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Intelligenza Artificiale

Amazon Alexa, tecnologia per emulare la voce dei morti

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Il colosso mondiale Amazon ha in programma di consentire alla «sua voce intelligente» Alexa di imitare le voci dei nostri cari defunti.

 

Nel corso di una recente conferenza, il vicepresidente senior di Amazon e scienziato capo di Alexa, Rohit Prasad, ha mostrato una demo della voce di una nonna defunta che legge una favola della buonanotte a un bambino, stando a quanto riportato dal sito di informazione tecnologica TechCrunch.

 

«Ciò richiedeva invenzioni in cui dovevamo imparare a produrre una voce di alta qualità con meno di un minuto di registrazione rispetto alle ore di registrazione in studio», ha detto Prasad alla conferenza, scrive TechCrunch. «Il modo in cui l’abbiamo realizzato è inquadrare il problema come un’attività di conversione vocale e non come un percorso di generazione del parlato».

 

Nonostante le morbose implicazioni di tale tecnologia, Amazon afferma che è un esempio impressionante di tecnologie di Intelligenza Artificiale. Prasad ha definito una grande vittoria il risveglio digitale della nonna dal suo sonno eterno.

 

«Viviamo senza dubbio nell’era d’oro dell’IA, dove i nostri sogni e la fantascienza stanno diventando realtà», ha aggiunto.

 

Questo, al momento, è tutto ciò che sappiamo su questa macabra funzione, poiché Amazon non elargito troppi dettagli specifici sulla questione.  

 

Non è il primo dispositivo che imita la voce di qualcuno. In effetti, come sottolinea Gizmodo, un dispositivo simile alimentato dall’intelligenza artificiale del marchio di giocattoli giapponese Takara Tomy, può leggere le favole della buonanotte ai bambini imitando le voci dei loro genitori.

 

Imitare intenzionalmente le voci dei parenti morti non è solo inquietante, ma potrebbe anche essere usato per scopi molto più nefasti, un’eventualità molto più probabile di quanto si pensi.

 

Oltre che riprodurre le voci nei nostri cari estinti, questi dispositivi – con perenne connessione a internet – hanno «orecchie» per origliare all’interno delle nostre abitazioni: alcuni scienziati informatici che studiano la gestione dei dati e la privacy, hanno scoperto che con la connettività Internet estesa ai dispositivi nelle case, negli uffici e nelle città, la nostra riservatezza è più in pericolo che mai.

 

Amazon non è il primo colosso digitale ad avventurarsi nel Regno dei morti per trarne prodotti. Come riportato da Renovatio 21, circa un anno fa la Microsoft di Bill Gates ha ottenuto un brevetto per trasformare i morti in chatbot 3D.

 

L’idea di una riproduzione AI progressivamente più realistica del defunto «acquistabile» dalla persona in lutto – prima un servizio di SMS, poi le telefonate, poi un robot sosia – era al centro di uno dei più stomachevoli episodi della serie britannica Black Mirror,  «Be right back» (S02E01).

 

 

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Intelligenza Artificiale

Bill Gates vuole una censura AI in tempo reale per la «disinformazione» sui vaccini

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Il fondatore di Microsoft Bill Gates, nell’ambito della missione della Fondazione Gates, sta continuato la sua operazione massiva non solo per diffondere l’uso dei vaccini, ma anche per trovare nuove giustificazioni per imporli di fatto a chi è scettico o riluttante.

 

«Dovremmo avere libertà di parola, ma se inciti alla violenza, se fai in modo che le persone non prendano i vaccini, dove sono quei limiti che anche gli Stati Uniti dovrebbero avere delle regole? E poi se hai delle regole, quali sono?», ha detto Gates in una intervista per il canale americano CNBC.

 

L’oligarca durante la trasmissione è sembrato evasivo su quale potrebbe essere l’autorità per introdurre tali regole, tuttavia è parso chiaro che egli vuole la censura lanciata rapidamente. «Esiste un’Intelligenza Artificiale che codifica quelle regole perché hai miliardi di attività e se te ne accorgi un giorno dopo, il danno è fatto», ha detto.

 

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Il Gates pare impegnato in un tour stampa per promuovere una docuserie di Netflix in cinque episodi intitolata «What’s Next? The Future With Bill Gates», cioè «Cosa viene dopo? Il futuro con Bill Gates». Sì, il sistema di intrattenimento, ancora una volta, si rivela solo uno strumento di propaganda della narrazione dell’oligarcato mondiale, con protagonisti, a questo punto, persino gli stessi oligarchi.

 

Come riportato da Renovatio 21, Gates altre volte aveva parlato apertamente di una censura internet agita in real-time persino sulle app di messaggistica privata: due anni fa disse che bisogna inventare «qualcosa» contro la «misinformazione medica».

