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Nucleare

La Francia non molla l’energia nucleare

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«Il nostro futuro energetico ed ecologico dipende dall’energia nucleare. Il nostro futuro strategico, il nostro status di grande potenza, spetta all’industria nucleare», ha detto il presidente francese Emmanuel Macron durante la sua visita al fornitore di apparecchiature e sistemi nucleari Framatome a Le Creusot, Francia centrale, l’8 dicembre.

 

«Opporsi al nucleare civile e il nucleare militare non ha senso per un paese come il nostro. L’energia nucleare rimarrà la pietra angolare della nostra autonomia strategica», ha affermato Macron.

«Opporsi al nucleare civile e il nucleare militare non ha senso per un paese come il nostro. L’energia nucleare rimarrà la pietra angolare della nostra autonomia strategica»

 

Il capo di stato francese si è impegnato a investire 500 milioni di euro per rilanciare l’industria nucleare del paese e ha promesso di continuare a lavorare per trovare modi adeguati per sbarazzarsi delle scorie nucleari.

 

«Abbandonare totalmente o rapidamente l’energia nucleare significa aprire centrali elettriche a gas, a carbone o importare energia da carbonio, cosa che ci rifiutiamo di fare», ha detto.

 

Tuttavia, i piani di arresto per 14 dei 58 reattori nucleari francesi rimangono in vigore, ma la Francia si riserva la prospettiva di costruire nuovi reattori.

I piani di arresto per 14 dei 58 reattori nucleari francesi rimangono in vigore, ma la Francia si riserva la prospettiva di costruire nuovi reattori

 

Le osservazioni di Macron dovrebbero essere rilevanti anche per la vicina Germania, che continua a mantenere la sua politica di uscita dal nucleare.

 

 

 

 

 

Immagine d’archivio

 

 

 

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Nucleare

Medvedev torna a parlare dell’affondamento della Gran Bretagna

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Il vice capo del Consiglio di sicurezza russo ed ex presidente della Federazione Russa Demetrio Medvedev, ha proposto di «affondare la Gran Bretagna» per risolvere i problemi del Paese con Londra. Non si tratta della prima volta che il Medvedev fa queste considerazioni.

 

L’ex presidente stava rispondendo a una dichiarazione fatta alla fine del mese scorso dalla famosa campionessa russa di sci Elena Vjalbe. In un’intervista esclusiva con la testata NEWS.ru, la tre volte campionessa olimpica e capo della Federazione russa di sci di fondo ha criticato l’Occidente per aver bandito gli atleti del paese dalla maggior parte dei tornei sportivi internazionali in risposta al conflitto in Ucraina.

 

La Vjalbe ha affermato che «se avessimo sganciato una bomba di grossa portata nel centro di Londra, ormai sarebbe tutto finito e ci sarebbe stato permesso di andare ovunque».

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Medvedev, noto per i suoi commenti sui social media che rappresentano il non plus ultra della posizione di «falco» possibile in Russia, ha sostenuto che esistono metodi più efficaci dei bombardamenti per affrontare il problema.

 

«La nostra famosa sciatrice Elena Vjalbe ha suggerito di sganciare una bomba su Londra. Ha ragione, ovviamente, ma dobbiamo risolvere il problema radicalmente e affondare la dannata isola dei cani anglosassoni», ha dichiarato Medvedev. Non ha spiegato se «il problema» si riferisce allo sport o allo stato delle relazioni della Russia con il Regno Unito in generale, né fino a che punto scherzasse.

 

Come riportato da Renovatio 21, nell’aprile 2023 in risposta all’ultima serie di sanzioni imposte dal governo britannico in seguito all’imprigionamento di Vladimir Kara-Muza, il politico dell’opposizione con doppia identità russo-britannica, l’ex presidente Medvedev aveva lanciato una minaccia apocalittica sul suo canale Telegram: «La Gran Bretagna era, è e sarà il nostro eterno nemico (…)  In ogni caso, fino a quando la loro isola sfacciata e disgustosamente umida non andrà nell’abisso del mare dall’onda creata dall’ultimo sistema di armi russo».

 

«Let it be, come cantavano i Beatles». Lascia che sia: così finiva il messaggio di Medvedev.

 

Il riferimento è al drone nucleare Poseidon, per i cui sommergibili sarebbe stata approntata una base anche in Kamchatka, nell’Estremo Oriente siberiano.

 

Due anni fa il Poseidon  fu mostrato al canale della TV pubblica russa Rossija-1 (quello attaccato, fra gli altri, in queste ore da un attacco hacker senza precedenti…) dove fu mostrato  video in computer grafica del funzionamento dell’ordigno genera-catastrofi, compresa la possibilità diretta di sommergere con uno tsunami radioattivo alto 500 metri la Velikobritannja, cioè la Gran Bretagna.

