligenza artificiale, in modo simile all’IPCC per le preoccupazioni sul clima.
Allo stesso tempo, Von der Leyen ha sostenuto il concetto di infrastruttura pubblica digitale simile al sistema di passaporti del coronavirus – un sistema sviluppato dall’UE come risposta alla saga del COVID. L’Organizzazione Mondiale della Sanità lo ha abbracciato a braccia aperte come standard globale per combattere le minacce alla salute.
«Molti di voi conoscono il certificato digitale COVID-19. L’UE lo ha sviluppato da sola. Il modello era così funzionale e così affidabile che 51 paesi in 4 continenti lo adottarono gratuitamente. Oggi l’OMS lo utilizza come standard globale per facilitare la mobilità in tempi di minacce alla salute», ha continuato Von der Leyen, che non sembra minimamente toccata dal fatto che ogni restrizione pandemica, digitale o meno, sia stata vanificata dalla testimonianza della dirigente Pfizer Janine Small proprio all’europarlamento, quando incalzata dall’eurodeputato neerlandese Rob Roos rispose seccata che no, il vaccino non era testato per fermare la trasmissione.
In modo allarmante, Von der Leyen ha elogiato i passi avanti compiuti dall’UE verso un’app di identità digitale a livello di blocco in grado di archiviare le informazioni personali di un cittadino, comprese carte di credito, patente di guida e dati del passaporto, riporta Reclaim the Net.
Come riportato da Renovatio 21, l’UE a fine 2022 ha scelto i suoi partner per lo sviluppo del Digital ID wallet europeo e tra gli appaltatori, è emerso il nome di una società che in precedenza ha lavorato per sviluppare il COVID Pass ufficiale del Regno Unito e la relativa app di tracciamento – questo a riprova di quanto pandemia, vaccino e id digitali siano interconnessi in un unico livello.
Sappiamo che il passo successivo è l’introduzione dell’euro digitale, che sarà collegato giocoforza all’ID digitale e quindi al sistema di accessi premiali sperimentato con il green pass. Sul fatto che l’euro digitale sarà usato per la sorveglianza dei cittadini vi è l’ammissione del presidente della Banca Centrale Europea Christine Lagarde.
Oltre a sorvegliare, la CBDC, la moneta digitale di Stato, potrà decidere cosa compra il cittadino, dove e quanto, prelevare direttamente le tasse e le multe, e spegnere ogni disponibilità economica qualora lo voglia, privando l’essere umano di mezzi di sostentamento, così da piegare la sua volontà omologandola a quella dell’autorità.
In pratica, quello che si sta preparando è la vostra schiavitù.
Immagine di European Parliament via Flickr pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 2.0 Generic (CC BY 2.0)
Intelligenza Artificiale
Un trilione di dollari a Musk se piazza sul pianeta milioni di robot umanoidi: la sua «legione»?
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Tesla’s Optimus robots outperformed their fellow robot, Elon in dancing 😂pic.twitter.com/hLBnvZSPuL
— SMX 🇺🇸 (@iam_smx) November 6, 2025
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🚨ELON MUSK: “This year we hope to make about 5,000 Optimus robots…but even 5,000 robots is the size of a Roman legion FYI. That’s a scary thought, a legion of robots. I think we’ll literally build a legion of robots this year, and maybe 10 legions next year? It’s kind of a… pic.twitter.com/R992X5OA8r
— Autism Capital 🧩 (@AutismCapital) March 21, 2025
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Intelligenza Artificiale
L’AI di Google si rifiuta di giocare a scacchi contro l’Atari del 1977
Una console da gioco uscita quasi cinquant’anni fa pare stia intimorendo l’Intelligenza Artificiale più avanzata.
Qualche mese fa l’iconico sistema di gioco di decadi fa Atari 2600 ha messo in imbarazzo l’industria dell’IA dopo aver completamente surclassato ChatGPT in una semplice partita a scacchi.
Si è trattato stato uno scontro tra una macchina concepita nel 1977, con 128 byte di RAM, e un modello di linguaggio di grandi dimensioni all’avanguardia con migliaia di miliardi di parametri, alimentato da migliaia di schede grafiche e miliardi di dollari di finanziamenti Microsoft. Nonostante tutta questa potenza, il più debole e anziano ha avuto la meglio in questo duello.
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Il modello di OpenAI, «ha commesso così tanti errori da essere deriso da un club di scacchi di terza elementare».
A quanto pare, la notizia delle imprese dell’Atari è arrivata anche agli altri modelli di intelligenza artificiale. Robert Caruso, l’ingegnere informatico che ha orchestrato la sfida a scacchi, ha dichiarato a The Register che il chatbot Gemini di Google ha rifiutato categoricamente di sfidare l’Atari, dopo aver parlato a lungo di come avrebbe facilmente annientato la vecchia macchina. Ha persino inventato una scusa fasulla per salvare la faccia.
«Annullare la partita è probabilmente la decisione più sensata e veloce», ha affermato Gemini, secondo il Caruso.
A dire il vero, l’IA sta mettendo in pratica un vecchio adagio da stratega: non puoi perdere se non giochi, scrive Futurism. Tuttavia si tratta di una motivazione completamente diversa da quella inizialmente adottata dall’IA. Il suo primo istinto è stato quello di vantarsi di non essere un «semplice modello linguistico di grandi dimensioni», paragonandosi a un moderno motore scacchistico «che può pensare milioni di mosse in anticipo e valutare infinite posizioni».
Ironicamente, Gemini ha linkato articoli sulla vittoria dell’Atari sui suoi simili di OpenAI per dimostrare la sua tesi. Il Caruso ha detto all’IA di essere stato lui a condurre quei test, e Gemini ha risposto chiedendogli se qualcosa degli incontri di scacchi lo avesse colpito.
Caruso ha detto all’IA, secondo quanto riportato da The Register: «Ciò che salta all’occhio è la fiducia mal riposta di entrambe le IA. Entrambe avevano previsto vittorie facili, e ora hai appena detto che avresti dominato l’Atari».
Gemini si è ritirata all’istante dopo aver affermato di aver «allucinato» le sue vanterie scacchistiche, ha ammesso che avrebbe «combattuto immensamente» contro il vecchio Atari. A quel punto ha affermato evasivamente che annullare la partita sarebbe stata la soluzione più «efficiente in termini di tempo».
E così, l’Atari ha sconfitto l’ennesimo modello di AI multimiliardario senza dover muovere un dito. Tale è il terrore che incute.
Certo, sarebbe negligente attribuire effettivamente sentimenti umani a una macchina, che si tratti di un’IA moderna o di un Atari d’epoca. Quello che stiamo osservando è probabilmente un tira e molla tra le misure di sicurezza dell’IA e la sua sconsiderata propensione alle allucinazioni, per non parlare delle infinite fesserie. Anche i chatbot AI tendono a essere molto adulatori, quindi quando un essere umano fornisce un feedback, tenderà ad assecondarlo e ad adattare le sue risposte per compiacere il suo interlocutore.
«Aggiungere questi controlli di realtà non significa solo evitare divertenti errori scacchistici. Si tratta di rendere l’IA più affidabile, degna di fiducia e sicura, soprattutto in contesti critici dove gli errori possono avere conseguenze concrete», ha dichiarato l’ingegnere informatico al Register. «Si tratta di garantire che l’IA rimanga uno strumento potente, non un oracolo incontrollato».
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Immagine di pubblico dominio CCo via Wikimedia
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OpenAI dice che oltre un milione di persone parlano di suicidio con ChatGPT ogni settimana
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