Pensiero
Messaggio di Mons. Carlo Maria Viganò ai partecipanti della manifestazione del 15 Gennaio a Roma
Renovatio 21 pubblica questo messaggio di Mons. Carlo Maria Viganò in occasione della manifestazione del 15 Gennaio a Roma.
Sia lodato Gesù Cristo.
Cari fratelli e sorelle,
permettetemi di rivolgermi a voi tutti come Pastore che ha a cuore anzitutto la salvezza delle anime.
Le mie parole sono per ciascuno di voi: per chi ha la grazia di essere Cristiano e per chi ancora è lontano da Dio; per chi ha compreso la dimensione spirituale di questa battaglia e per chi crede che si tratti solo di un attentato alle libertà civili; per chi è consapevole della matrice anticristica di quanto avviene e per chi è esasperato dalle assurde restrizioni imposte dai governi asserviti al Great Reset.
Questa battaglia non può e non deve esaurirsi in una rivendicazione di diritti e di libertà, prescindendo dalla Verità e dalla Giustizia. Come ho già detto in altre occasioni, la libertà è tale solo se si compie nei limiti del Bene
La vostra protesta si unisce a quella di milioni di altre persone. Una protesta coraggiosa che parte dalla condivisione di alcuni principi fondamentali quali il diritto alle libertà naturali, alla scelta consapevole delle cure e al rispetto delle proprie convinzioni in materia sanitaria e civile. Se saprete manifestare con fermezza e pacificamente per difendere i vostri diritti inalienabili, questo giorno potrà essere ricordato quando tutto questo sarà finito. Vi esorto quindi a non cedere alle provocazioni di chi non aspetta che di reprimere il vostro dissenso con la forza.
Questa battaglia non può e non deve esaurirsi in una rivendicazione di diritti e di libertà, prescindendo dalla Verità e dalla Giustizia. Come ho già detto in altre occasioni, la libertà è tale solo se si compie nei limiti del Bene.
Chi oggi vi discrimina, chi vi impedisce di lavorare, di andare a scuola, di viaggiare e di entrare nei ristoranti e nei negozi è lo stesso che vi dice da decenni che siete «liberi» di offendere Dio, di infrangere i Suoi Comandamenti, di divorziare, di uccidere i bambini nel ventre materno, gli anziani e i malati nel letto d’ospedale; che siete «liberi» di decidere quando vivere e quando morire, di stabilire cosa è giusto e cosa è sbagliato; che potete rinnegare il vostro passato, la civiltà cristiana, la vostra identità di Cattolici e di Italiani. Purché tutto questo risponda all’ideologia di morte, di peccato e di vizio che ispira il loro agire.
Se credete di potervi liberare dalle catene di questa tirannide con le vostre sole forze, vi sbagliate: perché è proprio nel mettere da parte il Signore che vi condannate al fallimento di ogni vostra azione, anche lodevole
Ma questa non è libertà! La libertà a cui dovete aspirare, cari fratelli e sorelle, si fonda in Nostro Signore Gesù Cristo, che ha detto: «La verità vi farà liberi» (Gv 8, 32), riferendosi a Sé stesso, « Via, Verità e Vita» (Gv 14, 6).
Ritornate a Dio! FateLo regnare anzitutto nei vostri cuori, conservandovi nella Sua grazia tramite la preghiera e i Sacramenti.
FateLo regnare nelle vostre famiglie, dove la fedeltà degli sposi, l’educazione dei figli, la cura degli anziani e dei deboli costituisce una difesa formidabile contro chi vuole distruggere il tessuto sociale.
FateLo regnare nella società civile, conformando le leggi dello Stato alla Legge di Dio, ad iniziare dal rispetto della sacralità della vita e del bene comune.
FateLo regnare nelle aule dei tribunali, nella scuola, nell’università, nel posto di lavoro, nelle corsie degli ospedali.
Non sarà la Costituzione, né la Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo a salvarvi, ma la Fede. Quella Fede che ha reso grande l’Europa, che ha edificato la civiltà cristiana, che ha fatto fiorire le arti e le scienze.
Se credete di potervi liberare dalle catene di questa tirannide con le vostre sole forze, vi sbagliate: perché è proprio nel mettere da parte il Signore che vi condannate al fallimento di ogni vostra azione, anche lodevole.
Abbiate invece il coraggio di rivendicare con fierezza la vostra identità, di testimoniare la vostra Fede, di far valere i vostri diritti di Cristiani.
