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Misteri

L’assassino di John Lennon sotto il controllo del programma CIA MK Ultra?

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Un nuovo documentario mette in dubbio la versione ufficiale della morte di John Lennon. Lo riporta la testata britannica Daily Mail.

 

L’autore e produttore televisivo britannico David Whelan ha esaminato una serie di documenti e ha parlato con diversi testimoni chiave sulla sparatoria mortale di Lennon l’8 dicembre 1980, e ha trovato incongruenze preoccupanti che sollevano interrogativi su come sia effettivamente avvenuta l’uccisione.

 

Secondo la versione ufficiale, l’ex Beatles è stato assassinato da Mark David Chapman, un uomo solo e disturbato, che aveva aspettato  il Lennon fuori dal Dakota Building a Manhattan, luogo in cui il musicista aveva un appartamento con la moglie Yoko Ono. Chapman, a cui di recente è stata negata la libertà, gli ha sparato cinque volte sulla schiena.

 

Tuttavia Whelan sostiene che Lennon aveva invece ferite sul petto. «Penso che Mark Chapman stesse potenzialmente sparando con una pistola o pensando che stesse sparando con una pistola forse a salve», ha dichiarato il documentarista britannico. «Pensa di aver fatto qualcosa che non avrebbe potuto fare, quindi l’unica conclusione a cui posso giungere è che potrebbe esserci stato un secondo tiratore o era molto probabile che ci fosse un secondo tiratore nell’area del vestibolo sulle scale».

 

«Quando ho parlato con i medici e le infermiere dell’epoca che hanno curato John – e hanno visto le sue ferite molte volte – sono tutti d’accordo sul fatto che chiunque abbia sparato a John era molto vicino a lui e si trovava davanti a uno o due piedi di distanza» vela lo Whelan.

 

I medici avrebbero parlato di ferite al petto vicino al cuore. «È quasi impossibile per Mark Chapman averlo fatto da dove si trovava ed era buio. Era a 20-25 piedi da John».

 

«È una valutazione inquietante e preoccupante, ne sono ben consapevole, ma non vedo altra spiegazione per le ferite di John», ammette il documentarista britannico.

 

Le rivelazioni non finiscono qui. Chapman potrebbe essere stato «preparato» dalla CIA per eseguire l’omicidio del celeberrimo musicista, ha affermato Whelan, citando un’insolita serie di eventi che hanno preceduto il suo processo.

 

Gli avvocati di Chapman puntavano ad un processo in cui avrebbero chiesto l’insanità mentale, tuttavia il Chapman, d’un tratto, si dichiarò colpevole e cominciò a parlare di «vocine nella sua testa» che gli avevano ordinato di farlo.

 

Fondamentalmente, sostiene Whelan, questo voltafaccia è avvenuto solo dopo che Chapman è stato visitato nella sua cella da vari psichiatri impiegati dai suoi avvocati difensori.

 

Tre di quei medici erano coinvolti nell’ipnosi e uno di loro, il dottor Milton Kline, aveva lavorato con la CIA al suo famigerato programma di controllo mentale MK Ultra, elaborato e longevo progetto che i servizi americani avevano inventato al fine di studiare tecniche di controllo mentale.

 

Nel 1979, il dottor Kline si era vantato in un documentario televisivo che un uomo poteva essere programmato per uccidere tramite ipnosi, tramite il programma MK Ultra.

 

«Perché a Kline, insieme ad altri due esperti di ipnosi, sia stato chiesto dagli avvocati di incontrare Chapman, non è chiaro, anche se non è impossibile che la difesa stesse già considerando di avanzare l’idea che il loro cliente fosse stato ipnotizzato per compiere il suo crimine» scrive il Daily Mail.

 

Negli anni scorsi era emerso che la CIA e l’FBI avevano spiato Lennon, noto per le sue posizioni contrarie alla guerra del Vietnam, e si opponeva grandemente all’amministrazione Nixon, come dettaglia il documentario The U.S. vs. John Lennon. Qualcuno è arrivato a sostenere che uno degli asset incaricati dai servizi americani di spiare il Lennone era Elvis Presley.