 

Secondo rivelazioni, un tentativo da parte della Casa Bianca di censurare i messaggi dei vaccino-scettici su Whatsapp sarebbe stato provato durante il biennio pandemico.

 

A inizio anno l’uomo Microsoft, che ha investito decine di miliardi in OpenAI, ha dichiarato che l’Intelligenza Artificiale salverà la democrazia.

 

Gates si è quindi rifiutato di firmare una moratoria lanciata esperti e tecnologi per limitare il rischio che l’IA può porre per la umanità.

 

Tre mesi fa Elon Musk ha dichiarato che i Gates potrebbero portare alla «rovina della civiltà occidentale».

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Intelligenza Artificiale

Il Vaticano chiede una moratoria per le armi autonome

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Il Vaticano ha espresso la sua posizione riguardo i robot killer, una delle nuove frontiere tecnologiche della guerra moderna.   Per il Sacro Palazzo vi è «massima urgenza» per creare «solido strumento giuridicamente vincolante» che metta al bando le cosiddette «armi autonome letali», chiedendo di «stabilire una moratoria immediata sulla loro sviluppo e utilizzo». Lo riporta Vatican News.   È quanto espresso dall’arcivescovo Ettore Balestrero, osservatore permanente della Santa Sede all’ONU a Ginevra, intervenendo drante la seconda sessione del Gruppo di EspertiGovernativi (GGE) celebrato dal 26 al 30 agosto riguardante le nuove tecnologie dei sistemi d’arma autonomi letali (acronimo anglico LAWS).

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Monsignor Balestrero ha citato le parole di papa Francesco ai leader G7 riuniti in Puglia lo scorso giugno sull’AI, ricordando che il pontefice li ha esortati a «riconsiderare lo sviluppo e l’uso di dispositivi come le cosiddette “armi autonome letali” e, infine, a vietarne l’uso. Ciò parte da un impegno efficace e concreto per introdurre un controllo umano sempre maggiore e adeguato. Nessuna macchina dovrebbe mai scegliere di togliere la vita a un essere umano».   Per Balestreto, le zone di battaglia odierne stanno «diventando anche terreni di prova per armi sempre più sofisticate».   La Santa Sede, ha continuato il monsignore, approva e sostiene l’approccio del Gruppo di esperti «all’analisi delle potenziali funzioni e degli aspetti tecnologici dei sistemi d’arma autonomi», chiedendo di individuare i sistemi «incompatibili con il diritto internazionale umanitario e altri obblighi internazionali esistenti» per poter stabilire un bando «tenendo conto di considerazioni etiche più ampie».   Per il Vaticano, ha sottolineato il Balestero, «i sistemi d’arma autonomi non possono essere considerati entità moralmente responsabili» a differenza dell’essere umano «possiede una capacità unica di giudizio morale e di presa di decisioni etiche che non può essere replicata da nessun insieme di algoritmi, non importa quanto complessi».   L’arcivescovo ha indicato la differenza tra «scelta» e «decisione» rifacendosi al discorso papale al G7 di Borgo Egnazia, dove si dichiarava che le macchine possono solo produrre scelte tecniche algoritmiche, mentre «l’essere umano, però, non solo sceglie, ma nel suo cuore è capace di decidere».   «Una decisione etica è quella che tiene conto non solo dei risultati di un’azione ma anche dei valori in gioco e dei doveri che essa comporta» continuava il papa in Puglia. Per tali motivi, l’arcivescovo ha sostenuto che la posizione del Vaticano è quella di «assicurare e salvaguardare uno spazio per un adeguato controllo umano sulle scelte effettuate dai programmi di intelligenza artificiale: da ciò dipende la stessa dignità umana».

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Balestrero ha parlato della crescente «consapevolezza delle preoccupazioni etiche sollevate dall’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale come arma». «Lo sviluppo di armi sempre più sofisticate non è certo la soluzione» ha dichiarato l’arcivescovo, ricordando che i benefici per l’umanità di ale progresso tecnico dipenderanno «dalla misura in cui tale progresso sarà accompagnato da un adeguato sviluppo di responsabilità e di valori che pongano i progressi tecnologici al servizio dello sviluppo umano integrale e del bene comune».   Come riportato da Renovatio 21, riflessioni partite da anni indicano le armi autonome come potenzialmente più destabilizzanti della armi nucleari.   La discussione per una moratoria contro le armi autonome va avanti da diversi anni. In particolare, in questi anni se ne è parlato facendo l’esempio degli slaughterbots, minidroni suicidi protagonisti di un filmato divenuto virale anni fa.  

