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Sanità

Vaccino, grave reazione allergica di un medico di Boston a pochi minuti dall’iniezione

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Un medico di Boston ha affermato di aver sviluppato una grave reazione allergica pochi minuti dopo aver ricevuto il vaccino contro coronavirus di Moderna lo scorsa giovedì, nella prima settimana del lancio a livello nazionale per il farmaco dell’azienda. Lo riporta il New York Times.

 

Il caso è stato il primo del suo genere segnalato per essere collegato al vaccino di Moderna. Le agenzie federali stanno indagando su almeno sei casi che coinvolgono persone che hanno sofferto di anafilassi (la reazione allergica che nelle forme gravi è chiamata «shock anafilattico») dopo aver ricevuto il vaccino Pfizer-BioNTech, che contiene ingredienti simili, durante le prime settimane della sua distribuzione negli Stati Uniti.

 

Il caso è stato il primo del suo genere segnalato per essere collegato al vaccino di Moderna

I funzionari della Food and Drug Administration (FDA) e dei Centers for Disease Control (CDC) avevano discusso le reazioni che coinvolgono alcuni dei casi Pfizer, ma non hanno determinato se un ingrediente del vaccino abbia causato le risposte allergiche.

 

Alcuni operatori sanitari in Gran Bretagna avevano anche sperimentato anafilassi dopo aver ricevuto il vaccino Pfizer all’inizio di questo mese.

 

L’incidente di giovedì ha coinvolto il dottor Hossein Sadrzadeh, un oncologo geriatrico del Boston Medical Center, che ha una grave allergia ai crostacei e aveva un appuntamento per farsi iniettare il vaccino  Moderna nel pomeriggio. In un’intervista, il dottor Sadrzadeh ha detto di aver sperimentato una reazione grave quasi immediatamente dopo essere stato inoculato, sentendosi stordito e con il cuore che batteva all’impazzata.

 

Il dottor Sadrzadeh ha detto di aver sperimentato una reazione grave quasi immediatamente dopo essere stato inoculato, sentendosi stordito e con il cuore che batteva all’impazzata

In una dichiarazione, David Kibbe, portavoce del Boston Medical Center, ha confermato che il dottor Sadrzadeh aveva ricevuto giovedì il vaccino di Moderna.

 

La dichiarazione diceva che il dottor Sadrzadeh «sentiva che stava sviluppando una reazione allergica e gli era stato permesso di auto-somministrarsi il suo EpiPen personale. È stato portato al pronto soccorso, valutato, curato, osservato e dimesso. Sta andando bene oggi».

Dopo i casi iniziali che accompagnano gli iniezioni Pfizer, il CDC ha emesso un avviso che i vaccini Pfizer e Moderna potrebbero non essere appropriati per le persone con una storia di allergieagli ingredienti in entrambe le iniezioni. L’anafilassi, che in genere si verifica entro pochi minuti dall’esposizione a una sostanza scatenante, può compromettere la respirazione e causare brusche cadute della pressione sanguigna, w potenzialmente portare alla morte.

 

L’anafilassi, che in genere si verifica entro pochi minuti dall’esposizione a una sostanza scatenante, può compromettere la respirazione e causare brusche cadute della pressione sanguigna, w potenzialmente portare alla morte

L’agenzia ha raccomandato che le persone con altre allergie dovrebbero comunque ricevere l’iniezione e attendere i 15 minuti standard  prima di lasciare il sito di vaccinazione. Chiunque abbia avuto in precedenza una reazione anafilattica a una sostanza, incluso un altro vaccino o un farmaco iniettabile, deve essere monitorato per altri 15 minuti.

 

Nel caso giovedì, il dottor Sadrzadeh ha detto di aver portato il suo EpiPen (un autoiniettore di epinefrina in grado di contrastare alla bisogna lo shock anafilattico) all’appuntamento per il vaccino a causa delle sue gravi allergie.

 

Ha detto che entro pochi minuti dall’iniezione del vaccino alle 15:30, la sua frequenza cardiaca era aumentata a 150 battiti al minuto, circa il doppio della sua cadenza normale; la sua lingua formicolò e divenne insensibile. In poco tempo, si è sentito fradicio di sudore freddo e si è ritrovato stordito e con la sensazione di star per svenire. Anche la sua pressione sanguigna è precipitata, ha detto.

