Genetica
Il conflitto di interessi di Ursula esce allo scoperto. Finalmente

D’improvviso, la stampa mainstream italiana si è resa conto del possibile conflitto di interessi in casa Von der Leyen.
Renovatio 21 aveva segnalato la coincidenza più di un anno fa: il marito della presidente della Commissione Europea, Heiko von Der Leyen, è occupato esattamente nel settore farmaceutico più politicamente centrale degli ultimi anni: la terapia genica.
Ricordiamo che avevamo appreso la cosa da un utente Twitter francese. Nessun giornale prima aveva dato questa informazione, di per sé rilevante, visto che l’Europa aveva comprato infiniti lotti di terapia genica sperimentale che il mondo chiama per comodità «vaccini mRNA».
Abbiamo riportato in seguito cosa sarebbe successo. Bypassato il negoziatore UE, la trattativa con Pfizer sarebbe stata condotta personalmente da Ursula, che avrebbe poi smarrito gli SMS con il presidente del colosso Big Pharma Albert Bourla. Il quale Bourla, ha riportato il New York Times, era rimasto colpito dalla conoscenza che l’Ursula aveva della materia.
Come noto, il Bourla per qualche ragione non si è presentato all’audizione dell’Europarlamento di Strasburgo di una settimana fa, mandando in sua vece una sottoposta, Janine Small, che ha fatto la scioccante rivelazione per cui i vaccini Pfizer non sarebbero stati testati per fermare il contagio: una notizia bomba, che invalida del tutto green pass, obblighi e passaporti vaccinali attivati da tutti i Paesi Europei in stato pandemico.
Ben poche testate hanno raccolto l’incredibile notizia.
Nonostante i messaggini di testo mancanti – un costume che si porta dietro da quando era ministro della Difesa in Germania, dove vi fu scandalo, ma non tale da impederle l’ascesa nell’Olimpo di Bruxelles – il disegno ci sembra ogni giorno più chiaro.
Ora si aggiunge un altro tassello, e qualche giornalista sembra svegliarsi.
«Mentre la moglie, prima donna presidente della Commissione europea, deve vedersela, tra gli altri mille impegni, con la grana dell’acquisto e della distribuzione dei vaccini anti-COVID, lui partecipa a un progetto di ricerca fondamentale per la salute pubblica, affidato all’Università di Padova» scrive il Corriere del Veneto. «Heiko von der Leyen, appunto consorte di Ursula, medico e direttore scientifico della società biotech statunitense Orgenesis, specializzata in terapie cellulari e geniche e in prima linea proprio nella realizzazione dei vaccini anti-COVIDa RNA, siede nella Fondazione creata l’8 giugno scorso dall’Ateneo padovano per gestire il filone di ricerca su terapia genica e farmaci a RNA».
Buongiorno, eccoci: sì, c’è, da un po’, questa strana coincidenza. Noi lo sapevamo da mo’. Ora in ballo in effetti ci sarebbero anche dei soldini. Non pochi.
«Un piano finanziato dal PNRR con 320 milioni di euro corrisposti al ministero dell’Università (…) . Il 30 settembre si è svolta a Padova, in modalità telematica, l’assemblea ordinaria dei membri della Fondazione «Centro nazionale di ricerca e sviluppo di terapia genica e farmaci con tecnologia a RNA», che ha appunto eletto i rappresentanti dei suoi organi di governo».
Le istituzioni pubbliche e private in questa data hanno scelto i propri rappresentanti per il Consiglio di sorveglianza e il Consiglio di gestione della Fondazione. Tra i soggetti c’è Orgogenesis, che ha indicato il dottor Von der Leyen. Per inciso, l’altro nome conosciuto tra i nominati sarebbe quello del dottor Franco Locatelli, membro del comitato tecnico-scientifico, nominato qui dal suo ospedale, il Bambin Gesù di Roma.
Il Corriere del Veneto specifica che «Von der Leyen rappresenta una delle aziende coinvolte nel progetto, che possono essere «fondatori», e allora ricevono 200mila euro di contributi l’anno e hanno i propri rappresentanti in entrambi i consigli, o «sostenitori», senza contributi. La Orgenesis fa parte del primo gruppo».