E soprattutto, cari fratelli e sorelle, abbiate il coraggio di porvi sotto la protezione di Gesù Cristo: «Io ho vinto il mondo» (Gv 16, 33), ha detto il Signore. Se la vostra battaglia spirituale sarà sotto le insegne di Cristo Re, la vittoria è sicura, e i servi di questa dittatura infernale si ritireranno, perché Satana non può vincere Colui che con il Suo Sacrificio ha distrutto il suo potere, e Colei che per decreto divino gli schiaccerà il capo.
Vi prego, vi imploro: stringetevi sotto la Croce di Cristo, e ponetevi tutti sotto il manto della Vergine Santissima.
Non sarà la Costituzione, né la Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo a salvarvi, ma la Fede. Quella Fede che ha reso grande l’Europa, che ha edificato la civiltà cristiana, che ha fatto fiorire le arti e le scienze. Quella Fede che ci porta a tendere la mano al povero, a dare conforto al malato e al moribondo, a rinsaldare nella Carità quei vincoli di fratellanza che oggi vediamo distrutti e negati da un’ideologia che tutto ammette, tutto tollera, fuorché il Bene.
Rivolgo un appello anche a chi inizia a riconoscere gli inganni e le menzogne che da due anni denunciamo: abbiate un sussulto di orgoglio, un moto di onestà e di onore!
Quando l’autorità cospira contro la Nazione e abusa del proprio potere contro i cittadini, la disobbedienza civile e l’obiezione di coscienza sono doverose
Voi medici e paramedici, non rimanete in silenzio dinanzi a quanto accade negli ospedali, in violazione al giuramento che avete prestato.
Voi magistrati e forze dell’ordine, non rendetevi complici di traditori e corrotti che obbediscono all’oligarchia globalista per distruggere la Nazione e rendere schiavi i cittadini.
Voi politici e rappresentanti delle istituzioni, denunciate le intromissioni di poteri che nessuno ha eletto e che cospirano contro i popoli.
Voi giornalisti, difendete la verità e non siate conniventi con un potere che si fonda sulla menzogna e sul crimine.
Voi negozianti, ristoratori, esercenti: aprite i vostri negozi e le vostre botteghe e smettetela di assecondare il delirio di un’autorità che si legittima solo con l’uso della forza e dell’intimidazione.
Ciascuno di voi, oggi, in questa piazza e in tutta Italia, ritrovi quell’umanità che è stata compromessa da questi mesi di follia collettiva
E voi sacerdoti, parroci e Vescovi, sempre pronti ad accogliere immigrati e clandestini: ricordatevi che il Signore ha ordinato di amare il nostro prossimo, ossia colui che ci è più vicino: non assecondate la narrazione pandemica, non chiudete le vostre chiese ai fedeli, e soprattutto ricordatevi che è Nostro Signore Gesù Cristo che salva, non un siero sperimentale prodotto con feti abortivi!
Ciascuno di voi, oggi, in questa piazza e in tutta Italia, ritrovi quell’umanità che è stata compromessa da questi mesi di follia collettiva.
Cessino le discriminazioni, e con esse l’odiosa emarginazione dei sani, la ghettizzazione dei dissenzienti, la criminalizzazione di chi fino a ieri era nostro fratello e che oggi si trova privato del lavoro e dei mezzi di sussistenza.
Usciamo da questo delirio, nel nome di Dio!
Quando l’autorità cospira contro la Nazione e abusa del proprio potere contro i cittadini, la disobbedienza civile e l’obiezione di coscienza sono doverose.
I vostri figli vi ringrazieranno per quanto fate, a condizione che la vostra azione sia illuminata dalla Fede e infiammata dalla Carità
I vostri figli vi ringrazieranno per quanto fate, a condizione che la vostra azione sia illuminata dalla Fede e infiammata dalla Carità. Se volete solo tornare ad essere liberi di offendere Dio e di infrangere la Sua Legge, non uscirete mai da questa infernale distopia.
Quando chiediamo al Signore «dacci oggi il nostro pane quotidiano», prima di queste richieste materiali diciamo: «venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà». Perché solo dove Cristo regna vi è la giustizia, la pace, la concordia, la prosperità.
