Immigrazione
Chi sta aggredendo gli studenti della Bocconi al parco?
![](https://www.renovatio21.com/wp-content/uploads/2022/01/campus-boc.jpg)
Una notizia davvero disturbante è stata diffusa dai giornali negli ultimi giorni.
L’Università Bocconi, ateneo privato tra i più prestigiosi d’Europa, ha deciso di istituire un servizio di accompagnamento per gli studenti dalle aule alle residenze universitarie.
L’inedita decisione è stata presa a seguito di un crescente numero di aggressioni verificatesi al vicino parco Ravizza.
«Nonostante le segnalazioni e le denunce di questi episodi, anche di recente, non sono arrivate risposte efficaci dal Comune di Milano, per cui abbiamo chiesto all’ateneo di intervenire e per fortuna ci è venuto incontro» ha dichiarato il capogruppo di B.Lab-Unilab Network, realtà studentesca interna alla Bocconi.
Il servizio di scorta è già attivo da questi giorni, da lunedì al sabato dalle 18 alle 00:30, con partenza ogni 30 minuti dalla panchina rossa di via Gobbi 5. Vi è impegnato personale dell’Università, che scorterà studenti e studentesse ai loro alloggi nelle residenze Spadolini, Dubini e Isonzo.
L’idea, il linguaggio in cui è espressa (scorte, coordinate pedonali espresse in panchina) è piuttosto allarmante. Che razza di situazione si è creata?
Si tratta certamente di un fenomeno in completa controtendenza con la narrazione della Milano del sindaco Sala, appena rieletto: una città sicura, accogliente, avanzatissima, di cui i sinceri democratici (ma anche i residui dei centri sociali finiti a fare i pubblicitari, a meno che non avessero già dietro i soldi del papi) sono fieri fino a scoppiare – e questo nonostante la tragedia delle ragazze violentate dal branco di capodanno in piazza Duomo.
Tuttavia, riteniamo che la notizia, data un po’ ovunque, sia, come dire, monca. Sia manchevole di qualcosa.
Leggiamo i titoli.
«Milano, Bocconi: troppe aggressioni (di sera) al parco Ravizza, studenti accompagnati a casa» (Il Corriere della Sera)
«Milano, gli studenti della Bocconi denunciano aggressioni al parco Ravizza» (Il Fatto Quotidiano)
«Troppe aggressioni al Parco Ravizza: 6 denunce in due mesi. Servizio di accompagnamento per gli studenti Bocconi» (La Repubblica)
«Milano, il parco Ravizza è pericoloso: universitarie sotto scorta dalle 18» (Il Giorno)
Manca qualcosa, ribadiamo: manca il chi. Da chi sono aggrediti gli studenti e (magari soprattutto) le studentesse?
Manca qualcosa, ribadiamo: manca il chi. Da chi sono aggrediti gli studenti e (magari soprattutto) le studentesse?
Invano potete leggere tutti questi articoli e trovare questa fondamentale informazione. Insomma: se questo è un fenomeno reiterato nei mesi, gli aggressori dovrebbero essere, per lo meno tipologicamente, identificabili. Chi si nasconde nel vicino parco Ravizza – un tempo tranquillo paradiso della socializzazione via cane o via jogging – al punto dal renderlo invivibile, minaccioso, violento?
Leggendo i giornali nazionali questa informazione non salta fuori. Così come non è chiaro un altro punto che per il giornalismo dovrebbe essere fondamentale: perché. Perché le continue aggressioni agli studenti della Bocconi? Qual è il movente? Si tratta di un gruppo di bocciati di Economia? Studenti rivali di un altro grande ateneo privato meneghino? Ex elettori del partito Scelta Civica delusi dal presidente dell’Università Mario Monti? Uno non sa davvero cosa pensare.
Non ti dicono il soggetto del presunto crimine, figurati se giornaloni e giornalini ti raccontano il motivo delle sue azioni.
Così come non è chiaro un altro punto che per il giornalismo dovrebbe essere fondamentale: perché. Perché le continue aggressioni agli studenti della Bocconi? Qual è il movente?
Del resto, ci possono dire, la notizia mica è sulle aggressioni, ma sul servizio di scorta «pedibus» (sic) per gli studenti, descritto da tutti i giornali nello stesso orario, come sopra: orari, luoghi, etc. In pratica, vi stanno dicendo: guardate il dito, mica la luna. Come all’idiota nel proverbio cinese.