Il quotidiano La Verità ha messo in fila qualche notizia in più: «Il bando, pubblicato sul sito del ministero il 16 dicembre 2021, era il primo previsto per le misure di ricerca in filiera del PNRR e invitava a presentare proposte di intervento per il potenziamento di strutture di ricerche con investimenti per un ammontare di 1,6 miliardi di euro. Attraverso il bando, il MUR [Ministero dell’Università e della Ricerca, ndr] dava disponibilità di finanziamento a cinque Centri nazionali dedicati alla ricerca su diverse tematiche tra cui lo “sviluppo di terapia genica e farmaci con tecnologia a RNA”».
«Quattro settimane dopo l’uscita del bando, il 14 gennaio 2022, si costituisce a Udine la società Orgogenesis Italy srl, braccio italiano dell’azienda biotech statunitense Orgogenesis INC, società con comprovata esperienza nella tecnologia mRNA che ha tra i suoi azionisti il Fondo Vanguard» continua il giornale meneghino. «È qui che Heiko Von der Leyen ricopre l’incarico di direttore medico. Ed è Orgogenesis Inc. a versare il capitale sociale di 10.000 euro per la costituzione di Orgogenesis Italy».
Va inoltre notato come pochi giorni fa sia emerso un altro caso degno di nota: anche in Grecia vi sarebbe stata una sovvenzione statale da 32 milioni ad un consorzio partecipato dalla società dove lavora il First Eurohusband. Ricostruisce sempre La Verità: «La presidente della Commissione UE era stata invitata dal governo greco a una festa teatrale nell’Antica Agorà, organizzata per presentare il RRP Greece 2.0, ossia il PNRR greco consegnato alla Commissione UE a fine aprile 2021. Una vista molto cordiale, coronata da una lunga passeggiata con il ministro greco Kryakos Mitsotakis fino al tempo di Efesto. La sovvenzione statale di 32 milioni di euro al consorzio copartecipato dalla compagnia del marito di Ursula Von derl Leyen arriva pochi mesi dopo, annunciata dall’agenzia Bloomberg, senza che perà questa menzioni il nome di Heiko».
Insomma, non solo il caso dell’Università di Padova.
«Il conflitto d’interessi della famiglia Von der Leyen è palese» ritiene l’articolo de La Verità, che cita la «Guida pratica per i dirigenti» della Commissione Europea, secondo il quale è un conflitto di interessi è definito come qualcosa che «implica un conflitto tra la missione pubblica e gli interessi privati di un funzionario pubblico (…) Esiste un conflitto di interessi quando l’esercizio imparziale e obiettivo delle funzioni di un agente finanziario o di un’altra persona è compromesso per motivi familiari, affettivi, da affinità politica o nazionale, da interesse economica o da qualsiasi altra comunanza di interessi con il destinatario».
Non sarebbe il primo caso di conflitto di interessi ai vertici della UE. Nel 1999 la Commissione che aveva come presidente Jacques Santer fu travolta da uno scandalo di nepotismo e corruzione e si dimise.
Chiudiamo ricordando chi dobbiamo ringraziare per l’elezione dell’Ursula: il Movimento 5 Stelle. Non è che stiamo esagerando, perché è cosa risaputa che i voti decisivi per farla eleggere, andando ad inficiare una diabolica manovra europarlamentare di Salvini allora all’apice del suo talento politico, glieli diede proprio il partito di Grillo, ora divenuto movimento meridionalista di Conte.
Secondo alcune rivelazioni scritte sul blog del senatore Bagnai, nel 2019 il Salvini avrebbe manovrato con estrema perizia per impedirne l’elezione facendo credere ai socialisti che la Lega avrebbe votato la Von der Leyen, così da ingenerarne una pavloviana ripulsa. Accadde invece che gli eurogrillini la votarono assegnandole la Presidenza della Commissione UE.
Secondo varie ricostruzioni, la manovra potrebbe essere passata attraverso Elisabetta Trenta, che come ex ministro della Difesa aveva conosciuto Ursula, anche lei donna a capo del dicastero delle forze armate del suo Paese. Le due si sarebbero conosciute ai vertici NATO di Bruxelles.
Secondo Dagospia, la von der Leyen avrebbe perfino mandato un SMS di ringraziamento alla Trenta: «You did that, I will remember. Tnks» («È merito tuo, me ne ricorderò, grazie»).
Non è dato di sapere da dove arrivi la notizia di questo SMS tra ex ministri della Difesa, né se sia vera. Tuttavia, è già molto di più di quello che succede con i messaggi del capo di Pfizer relativi ad una terapia genica RNA, settore di business del marito Heiko, inflitta a tutta la popolazione europea.
