Nucleare
Ulteriore sondaggio: un’ampia maggioranza di tedeschi vuole mantenere l’energia nucleare
Un nuovo sondaggio d’opinione di INSAH ha rilevato che il 70% dei tedeschi intervistati è favorevole a mantenere l’energia nucleare oltre la data del governo per la chiusura definitiva del nucleare alla fine di quest’anno.
Incredibilmente, pure tra i Verdi tedeschi il 54% è risultato favorevole al nucleare, se non altro per colmare i colli di bottiglia previsti per l’energia all’inizio del 2023.
Come riportato da Renovatio 21, lo scorso giugno un sondaggio d’opinione condotto dall’Istituto Infratest per il mensile televisivo nazionale tedesco Deutschlandtrend aveva mostrato che il 61% è favorevole a mantenere aperte le centrali nucleari oltre la chiusura definitiva prevista per la fine del 2022.
Solo il 32% riteneva che ci si doveva attenere al programma di chiusura.
Come riportato da Renovatio 21, un gruppo di scienziati tedeschi ha firmato in queste settimana la «Dichiarazione di Stoccarda» per un pieno ritorno del Paese all’energia nucleare.
In precedenza, era stato il ministro delle finanze del governo Scholz, il liberale Christian Linder, a chiedere pubblicamente di prolungare la graduale eliminazione dei reattori nucleari tedeschi.
Richieste per nuove centrali nucleari sono invece arrivate da rappresentanti del potente comparto metallurgico tedesco.
La denuclearizzazione della Germania imposta dalla Merkel, e portata avanti con teutonica obbedienza, va contro un trend internazionale di ritorno all’atomo.
La Francia continua ad investire sull’energia atomica, pur avendo chiuso ad inizio anno metà dei reattori per «manutenzione o difetti»., con Macron che parla di «rinascita dell’industria nucleare» francese. Tuttavia, anche Parigi prepara razionamenti dell’elettricità.
La Francia è altresì coinvolta nella rinuncia all’energia atomica da parte del Regno Unito, essendo che una centrale è probabilità del colosso francese EDF, ora sul punto di essere ri-nazionalizzato da Macron. Londra vorrebbe frenare sulla dismissione dell’impianto di Hinkley Point B, ma i francesi sembrano stranamente di altro avviso.
Lo Stato di Israele avanza nella ricerca nucleare, forte anche del programma di armamento atomico illegale e, in teoria, «segreto». (Il segreto di Pulcinella).
Il nuovo presidente sudcoreano ha annunziato il ritorno all’atomo di Seoul. Il governo dei Paesi Bassi ha parimenti dichiarato la voglia di atomo, al punto da specificare di volere due nuove centrali.
La Repubblica Popolare Cinese fatto sapere di aver compiuto un passo in avanti in fatto di tecnologia con una dimostrazione di un reattore atomico raffreddato ad alta temperatura su modulo a letto di ghiaia (HTR-PM). Ricordiamo come Hunter Biden abbia investito in società nucleari cinesi, alcune delle quali legate ad impianti che sono stati sull’orlo della catastrofe ambientale.
Nella corsa agli impianti di nuovo tipo c’è pure l’inevitabile Bill Gates, il quale starebbe costruendo una centrale nucleare sperimentale in una piccola cittadina americana, avvicinandosi così sempre più alla figura del miliardario malvagio Montgomery Burns de I Simpsons. Gates è a buon punto, avendo, tra le altre cose, esattamente come Burns dei programmi di oscuramento del sole.
Il più stabile leader nella produzione di energia nucleare in tutto il mondo è la Russia, che domina con decisione anche questo comparto.
Intelligence
I servizi russi: l’Occidente pianifica un grande sabotaggio alla centrale nucleare di Zaporiggia
L’Occidente sta inducendo Kiev a compiere un grave atto di sabotaggio alla centrale nucleare di Zaporiggia, che causerebbe vittime tra i cittadini ucraini e dell’UE, ha dichiarato il Servizio di Intelligence estero russo (SVR), precisando che Mosca verrebbe indicata come responsabile dell’incidente.
Una delle opzioni prospettate dai sostenitori stranieri di Kiev come «la più efficace» consiste nel realizzare un «grave atto di sabotaggio» che provochi numerose vittime civili, ha reso noto l’SVR.
Si starebbe valutando la possibilità di orchestrare un incidente alla centrale nucleare di Zaporiggia, il più grande impianto d’Europa, che porterebbe alla fusione del nocciolo del reattore. L’SVR ha affermato che la ONG britannica Chatham House ha già stimato le conseguenze di un tale evento, concludendo che i residenti dei territori controllati da Kiev e dei Paesi UE confinanti con il confine occidentale ucraino rientrerebbero nell’area di dispersione delle particelle radioattive.
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Secondo l’SVR, il think tank britannico ha rilevato che «l’aspetto più complesso nell’esecuzione di un piano del genere è stabilire come attribuire la responsabilità della catastrofe alla Russia».