 

Entro pochi minuti dall’iniezione del vaccino alle 15:30, la sua frequenza cardiaca era aumentata a 150 battiti al minuto, circa il doppio della sua cadenza normale; la sua lingua formicolò e divenne insensibile. In poco tempo, si è sentito fradicio di sudore freddo e si è ritrovato stordito e con la sensazione di star per svenire. Anche la sua pressione sanguigna è precipitata

Il suo sistema immunitario, si è reso conto, era in rivolta.

 

«E ‘stata la stessa reazione anafilattica che provo con i crostacei», ha detto il dottor Sadrzadeh.

 

Il dottor Sadrzadeh ha usato il suo EpiPen ed è stato portato su una barella al pronto soccorso, dove gli sono stati somministrati diversi farmaci, inclusi steroidi e Benadryl, per calmare le reazioni immunitarie che avevano sopraffatto il suo corpo.

 

Una registrazione della sua visita dichiara che è stato «visitato al pronto soccorso per mancanza di respiro, vertigini, palpitazioni e intorpidimento dopo aver ricevuto il vaccino COVID-19».

 

Nessuno degli ingredienti dei vaccini mRNA di Moderna e Pfizer-BioNTech è stato identificato come contenente allergeni comuni. Tuttavia diversi esperti hanno cautamente indicato il polietilenglicole, o PEG, che appare in entrambe le ricette, anche se in formulazioni leggermente diverse, come possibile colpevole.

È stato portato su una barella al pronto soccorso, dove gli sono stati somministrati diversi farmaci, inclusi steroidi e Benadryl, per calmare le reazioni immunitarie che avevano sopraffatto il suo corpo: «visitato al pronto soccorso per mancanza di respiro, vertigini, palpitazioni e intorpidimento dopo aver ricevuto il vaccino COVID-19»

 

Il PEG si trova in uno stuolo di prodotti farmaceutici, inclusi gel per ultrasuoni, lassativi e steroidi iniettabili e le allergie ad esso sono estremamente rare.

 

Del pericolo del PEG nei candidati vaccini COVID Renovatio 21 aveva pubblicato un articolo assai completo ancora quattro mesi mesi fa.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Salute

Ultime ore per opporsi all’inserimento dei vostri dati pregressi nel Fascicolo Sanitario Elettronico

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Se non lo avete già fatto, avete ancora solo qualche ora per opporvi all’inserimento dei vostri dati biomedici pre-2020 al Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE).

 

Il tempo a disposizione per decidere, e per procedere con la segnalazione della vostra opposizione, scade domenica il 30 giugno, cioè domani. Dopo, non sarà più possibile opporsi all’inserimento dei dati sanitari (referti, prescrizioni anche private, diagnosi, lettere di dimissioni: ogni documento possibile). Scatterà, anche qui come per la predazione dei vostri organi a seguito di incidenti, la celeberrima tagliola del silenzio-assenso.

Quindi, urge che i lettori ci pensino un secondo – e, nel caso, agiscano subito.

 

Ricordiamo che è possibile fare opposizione anche in mancanza di SPID utilizzando sulla pagina del portale Sistema Tessera Sanitaria semplicemente, la tessera sanitaria, di cui saranno chiesti codice fiscale, scadenza e numero identificativo della tessera.

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Riguardo ai motivi per opporsi, Renovatio 21 ha pubblicato un articolo, sperando che sia chiaro a tutti che nel mondo in cui viviamo, e chi ci prepariamo a vivere – quello di una tecnocrazia che abbisogna di sorveglianza continua e di ogni vostro dato da dare in pasto ai suoi algoritmi di predizione e controllo – lo sforzo da seguire sempre è quello di evitare di finire in qualsiasi database, specie quelli pubblici.

 

Il blogger esperto di sicurezza informatica Matteo Flora ha pubblicato un video sul suo canale YouTube in cui spiega i pro e i contro del FSE, dichiarando subito la sua comodità (per chi? Per i medici? Davvero?) per poi ragionare con onestà sui possibili svantaggi: mettere tutti i vostri dati in un unico punto, che mai potrà essere inattaccabile (come dimostrano decine di casi di sistemi sanitari bucati e ricattati dagli hacker anche solo negli ultimi mesi) non è mai una buona idea.