Perché ricordiamo che, dietro a tutto questo, di questo stiamo parlando: di piani per modificare a livello biomolecolare la genetica umana sin dentro la singola cellula.
Immagine di European Parliament via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 2.0 Generic (CC BY 2.0)
Genetica
L’editing del genoma è tornato nell’agenda degli scienziati?

Renovatio 21 traduce questo articolo di Bioedge.
Questa settimana si terrà a Londra un vertice di tre giorni per discutere dell’editing del genoma umano. Questo è il terzo vertice internazionale sull’editing del genoma umano.
Alla seconda, nel 2018 a Hong Kong, He Jiankui, uno scienziato cinese, ha rivelato di aver già modificato il genoma di tre bambini. Scienziati e bioeticisti occidentali hanno dichiarato di essere atterriti da questa violazione di un consenso internazionale sull’editing del genoma. Quindi, dopo il suo annuncio bomba, è scomparso nel sistema penale cinese per tre anni.
Il terzo vertice fa luce sugli sviluppi futuri. Secondo il suo sito web, continuerà un dialogo globale sull’editing del genoma umano somatico e germinale. I principali temi di discussione includono gli sviluppi nelle sperimentazioni cliniche e gli strumenti di modifica del genoma come CRISPR/Cas9, nonché considerazioni sociali, etiche e di accessibilità.
Pete Shanks, di Biopolitical Times, è scettico sull’impegno del vertice a mantenere un consenso sul proibizionismo. Osserva che l’autorità britannica per la fecondazione umana e l’embriologia ha appena pubblicato una consultazione che mostra, a suo avviso, «che l’agenzia cercherà di impossessarsi dell’autorità per decidere se il Regno Unito ribalterà l’attuale consenso politico globale sull’editing del genoma ereditario dovrebbe rimanere off limits».
Inoltre, il Wellcome Trust, un think tank per la biologia riproduttiva, ha pubblicato i risultati di una «giuria di cittadini» che ha votato «a favore dell’editing di embrioni umani per il trattamento di gravi condizioni genetiche».
Secondo Rob Stein, di NPR, la posizione degli scienziati sembra spostarsi da un deciso no all’editing del genoma a «come possiamo farlo in sicurezza?»
«Invece di continuare le chiamate per dire: “dovremmo stare molto più attenti” – ha detto a Stein Sheila Jasanoff, dell’Università di Harvard – era come se l’intera comunità scientifica tirasse un sospiro di sollievo e dicesse: “Beh, guarda, ovviamente ci sono dei limiti. Questo ragazzo ha trasgredito i limiti. È chiaramente fuori dai limiti. E quindi tutto il resto è ora in palio. E quindi il problema davanti a noi ora è assicurarci di definire le linee guida e le regole”».
Michael Cook
Renovatio 21 offre questa traduzione per dare una informazione a 360º. Ricordiamo che non tutto ciò che viene pubblicato sul sito di Renovatio 21 corrisponde alle nostre posizioni.
Epidemie
«Nessun dubbio»: Fauci ha finanziato la ricerca Gain of Function che può aver portato alla pandemia: udienza dell’ex direttore del CDC

Renovatio 21 traduce questo articolo per gentile concessione di Children’s Health Defense. Le opinioni degli articoli pubblicati non coincidono necessariamente con quelle di Renovatio 21.
Il dottor Robert Redfield, ex direttore dei Centers for Disease Control and Prevention, mercoledì ha dichiarato di non avere «dubbi» che il National Institutes of Health e il dottor Anthony Fauci abbiano finanziato la ricerca sul guadagno di funzione che probabilmente ha portato alla creazione di COVID -19 e la sua successiva fuga da laboratorio.
Il dottor Robert Redfield, ex direttore dei Centers for Disease Control and Prevention (CDC), mercoledì ha dichiarato di non avere «dubbi» che il National Institutes of Health (NIH) e il dottor Anthony Fauci abbiano finanziato la ricerca sul guadagno di funzione che probabilmente ha portato alla creazione di COVID-19 e alla sua successiva fuga dal laboratorio.
Redfield ha rilasciato la dichiarazione durante la prima udienza formale del sottocomitato ristretto sulla pandemia di coronavirus.
Former CDC Director Dr. Redfield: "There's no doubt that NIH funded gain-of-function research."
Malliotakis: "Is it likely that American tax dollars funded the gain-of-function research that created this virus?"
