Nucleare
La Svezia è disposta ad ospitare testate nucleari USA
La Svezia potrebbe potenzialmente consentire agli Stati Uniti di posizionare armi nucleari sul suo territorio, ma solo se il paese fosse coinvolto in un conflitto militare, ha detto il primo ministro Ulf Kristersson.
Lunedì in un’intervista con Sveriges Radio, il Kristersson ha sottolineato che da quando ha aderito alla NATO, il governo ha presentato due proposte al Parlamento, affermando che Stoccolma non ospiterà truppe straniere permanenti o armi nucleari in tempo di pace.
Tuttavia, ha affermato che tali divieti verrebbero revocati se la Svezia, che non è in guerra dal 1814, dovesse diventare parte di un conflitto militare attivo.
«In una situazione di guerra, la questione è completamente diversa», ha detto il primo ministro di Stoccolma, aggiungendo che «tutta la NATO beneficia dell’ombrello nucleare che deve essere in vigore negli stati democratici finché la Russia avrà le sue armi nucleari».
Il Kristersson ha anche sottolineato che spetta alla Svezia decidere quali armi straniere – se ce ne sono – saranno stazionate sul suo territorio.
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I commenti del premier arrivano prima del voto parlamentare di giugno su un accordo di cooperazione in materia di difesa con gli Stati Uniti, che darebbe a Washington l’accesso alle basi militari di Stoccolma.
A differenza dei suoi vicini nordici Finlandia e Norvegia, la Svezia non ha un divieto esplicito di accettare armi nucleari, ma mantiene una politica di lunga data contro l’ospitare tali armi in tempo di pace.
I critici hanno esortato Stoccolma a cambiare la sua posizione sulla questione, avvertendo che la mancanza di una legislazione su un divieto totale delle armi nucleari potrebbe creare problemi in una situazione critica, data l’adesione della Svezia alla NATO.
Gli Stati Uniti attualmente detengono armi nucleari in cinque paesi della NATO – Germania, Paesi Bassi, Belgio, Italia e Turchia – come parte del programma di condivisione nucleare del blocco.
La Svezia, insieme alla Finlandia, ha chiesto di aderire all’alleanza militare guidata dagli Stati Uniti poco dopo l’inizio del conflitto in Ucraina. Mentre la Finlandia è diventata uno Stato membro lo scorso anno, la Svezia non ha aderito ufficialmente fino a marzo, con i progressi ostacolati da Ungheria e Turchia, che hanno espresso rimostranze nelle relazioni bilaterali.
Come noto, il programma NATO consente il dispiegamento di bombe nucleari statunitensi sul territorio di altre nazioni NATO non nucleari. L’utilizzo di una simile strategia di condivisione transnazionale delle testate programmata ora dalla Russia con la Bielorussia, tuttavia, suscita le ire del Patto Atlantico, e le richieste allucinanti di Paesi come la Polonia, che sull’argomento in realtà insiste da tempo.
Secondo un rapporto del direttore Nuclear Information Project della Federation of American Scientists Hans Kristensen, gli Stati Uniti hanno circa 100 bombe nucleari a gravità B61 situate presso la base aerea di Kleine Brogel in Belgio, la base aerea di Buchel in Germania, la base aerea di Volkel nei Paesi Bassi, la base aerea di Incirlik in Turchia e, naturalmente, le basi aeree italiane di Aviano (Pordenone) e Ghedi (Brescia).
Le potenze nucleari stanno attivamente modernizzando ed espandendo i loro arsenali tra le crescenti tensioni geopolitiche, secondo un rapporto dello Stockholm International Peace Research Institute (SIPRI) pubblicato l’anno passato.
Come riportato da Renovatio 21, la Svezia aveva reagito immediatamente alla guerra Ucraina, rimilitarizzando subitamente l’isola Gotland.
Come riportato da Renovatio 21, nemmeno troppo sottotraccia, sta continuando la frizione tra Stoccolma e la Repubblica Popolare Cinese, con un caso di giornalista cinese espulsa il mese scorso.
Il segretario NATO, il norvegese Jens Stoltenberg, ha più volte dichiarato che per l’Alleanza il nemico del futuro è Pechino, con il Dragone considerato, con la Russia, come minaccia ai valori degli alleati occidentali, qualsiasi cosa ciò possa voler dire. La Cina contraccambia la simpatia per la NATO, come quando ha dichiarato gli atlantici responsabili delle tensioni in Kosovo.
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Immagine di NATO North Atlantic Threaty via Flickr pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-NonCommercial-NoDerivs 2.0 Generic
Nucleare
Cooperazione mondiale verso la fusione nucleare: il discorso dello scienziato atomico sovietico Kurchatov al Congresso PCUS 1956
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Nucleare
Gli Emirati Arabi Uniti completano il primo impianto nucleare del mondo arabo
Gli Emirati Arabi Uniti hanno annunciato ieri il completamento della prima centrale nucleare del mondo arabo.
La dichiarazione è stata rilasciata dalla Società Statale per l’Energia Nucleare degli Emirati (ENEC).
La centrale nucleare di Barakah è composta da quattro reattori APR-1400 costruiti dalla Korea Electric Power Corporation (KEPCO) al costo di 24,4 miliardi di dollari.
Con una capacità di 5,6 GW, l’impianto genererà il 25% del fabbisogno elettrico del Paese. Il primo dei suoi quattro reattori aveva iniziato a funzionare nel 2020.
Definendolo un «passo significativo», il presidente degli Emirati Sheikh Mohamed bin Zayed Al Nahyan ha salutato il completamento di Barakah, scrivendo sul suo account X.
With the start of operations at Unit 4 of the Barakah Nuclear Energy Plant, the UAE has taken another significant step on the journey towards net zero. We will continue to prioritise energy security and sustainability for the benefit of our nation and our people today and…
— محمد بن زايد (@MohamedBinZayed) September 5, 2024
«Continueremo a dare priorità alla sicurezza energetica e alla sostenibilità a beneficio della nostra nazione e del nostro popolo oggi e domani».
La centrale nucleare di Barakah è il primo progetto di KEPCO costruito in un altro paese. La Corea del Sud sta attualmente facendo grandi sforzi per diventare uno dei principali esportatori di centrali nucleari, compresi piccoli reattori modulari (SMR). Sono stati costruiti modelli dimostrativi SMR in Corea del Sud.
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Immagine di Wikiemirati via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 4.0 International
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