 

Soprattutto, spiega l’esperto, il rischio potrebbe venire anche dall’utilizzo dei dati: e se un domani, per darvi un mutuo, e calcolarne le cifre, pretendessero l’accesso degli algoritmi della banca al vostro FSE? E se il governo, con o senza un’altra emergenza, decidesse di condividere il vostro FSE con qualsiasi altro ente, anche privato? Se per sostenere un colloquio il possibile datore di lavoro vi dicesse che prima vuole analizzare il vostro FSE, cioè la cartella clinica totale della vostra vita?

 

Il videoblogger non può dirlo, Renovatio 21 sì: dal database biometrico all’eugenetica il passo è brevissimo.

 

Se l’uomo diviene numero, ogni cosa può succedere, ogni forma di distruzione della sua dignità diviene possibile, perché controllabile, remotabile, persino. Non basta pensare alle storie dei campi di concentramento, con cifre tatuate sulla pelle dei prigionieri. Pensiamo anche a quelle strane, apocalittiche parole del cardinale Ratzinger ai seminaristi palermitani nel lontano marzo 2000: «la Bestia è numero, e ci trasforma in numero»…

 

Il Flora a fine video dice che lo farà, perché benestante ed in salute, ammettendo che se invece non avesse goduto di sicurezza economica e di benessere fisico forse avrebbe preso in considerazione l’idea di fare l’opposizione al passaggio dei suoi dati biomedici pre-2020 al FSE.

 

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«Cosa farò io? Molto probabilmente non mi opporrò» dice l’esperto videoblogger. «La comodità, dal mio punto di vista di avere in una parte centrale tutta la parte sanitaria supera nel mio caso specifico la mia ritrosia con la parte di privacy».

 

«Non so cosa fare se avessi avuto grossi problemi sanitari nel passato e avessi una condizione economica meno stabile della mia. Avrei paura forse che i dati passati di patologie importanti venissero usati per bloccarmi la possibilità di un mutuo di un finanziamento. Probabilmente nella mia analisi contribuisce il fatto che io sia in una posizione obiettivamente abbastanza agiata e che possa permettermi di fare questa cosa».

 

Ci permettiamo di dire che il ragionamento per cui si confida nella bontà dei propri dati (in fondo, non ho avuto nulla, non ho fatto niente di male, etc.) è, comunque, sbagliato: perché non bisogna pensare solo al problema futuribile dei tassi del mutuo e ai premi dell’assicurazione, ma ad una dimensione di controllo che magari oggi non siamo in grado di prevedere: una volta che esiste un dato, può essere sussunto in un discorso di qualsiasi tipo.

 

Ti sei ammalato nel 2018? Abbiamo scoperto che quella era un’epidemia con alcune conseguenze e quindi… etc. (Avete presente quelle volte che compilando un modulo vi chiedono se siete stati in Gran Bretagna negli anni Novanta… non scrivono, in effetti, che interessa loro sapere se potete avere da qualche parte una mucca pazza)

 

Hai preso questo farmaco? Si è scoperto che in combinazione con questo produce questo effetto.

 

Sei stato segnalato come tossicodipendente (magari solo perché beccato con uno spinello alla festa di maturità)? Un governo del futuro, e tanti enti privati, potrebbero non assegnarvi alcuni punti, alcuni accessi – alcuni diritti

 

Avete fatto questo o quel vaccino? Allora magari è meglio se non fate queste attività… Qui si apre un discorso vasto sugli scuolabus: lo ripeteremo un’altra volta, ma tanto sapete di cosa si tratta. La questione è che, in futuribile un rovesciamento epistemico (i normaloidi tremino: immaginate l’ascesa di un governo totalmente no-vax!), anche i vaccini pediatrici potrebbero divenire un problema: tuo figlio ha fatto il MPR? Allora… aggiungete voi il possibile seguito.

