Cina
Ecco lo «Yak meccanico», un altro robocane militare cinese
![](https://www.renovatio21.com/wp-content/uploads/2022/01/yak-mech-scaled.jpg)
La Cina ha svelato al mondo il suo nuovo «yak meccanico», progettato per recarsi in luoghi ritenuti troppo rischiosi per l’uomo.
Lo rivela un filmato pubblicato sulla pagina YouTube del Renmin Ribao, cioè il Quotidiano del Popolo, il perenne organo stampa del Partito Comunista Cinese (PCC).
Nel video si mostra il robotico quadrupede eseguire manovre su tutti i tipi di terreno accidentato.
Lo «yak meccanico» (che a noi sembra sempre un cane, anzi un robocane) può trasportare 160 chili mentre opera a 10 chilometri all’ora.
Lo «yak meccanico» (che a noi sembra sempre un cane, anzi un robocane) può trasportare 160 chili mentre opera a 10 chilometri all’ora
Il robot è progettato per trasportare equipaggiamento militare nei terreni più difficili, come scogliere, montagne, trincee, deserti, aree innevate e strade fangose.
L’idea di un impiego «himalayano», e quindi anti-indiano dell’automa è di fatto testimoniata dal nome scelto, appunto lo yak
Secondo il Quotidiano del Popolo, lo yak-robocane ha sensori altamente avanzati che rilevano il suo ambiente e possono evitare gli ostacoli. Potrebbe essere un punto di svolta per la logistica militare e le missioni di ricognizione sul confine fortemente conteso tra Cina e India, dove, come riportato da Renovatio 21, due anni fa ci sono stati scontri letali tra soldati, che si sono presi a sassate e a mazzate: il calcolo, non attendibile se non per difetto, è di 20 morti.
L’idea di un impiego «himalayano», e quindi anti-indiano dell’automa è di fatto testimoniata dal nome scelto, appunto lo yak, una delle poche bestie che riesce a vivere in tranquillità a quelle altitudini.
Alcuni osservatori l’hanno giudicato una mera copia di quanto stanno facendo gli americani.
Lo yak è quasi identico al Legged Squad Support System dell’esercito americano costruito da Boston Dynamics, un potente robot quadrupede pensato per trasportare attrezzi, armi e altre attrezzature.
Tuttavia, c’è una grande differenza. Lo yak è alimentato a batteria mentre quello statunitense è molto rumoroso con un motore a benzina a due tempi.
Il passo per trasformare il robocane da amico dell’uomo in assassino è già stato fatto
I cinesi avevano già mostrato in questi mesi altri modelli di robocane. Due mesi fa era uscito un video che ne mostrava decine in grado di effettuare manovre coordinate.
Come riportato da Renovatio 21, il passo per trasformare il robocane da amico dell’uomo in assassino è già stato fatto: è stato svelato ad una fiera che un’azienda americana, la Ghost Robotics, aveva piazzato un’arma sopra la creatura elettromeccanica.
Nell’era in cui i robot killer sono realtà, non sono notizie da prendere alla leggera. Eppure, in Italia, a darvele è solo, ossessivamente, Renovatio 21.
Cina
Muore il sacerdote più anziano della Cina. Era stato per 25 anni in carcere
![](https://www.renovatio21.com/wp-content/uploads/2025/01/Padre-Guo-AsiaNews-tagliata.jpg)
Renovatio 21 pubblica questo articolo su gentile concessione di AsiaNews. Le opinioni degli articoli pubblicati non coincidono necessariamente con quelle di Renovatio 21.
Ordinato sacerdote nel 1947, verbita, è scomparso sulla soglia dei 105 anni dopo un lunghissimo ministero vissuto per 25 anni anche in carcere. Il vescovo di Yanzhou mons. Lu Peisen: “Ha dedicato tutta la sua vita a scrivere una meravigliosa storia di altruismo e di amore, usando la sua vita come penna e il tempo come inchiostro”.
