Tecnologia
Riconoscimento facciale errato: cittadino arrestato ingiustamente per un crimine mai commesso in uno Stato mai visitato
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La tecnologia di riconoscimento facciale è di nuovo sotto tiro. Un caso che ha avuto eco nella stampa statunitense descrive come i software di face recognition abbiamo portato all’errato arresto di un uomo dello Stato Georgia.
Alla fine di novembre 2022, Randall Reid, 28 anni, era stato arrestato nella contea di DeKalb, in Georgia, dopo che le forze dell’ordine in Louisiana hanno utilizzato il riconoscimento facciale per collegarlo erroneamente al furto di borse di lusso a Baton Rouge, in Louisiana, Stato della Federazione dove il Reid mai era stato.
«Mi hanno detto che avevo un mandato della Jefferson Parish. Ho detto: “Cos’è la Jefferson Parish?”», ha detto Reid. «Non sono mai stato in Louisiana un giorno in vita mia. Poi mi hanno detto che era per furto. Quindi non solo non sono stato in Louisiana, ma non rubo nemmeno».
Reid, che è afroamericano, è stato rilasciato dopo cinque giorni. Lo sceriffo di Jefferson ha annullato il mandato a causa di divergenze come un neo sulla faccia di Reid. Secondo l’avvocato di Reid, Tommy Calogero, c’era anche una differenza di circa 20 chili tra Reid e il ladro di borse nell’immagine di sorveglianza.
Come riporta Summit News, la ricerca mostra che questa tecnologia ha maggiori probabilità di identificare erroneamente le persone di colore e quelle con la pelle più scura rispetto ai bianchi, ma nel complesso ha livelli di precisione bassi. Tale disparità ha spinto vari grandi gruppi Big Tech al ritiro del software per «razzismo» sistemico, nel senso letterale del razzismo del sistema informatico. Forse per farsi perdonare, i grandi nomi della tecnologia dichiararono una surreale «pausa» del software durante le rivolte violente e precipuamente razziste del 2020 seguite alla morte del tossico pregiudicato George Floyd.
Come riportato da Renovatio 21, la tecnologia di riconoscimento facciale è ovunque presente nell’incubo biototalitario elettronico della Cina comunista, dove sarebbe perfino usata per rilevare la «fedeltà al partito», oltre che nella sorveglianza della minoranza uigura. Un video pubblicato di recente mostra come vi siano occidentali che festeggino davanti ad un distributore automatico che, invece che chiederti danaro, ti scansiona la faccia e te lo preleva elettronicamente.
Ma non solo la Repubblica Popolare ne fa uso: è stato proposto in Gran Bretagna di utilizzare la face recognition per impedire ai non vaccinati di entrare al pub. In Corea la tecnica è stata testata per l’individuazione di persone positive al COVID; identica cosa è stata fatta per gli Emirati Arabi Uniti. Il riconoscimento facciale, è emerso il mese scorso, è utilizzato anche dalla polizia spagnuola per identificare i sospetti.
L’Uganda, che avrebbe acquistato la tecnologia dai cinesi, l’avrebbe utilizzata per reprimere il dissenso durante le proteste antigovernative. Israele la utilizzerebbe invece per il controllo dei palestinesi. Bambini sospettati di crimini sono monitorati in tempo reale via riconoscimento facciale in Argentina.
Un uso controverso della face recognition è ora implementato in Ucraina.
In un episodio freschissimo, la scorsa settimana la tecnologia di scansione facciale è stata utilizzata per rimuovere una madre dalla sala concerti newyorkese Radio City Music Hall a causa della sua affiliazione con uno studio legale in contenzioso contro i proprietari del locale.
Tuttavia, c’è anche l’esempio del Texas, che quest’anno ha denunziato Facebook per centinaia di miliardi di dollari inerentemente alla questione del riconoscimento facciale.
Come riportato da Renovatio 21, due settimane fa il Patriarca di Mosca e di Tutte le Russie della Chiesa Ortodossa Cirillo I ha preso posizione contro l’idea di una società basata sul controllo elettronico dei corpi umani.
Tecnologia
44 mila tedeschi firmano una petizione per la costruzione di una ferrovia a levitazione magnetica
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Da marzo in Germania si è creato un forte slancio per un sistema maglev, con una petizione firmata finora da 44.000 tedeschi e 2.000 da altri Paesi europei.
La petizione online, che mira a raccogliere le firme di 50.000 tedeschi, è stata lanciata da magnetbahn.org, un’iniziativa di cittadini che sono favorevoli alla costruzione di mezzi di trasporto a levitazione magnetica.
Questo progetto andrebbe a beneficio della Germania e anche dei suoi vicini in tutta Europa. La stessa situazione del sistema ferroviario tedesco è deplorevole. Tra i suoi problemi c’è che il letto ferroviario e i binari sono in cattive condizioni; vi è l’assenza di una rete ad alta velocità separata dal resto della rete; ci sono frequenti cancellazioni e ritardi di molti treni.
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La petizione sottolinea che ci sono molti vantaggi tecnici di un sistema maglev, come affidabilità e puntualità. Fa l’esempio del primato di successo della tratta commerciale di Shanghai, che in 20 anni di attività ha percorso 28 milioni di chilometri, con una valutazione di puntualità del 99%. I costi di manutenzione del maglev sono inferiori del 70% rispetto al tradizionale InterCity Express (ICE) tedesco ad alta velocità, motivo per cui i binari possono durare fino a 100 anni senza riparazioni importanti e la durata dei componenti del veicolo è massimizzata.