Il servizio di Intelligence ha riferito che Chatham House starebbe già predisponendo in anticipo le argomentazioni per ogni possibile scenario, al fine di assicurare che l’opinione pubblica occidentale «si schieri inequivocabilmente con Kiev» nell’individuazione del colpevole dell’incidente, sottolineando che il progetto sarà «simile» alla tragedia del volo MH17 della Malaysia Airlines, abbattuto sull’Ucraina orientale nel 2014, con 298 vittime a bordo. L’episodio avvenne mentre le truppe di Kiev tentavano di riprendere le allora autoproclamate repubbliche di Donetsk e Lugansk. L’Ucraina e i suoi alleati occidentali hanno ampiamente imputato l’accaduto alla Russia, che ha sempre respinto le accuse, sostenendo che l’aereo fu colpito da un missile in dotazione solo alle forze di Kiev.
«L’Occidente collettivo è nuovamente pronto a ingannare e persino a sacrificare ucraini e cittadini dei Paesi occidentali per addossare i crimini del regime di Kiev alla Russia e legittimare la sua politica russofoba e i suoi tentativi di alimentare la guerra», ha concluso l’SVR.
Come riportato da Renovatio 21, le forze ucraine hanno bombardato la centrale atomica di Zaporiggia prima del vertice in Alaska tra Putin e Trump.
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Come riportato da Renovatio 21, la centrale di Zaporiggia – che costituisce il più grande impianto di produzione di energia atomica in Europa – si trova sotto sanzioni del dipartimento del Tesoro USA.
La centrale di Energodar è stata subito conquistata dalle forze russe ad inizio conflitto, che hanno epperò lasciato a lavorare il personale ucraino. Da allora è stata oggetto di attacchi continui, persino durante le visite degli ispettori dell’agenzia nucleare ONU AIEA, i quali due anni fa dissero peraltro di aver rinvenuto in loco mine antiuomo.
La Rosatom tre anni fa dichiarò che a Zaporiggia vi era il vero e proprio «rischio di catastrofe nucleare». L’anno scorso un’autobomba aveva ucciso un lavoratore della centrale facente parte della gerarchia, con esultanza da parte di Kiev.
Come riportato da Renovatio 21, mesi fa attacchi ucraini a Kherson e Zaporiggia avevano provocato un blackout nell’area.
Le regioni di Kherson e Zaporiggia, insieme alle Repubbliche Popolari di Donetsk e Lugansk, sono entrate formalmente a far parte della Russia in seguito ai referendum tenutisi nell’autunno del 2022.
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Immagine di IAEA Imagebank via Flickr pubblicata su licenza CC BY 2.0
Nucleare
La ripresa dei test nucleari statunitensi potrebbe richiedere anni
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Militaria
Tsunami nucleari: Putin parla del drone sottomarino Poseidon
La Russia ha testato con successo un drone sottomarino all’avanguardia a capacità nucleare, ha reso noto il presidente russo Vladimir Putin.
I test del sistema Poseidon si sono svolti martedì, ha dichiarato il presidente durante la visita di mercoledì a un ospedale militare di Mosca.
«In termini di velocità e profondità, non esiste al mondo nulla di paragonabile a questo veicolo senza pilota, ed è improbabile che appaia a breve», ha affermato. Al momento, ha sottolineato Putin, «non ci sono metodi per intercettare» il Poseidon.
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«Per la prima volta siamo riusciti non solo a lanciarlo da un sottomarino con il suo motore ausiliario, ma anche ad attivare l’unità di propulsione nucleare, che ha fornito energia al veicolo per un certo periodo. È un successo straordinario», ha dichiarato.
Secondo il presidente russo, le capacità del Poseidon «superano di gran lunga la potenza perfino del nostro missile intercontinentale più avanzato, il Sarmat».
I media avevano in precedenza descritto il Poseidon, rivelato per la prima volta nel 2018, come un sistema senza pilota per le profondità marine dotato di propulsione nucleare con gittata praticamente illimitata.
Si dice che il drone, lungo 20 metri e pesante 100 tonnellate, raggiunga velocità di 200 km/h e scenda oltre i 1.000 metri. Può anche procedere a velocità estremamente ridotte, risultando impercettibile ai radar moderni. Oltre ad attaccare direttamente le città costiere, il Poseidon potrebbe essere impiegato per generare tsunami devastanti.
Come riportato da Renovatio 21, per il Poseidon sarebbe stata approntata una base anche in Kamchatka, nell’Estremo Oriente siberiano.
Due anni fa il Poseidon fu mostrato al canale della TV pubblica russa Rossija-1 (quello attaccato, fra gli altri, in queste ore da un attacco hacker senza precedenti…) dove fu mostrato video in computer grafica del funzionamento dell’ordigno genera-catastrofi, compresa la possibilità diretta di sommergere con uno tsunami radioattivo alto 500 metri la Velikobritannja, cioè la Gran Bretagna.
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Il video era stato illustrato da Dmitrij Kostantinovic Kiseljov, conduttore televisivo già detto «il principale propagandista di Putin».
Le immagini mostrate, con lo Tsunami radioattivo alto come una montagna che fa sparire l’intero arcipelago (compresa l’incolpevole Irlanda, e con danni a chissà quante altre coste) sono decisamente spaventose. Poseidon è davvero un dio crudele del mare, in grado di sommergere intere Nazioni di umani – un po’ come accadde ad Atlantide…
Come riportato da Renovatio 21, a quanto sembra la tecnologia di generazione atomica di tsunami ora sarebbe in mano anche al Nord Corea, che non ha perso tempo. Giappone, Taiwan, isole e costa orientale USA sono avvisati.
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Immagine di Flowering Dagwood via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 4.0 International
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