Geopolitica
Elon Musk sta costruendo un razzo militare per inviare armi in ogni parte del pianeta
L’azienda aerospaziale di Elon Musl (il patron di Tesla) SpaceX ha appena firmato un contratto con il Pentagono USA per lo sviluppo congiunto di un nuovo razzo in grado essere lanciato nello spazio e trasportare un carico di fino a 80 tonnellate di armi ovunque nel mondo, in una sola ora.
Trasportare un carico di fino a 80 tonnellate di armi ovunque nel mondo, in una sola ora
I test sul razzo dovrebbero iniziare già nel prossimo anno, riferisce Business Insider. Si prevede che trasporterà armi in tutto il mondo 15 volte più velocemente degli aerei esistenti, come il C-17 Globemaster statunitense.
«Pensate a spostare l’equivalente di un carico utile C-17 ovunque nel mondo in meno di un’ora», ha detto il generale Stephen Lyons, capo del comando dei trasporti degli Stati Uniti in una conferenza mercoledì scorso.
L’azienda spaziale privata ha vinto un contratto con la Space Development Agency per la produzione di quattro satelliti per il monitoraggio dei missili
Il nuovo contratto è un’ulteriore prova del fatto che SpaceX si sta impegnando fortemente in partnership militari. All’inizio di questa settimana, l’azienda spaziale privata ha vinto un contratto con la Space Development Agency (l’Agenzia per lo Sviluppo Spaziale dei militari) per la produzione di quattro satelliti per il monitoraggio dei missili.
In precedenza, l’esercito si è rivolto a SpaceX per trasformare la sua costellazione di satelliti a banda larga Starlink in una nuova rete di navigazione militare, e all’inizio di quest’anno i funzionari della Space Force si sono lasciati sfuggire che stavano già lavorando a stretto contatto con SpaceX dopo aver assegnato alla società un contratto in agosto, riferisce sempre Business Insider.
In precedenza, l’esercito si è rivolto a SpaceX per trasformare la sua costellazione di satelliti a banda larga Starlink in una nuova rete di navigazione militare
Il nuovo sistema di consegna delle armi assomiglia a una versione militarizzata di qualcosa che il CEO di SpaceX ha proposto nel 2017, quando parlava di viaggi spaziali per passeggeri civili.
All’epoca, Musk propose di lanciare i passeggeri nello spazio e poi di farli atterrare rapidamente più vicino alla loro destinazione. Il nuovo piano è molto simile, solo che riguarda il trasporto di armi invece che di persone.
Geopolitica
L’Armenia offre un accordo di pace all’Azerbaigian
Il governo armeno si è offerto di firmare un accordo di pace di 16 articoli con l’Azerbaigian, ha annunciato mercoledì il primo ministro Nikol Pashinyan durante una sessione parlamentare.
Secondo il leader armeno, Yerevan e Baku non possono attualmente firmare un trattato che risolverebbe tutti i problemi tra i due paesi. Invece, ha proposto di firmare un accordo che coprirebbe aree su cui le due parti hanno già concordato.
L’offerta di Pashinyan arriva dopo mesi di colloqui tra Armenia e Azerbaigian in seguito all’escalation del conflitto nella regione del Nagorno-Karabakh e al ritiro armeno da essa l’anno scorso. Le due parti sono state in disaccordo per decenni sul controllo del territorio conteso e sono state coinvolte in una serie di sanguinosi conflitti per il suo controllo.
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Prevalentemente popolata da armeni etnici, la regione era in precedenza sotto il controllo de facto di Yerevan. Tuttavia, nel 2023, Baku lanciò un’offensiva su larga scala e prese il controllo del territorio, sciogliendo in seguito l’autoproclamata Repubblica del Nagorno Karabakh. La maggior parte degli armeni che vivevano nella regione fuggì in seguito.
Da allora, Yerevan e Baku hanno tentato di raggiungere un accordo di pace conclusivo.
Durante una visita a Baku il mese scorso, il presidente russo Vladimir Putin ha dichiarato che Mosca è pronta a svolgere un ruolo nel contribuire a risolvere l’annosa faida tra i due Paesi.
