Epidemie
Epidemia, vaccini, sovranità

La quarantena a mezza via imposta dal governo delle incertezze che chiude la porta quando il ladro è già entrato e i buoi già belli che fuggiti ci offre l’occasione per riflettere sulle grandi falle che il nostro Paese mostra non appena l’asticella si alza e supera la comune ordinarietà quotidiana.
Mentre assistiamo ad uno scenario surreale che muta di giorno in giorno grazie ad un Governo senza attributi e con il livello di testosterone più basso che la Repubblica abbia mai conosciuto, c’è chi si scaglia contro l’irresponsabilità degli italiani rei di essere andati al parco o al mare quando nelle bozze di decreti sfuggiti in una notte di mezzo inverno non si capiva nulla di quello che si dovesse fare.
Il miraggio della della prevenzione tout court ha brutalmente fallito
Ma torniamo al virus che sta mettendo in ginocchio il mondo intero e che purga le Borse come nemmeno il crollo delle Torri Gemelle era riuscito a fare.
Il Coronavirus viene dall’estero: non è razzismo, è un fatto. Nessuno potrà mai sapere se si poteva bloccare o no alla frontiera (noi, tuttavia, propendiamo decisamente per il sì), ma è un fatto che fino a gennaio 2020 chi chiedeva controlli agli ingressi e quarantena all’arrivo veniva tacitato come «fascio-leghista-seminatore-di-odio» da ridicolizzare; oggi sottoposti a controlli e quarantena ci sono circa 10 milioni di italiani.
Il Coronavirus viene dall’estero: non è razzismo, è un fatto. chi chiedeva controlli agli ingressi e quarantena all’arrivo veniva tacitato come «fascio-leghista-seminatore-di-odio» da ridicolizzare; oggi sottoposti a controlli e quarantena ci sono circa 10 milioni di italiani
Il virus è molto contagioso – ed anche questo è un fatto. Ha una virulenza che nessuno probabilmente si sarebbe aspettato. Ha colpito e colpirà svariate migliaia di persone – per ora – ma le previsioni ci dicono che potrebbe arrivare ad infettare il 60% della popolazione mondiale, tanto che inizia ad aver paura persino la Germania sui possibili numeri del contagio.
Parecchie persone hanno ed avranno bisogno di assistenza medica e ad oggi circa l’8,6% delle persone contagiate in Italia (877 su 10.149 ) necessità di terapia intensiva, e quindi di posti letto in rianimazione.
Se adeguatamente curati i decessi potrebbero anche essere pochi, ma il tasso di mortalità per le persone anziane, che si trova già oltre il 21%, potrebbe salire ancora di più se venissero a mancare i posti in terapia intensiva per assistere tutti a causa dell’espansione troppo rapida e potente dell’infezione.
Il problema, dunque, potremmo dire che non è nella malattia di per sé incurabile, ma nelle scarse risorse di uomini e mezzi messi in campo per curarla e, soprattutto, nell’idea utilitarista che il più debole potrà essere sacrificato dinanzi all’altare del Male Minore, in virtù dell’allocazione in un contesto di grave carenza (shortage) delle risorse sanitarie.
Il problema non è nella malattia di per sé incurabile, ma nelle scarse risorse di uomini e mezzi messi in campo per curarla, nell’idea utilitarista che il più debole potrà essere sacrificato dinanzi all’altare del Male Minore
I posti letto negli ospedali italiani sono stati tagliati in modo significativo a partire dal 1990 in poi, fino a ridurli di circa un quarto sotto governi di ogni colore politico.
Le regioni coinvolte per prime, cioè Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna sono sostanzialmente simili da questo punto di vista: anche questo è un fatto, perché i tagli alla Sanità prodotti negli ultimi dieci anni sotto il segno dell’Europa dei “NO!” e delle linee guida irrevocabili, attraverso le quali indirizzare gli investimenti sempre a danno del popolo e della sovranità dello Stato, hanno prodotto la situazione di totale emergenza in cui ora ci troviamo.
Un’emergenza che non conosce confini e che rivela finalmente il volto oscuro del Sistema Sanitario per il quale tanto ci si è vantati in questi anni.
I tagli alla Sanità prodotti negli ultimi dieci anni sotto il segno dell’Europa hanno prodotto la situazione di totale emergenza in cui ora ci troviamo
Nell’ultimo triennio l’assistenza medica di base è stata demandata a misure preventive con grande ricorso ai vaccini, tanto da renderli in parte obbligatori e comunque sempre, o quasi, raccomandati.
Al punto che, per il piano nazionale vaccinazioni 2017-2019 – una legge in culto della dea Siringa – la legge di Bilancio 2017 ha stanziato 100 milioni di euro per il 2017, 127 milioni di euro per il 2018 e 186 milioni di euro per 2019 perché i cosiddetti «esperti del settore» assicuravano che questo era un «investimento» sicuro ed efficace (come no!).
A queste già enormi e dispendiose risorse utilizzate per un fiero e degno totalitarismo vaccinal-democratico si sono poi aggiunti ulteriori fondi delle regioni.
L’assistenza medica di base è stata demandata a misure preventive con grande ricorso ai vaccini
Oggi tutti possono osservare ed apprezzare, aldilà di come la si pensi sul tema, quanto sia stato fruttuoso un investimento da quasi mezzomiliardo di euro in 3 anni.
Si trattava di una politica sbagliata allora ed ancor più adesso perché un vaccino è tuttalpiù, almeno idealmente una prevenzione ad una malattia nota e, nella quasi totalità dei casi, curabile e gestibile.
Per il piano nazionale vaccinazioni 2017-2019 la legge di Bilancio 2017 ha stanziato 100 milioni di euro per il 2017, 127 milioni di euro per il 2018 e 186 milioni di euro per 2019 perché i cosiddetti «esperti del settore» assicuravano che questo era un «investimento» sicuro ed efficace
Parimenti, un rafforzamento della capacità assistenziale del SSN a tutti i livelli, da quelli di base fino alla terapia intensiva, è un presidio utile a fronteggiare pericoli ignoti e quindi imprevedibili per definizione, che sono poi i veri pericoli come l’attuale emergenza, ancora una volta, dimostra.
