Spirito
Mons. Viganò: Dichiarazione a proposito delle scandalose dichiarazioni di Vincenzo Paglia sulla Legge 194

Renovatio 21 pubblica questa dichiarazione di Monsignor Carlo Maria Viganò. Le opinioni degli scritti pubblicati non coincidono necessariamente con quelle di Renovatio 21.
DICHIARAZIONE
a proposito delle scandalose dichiarazioni
di Vincenzo Paglia sulla Legge 194
Il Presidente della Pontificia Accademia per la Vita, Vincenzo Paglia, nel corso di un’intervista concessa a RaiTre il 26 Agosto (qui), ha definito la infame Legge 194 sull’aborto «un pilastro della nostra vita sociale», scandalizzando milioni di Cattolici italiani fedeli al Magistero e ancora memori delle parole di fuoco di Giovanni Paolo II contro quell’orribile crimine che in Italia ha sacrificato sull’altare dell’egoismo e dell’ideologia anticristica liberale oltre sei milioni di creature innocenti.
Il giusto sdegno del corpo ecclesiale dinanzi alle affermazioni del Presidente di un’Accademia voluta da Giovanni Paolo II proprio per contrastare l’aborto si accompagna al plauso dei fautori della «salute riproduttiva» e della «interruzione di gravidanza», sempre pronti ad accusare la Chiesa di ingerenza quando parla con la voce di Cristo, ma ad elogiarla non appena i suoi peggiori esponenti si prostituiscono al pensiero unico e fanno proprie le disumane istanze del neomalthusianesimo.
Come Pastore e Successore degli Apostoli non posso non condannare con la massima forza le parole scandalose di Paglia, che contraddicono il Vangelo e l’insegnamento dei Romani Pontefici.
Il Nuovo Ordine Mondiale, le Nazioni Unite, l’OMS, l’Unione Europea, il WEF, la Commissione Trilaterale, il Bilderberg Club e tutte le organizzazioni che seguono l’Agenda 2030 considerano la barbara uccisione nel ventre materno di un innocente come un diritto, come «pilastro della vita sociale».
È emblematico e rivelatore che la setta di apostati che infesta la Gerarchia Cattolica e ne ha occupato i vertici si trovi allineata alle posizioni ideologiche dei nemici di Cristo non solo nelle questioni apparentemente scollegate – come la narrazione psicopandemica e l’ideologia green – ma anche nella negazione dei fondamenti stessi della Legge Naturale, tra cui il rispetto della vita dal concepimento alla morte naturale.
Sconcerta che nessuno, tra i miei Confratelli nell’Episcopato e men che meno tra i membri del Collegio cardinalizio, osi levare la voce per condannare le deliranti parole di Paglia e chiederne le immediate dimissioni dalla Pontificia Accademia per la Vita.
I fedeli, ammoniti dai buoni sacerdoti, si tengano lontano da questi lupi trasvestiti da agnelli e preghino il Signore di intervenire per salvare la Sua Chiesa, occupata da un sinedrio di corrotti e pervertiti che continua a crocifiggere Gesù Cristo nel Suo Corpo Mistico.
+ Carlo Maria Viganò
Arcivescovo
27 Agosto 2022
Pensiero
Mons. Viganò: la UE concepita per distruggere la sovranità nazionale

L’arcivescovo Carlo Maria Viganò ha scritto su X alcune considerazioni riguardo l’Unione Europea, tema più che mai attuale nel momento in cui questa chiede un riarmo del continente.
«L’Unione Europea è un’entità concepita per sottrarre sovranità alle Nazioni, assorbendole in un superstato tecnocratico totalmente asservito agli interessi di una ristrettissima oligarchia finanziaria, eversiva e criminale» accusa monsignore. «I principi che la ispirano, gli scopi che si prefigge e i mezzi che intende usare sono antitetici rispetto alla nostra identità, alla nostra civiltà, alla nostra Religione».
Viganò lancia quindi un accorato appello alle superpotenze planetarie.
«Il Presidente Putin e il Presidente Trump devono aver ben chiara la minaccia costituita dal globalismo guerrafondaio dell’Unione Europea, nella quale emergono sempre più evidenti i tratti di una dittatura contro i propri stessi cittadini. Ed anche se la questione ucraina sembra prossima ad una soluzione grazie ai colloqui tra Mosca e Washington, è indispensabile estromettere dalla scena politica internazionale quanti – come Macron, Starmer e Carney, ma anche von der Lyen e Draghi – si credono investiti di un ruolo che nessuno riconosce loro».
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«Quanto più emergeranno gli scandali e i conflitti di interesse di questi cortigiani dell’élite globalista – che la censura di regime non riesce più a insabbiare – tanto più la loro azione diverrà marginale e la loro presenza imbarazzante» dice l’arcivescovo lombardo.
Quindi un auspicio per il futuro, dove giudizio e castigo siano possibili per quanti hanno portato il continente sull’orlo del baratro.
«Un futuro di pace e di concordia tra i popoli è possibile solo dove gli eversori che da decenni tramano contro i loro popoli siano portati a rispondere dinanzi all’opinione pubblica dei propri tradimenti, dei propri crimini, delle proprie menzogne».
Come riportato da Renovatio 21, un mese fa in merito alla UE contraria l’accordo per la pace in Ucraina monsignor Viganò aveva dichiarato che «è a dir poco sconcertante vedere con quale cinismo l’Unione Europea e la NATO stiano cercando di impedire la fine di un conflitto provocato dall’élite globalista che manovra entrambi».
Quindi, «di fronte a questa ostinata determinazione a creare morte e distruzione, e ai vergognosi tentativi di ostacolare il processo di pace, dobbiamo esprimere il nostro sostegno a coloro che agiscono nell’interesse della pace e condannare apertamente le azioni dei guerrafondai asserviti al globalismo massonico».
In un discorso su governo mondiale e sinarchia del gennaio 2024, Viganò aveva detto che «in un certo senso, l’élite è riuscita a estromettere lo Stato dal suo ruolo naturale per favorire un super-Stato che agisce non nell’interesse della collettività, ma dell’élite stessa. Questo in definitiva è il ruolo dell’Unione Europea e del governo federale americano in mano al deep state».
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Immagine di Thijs ter Haar via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 2.0 Generic
Spirito
FSSPX, Tonsure e primi ordini minori del 2025 a Ecône












































