Epidemie
I banchieri di Münchhausen e i risparmi degli Italiani
Il solito Cazzullo (non è un insulto, si chiama così) fa una intervistona all’indimenticato presidente emerito di Banca Intesa San Paolo, Giovanni Bazoli.
Per chi non lo conoscesse, Bazoli è stato uno degli uomini più potenti d’Italia, un banchiere che ha portato Intesa ha inglobare istituti su istituti sino alle dimensioni di banca pesce grosso internazionale.
Egli proviene dalla crema dell’élite democristiana della Lombardia orientale. Il nonno Luigi, di professione avvocato, fu nel 1919 fondatore del Partito Popolare con Luigi Sturzo. Il padre Stefano, pure avvocato, fu deputato all’Assemblea Costituente e al Parlamento.
Bresciano, il giro è quello di Monsignor Montini, poi eletto Papa con il nome Paolo VI – quello che ha abolito la Messa Antica e introdotto, appena eletto, la possibilità di essere cremati (istruzione De cadaverum crematione, 1963), una cosa che proprio in zona Bergamo-Brescia oggi è tanto utile. con migliaia di persone disintegrate nei forni senza nemmeno che i famigliari possano vedere la salma o andare al cimitero.
La paginona inizia spennellando toni sentimentali, elegiaci. «Ho conosciuto la guerra, da ragazzo». «Quasi ogni giorno apprendo la notizia di un amico scomparso (…) la mia generazione è decimata. Generazione preziosa, che anche a Brescia contiene figure nobilissime».
Bazoli proviene dalla crema dell’élite democristiana della Lombardia orientale. Il giro è quello di Monsignor Montini, poi eletto Papa con il nome Paolo VI – quello che ha abolito la Messa Antica e introdotto, appena eletto, la possibilità di essere cremati, una cosa che proprio in zona Brescia oggi è tanto utile.
Poi una citazione di Mattarella, perché in fondo fra presidenti c’è il rispetto. Viene citato anche il compianto Cardinale Martini, segaligno gesuita a capo del modernismo ecclesiastico più distruttivo, e viene incredibilmente lodato perché «negli ultimi tempi confessava di non trovare risposte». (a questo punto proponga la beatificazione di Di Maio, Speranza e Conte, la prego).
A sorpresa, con parole melliflue, boccia Draghi, che come premier non avrebbe «un’ampia base politica». Conte forse ce la ha, la conosce solo Bazoli, nessun altro se ne è accorto, del resto erano in tanti a dire che dietro a Monti, nel 2011, c’erano un po’ di uomini di Banca Intesa (per esempio il suo numero due, Passera – anche questo, come nel caso Cazzullo, non è un insulto, è un cognome).
Poi eccolo filosofo e letterato: «un orizzonte drammatico, kafkiano». «Ho riletto Dostoevskij, un genio». «Questa è una grande lezione di umiltà per l’umanità che si credeva padrona del mondo».
L’insospettato ecologismo antispecista fa scattare la domanda mistica su dove si trovi Dio in questo momento. «La teologia più avanzata è dominata da questo interrogativo». Anche teologo, hai capito ‘sto banchiere.
Ora che il giornale vi ha presentato per bene personaggio, mostrando saldi riferimenti e doti intellettuali finissime, ecco che parte il succo del discorso.
«Possiamo e dobbiamo chiedere aiuto all’Europa (…) ma serve anche un grande sforzo domestico, italiano». Urca.
Il nostro cuore freme: riattivare la zecca di Stato? Stampare lire, far circolare una moneta alternativa all’euro, abbattere totalmente l’euro, creare una criptovaluta come stanno pensando di fare tanti altri Paesi? La crisi ha cambiato persino le visioni dei banchieri. Daje!
Maddeché. A domanda, risponde che avremo gli Eurobond, «ma difficilmente subito. Potremo ottenerli quando avremo avviato le riforme».
Riforme? Nel momento in cui l’Italia è al collasso medico, finanziario, financo sociale? Riforme quali, tipo tagliare la Sanità, ci chiediamo? Quella cosa che se non avessimo ridimensionato (ce lo chiede il mercato, ce lo chiede l’Europa) avremmo retto meglio l’impatto del C-19, magari tenendoci in vita qualche persona in più?