Il miraggio della della prevenzione tout court ha brutalmente fallito, e oggi fanno seriamente sorridere gli appelli «all’epidemia di morbillo» lanciati dalla Lorenzin per sostenere la sua legge (a proposito: dov’è finita la massima esperta di virologia? Sta rincorrendo il coronavirus che saltella?), se messi a confronto con una epidemia vera, che mette a dura prova tutto il sistema sanitario, anche nella Regione più forte (e ricordiamocelo, quando arriverà il vaccino per il Coronavirus e l’infezione sarà già passata, in un modo o nell’altro, che nulla è gratis e che ogni scelta comporta dei rischi e degli effetti collaterali).
Il SSN è stato inoltre oggetto dell’avvento delle politiche «socio-sanitarie», cioè è stato sistematicamente depredato per finanziare iniziative, campagne e spese di progetti che avevano molto poco a che fare con la sanità e molto a che fare con la politica, ridenominata, per l’occasione, «sociale».
Oggi fanno seriamente sorridere gli appelli «all’epidemia di morbillo» lanciati dalla Lorenzin per sostenere la sua legge se messi a confronto con una epidemia vera
Si sono messe a carico del bilancio del SSN spese assistenziali come i costi per promuovere o comunque normalizzare la «disforia di genere» o il cambio di sesso.
Lo Stato, i governi tutti che lo hanno fatto ed i cittadini che quantomeno in maggioranza lo hanno permesso, hanno accettato politiche europee ed internazionali di austerità che hanno contribuito a compromettere il SSN in nome di una solidarietà internazionale che oggi, nel momento del bisogno, è stata smentita dai fatti.
Si sono messe a carico del bilancio del SSN spese assistenziali come i costi per promuovere o comunque normalizzare la «disforia di genere» o il cambio di sesso
L’Italia non ha messo in quarantena chi proveniva direttamente o indirettamente dalle zone infette per rispondere ad una folle ideologia antirazzista (le visite di solidarietà del sindaco di Milano Beppe Sala a Chinatown, le ricordate, vero?), ma oggi gli italiani prontamente messi in quarantena e rifiutati da quella comunità europea ed internazionale che doveva esserci solidale sono tanti.
L’Italia si è aperta al mercato ma oggi le vengono negate le mascherine dagli altri stati europei.
Siamo davanti alla più grande sconfitta della globalizzazione che la storia abbia mai conosciuto
L’Italia chiede aiuto economico per famiglie ed imprese e l’Europa mette all’ordine del giorno la firma del MES, prevista per lunedì 16 marzo prossimo come primo punto all’ordine del giorno per l’incontro dell’eurogruppo – e quello dell’emergenza COVID-19 al terzo.
Sono fatti che dimostrano come la globalizzazione, l’Unione degli Stati in una comunità indirizzata verso un preciso orientamento politico ed economico, sia palesemente fallimentare.
Una sovranità nazionale che ci permetta indipendenza: politica, economica, familiare, biologica così da garantire autosufficienza soprattutto nei settori strategici come quello sanitario, negli strumenti che durante un’emergenza nazionale non possono mancare
Siamo davanti alla più grande sconfitta della globalizzazione che la storia abbia mai conosciuto.
Questo dovrebbe farci riflettere sulla urgente necessità di tornare ad una sovranità nazionale che ci permetta indipendenza: politica, economica, familiare, biologica così da garantire, per logica conseguenza, autosufficienza soprattutto nei settori strategici come quello sanitario e portando così le aziende biomediche ad investire, supportate dai governi, negli strumenti che durante un’emergenza nazionale non possono mancare e non possono essere attesi o, peggio, contesi all’interno di un mercato internazionale che non conosce regole o corsie preferenziali.
Come dicevamo all’inizio, però, la mancanza di testosterone è uno dei problemi che più affigge la nostra società effeminata.
Finché non risolveremo questo non risolveremo mai alcuna emergenza geo-politica e sanitaria. Non riacquisteremo mai, cioè, quella sovranità nobile che appartiene agli uomini veri e capaci di governare un popolo.
Cristiano Lugli
Epidemie
Zero adulti sani sono morti di COVID in Israele

Un dato scioccante è emerso: non una sola persona sana sotto i 50 anni è morta di Covid-19 in Israele. La conclusione arriva guardando i dati rilasciati dal ministero della salute del Paese in risposta a una richiesta di libertà di informazione dell’avvocato Ori Xabi.
Oltre a richiedere il numero di decessi per COVID-19 avvenuti in pazienti sotto i 50 anni senza condizioni di salute pregresse, Xabi ha anche chiesto al ministero di fornire l’età media dei pazienti deceduti a causa della malattia, segmentata per stato di vaccinazione, nonché il numero annuo di casi di arresto cardiaco tra il 2018 e il 2022.
L’età media dei decessi tra i vaccinati contro il COVID-19 era di 80,2 anni, mentre la media dei non vaccinati era di 77,4, secondo il ministero.
Tuttavia, il Ministero della Salute ha affermato di non essere in grado di fornire informazioni sull’arresto cardiaco per gli anni 2021 e 2022, spiegando che le informazioni non erano ancora state trasferitegli.
Uno studio pubblicato lo scorso anno che analizzava i dati dei servizi medici di emergenza nazionali israeliani ha rilevato uno scioccante aumento del 25% delle chiamate ai servizi di emergenza a causa di arresti cardiaci per pazienti di età compresa tra 16 e 39 anni che si sono verificati da gennaio a maggio 2021.
Sharon Elroy-Pries, capo dei servizi di sanità pubblica per il Ministero della Salute israeliani, ha condannato gli sforzi per stabilire un collegamento con l’inizio del programma di vaccinazione COVID-19 nel dicembre 2020 e ha negato che vi sia stato un aumento degli arresti cardiaci durante tale tempo, o qualsiasi aumento dei decessi di giovani.
