Intelligenza Artificiale
Robocani a Gaza
Le forze di difesa israeliane stanno utilizzando robocani nella loro operazione a Gaza. Lo ha riportato nel corso del mese il quotidiano Haaretz.
Secondo quanto riportato, durante le ostilità nell’enclave palestinese, l’esercito israeliano ha condotto test con il cane robot Vision 60, il mini-robot Rooster e i bulldozer D9 senza pilota. Non si tratterebbe della prima volta che l’esercito israeliano utilizza robot nelle sue operazioni, tuttavia a Gaza si sono avute esperienze nel controllo nei combattimenti di strada e nelle operazioni di ricognizione dei tunnel.
Tra le attività di routine svolte dai robotici quadrupedi vi è la sorveglianza di edifici e tunnel, nonché l’ispezione del terreno prima dell’arrivo delle forze di occupazione israeliane.
In precedenza, i militari utilizzavano cani biologici con telecamere attaccate. Tuttavia, molti animali sono già rimasti feriti nel conflitto.
Notizie dell’introduzione di cinodroidi nel conflitto erano stati riportati dalla stampa mediorientale ancora l’anno scorso.
Israel buys these robots from an American company called Ghost Robotics to help them exterminate the Palestinians. Each of these robotic dogs costs 165,000 US dollars. They are considered semi-automatic, work underground and above rubble, and can get back on their feet even if… pic.twitter.com/QZ4ZE8qCyE
— Romouz (@Romouze) March 3, 2024
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Rispetto al classico fido fatto di carne e pelo il robocane presenta alcuni svantaggi, come il costo elevato, il peso di oltre 50 chilogrammi e un tempo di funzionamento limitato a 3 ore e 10 chilometri.
È il caso, ad esempio, dei cani robot Vision 60, prodotti dall’azienda americana Ghost Robotics, che li vende a circa 165.000 dollari cadauno.
Gaza diviene così la prima guerra robotica, con l’uso di automi militari dispiegati sul campo di battaglia.
I cani robot di Ghost Robotics esplorano le aree sopra e sotto terra e sono altamente mobili e agili. I robot possono arrampicarsi su cumuli di terra, sabbia e mattoni, camminare attraverso pozzanghere profonde e persino galleggiare sulla loro superficie. Nel caso in cui si ribaltino, sono programmati per rimettersi in piedi e continuare la missione come se nulla fosse successo.
Tali robot cinoidi possono operare sottoterra e, a differenza di altri cani robot controllati a distanza, i cani Ghost Robotics sono semi-autonomi e possono moderare la propria velocità di movimento e fermarsi senza coinvolgimento umano, pur richiedendo una comunicazione continua con il proprio operatore.
Secondo fonti straniere, i cani robot sono dotati di diversi sensori visivi che consentono loro di identificare oggetti e persone di notte o in condizioni di scarsa visibilità, nonché di un dispositivo che consente il collegamento di sensori standard, come quelli laser radar (LIDAR), che consente la mappatura 3D dell’ambiente.
Si ritiene che tali caratteristiche consentano loro di individuare le cariche esplosive, salvare vite umane e prevenire lesioni. La loro stabilità in varie situazioni come scale e pendii ripidi è migliore di quella di altri robot a cingoli che si ritiene siano già in servizio dell’esercito dello Stato Ebraico.
I robocani sono in servizio con l’esercito americano dal 2020, svolgendo principalmente compiti come sorvegliare e proteggere le basi militari.
Durante un’esercitazione condotta in Nevada, i robot di Ghost Robotics hanno inserito obiettivi in un sistema di Intelligence per la gestione della guerra, e in un’altra esercitazione condotta dall’unità di comando del fronte interno degli Stati Uniti nel Nord Dakota, i robot hanno simulato l’attività durante un attacco nucleare/biologico/chimico, riporta il sito Globes.
Ghost Robotics ha anche dimostrato che il suo automa militare a quattro zampe è in grado di smaltire ordigni esplosivi, in collaborazione con un’azienda chiamata Zero Point, specializzata nella produzione di sistemi per neutralizzare gli esplosivi.
Jiren Parikh, CEO di Ghost Robotics, ha dichiarato in un’intervista di due anni fa che la maggior parte dei clienti «utilizza il cane robotico per missioni di Intelligence, acquisizione di obiettivi, ricognizione sotterranea e di superficie in luoghi difficili, mappatura, sicurezza contro ordigni esplosivi, implementazione di infrastrutture wireless e sicurezza. di strutture e di fatto per qualsiasi uso dove siano richiesti. Questi robot sono migliori di quelli che si muovono su cingoli o su ruote».