Ci pare di capire che secondo l’ex presidente della grande Banca, il carattere risparmioso delle famiglie sia una «anomalia», rispetto all’indebitamento dello Stato. Un’anomalia, ci pare di capire, che non deve correggere lo Stato. No, l’anomalia la si corregge prelevando dai risparmi del popolo.
La sanità in realtà non la nomina, ma cita «riforme dell’impresa, del Fisco, della scuola, per ritrovare la produttività. A questo devono provvedere gli italiani».
Come come? Una riforma della scuola può risolvere il problema dell’abisso coronavirale in cui si è cacciata l’Italia e il pianeta? Ma cosa sta dicendo? E in che senso la responsabilità di provvedere è degli italiani? Ammettiamo che cominciamo a vedere meglio il disegno.
Perché «la patrimoniale non è possibile politicamente, e darebbe un gettito inferiore alle aspettative». Cioè, badando al sodo (la politica è una sovrastruttura di maggiordomi del capitale, dai, lo sanno pure i bambini!), con la temutissima patrimoniale si tirerebbe su troppo poco grano. Perché poi, con i conti correnti spazzolati, qualcuno pure si incazza coi politici, e non li vota più. Di conseguenza, può capitare quindi che i politici non facciamo più leggi a favore delle banche. Un circolo vizioso di cui purtroppo siamo soci.
Ma non bisogna mica disperare. Una soluzione c’è: «resta il fatto – ci rivela il Bazoli – che abbiamo un anomalo rapporto tra grande debito pubblico ed enorme ricchezza privata: 4374 miliardi di attività finanziarie delle famiglie (contro 926 miliardi di passività), 1840 miliardi di attività finanziarie delle società finanziarie non finanziarie; contro i 2409 miliardi di debito pubblico».
L’espressione «prestito non forzoso» un po’ ci ricorda la frase «obbligo flessibile», «necessaria cessione volontaria». Quelli bravi la chiamano Contradictio in adiecto, contraddizione nell’attributo. Tenebre luminose.
Ci pare di capire che secondo l’ex presidente della grande Banca, il carattere risparmioso delle famiglie sia una «anomalia», rispetto all’indebitamento dello Stato. Un’anomalia, ci pare di capire, che non deve correggere lo Stato (stampando moneta, cancellando il debito, inventandosi qualche forma di guadagno – sapete, un tempo si facevano conquiste, con la guerra o con l’industria, in cerca della prosperità dello Stato). No, l’anomalia la si corregge prelevando dai risparmi del popolo.
«Penso ad un grande prestito non forzoso, finanziato dagli Italiani e garantito dai beni dello Stato».
Fateci capire bene la poesia con la quale è indorata la supposta: lo Stato troverà i soldi prendendoli dai cittadini (che sono lo Stato), garantendo con beni dello Stato.
L’espressione «prestito non forzoso» un po’ ci ricorda l’«obbligo flessibile», che abbiamo sentito quando lo Stato voleva rifilare ai nostri figli dosi su dosi di vaccini. Di recente abbiamo visto che sempre il Corriere, in un articolo che gioiva per il controllo sociale elettronico a cui siamo destinati, scriveva «i lombardi hanno dimostrato di ritenere necessaria un’iniziale cessione volontaria dei dati». «Necessaria cessione volontaria». «Obbligo flessibile». «Prestito non forzoso». Quelli bravi la chiamano Contradictio in adiecto, contraddizione nell’attributo. Tenebre luminose.
Gli italiani saranno d’accordo? «Sì, se troveranno conferma le qualità morali emerse in questi giorni. Se si mantiene questa virtù civica e repubblicana». Si riferisce ai cani in affitto? Ai concerti dal balcone? Alla delazione per i runner? Allo stoico rapporto con il toner per le autocertificazioni?