Il cardiologo Retsef Levi, uno degli autori dello studio, ha sottolineato che il ministero aveva affermato di non avere informazioni sugli arresti cardiaci per il 2021 e il 2022, il che significa che una delle due affermazioni dovrebbe essere falsa.
Mentre il ministero della Salute ha insistito sul fatto che i dati forniti a Xabi riguardanti i pazienti di età compresa tra 18 e 49 anni fossero limitati ai casi in cui era stata completata un’indagine epidemiologica, è noto che ha accesso a un database che include dati estesi su tutti i pazienti, comprese le condizioni sottostanti, indipendentemente dal fatto che sia stata eseguita un’indagine epidemiologica.
Il Ministero della Salute ha promesso di fornire dati sulla mortalità per tutte le cause segmentati per stato di vaccinazione ed età entro la fine del mese, dopo più di due anni di ostruzionismo in risposta alle richieste di libertà di informazione dell’avvocato Xabi.
Israele è divenuto Paese pilota delle norme COVID, tra vaccinazioni sperimentali imposte immediatamente alla popolazione per tutte le dosi possibili (con voci di un accordo segreto con Pfizer), braccialetti di tracciamento, green pass che impediva perfino di comprare cibo ai totem elettronici.
Il ministro della Salute israeliano Nitzan Horowitz nel 2021 era stato sorpreso a dire in un fuori onda che «i green pass servono alla coercizione dei non vaccinati». Altri video trapelati mostrerebbero che il governo israeliano aveva nascosto le reazione avverse al vaccino, che, come riportato da Renovatio 21, parevano essere iniziate da subito.
I dati sulle vaccinazioni in Israele emersi ancora due anni fa erano stati definiti «allarmanti e scioccanti». Sull’efficacia sulla campagna di vaccinazione in Israele, dove nonostante la vasta sierizzazione i contagi impennavano, espresse dubbi perfino il New York Times.
Le rivelazioni degli zero morti per COVID tra i giovani israeliani si collegano ad altri studi come quello tedesco per cui zero bambini sani tra i 5 e i 18 anni sarebbero morti per COVID e i dati della Svezia, che non hanno riportato alcun decesso COVID tra i piccoli.
Epidemie
L’ONU: i batteri resistenti agli antibiotici uccideranno tanto quanto il cancro entro il 2050

Un rapporto delle Nazioni Unite chiamato «Bracing for Superbugs: Strengthening environmental action in the One Health response to antimicrobial resistance» («Prepararsi per i superbatteri: rafforzamento dell’azione ambientale nella risposta One Health alla resistenza antimicrobica») prevede che l’antibiotico resistenza ucciderà tante persone quante ne ammazza in cancro entro l’anno 2050.
Secondo il documento, a meno che non venga intrapresa un’azione drastica per affrontare il problema, l’antibiotico-resistenza potrebbe anche portare a un deficit del PIL di 3,4 trilioni di dollari all’anno nel prossimo decennio e spingere 24 milioni di persone nella povertà estrema.
Secondo recenti stime, nel 2019 1,27 milioni di decessi sono stati attribuiti direttamente a infezioni resistenti ai farmaci a livello globale, mentre 4,95 milioni di decessi sono stati collegati alla resistenza antimicrobica batterica (AMR). Si tratta di una cifra di morti largamente superiore a quella causata dall’HIV/AIDS e dalla malaria, che rispettivamente hanno ucciso 860 mila e 640 mila malati.
A partire da dati pubblicati nel 2022 su Lancet è possibile calcolare che infezioni anti-biotico resistenti potrebbero uccidere circa 10 milioni di persone di tre decenni, numeri vicini a quelli del cancro nel 2020.
Sebbene i rischi della resistenza antimicrobica avranno un impatto sulle persone in tutto il mondo, si prevede che i paesi a basso reddito (LIC) e i paesi a reddito medio-basso (LMIC) registreranno il maggior numero di morti. Per regione, si prevede che l’Asia registrerà il numero più alto di decessi correlati alla resistenza antimicrobica per 10.000 abitanti nel 2050 (4.730.000), seguita da Africa (4.150.000), America Latina (392.000), Europa (390.000), Nord America (317.000) e Oceania (22.000).
La strada di contenimento per la quale sembrano optare le amministrazioni è quella di un minor consumo di antibiotici da parte della popolazione, con tanto di bizzarre campagne del governo italiano che paiono dirette alla massa, quando l’antibiotico in verità può essere assunto solo sotto prescrizione medica.
Come riportato da Renovatio 21, abbiamo notato lo strano caso, proprio in queste settimane, della sparizione di alcuni antibiotici dalle farmacie, dove sono diventati rarissimi, ad esempio, gli sciroppi solitamente prescritti per lo streptococco, un batterio che pare stia infettando moltissimi bambini.
Sul concetto di «One Health» nominato nel documento ONU Renovatio 21 ha cominciato a pubblicare il primo di una serie articoli di disanima. «One Health», un programma di unificazione della Sanità Mondiale promosso dall’OMS, pare essere spinto da realtà oscure come Eco Health Alliance, la ONG coinvolta del laboratorio di Wuhan.
Epidemie
Stanno costruendo un nuovo biolaboratorio che studierà i virus dei pipistrelli. Con il denaro del contribuente USA

Renovatio 21 traduce questo articolo per gentile concessione di Children’s Health Defense. Le opinioni degli articoli pubblicati non coincidono necessariamente con quelle di Renovatio 21.
I funzionari della Colorado State University negano che il controverso laboratorio di ricerca sulle malattie dei pipistrelli condurrà esperimenti di guadagno di funzione, ma i locali contrari alla struttura citano prove che l’università sta già conducendo ricerche rischiose su agenti patogeni mortali.
