Intelligenza Artificiale
Bill Gates dice che l’Intelligenza Artificiale salverà la democrazia
Bill Gates difende sempre più apertamente l’Intelligenza Artificiale, sulla quale ha investito miliardi di dollari, come fondamento futuro della società.
In un recente episodio di «Unconfuse Me with Bill Gates», un programma del canale YouTube del miliardario, l’uomo Microsoft e Sam Altman (controverso CEO di OpenAI, società dietro ChatGPT) hanno approfondito in modo controverso il potenziale dell’Intelligenza Artificiale come strumento per mantenere la democrazia e promuovere la pace nel mondo.
La conversazione ha esplorato l’idea di utilizzare l’Intelligenza Artificiale come strumento per promuovere l’unità nella società, rafforzare l’amicizia globale e aiutare a superare la polarizzazione geopolitica e risolvere i problemi del mondo.
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Come riportato da Renovatio 21, Microsoft ha finanziato con 10 miliardi di dollari OpenAI, integrando la sua IA nel motore di ricerca Bing, con risultati talvolta davvero allucinanti. Ricercatori dell’azienda – che, en passant, ricordiamo ha il brevetto per trasformare i morti in chatbot 3D – hanno affermato che ChatGPT-4 esibisce un’intelligenza «di livello umano».
Lo stesso Gates l’hanno passato, dopo essersi rifiutato di sottoscrivere una lettera di esperti che chiedeva una moratoria sui pericoli dell’AI, sostenne il suo uso nelle scuole dicendo che la macchina «alla fine diverrà un buon maestro» a livello dell’essere umano.
«Penso che l’intelligenza artificiale, nel migliore dei casi, possa aiutarci con alcuni problemi difficili… Inclusa la “polarizzazione”, perché potenzialmente ciò rompe la democrazia e sarebbe una cosa estremamente negativa» dice Gates, di cui ricordiamo gli appelli durante la pandemia (sulla quale pure aveva investito assai, tra vaccini e donazioni record all’OMS) per censurare non solo i social ma perfino le app di messaggistica privata.
Il problema rimane, dice Gates nel video. Il suo ospite concorda: «non capisco perché il governo non sia stato in grado di essere più efficace nei confronti dei social media, ma sembra che valga la pena provare a capire come caso di studio quello che faranno ora con l’Intelligenza Artificiale», ha detto l’Altman.
Si tratta di un desiderio che il Gates cova da tempo: due anni fa disse che bisogna inventare «qualcosa» contro la «misinformazione medica». E quindi, al genio nella lampada IA, Bill sta chiedendo la formula magica per la censura totale?
Oltre a risolvere la polarizzazione della società, i due hanno discusso anche dell’idea che l’intelligenza artificiale possa potenzialmente fungere da strumento di pacificazione internazionale.
«Se l’Intelligenza Artificiale può aiutarci ad andare meno in guerra, dobbiamo essere meno polarizzati» dice il miliardario di Seattle. «Mi piacerebbe avere persone che lavorano sui problemi umani più difficili, come se andiamo d’accordo tra loro. Penso che sarebbe estremamente positivo se pensassimo che l’Intelligenza Artificiale possa contribuire a far sì che gli esseri umani vadano d’accordo tra loro».
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Una persona qualunque, a questo punto, potrebbe pensare che si tratti di un progetto di manipolazione tecnocratica, programmato da un padrone del mondo e implementato dalla macchina.
Tuttavia l’interlocutore Altman risponde positivamente: «dobbiamo scoprirlo e vedere, ma sono molto ottimista. Sono d’accordo con te, che contributo sarebbe».
«Se la chiave è impedire al mondo intero di fare qualcosa di pericoloso, si vorrebbe quasi un governo globale, che oggi per molte questioni, come il clima, il terrorismo, vediamo che è difficile per noi cooperare», ha detto Gates, quando il l’argomento è arrivato a questioni globali come il nucleare.
Il progetto di unificazione del mondo mediato dal robot non sembra inquietare, anzi: alla macchina intelligente è assegnato, con evidenza, un valore messianico – o anticristico, a seconda dei punti di vista. Il figlio della perdizione, sta scritto, verrà acclamato dai popoli come il salvatore del mondo, che sarà unito sotto il suo comando.
Come riportato da Renovatio 21, Elon Musk – che di OpenAI fu iniziatore, quando ancora era una società no profit – ha rivelato che il fine di Google, secondo uno dei suoi fondatori, era quello di generare dati e tecnologia a sufficienza per creare una sorta di computer-dio.
Non deve stupire, dunque, che i miliardari ora parlino dell’AI come elargitrice della pace nel mondo.