Conoscerete, crediamo, le eroiche gesta del Barone di Münchhausen, quello che si tirò fuori dalle sabbie mobili tirandosi per i capelli
Non ha importanza. Perché «possiamo realizzare un grande piano di ricostruzione nazionale. Non bastano 100 miliardi, ne servono 300. Meno del 7% della ricchezza finanziaria delle sole famiglie potrebbe segnare la svolta che cambia la Storia d’Italia. Soldi da destinare alle riforme produttive».
Fateci capire bene la poesia con la quale è indorata la supposta: lo Stato troverà i soldi prendendoli dai cittadini (che sono lo Stato), garantendo con beni dello Stato (che è dei cittadini: vabbè, questo in teoria: per favore piantatela di ridere).
Non può fare un discorso serio, aderente alla realtà, chiunque non metta in discussione l’eurodogma e gli assiomi neoliberisti. Chi per non toccare le vacche sacre di Bruxelles e Francoforte, arriva a pensare di mettere le mani sui risparmi degli italiani
Conoscerete, crediamo, le eroiche gesta del Barone di Münchhausen, quello che si tirò fuori dalle sabbie mobili tirandosi per i capelli. Solo che il Barone ci credeva sul serio, anzi hanno battezzato una psicopatologia seria – il ballismo esasperato – «Sindrome di Münchhausen», che Carl Gustav Jung riconduceva quei disturbi raggruppati sotto il nome di «pseudologia fantastica».
Qui la serietà del mitico Barone manca. Perché, davvero, non c’è una spiegazione al fatto che non si progetti invece di tornare alla sovranità finanziaria separandoci per sempre dalle crudeltà finanziarie euro-tedesche.
Non può fare un discorso serio serio, grazie al COVID-19 lo abbiamo capito, chiunque non ipotizzi una strada fuori dall’Eurozona.
Non può fare un discorso serio, aderente alla realtà, chiunque non metta in discussione l’eurodogma. Chi per non toccare le vacche sacre di Bruxelles e Francoforte, arriva a pensare di mettere le mani sui risparmi degli italiani
Le anomalie ci sembrano altre. Ci sembra anomalo che simili parole vengano pubblicate in tranquillità da un giornale del cui patto di sindacato Intesa, la banca di Bazoli, per anni fu azionista.
Cari risparmiosissimi italiani, anche con il mondo sconvolto dalla pandemia e da chissà quale rivoluzione sociale che si prepara, il centro di tutto resteranno le banche. Perché hanno i vostri soldi, e se li volete per la ricostruzione, quindi, dovrete chiederli a loro, come Stato o come privati cittadini
Ci sembra anomalo che questo filosofo-banchiere ci parli di una soluzione che più che per la Zecca, o il Ministero dello Sviluppo Economico, o una qualsiasi politica espansiva, passi attraverso i conti correnti, cioè le banche. Perché, sapete, oggi come oggi la legge certo non favorisce che il danaro lo tiene sotto il letto, il contante, da Monti in poi, è stato sempre più demonizzato, con il proibizionismo forsennato di una Maria Elena Boschi (quella che aveva dei parenti che, appunto, lavoravano in una certa banca) che è arrivata a dire che bisognava «aggredire il contante». Ricordate? la bellissima Maria Etruria disse che «dobbiamo porci il problema di come aggredire il contante che è presente nelle case». Testuale.
Ma tranquilli, il pensiero di Etruria, Popolare di Vicenza e Veneto Banca (queste due ultime ora fagocitate da Banca Intesa per €1: sì, un euro) a Bazoli non sfiorano più di tanto il pensiero: «prima di questa catastrofe avevamo alcune della banche più solide ed efficienti d’Europa». Detto così, sul serio.
Abbiamo capito quindi che lenzuolate come queste, che tirano fuori dalla pensione antichi arconti del sistema creditizio, servono a dirci una cosa precisa: cari risparmiosissimi italiani, anche con il mondo sconvolto dalla pandemia e da chissà quale rivoluzione sociale che si prepara, il centro di tutto resteranno le banche. Perché hanno i vostri soldi, e se li volete per la ricostruzione, quindi, dovrete chiederli a loro, come Stato o come privati cittadini.
Vi è chiaro?