Redfield: "I think it did — not only from NIH but from the State… https://t.co/gljqAdjMrM pic.twitter.com/KctyMd092K
— Robert F. Kennedy Jr (@RobertKennedyJr) March 9, 2023
L’udienza includeva testimonianze relative alla teoria delle perdite di laboratorio come spiegazione plausibile dell’origine del COVID-19 e di come la teoria fosse stata chiusa all’inizio della pandemia a favore di narrazioni secondo cui il COVID-19 aveva origini zoogeniche o naturali.
I membri del comitato e i testimoni hanno anche discusso del futuro della ricerca sul guadagno di funzione.
Altri testimoni mercoledì includevano: Jamie Metzl, Ph.D., JD, membro anziano dell’Atlantic Council; Nicholas Wade, ex redattore scientifico del New York Times ed ex vicedirettore di Nature; e Paul G. Auwaerter, MD, MBA , direttore clinico della Divisione di Malattie Infettive presso la Johns Hopkins School of Medicine.
L’udienza ha seguito il rilascio da parte del sottocomitato di un promemoria che rivelava che le figure chiave del NIH, incluso Fauci, hanno contribuito a convincere i virologi a scrivere un articolo influente che soffocava la teoria secondo cui il COVID-19 potrebbe essere trapelato da un laboratorio e affermando che il virus si è evoluto naturalmente.
Il mese scorso il Dipartimento dell’Energia degli Stati Uniti (DOE) ha determinato che la SARS CoV-2 molto probabilmente è emersa da un laboratorio a Wuhan, in Cina, una teoria successivamente approvata dal direttore dell’FBI Christopher Wray. Questi sviluppi hanno contribuito a portare a un voto del Senato per declassificare i documenti dell’intelligence statunitense sulle origini del COVID-19.
La ricerca sul guadagno di funzione «ha causato la più grande pandemia che il nostro mondo abbia mai visto»
Alcuni dei testimoni hanno chiesto che la ricerca sul guadagno di funzione venga rallentata, messa in pausa o interrotta del tutto.
Redfield ha testimoniato che la «pandemia di COVID-19 presenta un caso di studio sui potenziali pericoli di tale ricerca» e ha affermato: «dovremmo chiedere una moratoria sulla ricerca sul guadagno di funzione fino a quando non avremo un dibattito più ampio e arriveremo a un consenso come comunità sul valore di [tale] ricerca».
BREAKING: Former CDC Director Dr. Robert Redfield tells @RepMTG COVID-19 was likely created by gain-of-function research funded by Dr. Fauci and the NIAID.
— ALX 🇺🇸 (@alx) March 8, 2023
«Penso che le persone che sostengono la ricerca sul guadagno di funzione credano che facendo questa ricerca, in qualche modo stanno un passo avanti», ha detto Redfield. «Sono del punto di vista che non abbiamo bisogno di rendere i patogeni più trasmissibili o più patogeni per stare un passo avanti».
Redfield ha detto al sottocomitato che come direttore del CDC, ha temporaneamente chiuso la struttura di ricerca biologica degli Stati Uniti a Fort Detrick, nel Maryland, anche se questa decisione «non è stata molto popolare».
«La nostra ispezione ha mostrato che stavano tagliando gli angoli nei loro requisiti di biosicurezza… e così ho chiuso il laboratorio per quattro o sei mesi fino a quando non hanno corretto la loro biosicurezza», ha detto Redfield.
Alla domanda se la ricerca sul guadagno di funzione avesse mai fermato una pandemia, Redfield ha risposto: «No. Al contrario, penso che probabilmente abbia causato la più grande pandemia che il nostro mondo abbia mai visto».
Redfield ha detto che personalmente non ha visto alcun «vantaggio tangibile» per la ricerca sul guadagno di funzione in questo momento.
Auwaerter non era d’accordo, dicendo al comitato che «una solida infrastruttura di sanità pubblica e un coordinamento globale sono essenziali per la sorveglianza per identificare, tracciare e contenere potenziali minacce» e ha chiesto «miglioramenti della capacità di ricerca per la biosicurezza» presso «strutture di livello quattro di biosicurezza [BSL4]».
Redfield ha aggiunto che alcuni tipi di ricerca sul guadagno di funzione «possono aiutare a comprendere le possibili interazioni tra agenti patogeni umani, valutare la probabilità di una pandemia emergente e informare gli sforzi di preparazione, compresi gli sviluppi della sorveglianza e delle contromisure mediche».