Stanno costruendo il dominio dell’anticristo in laboratorio: con i vostri dati, i vostri soldi, la vostra sottomissione.
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Immagine screenshot da YouTube
Intelligenza Artificiale
Robocani lanciafiamme in vendita per 9000 euro
Robocani sono utilizzati ai confini con il Messico. Tuttavia vi è polemica: c’è chi ritiene che il loro uso spaventa gli immigrati spingendoli verso sentieri dove poi incontrano la morte. Come riportato da Renovatio 21, è emerso questo mese che le forze di difesa israeliane stanno utilizzando robocani nella loro operazione a Gaza. Nel frattempo, le forze dell’ordine di varie città americane da tempo ne fanno incetta. Come riportato da Renovatio 21, Los Angeles, come Nuova York, hanno fornito le loro forze dell’ordine di robodogghi. Anche la vicina San Francisco ha persino preso in considerazione l’idea di consentire al suo dipartimento di polizia di utilizzare i robot dotati di forza letale in caso di emergenza. Al Forum militare di Mosca dell’anno scorso di due mesi fa erano visibili robocani dotati di bazooka. Roboquadrupedi militari sono in produzione ovunque – pure in versione «telepatica». Lo scorso ottobre un robocane con lanciarazzi è stato testato dai soldati USA. Mesi fa robocani hanno fatto la loro comparsa anche a Genova, sia pure in quella che sembrava una tranquilla dimostrazione universitaria. Come riportato Renovatio 21, robocagnoidi sono stati mandati in giro pure per la campagna umbra. Per far cosa? Controllare l’ambiente, ci è stato detto. Almeno, al momento…Shanghai has deployed robotic dogs to blare lockdown instructions to the public. pic.twitter.com/PK72YIPfxs
— Ian Miles Cheong (@stillgray) March 30, 2022
Droni
I droni israeliani attirano i palestinesi con audio di bambini che piangono e poi gli sparano
I quadricotteri israeliani starebbe impiegando una nuova, inquietante tattica che consiste nel riprodurre registrazioni audio di bambini e donne che piangono per attirare i palestinesi in luoghi dove possono essere presi di mira. La notizia è riportata dal giornale Middle East Eye.
Domenica e lunedì notte, i residenti della parte settentrionale del campo profughi di Nuseirat, a Gaza, si sono svegliati al suono dei pianti dei bambini e delle donne che chiedevano aiuto. Quando sono usciti per individuare la fonte delle grida e fornire aiuti, secondo quanto riferito, i quadricotteri israeliani hanno aperto il fuoco direttamente contro di loro.
Samira Abu al-Leil, residente nel campo profughi, ha detto a Middle East Eye di aver sentito i quadricotteri israeliani aprire il fuoco durante e subito dopo la riproduzione dei suoni registrati, che sono durati diversi minuti e si sono ripetuti più volte lunedì notte.
«Ho sentito una donna piangere e gridare aiuto, dicendo: “Aiutatemi, mio figlio è stato martirizzato”. I suoni provenivano dalla strada ed erano bizzarri», ha detto il 49enne. «Alcuni uomini sono accorsi in soccorso, solo per essere colpiti dai quadricotteri che hanno continuato a vagare per tutta la notte».
Israeli drones are reported emitting sounds of crying children at al-Nuseirat camp in Gaza to target and shoot civilians searching for the source of the distress calls. pic.twitter.com/5w02CqYwqs
— Middle East Eye (@MiddleEastEye) April 16, 2024
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Secondo testimoni oculari, durante la notte almeno 7-10 persone sono rimaste ferite dagli spari del drone, scrive il giornale. «Le ferite erano gravi: alcuni sono stati colpiti direttamente alla testa» ha detto uno dei residenti del campo profughi di Nuiserat.
I residenti non sono stati in grado di aiutare le vittime, poiché «i quadricotteri sparavano a qualsiasi cosa si muovesse». Un’ambulanza è però riuscita a raggiungere la zona e a trasportarli in ospedale.
«Di notte, le strade sono solitamente vuote e gli uomini sono nelle loro case», ha aggiunto Leil. «Quando i quadricotteri aprono il fuoco, colpiscono solo i tetti e le strade, non trovano persone a cui sparare. Quindi hanno riprodotto questi suoni perché conoscono la natura della nostra società; sanno che gli uomini avrebbero cercato di fornire aiuto. Volevano che uscissero per potergli sparare».
«Ieri e la notte prima, i proiettili dei quadricotteri hanno colpito il nostro tetto, la nostra porta e la strada davanti a casa nostra. Ma ieri mattina hanno lanciato delle bombe esplosive con schegge che si sono sparse ovunque nel nostro quartiere, lasciando feriti molti residenti».