Se non vi è chiaro, proveranno a raccontarvi un’altra storia stile Barone di Münchhausen, magari quella in cui il Barone viaggia sulla luna a cavalcioni su una palla di cannone. Il problema è che loro non vogliono andare sulla Luna, vogliono rimanere in Europa. E le palle di cannone sono quelle di Bruxelles, Berlino e Francoforte sparate sulle vostre misere vite di risparmiatori italiani ed eurosudditi.
Roberto Dal Bosco
Epidemie
La Russia sottoporrà a test per l’epatite tutti i lavoratori immigrati. E l’Italia?
A partire da marzo 2026, la Russia imporrà ai lavoratori migranti di sottoporsi a test per l’epatite B e C, ampliando le attuali disposizioni di screening medico. Le nuove regole si applicheranno ai cittadini stranieri e agli apolidi che entrano in Russia per lavoro, oltre a coloro che richiedono lo status di rifugiato o asilo temporaneo.
Le visite mediche sono obbligatorie per i migranti: senza di esse, non è possibile ottenere permessi di lavoro, residenza temporanea o permanente. I lavoratori migranti devono completare gli esami entro 30 giorni dall’arrivo, mentre chi non intende lavorare ha 90 giorni di tempo. Attualmente, gli screening includono test per droghe e malattie gravi come HIV, tubercolosi, sifilide e lebbra.
Le modifiche al processo di controllo sanitario per gli stranieri in visita sono state proposte all’inizio dell’anno da un gruppo di lavoro sulle politiche migratorie, guidato dalla vicepresidente della Duma di Stato, Irina Yarovaya. La vicepresidente ha chiarito che l’obiettivo è rafforzare il monitoraggio sanitario degli stranieri in arrivo e prevenire la diffusione di malattie pericolose.
I lavoratori migranti sono fondamentali per l’economia russa, occupando ruoli chiave in settori come edilizia, agricoltura e servizi. Milioni di migranti, soprattutto dall’Asia centrale, sono attratti da salari più alti rispetto ai loro paesi d’origine. Tuttavia, questo afflusso ha sollevato dibattiti su salute pubblica e stabilità sociale. Per questo, le autorità russe hanno introdotto rigidi controlli sanitari e requisiti per i migranti, cercando di bilanciare i benefici economici con la sicurezza sanitaria.
Nell’ultimo anno, la Russia ha anche intensificato la lotta contro l’immigrazione illegale. Il presidente Vladimir Putin ha firmato un decreto che istituisce una nuova agenzia statale all’interno del Ministero dell’Interno, incaricata di migliorare la gestione dei flussi migratori.
Iscriviti al canale Telegram ![]()
Il Cremlino ha dichiarato che l’iniziativa punta a razionalizzare il processo migratorio, promuovere il rispetto delle leggi russe tra i migranti e ridurre le attività illegali.
In Italia la situazione epidemiologica dell’immigrazione è un grande tabù del discorso pubblico.
«In base ai dati epidemiologici in nostro possesso, risulta che in Italia il 34,3% delle persone diagnosticate come HIV positive è di nazionalità straniera» diceva in un’intervista a Renovatio 21 il dottor Paolo Gulisano sette anni fa. «Considerato che gli stranieri rappresentano circa il 10% della popolazione italiana, questo dato vuole dire che la diffusione dell’HIV tra gli stranieri è oltre il triplo che negli italiani».
«Un dato che fa pensare. Molti immigrati provengono da Paesi dove la diffusione dell’HIV, così come quella della TBC, è molto più alta che in Europa. Basta far parlare i dati. Il numero dei decessi correlati all’AIDS nel 2016 per grandi aree è il seguente: Africa Sud-Orientale: 420 mila; Africa Centro-Orientale: 310 mila; Nord Africa e Medio Oriente: 11 mila; America Latina: 36 mila, più il dato dei soli Caraibi che è di 9400. Europa dell’Est e Asia centrale: 40 mila; Europa Occidentale e Nord America: 18 mila; Asia e Pacifico: 170 mila. Ora, la lettura di questi numeri ci fornisce delle evidenze molto chiare».
