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Tecnologia

Bambini «sospettati di essere criminali» monitorati in tempo reale con il riconoscimento facciale

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In un database nazionale in Argentina, decine di migliaia di voci descrivono in dettaglio i nomi, le date di nascita e i documenti d’identità nazionali delle persone sospettate di crimini. Il database, noto come Consulta Nacional de Rebeldías y Capturas (Registro nazionale dei fuggitivi e degli arresti), o CONARC, è iniziato nel 2009 come parte di uno sforzo per migliorare l’applicazione della legge per crimini gravi.

 

Ora una nuova indagine di Human Rights Watch ha scoperto che non solo i bambini vengono regolarmente aggiunti a CONARC, ma anche che il database alimenta anche un sistema di riconoscimento facciale dal vivo a Buenos Aires schierato dal governo della città.

Il sistema è probabilmente il primo del suo genere utilizzato per dare la caccia a bambini sospettati di attività criminale

 

Ciò rende il sistema probabilmente la prima istanza nota del suo genere utilizzata per dare la caccia a bambini sospettati di attività criminale.

 

Il sistema ha portato a numerosi falsi arresti, per la cui gestione la polizia non ha un protocollo stabilito. Non sembra esserci alcun meccanismo per poter correggere gli errori né nell’algoritmo né nel database. «È profondamente preoccupante, e aggiungere bambini all’equazione peggiora le cose» scrive il MIT Technology Review.

 

Buenos Aires ha iniziato a sperimentare il riconoscimento facciale dal vivo il 24 aprile 2019. Implementato senza alcuna consultazione pubblica, il sistema ha suscitato resistenza immediata. A ottobre, un’organizzazione nazionale per i diritti civili ha intentato una causa per contestarlo. In risposta, il governo ha redatto un nuovo disegno di legge, che ora sta attraversando processi legislativi, che legalizzerà il riconoscimento facciale negli spazi pubblici.

Il sistema ha portato a numerosi falsi arresti, per la cui gestione la polizia non ha un protocollo stabilito

 

Il software utilizza primi piani dei sospetti per cercare i soggetti in tempo reale tramite le telecamere della metropolitana della città. Una volta che il sistema segnala una persona, avvisa la polizia per effettuare l’arresto.

 

Mentre alcuni dei minori segnalati come criminali hanno 16 o 17 anni, vi sono casi misteriosi dove il soggetto ha 3 o 4 anni.

 

Buenos Aires è la prima città che utilizza il riconoscimento facciale dal vivo per rintracciare i bambini, ma moltre altre città occidentali, seguendo l’esempio della Repubblica Popolare Cinese, stanno seguendo

Buenos Aires è la prima città che utilizza il riconoscimento facciale dal vivo per rintracciare i bambini, ma moltre altre città occidentali, seguendo l’esempio della Repubblica Popolare Cinese, stanno seguendo.

 

A gennaio, Londra ha annunciato che avrebbe integrato il riconoscimento facciale dal vivo nelle sue operazioni di polizia. Pochi giorni fa, Mosca ha dichiarato di aver implementato un sistema simile in tutta la città.

 

 

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Economia

Amazon abbandona il sistema senza casse nei negozi: si è scoperto che la sua IA era alimentata da 1.000 lavoratori umani

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Il colosso dell’e-commerce Amazon starebbe rinunziando alla sua speciale tecnologia «Just Walk Out» che permetteva ai clienti di mettere la spesa nella borsa e lasciare il negozio senza dover fare la fila alla cassa. Lo riporta The Information, testata californiana che si occupa del business della grande tecnologia.

 

La tecnologia, disponibile solo nella metà dei negozi Amazon Fresh, utilizzava una serie di telecamere e sensori per tracciare ciò con cui gli acquirenti lasciavano il negozio. Tuttavia, secondo quanto si apprende, invece di chiudere il ciclo tecnologico con la pura automazione e l’intelligenza artificiale, l’azienda ha dovuto fare affidamento anche su un esercito di oltre 1.000 lavoratori in India, che fungevano da cassieri a distanza.

 

Di questo progetto denominato «Just Walk Out» – uno stratagemma di marketing per convincere più clienti a fare acquisti nei suoi negozi, minando attivamente il mercato del lavoro locale – forse non ne sentiremo la mancanza.

 

Nel 2018 Amazon ha iniziato a lanciare il suo sistema «Just Walk Out», che avrebbe dovuto rivoluzionare l’esperienza di vendita al dettaglio con l’intelligenza artificiale in tutto il mondo. Diverse altre società, tra cui Walmart, hanno seguito l’esempio annunciando negozi simili senza cassiere.