 

Come riportato da Renovatio 21, gli esperimenti MK Ultra svolti dalla CIA comprendevano dosare LSD a cittadini inconsapevoli, esperimenti su bambini danesi, e altre torture, come quella ideata al college contro il giovanissimo genio matematico Theodor Kaczynsky, convinto da un professore di psicologia di essere disprezzato da tutti, inclusa la sua famiglia. Il ragazzo ne fu turbato e mai riuscì ad avere una vita sociale normale, trasformandosi negli anni nell’assassino ecoterrorista seriale chiamato dai media UNAbomber.

 

Altri personaggi noti passati per MK Ultra sarebbero Charles Manson, leader di una setta stragista, e il mafioso irlandese americano Whitey Bulger, per lungo tempo imprendibile per le autorità USA, con le quali, sarebbe emerso poi, aveva rapporti come informatore (oltre ad essere fratello di un importantissimo politico democratico del Massachussetts). Entrambe le figure erano state «reclutate» nel programma di esperimenti durante il loro soggiorno in carcere.

 

Alcune tecniche di controllo mentale MK Ultra potrebbe essere in uso ancora oggi, e non solo presso i servizi americani.

 

Chapman era un grande fan del romanzo di J.D. Salinger Il giovane Holden, un libro che ricorre nella storia degli attentati di alto profilo: era un avido lettore del libro anche  John Hinckley, che nel 1981 provò ad assassinare Ronald Reagan, così come aveva con sé una copia del libro Robert Bardo, l’uomo che assassinò l’attrice e cantante Rebecca Schaefer a Hollywood nel 1989.

 

L’idea era stata ripresa nel film Ipotesi di complotto (1997), dove il personaggio di Mel Gibson è programmato da esperimenti di controllo mentale CIA ad acquistare il romanzo ogni volta che lo vede.

 

 

 

Immagine di pubblico dominio CCO via Wikimedia

 

 

 

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Misteri

Satellite della NASA ispeziona una strana nuvola che si forma sempre nello stesso punto

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Un satellite di osservazione della NASA ha ripreso l’immagine di una nuvola dalla forma strana che aleggiava sopra la regione di Strath-Taieri, nella Nuova Zelanda sud-orientale. Lo riporta il sito Futurism.

 

Un’immagine satellitare condivisa dall’agenzia spaziale e scattata il 7 settembre scorso mostra una nuvola insolita e allungata, annidata lungo una catena montuosa. La strana formazione di nuvole si verifica spesso nello stesso punto, portando la gente del posto a soprannominarla «Taieri Pet».

 

Sebbene sembri fantascienza, c’è una spiegazione ragionevole: la strana nube è una nube lenticolare in piedi altocumulo (ASLC), secondo la NASA, che si crea quando i venti incontrano una barriera ripida come una catena montuosa. I venti vengono spazzati via creando un’onda stazionaria mentre l’aria sulla cresta dell’onda si raffredda al punto da formare vapore acqueo, che si condensa in nubi.

 

«Quando la nuvola si forma sulla cresta di quest’onda, rimane pressoché stazionaria nel cielo e viene modellata dai forti venti che la attraversano», ha spiegato il meteorologo del MetService della Nuova Zelanda, John Law, in una dichiarazione della NASA.

Immagine di birdcloud1 via Wikimedia CC BY-SA 2.0

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Altre nubi ASLC possono assumere forme ancora più insolite, come un ammasso di dischi sovrapposti o strette ciotole che si innalzano verso il cielo.

 

Anche il «Taieri Pet», visto di lato, appare come una serie di strati di nuvole che si elevano per centinaia di metri, conferendogli un aspetto che può richiamare le fantasie degli appassionati di ufologia.

 

«Ciò che rende queste nubi uniche è il loro essere molto dinamiche e, mentre ogni singola particella d’aria attraversa questo ciclo di raffreddamento, condensazione, riscaldamento ed evaporazione, visivamente la nube sembra ferma», ha spiegato l’osservatore meteorologico Karl Philippoff in un post sul blog del Mount Washington Observatory.

Immagine di Whites Aviation via Wikimedia CC BY-SA 4.0

 

Con i suoi bordi estremamente netti, il «Taieri Pet» è in realtà il risultato di forze ambientali estremamente forti. «L’aspetto del Taieri Pet è un ottimo indicatore della presenza di forti venti nell’alta atmosfera», ha spiegato il Law.

 

Nel 2017 il mondo della metereologia venne sconvolto quando, dopo trent’anni dall’ultima volta, l’International Cloud Atlas (cioè l’atlante interazionale delle nuvole, il riferimento globale per chi osserva e identifica le nubi in cielo) vide l’inserimento di due nuove forme di nuvola, l’asperitas e la murus. L’International Cloud Atlas è stato pubblicato per la prima volta nel XIX secolo e aggiornato l’ultima volta nel 1987. La versione del 2017 è divenuta accessibile principalmente tramite Interne.