In una conferenza tenutasi a Washingtonnel 2021, Ghost Robotics aveva a presentato il suo cane robot armato di mitragliatore con mirino ottico avanzato, telecamera termica per visione notturna e capacità di sparare fino a una distanza di 1.200 metri. Il robocane armato divenne il protagonista della conferenza, suscitando tuttavia polemiche pubbliche. L’evento suscitò una disputa tra i produttori di robot e in ottobre la Boston Dynamics, la più grande e conosciuta azienda del settore, lanciò una petizione invitando tutti i produttori di robot a non armare i propri prodotti ma a concentrarsi invece su applicazioni salvavita e sulla manutenzione pace.
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«L’installazione di armi su robot telecomandati o autonomi pone un nuovo tipo di pericolo per il pubblico e solleva questioni morali» dichiarò Boston Dynamics. Altre cinque società firmarono la petizione lanciata da Boston Dynamics ma Ghost Robotics, che tre anni fa è stata acquistata dal produttore di armi sudcoreano LIX per 245 milioni di dollari, non era tra queste. Anche Boston Dynamics è di proprietà coreana – la Hyundai – dopo essere passata anche per la proprietà di Google.
Al Forum militare di Mosca 2024 erano visibili robocani dotati di bazooka. Roboquadrupedi militari sono in produzione ovunque – pure in versione «telepatica».
Come visto in immagini scioccanti della scorsa primavera, i robocani abbiano pattugliato le strade di Shanghai durante il colossale lockdown della primavera 2022, dove per sorvegliare e punire i 26 milioni di abitanti usarono, oltre agli androidi quadrupedi, anche droni che volevano tra i palazzi ripetendo frasi come «contieni la sete di libertà del tuo spirito».
Shanghai has deployed robotic dogs to blare lockdown instructions to the public. pic.twitter.com/PK72YIPfxs
— Ian Miles Cheong (@stillgray) March 30, 2022
Pechino ha inoltre militarizzato modelli di robocane, portandoli sul sempre irrequieto confine himalayano con l’India, dove è schierato il robo-yak. Un video particolarmente inquietante mostra un robocane armato essere trasportato in cima ad un palazzo da un drone.
Blood-Wing, a Chinese defense contractor, demonstrates drone-deploying an armed robodog.
The Future is Now. pic.twitter.com/tRKnKa8xvp
— Lia Wong (@LiaWong__) October 4, 2022
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La Cina, che ha mostrato schiere di robocani in grado di muoversi in sincrono, vuole l’implementazione militare dei robot killer già per la prossima guerra, è stato rivelato da un esperto ad un’udienza del 13 aprile 2023 della Commissione di revisione economica e di sicurezza USA-Cina.
Robocani sono utilizzati dagli USA ai confini con il Messico. Tuttavia vi è polemica: c’è chi ritiene che il loro uso spaventa gli immigrati spingendoli verso sentieri dove poi incontrano la morte.
Cani robotici sono in uso presso la polizia di Nuova York e di Los Angeles, mentre San Francisco ha persino preso in considerazione l’idea di consentire al suo dipartimento di polizia di utilizzare i robot dotati di forza letale in caso di emergenza.
Renovatio 21, oramai ribattezzabile come «Il Corriere del robocane» vista la mole di articoli sull’argomento, aveva parlato della militarizzazione dei robocani diversi anni fa.
Mesi fa robocani hanno fatto la loro comparsa anche a Genova, sia pure in quella che sembrava una tranquilla dimostrazione universitaria.
Come riportato Renovatio 21, robocagnoidi sono stati mandati in giro pure per la campagna umbra.
La comparsa dei quadrupedi automatici tra i boschi del lupo di San Francesco faceva parte del progetto Horizon 2020 «Natural Intelligence for Robotic Monitoring of Habitats» finanziato dall’Unione Europea con un budget totale di tre milioni di euro.
L’obiettivo dei cinoidi implementati in terra umbra sarebbe quello di riuscire a muoversi liberamente in mezzo alla natura cercando di camminare in tutti i tipi di terreno (sabbiosi, rocciosi, sentieri scoscesi) con il compito di vigilare l’ambiente.
Il progetto finanziato dall’Unione Europea è iniziato nel 2021 finirà nel 2024.