Così, tocca di vedere che Il Giornale osa invece titolare in altro modo: «La Bocconi costretta a “scortare” i suoi studenti: troppe aggressioni nel parco degli extracomunitari».
Qui il soggetto c’è. Il chi è bello evidente.
In pratica, vi stanno dicendo: guardate il dito, mica la luna. Come all’idiota nel proverbio cinese
Il quotidiano della famiglia Berlusconi riporta quindi il commento di Silvia Sardone, consigliere comunale della Lega:
«I fallimenti della sinistra buonista e accogliente solo a parole sono più evidenti che mai. Parco Ravizza è diventato negli ultimi anni l’ennesimo fortino d’illegalità, un’area verde requisita da extracomunitari e balordi così come tante altre in città. Gli studenti avevano più volte segnalato aggressioni e criticità ma da Palazzo Marino nessuna risposta».
Nell’articolo sul sito de Il Giornale la parola «extracomunitari» è messa in neretto.
Non siamo sicuri che il titolo del quotidiano che fu di Indro Montanelli sia a prova di Carta di Roma – cioè sia lecito giornalisticamente.
Per chi non lo sapesse, la Carta di Roma, è il «Protocollo deontologico concernente richiedenti asilo, rifugiati, vittime della tratta e migranti» oggi parte integrante del «Testo unico dei doveri del giornalista», e implementata sulla popolazione dei gazzettieri con corsi deontologici obbligatori.
In tali corsi è spiegato, ad esempio che, come scrivono le linee guida della Carta di Roma bisogna «evitare l’utilizzo di parole stigmatizzanti. La parola “clandestino” è tornata sui titoli di prima pagina. Opportunamente Carta di Roma ha osservato che “Il termine clandestino è una delle colonne portanti dei discorsi di odio, dell’hate speech; è uno strumento della cattiva politica, un termine usato dalla propaganda della paura per dare un nome al “nemico”, e quindi per questo va cancellato dal linguaggio giornalistico, perché produce una percezione distorta del fenomeno migratorio”».
Ancora un’esempio tratto dalle linee guida consultabili sul sito della Carta di Roma: «titolare un articolo “Boom di reati degli stranieri”, omettendo di dire che i dati riportati si riferiscono ai reati denunciati (e non a quelli commessi che sono molti di più), di cui si conoscono gli autori (che costituiscono una percentuale minima dei reati denunciati e commessi), non è corretto. L’utilizzo di un lessico enfatico (boom) e una narrazione non corretta dei dati disponibili hanno l’effetto di produrre e alimentare stigmatizzazioni».
Quindi, «è necessario ribadire che la provenienza o l’appartenenza culturale di una persona vanno specificate solo quando è strettamente necessario al fine della comprensione della notizia». Titolare scrivendo la provenienza etnica di un aggressore, in quest’ottica, è sbagliato.
L’associazione Carta di Roma è un ente nato nel 2011 per attuale tale «protocollo deontologico per una informazione corretta sull’immigrazioni». La pagina internet «Chi siamo» nel 2018 riportava il supporto del UNHCR (Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati), dell’Otto per Mille Chiesa Valdese e di Open Society Foundation, il sistema di fondazioni di George Soros. La stessa pagina oggi non vede più inserito il logo dell’ente di Soros, sostituito da quello dell’UNAR.
«Evitare di “etnicizzare” le notizie non significa censurare certe informazioni?» si domandano le linee guida della Carta. «Non si chiede di censurare informazioni, ma di selezionare, tra le varie caratteristiche proprie di una persona, solo quelle veramente pertinenti a capire cosa è successo».
Ecco, nel caso del parco possiamo dire con certezza che, al di là dei censurabili virgolettati del consigliere leghista riportati dal Giornale berlusconiano, non abbiamo compressione di cosa sia successo. Davvero, non abbiamo capito niente.
Chi attacca gli studenti (e le studentesse) della Bocconi nel parco Ravizza?
Perché?
Mistero insondabile della Milano odierna. La Milano di Beppe Sala, del COVID che ha svuotato negozi e ristoranti, delle violenze di gruppo in Piazza Duomo, dei funerali in chiesa ai suicidi assistiti, del quartiere ipermoderno di Porta Nuova comprato dal Qatar, di Chiara Ferragni, delle proteste pandemiche cancellate da una repressione massiva.
