L’India ha iniziato a marchiare le mani delle persone sospettate di aver contratto il Coronavirus
La scritta dice anche «Orgoglioso di proteggere i Mumbaikars», riferito ai cittadini della capitale, Mumbai, fino a pochi anni fa chiamata Bombay; il nome di origine portoghese («Buona baia», significava in origine è stato cambiato in un discutibile restyling in salsa anticoloniale della toponomastica di tante città indiane, alcune delle quali nemmeno possedevano una propria esistenza prima della fase coloniale europea. L’attuale Bombay è una megalopoli popolata da 18 milioni di persone. La sua brulicante realtà demografica, sempre più insostenibile, è da decenni al centro di un dibattito, come spiega il fortunato libro Maximum City.
L’operazione di marchiatura dei quarantenati è stata decisa dal governo di Maharashtra, lo stato in cui si trova Bombay e pesantemente colpito con un crescente numero di casi di COVID-19.
«Chi si mette in auto-quarantena ma non vuole stare né in ospedale né in hotel e preferisce stare a casa, deve avere senso di responsabilità», afferma il ministro Uddhav Thackeray all’Indian Express. «Non possono girare liberamente. Devono rispettare la quarantena seriamente». Il marchio è eseguito con l’inchiostro indelebile utilizzato in sede elettorale.
Il non plus ultra dei divi di Bollywood, Amitabh Bachchan
Tra i marchiati per la quarantena ci sarebbe anche (notizia circolata ma non del tutto confermata) il celeberrimo attore di Bollywood Amitabh Bachchan, considerato in patria una divinità, al punto che vi sono sul serio templi a lui dedicati.
La drastica misura è stata adottata perché gli esperti temono che una nazione di 1,3 miliardi di abitanti possa diventare il prossimo focolaio del virus potenzialmente letale. Le condizioni igieniche del Paese, la vita che si sviluppa per lo più in strada, ed alcune abitudini sanitarie decisamente non ottimali (non è raro, in alcune zone dell’India, vedere gente defecare in strada, anche se vaste campagne governative degli ultimi anni sono state programmate per impedirlo) potrebbe contribuire ad una strage, tenendo presente che il subcontinente conta un vasto numero di medici competenti ma ospedali pubblici non sempre dotati delle strumentazioni degli omologhi occidentali, i quali già stanno dimostrando, in Italia come negli USA, di non poter reggere all’urto del COVID sottoforma di necessità di quantità di posti letto nelle terapie intensive.
La delazione tra cittadini indotta dal Coronavirus è una triste realtà transnazionale
Alcuni indiani di ritorno dalla Spagna indossano le mascherine. La delazione tra cittadini indotta dal Coronavirus è una triste realtà transnazionale: quattro persone sono state arrestate perché viaggiavano su un treno violando la quarantena – alcuni passeggeri avevano allertato la polizia dopo aver notato i marchi sulle mani, riporta il quotidiano. Avevano ricevuto il marchio all’aeroporto internazionale di Mumbai dopo il rientro dalla Germania, e dovevano essere isolati perché erano stati in Europa, focolaio del COVID-19. Portati in un ospedale governativo, sono stati sottoposti a controlli che hanno dato esito negativo; hanno quindi potuto lasciare l’ospedale ma è stata loro imposta la quarantena, secondo India TV.
L’idea della pelle marchiata numericamente riporta alla mente, in Occidente, pensieri inaccettabili. L’India tuttavia non ha la medesima percezione dei traumi della Seconda Guerra mondiale.
L’India marchia i suoi cittadini con un timbro; in Italia si sta portando avanti una politica molto più pericolosa, quella del controllo elettronico del cittadino
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