La Colorado State University (CSU) sta procedendo con piani controversi per costruire una nuova struttura di ricerca per studiare le malattie dei pipistrelli con finanziamenti del National Institutes of Health (NIH). La costruzione dovrebbe essere completata nel 2024 o nel 2025.
I funzionari dell’università e i sostenitori della nuova struttura sostengono che il laboratorio è necessario per migliorare le capacità di ricerca che esaminano le malattie e i virus emergenti derivanti dal trasferimento zoonotico, da animale a uomo.
Mentre la CSU nega che la ricerca sul guadagno di funzione si svolgerà presso il laboratorio, alcuni ricercatori collegati alla nuova struttura in precedenza erano associati ad attori coinvolti in tale ricerca, inclusi esperimenti condotti a Wuhan, in Cina.
Francis Boyle, JD, Ph.D., esperto di armi biologiche e professore di diritto internazionale all’Università dell’Illinois, è preoccupato per la struttura.
«È risaputo che la Colorado State University ha una lunga e continua storia di specializzazione nell’armamento degli insetti con agenti di guerra biologica da consegnare agli esseri umani» ha detto Boyle a The Defender.
«Questo nuovo laboratorio aumenterà magnificamente le capacità di guerra biologica offensiva della CSU, in grave violazione della Convenzione sulle armi biologiche del 1972 e del mio atto antiterrorismo sulle armi biologiche del 1989 che prevede l’ergastolo».
Anche i residenti dell’area, tra cui un gruppo di base locale ed esperti di armi biologiche, hanno espresso preoccupazione per la ricerca potenzialmente rischiosa, che coinvolge virus mortali, che sarà condotta presso la struttura e il rischio di una fuga di laboratorio simile a quella che potrebbe essersi verificata presso la struttura dell’Istituto di Virologia di Wuhan in Cina, e potrebbe aver portato alla fuga del virus SARS-CoV-2.
Christine Bowman guida un gruppo di cittadini locali che hanno formato il COVID Bat Research Moratorium of Colorado (CBRMC), un’iniziativa di base che si oppone alla nuova struttura. Il gruppo ha lanciato iniziative come una campagna di cartelli per aumentare la consapevolezza locale.
In un’intervista con The Defender, Bowman ha descritto di essere stato “ostruito” da funzionari statali e locali e dalla CSU.
«Abbiamo bisogno di risposte su come il COVID-19 è stato modificato per trasferirsi da uomo a uomo prima che io sia convinto che va bene allevare pipistrelli malati per studiare nel mio quartiere», ha detto Bowman.
«Ora che sappiamo che la pandemia di COVID probabilmente è iniziata da una fuga da un laboratorio a Wuhan, in Cina, mettiamo in dubbio la sicurezza di continuare tale ricerca», ha aggiunto.
La CSU riceve ogni anno «decine di milioni di dollari» in borse di ricerca NIH
Secondo The Colorodoan, il Chiropteran Research Facility [«Struttura di ricerca sui chirotteri», cioè i pipistrelli, ndt], come sarà noto, «servirebbe come struttura di allevamento per allevare e prendersi cura di pipistrelli di varie specie che possono essere utilizzati come modelli di ricerca negli studi su un’ampia gamma di virus umani che sono si ritiene abbia avuto origine dai pipistrelli».
Il laboratorio sarà costruito all’estremità sud del Foothills Campus della CSU vicino a Fort Collins, al 3105 di Rampart Road, all’interno del Justin Harper Research Complex e adiacente all’esistente Center for Vector-Borne Infectious Diseases (CVID) dell’università. Consisterà in un vivaio di pipistrelli autonomo di 14.000 piedi quadrati.
Secondo CSU, l’università «è leader mondiale nella ricerca sulle infezioni zoonotiche. Gli scienziati dell’Università studiano pipistrelli e altri vettori che trasmettono la febbre dengue, Zika e virus del Nilo occidentale da oltre 30 anni».
L’inizio dei lavori è previsto per questa estate. The Colorodoan ha riferito che la struttura dovrebbe aprire nell’autunno del 2024, mentre CSU ha dichiarato che sarà completata entro il 2025.
Il CVID, precedentemente noto come Artropod-born and Infectious Diseases Laboratory, è stato fondato nel 1984. Secondo The Colorodoan, «attualmente ospita le uniche colonie riproduttive in cattività di due specie di pipistrelli utilizzate nella sua ricerca».
Il sito web del CVID descrive la struttura come «un centro di ricerca e formazione multidisciplinare di lunga data» i cui ricercatori «sono riusciti a definire i meccanismi di persistenza e trasmissione dei patogeni e a sviluppare nuove strategie di sorveglianza, controllo e prevenzione per le malattie zoonotiche trasmesse da vettori ed emergenti».
«Le strutture di livello mondiale, inclusi i laboratori BSL-3 [livello di biosicurezza 3] e i grandi complessi insettari, forniscono un ambiente scientifico eccezionale per i ricercatori all’interno e all’esterno della CSU che desiderano manipolare i patogeni negli ospiti vertebrati e nei vettori di artropodi», afferma il sito Web CVID.
Il laboratorio BSL3 in questione è il Laboratorio regionale di biocontenimento della CSU, che opera con il supporto dell’Istituto nazionale per le allergie e le malattie infettive (NIAID) e fa parte del Centro di ricerca sulle malattie infettive di 120.000 piedi quadrati dell’università. Ospita pipistrelli e campioni di numerosi batteri e virus mortali.
Nell’ottobre 2021, il NIH ha assegnato una sovvenzione di 6,7 milioni di dollari al dipartimento di microbiologia, immunologia e patologia della CSU presso il College of Veterinary Medicine and Biomedical Sciences per costruire il nuovo vivaio di pipistrelli.
Alan Rudolph, vicepresidente per la ricerca della CSU, ha dichiarato a The Coloradoan che l’università fornirà i fondi rimanenti per la costruzione della struttura, il cui costo dovrebbe oscillare tra gli 8 ei 9 milioni di dollari.
Rudolph ha affermato che la CSU riceve «decine di milioni di dollari» in borse di ricerca NIH ogni anno.