Come sempre, Renovatio 21 chiede umilmente a chi ne sa di più di scriverci due righe per spiegarci. Ricordando che per i messaggi privati le linee guida deontologiche non valgono.
Per il momento.
Immagine di Marcuscalabresus via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-ShareAlike 4.0 International (CC BY-SA 4.0)
Immigrazione
Immigrato marocchino appena rilasciato per aggressione uccide 55enne spingendolo sotto il treno
![](https://www.renovatio21.com/wp-content/uploads/2024/07/Hundertwasserbahnhof-Uelzen.jpg)
Un migrante di 18 anni è stato arrestato e accusato di aver ucciso un uomo di 55 anni nella famosa stazione ferroviaria di Hundertwasser nella città di Uelzen, nella Bassa Sassonia, spesso descritta come «una delle 10 stazioni ferroviarie più belle del mondo». Lo riporta Remix News.
L’omicidio è avvenuto all’1:30 di notte, subito dopo che il sospettato era stato rilasciato dalla custodia della polizia per aver commesso una serie di altri reati.
I media tedeschi riferiscono che finora, sembra che la vittima sia stata spinta o presa a calci giù per una rampa di scale della stazione senza apparente motivo in un attacco casuale. L’anziano uomo di Lüneburg ha riportato gravi lesioni traumatiche al cervello ed è morto in fondo alle scale.
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Gli agenti di polizia hanno arrestato il migrante all’interno dell’area della stazione; la vittima, tuttavia, è morta rapidamente e i soccorritori non sono riusciti a soccorrere l’uomo in tempo.
L’uomo marocchino è stato arrestato per la prima volta sabato per furto con scasso nel centro della città e poi per aggressione alla stazione centrale degli autobus. La polizia lo aveva preso in custodia per i crimini, ma poi lo aveva rilasciato alle 21:00, solo poche ore prima che uccidesse la vittima di 55 anni.
L’immigrato nordafricano accusato di omicidio colposo. La polizia ritiene che potrebbe essere stato sotto l’effetto di droghe al momento dell’attacco e ha prelevato un campione di sangue.
Alternativa per la Germania (AfD) ha rilasciato una dichiarazione sull’incidente, scrivendo:
«Un crimine incredibile è avvenuto la notte di sabato a Uelzen, Bassa Sassonia: un marocchino di 18 anni ha preso a calci un 55enne giù per le scale della stazione ferroviaria di Hundertwasser. Sono stati chiamati i servizi di emergenza e hanno lottato invano per salvare la vita del 55enne: è morto dopo un grave trauma cranico. Non possiamo accettarlo: per rendere di nuovo più sicure le nostre stazioni ferroviarie, dobbiamo immediatamente deportare i criminali con cittadinanza straniera e proteggere i nostri confini. Non possiamo aspettare che la prossima persona giaccia morta sui binari o sui gradini della stazione».
Il caso riporta alla mente quanto accaduto a Jüterbog, cittadina nel land del Brandeburgo, nell’aprile 2023, quando un uomo è rimasto gravemente ferito dopo che era stato gettato da sospetti siriani sui binari della stazione mentre vi era un treno in arrivo.
Negli ultimi anni le stazioni ferroviarie e gli autobus tedeschi sono diventati sempre più pericolosi, tanto che a parlare di violenza gratuita e sanguinaria sono i sindacati dei ferrovieri, con il capo di un sindacato che ha recentemente descritto la violenza estrema e le molestie quotidiane, comprese le molestie sessuali, da parte dei migranti.
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Come riportato da Renovatio 21, a febbraio un immigrato aveva attaccato e «torturato» una capotreno, arrivando quindi a orinarle addosso.
Lo scorso novembre diverse persone sono rimaste ferite durante una rissa con coltelli tra gruppi di uomini provenienti dalla Siria e dall’Afghanistan in una stazione ferroviaria nella città di Schwenningen, nel Land tedesco del Baden-Württemberg.
Nel luglio 2023 si ebbe invece il caso del macchinista è stato brutalmente aggredito da una coppia di migranti a Lauter-Bernsbach, una cittadina della Sassonia.
Le statistiche recentemente pubblicate dal ministero degli Interni tedesco mostrano che i migranti rappresentano un record del 41% di tutti i crimini in Germania, con il loro ruolo in crimini violenti come stupro, omicidio e aggressione ancora più elevato.