Metzl ha detto che sarebbe «un grave errore» se le strutture di ricerca biologica fossero chiuse, ma ha chiesto «quali sono i guardrail?»
In un’intervista dell’ottobre 2022 con The Defender, il dottor Francis Boyle, JD, Ph.D., ha sostenuto che tutti i laboratori BSL3 e BSL4 dovrebbero essere chiusi «immediatamente ed efficacemente» e che «altrimenti ci sarà un’altra fuga di laboratorio».
«Non abbiamo una pistola fumante» – ancora
Il rappresentante repubblicano dell’Ohio Brad Wenstrup, presidente del sottocomitato, ha aperto i lavori dicendo: «siamo qui oggi… per porre la domanda fondamentale che questo organismo non ha posto tre anni fa: da dove viene il COVID-19?»
Wenstrup ha affermato che la domanda è «fondamentale per aiutarci a prevedere e prevenire future pandemie, proteggere la nostra salute e sicurezza nazionale e preparare gli Stati Uniti per il futuro».
Wenstrup ha anche affermato che la questione deve essere esaminata «in modo approfondito, responsabile e onesto» aggiungendo:
«Non abbiamo una pistola fumante. In tre anni, non è stata trovata alcuna traccia per dimostrare che il COVID-19 si sia evoluto naturalmente da un animale o da un mammifero o da una zecca per diventare altamente contagioso per l’uomo».
«La verità è che non conosciamo ancora con certezza le origini di COVID-19.»
Il rappresentante democratico della California Raul Ruiz, Tuttavia, ha descritto l’udienza come «un preoccupante passo avanti nel percorso per consentire all’estremismo di intralciare l’indagine che dovrebbe essere guidata dalla scienza e dai fatti», affermando che le prove riguardanti le origini di COVID-19 «rimangono inconcludenti».
«Dobbiamo consentire ai nostri scienziati e alle comunità di Intelligence di raccogliere prove senza politicizzazione, retorica partigiana estrema o accuse cospirative che diffamino gli esperti di salute pubblica della nostra nazione», ha affermato Ruiz.
Metzl ha affermato che «arrivare a questo punto ha richiesto un grande sforzo da parte di una piccola ma instancabile, automotivata e altamente capace comunità di esperti di tutto il mondo che si sono rifiutati di essere costretti al silenzio».
«Sembrava che questo virus fosse stato progettato»
Wenstrup, come parte della sua dichiarazione di apertura, ha fornito supporto alle teorie secondo cui il COVID-19 è stato progettato e successivamente trapelato da un laboratorio.
«Il genoma di COVID-19 è incoerente con le aspettative ed è unico per il suo gruppo di virus», ha affermato, aggiungendo che ha «caratteristiche uniche» che sono «ottimizzate per le cellule umane» e che «lo hanno reso molto contagioso per l’uomo».
Wade, che ha scritto ampiamente sulla questione delle origini del COVID-19 , ha detto al comitato che se il virus fosse emerso naturalmente, avrebbe dovuto lasciare molti segni rivelatori nell’ambiente, ma nessuno è ancora apparso, nonostante il vivo interesse del governo cinese trovandoli.
«Senza tali prove, l’idea delle origini naturali è diventata costantemente più debole», ha detto Wade.
Redfield ha testimoniato che sin dalla sua «analisi iniziale dei dati» all’inizio della pandemia, «sono arrivato a credere, e credo ancora oggi, che indicasse che il COVID-19 era più probabilmente il risultato di una fuga accidentale di laboratorio che il risultato di un evento di spillover naturale».
Redfield ha basato la sua opinione sulla biologia del virus, sulla sua «elevata infettività per la trasmissione da uomo a uomo» e su «azioni insolite a Wuhan e dintorni nell’autunno del 2019».
«Sembrava che questo virus fosse stato progettato», ha detto Redfield. «Sappiamo che il Wuhan Institute of Virology stava conducendo ricerche sul guadagno di funzione sui nuovi coronavirus».
Secondo Wade, questo lavoro è stato condotto «in condizioni di sicurezza gravemente inadeguate e sappiamo che i virus sono sempre sfuggiti dai laboratori. Chiaramente, la fuga dal laboratorio deve essere una forte possibilità».
Wenstrup ha osservato che il Wuhan Institute ha una scarsa esperienza quando si tratta di biosicurezza e stava conducendo questa ricerca solo in un laboratorio BSL2 – «descritto come il “selvaggio West” dal dottor Jeremy Farrar, un virologo del Regno Unito e ora capo scienziato per l’Organizzazione Mondiale della Sanità».