Gli agenti «altamente patogeni» saranno ospitati nella nuova struttura
Il CVID conduce già ricerche sui virus correlati a «chikungunya, dengue, malaria, febbre della Rift Valley , virus Zika, COVID-19, MERS , influenza [e] malattia da hantavirus». La nuova struttura amplierà tali capacità.
Secondo il verbale della riunione del consiglio di amministrazione della CSU del 3 febbraio 2022, la nuova struttura è giustificata dalla capacità che dovrà studiare «i virus zoonotici emergenti che hanno origine nei pipistrelli e causano un’elevata mortalità nell’uomo: SARS- CoV, MERS-CoV e SARS-CoV-2, virus Ebola , virus Marburg , virus Nipah e virus Hendra».
Non è chiaro sotto quale livello di biosicurezza funzionerà la nuova struttura, ma Bowman ha dichiarato a The Defender:
«Da quello che ho capito, questa struttura dovrebbe essere un BSL2. Ma cosa impedirà che aumenti in futuro senza l’approvazione o senza informare il pubblico in generale? Che garanzia hanno i residenti di Fort Collins che il laboratorio non passerà da un BSL2 a un BSL4, dove verranno studiati virus ancora più pericolosi?»
La CSU afferma che lì «non ha intenzione di condurre ricerche preoccupanti sul guadagno di funzione».
«Chi decide quali criteri usiamo per “preoccupazione”?» chiede Bowman.
Rebecca Moritz, direttore della biosicurezza della CSU, ha dichiarato: «questa sarà l’unica struttura simile negli Stati Uniti» e darà agli studenti «l’opportunità di imparare direttamente dai ricercatori che conducono questa ricerca nelle loro classi».
«I ricercatori della CSU hanno studiato e lavorato in sicurezza con pipistrelli e altri vettori per oltre 30 anni. … A causa del riscaldamento globale e della crescita della popolazione, gli esseri umani e gli animali entrano in contatto più frequentemente e in modi mai visti prima. Ciò potrebbe comportare un aumento del numero di focolai e possibilmente pandemie» ha aggiunto.
«Lo scopo principale di questa struttura sarà quello di ospitare colonie di allevamento di pipistrelli per ricercatori e ricercatori CSU negli Stati Uniti e nel mondo. Questa struttura consentirà un’espansione dell’attuale lavoro della CSU, compresi i progetti incentrati sul ruolo svolto dai pipistrelli nella trasmissione delle malattie e lo sviluppo di vaccini e terapie».
«Il personale che lavorerà in questa struttura sarà altamente qualificato e sarà tenuto [a] aderire a rigorose pratiche di biosicurezza e bioprotezione», ha affermato Moritz.
Moritz ha parlato pubblicamente del suo coinvolgimento nella ricerca sul guadagno di funzione, anche al Gain of Function Symposium 2014. A quel tempo, Moritz faceva parte della Task Force sulla biosicurezza presso l’Università del Wisconsin-Madison.
Bowman ha affermato che gli esperimenti di guadagno di funzione sono già in corso presso la CSU e che l’università è aperta al riguardo.
«Siamo a conoscenza del fatto che la CSU sta conducendo guadagni di funzione su piante e zanzare solo perché è menzionato nel link che inviano a chiunque li invii per e-mail o metta in discussione la loro ricerca».
Rudolph ha detto a The Colorodoan: «la ricerca sui pipistrelli non è nuova nel nostro campus; le strutture per la ricerca sui pipistrelli non sono nuove nel nostro campus. È un’espansione del lavoro esistente in strutture esistenti che hanno già avuto un grande impatto».
Tale ricerca «ci ha aiutato a sviluppare vaccini, ci ha aiutato a sviluppare la diagnostica per determinare meglio chi si ammala, perché si ammala, quando si ammala e vaccini che aiutano a curare quelle persone quando si ammalano», ha aggiunto.
Alcuni dei virus per i quali verrà condotta la ricerca presso la nuova struttura, inclusi Hendra e Nipah, sono considerati «agenti BSL-4 altamente patogeni», classificati «nella stessa categoria di biosicurezza dell’Ebola».
Il virus Nipah, ad esempio, ha un alto tasso di mortalità umana compreso tra il 40 e il 75%. «Provoca una malattia rapidamente progressiva, che include infezioni respiratorie acute ed encefalite che possono portare al coma o alla morte».
All’inizio di questo mese, il NIH ha ripristinato una controversa sovvenzione federale, originariamente emessa nel 2014 dal dottor Anthony Fauci, allora direttore del NIAID, che opera sotto il NIH, a EcoHealth Alliance per studiare il rischio di spillover del coronavirus dei pipistrelli.
Ciò ha comportato la ricerca sul guadagno di funzione per la manipolazione genetica dei coronavirus per renderli più contagiosi per l’uomo. Alcuni dei fondi NIH sono andati al Wuhan Institute of Virology, che ha collaborato con EcoHealth Alliance a questa ricerca.
EcoHealth è un’organizzazione no profit con sede a New York che afferma che la sua missione è sviluppare «soluzioni basate sulla scienza per prevenire le pandemie e promuovere la conservazione».
I documenti rivelati da US Right to Know (USRTK) indicano che alcuni ricercatori della CSU hanno precedentemente collaborato con EcoHealth Alliance.
Attivisti locali “ostruiti” da funzionari universitari, statali e locali
Secondo The Colorodoan, il pianificatore del campus della CSU, Gargi Duttgupta, ha detto alle autorità locali che la nuova struttura sarebbe stata a circa 316 piedi a nord della recinzione che segna il confine del campus con le comunità residenziali adiacenti.
Questo potrebbe essere troppo vicino per confortare alcuni residenti della zona, che hanno tentato di impegnarsi con CSU e con le autorità urbanistiche locali per esprimere opposizione alla nuova struttura e per ottenere ulteriori informazioni sulla sua costruzione.