«È quindi chiaro quali siano i rischi di una immigrazione di massa, incontrollata anche dal punto di vista sanitario, e i rischi legati al fatto che un numero impressionante di immigrate africane viene gettato nel calderone infernale della prostituzione, che diventa veicolo di diffusione di malattie veneree».
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Epidemie
Paura e profitto, dall’AIDS al COVID
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Le opinioni dissenzienti sull’AIDS «abilmente represse per decenni»
Shenton era una reporter della BBC, l’emittente pubblica nazionale del Regno Unito, quando sviluppò il lupus indotto da farmaci, dopo essere stata sottoposta a un’eccessiva terapia farmacologica in Spagna negli anni ’70. «Mi hanno dato tutto quello che c’era scritto nel libro», ha detto Shenton. «Certo, sono imploso e mi sono sentito gravemente male. Sono stato al Westminster Hospital per due mesi. Sono quasi morto». L’esperienza ha suscitato in lei l’interesse per le indagini sulle lesioni causate dai trattamenti medici. In seguito è entrata a far parte dell’emittente nazionale britannica Channel 4, producendo una serie di documentari, Kill or Cure. La serie si concentrava sulla riluttanza delle grandi aziende farmaceutiche a ritirare trattamenti pericolosi o inefficaci. «Quello mi ha davvero dato la carica», ha detto Shenton. Nei primi anni ’80, Shenton e il suo produttore vennero a conoscenza della ricerca del dottor Peter Duesberg, un biologo molecolare tedesco che sosteneva che l’HIV non causava l’AIDS. Iniziò a mettere in discussione le narrazioni dominanti. «Abbiamo continuato a realizzare 13 documentari sull’AIDS», ha detto Shenton. Il documentario Positively False si concentra sulla «manipolazione delle aziende farmaceutiche e delle organizzazioni [mediche] interessate in tutto il mondo, che manipolano il terrore della peste», ha affermato Shenton. Il film rivela «la scienza imperfetta che circonda l’AIDS e le conseguenze di seguire ipotesi sbagliate», ha affermato Shenton nell’introduzione. Tra queste, la convinzione che l’AIDS sia infettivo, che sia causato dall’HIV e che l’HIV sia contagioso. «Molti scienziati e ricercatori non sono d’accordo. Queste opinioni sono state abilmente represse per decenni dall’ortodossia scientifica prevalente e dai media mainstream», ha affermato Shenton nel documentario. I ricercatori che mettevano in discussione la narrazione dominante sull’HIV/AIDS sono stati repressi e messi a tacere, così come gli scienziati che mettevano in discussione la narrazione prevalente sul COVID-19, ha affermato Shenton.Sostieni Renovatio 21
Test PCR «completamente inutili» per AIDS e COVID
In entrambi i focolai, sono stati utilizzati test PCR per determinare l’infezione, ha affermato. «Il test [PCR] è completamente e totalmente inutile», ha detto Shenton. I test non possono «distinguere tra particelle infettive e non infettive». Shenton ha affermato che i diversi Paesi utilizzano standard diversi per determinare una diagnosi positiva di HIV. «Si potrebbe fare il test per l’HIV, per esempio in Sudafrica, e risultare positivi, e volare in Australia e risultare negativi», ha detto Shenton. All’inizio dell’epidemia di AIDS, molti scienziati ritenevano che fattori legati allo stile di vita, tra cui la dipendenza da droghe ricreative e l’uso di nitriti come i «poppers», fossero la causa dell’AIDS a causa dei danni che provocavano al sistema immunitario. Allo stesso tempo, i funzionari sanitari e i media hanno erroneamente attribuito la diffusione della malattia in Africa all’AIDS, quando in realtà era la mancanza di accesso all’acqua potabile a far ammalare le persone, ha detto Shenton. Queste narrazioni sono cambiate quando le agenzie sanitarie governative hanno iniziato a interessarsi alla ricerca sull’AIDS, ha affermato Shenton. «Quando il CDC [Centers for Disease Control and Prevention] è intervenuto e ha riunito tutti i suoi rappresentanti per esaminare questo gruppo di giovani uomini che erano molto, molto malati… l’intera teoria secondo cui l’AIDS era causato dallo stile di vita o dalla tossicità è scomparsa», ha detto Shenton.Iscriviti al canale Telegram ![]()
Fauci ha promosso trattamenti mortali per AIDS e COVID