«Se potessimo fare qualcosa per facilitare la firma di un accordo di pace tra Azerbaigian e Armenia, per avvicinare la questione alla delimitazione e alla demarcazione del confine, per sbloccare… la logistica e l’economia, saremmo molto felici di farlo», ha detto il leader russo ai giornalisti.
Come riportato da Renovatio 21, in questi mesi tra i due Paesi sono continuate le tensioni.
Come riportato da Renovatio 21, l’esodo degli armeni dell’Artsakh (così chiamano l’area del Nagorno-Karabakh) a seguito dell’invasione nell’énclave delle forze azere arriverebbe a contare 100 mila persone, in una zona dove la popolazione armena ha un numero di poco superiore. Le immagini del corridoio di Lachin intasato da vetture di famiglie che fuggono sono a dir poco impressionanti.
Il primo ministro Pashinyan, cedendo alle lusinghe dell’Ovest, ha irritato giocoforza la Russia, che è l’unico Paese che si era impegnato davvero per la pace nell’area. Mosca non può aver preso bene né le esercitazioni congiunte con i militari americani (specie considerando che Yerevan aderisce al CSTO, il «Patto di Varsavia» dei Paesi ex sovietici) né l’adesione dell’Armenia alla Corte Penale Internazionale, che vuole processare Putin.
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Bisogna aggiungere anche i rapporti dell’Occidente con Baku, considerato un fornitore energetico affidabile e ora piuttosto necessario all’Europa privata del gas russo. L’Azerbaigian è una delle ex repubbliche sovietiche ritenute più strategicamente vicine all’Occidente: si consideri inoltre le frizioni con l’Iran e quindi il ruolo nel contenimento degli Ayatollah.
Il presidente iraniano Ebrahim Raisi è morto in un incidente di elicottero a seguito di un incontro al confine con il presidente azero Aliyev.
Dietro all’Azerbaigian vi è l’appoggio sfacciato della Turchia e, si dice, quello militare-tecnologico di Israele. È stato detto che la Turchia avrebbe impiegato nell’area migliaia di mercenari siriani ISIS per combattere contro i cristiani armeni.
Come riportato da Renovatio 21, il clan Erdogan farebbe affari milionari in Nagorno-Karabakh e la Turchia, come noto, è già stata accusata di genocidio per il massacro degli armeni ad inizio Novecento.
Baku invece accusa la Francia di essere responsabile dei nuovi conflitti con l’Armenia. Il dissidio tra i due Paesi è arrivato al punto che il ministro degli interni di Parigi ha accusato l’Azerbaigian di aver avuto un ruolo nelle recenti rivolte in Nuova Caledonia.
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Immagine di President of Russia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 4.0 International (CC BY 4.0)
Geopolitica
Il caso Durov come «esempio»: parla il procuratore di Parigi
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Geopolitica
La Turchia invitata all’incontro della Lega Araba per la prima volta in 13 anni
L’incontro dei ministri degli Esteri della Lega Araba includerà la Turchia per la prima volta in oltre un decennio.
All’incontro del 10 settembre al Cairo parteciperà il ministro degli Esteri della Turchia, Hakan Fidan.
L’invito della Turchia richiedeva presumibilmente il consenso della Siria, che è stata riammessa nella Lega Araba solo l’anno scorso.
I colloqui per normalizzare le relazioni Turchia-Siria sono falliti a causa della richiesta della Siria che la Turchia ritiri le sue truppe dal territorio siriano.
Come riportato da Renovatio 21, l’invito alla Turchia arriva anche poco dopo che il presidente egiziano Abdel Fattah el-Sisi ha fatto visita al presidente Erdogan ad Ankara per il suo primo viaggio in Turchia in 12 anni.
I due Paesi si sono scambiati i rappresentanti diplomatici per la prima volta in un decennio.
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Immagine di miss rhyne via Flickr pubblicata su licenza CC BY-NC-ND 2.0
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