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Immagine di robocane presso una base americana; screenshot da YouTube
Intelligenza Artificiale
Robocani lanciafiamme in vendita per 9000 euro
Robocani sono utilizzati ai confini con il Messico. Tuttavia vi è polemica: c’è chi ritiene che il loro uso spaventa gli immigrati spingendoli verso sentieri dove poi incontrano la morte. Come riportato da Renovatio 21, è emerso questo mese che le forze di difesa israeliane stanno utilizzando robocani nella loro operazione a Gaza. Nel frattempo, le forze dell’ordine di varie città americane da tempo ne fanno incetta. Come riportato da Renovatio 21, Los Angeles, come Nuova York, hanno fornito le loro forze dell’ordine di robodogghi. Anche la vicina San Francisco ha persino preso in considerazione l’idea di consentire al suo dipartimento di polizia di utilizzare i robot dotati di forza letale in caso di emergenza. Al Forum militare di Mosca dell’anno scorso di due mesi fa erano visibili robocani dotati di bazooka. Roboquadrupedi militari sono in produzione ovunque – pure in versione «telepatica». Lo scorso ottobre un robocane con lanciarazzi è stato testato dai soldati USA. Mesi fa robocani hanno fatto la loro comparsa anche a Genova, sia pure in quella che sembrava una tranquilla dimostrazione universitaria. Come riportato Renovatio 21, robocagnoidi sono stati mandati in giro pure per la campagna umbra. Per far cosa? Controllare l’ambiente, ci è stato detto. Almeno, al momento…Shanghai has deployed robotic dogs to blare lockdown instructions to the public. pic.twitter.com/PK72YIPfxs
— Ian Miles Cheong (@stillgray) March 30, 2022
Droni
I droni israeliani attirano i palestinesi con audio di bambini che piangono e poi gli sparano
I quadricotteri israeliani starebbe impiegando una nuova, inquietante tattica che consiste nel riprodurre registrazioni audio di bambini e donne che piangono per attirare i palestinesi in luoghi dove possono essere presi di mira. La notizia è riportata dal giornale Middle East Eye.
Domenica e lunedì notte, i residenti della parte settentrionale del campo profughi di Nuseirat, a Gaza, si sono svegliati al suono dei pianti dei bambini e delle donne che chiedevano aiuto. Quando sono usciti per individuare la fonte delle grida e fornire aiuti, secondo quanto riferito, i quadricotteri israeliani hanno aperto il fuoco direttamente contro di loro.
Samira Abu al-Leil, residente nel campo profughi, ha detto a Middle East Eye di aver sentito i quadricotteri israeliani aprire il fuoco durante e subito dopo la riproduzione dei suoni registrati, che sono durati diversi minuti e si sono ripetuti più volte lunedì notte.
«Ho sentito una donna piangere e gridare aiuto, dicendo: “Aiutatemi, mio figlio è stato martirizzato”. I suoni provenivano dalla strada ed erano bizzarri», ha detto il 49enne. «Alcuni uomini sono accorsi in soccorso, solo per essere colpiti dai quadricotteri che hanno continuato a vagare per tutta la notte».
Israeli drones are reported emitting sounds of crying children at al-Nuseirat camp in Gaza to target and shoot civilians searching for the source of the distress calls. pic.twitter.com/5w02CqYwqs
— Middle East Eye (@MiddleEastEye) April 16, 2024
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Secondo testimoni oculari, durante la notte almeno 7-10 persone sono rimaste ferite dagli spari del drone, scrive il giornale. «Le ferite erano gravi: alcuni sono stati colpiti direttamente alla testa» ha detto uno dei residenti del campo profughi di Nuiserat.
I residenti non sono stati in grado di aiutare le vittime, poiché «i quadricotteri sparavano a qualsiasi cosa si muovesse». Un’ambulanza è però riuscita a raggiungere la zona e a trasportarli in ospedale.
«Di notte, le strade sono solitamente vuote e gli uomini sono nelle loro case», ha aggiunto Leil. «Quando i quadricotteri aprono il fuoco, colpiscono solo i tetti e le strade, non trovano persone a cui sparare. Quindi hanno riprodotto questi suoni perché conoscono la natura della nostra società; sanno che gli uomini avrebbero cercato di fornire aiuto. Volevano che uscissero per potergli sparare».
«Ieri e la notte prima, i proiettili dei quadricotteri hanno colpito il nostro tetto, la nostra porta e la strada davanti a casa nostra. Ma ieri mattina hanno lanciato delle bombe esplosive con schegge che si sono sparse ovunque nel nostro quartiere, lasciando feriti molti residenti».