 

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Il video era stato illustrato da Dmitrij Kostantinovic Kiseljov, conduttore televisivo già detto «il principale propagandista di Putin».

 

Le immagini mostrate, con lo Tsunami radiattivo alto come una montagna che fa sparire l’intero arcipelago (compresa l’incolpevole Irlanda, e con danni a chissà quante altre coste) sono decisamente spaventose. Poseidon è davvero un dio crudele del mare, in grado di sommergere intere Nazioni di umani – un po’ come accadde ad Atlantide…

 

Il Regno Unito e i suoi partner della NATO si sono schierati con l’Ucraina nel suo conflitto con la Russia, fornendo a Kiev aiuti finanziari e militari e imponendo sanzioni a Mosca. Londra è stata tra le 30 nazioni che hanno esortato il Comitato Olimpico Internazionale (CIO) a mantenere il divieto imposto agli atleti russi e bielorussi quando ha proposto di consentire loro di competere alle Olimpiadi estive di quest’anno.

 

La maggior parte degli enti sportivi occidentali ha vietato a Russia e Bielorussia di partecipare a tornei sportivi internazionali subito dopo lo scoppio del conflitto in Ucraina nel 2022, tra cui CIO, FIFA, FIDE e altri. Mosca ha ripetutamente criticato le restrizioni.

 

Nella sua intervista, la sciatrice Vjalbe ha criticato duramente il CIO, definendolo un «mucchio di spazzatura» che è «impegnato in chissà cosa, ma certamente non nello sport onesto». L’atleta russa ha aggiunto che mentre «lo sport è sempre stato legato alla politica», i divieti radicali sugli atleti per motivi politici «non assomigliano più per niente allo sport».

 

Come riportato da Renovatio 21a quanto sembra la tecnologia di generazione atomica di tsunami ora sarebbe in mano anche al Nord Corea, che non ha perso tempo. Giappone, Taiwan, isole e costa orientale USA sono avvisati.

 

Di fatto, qualsiasi Paese con città costiere è avvisato: l’Italia, pure, un po’ dovrebbe preoccuparsi.

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Nucleare

Autobomba uccide un lavoratore della centrale atomica di Zaporiggia. Kiev esulta

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Un membro senior dello staff di sicurezza della centrale nucleare di Zaporiggia, la più grande struttura di produzione di energia atomica in Europa, è stato ucciso in un’esplosione di un’auto venerdì mattina, ha affermato il Comitato investigativo della Russia.   L’Intelligence militare ucraina ha salutato l’incidente su Telegram, senza tuttavia rivendicarne apertamente la responsabilità.   Secondo gli investigatori russi, un esplosivo improvvisato piazzato sotto il veicolo personale di Andrej Korotky, un alto funzionario della sicurezza presso l’impianto, è esploso. Korotky è morto per le ferite riportate in una clinica vicina.   L’agenzia di Intelligence militare ucraina (HUR) ha immediatamente commentato l’incidente su Telegram, bollando Korotky come «criminale di guerra» e «collaborazionista» per la sua decisione di collaborare «volontariamente» con la Russia. Lo ha anche accusato di aver organizzato «eventi a sostegno dell’esercito russo» e di essersi unito al partito Russia Unita.   L’agenzia ha anche pubblicato un video che mostra il momento dell’esplosione e ha giurato «vendetta» su chiunque ritenga essere un «criminale di guerra».  