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Come sa il nostro lettore, modelli di «slaugterbots» sono in preparazione ufficialmente in Australia come arma per respingere un’eventuale invasione da parte dell’Esercito di Liberazione del Popolo della Repubblica Popolare Cinese.   Anche in Cina stanno sperimentando sciami di microdroni in grado di dare la caccia agli esseri umani nella foresta.   Varie Nazioni si stanno muovendo verso i robot militari, per lo più incuranti di quanto sta cercando di elaborare l’ONU in fatto di limitazioni all’impiego di questi sistemi.   A fine 2022 i Paesi Bassi hanno schierato le loro prime armi autonome letali, secondo la rivista di questioni militari e di Intelligence Jane’s. Si tratta della prima volta che un esercito della NATO ha avviato prove operative con veicoli armati di terra senza pilota (UGV), cioè i «robot killer».   Una ricerca fatta dall’IPSOS assieme a Campaign to Stop Killer Robots ha raccolto l’opinione della popolazione di vari Paesi riguardo ad una possibile messa al bando dei robot impiegati militarmente.   Svezia (76%), Turchia (73%) e Ungheria (70%) hanno mostrato la più forte opposizione ai veicoli letali nel 2021. Nel frattempo, l’India ha mostrato di gran lunga il maggior sostegno, con il 56% della popolazione intervistata che ha risposto che o in qualche modo o ha fortemente sostenuto l’uso delle armi. Da notare che, come riportato da Renovatio 21, l’India ha al suo confine già dispiegate contro di sé armi robotiche cinesi.

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Intelligenza Artificiale

Ecco lo spaventoso robot umanoide alimentato dall’IA di OpenAI

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Dopo l’annuncio della partnership con OpenAI, la startup tecnologica Figure lo scorso marzo ha pubblicato una nuova clip del suo robot umanoide, denominato Figure 01, che chiacchiera con un ingegnere mentre ripone i piatti.

 

«Vedo una mela rossa su un piatto al centro del tavolo, uno stendino con delle tazze e un piatto, e tu in piedi lì vicino con la mano sul tavolo», dice l’androide con una voce metallica, sfoggiando capacità di «ragionamento vocale» di OpenAI.

 

«Posso avere qualcosa da mangiare?» chiede il tester umano lì accanto.

 

«Certo», risponde l’automa porgendogli una mela rossa con estrema disinvoltura.

 

«Ti ho dato la mela perché è l’unico alimento commestibile che potevo offrirti dal tavolo», replica il robot quando gli è chiesto perché gli avesse dato la mela, inserendo un «uh» inquietantemente umano a metà frase.

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Sebbene l’azienda non abbia ancora annunciato un prodotto di consumo valido, questa dimostrazione dipinge una visione quasi distopica del prossimo futuro. È davvero questo l’aspetto che potrebbe avere un giorno l’interazione con un robot dotato di intelligenza artificiale che pulisce la tua casa o lava le tue stoviglie?

 

Nel febbraio scorso, Figure aveva annunciato di aver firmato un accordo con il produttore di ChatGPT, nella speranza di dare ai suoi futuri robotti la capacità di comprendere il linguaggio utilizzando l’intelligenza artificiale e di apprendere nuove competenze a un ritmo accelerato.

 

In altri video si è osservato Figure 01 utilizzare una macchina per il caffè, camminare, raccogliere oggetti e posizionarli su un nastro trasportatore.

 

Con l’ulteriore aiuto di OpenAI, Figure intende sviluppare «modelli di Intelligenza Artificiale di prossima generazione per robot umanoidi», consentendo loro di «elaborare e ragionare a partire dal linguaggio».

 

Anche il produttore di veicoli elettrici Tesla prevede di introdurre robot umanoidi per scopi interni a partire dal prossimo anno, con l’intenzione di estenderne la produzione entro il 2026.

 

Pure in Cina vengono progettati e sviluppati questi prototipi meccanizzati dalle sembianze umane, tanto che il gigante della tecnologia cinese Xiaomi, ha svelato un robot umanoide dall’aspetto futuristico chiamato CyberOne. L’androide del colosso tecnologico sinico assomiglia decisamente ai rendering del robot proposto in fase di progetto proprio da Tesla.

 

Come riportato da Renovatio 21, l’azienda statunitense NVIDIA, divenuta ora una delle più capitalizzate del pianeta, ha annunciato un nuovo progetto di Intelligenza Artificiale volto a creare «robot umanoidi» in grado di apprendere nuove competenze e risolvere compiti complessi studiando il comportamento umano.

 

La corsa alla produzione di robot umanoidi è di fatto partita. Come si possa pensare che essi non finiranno a sostituire la popolazione umana ancora non ci è chiaro.

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