I registri mostrano che il NIH ha permesso alle entità americane di «condurre ricerche rischiose sui nuovi coronavirus» presso il laboratorio di Wuhan.
Metzl ha ripetuto l’affermazione di Wenstrup secondo cui «non esiste una pistola fumante» a dimostrazione della teoria delle fughe di laboratorio, ma ha aggiunto: «il crescente numero di prove circostanziali suggerisce una pistola che è, per lo meno, calda al tatto».
Tutti e quattro i testimoni hanno concordato che la teoria della fuga dal laboratorio non è una cospirazione, con Auwaerter, l’unico testimone chiamato dalla minoranza democratica, che ha aggiunto che «è stata affrontata come tale».
I testimoni hanno anche concordato in modo uniforme che all’inizio del 2020 non erano disponibili prove sufficienti per respingere completamente la teoria.
Redfield ha osservato che non solo questa teoria è stata comunque respinta da molti scienziati e dai media all’inizio della pandemia, ma anche i suoi sostenitori sono stati attaccati.
«La cosa più sconvolgente per me è stata che il Baltimore Sun mi ha definito razzista perché ho detto che proveniva da un laboratorio di Wuhan», ha detto Redfield.
«Racconto unico» sulle origini del COVID «antitetico alla scienza»
Rivolgendosi alla nota del documento rilasciata domenica dal sottocomitato, Wenstrup ha affermato che mette in evidenza «nuove prove che suggeriscono che Fauci abbia promosso la stesura di una pubblicazione che smentirebbe la teoria della fuga di notizie dal laboratorio» e che le prove sono state «distorte» per raggiungere questo obiettivo.
La pubblicazione in questione è un articolo del marzo 2020 su Nature Medicine, «The prossimal origin of SARS-CoV-2», che ha assicurato al pubblico che il genoma del virus ha dimostrato un’origine nella fauna selvatica.
Centinaia di testate giornalistiche hanno citato l’articolo per affermare che la teoria della fuga di notizie dal laboratorio era una «teoria del complotto».
«Perché il dottor Fauci ha lavorato così duramente solo per una di quelle teorie?» ha chiesto il rappresentante repubblicano dell’Ohio Jim Jordan, riferendosi alla teoria delle origini naturali.
Wade ha testimoniato che «la campagna per screditare [la] fuga di notizie dal laboratorio è iniziata la sera del 31 gennaio 2020, quando Fauci ha ricevuto un’e-mail da quattro virologi» che avevano concluso che il COVID-19 «non avrebbe potuto essere prodotto in natura».
Mr. Wade: "The Natural Origin Theory Did Not Prevail By Accident; It Was Promoted By Science Administrators"
"Fauci was probably not too pleased to hear that the virus might have escaped from research that his agency has funded."https://t.co/O8rzoJfmvH pic.twitter.com/MdQZvGXYSo
— The Vigilant Fox 🦊 (@VigilantFox) March 8, 2023
«Probabilmente Fauci non era molto contento di sapere che il virus potrebbe essere sfuggito alla ricerca finanziata dalla sua agenzia», ha detto Wade.
«È successa una cosa strana alla conclusione dei virologi entro quattro giorni», ha aggiunto, osservando che improvvisamente avevano cambiato idea, anche se durante questo periodo non si sono materializzate nuove prove.
Secondo Jordan, «ci sono 9 milioni di motivi per cui hanno cambiato idea», sottolineando che tre mesi dopo il loro voltafaccia, i quattro scienziati hanno ricevuto una sovvenzione di 9 milioni di dollari da Fauci. Jordan ha detto che il sottocomitato probabilmente chiamerà gli autori del documento a testimoniare.
🧫🔬🥼🧑🏻🔬👩🏽🔬🧪🧫🔬
Jim Jordan reveals, through the testimony of NICHOLAS WADE, that Anthony Fauci got both Doctors Andersen and Gary, to change their statement that the coronavirus came from a lab. In return, they received a $9 million grant… pic.twitter.com/n54t9oOw27— Andrew C 1776 ™️ (@Sheckyi) March 8, 2023
Redfield ha notato che mentre era in comunicazione con Fauci nel gennaio 2020, è stato poi “escluso” da ulteriori chiamate che discutevano delle origini di COVID-19, anche se all’epoca era direttore del CDC.