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Immagine di pubblico dominio CC0 via Wikimedia.

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Misteri

Il rilascio dei documenti su Epstein è un fiasco: tutto già noto. Ma il segretario della Giustizia USA promette altre rivelazioni

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Dopo giorni di annunci, i documenti FBi riguardanti Epstein sono stati pubblicati e consegnati ad un ristretto gruppo di giornalisti e personaggi social, ma non vi è in essi alcuna novità rispetto a quanto si sapeva.   È davvero una beffa: tra i documenti vi è la famosa agendina telefonica di Epstein, nota da lustri – anche se, va detto, i tanti nomi italiani non hanno mai raggiunto la stampa nazionale – e finita in rete ancora prima che il miliardario venisse trovato impiccato nel carcere di Nuova York.   Il materiale pubblicato è addirittura peggiore di quello già noto e circolante da anni e anni, in quanto vari dati sono stati censurati.   «Nothingburger» commentano in rete, espressione americana per dire che non c’è davvero nulla dentro. «E considerando che Epstein era probabilmente un’operazione segreta del Mossad, cosa vi aspettavate?» scrive amaro Zerohedge.

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«Una fonte che ha esaminato i file ha affermato che il comunicato è lungo più di 100 pagine e comprende un elenco di contatti senza ulteriori contesti» scrive il New York Post.   «La persona ha affermato che la rivelazione avrebbe probabilmente rappresentato una “delusione” per gli investigatori desiderosi di nuove prove clamorose sui legami del miliardario pedofilo con importanti leader politici e imprenditoriali».   «Tra i personaggi di spicco che hanno avuto contatti con Epstein figurano l’ex presidente Bill Clinton, Bill Gates, il principe Andrea e il presidente Trump, anche se pare che Trump abbia bandito Epstein da Mar-a-Lago nel 2007 a causa di un incidente con la figlia di un membro del club. Secondo la fonte, nel comunicato iniziale non è incluso un elenco dei clienti, che è stato compilato in raccoglitori che descrivono la divulgazione come “fase uno” dei file Epstein».   Tuttavia, ora il procuratore generale Pam Bondi ha annunciato giovedì che ci sono ancora «migliaia di pagine» di documenti dell’indagine dell’FBI su Epstein che le sono stati tenuti nascosti, e li ha richiesti entro venerdì mattina alle 8 ora di Washington.   «Entro le 8:00 di domani mattina, 28 febbraio, l’FBI consegnerà al mio ufficio tutti i fascicoli completi su Epstein, compresi tutti i registri, i documenti, le registrazioni audio e video e i materiali relativi a Jeffrey Epstein e ai suoi clienti, indipendentemente da come tali informazioni siano state ottenute», ha scritto Bondi in una lettera a Patel.  