I quadricotteri sono droni telecomandati che sono stati ampiamente utilizzati contro combattenti e civili palestinesi nella Striscia di Gaza dal 7 ottobre.
Questa tecnologia sta gradualmente sostituendo le truppe di terra, aiutando nell’identificazione degli obiettivi, nel targeting individuale e nella sicurezza delle aree in cui sono di stanza i soldati israeliani.
I quadricotteri possono esplorare posizioni avanzate, prendere di mira individui all’interno delle residenze e disperdere la folla negli spazi pubblici.
Un evento significativo che ha coinvolto l’uso di quadricotteri si è verificato l’11 gennaio, quando una grande folla in attesa di cibo in via al-Rasheed, vicino alla costa di Gaza City, è stata colpita dal fuoco dell’esercito israeliano. Numerosi testimoni hanno raccontato che i quadricotteri hanno sparato su centinaia di persone in attesa dell’arrivo dei camion dei soccorsi.
Muhammed Abu Youssef, 19 anni, ha detto a Middle East Eye che lunedì intorno alle 2 di notte ha sentito i pianti dei bambini. Tuttavia, poiché le persone postavano sui social media per aumentare la consapevolezza della fonte di questi suoni, ha scelto di non avventurarsi all’esterno. «Non siamo usciti, perché abbiamo appreso che queste erano solo registrazioni riprodotte dai quadricotteri per indurci ad uscire» ha detto il residente del campo profughi. «C’erano suoni diversi provenienti dai quadricotteri. Facevano rumore; alcune registrazioni erano comprensibili e altre no. Sono durati dai 30 ai 60 minuti, poi i quadricotteri hanno iniziato ad aprire il fuoco e a lanciare bombe nel quartiere».
Un video registrato da un residente del campo profughi di Nuseirat e circolante sui social media mostrerebbe suoni di bambini che piangono, mentre il residente spiegava che si trattava di suoni preregistrati riprodotti da quadricotteri israeliani.
🚨BREAKING: Israeli quadcopter drones are emitting sounds of crying children and women to lure civilians for targeting in Al-Nusairat! pic.twitter.com/dGaSw8hJXX
— S A R A H✌️🇵🇸 (@sarabahaa94) April 15, 2024
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«Negli ultimi tre giorni ci sono stati almeno 12 feriti a causa dell’incendio del quadricottero. Solo questa mattina abbiamo soccorso sei persone ferite nel quartiere. Le ferite erano gravi: alcuni sono stati colpiti direttamente alla testa».
Secondo i residenti, le registrazioni audio includevano anche canzoni sia in ebraico che in arabo, comprese canzoni per bambini, suoni di scontri e carri armati in movimento, voci di uomini armati palestinesi e voci di venditori ambulanti locali di prodotti per la pulizia familiari ai residenti di Gaza.
«Da oltre una settimana, l’esercito israeliano porta avanti un intenso attacco militare nella parte nord-occidentale di Nuseirat, prendendo di mira individui, case e quartieri con artiglieria, bombardamenti aerei e navali, nonché colpi di quadricotteri» scrive Middle East Eye, che è un giornale basato a Londra ma che, è stato riferito, riceve finanziamenti dal governo del Qatar, vicino come noto alla Fratellanza Musulmana da cui proviene Hamas.
Quanto riporta il giornale arabo, se vero, risulterebbe davvero sconvolgente – ma fino ad un certo punto. Varie voci, a destra come a sinistra e perfino in USA, stanno parlando apertamente di «genocidio massivo robotizzato» in corso in Palestina.
Come riportato da Renovatio 21, nel conflitto presente Israele starebbe utilizzando anche – una prima volta nella storia – robocani militarizzati, che sarebbero stati dispiegati a Gaza.
Il massacro di Gaza si presenta quindi come un grande banco di prova per la guerra antiumana del futuro, la guerra dei veri terminatori: con la caccia e l’eliminazione degli esseri umani affidate alle macchine – droni, Intelligenza Artificiale, automi militari, slaughterbots – diviene inevitabile che vedremo, nel futuro prossimo, sempre più «genocidi robotici» in tutto il mondo.
Tali tecnologie sono implementabili in qualsiasi contesto, urbano o rurale, del pianeta. Qualsiasi campagna o città – anche italiana – può diventare teatro di una guerra di sterminio macchinale: satelliti, UAV e a robot killer sono pronti ad operarvi, e guardando a Gaza e all’Ucraina non ci deve essere alcun dubbio a riguardo.
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