«Ero piuttosto sconvolto come direttore del CDC per essere stato escluso da quelle discussioni», ha detto Redfield, che ha dichiarato di credere di essere stato escluso perché aveva «un punto di vista diverso».
🚨 Breaking: Former CDC Director testifies that he was excluded and kept out of the loop by Fauci and the rest of the establishment because he had a different opinion about Covid origins, which he believes came from a lab.pic.twitter.com/LDkL2NskbL
— Dr. Eli David (@DrEliDavid) March 9, 2023
«Mi è stato detto che hanno preso la decisione di mantenerlo riservato fino a quando non avessero trovato un’unica narrazione, che sosterrò è antitetica alla scienza», ha detto Redfield. «La scienza non seleziona mai una singola narrazione».
«Quando hai un gruppo di persone che decidono che potrebbe esserci un solo punto di vista, questo è problematico», ha detto Redfield. «Hanno schiacciato qualsiasi dibattito».
Rivolgendosi al documento «Proximal Origins», Redfield lo ha descritto come «un documento impreciso che fondamentalmente faceva parte della narrativa che stavano creando».
Rep. Malliotakis: "Do you think that “Proximal Origins” hides the truth?"
Dr. Robert Redfield: "I think it’s an inaccurate paper that basically was part of a narrative that they were creating." pic.twitter.com/Oom8qLezZz
— Becker News (@NewsBecker) March 8, 2023
Redfield ha anche detto al comitato che «non c’è dubbio che NIH stava finanziando la ricerca sul guadagno di funzione» e che la ricerca ha anche ricevuto finanziamenti dal Dipartimento di Stato degli Stati Uniti, dal Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti e dall’Agenzia per lo sviluppo internazionale degli Stati Uniti.
Wade ha testimoniato che i media sono stati poi utilizzati «per stabilire la teoria dell’origine naturale»:
«Se le prove della fuga di dati dal laboratorio sono così forti, perché così tante persone credono ancora che il virus provenga dalla natura? Il motivo è che il campo di origine naturale ha pubblicato per primo la sua storia, sempre di grande aiuto. Ha dipinto con successo la “fuga di laboratorio” come una teoria del complotto prima che qualcuno l’avesse proposta pubblicamente».
«I media nazionali hanno inghiottito la storia dell’origine naturale in modo non scettico e, una volta impegnati in essa, non hanno riportato importanti prove contrarie… I giornalisti in particolare, mi sembra, hanno fallito nel loro lavoro non riuscendo a verificare le affermazioni egoistiche dei virologi».
Queste pressioni si sono estese alla comunità accademica e scientifica, secondo Metzl, che ha testimoniato che «tutti i membri di quella comunità stavano cercando in modo aggressivo di inserire articoli scientifici nelle riviste e non hanno avuto successo. Quindi, c’era un muro che era estremamente difficile da superare».
Metzl ha aggiunto:
«Quando una piccola manciata di noi nei primi giorni della pandemia ha iniziato a sollevare la possibilità di una possibile origine di laboratorio, c’erano venti contrari ferocemente forti. C’era questo consenso fabbricato».
«Sono un democratico da tutta la vita, mi considero una persona progressista, ma ho continuato a scavare. Non riuscivo a trovare la giustificazione a queste forti argomentazioni, chiamando gente come me, indagando, indagando in buona fede sulle origini della pandemia, complottisti».
Auwaerter ha dichiarato che «non c’è ancora consenso sulle origini del virus» e che «molti virologi ritengono che prove convincenti indichino un’origine animale». Ha aggiunto che è «del tutto possibile» che le origini di COVID-19 non saranno mai determinate in modo definitivo.
Il comitato può chiamare Fauci a testimoniare
Diversi testimoni hanno criticato il ritardo nelle indagini sulle origini della pandemia e la mancanza di una commissione investigativa bipartisan.
«È inconcepibile che oltre tre anni dopo l’inizio di questa mortale pandemia, non sia stata condotta alcuna indagine completa e senza restrizioni sulle origini della pandemia, né ne sia attualmente pianificata una», ha affermato Metzl. «Questa ingiustizia è un insulto per ogni vittima di questa crisi e una chiara minaccia per le generazioni future».
Metzl ha accusato l’ostruzione del governo cinese come «la ragione principale per cui non è stata condotta un’indagine completa sul COVID-19», affermando che «ha distrutto campioni, nascosto documenti, imprigionato coraggiosi giornalisti cinesi, imbavagliato scienziati cinesi [e] attivamente diffuso disinformazione».
