Geopolitica
Ancora botte dentro e fuori il Parlamento della Georgia. Ma la legge sugli «agenti stranieri» passa

Mercoledì i deputati georgiani si sono scontrati in parlamento in vista della sessione plenaria in cui verrà deciso il destino di un controverso disegno di legge sugli «agenti stranieri» che ha scatenato violente proteste.
La legislazione, ufficialmente nota come disegno di legge «Sulla trasparenza dell’influenza straniera», è una nuova versione di un disegno di legge simile proposto lo scorso anno dal partito al potere K’art’uli Ots’neba, «Sogno Georgiano», che richiede alle organizzazioni e agli individui con più del 20% di finanziamenti esteri di registrarsi come «agenti stranieri» e rivelare i propri donatori.
Il disegno di legge è stato ripresentato in parlamento con piccole modifiche all’inizio del mese scorso, e da allora è stato approvato in due letture. L’opposizione considera la legislazione autoritaria e si oppone fermamente ad essa.
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Mercoledì un video pubblicato online dalla deputata dell’opposizione Salome Samadashvili mostrava diversi suoi colleghi che si afferravano e urlavano nella sala conferenze principale del parlamento. Non è chiaro cosa si sia detto esattamente durante l’alterco, ma si può sentire una voce che grida «istigatore!», secondo quanto riportato da RT.
La stessa Samadashvili non sembra aver preso parte all’alterco ma, secondo quanto riportato dai media, le è stato successivamente chiesto di lasciare la sessione plenaria.
❗️Discussion of the “foreign agents law” disrupted by a mass brawl involving up to 40 deputies. Today, the second reading of the bill is taking place in parliament.#Tbilissi #Georgia pic.twitter.com/LOmG97e4zH
— Dr. Khaled Alfaiomi (@Alfaiomi) May 1, 2024
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Si tratta del secondo incidente questa settimana in cui le discussioni parlamentari sulla nuova legislazione sono diventate violente. Lunedì la deputata dell’opposizione Khatia Dekanoidze ha colpito con una bottiglia d’acqua Guram Macharashvili, un deputato del partito al governo.
Due settimane prima, in un’altra sessione dedicata al disegno di legge era scoppiata una rissa dopo che il deputato dell’opposizione Aleko Elisashvili aveva dato un pugno in faccia a Mamuka Mdinaradze, un forte sostenitore della legislazione.
La proposta di legge ha scatenato proteste di massa anche fuori dal parlamento. I filmati girati negli ultimi giorni mostrano manifestanti dell’opposizione che si scontrano con agenti di polizia, che vengono visti usare spray al peperoncino, gas lacrimogeni e idranti per disperdere la folla.
Gli stati occidentali, inclusi Stati Uniti e Unione Europea, hanno criticato la proposta di legge, sostenendo che complicherebbe il lavoro di molte ONG straniere nel paese. Bruxelles ha persino avvertito la Georgia, alla quale è stato recentemente concesso lo status di candidata all’UE, che l’adozione della legislazione potrebbe mettere a repentaglio la candidatura del paese all’adesione.
Tuttavia, la scorsa settimana il primo ministro georgiano Irakli Kobakhidze ha insistito sul fatto che il disegno di legge è una «condizione necessaria per andare avanti» nel percorso verso l’adesione all’UE perché renderebbe la Georgia più trasparente.
Ieri il Parlamento georgiano ha approvato la seconda lettura del disegno di legge. Il ministero della Sanità georgiano, in un bollettino citato dai media georgiani, ha detto che 11 persone, tra cui sei agenti di polizia, hanno ricevuto cure ospedaliere dopo gli scontri seguiti all’approvazione del disegno di legge.
people put up barricades and hung ???????? ???????? ???????? flags on top #tbilisi #georgia pic.twitter.com/gIUkGXRZFh
— Tornike Mandaria (@Tokmando) May 1, 2024
Free Georgia ???????? ????????????????
We see you ????????
We are with you ???????? pic.twitter.com/Mrd7aRSXvL— AnnaT ???????? ???? ???????? (@1AnnaT) May 1, 2024
???????? A massive turnout at #NoToRussianLaw protest after the brutal dispersal of peaceful protest. I couldn’t fully record how many people are here. #Georgia pic.twitter.com/CxEYLa2Wbf
— Medea Ivaniadze (@medeaivan) May 1, 2024
Tensions rise in Georgia.
Darkest days are ahead. Pray for us. Help us expose the Russian government for what they are internally.
Sanction these fuckers!!!! pic.twitter.com/ySZc3ypkRu
— General George Fella ???????????????? (@jezko_fella) April 30, 2024
Water cannons, rubber bullets (which Ministry of Internal Affairs denied was used), tear gas, pepper spray, protesters shook the side gate of the parliament building.