La loro opposizione ha portato alla creazione di CBRMC, «un’organizzazione di base apartitica gestita con un budget di $ 0 da un gruppo di cittadini preoccupati di tutto lo spettro politico».
CBRMC afferma che la sua missione è quella di mettere una moratoria sulla costruzione della nuova struttura «fino a quando non sapremo per la prima volta cosa è successo con la possibile fuga di dati dal laboratorio di pipistrelli COVID e la ricerca sul guadagno di funzionalità a Wuhan, in Cina».
Alcuni membri della CBRMC hanno parlato a una riunione del 21 dicembre 2022 della Commissione per la pianificazione della contea di Larimer, esprimendo timori di una potenziale fuga dalla nuova struttura, facendo confronti con la sospetta fuga dal laboratorio di Wuhan.
Ma la commissione urbanistica ha approvato all’unanimità il progetto. Lesli Ellis, direttore dello sviluppo della comunità della contea di Larimer, ha dichiarato a The Colorodoan che non sono necessarie ulteriori approvazioni prima che la costruzione possa iniziare.
Secondo The Colorodoan, «i funzionari della CSU insistono sul fatto che la nuova struttura è semplicemente un’estensione del lavoro che è stato svolto nel campus di Foothills per più di 30 anni dall’università e da altri, inclusi i Centri statunitensi per il controllo delle malattie e il Dipartimento dell’agricoltura degli Stati Uniti».
Il CSU Foothills Campus ospita laboratori gestiti dal National Wildlife Research Center del Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti e dal Rocky Mountain Prevention Research Center, descritto come il «secondo laboratorio CDC più grande al di fuori di Atlanta».
«Saranno adottati rigorosi protocolli di sicurezza per impedire la fuga di un virus o di un pipistrello infetto», ha riferito anche The Colorodoan.
Rudolph ha detto a The Colorodoan che la struttura avrà bisogno solo da dozzine a centinaia – non migliaia – di pipistrelli, che saranno acquisiti dal governo degli Stati Uniti, «messi in quarantena ben al di fuori degli Stati Uniti e ritenuti sicuri e non malati prima che vengano da noi».
La CSU «non ha un buon track record» in materia di sicurezza
Una CSU dell’11 gennaio «Domande e risposte sul perché i laboratori della CSU sono sicuri» nega che la ricerca illegale sulle armi biologiche avrà luogo presso l’istituto e cita Moritz, che ha affermato: «facciamo tutto il possibile per ridurre i rischi della nostra ricerca». Tuttavia, ha riconosciuto che «non esiste un rischio zero nella ricerca».
Bowman ha affermato che solo la CSU supervisionerà la sicurezza nella nuova struttura e ha messo in dubbio il record di sicurezza del laboratorio.
Bowman ha detto a The Defender:
«Dopo aver lasciato fuoriuscire la malattia da deperimento cronico [CWD] dai loro laboratori al CSU, centinaia di migliaia di cervi sono stati uccisi dalla malattia. Non hanno una buona esperienza nel garantire la sicurezza o il contenimento delle malattie».
«Personalmente non ho i dati per questa affermazione, ma ho sentito molte persone citarlo come un fatto e nessuno alla CSU sta confutando l’affermazione».
La CWD, «una malattia neurologica contagiosa che colpisce i membri della famiglia dei cervi, causando comportamenti irregolari e perdita di peso che alla fine porta alla morte», è stata identificata nel 1967. È descritta come «una misteriosa malattia strettamente legata a Fort Collins». Il governo federale ha dichiarato lo stato di emergenza CWD nel 2001.
The Colorodoan ha riferito che la CWD «era correlata alla scrapie nelle pecore e nelle capre, al morbo della mucca pazza nei bovini e alla variante fatale della malattia di Creutzfeldt-Jakob negli esseri umani».
Come riportato dall’affiliata NPR del Colorado settentrionale KUNC, «la malattia da deperimento cronico non è una malattia infettiva da varietà da giardino. Non è batterico, virale o addirittura fungino. È causato da qualcosa che tutti abbiamo nel nostro corpo, qualcosa chiamato prioni».
CSU ospita il Centro di ricerca sui prioni, che «studia la biochimica, la genetica e la patogenesi dei prioni, l’agente eziologico di malattie incurabili e spesso fatali nell’uomo e negli animali», tra cui l’encefalopatia spongiforme bovina, la classica malattia di Creutzfeldt-Jakob, variante di Creutzfeldt -Malattia di Jacob, CWD e scrapie.
Secondo il Prion Research Center, «prove crescenti collegano anche il meccanismo del prione alle proteine coinvolte nella patogenesi di altre comuni malattie neurodegenerative, tra cui l’Alzheimer e il Parkinson, e costituiscono un’area emergente degli studi del centro».
E nel 2019, CSU ha riferito che gli scienziati del Prion Research Center «hanno sviluppato un nuovo approccio mirato ai geni» per studiare la CWS nei topi. Descritta come una «vera svolta», gli scienziati «hanno sostituito il gene che codifica la proteina prionica nel topo e lo hanno sostituito con una replica esatta del codice di un cervo o di un alce».
I ricercatori che hanno parlato con The Colorodoan hanno affermato che, sebbene non sia chiaro se la CWD abbia avuto origine a Fort Collins, si ipotizza che abbia incrociato le specie e si sia diffuso lì.
Una mappa del Servizio Geologico degli Stati Uniti mostra un gruppo significativo di CWD vicino a Fort Collins e che i casi identificati altrove sono stati collegati alla regione.
Un documento del 2021, «Text mining per identificare l’origine della malattia da deperimento cronico», pubblicato sulla rivista Issues in Information Systems, afferma:
«Per i 16 cluster [CWD] nei primi 40 anni, il processo di text mining ha generato prove a sostegno della tracciabilità a Fort Collins per i primi sei cluster, altri cinque cluster potrebbero essere ricondotti all’area infetta collegata a Fort Collins, e in 5 cluster le prove hanno supportato una spiegazione per far risalire la malattia a un’area collegata a Fort Collins».