Ecco perché vi invito a recitare tutti insieme, con Fede e con filiale fiducia nell’aiuto di Dio, la preghiera che il Signore ci ha insegnato: Padre nostro…
Carlo Maria Viganò
Arcivescovo
15 Gennaio 2022
Pensiero
I bagni di Kabukicho e la vera storia della Miss Giappone ucraina detronizzata
La parabola della miss Giappone di natali ucraini si è rivelata estremamente breve. L’elezione a rappresentante della bellezza nipponica di Karolina Shiino, nata in Ucraina nella città di Ternopil’, trasferitasi in Giappone all’età di 5 anni dopo il divorzio dei genitori e le seconde nozze della madre con un uomo giapponese, è durata soltanto dal 22 gennaio al 5 febbraio di quest’anno, quando la donna ha dovuto rinunziare a corona e scettro di più bella del Sol Levante.
Se pensate che il problema legato alla sua – secondo alcuni molto opinabile – avvenenza o polemiche di etnocentrismo estetico, vi sbagliate: a rompere le uova nel paniere alla ukromiss, e agli organizzatori del concorso ansiosi di riconoscimento internazionale per il loro beau geste politicamente corretto (cioè, geopoliticamente corretto, cioè militarmente corretto), è stato il famigerato settimanale Shukkan Bunshun, il cui talento nello scoperchiare scandali e altarini già gli è valso il nomignolo di «cannone Bunshun».
Tra le vittime del cannone distruttore di reputazioni figurano numerose celebrità nipponiche. È significativo che il tabloid avesse colpito il potentissimo magnate delle boy band locali Johnny Kitayama già nel 2001, 22 anni prima che il suo impero venisse praticamente demolito dallo scoperchiare una sentina di abusi omosessuali sui ragazzi durata anni.
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(Per inciso, si tratta dello stesso periodico ha avuto il merito di rivelare nomi e cognomi dei giovanissimi aguzzini di Junko Furuta, diciottenne giapponese vittima di uno dei più atroci crimini che il Giappone ricordi. L’ordalia che la ragazza ha patito supera a tal punto l’immaginazione che non ha soltanto causato svenimenti in aula durante il processo, ma è stata addirittura ispirazione per un tremendo film gore della efferata serie Guinea Pig, che dominava la scena degli oscuri scambi di VHS negli anni 90. Pregate per Junko, e per i suoi carnefici ancora vivi e con la possibilità di convertirsi. Uno dei carnefici in questione è stato arrestato per tentato omicidio due anni fa, il che pone domande sulla reale capacità di riabilitare del carcere. Ma ho divagato abbastanza…)
Lo scandalo in questione è telefonatissimo: chiaramente il giapponese medio vede l’elezione a miss Giappone di una ragazza europea (d’altronde, «l’Ucraina è Europa»: o almeno così scandiva lo slogan della folla maidanista nel 2014 mentre si accendeva la miccia del bagno di sangue che continua tuttora) come un mero tentativo di fare notizia ostentando una vaga coscienza politica di stampo americanoide, e in Giappone mettersi in mostra guadagna solo ostilità da parte dell’opinione pubblica.
Lo Shukkan Bunshun ha visto una breccia e ci si è buttato: una ricognizione superficiale sui media sociali è bastata a scoprire che la signorina Shiino stava frequentando tale Maeda Takuma, chirurgo estetico piuttosto social-mediatico, noto anche come «dottor muscolo».
🥇 Ukrainian-born Miss Japan relinquishes title over affair with ‘muscle doctor’
Read more ⬇️ https://t.co/Cz51i03n9o
— The Telegraph (@Telegraph) February 6, 2024
Il problema è che il nerboruto medico risulta sposato e la ruba-mariti ucraina dopo inizialmente avere protestato di essere all’oscuro di ciò, ha dovuto riconoscere la sua colpa e rinunciare al titolo sull’onda dello scandalo.
Nell’assieme la vicenda fa capire come la società nipponica per molti aspetti sia ancora significativamente più conservatrice rispetto a quella Occidente, più incline, ora, ad accettare una celebrità coinvolta in un adulterio. Ciononostante anche il Giappone ha una sua pseudo intellighentsia sinistrorsa suddita di qualsiasi moda culturale arrivi dagli Stati Uniti, il che mi fa inevitabilmente pensare ai cessi di Kabukicho Tower. Per chi non conosce Tokyo: avete presente l’immaginario della fantascienza anni ’80? Blade Runner? William Gibson e il cyberpunk? Ecco, quello è Kabukicho. Neon, rumore, sovraccarico di informazione.