 

E ancora, francamente più probabile a breve termine: avete il diabete? Allora al supermercato, con il danaro elettronico (l’unico che vi sarà in circolo: il lancio dell’euro digitale è annunciato) non potrete comprare la Nutella. Etc.

 

Avete capito: si potrebbe arrivare, giù per il pendìo scivoloso, alla determinazione da parte del sistema di permettervi o meno di fare figli (Tinder genetici sono già stati proposti) e giù fino all’eutanasia massiva che già vediamo operante in vari Paesi.

 

Abbiamo imparato sulla nostra pelle con lo Stato, in convergenza con le multinazionali, ora può arrivare ad escludere i cittadini sulla base di dati biologici – all’interno di discorsi, di statistiche, di algoritmi completamente errati. Dopo l’episodio totalitario del green pass, che ha digitalizzato l’esistenza delle persone, sottomesse a principi da piattaforma informatica, non possiamo più trattare con leggerezza la questione dei nostri dati, parte integrante della nostra sovranità biologica.

 

Soprattutto, sappiamo che ogni sorta di orrore potrebbe uscire dall’abisso del Nuovo Ordine agendo sui dati che forniamo alla Bestia.

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I lettori di Renovatio 21 sanno bene che in Canada oramai l’eutanasia è praticamente consigliata a chiunque, dal veterano disabile al malato di mente, con la popolazione che si dice d’accordo riguardo l’eutanasia a poveri. Che a decidere della nostra «dolce morte» sia un algoritmo alimentato da vostri dati – sempre più profondi, se includiamo l’inevitabilità della trasmissione del dato genetico – non è fantascienza distopica.

 

Per questo, diamo un consiglio anche a chi sta per avere un bambino: potete evitare quei prelievi che, invero bizzarramente, chiedono di fare a vostro figlio appena nato, con la scusa, anche qui come per l’FSE, degli «studi».

 

L’ipotesi che qualcuno un domani – come in una scenetta dei Monty Python aggiornata all’era dell’informatica genomica – vi bussi alla porta per chiedervi un organo non è fuori dal regno delle possibilità, e già si racconta di casi di figli adottati che sono andati alla cerca dei genitori naturali che li avevano abbandonati (o viceversa) per chiedere un rene, il sangue, o qualsiasi altro tessuto.

 

E quindi, prendete una decisione subito. Sempre considerando che, grazie al maledetto 2020 quando il governo Conte-bis passò la legge di autoalimentazione dei dati nel FSE, i vostri dati degli ultimi quattro anni vi sono finiti automaticamente, e i prossimi pure.

 

A meno che, non si faccia qualcosa per fermare questa Bestia. Qualcuno ha voglia di combattere? Qualche politico vuole intestarsi questa vera battaglia di libertà e di dignità umana?

 

Roberto Dal Bosco

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Epidemie

Il senatore Paul contro Fauci: la Sanità USA «più segreta della CIA»

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Renovatio 21 traduce questo articolo per gentile concessione di Children’s Health Defense. Le opinioni degli articoli pubblicati non coincidono necessariamente con quelle di Renovatio 21.   In un’apparizione al programma «Rising» di The Hill, il senatore Rand Paul ha preso di mira la testimonianza del dottor Anthony Fauci davanti alla sottocommissione selezionata della Camera dei rappresentanti degli Stati Uniti sulla pandemia di coronavirus lunedì, suggerendo che Fauci contraddicesse fatti noti su come l’NIH ha risposto alla pandemia.   Martedì, in un’apparizione al programma «Rising» di The Hill, il senatore Rand Paul (R-Ky.) ha preso di mira la testimonianza del dottor Anthony Fauci davanti alla sottocommissione selezionata della Camera dei rappresentanti degli Stati Uniti sulla pandemia di coronavirus.   Paul ha affrontato le risposte di Fauci, suggerendo che contraddicessero fatti noti su come il National Institute of Allergy and Infectious Diseases (NIAID) – l’agenzia guidata da Fauci per 38 anni – e la sua agenzia madre, il National Institutes of Health (NIH), hanno risposto al COVID -19 pandemia.   «L’NIH è in realtà più riservato della CIA, e questo è allarmante e inquietante e davvero non dovrebbe essere tollerato», ha detto Paul ai co-conduttori Robby Soave e Briahna Joy Gray.