«Le prove non escludono definitivamente altre teorie sull’origine della malattia. Come minimo, Fort Collins è stato un catalizzatore primario nella diffusione capillare della malattia».
Il documento osservava: «come con il COVID-19, le agenzie governative possono essere riluttanti a riconoscere la potenziale colpevolezza per il rilascio di una malattia devastante», aggiungendo che «ignorando la probabile origine di questa malattia si sconta la gestione lassista degli animali in cattività che è stata la forza trainante per questo disastro biologico».
La gente del posto riceve messaggi contrastanti dai funzionari della CSU
Gli attivisti locali sono preoccupati per la mancanza di comunicazione tra i funzionari della CSU, le autorità locali e la comunità e per le dichiarazioni contraddittorie che hanno ricevuto dalla CSU.
Secondo il CBRMC, la CSU «ha dato ai cittadini un breve preavviso il 30 novembre 2022» in merito all’udienza pubblica, che si è tenuta «nella data scomoda del 21 dicembre 2022 – infilata durante le vacanze».
Da allora, la CSU «non ha condotto alcun incontro informativo con il pubblico in merito al laboratorio di ricerca proposto», afferma la CBRMC sul suo sito web.
Bowman ha affermato che durante l’incontro è stata distribuita una scheda informativa sulla struttura , in cui si afferma che «SARS-CoV, SARS-CoV-2, MERS-CoV, virus Ebola, Marburg, virus Nipah e virus Hedra» sarebbero stati studiati in laboratorio, confermando informazioni incluse nel rapporto del consiglio di amministrazione della CSU del febbraio 2022.
Tuttavia, secondo Bowman, Moritz ha dichiarato all’udienza pubblica: «in questa struttura, non saremo in grado di studiare i virus MERS, SARS-CoV-2 [o] Ebola».
«Allora, qual è, stanno proponendo di studiare queste malattie nel nostro cortile o no?» chiese Bowman.
Bowman ha osservato che la stessa scheda informativa contiene «una foto ben visibile sul davanti con la mano senza guanti di una persona che tiene una mazza». Lei ha osservato:
«Quando reclami prima di tutto la forza della tua capacità di fare ricerche pericolose sui pipistrelli in sicurezza, forse non dovresti incorporare una foto di un modo irresponsabile di maneggiare un pipistrello».
«Non potrebbe essere questo un modo in cui le malattie dei pipistrelli si trasmettono agli umani e sta dimostrando il nostro punto di vista che i pipistrelli e gli umani non dovrebbero mescolarsi, specialmente in un ambiente di laboratorio?»
Un’e-mail del 5 aprile di Greg Harrison, vicepresidente associato delle comunicazioni strategiche della CSU, a Bowman, diceva: «non abbiamo in programma alcuna riunione pubblica sulla struttura in questo momento».
Ciò nonostante un’e-mail del 24 gennaio da Moritz a Bowman in cui si affermava che la CSU stava «lavorando a un processo per coinvolgere il pubblico questa primavera per discutere del progetto e della sicurezza e protezione del laboratorio, nonché del nostro impegno per il benessere delle persone in Colorado e dintorni il mondo».
Entrambe le email sono pubblicate nel gruppo Facebook di CBRMC. Nello stesso gruppo, Bowman ha fatto riferimento a una riunione del municipio del 15 marzo con il senatore John Hickenlooper (D-Colo.) in cui la questione doveva essere sollevata. Secondo Bowman, «il senatore Hickenlooper ha scelto di non rispondere a nessuna [domanda] riguardante: preoccupazione per il laboratorio di pipistrelli COVID della CSU».
Bowman ha affermato che questo non è stato l’unico caso in cui i funzionari eletti hanno ignorato le preoccupazioni dei residenti locali.
«La comunità ha inviato queste informazioni ai nostri funzionari eletti, che ci hanno anche ostacolato. Non ho avuto risposta dal senatore Hickenlooper» ha detto a The Defender.
«La risposta che ho ricevuto dal senatore Michael Bennet parlava di diversità, equità e inclusione e non affrontava affatto l’argomento della ricerca sui pipistrelli. Il sindaco di Fort Collins [Jeni Arndt] afferma che non è nella sua giurisdizione e non era interessata».
Bowman ha affermato che i residenti locali meritano risposte.
«Credo che i residenti di questa contea, stato e paese meritino risposte alle nostre domande su qualsiasi potenziale pericolo per il pubblico derivante da questo tipo di ricerca, considerando il caos e la distruzione che il virus COVID ha scatenato sull’umanità» ha detto a The Defender.
«Non vogliamo una ripetizione, e penso che dovremmo avere voce in capitolo su ciò che accade nel nostro cortile. Il fatto che la CSU stia facendo ostruzionismo ai propri vicini la dice lunga».
Collaborazione tra scienziati CSU, NIH, EcoHealth Alliance sui virus dei pipistrelli
I documenti ottenuti dall’USRTK a seguito di diverse richieste del Freedom of Information Act indicano che i piani per la nuova struttura risalgono a prima del ricevimento della sovvenzione NIH nel 2021, mentre le figure chiave coinvolte nel laboratorio sono collegate all’EcoHealth Alliance e alla ricerca precedente che coinvolge SARS-CoV -2.
Secondo USRTK, i documenti rivelano che nel febbraio 2017, il personale del Cooperative Biological Engagement Program del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti «ha annunciato una nuova alleanza globale di pipistrelli», che avrebbe «costruito e sfruttato le capacità nazionali e regionali per generare una migliore comprensione di pipistrelli e la loro ecologia nel contesto di agenti patogeni preoccupanti per la sicurezza».
Questa nuova alleanza è stata una collaborazione tra CSU, EcoHealth Alliance e Rocky Mountain Laboratories del NIH con l’obiettivo di costruire una struttura di ricerca sui pipistrelli presso CSU.