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La deludente pubblicazione dei documenti ha innervosito la deputata floridiana Anna Paulina Luna, che ha scritto: «Né io né la task force abbiamo ricevuto o esaminato i documenti di Epstein pubblicati oggi… Un articolo del NY Post ha appena rivelato che i documenti saranno semplicemente l’elenco telefonico di Epstein. QUESTO NON È QUELLO CHE NOI O IL POPOLO AMERICANO ABBIAMO CHIESTO e una delusione totale. FORNITECI LE INFORMAZIONI CHE ABBIAMO CHIESTO!»     Pochi giorni fa Pam Bondi aveva dichiarato di aver visto il materiale su Epstein e di averlo trovato rivoltante.   «La settimana scorsa lei ha detto che avevi i file di Epstein sulla tua scrivania. Quando potremo vederli?» aveva chiesto al segretario della Giustizia USA il giornalista Jesse Watters di Fox News. «Jesse, ci sono ben oltre – questo ti farà star male, 200 vittime. Ben oltre… oltre 250 in realtà. Quindi dobbiamo assicurarci che la loro identità sia protetta, e le loro informazioni personali. Ma a parte questo, penso che domani Jesse – ultime notizie in questo momento, vedrai alcune informazioni su Epstein rilasciate dal mio ufficio».   «Che tipo? Vedremo chi era sui voli? Vedremo qualche prova di ciò che ha registrato, perché aveva tutte le sue case cablate con dispositivi di registrazione», ha chiesto Watters. «Quello che vedrete, si spera domani, sono un sacco di registri di volo, un sacco di nomi, un sacco di informazioni… è davvero disgustoso quello che ha fatto quell’uomo», ha risposto la Bondi.   In molti si chiedano dove siano i video, viste le segnalazioni secondo cui le case del trafficante di sesso deceduto erano cablate con dispositivi di registrazione.   Verso la fine del 2019, Maria Farmer, vittima di Jeffrey Epstein, ha affermato che il pedofilo deceduto aveva una «sala multimediale» al primo piano, dove sarebbero stati ripresi clienti di alto profilo mentre facevano sesso con donne e minori.   Durante la campagna elettorale, Donald Trump aveva dichiarato che sarebbe stato disponibile a pubblicare la lista di Epstein, mentre la Bondi aveva affermato a novembre che chiunque sia menzionato nei documenti e stia «ancora lottando per mantenere riservati i propri nomi, Sean, non ha basi legali per farlo, a meno che non sia un bambino, una vittima o un imputato collaborante».   Rimane misterioso anche il fatto che la complice di Epstein, Ghislaine Maxwell, molto probabilmente legata all’Intelligence dello Stato Ebraico per via del padre, non pare sia stata pressata in carcere a fare i nomi dei «clienti» di Epstein, né a rivelare alcunché sull’operazione.   I nomi principalmente coinvolti nella rete di amicizia epsteiniana di cui si ha contezza rimangono quindi, ad oggi, oltre a quello del principe Andrea, quello di Bill Clinton e di Bill Gates.

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Animali

Pescatore pesca pesce alieno

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Un pescatore russo, Roman Fedortsov, ha filmato una creatura dalle fattezze mai prima vedute e caricato online il filmato ritraente l’angosciante bestia degli abissi.

 

Si tratta di un essere grigiastro e vagamente sferico, che assomiglia diversamente alla testa di un alieno di quelli veduti nelle pellicole americane e in certi racconti di coloro che hanno avuto un incontro ravvicinato del III o IV tipo – gli extraterrestri detti, appunto, «i grigi».

 

Secondo il pescatore si trarrebbe di un pesce ventosa, una specie con pinne raggiate che può raggiungere una lunghezza di oltre 30 cm e vive nelle profondità.

 

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La creatura di sapore lovecraftiano ha suscitato un certo scalpore tra gli utenti di Instagram, scrive il New York Post.

 

Taluni hanno affermato che era la prova dell’esistenza della vita extraplanetaria. «Quello è al 100% un alieno», ha dichiarato uno utente, mentre un altro, forse memore del film sugli USO (gli UFO sottomarini) The Abyss ha scritto: «Quello è l’animale domestico degli alieni che vivono sott’acqua». «Uccidilo e brucialo e non catturarne mai più uno!» ha consigliato un terzo. «Pescato a Chernobyl?», scrive uno. «Alieno o predatore?» commenta un altro.

 

Altri osservatori hanno paragonato il pesce a vari personaggi dotati di cranio dei media popolari, tra cui Megamind, gli alieni di Mars Attacks e il cattivo cervellone Krang della serie delle Tartarughe Ninja. Tuttavia, il corpo gonfio del pesce probabilmente non era causato da un cervelletto preternaturalmente grande, ma era piuttosto il risultato di rapidi cambiamenti di pressurizzazione durante il suo viaggio verso la superficie, scrive il giornale neoeboraceno.

 

Il Fedortsov ha già oltre 600 mila follower sul suo profilo Instagram e non è nuovo alle condivisioni di mostri marini finiti nelle sue reti.

 

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All’inizio di questo mese, gli utenti TikTok della Generazione Z si sono commossi fino alle lacrime per la vicenda di una piccola rana pescatrice morta poco dopo essere risalita in superficie.

 


Come riportato da Renovatio 21, il mondo ittico e marino continua a stupire tra delfini perversi, pescegatti OGM con geni da alligatore, tra pesci bioibridi fatti con cellule cardiache sintetiche, orche assassine che irrorano di escrementi masse di umani, squali strafatti di cocaina, beluga accusati di essere spie russe, capodogli omosessuali stupratori, esseri blobbeschi degli abissi, balene antropofaghe, flatulenti e devastatrici.

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Immagine screenshot da Instagram

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