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Paul ha affrontato gli sforzi di Fauci per prendere le distanze dal suo aiutante di lunga data David Morens, che nelle e-mail si vantava di poter eludere le richieste del Freedom of Information Act eliminando qualsiasi potenziale «pistola fumante».   Paul ha criticato la ricerca sul guadagno di funzione, che secondo lui è avvenuta sotto la guida di Fauci del NIAID, e ha chiesto che fosse vietata. Ha anche suggerito che il COVID-19 sia emerso da una fuga di notizie dal laboratorio dell’Istituto di virologia di Wuhan in Cina alla fine del 2019.   L’intervista di Paul è arrivata sulla scia delle rivelazioni secondo cui il NIAID ha ricevuto 690 milioni di dollari dei 710 milioni di dollari in entrate da royalty NIH tra il 2022 e il 2023.   È arrivato anche pochi giorni dopo la pubblicazione delle trascrizioni dell’intervista di due giorni di Fauci a porte chiuse alla Camera di gennaio e di un memorandum della Camera con i punti chiave di quell’intervista.   Paul è stato a lungo un critico di Fauci. Nell’ottobre 2021, affermò che Fauci stava «diffondendo falsità». Nell’agosto 2023, ha affermato che Fauci ha commesso falsa testimonianza e ha invitato il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ad avviare un’indagine. Nell’ottobre 2023 ha accusato Fauci di aver guidato il «grande insabbiamento del COVID».    

Paul chiede «ulteriori controlli o procedimenti giudiziari»

Paul ha detto a Soave e Gray che «una delle cose più sorprendenti» della testimonianza di Fauci di lunedì «è stata la rapidità con cui ha gettato il suo aiutante sotto l’autobus», riferendosi a Morens.   «Morens ha lavorato per 20 anni per Anthony Fauci e nella sua dichiarazione di apertura, [Fauci] dice che [lui] conosceva a malapena il ragazzo», ha detto Paul. «In sostanza, ora hanno gettato David Morens in pasto ai lupi».   Paul ha affermato che la testimonianza di Morens, in cui «ha ammesso di aver distrutto le prove, di aver cancellato le e-mail» e di «essere stato un corriere personale e che poteva portare messaggi personali a casa di Anthony Fauci», ha contraddetto le dichiarazioni di Fauci ed è motivo di un’indagine.   «La sua testimonianza è direttamente in conflitto con ciò che ha detto ieri Anthony Fauci, il quale ha affermato di non aver mai utilizzato la posta elettronica privata, né di aver mai utilizzato un telefono privato», ha detto Paul. «E quindi, davvero penso che siano necessarie ulteriori indagini per scoprire chi sta dicendo la verità qui. Se ciò non giustifica ulteriori controlli o procedimenti penali, non so cosa lo possa fare».   Paul ha suggerito che la sottocommissione richiamasse Morens per ulteriori domande, «perché Anthony Fauci essenzialmente… ha definito David Morens un bugiardo».   «… Morens desidera correggere il registro? Vuole discutere in modo più completo di quello che stava succedendo con Anthony Fauci? Perché Anthony Fauci praticamente lo ha rinnegato ieri», ha detto Paul.

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Paul chiede il divieto della ricerca sul guadagno di funzione

