Nucleare
Il Sud Corea annuncia il ritorno al nucleare

La Corea del Sud ha avanzato una politica energetica che porterà la quota nucleare del mix energetico nazionale al 30% entro il 2030 e chiede la costruzione della terza e quarta unità della centrale nucleare di Shin Hanul.
Il presidente Yoon Suk-yeol, entrato in carica a maggio, ha promesso di invertire la politica dell’ex presidente Moon Jae-in di eliminare gradualmente l’energia nucleare.
Una nuova politica è stata annunciata questa settimana durante una riunione di gabinetto.
«Tra la spinta globale alla neutralità del carbonio e l’escalation del conflitto Russia-Ucraina e le incertezze della catena di approvvigionamento energetico globale, la sicurezza energetica e il raggiungimento degli obiettivi di neutralità del carbonio sono ora più critici che mai», ha affermato il Ministero del Commercio, dell’Industria e dell’Energia in un dichiarazione.
Il ministro ha affermato che per ristabilire un mix energetico «fattibile e ragionevole», la costruzione di Shin Hanul 3 e 4 dovrebbe riprendere «con l’obiettivo di espandere il rapporto di energia nucleare fino a un minimo del 30% entro il 2030».
Il ministero ha aggiunto: «Questo 30% dipende dalla premessa che le centrali nucleari ancora in costruzione raggiungeranno il normale funzionamento e che quelle attualmente in funzione continueranno a funzionare».
È così stabilito l’obiettivo di esportare dieci centrali nucleari entro il 2030 e di sviluppare un progetto coreano per un piccolo reattore modulare.
Come riportato da Renovatio 21, nonostante le misteriose difficoltà tecniche avute a inizio anno, la Francia ritiene di continuare con il nucleare.
Anche la popolazione tedesca, secondo un recente sondaggio, sta diventando cauta rispetto all’imperativo della rinuncia all’atomo stabilito dalla Merkel. Alcuni politici stanno discutendo la questione – il termine proposto per l’energia nucleare in Germania è la fine di quest’anno.
Lo Stato di Israele è fra quelli che sta continuando la ricerca sul nucleare.
La Cina intanto comunica il mondo i suoi avanzamenti tecnologici mostrando un reattore atomico raffreddato ad alta temperatura su modulo a letto di ghiaia (HTR-PM).
Come riportato da Renovatio 21, nella partita non poteva mancare il Bill Gates, il quale starebbe costruendo una centrale nucleare sperimentale in una piccola cittadina americana.
Nucleare
Medvedev: una bomba sporca ucraina avrebbe come conseguenza una vera bomba atomica russa

L’uso di una bomba sporca da parte di Kiev innescherebbe una risposta devastante da parte di Mosca, che includerebbe l’uso di armi nucleari tattiche, ha affermato Dmitry Medvedev, ex presidente russo e vice capo del Consiglio di sicurezza del Paese.
Medvedev ha lanciato l’allarme sabato, affermando che «i possibili tentativi del nemico di creare e utilizzare la cosiddetta bomba sporca» avrebbero incontrato una risposta «proporzionata» da parte di Mosca.
«Con cosa? Con una bomba pulita: armi nucleari tattiche. Ne abbiamo abbastanza», ha scritto Medvedev su Telegram. Una bomba nucleare tattica è un tipo di arma che si intende usare per aver effetto in un teatro limitato. Tuttavia, l’escalation alla guerra nucleare globale con armi nucleari strategiche (cioè missili balistici intercontinentali e missili da sommergibile) secondo alcuni può essere innescata da qualsiasi ricorso ad armamenti atomici.
Sostieni Renovatio 21
«Terrò il silenzio sulle conseguenze per la vita futura e l’ambiente. Ma i pervertiti malati di Kiev con la loro immaginazione distorta dovrebbero rendersene conto. Lasciateli fare una passeggiata nella zona di esclusione di Chernobyl e guardare quelle serie TV colorate», ha aggiunto, riferendosi apparentemente alla miniserie della HBO sul disastro degli anni Ottanta, un’opera molto controversa per le tante inesattezze storiche contenute che hanno fatto pensare di fatto ad un’operazione di propaganda antirussa.