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La centrale di Zaporiggia ha confermato la morte del suo membro dello staff e ha informato l’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (AIEA) dell’incidente, ha detto all’agenzia russa TASS la direttrice delle comunicazioni dell’impianto Evgenia Yashina. Il direttore della stazione Yurij Chernichuk ha condannato l’incidente come un «atto terroristico orribile e disumano» e ha chiesto che i responsabili fossero assicurati alla giustizia.   «Attaccare i membri dello staff responsabili della sicurezza di un impianto nucleare è un passo sconsiderato che va oltre ogni limite», ha affermato Chernichuk. L’organismo di controllo dell’energia nucleare delle Nazioni Unite non ha ancora commentato l’incidente.   Il comitato investigativo ha dichiarato di aver aperto un procedimento penale per omicidio. Non ha nominato alcun sospettato.   La centrale nucleare di Zaporiggia è sotto il controllo russo da marzo 2022. Durante il conflitto, Mosca e Kiev si sono ripetutamente accusate a vicenda di aver bombardato la struttura e il Ministero della Difesa russo ha affermato che diversi tentativi da parte delle unità d’assalto ucraine di riprenderla sono stati respinti.   La regione di Zaporiggia si è ufficialmente unita alla Russia, insieme ad altri tre ex territori ucraini, nell’autunno del 2022. L’AIEA ha una missione di monitoraggio permanente presso l’impianto nucleare. Un mese fa gli ispettori AIEA erano stati costretti a nascondersi dagli attacchi dei droni ucraini.   Come riportato da Renovatio 21, già cinque mesi fa Mosca aveva esortato l’AIEA a rivelare pubblicamente gli attacchi ucraini alla centrale nucleare di Zaporiggia, attaccata ancora una volta negli scorsi giorni.   La scorsa estate il giornalista militare russo Marat Khairullin aveva riferito che l’Ucraina stava preparando una «bomba sporca» per un attacco sotto falsa bandiera alla centrale nucleare di Kursk o Zaporiggia. Mosca aveva affermato di aver preso sul serio la notizia e aveva avvertito che qualsiasi attacco del genere sarebbe stato immediatamente affrontato con «dure contromisure militari e tecnico-militari».   Due mesi fa la centrale atomica di Zaporiggia era stata nuovamente attaccata.

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Immagine screenshot da Twitter    
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Economia

Il pericolo di guerra nucleare è dovuto al crollo finanziario sistemico: ex parlamentare messicano

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In un documento preparato per il 28° Seminario Internazionale «Partiti e Nuova Società», tenutosi dal 26 al 28 settembre a Città del Messico, Benjamin Robles, un importante ex senatore ed ex membro del Congresso messicano, attualmente membro della Commissione Politica Nazionale del Partito dei lavoratori (PT), ha denunciato il pericolo di una guerra nucleare che minaccia l’umanità e ha sostenuto che ciò è dovuto «all’inevitabile disintegrazione finanziaria» del sistema speculativo occidentale. Lo riporta EIRN.

 

Per affrontare questi pericoli gemelli, Robles ha proposto «l’implementazione di una nuova architettura finanziaria mondiale … ​​[e] un nuovo ordine di sicurezza su scala globale». Robles all’inizio di quest’anno aveva pubblicato una lettera aperta su carta intestata della Camera dei Deputati intitolata «più urgente che mai: fermare il pericolo di una guerra nucleare!».

 

Nel suo discorso preparato per la conferenza a cui hanno partecipato rappresentanti di 134 partiti da 55 paesi, Robles ha iniziato affermando che «ciò che è in atto è il processo di disintegrazione del sistema finanziario del dollaro, che minaccia la pace nel mondo». L’ex membro del senato messicano ha osservato che le discussioni sulla «possibilità di attaccare la Russia con missili a lungo raggio … fanno parte di uno scenario molto pericoloso che indica uno scontro nucleare».

 

«Perché l’oligarchia dei rentier vuole usare la carta della guerra in questo momento?» ha chiesto. «Beh, oltre a voler restare al potere per altri mille anni, la ragione sta nell’inevitabile disintegrazione finanziaria e, d’altra parte, nell’audace e creativa emergenza della “multipolarità” composta dal Sud del mondo, dalle nazioni BRICS e da quei paesi che fanno parte della Belt and Road Initiative e di tutti i nuovi meccanismi di collaborazione».

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Dopo aver approfondito le cause della crisi finanziaria Robles si è concentrato sulle soluzioni.

 

«Vorrei sottolineare la mia proposta a questo proposito, che è la creazione di una Nuova Architettura Finanziaria Mondiale. Non è una de-dollarizzazione fine a se stessa, senza proporre un’alternativa. Bisogna fare molta attenzione», ha sottolineato. L’ex senatore ha poi lanciato un appello per un «Programma di Azione Minimo» che comprendesse:

 

«1. Una mobilitazione di massa mondiale a favore della pace e del progresso di tutte le nazioni».

 

«2. Implementazione di una nuova architettura finanziaria mondiale».

 

«3. Attuazione di un nuovo ordine di sicurezza su scala mondiale».

 

«4. Una riorganizzazione delle Nazioni Unite per la costruzione della pace».

 

«A tal fine, dovrebbe essere creato un gruppo di lavoro per raggiungere accordi globali con i paesi del Sud del mondo, i BRICS e la regione latinoamericana in quanto tale».

 

Come riportato da Renovatio 21, l’anno passato il Messico, sotto il presidente Andres Manuel Lopez Obrador (AMLO) ha rinunciato all’adesione ai BRICS. Quattro mesi fa è stata eletta presidente Claudia Sheinbaum, una scienziata del clima ebrea pro-LGBT nota, tra le altre cose, per aver demolito una chiesa.

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