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Tuttavia più di cinque anni dopo, il sistema sembra essere diventato sempre più un peso. Stando sempre a quanto riportato da The Information, la tecnologia era troppo lenta e costosa da implementare, con i cassieri in outsourcing che avrebbero impiegato ore per inviare i dati in modo che i clienti potessero ricevere le loro ricevute.

 

Oltre a fare affidamento su manodopera a basso costo e in outsourcing e invece di pagare salari equi a livello locale, le critiche hanno anche messo in dubbio la pratica di Amazon di raccogliere una quantità gigantesca di dati sensibili, compreso il comportamento dei clienti in negozio, trasformando una rapida visita al negozio in un incubo per la privacy, scrive Futurism.

 

L’anno scorso, il gruppo di difesa dei consumatori Surveillance Technology Oversight Project, aveva intentato un’azione legale collettiva contro Amazon, accusando la società di non aver informato i clienti che stava vendendo segretamente dati a Starbucks a scopo di lucro.

 

Nonostante la spinta aggressiva nel mercato al dettaglio, l’impatto dei negozi di alimentari di Amazon negli Stati Uniti, è ancora notevolmente inferiore a quella dei suoi concorrenti quali Walmart, Costco e Kroger, come sottolinea Gizmodo.

 

Invece di «Just Walk Out», Amazon ora scommette su scanner e schermi incorporati nel carrello della spesa chiamato «Dash Carts». Resta da vedere se i «Dash Carts» si riveleranno meno invasivi dal punto di vista della privacy dei dati.

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Immagine di Sikander Iqbal via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 4.0 International

 

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Famiglia

Reality show tortura psicologicamente i partecipanti mostrando i deepfake dei loro partner traditori

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Un nuovo reality show di Netflix chiamato «Falso Amor» (sic) ha segnato un nuovo punto più in basso della TV spazzatura, che sta divenendo sempre più una forma di spettacolarizzazione della tortura psicologica, ora consentita pure dalle inquietanti nuove tecnologie.   Nel programma cinque coppie della vita reale vengono divise in due case diverse, aggiungendo al gruppo un mucchio di single avvenenti.   La trasmissione quindi sottopone i concorrenti all’esperienza di guardare il proprio partner tradirle in video senza avere la certezza se tutto ciò sia un tradimento reale o un fake.    Il format in lingua spagnola chiede ai partecipanti di guardare i video dei tradimenti, molti dei quali sono semplicemente dei falsi estremamente convincenti. I partecipanti devono quindi indovinare se i video sono reali o inventati dall’Intelligenza Artificiale: nota bene che la premessa dello spettacolo sarebbe che le coppie non sapevano che sarebbero state sottoposte alle clip false ottenute con il deep fake. Alla fine della trasmissione, la coppia che indovina più di chiunque altro vince 100.000 euro. 

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Si tratta, come ha notato persino il New York Times, di un incubo distopico.   Il tema, sempre più impellente nell’incapacità dei legislatori di fermare il fenomeno, è quello della «pornografia non consensuale»: si possono ora creare video osceni di chiunque, senza il loro consenso.   Come riportato da Renovatio 21, in varie parti del mondo è stato notato che gli studenti delle scuole medie già utilizzano l’Intelligenza Artificiale per creare pornografia «deepfake» delle loro compagne di classe.   «C’è ancora molto poco in termini di ricerca sull’impatto psicologico dei deepfake», scrive Futurism. «Qualunque sia la tecnologia deepfake utilizzata dai creatori dello show, è incredibilmente convincente e possiamo immaginare che le clip potrebbero avere un impatto mentale ed emotivo duraturo; quali potrebbero essere esattamente le conseguenze e per quanto tempo potrebbero durare, non è chiaro».   Tuttavia, aggiungiamo noi, come dicono gli americani, è «it is impossible to unsee stuff» – è impossibile disinstallare dalla mente qualcosa che hai visto. Vedere il proprio coniuge che ti tradisce cosa può provocare alla mente di una persona? Quali possono essere le conseguenze sul rapporto, dal quale, magari, sono nati o nasceranno pure dei figli?   Il deep fake si candida ad essere quindi una tecnologia distruttrice delle relazioni umane e, nello specifico, delle famiglie. E l’Europa della privacy, del GDPR e del DSA, quella che attacca Musk e Twitter e rende illeggibili i siti a forza di cookie e banner pop-up obbligatori, non fa nulla.   La fine è nota: veleggiamo verso la creazione programmatica di una società senza più relazioni forti e significative, dove tutto deve essere liquefatto e cangiante, e i rapporti stabili – quelli che costruiscono il futuro, quelli che creano la vita – devono cessare di esistere, devono essere cancellati togliendo ogni tabù residuo affinché sia instaurato un mondo pervaso da una sessualità perverso-polimorfa, come da pensiero di teorici del gender come Shulamith Firestone, un mondo senza più alcuna struttura relazionale, dove anche l’incesto diventa quindi possibile.