Kabukicho Tower è un grattacielo di 225 metri e 48 piani realizzato per riqualificare l’omonimo quartiere, che permane in una zona d’ombra tra malavita e vita notturna, oltretutto a dieci minuti di passeggiata dalla affollatissima mecca nipponica degli appassionati del K-pop e del cibo coreano, Shin Okubo.
Per i turisti stranieri è normalissimo scegliere un albergo in questo quartiere per le proprie vacanze, un non giapponese non percepisce alcuna minaccia dal punto di vista della sicurezza, ma per il nipponico medio l’aura di malavita che aleggia sulla zona intimidisce alquanto.
Ecco quindi una eccellente idea di riqualificazione: un edificio che comprende cinema multisala, locale per concerti, albergo e una ridda di ristoranti e bar nello sgargiante secondo piano. Il tutto in una zona servita dai mezzi pubblici con una densità inimmaginabile per una città italiana. Nel raggio di 20 minuti a piedi ci sono almeno otto stazioni, di cui una è la più trafficata al mondo – la sola stazione di Shinjuku vede passare due milioni di persone al giorno!
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La Tokyu, azienda che gestisce il progetto, ha però pensato bene di fidarsi dell’opinione di qualche abitante della dimensione parallela social-mediatica e di costruire toilettes gender-free nel suddetto secondo piano riservato alla ristorazione.
I bagni prevedevano uno spazio comune da cui si poteva accedere a due latrine per gli uomini, due per le donne, otto ad accesso indiscriminato e una per disabili.
Il sottoscritto ha sentito il richiamo di madre natura passando da quelle parti: mi sono ritrovato in ambasce davanti all’entrata assieme a due ragazzi attorno ai vent’anni che si dicevano a vicenda: «non ci riesco, è troppo strano, proprio non riesco ad entrare!»
Proprio no: a un uomo normale non può che sembrare sbagliato entrare in un bagno in cui ci sono anche delle donne.
E viceversa: nei giorni successivi all’apertura i social media sono stati investiti dalle lamentele delle utenti che esprimevano il grande disagio e l’ansia causati dal condividere uno spazio intimo con esponenti del sesso opposto. (Il sesso opposto: gustate la nostalgia in queste parole, occidentali)
Nonostante l’introduzione progressiva di personale di sorveglianza e paratie, quattro mesi dopo l’apertura i bagni unisex sono stati definitivamente eliminati e il buonsenso ha alla fine prevalso.
Da tutto questo credo si possa trarre una conclusione semplice ma pregnante: ai giapponesi – ai quali peraltro dobbiamo la magnifica arte e civiltà dei water elettronici Toto – potrebbero non piacere i cessi occidentali.
Taro Negishi
Corrispondente di Renovatio 21 da Tokyo
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Immagine di Dick Thomas Johnson via Flickr pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 2.0 Generic
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«Il Grande Reset è sterminio». Mons. Carlo Maria Viganò parla alla Prima Giornata della Memoria dell’Olocausto Sanitario
Renovatio 21 ripubblica il messaggio di monsignor Carlo Maria Viganò alla Prima Giornata della Memoria dell’Olocausto Sanitario «per non dimenticare le vittime sacrificate in nome del COVID e quelle del genocidio vaccinale». Le opinioni degli scritti pubblicati non coincidono necessariamente con quelle di Renovatio 21.
Cari Amici,
accolgo volentieri l’invito del prof. Massimo Citro della Riva a rivolgere il mio saluto ai partecipanti al Giorno della Memoria dell’Olocausto Sanitario.
Sapete bene che non ho mai risparmiato i miei interventi sin dall’inizio della farsa psicopandemica, e che la mia denuncia – sin dal maggio del 2020 – ha anticipato tutto ciò che in questi quattro anni è emerso circa la criminale gestione di questo esperimento di ingegneria sociale di matrice neomalthusiana.
Quello che oggi appare in tutta la sua evidenza è il piano eversivo di un colpo di stato globale, volto alla decimazione della popolazione mondiale e alla riduzione in schiavitù dei superstiti.
Le pressioni per l’approvazione del Trattato pandemico dell’OMS e per il passaporto sanitario – a cui si affianca l’attivazione del portafoglio digitale – dimostrano che gli autori di questo golpe non hanno alcuna intenzione di desistere dai loro propositi criminali, se non dinanzi ad una opposizione ferma e determinata da parte della popolazione e di quei pochi suoi rappresentanti non venduti al World Economic Forum, che coraggiosamente non vengono meno ai loro doveri.
