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Ospedale

Serie Netflix sull’infermiere assassino

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Renovatio 21 traduce questo articolo di Bioedge. Le opinioni degli articoli pubblicati non coincidono necessariamente con quelle di Renovatio 21.

 

 

Netflix sta puntando tutto sul serial killer Charles Cullen, un’infermiera che potrebbe aver ucciso fino a 400 pazienti in nove ospedali e case di cura nel New Jersey in 16 anni. È stato arrestato nel 2003 e attualmente sta scontando 18 ergastoli consecutivi.

 

In The Good Nurse, Eddie Redmayne interpreta Cullen e Jessica Chastain un’infermiera che lavora con la polizia. Diretto da Tobias Lindholm, ha un punteggio dell’83% su Rotten Tomatoes. E c’è anche un documentario in uscita a novembre, Capturing the Killer Nurse.

 

Entrambi i film sono basati su un saggio, The Good Nurse: A True Story of Medicine, Madness, and Murder di Charles Graeber.

 

MedPage Today presenta un’affascinante intervista al dottor Steven Marcus, il direttore del centro antiveleni del New Jersey, che è stata una delle prime persone coinvolte nelle indagini sul lavoro mortale di Cullen. Crede che gli ospedali non siano molto bravi nella sorveglianza e che individuare un assassino possa essere una questione di fortuna.

 

«Probabilmente ci sono assassini là fuori che uccidono persone mentre parliamo», dice.

 

 

 

Michael Cook

 

 

 

Renovatio 21 offre questa traduzione per dare una informazione a 360º. Ricordiamo che non tutto ciò che viene pubblicato sul sito di Renovatio 21 corrisponde alle nostre posizioni.

 

 

 

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Necrocultura

Scuola di medicina pakistana accusata di aver lasciato i corpi per le lezioni di anatomia a decomporsi sul tetto

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Orrore e polemica in Pakistan. Un ospedale del Punjab sarebbe accusato di  aver scaricato sul tetto i corpi usati durante le lezioni di anatomia e averli lasciati in decomposizione all’aria aperta.

 

Il capo del dipartimento di anatomia del Nishtar Hospital di Multan, nel Punjab meridionale, ha spiegato che corpi non identificati e non reclamati erano stati usati da studenti di medicina.

 

L’uomo ha quindi affermato che i cadaveri sarebbero stati trattati secondo le regole e i regolamenti del dipartimento della salute. È stata quindi negata la voce per cui  sul tetto erano stati trovati fino a 500 corpi.

 

Le immagini sono circolate sui social media e hanno creato indignazione.

 

Il lettore proceda a visionarle solo se di stomaco forte.

 


 

Lo scandalo non è di piccola entità.

 

Un consigliere del Primo Ministro del Punjab ha detto ai media locali di aver ricevuto una soffiata da un informatore. Raggiunto il luogo, ha trovato quattro corpi sdraiati all’aperto sul tetto e altri 25 scaricati in una stanza chiusa.

 

Un ex capo del Nishtar Medical College ha ipotizzato al quotidiano The Dawn che molti dei corpi non reclamati potrebbero essere vittime delle recenti catastrofiche inondazioni nel Punjab meridionale e potrebbero. Secondo questa teoria, i cadavere sarebbero quindi stati collocati sul tetto a causa della mancanza di spazio.

 

«La polizia consegna questi corpi all’ospedale dopo aver compiuto sforzi per identificarli e cercare gli eredi», ha detto.

 

Il Primo Ministro del Punjab, Parvez Elahi, ha affermato che l’incidente è stato disumano e intollerabile. In un post indignato su Twitter: «Non importa quanto sia condannato questo atroce incidente, è meno [di quanto meriti]. Nella religione dell’Islam, gli insegnamenti del funerale e della sepoltura dei cadaveri sono molto chiari. #NishtarHospital».

 

Diversi medici, dipendenti dell’ospedale e della polizia sono stati sospesi.

 

Il fenomeno dello scempio medico sui cadaveri non è relegato solo al Pakistan.

 

Come riportato da Renovatio 21, l’anno scorso era scoppiato lo scandalo presso la scuola di medicina dell’Università di Paris-Descartes, il più grande centro di anatomia europeo, quando si scoprì che i corpi di «migliaia di persone» che hanno donato i loro corpi alla scienza sono stati tenuti in «condizioni indecenti» per decenni.

 

«I corpi sono stati lasciati marcire, mangiati dai topi, al punto che alcuni dovevano essere inceneriti senza essere sezionati. Corpi accatastati l’uno sull’altro, senza alcuna dignità e contrari a qualsiasi regola etica» scrive un bruciante articolo su L’Express.

 

Nel 2020 si scoprì altresì un commercio di parti di cadavere messo in piedi da una madre e una figlia del Colorado imprenditrici nel settore case funerarie e cremazioni: per oltre un decennio potrebbero aver venduto centinaia di cadaveri e parti anatomiche, cioè resti umani, alle università, agli scienziati e all’industria medica all’insaputa delle famiglie.

 

Le cronache italiane negli ultimi anni hanno riportato il caso dei cadaveri squartati al cimitero dal personale dell’azienda controllata dal Comune di Roma. Nei video girati da carabinieri e poi resi pubblici si vedono i membri del personale della municipalizzata capitolina intenti a fare a pezzi alcune salme per poi buttare le ossa rimanenti nell’ossario.

 

Ma non si tratta solo di casi illegali: come riportato da Renovatio 21, ora per la distruzione della dignità dei resti umani si hanno vie legali rivoltanti.