La Chiesa in Cina ha dato l’ultimo saluto al suo sacerdote più anziano, il verbita pasre Giuseppe Guo Fude, scomparso a Jining nella provincia dello Shandong il 30 dicembre a poche settimane ormai dalla soglia dei 105 anni. Con lui se ne va uno dei pochissimi sacerdoti ancora in vita (il sito cattolico cinese Xinde ne contava con lui 25) ordinati prima della nascita della Repubblica popolare cinese nel 1949.
Padre Guo Fude era nato il 1° febbraio 1920 in una famiglia di ferventi cattolici del villaggio di Beiyi, nella prefettura di Zaozhuang. Entrato a 13 anni nel seminario minore di Yanzhou e lì aveva vissuto gli anni travagliati dell’invasione giapponese. Passato nel 1941 al seminario maggiore di Daizhuang, il 13 aprile 1947 era stato ordinato sacerdote insieme ad altri due compagni dall’allora vescovo di Yanzhou monsignor Theodore Schu, missionario verbita tedesco. Fu lui poi a inviarlo a perfezionare i suoi studi a Manila, presso il seminario dei verbiti. E da lì nel 1950 – proprio mentre la coltra del nuovo regime comunista si faceva più dura – padre Guo Fude sarebbe poi rientrato in Cina, per vivere tra la sua gente il suo ministero in quell’ora difficile.
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Non fu facile: «non accettai di partecipare ad attività di denuncia contro altri membri del clero e mi rifiutai di collaborare con le autorità» scriveva in un memoriale sulla sua vita, pubblicato qualche anno fa. «E nel 1959, durante il movimento di “riforma ideologica”, fui arrestato e trascorsi otto anni e mezzo in prigione, accusato di attività sovversiva contro lo Stato».
Venne poi arrestato una seconda volta nel 1967, durante la Rivoluzione culturale, quando gli venne affibiata l’accusa di «spia straniera». Rilasciato nel 1979 fu poi arrestato una terza volta ancora nel 1982 per aver continuato a diffondere la fede. Complessivamente, dunque, padre Guo Fude trascorse agli arresti 25 anni e solo alla fine degli anni Ottanta poté riprendere il suo ministero pastorale a Jining, insegnando per alcuni anni nel seminario e poi continuando fin dopo i novant’anni a servire alcune comunità cattoliche locali.
«Guardando indietro alla mia vita – scriveva in occasione del suo centesimo compleanno – la prigione è diventata un luogo dove ho potuto riflettere, pregare e crescere spiritualmente. La mia prigionia mi ha dato la forza per affrontare le difficoltà della vita e continuare a servire Dio, con la consapevolezza che ogni prova era parte del suo piano divino. La mia esperienza in prigione mi ha insegnato che le ricchezze terrene sono effimere, mentre la fede in Dio è l’unica vera ricchezza».
La sua fedeltà al Vangelo negli «alti e bassi» che la sua lunga e tortuosa vita gli ha posto di fronte è stata ricordata durante le esequie dall’attuale vescovo di Yanzhou, monsignor Giovanni Lu Peisen. «Padre Guo ha dedicato tutta la sua vita a scrivere una meravigliosa storia di altruismo e di amore, usando la sua vita come penna e il tempo come inchiostro» ha detto nell’omelia. «Oggi, molti ricordano quei suoi occhi profondi ma calorosi, e quella frase che ha ispirato innumerevoli giovani sacerdoti e fedeli: “Il sacerdozio non è una professione mondana, ma una grazia divina donata da Dio. Devi servire il popolo, ma senza essere contaminato dallo spirito mondano; devi amare tutti, ma senza cercare nulla per te stesso; devi prima imparare a chinarti e lavare i piedi degli altri, per essere degno di avvicinarti al Corpo e al Sangue di Cristo”».
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Immagine da AsiaNews.