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Abbiamo visto la falsa chiesa bergogliana totalmente asservita alla terapia genica, per la cui produzione sono stati usati feti abortivi.
Abbiamo visto medici e paramedici uccidere fragili e anziani nelle terapie intensive, mediante l’uso di anestetici. Abbiamo visto governanti, magistrati e forze di polizia scatenarsi un una criminalizzazione inaudita di chi non si è lasciato «marchiare».
Sappiamo chi vi sia dietro costoro, chi li paga, chi li ricatta: i loro nomi sono ben noti. Questi assassini si troveranno presto a rispondere dei loro crimini, se non dinanzi al tribunale del mondo di sicuro davanti a Dio, che essi odiano e al Quale vorrebbero sostituirsi, in un folle delirio di onnipotenza che è inesorabile preludio di eterna disfatta.
I figli delle tenebre, i cospiratori del World Economic Forum e della cabala globalista vogliono instaurare in terra il regno dell’Anticristo, quale oscena contraffazione del regno di Cristo Nostro Signore.
Guardate la loro opera: solo menzogna, inganno, orrore, peccato, vizio, violenza, mostruosità. E sempre per un prezzo, perché tutto quello che fanno è oggetto di scambio, di commercio: si paga per aver figli, si paga per ucciderli, si paga per venderne gli organi, si paga per abusare di loro, si paga per imporre terapie letali, si paga per vivere e per morire, si paga per le menzogne dei media e per le oscenità di internet, si paga il simulacro dell’amore e dell’amicizia, si paga la chimera di un’eternità digitale.
Si paga anche per finire all’inferno, per dannarsi l’anima. Mentre nelle cose di Dio tutto è gratuito, è frutto di carità, di generosità, di magnificenza.
Voi giustamente denunciate l’olocausto sanitario: con questo termine mettete in evidenza da un lato l’estensione del crimine commesso dai servi dell’OMS, e dall’altro la volontà di «sacrificare» milioni vittime al Moloch globalista.
Non perdete di vista questo elemento fondamentale: lo sterminio – con modalità non dissimili da quelli che i regimi totalitari del secolo scorso hanno provocato – ci mostra l’aspetto rituale del Great Reset e svela la cultura di morte di chi lo promuove.
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Morte di bambini nel ventre materno; morte di malati e anziani negli ospedali; morte di giovani strappati alla vita dalla droga; morte della famiglia in nome delle perversioni e dei tradimenti; morte della bellezza, del sapere, della scienza. Una morte che colpisce non solo il corpo, ma anche l’anima, uccidendo in essa la fiamma della speranza. Ed è significativo che chi nega l’esistenza di un inferno ultraterreno sembra voler far di tutto per ricrearlo su questa terra, quasi a vendicarsi con noi per il destino che attende, inesorabile, questi assassini psicopatici.
Proseguite dunque nel vostro coraggioso impegno, ma non perdete mai di vista il quadro complessivo di questa battaglia epocale, in cui le forze del Bene e quelle del Male si apprestano ad uno scontro decisivo. È importante comprendere che la farsa psicopandemica è stata soltanto uno dei mezzi di imposizione di questo piano infernale, e che ad essa si affiancano altre minacce che seguono lo stesso copione sotto la medesima regia. Mostrate questa coerenza dell’insieme e anche i più distratti capiranno e si ribelleranno a ciò che viene loro imposto con la frode e la violenza.
La verità vi farà liberi, ha detto Nostro Signore. Il Quale ha detto di Sé: Io sono la Via, la Verità, la Vita. È solo la Verità di Cristo che ci può liberare dalle catene di menzogna e falsità del nemico del genere umano.
Combattete dunque questa battaglia nella consapevolezza che il vostro e nostro avversario potrà essere sconfitto solo con le armi della Verità.
Non lasciarti vincere dal male, ma vinci il male con il bene, ci esorta San Paolo.
Agite con libertà nell’alveo del bene e il Signore benedirà il vostro impegno, come sempre ha fatto nel corso della Storia con coloro che Lo amano e obbediscono ai Suoi Comandamenti. Se cedete su questo, presterete il fianco al nemico, vanificando ogni vostro sforzo.
E ricordate le parole del Signore: Non abbiate paura, Io ho vinto il mondo.
Vi benedico di cuore.
+ Carlo Maria Viganò
Arcivescovo
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