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Immagine screenshot da YouTube      
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Intelligenza Artificiale

Chip per l’AI, Washington proibisce ad Nvidia di esportare in Cina

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Il governo degli Stati Uniti ha detto al produttore di semiconduttori Nvidia di interrompere immediatamente la spedizione di alcuni dei suoi chip di Intelligenza Artificiale di fascia alta in Cina, come mostrato martedì da un documento della società.

 

Il Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti ha rilasciato una serie di nuove restrizioni all’esportazione di semiconduttori che hanno reso più restrittive le definizioni per i chip IA avanzati e hanno aggiunto misure preventive come ulteriori requisiti di licenza.

 

Le restrizioni sarebbero dovute entrare in vigore 30 giorni dopo il 17 ottobre, quando l’amministrazione del presidente degli Stati Uniti Joe Biden annunciò misure per impedire a paesi, tra cui Cina, Iran e Russia, di ricevere chip avanzati di Intelligenza Artificiale progettati da aziende statunitensi.

 

Tuttavia, Nvidia ha affermato di essere stata informata da Washington lunedì che le restrizioni all’esportazione dovrebbero entrare in vigore a partire da quel giorno per tutti i suoi prodotti che superano il limite aggiornato di prestazioni del processore e sono progettati o commercializzati per i data center.

 

Il produttore di chip non ha spiegato il motivo per cui le autorità statunitensi hanno accelerato i tempi, ma ha aggiunto che non si aspetta un impatto a breve termine sui suoi utili da questa mossa.

 

In base all’ultimo divieto di esportazione, Nvidia deve interrompere le consegne di chip AI avanzati modificati A800 e H800 senza licenza. Entrambi i chip sono stati creati per il mercato cinese come alternative ai processori AI A100 e H100, soggetti alle precedenti restrizioni statunitensi nell’ottobre 2022.

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Anche altri due importanti produttori di chip statunitensi, Advanced Micro Devices (AMD) e Intel, che forniscono semiconduttori AI alla Cina, sono colpiti dall’ultimo embargo.

 

Intel, che ha iniziato a esportare i suoi chip Gaudi 2 in Cina a luglio, ha affermato che sta «rivedendo le normative e valutando il potenziale impatto».

 

Il New York Times tre mesi fa ha definito il «blocco del silicio» ordinato da Biden contro Pechino come un vero atto di guerra economica. Washington desidera creare, dice, «un’alleanza democratica» contro l’industria cinese dei microchip.

 

I fatti possono essere letti all’interno di sommovimenti politici di preparazione alla guerra nell’area del Pacifico, come suggerisce il disegno di legge del Congresso USA Taiwan Policy Act 2022.

 

Come riportato da Renovatio 21, la supremazia di Taiwan nella produzione mondiale di microchip (componenti indispensabili praticamente per ogni oggetto in vendita, dai bollitori per il the alle automobili, quindi indispensabili per l’economia mondiale) è considerato il principale deterrente contro l’invasione cinese.

 

Tuttavia, qualora Taiwan non avesse più la guida nella produzione dei microprocessori, per Pechino ogni scusante per il rinvio della «riunificazione» con la «provincia ribelle» andrebbe a cadere. Tale vantaggio di Taipei è chiamato «scudo dei microchip».

 

Ciò potrebbe avvenire anche per la mancanza di ingredienti necessari alla produzione microelettronica come palladio e neon, che arrivano per lo più da Russia e Ucraina: la guerra in Europa orientale, quindi , potrebbe aprire il varco all’altrettanto preoccupante crisi del Pacifico, dove sono coinvolte diverse potenze nucleari (Corea del Nord, Cina, USA e pure Gran Bretagna nell’AUKUS) e vari altri Stati rilevanti (GiapponeAustraliaFilippine).

 

Come riportato da Renovatio 21, un accordo di cooperazione per la produzione di chip tra Taiwan e Unione Europea è fallito.

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Immagine di pubblico dominio CCO via Wikimedia

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