La nota di 17 pagine della Camera suggeriva che «Fauci ha giocato sulla semantica con la definizione di ricerca Gain-of-Function [GoF]» durante la sua intervista di gennaio, scoprendo che «Fauci ha intenzionalmente evitato di affermare che il NIAID ha finanziato la ricerca GoF sui coronavirus a Wuhan, in Cina, affermando che GoF è un termine sfumato».   Paul era d’accordo con questa valutazione. Rivolgendosi alla testimonianza di Fauci di lunedì, Paul ha affermato che Fauci sostiene che «non si è trattato di un guadagno di funzione» perché «non ha mai soddisfatto la definizione normativa del comitato per la sicurezza», noto anche come comitato P3CO.   Secondo Paul, «il problema con questa linea di argomentazione… è che Anthony Fauci non ha mai presentato la ricerca su Wuhan al Comitato per la Sicurezza. Quindi può dire che stiamo usando quella definizione, ma il comitato non l’ha mai presa in considerazione. Non c’è mai stata alcuna considerazione da parte del comitato per la sicurezza sul fatto che questo fosse un guadagno di funzione».   Paul ha detto che negli ultimi tre anni ha chiesto all’NIH di fornirgli la prova che la ricerca condotta a Wuhan non era un guadagno di funzione, ma «l’NIH non me lo rivelerà».   Citando i pericoli della ricerca sul guadagno di funzione, Paul ne ha chiesto il divieto:   «C’è un intero gruppo di scienziati che ne discute da oltre un decennio, ben prima del COVID, e molti di loro affermano che questo tipo di ricerca non ha prodotto un vaccino, non ha prodotto informazioni utili, ma che il rischio supera di gran lunga la conoscenza che ne deriva».   «Dobbiamo trattarlo come qualcosa di equivalente alle armi nucleari, nel senso che sono necessari negoziati tra i Paesi. È necessario che i Paesi civili si uniscano e firmino il divieto su questo tipo di ricerca».   Paul ha anche suggerito che la ricerca sul guadagno di funzione a Wuhan non soddisfaceva gli standard di sicurezza internazionali e che Fauci sapeva da tempo che tale ricerca rappresentava un rischio.   «Nel 2012 ha detto che sì, una pandemia potrebbe verificarsi a causa di una fuga di dati dal laboratorio. Se così fosse, però, la conoscenza acquisita varrebbe il rischio», ha detto Paul.   «Una delle e-mail che abbiamo ricevuto tramite un’ordinanza del tribunale federale dice che se scoprono che stanno facendo questo in Cina in un BSL-2 [livello di biosicurezza 2], che è una categoria di sicurezza inferiore a quella richiesta, le persone andranno fuori di testa. Queste sono le parole di alcuni ricercatori che vanno avanti e indietro tra la Carolina del Nord, la Cina e Peter Daszak, che è il corriere che raccoglie tutti i soldi dei contribuenti per questo», ha aggiunto Paul.

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La nota della Camera rileva che Fauci ha riconosciuto, durante la testimonianza di gennaio, che la fuga di notizie dal laboratorio «non è una teoria del complotto» – un riconoscimento che ha ripetuto durante l’udienza di lunedì.   Nonostante le prove della conoscenza di Fauci della ricerca sul guadagno di funzione e di una fuga di notizie dal laboratorio, riconosciute dai membri del Congresso di entrambi i partiti, dal Dipartimento dell’Energia degli Stati Unitidal New York Times e dall’amministrazione Biden nella sua recente azione contro l’EcoHealth Alliance di Daszak , lunedì sentire «si è sentito di nuovo partigiano», ha osservato Soave.   «Posso solo supporre che ci sia un tale amore per l’autorità centrale e un tale amore per il governo responsabile dell’assistenza sanitaria, che vedono Anthony Fauci come rappresentante dell’autorità centrale, l’autorità in materia sanitaria da vederla come un attacco al governo, mentre io lo vedo come un attacco al suo giudizio», ha detto Paul.  

Fauci «ha rifiutato di ammettere» di aver «sovvalutato il potere dei vaccini COVID-19»