Cina
Lo Xi ripete: la «riunificazione» con Taiwan è inevitabile
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Cina
La Cina giustizia un suo alto funzionario
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La Cina ha giustiziato un ex funzionario condannato per corruzione per un totale di oltre 3 miliardi di yuan (392 milioni di euro), ha riferito la televisione pubblica cinese CCTV, citando un tribunale della Regione autonoma della Mongolia Interna settentrionale. L’esecuzione rientra in una vasta repressione anticorruzione da parte delle autorità di Pechino.
Li Jianping, ex segretario del comitato operativo del Partito Comunista Cinese della zona di sviluppo economico e tecnologico di Hohhot, è stato riconosciuto colpevole di reati quali corruzione, appropriazione indebita di fondi pubblici e associazione a delinquere.
Il 64enne Li era stato inizialmente condannato a morte nel settembre 2022 dopo che le autorità avevano scoperto che aveva sfruttato la sua posizione di dipendente statale per appropriarsi indebitamente di fondi. Ha perso un appello questo agosto e il verdetto è stato poi approvato dalla Corte Suprema del Popolo cinese. È stato eseguito martedì.
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La corte suprema ha verificato che Li ha utilizzato in modo improprio oltre 1,437 miliardi di yuan (187 milioni di euro) dai fondi delle società statali «attraverso mezzi ingannevoli», di cui oltre 289 milioni di yuan (71,8 milioni di euro) devono ancora essere recuperati.
Inoltre, secondo quanto riportato dai media cinesi, avrebbe accettato tangenti per oltre 577 milioni di yuan (75,4 milioni di euro) in cambio di benefici e si sarebbe appropriato indebitamente di oltre 1,06 miliardi di yuan (137 milioni di euro) di fondi pubblici, di cui oltre 404 milioni di yuan (52,7 milioni di euro) ancora non recuperati prima che il caso venisse scoperto.
Il mese scorso, l’ex presidente della Banca di Cina, Liu Liange, è stato condannato a morte con una sospensione di due anni per aver accettato tangenti per un valore equivalente a quasi 16 milioni di euro e per aver concesso prestiti illegalmente.
La sospensione di due anni, concessa perché l’imputato aveva collaborato con le autorità e mostrato rimorso, significa che la sentenza verrà eseguita solo se Liu commetterà altri crimini durante il periodo. Se graziato, sconterà l’ergastolo.
Dopo essersi assicurato il suo terzo mandato nel 2022, il presidente cinese Xi Jinping ha intensificato i suoi sforzi contro la corruzione. Nel corso della vasta campagna di Pechino contro la corruzione, numerosi miliardari e banchieri sono stati espulsi dal partito e incarcerati.
La campagna gode di un notevole sostegno pubblico, anche se i critici sostengono che consente al presidente di consolidare il potere sostituendo i rivali con fedelissimi in posizioni chiave.
Anche il settore farmaceutico è stato investito dalle campagne anti-corruzione, che hanno toccato anche Yang Xiaoming, responsabile del team Sinopharm che ha sviluppato il vaccino BBIBP-CorV, il primo approvato e utilizzato massicciamente nel 2021 nella Repubblica popolare cinese per la campagna vaccinale contro il COVID.
Due anni fa era stato condannato a morte con pena sospesa il generale a riposo dell’aeronautica Liu Yazhou, noto per le sue affermazioni a favore del cristianesimo. Il Liu, secondo quanto riportato, sarebbe entrato in conflitto con Xi Jinping per le sue idee sulla «nazionalizzazione» delle Forze armate.
Come riportato da Renovatio 21, episodi di frode da parte di grandi istituti finanziari cinesi negli ultimi anni hanno portato a movimenti di piazza di cittadini frodati, con conseguente repressione del sistema, anche utilizzando tecnologie di controllo sociale.
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Immagine di Ping Lin via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 3.0 Unported
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