Shenton ha affermato che i trattamenti medici dannosi sono stati al centro sia dell’epidemia di AIDS che di quella di COVID-19. Nel 1987, la Food and Drug Administration statunitense approvò l’AZT (azidotimidina) per le persone sieropositive. L’AZT si rivelò pericoloso per molti pazienti affetti da AIDS. Durante la pandemia di COVID-19, i vaccini e il remdesivir hanno danneggiato le persone. E in entrambi i casi – l’epidemia di AIDS e la pandemia di COVID-19 – Fauci ha svolto un ruolo chiave. «Eravamo profondamente, profondamente critici nei confronti di Fauci, per il modo in cui ha gestito gli studi multicentrici di fase due sull’AZT. Voglio dire, erano corrotti, e tutta la prima fase è stata finanziata dall’azienda farmaceutica [Burroughs Wellcome, ora GSK ], e avevano dei rappresentanti, e questo è noto attraverso i documenti sulla libertà di informazione, che sono andati lì e hanno portato a casa i risultati del gruppo trattato con il farmaco e del gruppo placebo, eliminando gli effetti collaterali nel gruppo trattato con il farmaco» ha detto la Shenton. Nel film Positively False, diversi scienziati e ricercatori hanno spiegato come l’AZT impedisca la sintesi del DNA, impedisca la replicazione delle cellule e contribuisca alla generazione di cellule cancerose. Tuttavia, secondo il documentario, i pazienti che mettevano in dubbio la sicurezza e l’efficacia dell’AZT venivano stigmatizzati e la loro sanità mentale veniva messa in discussione. Holland ha fatto riferimento al libro del 2021 del Segretario alla Salute degli Stati Uniti Robert F. Kennedy Jr., The Real Anthony Fauci : Bill Gates, Big Pharma, and the Global War on Democracy and Public Health che contiene una sezione sul lavoro di Fauci durante l’epidemia di AIDS. «Solleva tutti questi interrogativi il fatto che in realtà sembra la stessa truffa e gli stessi giocatori… non è cambiato molto», ha detto Holland.Aiuta Renovatio 21
Il «terrore della peste» esisteva molto prima dell’AIDS o del COVID
Secondo Shenton, le epidemie di AIDS e COVID-19 sono esempi di «terrore della peste», che è esistito nel corso della storia. All’inizio del XX secolo, negli Appalachi, fu diagnosticata un’epidemia di pellagra. La malattia, che causava una mortalità diffusa e si diceva fosse infettiva, si rivelò essere una carenza nutrizionale. «Negli Appalachi, la popolazione molto povera viveva con una dieta completamente priva di nutrienti», ha detto Sheton. «Si trattava di una varietà di mais, ma lo cucinavano eliminandone tutti i nutrienti e dipendevano solo da quello». La gente aveva così tanta paura di contrarre la pellagra che coloro che si pensava fossero infetti venivano ricoverati in istituti o «gettati fuori dalle navi», ha affermato. Un infettivologo di New York, il dottor Joseph Goldberger, stabilì che la pellagra non era contagiosa, ma era causata da malnutrizione e carenza di niacina (vitamina B), ha detto Shenton. Fu emarginato per le sue scoperte. «È stato ridotto allo stato laicale, privato dei fondi, ridicolizzato. È morto. E cinque anni dopo la sua morte, hanno detto che aveva assolutamente ragione: non era contagioso, era tossico», ha detto. Secondo Shenton, in Giappone dagli anni ’50 agli anni ’70 la mielo-ottico-neuropatia subacuta (SMON) era comune. «Centinaia di migliaia di giapponesi sono rimasti paralizzati dalla vita in giù e ciechi, e nessuno riusciva a capire il perché. E ovviamente pensavano: “Oh, è un virus”», ha detto. Un neurologo giapponese, il dottor Tadao Tsubaki, ha studiato i pazienti affetti da SMON e ha stabilito che la condizione non era infettiva, ma era causata da un farmaco antidiarroico ampiamente somministrato, il cliochinolo. «Ci sono voluti 30 anni e squadre di avvocati per respingere in tribunale l’idea che la causa della SMON fosse un virus», ha affermato Shenton. Michael Nevradakis Ph.D. © 7 ottobre 2025, Children’s Health Defense, Inc. Questo articolo è riprodotto e distribuito con il permesso di Children’s Health Defense, Inc. Vuoi saperne di più dalla Difesa della salute dei bambini? Iscriviti per ricevere gratuitamente notizie e aggiornamenti da Robert F. Kennedy, Jr. e la Difesa della salute dei bambini. La tua donazione ci aiuterà a supportare gli sforzi di CHD. Renovatio 21 offre questa traduzione per dare una informazione a 360º. Ricordiamo che non tutto ciò che viene pubblicato sul sito di Renovatio 21 corrisponde alle nostre posizioni.Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Epidemie
Le restrizioni COVID in Spagna dichiarate incostituzionali, annullate oltre 90.000 multe
Oltre 90.000 multe per violazioni delle norme anti-COVID sono state annullate dopo che la Corte costituzionale spagnola ha dichiarato incostituzionali le severe misure adottate nel 2020.