Il tema del possibile utilizzo di una bomba sporca da parte dell’Ucraina è stato sollevato venerdì durante una sessione di domande e risposte con il presidente russo Vladimir Putin al Forum Economico Internazionale di San Pietroburgo. Putin ha affermato che si tratterebbe di un «errore definitivo» da parte di Kiev e che avrebbe conseguenze «catastrofiche» per l’Ucraina.
«La nostra risposta sarà molto dura e, molto probabilmente, catastrofica sia per il regime neonazista che, purtroppo, per l’Ucraina stessa. Spero che non si arrivi mai a tanto», ha detto Putin, aggiungendo che Mosca al momento non ha prove che Kiev stia tentando di creare e utilizzare una bomba sporca.
Nel corso del conflitto ucraino, Medvedev – come l’allora ministro della Difesa russo Sergej Shoigu, il cui ministero parlava sempre più apertis verbis della possibilità di un false flag nucleare ucraino – ha ripetutamente sollevato il tema delle bombe sporche, affermando che le autorità ucraine potrebbero alla fine ricorrere al loro utilizzo. Una bomba sporca è un ordigno rudimentale che combina esplosivi convenzionali con materiale nucleare ed è progettata per inquinare e irradiare pesantemente l’area bersaglio, anziché causare direttamente distruzione attraverso l’esplosione.
A febbraio, l’ex leader russo ha ipotizzato che l’Ucraina potrebbe usare una bomba sporca, anche in un attacco sotto falsa bandiera per incastrare Mosca, al fine di far deragliare il processo negoziale. Il presidente ucraino Volodymyr Zelens’kyj potrebbe «creare qualsiasi provocazione per sovvertire un accordo e prolungare la guerra fino all’ultimo ucraino», ha avvertito Medvedev.
Il leader ucraino «farà ricorso a tutti i mezzi a sua disposizione, compresi attacchi contro le sue stesse città e la popolazione civile o addirittura l’uso di armi di distruzione di massa come la bomba sporca», aveva affermato all’epoca l’ex presidente della Federazione Russa, ora divenuto falco dell’amministrazione putiniana nonché detentore di uno dei canali Telegram più seguiti in Russia.
Cinque mesi fa, la portavoce del ministero degli Esteri di Mosca Maria Zakharova aveva definito lo Zelen’skyj come un «maniaco» che chiede armi nucleari alla NATO.
Come riportato da Renovatio 21, mesi fa il quotidiano londinese Times aveva parlato di «opzione nucleare ucraina». Settimane prima il tabloid tedesco Bild aveva riportato le parole di un anonimo funzionario ucraino che sosteneva che Kiev ha la capacità di costruire un’arma nucleare «in poche settimane».
Iscriviti al canale Telegram
La leadership di Kiev ha sostenuto a lungo che gli Stati Uniti e i suoi alleati avevano l’obbligo di proteggere l’Ucraina a causa del Memorandum di Budapest del 1994, in cui Stati Uniti, Regno Unito e Russia avevano dato garanzie di sicurezza in cambio della rimozione delle testate nucleari sovietiche dal territorio ucraino.
Come ricordato da Renovatio 21, c’è da dire che la fornitura di atomiche a Kiev è stata messa sul piatto varie volte da personaggi come l’europarlamentare ucraino Radoslav Sikorski, membro del gruppo Bilderberg sposato alla neocon americana Anne Applebaum.
Si tende a dimenticare che lo stesso Zelens’kyj parlò di riarmo atomico di Kiev alla Conferenza di Sicurezza di Monaco, pochi giorni prima dell’intervento russo. In seguito, Zelens’kyj e i suoi hanno più volte parlato di attacchi preventivi ai siti di lancio russi e di «controllo globale» delle scorte atomiche di Mosca.
Aiuta Renovatio 21
In questo contesto assume particolare rilievo l’assassinio a Mosca del generale Igor Kirillov, capo delle Forze di difesa radiologica, chimica e biologica (RChBZ) della Federazione Russa, eliminato con un’esplosione terrorista insieme al suo aiutante lo scorso dicembre.
Nel giugno 2024, il tenente generale aveva dichiarato che combustibile nucleare esaurito e rifiuti chimici pericolosi venivano importati in Ucraina per una potenziale creazione di «bomba sporca», aggiungendo che sostanze radiochimiche venivano ancora portate in Ucraina per lo smaltimento. Secondo Kirillov queste forniture erano supervisionate dall’entourage di Zelens’kyj, con rotte principali che passavano attraverso Polonia e Romania.