Russian law that ruling party pushes is unconstitutional and drifts Georgia to Russia; Georgians won’t allow. pic.twitter.com/ZM919fX8hc
— Katie Shoshiashvili (@KShoshiashvili) May 1, 2024
police are still inside the parliament as angry crowd gets angrier #tbilisi #georgia pic.twitter.com/91V7En2Ii2
— Tornike Mandaria (@Tokmando) May 1, 2024
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Il vice ministro dell’Interno Aleksandre Darakhvelidze, citato dai media georgiani, ha affermato che i manifestanti hanno tentato di entrare in parlamento utilizzando vari oggetti e hanno attaccato i poliziotti. Darakhvelidze ha detto che l’azione della polizia martedì ha provocato 63 arresti e il ferimento di sei agenti di polizia.
La Georgia ad inizio degli anni 2000 è stata teatro di una «rivoluzione colorata», la cosiddetta «rivoluzione delle rose», guidata da Mikheil Saakashvili, personaggio politico ora in carcere, dopo essere fuggito in Ucraina dove il presidente Poroshenko lo aveva fatto governatore dell‘oblast’ di Odessa.
Secondo quanto riportato, all’epoca l’Open Society Institute (OSI), finanziato da George Soros, sosteneva Mikheil Saakashvili e una rete di organizzazioni filo-democratiche. L’OSI ha inoltre pagato un certo numero di studenti attivisti affinché andassero in Serbia e imparassero dai serbi che avevano contribuito a rovesciare Slobodan Milosevic nel 2000.I promotori della democrazia occidentale hanno anche diffuso sondaggi di opinione pubblica e analizzato i dati elettorali in tutta la Georgia.
Una significativa fonte di finanziamento per la Rivoluzione delle Rose fu quindi la rete di fondazioni e ONG associate al finanziere miliardario ungherese-americano George Soros. La Fondazione per la Difesa delle Democrazie riporta il caso di un ex parlamentare georgiano che ha sostenuto che nei tre mesi precedenti la Rivoluzione delle Rose, «Soros ha speso 42 milioni di dollari per rovesciare Shevardnadze».
«Queste istituzioni sono state la culla della democratizzazione, in particolare la Fondazione Soros… tutte le ONG che gravitano attorno alla Fondazione Soros hanno innegabilmente portato avanti la rivoluzione. Tuttavia, non si può concludere la propria analisi solo con la rivoluzione e si vede chiaramente che, in seguito, la Fondazione Soros e le ONG sono state integrate al potere» ha dichiarato alla rivista dell’Istituto Francese per la Geopolitica Herodote l’ex ministro degli Esteri Salomé Zourabichvili, ora presidente della Georgia.
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Immagine screenshot da Twitter
Geopolitica
Israele colpisce l’ufficio dell’emittente statale iraniana

🚨🇮🇷🇮🇱| BREAKING: Israel hit IRIB’s building live during news#iranisraelwar #طهران #IsraeliranWar #oott #wti #nifty50 #BJP #crudeoil #gold #spx #Israel #Tehran pic.twitter.com/WYhMi0dgLW
— IRAN 🇮🇷 VS ISREAL 🇺🇸 WAR UPDATES (@REDEMPTION_PHAS) June 16, 2025
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🇮🇷🇮🇱 The IRIB building in Tehran is engulfed in flames following an Israeli airstrike on its District 3 headquarters—no nuclear facility nearby, but the impact is clear and devastating. https://t.co/tFrfFhPXgw pic.twitter.com/JSug6TroyZ
— Militant Tracker 🇶🇦 (@MilitantTracker) June 16, 2025
Israel targeted Iran’s state TV today.
Despite a devastating strike on the IRIB headquarters, fire, and heavy damage — Iranian journalists continued broadcasting live from the street pic.twitter.com/CTAYm6KCir — Global Dissident (@GlobalDiss) June 16, 2025
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#Iran #Israel: CPJ is appalled by Israel’s bombing of Iran’s state TV channel while live on air. Israel’s killing, with impunity, of almost 200 journalists in Gaza has emboldened it to target media elsewhere in the region. This bloodshed must end now. – CPJ’s Sara Qudah. pic.twitter.com/LrQ1P2lBB1
— CPJ MENA (@CPJMENA) June 16, 2025
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Geopolitica
Trump: «tutti devono evacuare Teheran immediatamente!»

Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha lanciato un avvertimento criptico su Truth Social, esortando «tutti» a lasciare la capitale iraniana il prima possibile, senza confermare se Washington interverrà nelle ostilità in corso tra Israele e Iran.
I due Stati si scambiano attacchi aerei da quando lo Stato Ebraico ha bombardato le strutture nucleari e militari iraniane venerdì scorso, descrivendo l’azione come un tentativo preventivo di fermare la presunta ricerca di armi nucleari da parte di Teheran.
Israele ha anche preso di mira aree civili, causando vittime, e ha colpito l’emittente statale iraniana lunedì. L’Iran, che nega di voler acquisire una capacità nucleare militare, ha affermato che gli attacchi aerei equivalevano a una dichiarazione di guerra e ha risposto con molteplici raffiche di missili balistici puntati contro Israele.