Secondo la nota della Camera, «alcune politiche consequenziali dell’era COVID mancavano di prove scientifiche a supporto», come le politiche di distanziamento sociale di 6 piedi e l’obbligo di mascherine. Il rapporto rileva che «Fauci ha testimoniato di non ricordare alcuna prova a sostegno del mascheramento dei bambini».   Fauci lo ha riconosciuto durante l’udienza di lunedì.   Secondo il memorandum, Fauci ha anche «rifiutato di ammettere che il governo – compreso lui stesso – ha sopravvalutato il potere dei vaccini contro il COVID-19», «ha difeso le dichiarazioni fuorvianti del presidente Biden sui vaccini» e «ha rifiutato di tornare indietro rispetto alla sua dichiarazione del 2021 secondo cui i vaccini contro il COVID-19 renderti “un vicolo cieco per il virus”».   Fauci ha continuato a difendere i vaccini contro il COVID -19 durante l’udienza di lunedì, sostenendo che hanno salvato «molte, molte, molte vite» e incolpando i non vaccinati per aver causato la morte di 200.000-300.000 americani.   Michael Nevradakis Ph.D.   © 5 giugno 2024, Children’s Health Defense, Inc. Questo articolo è riprodotto e distribuito con il permesso di Children’s Health Defense, Inc. Vuoi saperne di più dalla Difesa della salute dei bambini? Iscriviti per ricevere gratuitamente notizie e aggiornamenti da Robert F. Kennedy, Jr. e la Difesa della salute dei bambini. La tua donazione ci aiuterà a supportare gli sforzi di CHD.   Renovatio 21 offre questa traduzione per dare una informazione a 360º. Ricordiamo che non tutto ciò che viene pubblicato sul sito di Renovatio 21 corrisponde alle nostre posizioni.

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Sanità

Salta l’accordo per il Trattato Pandemico. Al momento…

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La spinta coordinata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità per il Trattato Pandemico non sembra essere riuscita a raggiungere il consenso richiesto tra gli stati membri dell’OMS prima dell’Assemblea Mondiale della Sanità di lunedì a Ginevra, sede dell’ente sanitario transnazionale.

 

«Non siamo dove speravamo di essere quando abbiamo avviato questo processo», ha ammesso lo scorso venerdì il copresidente del comitato negoziale dell’OMS, Roland Driece.

 

I negoziati su un «Trattato internazionale sulla prevenzione, preparazione e risposta alle pandemie» sono iniziati alla fine del 2021, lanciato da una fazione che sostiene che il COVID-19 aveva messo in luce gravi carenze nella risposta dei singoli governi alle emergenze sanitarie. Un’altra fazione, rappresentata da vari Paesi, invece esprime preoccupazione per il fatto che un trattato vincolante del genere possa avere un impatto sulla sovranità nazionale.

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«Il mondo ha ancora bisogno di un trattato sulla pandemia. Molte delle sfide che hanno causato il grave impatto durante il COVID-19 esistono ancora», ha detto venerdì il capo dell’OMS Tedros Ghebreyesus, insistendo sul fatto che la battuta d’arresto «non è stata un fallimento». «Proveremo tutto – credendo che tutto sia possibile – e faremo in modo che ciò accada perché il mondo ha ancora bisogno di un trattato sulla pandemia», ha affermato l’etiope alla testa dell’ente.

 

I funzionari dell’OMS non hanno spiegato perché non è stato possibile raggiungere un consenso prima della scadenza. Tuttavia, gli osservatori ritengono che ciò possa essere correlato ai disaccordi tra i governi riguardo alla condivisione delle informazioni sugli agenti patogeni emergenti, ai mezzi per sconfiggerli e se l’accordo debba essere vincolante o non vincolante, scrive Sputnik.

 

La bozza del trattato ha visto emergere divisioni tra i membri dell’OMS riguardo alla portata dei poteri da conferire all’autorità sanitaria globale per combattere le emergenti emergenze sanitarie globali, con i Paesi europei che chiedono misure «legalmente vincolanti» che infliggano sanzioni per i membri che non si conformano.

 

Altri Paesi, tra cui India, Brasile e Russia, così come gli Stati Uniti, hanno espresso opposizione a un trattato giuridicamente vincolante, con i governatori repubblicani negli Stati Uniti che hanno esercitato forti pressioni contro di esso, affermando di non voler dare all’OMS poteri generali nel caso un’altra pandemia colpisse il Paese.

 

«Se adottati, questi accordi cercherebbero di elevare l’OMS da organo consultivo ad autorità globale nel campo della sanità pubblica», si legge in una lettera inviata al presidente Biden questa settimana da due dozzine di governatori degli Stati repubblicani. «In base agli emendamenti e al trattato proposti, il direttore generale dell’OMS otterrebbe presumibilmente il potere unilaterale di dichiarare una “emergenza sanitaria pubblica di interesse internazionale” nei Paesi membri, estendendosi oltre le pandemie per includere una serie di emergenze percepite».