La petizione afferma che i costi di costruzione di un chilometro a doppio binario sono poco più della metà di quelli di un binario ICE, e che il maglev è qualificato per essere utilizzato a livello europeo, a lunga percorrenza, nonché per un collegamento per molte città vicine. Un’iniziativa correlata dell’organizzazione giovanile dei Giovani Liberali del Partito Liberaldemocratico (FDP), a Bremerhaven ha ricevuto il sostegno del ministro federale dei trasporti Volker Wissing in occasione del congresso nazionale del 5 maggio.
Tuttavia, il ministro delle Finanze pro-austerità Christian Lindner, anche lui del FDP, si oppone al maglev, sostenendo che sarebbe troppo costoso.
Un treno a levitazione magnetica, o maglev, è un tipo di treno che si muove senza toccare i binari grazie alla levitazione magnetica.
La levitazione e la propulsione magnetica vengono utilizzate come mezzo di locomozione. Poiché il treno non tocca i binari, l’unica forza che si oppone al suo movimento è la resistenza dell’aria, permettendo ai maglev di raggiungere velocità molto elevate (superiori ai 600 km/h) con un consumo energetico contenuto e un livello di rumore accettabile.
Nonostante la velocità dei Maglev permetta loro di competere con gli aerei anche su lunghe distanze, i costi elevati per la costruzione delle infrastrutture ne hanno limitato l’uso a tratte brevi e molto trafficate.
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Attualmente, nel mondo esistono solo sei linee maglev operative (tre in Cina, due in Corea del Sud e una in Giappone), tutte brevi e su tratte molto frequentate. La principale di queste si trova a Shanghai (Cina) e collega la città con l’aeroporto, coprendo 33 chilometri in 7 minuti e 20 secondi, con una velocità massima di 501,5 km/h e una velocità media di 250 km/h.
A Berlino Ovest, negli anni Ottanta, la società M-Bahn costruì una linea maglev lunga 1,6 km che collegava tre stazioni della U-Bahn. Il test con i passeggeri iniziò nell’agosto del 1989 e il servizio regolare nel giugno del 1991. Tuttavia, a causa dei cambiamenti nel traffico dei passeggeri seguiti alla caduta del muro di Berlino, la linea venne chiusa nel febbraio del 1992, smantellata e sostituita con una linea metropolitana convenzionale.
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Immagine di Sven Kaden via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 2.5 Generic
Cina
I microchip potranno essere spenti da remoto nel caso Pechino invada Taiwan
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Economia
Amazon abbandona il sistema senza casse nei negozi: si è scoperto che la sua IA era alimentata da 1.000 lavoratori umani
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Il colosso dell’e-commerce Amazon starebbe rinunziando alla sua speciale tecnologia «Just Walk Out» che permetteva ai clienti di mettere la spesa nella borsa e lasciare il negozio senza dover fare la fila alla cassa. Lo riporta The Information, testata californiana che si occupa del business della grande tecnologia.
La tecnologia, disponibile solo nella metà dei negozi Amazon Fresh, utilizzava una serie di telecamere e sensori per tracciare ciò con cui gli acquirenti lasciavano il negozio. Tuttavia, secondo quanto si apprende, invece di chiudere il ciclo tecnologico con la pura automazione e l’intelligenza artificiale, l’azienda ha dovuto fare affidamento anche su un esercito di oltre 1.000 lavoratori in India, che fungevano da cassieri a distanza.
Di questo progetto denominato «Just Walk Out» – uno stratagemma di marketing per convincere più clienti a fare acquisti nei suoi negozi, minando attivamente il mercato del lavoro locale – forse non ne sentiremo la mancanza.
Nel 2018 Amazon ha iniziato a lanciare il suo sistema «Just Walk Out», che avrebbe dovuto rivoluzionare l’esperienza di vendita al dettaglio con l’intelligenza artificiale in tutto il mondo. Diverse altre società, tra cui Walmart, hanno seguito l’esempio annunciando negozi simili senza cassiere.
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Tuttavia più di cinque anni dopo, il sistema sembra essere diventato sempre più un peso. Stando sempre a quanto riportato da The Information, la tecnologia era troppo lenta e costosa da implementare, con i cassieri in outsourcing che avrebbero impiegato ore per inviare i dati in modo che i clienti potessero ricevere le loro ricevute.
Oltre a fare affidamento su manodopera a basso costo e in outsourcing e invece di pagare salari equi a livello locale, le critiche hanno anche messo in dubbio la pratica di Amazon di raccogliere una quantità gigantesca di dati sensibili, compreso il comportamento dei clienti in negozio, trasformando una rapida visita al negozio in un incubo per la privacy, scrive Futurism.
L’anno scorso, il gruppo di difesa dei consumatori Surveillance Technology Oversight Project, aveva intentato un’azione legale collettiva contro Amazon, accusando la società di non aver informato i clienti che stava vendendo segretamente dati a Starbucks a scopo di lucro.
Nonostante la spinta aggressiva nel mercato al dettaglio, l’impatto dei negozi di alimentari di Amazon negli Stati Uniti, è ancora notevolmente inferiore a quella dei suoi concorrenti quali Walmart, Costco e Kroger, come sottolinea Gizmodo.
Invece di «Just Walk Out», Amazon ora scommette su scanner e schermi incorporati nel carrello della spesa chiamato «Dash Carts». Resta da vedere se i «Dash Carts» si riveleranno meno invasivi dal punto di vista della privacy dei dati.
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Immagine di Sikander Iqbal via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 4.0 International
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