“Iran should have signed the “deal” I told them to sign. What a shame, and waste of human life. Simply stated, IRAN CAN NOT HAVE A NUCLEAR WEAPON. I said it over and over again! Everyone should immediately evacuate Tehran!” –President Donald J. Trump pic.twitter.com/oniUSgsMWA
— The White House (@WhiteHouse) June 16, 2025
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«L’Iran avrebbe dovuto firmare l’accordo che gli avevo chiesto di firmare. Una tale vergogna e uno spreco di vite umane. In poche parole, l’IRAN NON PUÒ AVERE UN’ARMA NUCLEARE. L’ho ripetuto più e più volte!», ha scritto Trump lunedì sera, mentre il conflitto entrava nel suo quinto giorno.
«Tutti devono evacuare Teheran immediatamente!» ha aggiunto il leader statunitense, senza specificare dove dovrebbero andare i circa 10 milioni di residenti della città.
Video circolanti in rete mostrano i teheraniani lo hanno ascoltato, con immani code di auto nelle arterie stradali per uscire della capitale persiana.
#BREAKING: Trump’s Tweet Effect❗️
🚨Massive Millions are fleeing Tehran after Trump’s evacuation order for the entire city#Tehran #IranUnderAttack #Iran #IranIsrael #IranIsraelConflict #Israel #IsraelIranConflict pic.twitter.com/FaSCugI6g6
— U R B A N S E C R E T S 🤫 (@stiwari1510) June 17, 2025
The flood gates are open, and people are flooding out of Tehran, the mass evacuation is underway. President Trump has vowed not to involve the United States in this mess unless our people are attacked, that’s good. pic.twitter.com/tT4z2DoRqY
— Mister Sugar (@ScottWi92107364) June 16, 2025
🔴 RIGHT NOW:
Mass exodus in Tehran. Everyone is desperate to get out after Trump’s evacuation order. That’s 16 million people.
Pray for our Iran. pic.twitter.com/X16l8yAqPs
— 𝗡𝗶𝗼𝗵 𝗕𝗲𝗿𝗴 ♛ ✡︎ (@NiohBerg) June 16, 2025
Trump in precedenza aveva insistito sul fatto che gli Stati Uniti «non avevano nulla a che fare con l’attacco all’Iran», ma aveva avvertito Teheran di ritorsioni «a livelli mai visti prima» se avesse preso di mira le risorse americane nella regione. Si è rifiutato di chiarire cosa potrebbe innescare il coinvolgimento militare degli Stati Uniti, dicendo ai giornalisti lunedì «non voglio parlarne».
In precedenza, il Segretario alla Difesa degli Stati Uniti Pete Hegseth aveva confermato l’invio di ulteriori «capacità difensive» in Medio Oriente, senza rivelare quali risorse militari fossero state inviate nel fine settimana.
«Proteggere le forze statunitensi è la nostra massima priorità e questi schieramenti mirano a rafforzare la nostra posizione difensiva nella regione», ha scritto Hegseth su X.
Secondo la rivista Military Watch Magazine, gli Stati Uniti avrebbero inviato oltre 30 aerei cisterna per il rifornimento in volo attraverso l’Atlantico, diretti in Medio Oriente. La rivista ha descritto l’aumento di voli come “senza precedenti”, suggerendo che potrebbe indicare un più ampio coinvolgimento degli Stati Uniti nel conflitto israelo-iraniano.
Secondo quanto riferito, Israele avrebbe chiesto agli Stati Uniti di partecipare direttamente agli attacchi contro l’Iran. L’Aeronautica Militare israeliana non dispone delle bombe anti-bunker necessarie per distruggere i siti nucleari sotterranei iraniani, pesantemente fortificati, ma Washington potrebbe fornirle, ha riferito sabato Axios, citando funzionari israeliani.
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Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu si è rifiutato di escludere un tentativo di assassinio della guida suprema iraniana Ali Khamenei, dichiarando lunedì ad ABC News: «potrà porre fine al conflitto».
Teheran ha ripetutamente affermato che il suo programma nucleare è pacifico e ha accusato Israele di indebolire gli sforzi diplomatici con gli Stati Uniti.
«L’Iran NON ha iniziato questa guerra e non ha alcun interesse a perpetuare spargimenti di sangue. Ma combatteremo con orgoglio fino all’ultima goccia di sangue per proteggere la nostra terra”, ha scritto lunedì il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi su X, avvertendo che «impantanare gli Stati Uniti nella Madre delle Guerre Eterne» distruggerebbe ogni possibilità di una soluzione diplomatica.
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Immagine di pubblico dominio CC0 via Flickr
Geopolitica
Il console croato in Iran ferito negli attacchi israeliani

«Condanniamo fermamente gli attacchi contro civili e strutture diplomatiche. Chiediamo un’immediata de-escalation e moderazione», ha aggiunto il ministro croato. Come riportato da Renovatio 21, Israele ha colpito appartamenti a Teheran causando diecine di morti. Anche Tel Aviv in queste ore è stata colpita da missili lanciati dall’Iran.Potresen sam zbog vijesti da su u napadu na Tel Aviv ozlijeđeni naš konzul i njegova supruga. Pogođena je zgrada u kojoj žive.
Osobno sam razgovarao s njima i na sreću, ozljede su lakše naravi i izvan su životne opasnosti.@MVEP_hr je u stalnom kontaktu s veleposlanstvom i… — Gordan Grlić Radman (@grlicradman) June 14, 2025
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