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Geopolitica
Mons. Viganò: «le parole di Zelens’kyj sulla pace sono assurde»

L’arcivescovo Carlo Mario Viganò ha affidato a X un breve commento sulla notizia secondo cui vi sarebbe stato un colloquio tra il presidente ucraino Zelen’skyj e il cardinale Parolin per il rilascio dei prigionieri di guerra.
«Le dichiarazioni di Zelens’kyj suonano assurde, quando si considera che è ancora in vigore la legge – firmata dallo stesso Zelens’kyj– che vieta ogni negoziato di pace con la Russia» scrive monsignore.
«Suonano ancora più assurde, quando pensiamo che è sempre Zelens’kyj aver promulgato una legge che permette l’espianto di organi anche senza il consenso del donatore (che poi finiscono sul mercato nero in Europa, negli USA e in Israele) e che l’Ucraina non ha mai smesso – nemmeno durante il conflitto – di commerciare bambini con le cliniche per la maternità surrogata» dice Viganò, riprendendo accuse sul traffico degli organi già sentite, soprattutto da parte russa, e verità autoproclamate dagli stessi interessati sulla continuazione dell’utero in affitto.
Le dichiarazioni di Zelensky suonano assurde, quando si considera che è ancora in vigore la legge – firmata dallo stesso Zelensky – che vieta ogni negoziato di pace con la Russia.
Suonano ancora più assurde, quando pensiamo che è sempre Zelensky ad aver promulgato una legge che…
— Arcivescovo Carlo Maria Viganò (@CarloMVigano) March 14, 2025
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Poi l’arcivescovo aggiunge una pennellata oscuro ed inquietante: «senza parlare del traffico di minori che alimenta l’élite pedofila occidentale». Su questo tema, con le sue storie diffuse in tutto il mondo, esistono varie voci ma nessuna conferma diretta – solo qualche grande episodio, come quello di Jeffrey Epstein, emerso drammaticamente negli anni, e un mare di situazioni agghiaccianti che spuntano qua e là vicino a grandi potentati e ad organizzazione transnazionali.
«Occorre diffidare di chi parla di pace ma sa benissimo che la propria sopravvivenza politica dipende dal protrarsi della guerra e degli enormi finanziamenti che essa assicura» conclude monsignor Viganò.
In passato, sempre in merito a Zelens’kyj e la pace, l’arcivescovo aveva parlato del «paradosso» che «appare nella sua evidenza quando vediamo accusare di estremismo un partito cattolico francese e allo stesso tempo inviare armi e aiuti al regime di Zelens’kyj, sostenuto da gruppi neonazisti che praticano la pulizia etnica contro i propri cittadini russofoni, perseguitano i ministri della Chiesa Ortodossa Russa (e anche di quella Cattolica di rito orientale, sul versante ungherese), ostentano svastiche e simboli hitleriani, inneggiano al criminale Bandera e celebrano lo sterminio degli ebrei di cui costui fu responsabile in Ucraina».
In un’intervista di due anni fa per Catholic Family News il monsignore lombardo aveva dichiarato che «l’Ucraina agisce come testa di ariete nella proxy war della NATO contro la Federazione Russa, per cui dovremmo anzitutto smettere di considerare Zelens’kyj come un interlocutore negli eventuali accordi di pace: se non ha contato nulla nella dichiarazione di guerra e nel proseguimento delle azioni militari sinora condotte, non vedo quale dovrebbe o potrebbe essere il suo ruolo a un tavolo di pace».
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