I quadricotteri sono droni telecomandati che sono stati ampiamente utilizzati contro combattenti e civili palestinesi nella Striscia di Gaza dal 7 ottobre.
Questa tecnologia sta gradualmente sostituendo le truppe di terra, aiutando nell’identificazione degli obiettivi, nel targeting individuale e nella sicurezza delle aree in cui sono di stanza i soldati israeliani.
I quadricotteri possono esplorare posizioni avanzate, prendere di mira individui all’interno delle residenze e disperdere la folla negli spazi pubblici.
Un evento significativo che ha coinvolto l’uso di quadricotteri si è verificato l’11 gennaio, quando una grande folla in attesa di cibo in via al-Rasheed, vicino alla costa di Gaza City, è stata colpita dal fuoco dell’esercito israeliano. Numerosi testimoni hanno raccontato che i quadricotteri hanno sparato su centinaia di persone in attesa dell’arrivo dei camion dei soccorsi.
Muhammed Abu Youssef, 19 anni, ha detto a Middle East Eye che lunedì intorno alle 2 di notte ha sentito i pianti dei bambini. Tuttavia, poiché le persone postavano sui social media per aumentare la consapevolezza della fonte di questi suoni, ha scelto di non avventurarsi all’esterno. «Non siamo usciti, perché abbiamo appreso che queste erano solo registrazioni riprodotte dai quadricotteri per indurci ad uscire» ha detto il residente del campo profughi. «C’erano suoni diversi provenienti dai quadricotteri. Facevano rumore; alcune registrazioni erano comprensibili e altre no. Sono durati dai 30 ai 60 minuti, poi i quadricotteri hanno iniziato ad aprire il fuoco e a lanciare bombe nel quartiere».
Un video registrato da un residente del campo profughi di Nuseirat e circolante sui social media mostrerebbe suoni di bambini che piangono, mentre il residente spiegava che si trattava di suoni preregistrati riprodotti da quadricotteri israeliani.
🚨BREAKING: Israeli quadcopter drones are emitting sounds of crying children and women to lure civilians for targeting in Al-Nusairat! pic.twitter.com/dGaSw8hJXX
— S A R A H✌️🇵🇸 (@sarabahaa94) April 15, 2024
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«Negli ultimi tre giorni ci sono stati almeno 12 feriti a causa dell’incendio del quadricottero. Solo questa mattina abbiamo soccorso sei persone ferite nel quartiere. Le ferite erano gravi: alcuni sono stati colpiti direttamente alla testa».
Secondo i residenti, le registrazioni audio includevano anche canzoni sia in ebraico che in arabo, comprese canzoni per bambini, suoni di scontri e carri armati in movimento, voci di uomini armati palestinesi e voci di venditori ambulanti locali di prodotti per la pulizia familiari ai residenti di Gaza.
«Da oltre una settimana, l’esercito israeliano porta avanti un intenso attacco militare nella parte nord-occidentale di Nuseirat, prendendo di mira individui, case e quartieri con artiglieria, bombardamenti aerei e navali, nonché colpi di quadricotteri» scrive Middle East Eye, che è un giornale basato a Londra ma che, è stato riferito, riceve finanziamenti dal governo del Qatar, vicino come noto alla Fratellanza Musulmana da cui proviene Hamas.
Quanto riporta il giornale arabo, se vero, risulterebbe davvero sconvolgente – ma fino ad un certo punto. Varie voci, a destra come a sinistra e perfino in USA, stanno parlando apertamente di «genocidio massivo robotizzato» in corso in Palestina.
Come riportato da Renovatio 21, nel conflitto presente Israele starebbe utilizzando anche – una prima volta nella storia – robocani militarizzati, che sarebbero stati dispiegati a Gaza.
Il massacro di Gaza si presenta quindi come un grande banco di prova per la guerra antiumana del futuro, la guerra dei veri terminatori: con la caccia e l’eliminazione degli esseri umani affidate alle macchine – droni, Intelligenza Artificiale, automi militari, slaughterbots – diviene inevitabile che vedremo, nel futuro prossimo, sempre più «genocidi robotici» in tutto il mondo.
Tali tecnologie sono implementabili in qualsiasi contesto, urbano o rurale, del pianeta. Qualsiasi campagna o città – anche italiana – può diventare teatro di una guerra di sterminio macchinale: satelliti, UAV e a robot killer sono pronti ad operarvi, e guardando a Gaza e all’Ucraina non ci deve essere alcun dubbio a riguardo.
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Immagine generata artificialmente
Intelligenza Artificiale
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