 

È il caso del compostaggio umano, cioè la trasformazione dell’essere umano in concime, approvato in alcuni Stati degli USA, ma anche quello dell’acquamazione, una sorta di cremazione eco-friendly (perché non consuma gas), che consiste nella dissoluzione del cadavere in acido (come quel povero bambino nella pagina più oscura della mafia siciliana) per poi versare il tutto, presumibilmente, in fogna.

 

Così ha scelto per il suo corpo l’arcivescovo Desmond Tutu, acquamato a Città del Capo qualche mese fa. Risparmiò sulle emissioni di anidride carbonica che ci sarebbero stata con il rogo – per noi di per sé belluino, massonico, inaccettabile – del suo cadavere. Purtroppo il risparmio eco-energetico del vescovo anglicano fu compensato e vanificato da un incendio che si scatenò in un palazzo del governo a pochi metri dalla cattedrale dove il prelato della Chiesa d’Inghilterra aveva ricevuto le esequie acide.

 

Un tempo a scuola, quando si parlava della preistoria, che si comincia a parlare di società umana quando l’uomo cominciava a seppellire i suoi simili: ecco le tracce di fiori messi nella tomba… dove cominciano a rispettare il cadavere, gli esseri umani danno inizio alla Civiltà.

 

La pietà umana del cadavere con evidenza è arrivata al capolinea, e la Cultura della Morte fa regredire l’uomo ad una fase ferale precedente alla preistoria.

 

Sappiamo che sta succedendo davvero: togliendo la dignità del corpo umano, si procede a togliere la dignità umana, trasformando l’uomo in animale, pronto ad essere sacrificato alla bisogna.

 

Tutto quello che stiamo vivendo verte semplicemente su questo processo.

 

 

 

 

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Ospedale

Infermiera inglese accusata di omicidio seriale di neonati

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Renovatio 21 traduce questo articolo di Bioedge.

 

 

Un’infermiera di 32 anni è sotto processo per aver ucciso cinque neonati e aver tentato di ucciderne altri 10 in un ospedale nell’Inghilterra occidentale.

 

Lucy Letby, che ora ha 32 anni, avrebbe somministrato ai bambini dosi extra di insulina o iniettato loro aria nel 2015 e nel 2016 presso il Countess of Chester Hospital.

 

Un’indagine del personale ospedaliero e della polizia ha rilevato che il fattore comune in tutti gli incidenti era la signora Letby.

 

«Prima di gennaio 2015, le statistiche sulla mortalità dei bambini nell’unità neonatale della Contessa di Chester erano paragonabili ad altre unità simili», ha detto il pubblico ministero alla giuria all’inizio del suo processo al Manchester Crown Court.

 

«Tuttavia, nei successivi 18 mesi circa, c’è stato un aumento significativo del numero di bambini che stavano morendo e del numero di gravi crolli catastrofici».

 

La signora Letby si è dichiarata non colpevole; il suo processo dovrebbe durare fino a sei mesi.

 

 

 

 

Renovatio 21 offre questa traduzione per dare una informazione a 360º. Ricordiamo che non tutto ciò che viene pubblicato sul sito di Renovatio 21 corrisponde alle nostre posizioni.

 

 

 

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Ospedale

Nuvola scura su un famoso chirurgo americano

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Renovatio 21 traduce questo articolo di Bioedge. Le opinioni degli articoli pubblicati non coincidono necessariamente con quelle di Renovatio 21.

 

 

Il pluripremiato team di giornalisti investigativi del Boston Globe Spotlight ha preso di mira un chirurgo cardiotoracico del New Hampshire.

 

In una serie di articoli , il Globe afferma che il dottor Yvon Baribeau ha avuto più accordi stragiudiziali sui decessi chirurgici di qualsiasi altro medico negli Stati Uniti.

 

Il dottor Baribeau, che si è ritirato dalla sua posizione di chirurgia cardiotoracica presso il Catholic Medical Center (CMC) di Manchester nel 2019, era ampiamente conosciuto e stimato. Tuttavia, aveva risolto 21 cause per negligenza medica presso CMC, 14 delle quali presumibilmente per errori che avrebbero portato alla morte di un paziente.

 

Il Globe ha analizzato i record di 125 cardiochirurghi attuali, in pensione e non praticanti nei migliori ospedali di Manchester. Ha rilevato che solo 12 hanno avuto cause legali e di questi solo due ne hanno avute due. Il curriculum del dottor Baribeau era sostanzialmente peggiore.

 

Il Globe ha anche affermato che i dirigenti del CMC erano a conoscenza della storia del dottor Baribeau. Un medico ha persino presentato un caso federale come informatore. Tuttavia, il dottor Baribeau era letteralmente il volto del CMC ed è apparso in numerosi annunci pubblicitari del CMC.

 

Attraverso il suo avvocato, il dottor Baribeau ha dichiarato al Globe: «Ho eseguito oltre 10.000 procedure presso CMC, sempre con la sicurezza del paziente come prima priorità».

 

E il CMC ha reagito con rabbia alle accuse del Globe. «La storia dipinge l’immagine di un ospedale che è irriconoscibile dal luogo che tutti conosciamo e si basa su accuse che confutiamo fortemente», ha dichiarato il suo CEO in una nota al personale.

 

«E trascura il fatto che migliaia di persone sono vive solo oggi perché il dottor Baribeau le ha operate».

 

 

Michael Cook

 

 

 

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Immagine di John Phelan via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-ShareAlike 3.0 Unported (CC BY-SA 3.0)

 

 

 

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