Secondo il quotidiano spagnuolo The Objective, al 3 settembre 2025 sono state revocate 92.278 sanzioni, in seguito alla sentenza che ha giudicato incostituzionali alcune disposizioni del decreto sullo stato di emergenza del 2020, in vigore durante il primo lockdown per il COVID-19.
Queste sanzioni rappresentano solo la prima tranche di multe destinate all’annullamento, con altre che probabilmente seguiranno. Durante il rigido lockdown del 2020, imposto con lo stato di allarme, sono state emesse oltre 1 milione di sanzioni a livello nazionale, con circa 1,3 milioni di persone multate per aver violato le restrizioni.
La Corte Costituzionale ha stabilito che alcune parti dell’articolo 7 del Regio Decreto 463/2020, relative al divieto generale di circolazione, comportavano una sospensione ingiustificata del diritto fondamentale alla libertà di movimento, andando oltre una semplice limitazione. Tale misura superava i limiti dello stato di allarme, secondo la Corte, che ha precisato che una restrizione così drastica sarebbe stata giustificabile solo con uno stato di emergenza più severo, soggetto a un iter parlamentare più rigoroso.
La sentenza si applica retroattivamente a tutte le multe emesse durante il lockdown del 2020, creando un notevole onere per l’amministrazione statale. The Objective riferisce che «l’applicazione è stata lenta e disuniforme a seconda delle regioni», suggerendo che i rimborsi potrebbero richiedere mesi o anni.
Il quotidiano sottolinea che i 92.278 casi annullati finora rappresentano «solo la punta dell’iceberg di una crisi normativa» derivante dalle severe politiche di lockdown imposte dal governo spagnolo nel 2020.
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Immagine di Javier Perez Montes via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 4.0 International
-



Misteri2 settimane faLa verità sull’incontro tra Amanda Knox e il suo procuratore. Renovatio 21 intervista il giudice Mignini
-



Pensiero6 giorni faCi risiamo: il papa loda Don Milani. Torna l’ombra della pedofilia sulla Chiesa e sul futuro del mondo
-



Spirito2 settimane faMons. Viganò: «non c’è paradiso per i codardi!»
-



Sanità1 settimana faUn nuovo sindacato per le prossime pandemie. Intervista al segretario di Di.Co.Si
-



Necrocultura4 giorni fa«L’ideologia ambientalista e neomalthusiana» di Vaticano e anglicani: Mons. Viganò sulla nomina del re britannico da parte di Leone
-



Salute1 settimana faI malori della 42ª settimana 2025
-



Autismo2 settimane faTutti addosso a Kennedy che collega la circoncisione all’autismo. Quando finirà la barbarie della mutilazione genitale infantile?
-



Politica1 settimana faI vaccini, l’euro, l’OMS e le proteste pro-Palestina. Renovatio 21 intervista il senatore Borghi