 

«Ulteriori preoccupazioni sorgono riguardo alla creazione di un’infrastruttura di sorveglianza globale e ai requisiti per gli Stati membri di censurare i discorsi relativi alla salute pubblica, facilitando potenzialmente la proliferazione di armi biologiche», aggiunge la lettera. «Ci impegniamo a resistere a qualsiasi tentativo di trasferire autorità all’OMS sulle politiche pubbliche che riguardano i nostri cittadini o a qualsiasi tentativo dell’OMS di affermare tale autorità su di loro».

 

Alcuni deputati USA, in una lettera collettiva siglata a febbraio, sono arrivati a definire il Trattato Pandemico OMS come la più grande minaccia alla libertà nella storia umana.

 

I membri del Congresso americano hanno fatto notare che «il progetto di accordo pandemico impedisce alle nazioni, compresi gli Stati Uniti, di formulare riserve quando considerano la ratifica riguardante qualsiasi aspetto dell’accordo. Articolo 26: “Non è possibile formulare riserve all’Accordo pandemico dell’OMS”».

 

La clausola è in contrasto con la Costituzione degli Stati Uniti, che dà al Senato il diritto di prendere qualsiasi riserva al momento della ratifica di un trattato. L’ONU ha esplicitamente dichiarato che il trattato sarà considerato giuridicamente vincolante a livello internazionale per tutti gli stati che lo firmeranno.

 

Altri esperti hanno definito il trattato, che può essere rivisto tramite emendamenti approvati da un comitato centrale, una «presa del potere» sul modello del Partito Comunista Cinese, volta a mettere a tacere ogni dissenso e ad assorbire il controllo di tutti i Paesi membri.

 

I politici americani hanno inoltre fatto notare come nel Trattato sia implicita l’imposizione dell’aborto. «L’articolo 6 dell’accordo richiede la £fornitura continua di… servizi sanitari”, che include l’aborto su richiesta. Non c’è assolutamente alcuna ambiguità qui. L’aborto è incluso nell’elenco dei servizi sanitari essenziali pubblicato dall’OMS nel 2020 sulla scia del COVID-19, nonostante il fatto che la maggior parte dei Paesi limiti e regoli l’aborto».

 

I «fact-checker» dei media hanno assicurato che anche un trattato pandemico dell’OMS giuridicamente vincolante non garantirebbe all’organismo internazionale il controllo sulla politica statunitense durante una pandemia, e che il trattato si limiterebbe a «ampie raccomandazioni relative alla cooperazione internazionale sulla preparazione e gestione della risposta alla pandemia».

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Due mesi fa l’OMS aveva esortato i Paesi a firmare entro maggio per il Trattato. Contrariamente a quanto dicevano alcuni, è inesatto dire che l’OMS avesse «annacquato» la bozza.

 

Come riportato da Renovatio 21, il premier slovacco Robert Fico era, assieme a vari politici del suo partito, un accanito oppositore del Trattato Pandemico.

 

Varie voci in questi anni hanno cercato di avvertire rispetto alle «sinistre forze» dietro al Trattato, parlando in un programma estensivo di sorveglianza degli individui basato sul controllo della vita biologica e dell’ambiente – un approccio definito dall’ONU come «One Health».

 

A descrivere la fine delle sovranità nazionali e l’ascesa di uno Stato totalitario mondiale è stato l’esperto di armi biologiche, nonché estensore delle leggi contro il bioterrorismo USA, Francis Boyle, che auspica l’uscita immediata di Washington dall’OMS.

 

Il sistema globale dei passaporti vaccinali digitali (in pratica, il green pass globale), firmato al G20 di Bali anche dalla neoeletta Giorgia Meloni, è un passo verso questo biototalitarismo mondiale.

 

Come riportato da Renovatio 21, la Banca Mondiale ha creato un fondo da 1 miliardo di dollari per la produzione dei passaporti vaccinali, mentre ancora in pandemia era emerso che Microsoft e altre aziende, assieme a danari provenienti dai Rockefeller, stavano sviluppando questa sorta di green pass planetario.

 

È impossibile che non riproveranno ancora una volta a far passare l’accordo internazionale, che bolle in pentola da anni – probabilmente da prima del COVID.

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