Tuttavia, ha aggiunto, è necessario anche «esaminare attentamente il nostro comportamento e quello dei nostri amici e alleati».
Metzl ha chiesto di «istituire una commissione COVID-19 nazionale statunitense bipartisan per esaminare la questione delle origini, nonché altri fallimenti e carenze», suggerendo che potrebbe essere modellata sulla Commissione 11 settembre.
Auwaerter ha convenuto che «un organismo indipendente avrebbe più senso», mentre Redfield ha affermato che la risposta alla fine «verrà dalla comunità dell’Intelligence», aggiungendo la sua opinione secondo cui «la declassificazione è molto importante».
Wenstrup ha affermato che la sottocommissione ha inviato lettere di inchiesta a diversi dipartimenti governativi e figure chiave, tra cui Fauci, il Dipartimento della salute e dei servizi umani degli Stati Uniti e la Casa Bianca, oltre alle lettere inviate di recente ai rispettivi capi del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti, FBI e FARE.
«Questo è un problema di sicurezza nazionale. Questo è un problema di salute nazionale», ha affermato Wenstrup, aggiungendo:
«Scoprire le origini è fondamentale. È importante per il futuro del mondo e non abbiamo finito. Siamo solo all’inizio. Ci saranno più udienze, più inchieste e più documenti scoperti, e noi seguiremo ogni pista».
Michael Nevradakis
Ph.D
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Designer Baby
Basta designer baby, dice una coalizione internazionale

Renovatio 21 traduce questo articolo di Bioedge.
Numerosi gruppi di tutto il mondo hanno unito le forze per creare una coalizione internazionale per fermare i designer baby [bambini prodotti con la bioingegneria, ndt] Stanno facendo pressioni contro l’editing del genoma umano e hanno chiesto una convenzione internazionale per vietare l’editing del genoma umano e la clonazione umana:
Desideriamo esprimere la nostra grande preoccupazione e opposizione a quelle accademie scientifiche e ad altre che stanno attualmente cercando di legalizzare HGM [«modifica genetica umana», ndt]. L’HGM non è necessario dal punto di vista medico. Perseguirlo è un atto di estrema irresponsabilità scientifica, suscettibile di provocare conseguenze enormemente dannose per gli individui e per la società globale nel suo insieme.
La clonazione umana e l’HGM sono stati vietati nei trattati internazionali sui diritti umani e in molti paesi negli anni ’90, principalmente a causa della terribile storia dell’eugenetica. Sosteniamo questo consenso etico internazionale, sentito e di principio. Nuove capacità tecniche per condurre HGM non cambiano quel consenso.
Progettare i geni dei bambini è in contrasto con le visioni di base accettate della diversità e dell’inclusione e dell’uguaglianza di tutti gli individui vulnerabili e dei gruppi minoritari. Piuttosto che «migliorare» geneticamente i bambini in modo competitivo, vogliamo incoraggiare un mondo che celebri e accetti tutti gli individui e i gruppi di persone e che non si basi su pregiudizi deterministici oppressivi e biologici su ciò che costituisce un essere umano «migliore».
Consentire la HGM aggraverebbe le disuguaglianze sociali esistenti. Sarebbe un atto di irresponsabilità scientifica e, in un’epoca di nascente neofascismo, anche di irresponsabilità politica.
Come la clonazione umana, la HGM è indicata nelle dichiarazioni e nei trattati internazionali come contraria alla dignità umana, perché riduce gli esseri umani allo status di oggetti di consumo progettati e ottimizzati.
Esiste una gamma di solidi metodi alternativi per evitare condizioni genetiche, quindi l’unico vantaggio della HGM sarebbe quello di garantire la paternità genetica al 100% del bambino. Non può mai essere etico sottoporre un bambino ai gravi rischi per la salute della modificazione genetica per questo scopo.
Siamo anche preoccupati per lo sfruttamento e i rischi per la salute di coloro che si riforniscono di uova per la ricerca per rendere possibile l’HGM.
Chiediamo alle Nazioni Unite di creare una convenzione internazionale per vietare permanentemente l’HGM e la clonazione umana. Per il bene dei nostri figli e della nostra comune umanità non dobbiamo oltrepassare questa linea etica.
Michael Cook
Renovatio 21 offre questa traduzione per dare una informazione a 360º. Ricordiamo che non tutto ciò che viene pubblicato sul sito di Renovatio 21 corrisponde alle nostre posizioni.
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