Come riportato da Renovatio 21, per il governo Scholz tuttavia la priorità è fermare la diffusione del canto «Auslander raus!» («Stranieri fuori!») sulle note del pezzo di Gigi D’Agostino e perseguire «con la massima pena» chi si metta ad intonarlo.
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Immagine di Nicolas Richter / René Sinn via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 2.5 Generic
Immigrazione
Immagini della rivolta degli immigrati a Leeds. La polizia accusata di aver arrestato gli inglesi che protestano
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What the hell is going off in Harehills, Leeds? 🤯😳 pic.twitter.com/QSKwvyePec
— Jamie Owen (@j98str) July 18, 2024
Leeds right now. My man kicking the car is gonna have a rough awakening tomorrow morning🤣 pic.twitter.com/q8Y0cBSJ2l
— Oli Bennett (@at1oli) July 18, 2024
⚠️ 🇬🇧 J’ai identifié l’homme qui a incendié le bus à Leeds. Diffusez cette information largement pour que la police puisse l’arrêter. pic.twitter.com/0ZV1uOGjnn
— Wolf 🐺 (@PsyGuy007) July 18, 2024
Green party councillor Mothin Ali for the Gipton & Harehills ward, stopping rioters from adding to the chaos. After hours of still no police or fire services in leeds, harehills. What a good man 👏🏾
Shame on those spreading lies about him.pic.twitter.com/EuL8hEk1A2 — Bushra Shaikh (@Bushra1Shaikh) July 18, 2024
🏴 #URGENTE Más imágenes de los disturbios que se están produciendo esta noche en la ciudad de Leeds, Inglaterra, provocados por inmigrantes.
🇬🇧 REINO UNIDO HA CAÍDOpic.twitter.com/XEVZAXGmSc — antiprogre.com (@antiprogrecom) July 18, 2024
Imagine raising a young English family in this immigrant shithole? The civilised can’t live alongside the uncivilised. Immigration is a curse. Leeds is unrecognisable 😡 pic.twitter.com/bQconDivmM
— Ashlea Simon (@AshleaSimonBF) July 18, 2024
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These are the cultural enrichers who set a metro bus on fire in Leeds today.
Make them famous. pic.twitter.com/AnmwBAAsxn — End Wokeness (@EndWokeness) July 18, 2024
Sytuacja w Leeds coraz gorsza…
Już wszystko płonie… pic.twitter.com/zwZabpokWa — DudekPL4 (@DudekPL4) July 18, 2024
‘Diversity is our strength’ 🔥 #Leeds pic.twitter.com/esXlalPPuR
— Paul Golding (@GoldingBF) July 18, 2024
This is what the children of the UK are learning … if you don’t like something destroy everything in sight
Harehills, Leeds pic.twitter.com/7ACdLZZQIU — WeGotitBack 🏴🇬🇧🇺🇸 (@NotFarLeftAtAll) July 19, 2024
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Die kulturelle Bereicherung ist in #Leeds gestern in bürgerkriegsähnlichen Ausschreitungen eskaliert. Ein Stadtteil brennt, Polizeiautos werden attackiert, Allahu Akbar-Rufe. Die Behörden hatten versucht, fünf Kinder einer Roma Familie in Obhut zu nehmen. Das ist das Ergebnis.… pic.twitter.com/0Z8B07p5n3
— Birgit Kelle (@Birgit_Kelle) July 19, 2024
Civil war is coming, Leeds is just a little reminder of what’s to come 🔥🔥 pic.twitter.com/rZZ5WPevhO
— Ashlea Simon (@AshleaSimonBF) July 18, 2024
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Dafür das der ÖRR mal wieder kein Wort darüber verliert, dass in Leeds gerade die Anarchie herrscht. Es steht nicht gut um Europa. Und sie wissen es! pic.twitter.com/78sXghAlrg — Theresa Finn 🇩🇪 (@Theresa_Finn_) July 18, 2024
Lawless Leeds. Civil war Britain 🔥 pic.twitter.com/BUyO5RFlTZ
— Paul Golding (@GoldingBF) July 18, 2024
Muslim rioters made hell of Leeds to get heaven and virgins for themselves.