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Nucleare
L’Iran accusa gli USA di violare il trattato nucleare. Un parlamentare di Teheran: «Trump bugiardo, siti non distrutti»

Sostieni Renovatio 21
Iscriviti al canale Telegram
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Nucleare
«Una nuova Chernobyl»: Medvedev contro gli attacchi alle centrali iraniane

Gli attacchi israeliani contro gli impianti nucleari iraniani potrebbero provocare un disastro nucleare simile al disastro di Chernobyl del 1986, ha avvertito giovedì l’ex presidente russo Dmitrij Medvedev.
I suoi commenti sono arrivati nel bel mezzo della notizia secondo cui gli Stati Uniti starebbero valutando un potenziale attacco all’impianto nucleare iraniano di Fordow, fortemente fortificato e costruito in profondità in una montagna per resistere ai raid aerei. Gli Stati Uniti starebbero valutando l’impiego delle loro bombe bunker-buster GBU-57 per colpire il sito. Israele non ha una capacità militare paragonabile.
«Tutti, anche il ministro della Difesa israeliano, con la sua forte dichiarazione sul destino di Khamenei, devono capire che gli attacchi contro gli impianti nucleari sono estremamente pericolosi e possono portare a una ripetizione della tragedia di Chernobyl», ha affermato Medvedev, attualmente vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo, in un post sui social media.
Sostieni Renovatio 21
Giovedì mattina, il ministro della Difesa israeliano Israel Katz ha definito la guida suprema dell’Iran, l’ayatollah Ali Khamenei, un «Hitler dei giorni nostri» a cui «non si può più permettere di esistere».
Il Guardian ha riportato giovedì che i funzionari statunitensi dubitano dell’efficacia delle GBU-57. Secondo il rapporto, alcuni funzionari hanno affermato che solo un’arma nucleare tattica potrebbe danneggiare Fordow, uno scenario che il presidente Donald Trump non starebbe prendendo in considerazione.
La Casa Bianca ha respinto le accuse. Fox News ha citato un funzionario anonimo che ha affermato che l’esercito americano è «fiducioso che i bunker buster possano completare l’opera e che NESSUNA OPZIONE è stata esclusa dal tavolo». La portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt, ha affermato che una decisione definitiva su un possibile intervento militare statunitense verrà presa entro due settimane.
In un’intervista con i giornalisti mercoledì sera, il presidente russo Vladimir Putin ha affermato che, nonostante gli attacchi, le infrastrutture sotterranee dell’Iran erano rimaste operative. Mosca chiede una de-escalation delle tensioni e si è offerta come mediatore.
Venerdì, il portavoce del Cremlino Dmitrij Peskov ha definito «speculative» le notizie sul possibile utilizzo di armi nucleari tattiche da parte degli Stati Uniti e ha avvertito che una mossa del genere sarebbe «catastrofica».
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Immagine di Hamed Saber via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 2.0 Generi
-
Vaccini1 settimana fa
Vaccini, la FDA dà il via libera al siero RSV per i neonati: eventi avversi gravi all’11,71%, inclusa la morte
-
Pensiero1 settimana fa
La metamorfosi di Trump tra l’Iran e Israele: spietata, sanguinaria arte del deal
-
Occulto2 settimane fa
Donna e bambina trovate cadaveri a Villa Pamphilj. Luogo di messe nere e politica COVID
-
Politica2 settimane fa
«Dobbiamo unirci tutti» attorno ai valori musulmani: parla il nuovo premier canadese Mark Carney
-
Spirito2 settimane fa
«Il nuovo ordine esiste già ed è fondato su Cristo, Re e Pontefice»: intervento di mons. Viganò al Forum di Mosca
-
Politica2 settimane fa
Violenza e guerriglia a Los Angeles. Finito il manuale delle rivoluzioni colorate: trappola di sangue per Trump?
-
Vaccini2 settimane fa
Kennedy rimuove tutti i membri del comitato consultivo sui vaccini del CDC
-
Spirito1 settimana fa
Monsignor Eleganti: rivolte e violenze nelle strade dell’Occidente rivelano l’influenza dell’Anticristo e dei demoni