I documenti dell’USRTK rivelano che questa alleanza originale si trasformò in un gruppo che divenne noto come Bat One Health Research Network, i cui scienziati, inclusi i ricercatori della CSU e dei Rocky Mountain Laboratories, stavano sviluppando vaccini «vettoriali scalabili» e «auto-disseminanti» che si diffondono in modo contagioso tra i pipistrelli.
Questi vaccini mirano presumibilmente a prevenire «l’emergenza e lo spillover» di potenziali virus pandemici dai pipistrelli agli esseri umani. Tuttavia, almeno nel lontano 2020, sono state sollevate preoccupazioni sulle conseguenze indesiderate del rilascio in natura di «vaccini» autodiffusi geneticamente modificati.
Bat One Health richiama anche il concetto di «One Health», che pretende di servire come «un approccio integrato e unificante che mira a bilanciare e ottimizzare in modo sostenibile la salute di persone, animali ed ecosistemi», ma che secondo alcuni esperti riduce la salute umana al livello degli animali e mira a sorvegliare e controllare tutta la vita sulla Terra.
In particolare, si dice che il termine «One Health» sia stato coniato per la prima volta dall’EcoHealth Alliance, che oggi è un forte sostenitore di questo concetto.
Un’e-mail del 30 marzo 2020 ottenuta da USRTK, da Tony Schountz, Ph.D., professore associato presso il Dipartimento di Microbiologia, Immunologia e Patologia della CSU, a Jonathan Epstein, vicepresidente per la scienza e la sensibilizzazione presso EcoHealth Alliance, discute l’importazione di pipistrelli e ratti infetti da pericolosi agenti patogeni come il virus Lassa.
In un’altra serie di e-mail del 2018, Schountz ha comunicato con scienziati dell’Istituto di virologia di Wuhan. In un’e-mail del 30 ottobre 2018, Schountz ha proposto una «libera associazione» tra la CSU e il laboratorio di Wuhan, che prevede la «collaborazione su progetti rilevanti» che coinvolgono virus e arbovirus trasmessi dai pipistrelli.
Indicando la connessione tra la ricerca pianificata per svolgersi presso la nuova struttura e il COVID-19, Rebekah Kading, Ph.D., assistente professore presso il Dipartimento di microbiologia, immunologia e patologia della CSU, ha dichiarato: «Questa struttura è particolarmente opportuna considerando l’attuale pandemia di COVID-19, poiché alcuni gruppi di pipistrelli hanno un’associazione evolutiva con i coronavirus».
Secondo CSU, l’università ha una partnership con Zoetis, che descrive come «la principale azienda mondiale per la salute degli animali», «per la costruzione nel 2020 di un laboratorio di ricerca incubatore nel Research Innovation Center nel campus di Foothills».
Zoetis era precedentemente Pfizer Animal Health, prima di separarsi da Pfizer nel giugno 2013.
Big Pharma, NIH interessata allo sviluppo di vaccini correlati ai virus da ricercare presso la nuova struttura CSU
Big Pharma ha mostrato interesse nello sviluppo di vaccini a mRNA mirati a molti degli stessi patogeni mortali che saranno oggetto di ricerca presso la nuova struttura della CSU.
Ad esempio, nel luglio 2022, Moderna ha annunciato il lancio della sperimentazione clinica di fase 1 del candidato vaccino mRNA-1215, «progettato per combattere il virus Nipah». Il vaccino è stato sviluppato in collaborazione con il Centro di ricerca sui vaccini del NIAID.
In una dichiarazione del NIH, Fauci ha affermato che «il virus Nipah rappresenta una considerevole minaccia pandemica perché muta relativamente facilmente, causa malattie in un’ampia gamma di mammiferi, può trasmettersi da persona a persona e uccide una grande percentuale delle persone che infetta», aggiungendo che «La necessità di un vaccino preventivo contro il virus Nipah è significativa».
Gli sforzi per sviluppare un vaccino contro il virus Nipah risalgono almeno a gennaio 2017, quando CEPI (Coalition for Epidemic Preparedness Innovations) ha pubblicato un invito a presentare proposte per lo sviluppo di vaccini per i virus Nipah e Lassa e MERS, subito dopo il suo lancio ufficiale in quel riunione annuale del World Economic Forum.
I ricercatori di EcoHealth Alliance hanno da tempo mostrato interesse per virus come Nipah. Ad esempio, un articolo del 2006 sulla rivista Current Infectious Disease Reports intitolato «Virus Nipah: impatto, origini e cause di emergenza» è stato coautore di Epstein.
A quel tempo, Epstein era affiliato al Consortium for Conservation Medicine, che in seguito si è fusa con il Wildlife Trust per diventare l’EcoHealth Alliance.
Michael Nevradakis
Ph.D
Renovatio 21 offre questa traduzione per dare una informazione a 360º. Ricordiamo che non tutto ciò che viene pubblicato sul sito di Renovatio 21 corrisponde alle nostre posizioni.
-
Ambiente5 giorni fa
Alluvione, undici scienziati dimostrano che le inondazioni non sono correlate ai cambiamenti climatici
-
Geopolitica2 settimane fa
Zelens’kyj è fuori controllo
-
Pedofilia2 settimane fa
L’OMS spinge la «masturbazione della prima infanzia» e le domande sull’identità di genere per i bambini di 4 anni
-
Spirito1 settimana fa
La battaglia tra la stirpe di Cristo e quella di Satana, antichiesa e sinedrio globalista massonico. Omelia di mons. Viganò
-
Epidemie1 settimana fa
Epidemia di streptococco tra i bambini italiani. Gli antibiotici sembrano spariti: cosa sta succedendo?
-
Spirito2 settimane fa
«Una condanna inesorabile, già scritta» contro Satana e i suoi servi: omelia di Mons. Viganò per l’Ascensione di Nostro Signore
-
Reazioni avverse7 giorni fa
Vaccino HPV, l’esperienza terrificante di Candace Owens
-
Pensiero6 giorni fa
Giorgia Meloni tace davanti al «figlio» di Castro