They are only 7.8% in population and whole Leeds is burning. British Army needed to handle these terror creators. England is doomed !! pic.twitter.com/aQd25bsknN — Sunanda Roy 👑 (@SaffronSunanda) July 19, 2024
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Finally the British 🇬🇧 Police made an arrest following two days of mass riots and Jihadists burning down Leeds 👇
They arrested this English woman for making “inflammatory comments” about the Jihadists 🤡 pic.twitter.com/KsIsx4fllX — Dr. Eli David (@DrEliDavid) July 20, 2024
In risposta ai video visibili sui social, gruppi di destra hanno cominciato a «si sono mobilitati contro i residenti musulmani del quartiere, in particolare il consigliere del partito Harehills Green Mothin Ali – che, se si vuole credere ai social media, è stato complice dei disordini» scrive ancora il Guardian. In un aggiornamento nelle prime ore dell’indomani delle violenze, la polizia ha affermato che il disordine è stato «istigato da una minoranza criminale intenta a interrompere le relazioni comunitarie». Le forze dell’ordine hanno poi affermato di aver effettuato diversi arresti. Il candidato vicepresidente USA di Trump JD Vance poco tempo fa aveva lanciato un altro avvertimento, parlando della Gran Bretagna come di uno Stato musulmano dotato della bomba atomica.Police vehicles destroyed , lorries looted, busses set on fire in Harehills in Leeds by hundreds of Muslims and eastern European gypsies.
Police make 1 arrest. An English woman for “inflammatory comments” pic.twitter.com/tVAquZpak6 — UK Justice Forum 🇬🇧 Latest Video News Updates! (@Justice_forum) July 20, 2024
L’anarco-tirannide, alimentata dalle non-più minoranze etniche importate con l’immigrazione massiva, è oramai installata nei quartieri di tante città europee. La distruzione è tuttavia solo iniziata.He is right. The people pushing back should see how much Islamists have taken over London, Birmingham and everywhere else in the UK. Islamists cause chaos and Met police, who would arrest a Christian for standing in front of an abortion clinic, do nothing.pic.twitter.com/ik5Hc8m2k8
— Kemi Owonibi (@KemiOwonibi) July 18, 2024
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Immigrazione
Campione del calcio lascia la Germania: non è più il Paese di 10 anni fa a causa della migrazione di massa
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Il campione calcististico Toni Kroos ha dichiarato a un podcast della ZDF che la Germania non è più lo stesso paese di 10 anni fa a causa della migrazione di massa e che ora resterà in Spagna perché ha paura di lasciare che sua figlia esca di notte nelle città tedesche.
Kroos, che ha collezionato 114 presenze prima di ritirarsi dal calcio professionistico venerdì sera dopo la sconfitta del suo paese contro la Spagna a Euro 2024, ha rilasciato queste dichiarazioni durante un’apparizione al podcast «Lanz & Precht».
L’uomo, ritenuto il giocatore tedesco di maggior successo di sempre, vive in Spagna da un decennio e gioca nel Real Madrid.
Il Kroos ha detto che rimarrà in Spagna con la sua famiglia nonostante la sua carriera calcistica lì stia per concludersi perché la Germania non è più lo stesso Paese «che era dieci anni fa quando siamo partiti».
Rispetto alla Spagna, Kroos ha detto di sentirsi più a disagio nel lasciare che sua figlia uscisse «alle 11 di sera in una grande città tedesca».
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L’ex vincitore della Coppa del Mondo ha affermato che il problema dell’immigrazione di massa è «costantemente presente» in Germania e che è diventato troppo «incontrollato».
Il campione ha detto che alcuni immigrati erano brave persone, ma che «se non riesci a distinguerli da coloro che non sono buoni per noi, alla fine sarà difficile. Allora l’atteggiamento dei tedeschi diventerà sempre più diviso».
Il conduttore del podcast Markus Lanz concorda con Kroos sul fatto che «ci sono problemi ovunque. È troppo affollato, c’è troppa roba» e che le persone non dovrebbero essere diffamate come razziste per averne parlato.
Secondo le nuove cifre pubblicate dal governo federale, in Germania i presunti migranti stranieri sono responsabili di circa 6 crimini violenti su 10. Nonostante costituiscano circa il 14,6% della popolazione, i migranti stranieri sono responsabili del 58,5% di tutti i crimini violenti.
Il partito anti-immigrati AfD nel frattempo è divenuto il secondo partito nel Paese e il primo nella parte orientale.
Il leader del partito ritengono l’Europa un progetto fallito, e chiedono un referendum per uscire dalla UE.
AfD porta avanti apertamente una politica di remigrazione, cioè il rimpatrio di milioni di immigrati giunti irregolarmente su suolo tedesco.
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